Matematica o statistica

Giovinskj
Salve a tutti,
sono uno studente del liceo e tra poco dovrò scegliere la facoltà per il prossimo anno. Premetto che mi piace molto la matematica ma non ho una passione definita e non ho idea di cosa potrei fare nel futuro. Sono indeciso tra le facoltà di matematica e di statistica che frequenterei comunque a firenze. Voi che consigli sapreste darmi? La prima mi sembra più generale e lascerebbe più strade aperte come ad esempio l'informatica o la stessa statistica mentre la seconda più professionalizzante anche se gli sbocchi lavorativi credo non manchino.. avrebbe senso iniziare con la triennale di matematica sapendo poi di indirizzarsi per statistica?
Grazie in anticipo

Risposte
momo16
"Frizz":
Forse scrivo un po' in ritardo, ma spero comunque di essere utile visto che mi sono laureato a Trento in Matematica e adesso sto facendo la magistrale in Statistica (finanziaria) a Padova (a proposito, grazie vict85 per il consiglio dato qualche tempo fa).
Premetto che alla triennale ho fatto praticamente tutti i corsi a scelta nel campo dell'analisi e del calcolo delle probabilità. Confrontare statistica con una laurea triennale con tanta algebra o geometria secondo me avrebbe poco senso.

[quote="vict85"]Un matematico specializzato in statistica non è la stessa cosa di una persona che si è laureata in statistica.

Concordo. La differenza sostanziale è soprattutto nell'approccio: matematica più che ad insegnarti dei concetti, ti insegna a ragionare, mentre a statistica si da molto più risalto alle applicazioni pratiche ed al mondo del lavoro. Esami che trattano gli stessi argomenti (come Calcolo delle Probabilità) possono essere affrontati in maniera molto diffrente (a mate ci sono un sacco di riferimenti a teoria della misura mentre a statistica un sacco di applicazioni reali). Inoltre ci sono molti esami che si trovano in una ma non nell'altra ("teoria della misura" per mate e "data mining" per stat ad esempio).[/quote]

Assolutamente d'accordo. Ritengo infatti che un corso di teoria della misura sia necessario per cogliere gli aspetti profondi della probabilità. Infatti dopo aver dato Analisi II ho cominciato a leggermi introduzioni alla teoria della misura per conto mio. E mi piacciono molto. Però conosco molti miei colleghi a cui non interessano minimamente questi aspetti.. Eppure per arrivare "in alto" ritengo che siano molto utili. Parlando col mio professore di calcolo delle probabilità è saltato fuori che il taglio medio che si vuole dare in Italia è molto applicativo. Ti faccio un esempio: pur avendo le conoscenze analitiche per quasi tutte le dimostrazioni classiche di inferenza statistica, il mio corso era volto più a usare perfettamente R. Non dico che sia sbagliato, ma che siano aspetti entrambi necessari. Conoscendo bene la teoria saresti in grado di capire compiutamente perchè R fa certe cose al posto di altre. Solo che ci sono anche i corsi relativi all'ambito sociale o economico e i CFU sono 180, quindi certi aspetti puramente analitici vengono trascurati (sto parlando della triennale, alla magistrale mi è stato detto che è diverso).
Ecco perchè personalmente tornando indietro prenderei seriamente in considerazioni l'idea di fare matematica alla triennale e statistica alla magistrale, però penso di essere l'unico o quasi di tutta la mia coorte di laurea.
Il punto è che in quinta superiore non sei in grado di cogliere le differenze, che apprezzi solo studiando le due materie. Per fortuna c'è la possibilità di studiare aspetti più puramente metodologici alla magistrale, con basi più solide di matematica.
Almeno sotto questo punto di vista le lauree 3+2 sono molto funzionali..

