Ingegneria o economia
Salve, è da un po' che bazzico in questo forum. Sono al primo anno di ingegneria elettronica al polimi. Ho dato 4 esami con buoni risultati (\ (\displaystyle >= 25 \) ) e me ne mancano due (fisica e chimica) per superare il primo anno senza lasciarmi indietro niente.
Ora ultimamente ho perso un po' l'entusiasmo iniziale e stavo pensando di passare ad economia (in particolare economia dei mercati finanziari) per le seguenti ragioni:
in futuro una delle poche cose che non voglio mai fare è il professore, al limite farei solo il professore/assistente universitario, ma non insegnerei mai nelle medie e\o superiori. Da questo punto di vista credo quindi che una laurea in economia mi aprirebbe più strade: potrei lavorare in banca, nelle assicurazioni, come contabile/manager in un'azienda o mettermi in proprio come commercialista/revisore dei conti/consulente finanziario/analista finanziario/trader/ecc..
Con la laurea in ingegneria, tolto l'insegnamento che ripeto non vorrei mai fare, mi resterebbe solo il lavoro dipendente da qualche parte come ingegnere, e da quello che si sente in giro non c'è neanche molta richiesta, tanto che molte persone che conosco sono ripiegate nell'insegnamento per forza di cose (cosa che per me sarebbe tristissima).
Avevo letto delle statistiche ISTAT in cui una buona percentuale dei laureati in ingegneria risulta occupato (quella esatta non me la ricordo), ma non si fa differenza tra chi fa l'ingegnere e chi il professore, e inoltre da qui a 5 anni non so come si metterà la situazione.
La contro-parte negativa sarebbe la perdita di un anno accademico (ma molto meglio questo che fare un lavoro che non mi piace per il resto della vita) e conseguente laurea a 26 anni, ma non credo sia un gran problema.
Avete qualche consiglio da darmi? Nel frattempo, nell'indecisione che ho a tutt'ora (e che tra l'altro mi demoralizza per lo studio degli esami che devo dare) mi sono iscritto al test di economia a Pavia prima che scadessero i termini.
Ora ultimamente ho perso un po' l'entusiasmo iniziale e stavo pensando di passare ad economia (in particolare economia dei mercati finanziari) per le seguenti ragioni:
in futuro una delle poche cose che non voglio mai fare è il professore, al limite farei solo il professore/assistente universitario, ma non insegnerei mai nelle medie e\o superiori. Da questo punto di vista credo quindi che una laurea in economia mi aprirebbe più strade: potrei lavorare in banca, nelle assicurazioni, come contabile/manager in un'azienda o mettermi in proprio come commercialista/revisore dei conti/consulente finanziario/analista finanziario/trader/ecc..
Con la laurea in ingegneria, tolto l'insegnamento che ripeto non vorrei mai fare, mi resterebbe solo il lavoro dipendente da qualche parte come ingegnere, e da quello che si sente in giro non c'è neanche molta richiesta, tanto che molte persone che conosco sono ripiegate nell'insegnamento per forza di cose (cosa che per me sarebbe tristissima).
Avevo letto delle statistiche ISTAT in cui una buona percentuale dei laureati in ingegneria risulta occupato (quella esatta non me la ricordo), ma non si fa differenza tra chi fa l'ingegnere e chi il professore, e inoltre da qui a 5 anni non so come si metterà la situazione.
La contro-parte negativa sarebbe la perdita di un anno accademico (ma molto meglio questo che fare un lavoro che non mi piace per il resto della vita) e conseguente laurea a 26 anni, ma non credo sia un gran problema.
Avete qualche consiglio da darmi? Nel frattempo, nell'indecisione che ho a tutt'ora (e che tra l'altro mi demoralizza per lo studio degli esami che devo dare) mi sono iscritto al test di economia a Pavia prima che scadessero i termini.
Risposte
Freddy non ho detto che lui deve continuare ingegneria elettronica perché Guarguaglini è ingegnere elettronico, ho semplicemente fatto un esempio di dirigente non laureato in economia; e poi tutte le aziende con a capo economisti in Italia si vede che bell'andamento hanno, in primis Fiat. (poi cavolo è logico che il presidente della Monte Paschi non può essere un fisico!). Detto questo non mi pare sia carino entrare in un forum e dire ad una persona che è poco intelligente nel primo messaggio...
"Freddie Kruger":
E' OVVIO che il presidente di Finmeccanica è probabile che sia un ingegnere.... Che scoperta! Dev'essere un filosofo?
Allora il governatore della Banca d'Italia è Visco (che è un economista), e il signor Profumo è il presidente della Monte dei paschi (e sicuramente ha un potere economico e sociale, per ora, molto più grande del presidente di finmeccanica).
