Ingegneria Matematica, ne vale la pena? O meglio Bocconi/Gestionale/Medicina?

WillStillRise
Buongiorno, sono uno studente di quinto liceo scientifico. Sempre andato benissimo a scuola, in particolare in matematica (anche con una prof particolarmente esigente debbo dire), materia che ho anche amato (probabilmente una delle poche materie per cui ho passato volentieri domeniche dalla mattina alla sera a fare problemi solo per il gusto di farli), e, quindi, ero interessato alla facoltà di ingegneria, in particolare di ingegneria matematica per via degli sbocchi (le altre sembrano troppo "pratiche" e comunque mi danno l'impressione di portare a carriere "mediocri" e a stipendi "mediocri", e devo dire che non mi interessano molto gli ambiti delle varie ingegnerie, mentre mi ci vedo molto in finanza, oppure lavorare in ambito statistico oppure avviare una carriera accademica, che penso sia il mio sogno, anche se è molto difficile e quindi dubito di provarci). Poi però mi sono informato ed ho iniziato a dubitare della mia scelta (anche per via di sconvolgimenti nella mia vita): sono sempre stata una persona solitaria, sempre in casa, pochi amici e tipico nerd. Poi per via di altre esperienze mi sono reso conto che voglio essere felice, voglio uscire la sera, trovare qualcuno etc... non valeva la pena continuare il mio stile di vita. Ora, questi pensieri cozzano con la facoltà di ingegneria matematica, che credo sia una delle più dure in Italia e che significherebbe alienazione quasi totale da ogni forma di vita extra-studio come la maggior parte delle ingegnerie. Sarei pur disposto a fare certi sacrifici se significassero uno stipendio alto certo e sicuro, ma la realtà è così: mi ha colpito vedere ingegneri disoccupati cercare lavoro dando ripetizioni a studenti della mia scuola, statistiche Alma-Laurea con stipendi medi di 1400 euro e anche diversi forum che parlano di questa situazione. Quindi ora mi chiedo: vale la pena rinunciare alla vita per i prossimi 5 anni (che facilmente possono diventare 6/7) per poi trovarmi a guadagnare meno di un idraulico? Poi leggo dei medici (medici di base/pediatri che lavorando mezza giornata arrivano a stipendi stellari, tranquillamente sopra ai 4000 euro, stipendi che un ingegnere vedrà molto difficilmente)? Non converrebbe studiare medicina (materia che mi interessa ben poco ma che garantirebbe un certo ritorno economico)?
L'alternativa sarebbe provare a studiare ad Ingegneria Gestionale al Polimi oppure Economia e Finanza alla Bocconi, che, pur essendo facoltà toste e impegnative non sono certamente paragonabili ad una Ingegneria Matematica, solo che la matematica mi appassiona veramente tanto e non so se ci rinuncerei. Ma alla fine non saprei proprio cosa scegliere: che senso ha passare il resto della vita a studiare, penare, soffrire sui libri ore ed ore rinunciando agli anni migliori della vita per poi rischiare di ritrovarsi sottopagato a 1400 euro al mese nella migliore delle ipotesi, magari pagato in voucher e costretto a turni di lavoro tremendi?

Risposte
dasalv12
Non avevo mai fatto questo conto dei CFU, ma onestamente dubito rispecchi la realtà: facendo un conto veloce risulterebbe un'impegno di sole 4 ore al giorno (considerando di studiare tutti i giorni dell'anno), praticamente idilliache (sarebbero di gran lunga inferiori anche alle ore di studio necessarie al liceo).

Infatti è un conteggio puramente burocratico di cui praticamente nessuno tiene conto e che peraltro non fa distinzioni per facoltà, è una questione troppo individuale per quantificarla e credo anche che ci sia una componente psicologica fondamentale. Personalmente credo che che 1500h all'anno non siano poche se fatte a livelli di attenzione e motivazione alta. Tieni conto che un lavoratore a tempo pieno è impegnato 2200h all'anno (al netto di spostamenti e straordinari, ma compresa la pausa pranzo) e può avere famiglia, andare in vacanza e svolgere attività ricreative, quindi non vedo perché non debba riuscirci uno studente.

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Facendo due conti: se uno studente dovesse dare ogni esame al primo appello in realtà le ore richieste sarebbero concentrate in particolari periodi dell'anno. Se un semestre tipicamente dura 120 giorni e i crediti sono equamente distribuiti (quindi 30cfu a semestre) l'impegno burocraticamente richiesto sarebbe comunque di un part time all'80% (quindi quasi 7h per stare larghi e non ridursi all'ultimo con la preparazione), esclusi sempre spostamenti e momenti morti fra le lezioni.