dasalv12
Risposi ad una domanda simile qualche tempo fa. Come al solito i "profani" pensano a matematica ed a statistica come succedanei. Matematica è succedanea a statistica quanto a ingegneria ovvero poco o nulla. La statistica tratta prevalentemente problemi riferiti alle scienze sociali, mediche e biologiche. Questo bisogna tenerlo bene a mente. I temi di interesse per uno statistico non saranno dimostrazioni, leggi fisiche e geometrie, ma previsioni econometriche, demografia, marketing, analisi dati, serie storiche, mercati finanziari ed assicurativi o per i biostatistici epidemiologia, esperimenti medici e farmaceutici.
Tradizionalmente le facoltà di statistica nascono come scuole di attuari, è vero, ma da molti anni ormai non è più così in quanto le aree di interesse si sono allargate molto. Il fatto che ci sono fisici e matematici riciclati in ambito finanziario deriva proprio dal fatto che anni fa non c'erano scuole statistiche che insegnavano ad affrontare grandi moli di dati, simulazioni e uso di strumenti informatici complessi.
Credo che statistica offra molte più sbocchi lavorativi rispetto a matematica, diciamo che è anche il trend del momento un po' com'era informatica alla inizio anni 2000 o economia e commercio negli anni '90. Offre anche molte possibilità di andare all'estero.
Detto questo devi andare a vedere le guide studente per capire effettivamente cosa si fa nelle singole facoltà, perché possono differire davvero di molto l'una dall'altra. Di fatto, negli ultimi decenni la statistica è diventata un'area molto vasta dunque bisogna scegliere anche che tipo di statistica vuoi fare.

Frizz1
Forse scrivo un po' in ritardo, ma spero comunque di essere utile visto che mi sono laureato a Trento in Matematica e adesso sto facendo la magistrale in Statistica (finanziaria) a Padova (a proposito, grazie vict85 per il consiglio dato qualche tempo fa).
Premetto che alla triennale ho fatto praticamente tutti i corsi a scelta nel campo dell'analisi e del calcolo delle probabilità. Confrontare statistica con una laurea triennale con tanta algebra o geometria secondo me avrebbe poco senso.

"vict85":
Un matematico specializzato in statistica non è la stessa cosa di una persona che si è laureata in statistica.

Concordo. La differenza sostanziale è soprattutto nell'approccio: matematica più che ad insegnarti dei concetti, ti insegna a ragionare, mentre a statistica si da molto più risalto alle applicazioni pratiche ed al mondo del lavoro. Esami che trattano gli stessi argomenti (come Calcolo delle Probabilità) possono essere affrontati in maniera molto diffrente (a mate ci sono un sacco di riferimenti a teoria della misura mentre a statistica un sacco di applicazioni reali). Inoltre ci sono molti esami che si trovano in una ma non nell'altra ("teoria della misura" per mate e "data mining" per stat ad esempio).

"vict85":
Ho fatto riferimento alla professione attuariale per due ragioni:
- quasi tutte le persone che conosco che hanno fatto o fanno scienze statistiche sono interessate a quella professione;
- in termini lavorativi è l'unica professione statistica che non può essere fatta da entrambi i cdl oltre che da molte altre lauree (con qualche differenza a livello di competenze ma a livello lavorativo i datori di lavoro non sono poi così pignoli sul nome della laurea).

- Sulla prima non sono d'accordo. I rami in statistica sono tanti e ad esempio tra amici/colleghi sono l'unico ad essere "interessato" al ramo attuariale.
- Su questo ti do ragione. Per entrare nell'albo di attuario o sei statistico o hai una laurea magistrale in Finanza. Quindi tutti gli altri sono tagliati fuori.

"momo1":
Sicuramente entrare alla magistrale di matematica per un laureato in statistica è quasi impossibile.

Vero. E aggiungo: "non pensare però che passare da matematica a statistica sia una passeggiata". Tutta la parte di programmazione (R, SAS, ...) solitamente manca e non si prende dimestichezza in un paio di giorni.

"momo1":
in primis io scarterei tutti gli atenei che non hanno un dipartimento di statistica, ma solo "ibridi" con economia,...

D'accordo, non per esperienza personale ma per sentito dire.

Concludendo: personalmente sono molto soddisfatto (e quindi ti consiglio) di fare la triennale in matematica (con tanta analisi e calcolo delle probabilità) e poi passare a statistica se ancora ti piace l'argomento. In questo modo (al costo di qualche esame integrativo) vedrai entrambe le facce della stessa medaglia e ti ritroverai con un ragionamento rigoroso grazie a mate e una buona "manualità" grazie a stat.

vict85
Penso che attualmente, nella maggior parte della università, se qualcuno volesse mettere data mining nella triennale di matematica debba farlo nei pochi corsi a scelta e prendendola da altri dipartimenti. Immagino che nel futuro aumenteranno i corsi di laurea che permetteranno di scambiare fisica con altre applicazioni (attualmente penso che si sacrifichi più che altro la parte algebrico-logica). Ma queste sono pure speculazioni. Sicuramente i corsi di matematica potrebbe migliorare su questo aspetto.

momo16
"vict85":
Non è un mio ragionamento, la mia ragazza ha fatto la triennale in matematica a tor Vergata e poi è passata a fare scienze attuariali e finanziarie a La Sapienza con in debito 3-4 esami (non ricordo esattamente quali, sicuramente c'era statistica e demografia). In ogni caso sono quasi un anno di studio. Immagino che un fisico avrebbe potuto fare lo stesso. Altri suoi compagni che sono passati da matematica ma da La Sapienza avevano un curriculum molto più personalizzato e sono entrati con meno debiti (a quanto mi è stato riferito). Immagino che in fin dei conti si siano creati da soli qualcosa come la triennale in matematica per la finanza e le assicurazioni che c'è o c'era a Torino.