Non è ovvio, caso mai è probabile, vedi Marchionne, CEO di Fiat che è laureato in filosofia e legge.
E comunque non è raro che un laureato in economia, per le sue conoscenze globali di economia e gestione delle imprese, possa diventare dirigente ad alto livello (se non presidente) di un'azienda nel settore industriale in senso stretto. Prendi Tronchetti Provera, o Fulvio Conti e tantissimi altri che si possono nominare hai guardato cos'han studiato? Tutti laureati in Aziendale o in Economia e Commercio.
Ottimi esempi

Non sottovalutare gli studi in economia perché se usati bene possono essere una spanna sopra a quelli in Ingegneria per fare direzione e arrivare ad alti livelli.
In Italia, forse,
in ogni caso scegliere ingegneria "perché il presidente di finmeccanica è un ingegnere" è da stupidi. allora Warren Buffet è il presidente della più grande holding del mondo e mi conviene scegliere Economia Aziendale come ha fatto lui. a quel punto tu mi ribatteresti "vogliam parlare di Carlos Slim Helù, che controlla le più importanti compagnie telefoniche dell'america latina? Uomo più ricco del mondo nel 2011 secondo forbes?" Ma dai...
E' vero Carlos Slim Helù è un ingegnere. E anche il presidente della repubblica popolare cinese è un ingegnere civile.
Tornando seri, quello che posso consigliarti è di non rinunciare alla formazione di base che ti da l'ingegneria.
Dai uno sguardo ad ingegneria gestionale, che al politecnico di Milano è fatta oggettivamente bene ed è ricca di orientamenti nella laurea magistrale. Alcuni di questi ti permetteranno di entrare nelle banche, istituti in cui gli ingegneri gestionali sono ricercati :
GBE – Business Economics (Impresa e sistema economico)
GFN - Finance (Finanza)
GBM – ICT & Business Management (ICT e Business Management)
GLM – Logistics & Operations Management (Gestione dei sistemi logistico-produttivi)
GMN - Management (Gestione d’impresa)
GMM – Manufacturing & Management (Manufacturing e Management)
GSC – Supply Chain Management (Gestione della Supply Chain)
GFT - Technology & Factory Planning (Pianificazione delle tecnologie e dei sistemi di produzione)
GEN – Sustainability and energy management (Gestione della sostenibilità e dell’energia)
"raffamaiden":
Grazie
Qualche altra opinione? Sto cercando di raccogliere il maggior numero di informazioni possibili prima di decidere definitivamente
Grazie
Secondo me hai detto un sacco di cose poco coerenti con la realtà:
1) entrare a fare il professore oggi è molto più difficile che lavorare nel privato come dipendente, sia che si abbia una laurea in economia, sia che se ne abbia una in ingegneria.
2) Di norma il libero professionista laureato in economia è il commercialista; vuoi fare il commercialista?
Con ingegneria elettronica non so quali opportunità nel mondo del libero professionismo ti sia aprano ( più probabile se ci si occupi di software e programmazione), ma non penso che la strada sia negata.
3)Molti ingegneri scelgono di fare il professore quando si accorgono che l'azienda non li soddisfa,
altri hanno la doppia attività, come uno studio tecnico; comunque, ripeto, con gli iscritti negli istituti tecnici in calo rimane
quasi un miraggio diventare professore, le possibilità salgono se si mette in conto di spostarsi.
4) ingegneria e economia sono molto diverse; a me già non piace l'approccio utilitaristico dell'ingegneria, che mi pare eccessivo (studio ingegneria meccanica), figuriamoci un corso di economia, dove devi impararti cose che di scientifico non hanno nulla, come il diritto privato, ragioneria, etc, e vi è una richiesta di approfondimento che non ti permette di capire niente nel particlolare, ma solo sapere di economia. Per me sarebbe altamente snervante sapere di non capirci un caz_o di quello che studio perchè quello che conta è sapere quelle cose che mandano avanti un'azienda. A proposito, mi pare di aver sentito, che una parte della teoria economica studiata nei tre anni non è corretta, eppure te la fanno studiare lo stesso.
Inoltre il livello di matematica usato è nettamente inferiore a quello di ingegneria. Quindi sappi che se ti piace la matematica e il metodo scientifico, passi dalla padella alla brace.
Pensaci bene: per me a livello di opportunità lavorative non perdi e non guadagni niente, dipende cosa ti piace e cosa ti fa sentire più realizzato, anche in previsione di un futuro lavorativo.
Saluti

"Blackorgasm":
secondo me con la laurea in economia si rischia di più l'insegnamento rispetto ad una laurea in ing. elettronica; e poi scusa, quasi tutte le opportunità di lavoro che hai citato con economia sono lavori dipendenti (escludendo ovviamente il fatto di mettersi in proprio, cosa che puoi fare anche con la laurea in ingegneria aprendo una propria azienda).