Riguardo agli esami di statistica, direi che cambia da città a città. Premettendo che sono laureato alla magistrale e ho scelto i miei esami a scelta in geometria e algebra, a Torino io ho fatto probabilità e statistica matematica più una componente di laboratorio in R. Ho fatto anche statistica descrittiva, ma solo perché ho anche una laurea in scienze politiche. A scelta penso che Torino offra un secondo esame di probabilità e un secondo di statistica matematica . Alla magistrale ho poi fatto l'esame di istituzioni di probabilità, che era obbligatorio quando mi sono iscritto io, ora forse non più.

Di informatica se ne può fare anche a matematica, ma personalmente trovo che gli esami in informatica abbiano mediamente un livello molto basso.


Non so in altre facoltà, ma da me gli esami di informatica sono tenuti da informatici e sono di quel settore disciplinare. Esami come basi di dati e data mining non penso siano nel curriculum di un matematico. E sono piuttosto caratterizzanti per la figura dello statistico. Discorso diverso per un data scientist, dove sono richieste abilità matematiche superiori e per il quale stanno nascendo corsi magistrali ad hoc. Sottolineo che io con la triennale in statistica potrei entrare senza problemi sebbene questo cdl rilasci una laurea in matematica (ovviamente non tradizionale).
Senza dimenticare un altro grande settore di cui non abbiamo parlato: la biostatistica. E' una branca molto importante nel XXI secolo e dà ottime opportunità lavorative, anche ben retribuite.

Al di là della nostra discussione, spero che l'interessato si sia fatto una piccola idea di quello che è la statistica e del perchè non è matematica.

vict85
Non è un mio ragionamento, la mia ragazza ha fatto la triennale in matematica a tor Vergata e poi è passata a fare scienze attuariali e finanziarie a La Sapienza con in debito 3-4 esami (non ricordo esattamente quali, sicuramente c'era statistica e demografia). In ogni caso sono quasi un anno di studio. Immagino che un fisico avrebbe potuto fare lo stesso. Altri suoi compagni che sono passati da matematica ma da La Sapienza avevano un curriculum molto più personalizzato e sono entrati con meno debiti (a quanto mi è stato riferito). Immagino che in fin dei conti si siano creati da soli qualcosa come la triennale in matematica per la finanza e le assicurazioni che c'è o c'era a Torino.

Riguardo agli esami di statistica, direi che cambia da città a città. Premettendo che sono laureato alla magistrale e ho scelto i miei esami a scelta in geometria e algebra, a Torino io ho fatto probabilità e statistica matematica più una componente di laboratorio in R. Ho fatto anche statistica descrittiva, ma solo perché ho anche una laurea in scienze politiche. A scelta penso che Torino offra un secondo esame di probabilità e un secondo di statistica matematica . Alla magistrale ho poi fatto l'esame di istituzioni di probabilità, che era obbligatorio quando mi sono iscritto io, ora forse non più.

Di informatica se ne può fare anche a matematica, ma personalmente trovo che gli esami in informatica abbiano mediamente un livello molto basso.

momo16
Sì, parlavo di opportunità lavorative in merito a una laurea triennale.

Sicuramente entrare alla magistrale di matematica per un laureato in statistica è quasi impossibile. Ma per il semplice fatto che un laureato in matematica andrebbe a studiare una applicazione della stessa mentre uno statistico della triennale non saprebbe cosa studiare in una magistrale di matematica... Processi stocastici? Mi sembra un po' poco per riempire 120 CFU.

A parte il fatto che secondo me in generale il confronto è improprio perchè stiamo parlando di due discipline profondamente diverse.
Quello che voglio dire è che seguendo il tuo ragionamento un laureato in matematica potrebbe iscriversi a qualunque magistrale per il semplice fatto che la matematica è la regina delle scienze.
Un laureato in statistica studia più o meno tutta la statistica di base, con particolare enfasi all'analisi dei dati, e in molti casi si fa anche parecchia informatica. (Io per esempio ho quasi 40 CFU di questo settore nel mio corso). A matematica del settore statistico si fa solo statistica matematica obbligatorio, o sbaglio?

vict85
Ho fatto riferimento alla professione attuariale per due ragioni:
[list=1][*:32i1y0er] quasi tutte le persone che conosco che hanno fatto o fanno scienze statistiche sono interessate a quella professione;[/*:m:32i1y0er]
[*:32i1y0er] in termini lavorativi è l'unica professione statistica che non può essere fatta da entrambi i cdl oltre che da molte altre lauree (con qualche differenza a livello di competenze ma a livello lavorativo i datori di lavoro non sono poi così pignoli sul nome della laurea).[/*:m:32i1y0er][/list:o:32i1y0er]
Ovviamente io non conosco tantissime persone che fanno scienze statistiche. In ogni caso concordo con il fatto di scegliere un corso che sia afferente ad un dipartimento di statistica, seppur esistano anche ibridi con matematica. Insomma a livello qualitativo ci sono differenze piuttosto notevoli.

Detto questo esistono molti cdl sotto il dipartimento di scienze statistiche che personalmente dividerei in demografico/economico, data scientist, finanziario e attuariale. Ogn'una della 4 ha caratteristiche specifiche e presenta curriculum studiorum anche piuttosto differenti e tutti molto diversi da matematica.

Per esperienza diretta di persone che conosco, so che è possibile entrare alle magistrali di scienze statistiche dopo una triennale in matematica (con 3-4 esami di debito). Trovo il passaggio contrario molto più improbabile.

A livello lavorativo direi che quello che dice momo è sicuramente vero per la triennale: un laureato triennale in matematica ha pochi vantaggi a fermarsi alla triennale. Un corso in scienza statistiche è sicuramente più spendibile. Per la magistrale ritengo che sia però meno vero, specialmente se selezioni gli esami in modo appropriato. Per lo meno se ci si focalizza negli ambiti di data scientist e quello finanziario.

momo16
Ti rispondo da studente di scienze statistiche per bilanciare le risposte dei matematici ;)

Le differenze rispetto a un cdl in matematica sono tantissime: io quando mi sono iscritto a statistica non sarei stato assolutamente in grado di coglierle, così come ora. Tuttavia, a mio modo di vedere le cose, se sei veramente portato per la matematica e per il ragionamento astratto una laurea in statistica (ma anche in ingegneria, chimica, biologia ecc..) è fuori luogo. Con questo non voglio screditare questo cdl (e ci mancherebbe, è il mio!) nè fare confronti di difficoltà. Personalmente ritengo che un matematico troverebbe noiose delle lezioni di statistica perchè sono ben lungi dal ragionamento di tipo deduttivo caratteristico di quella disciplina.

Mi sembra però un po' arrogante ritenere che un matematico sia potenzialmente più appropriato per il mestiere di statistico che, sottolineo, non è fare l'attuario. Nel mio corso, per esempio, non conosco nessuno che voglia intraprendere quella strada.
Una triennale in statistica ti fornisce sicuramente più abilità spendibili nel mondo del lavoro rispetto a un cdl in matematica. Molte aziende assumono anche laureati in economia per supplire alla mancanza di statistici.

Se poi vuoi mandarmi il piano di studi della facoltà che ti interessa possiamo discutere più proficuamente, perchè ci sono differenze abissali tra i vari cdl. (in primis io scarterei tutti gli atenei che non hanno un dipartimento di statistica, ma solo "ibridi" con economia)

vict85
Un matematico specializzato in statistica non è la stessa cosa di una persona che si è laureata in statistica. La seconda è indirizzata verso la professione di attuario e altre professioni affini. In questo senso ha forti legami con i corsi di economia e scienze politiche. La professione di attuario non può essere fatta da un laureato in matematica. D'altra parte un matematico specializzato in statistica possiede strumenti analitici più avanzati e comprende alcuni aspetti molto più a fondo. Ha quindi una maggiore capacità di fare ricerca nel settore statistico, produrre strumenti statistici avanzati e adattare quelli conosciuti alla situazione e cose di questo tipo. In questo senso possono essere più appropriati come data scientists e possono trovare lavoro in ambito finanziario.

Parlo comunque da esterno, non essendo specializzato in statistica, anche se conosco persone che lo sono.

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