Poi per farti un esempio eclatante, Pier Francesco Guarguaglini è ingegnere elettronico ed è presidente di Finmeccanica...
La scelta finale ovviamente sta a te, però a mio avviso come opportunità di carriera, lavoro (parlo livello europeo e mondiale anche) è meglio ingegneria.
Vabbè. ragioniamo in modo scientifico e non dicendo banalità tipo "esempio eclatante...".
Vuoi che ti nomini i mille a.d. laureati in economia? Sai chi sono gli amministratori delegati e presidenti di Pirelli, Eni, Enel, Intesa, Unicredit, McDonald's Italia, Telecom Italia, MontedeiPaschi di Siena.
E' OVVIO che il presidente di Finmeccanica è probabile che sia un ingegnere.... Che scoperta! Dev'essere un filosofo?
Allora il governatore della Banca d'Italia è Visco (che è un economista), e il signor Profumo è il presidente della Monte dei paschi (e sicuramente ha un potere economico e sociale, per ora, molto più grande del presidente di finmeccanica).
E comunque non è raro che un laureato in economia, per le sue conoscenze globali di economia e gestione delle imprese, possa diventare dirigente ad alto livello (se non presidente) di un'azienda nel settore industriale in senso stretto. Prendi Tronchetti Provera, o Fulvio Conti e tantissimi altri che si possono nominare hai guardato cos'han studiato? Tutti laureati in Aziendale o in Economia e Commercio.
Non sottovalutare gli studi in economia perché se usati bene possono essere una spanna sopra a quelli in Ingegneria per fare direzione e arrivare ad alti livelli. E' indubbio che poi ingegneria mediamente garantisca un inserimento più rapido (per ragioni di minore concorrenza e la grande specializzazione di ciascun corso). Ma non mi pare che a livello di prestigio lavorativo e sociale gli economisti stiano male, gli ingegneri bene o viceversa.
in ogni caso scegliere ingegneria "perché il presidente di finmeccanica è un ingegnere" è da stupidi. allora Warren Buffet è il presidente della più grande holding del mondo e mi conviene scegliere Economia Aziendale come ha fatto lui. a quel punto tu mi ribatteresti "vogliam parlare di Carlos Slim Helù, che controlla le più importanti compagnie telefoniche dell'america latina? Uomo più ricco del mondo nel 2011 secondo forbes?" Ma dai...
"Gli assi" ce li abbiam tutti, e scegliere in base a "lui è diventato questo" mi sembra da persona poco intelligente e che non sa neanche quello che studia e perché lo studia. E, per quanto ho visto io, ALMENO IN ITALIA sono numericamente di più i dirigenti/amministratori delegati/presidenti laureati in discipline economiche che ingegneristiche. Poi all'estero non so. Io so che comunque in Italia, Inghilterra, Svizzera, Germania, Stati Uniti ecc la laurea in economia va a apre molti sbocchi. Come anche Ingegneria, naturalmente.
ingegneri ed economisti fanno cose diverse. Che poi si ritrovino a collaborare è un altro discorso. Non penso sia errata nessuna decisione e non penso ci sia troppa differenza in termini di opportunità.
Certo se sai già di voler inserirti nel mondo finanziario ha più senso iscriversi direttamente a economia e finanza, mentre se volessi progettare in un importante casa automobilistica è più naturale scegliere ingegneria meccanica.
Grazie 
Qualche altra opinione? Sto cercando di raccogliere il maggior numero di informazioni possibili prima di decidere definitivamente
Grazie

Qualche altra opinione? Sto cercando di raccogliere il maggior numero di informazioni possibili prima di decidere definitivamente
Grazie

secondo me con la laurea in economia si rischia di più l'insegnamento rispetto ad una laurea in ing. elettronica; e poi scusa, quasi tutte le opportunità di lavoro che hai citato con economia sono lavori dipendenti (escludendo ovviamente il fatto di mettersi in proprio, cosa che puoi fare anche con la laurea in ingegneria aprendo una propria azienda).
Poi per farti un esempio eclatante, Pier Francesco Guarguaglini è ingegnere elettronico ed è presidente di Finmeccanica...
La scelta finale ovviamente sta a te, però a mio avviso come opportunità di carriera, lavoro (parlo livello europeo e mondiale anche) è meglio ingegneria.
Poi per farti un esempio eclatante, Pier Francesco Guarguaglini è ingegnere elettronico ed è presidente di Finmeccanica...
La scelta finale ovviamente sta a te, però a mio avviso come opportunità di carriera, lavoro (parlo livello europeo e mondiale anche) è meglio ingegneria.