WillStillRise
"Injuria":
[quote="Raptorista"][quote="WillStillRise"]

Se vogliamo essere burocratici, in teoria, vengono richieste 1500 ore di impegno all'anno (1 cfu = 25 ore), le quali comprendono lezioni frontali, laboratori ed applicazione individuale. Certo è un tipo di contabilità un po' astrusa: quantificare l'apprendimento in ore può essere indicativo, ma fuorviante in quanto ci sarebbe da valutare la qualità del lavoro svolto. Stando a questa misura l'impegno universitario dovrebbe occupare mezza giornata, al netto di spostamenti e tempi morti fra le lezioni e calcolando una giornata di pausa a settimana, due settimane di pausa estive ed una invernale.
Corrisponde circa all' 80% dell'impegno di un lavoratore a tempo pieno, il quale ha un mese di ferie e il fine settimana di pausa. Anche qui il parallelo è debole: sappiamo che apprendere richiede motivazioni, attenzione ed impegno intellettuale notevolmente maggiori rispetto ad una attività lavorativa ordinaria.
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Non avevo mai fatto questo conto dei CFU, ma onestamente dubito rispecchi la realtà: facendo un conto veloce risulterebbe un'impegno di sole 4 ore al giorno (considerando di studiare tutti i giorni dell'anno), praticamente idilliache (sarebbero di gran lunga inferiori anche alle ore di studio necessarie al liceo). Quindi non mi rendo conto quanto veramente reggerei un'università seria come ingegneria matematica (ma anche la gestionale che, per quanto più ""facile"" di una ing.matematica resta sempre una ingegneria, e, di conseguenza, un bel peso, idem economia alla Bocconi che, da quanto sento da conoscenti che studiano lì, ha ugualmente ritmi altissimi, non certo di 4 ore tra studio e lezioni in media ogni giorno). Per curiosità, tu che facoltà hai frequentato e quanto questa ha pesato?

Intermat
"Injuria":
Non ne dubito, in effetti è un discorso molto personale e psicologico. Forse stare molto tempo in università o nelle biblioteche è anche un modo per sentirsi ingegnere, medico o economista. Di fatto nelle mie maratone bibliotecarie il tempo reale di apprendimento erano 2/3h sulle 10h passate in quel luogo. Poi quelli sono periodi limitati, qui si parla di 365 giorni all'anno e non credo ci sia qualcuno che apprende attivamente per 3650h all'anno. Che poi passare molto tempo sui libri o al computer per riflettere, cercare ispirazione o approfondire sia utile o meno non ne discuto.

Ma io non è che ci andavo perché mi faceva sentire di più ingegnere, lo facevo perché rispetto a casa avevo molte meno distrazioni. In ogni caso è normale che solo una percentuale del tempo dedicato allo studio è effettivamente efficace. Detto questo credo io in questi anni di università non mi sono preso praticamente vacanze, al massimo una decina di giorni ad agosto, per il resto non è mai esisto sabato e domenica. Ti posso dire che ne conosco parecchi che hanno fatto come me. Non saranno 365 giorni ma saranno 330 sicuri...in pratica togli una decina di giorni estivi, le feste varie in cui volente o nolente non si riesce a studiare e qualche giorno di malattia/stanchezza eccessiva. Onestamente non penso che ci sarà mai un lavoro che mi "saturerà" così tanto... :-D :-D :-D
Però capisco anche che io sono un esempio estremo...lontanissimo dalla media (o meglio dalla moda) di tutti gli studenti!

dasalv12
Non ne dubito, in effetti è un discorso molto personale e psicologico. Forse stare molto tempo in università o nelle biblioteche è anche un modo per sentirsi ingegnere, medico o economista. Di fatto nelle mie maratone bibliotecarie il tempo reale di apprendimento erano 2/3h sulle 10h passate in quel luogo. Poi quelli sono periodi limitati, qui si parla di 365 giorni all'anno e non credo ci sia qualcuno che apprende attivamente per 3650h all'anno. Che poi passare molto tempo sui libri o al computer per riflettere, cercare ispirazione o approfondire sia utile o meno non ne discuto.

Intermat
"Injuria":

Dovete perdonarmi se quindi rimango scettico circa le 10h dichiarate da alcuni studenti, non credo esista qualcuno che svolga un lavoro intellettuale per circa 3300 ore all'anno con livelli di attenzione adeguati e non credo nemmeno che in questo modo si incrementi notevolmente il rendimento (non parlo di voti, ma di aumento delle capacità e delle conoscenze).

Io ti posso dire che molto spesso, soprattutto negli ultimi 2/3 anni sono rimasto all'università dalle 9.30/10 fino alle 20 praticamente tutti i giorni e, sotto esame, fino alle 22/22.30. Questo vuol dire essere all'università, in un caso, per 10/10,5 h ed in un altro per 12/13 h. Considerando in media una pausa di 15/20 min ogni due ore, un ora di pausa per pranzare e, nel caso in cui rimanevo fino alle 22.30, anche un'ora per la cena ecco che il tempo sui libri era, nel primo caso, 7h mentre nel secondo 9/10 h. Ovviamente il rendimento era variabile, in alcune parti della giornata era maggiore mentre in altre minore ma, dal mio punto di vista, decisamente utile. Io, nel mio caso, non avrei ottenuto gli stessi rendimenti sia dal punto di vista della valutazione sia dell'apprendimento dei concetti se avessi studiato di meno. In parte questo è evidente dal netto aumento della media, in parte da quanto sento mi sia rimasto dei corsi degli ultimi 3 anni. Sicuramente altri studenti, più concentrati di me, potrebbero fare quello che io faccio in tutte queste ore in meno ore, diciamo 5/6 h, ma nel mio caso questo non è assolutamente possibile a causa del mio modo di studiare che è fatto di cicli di attenzione relativamente brevi (tendenzialmente dopo 20/30 min tendo a distrarmi e a riflettere su quello che sto studiando piuttosto che continuare a leggere/fare l'esercizio).
Ad esempio, ora che sto facendo la tesi, tendenzialmente inizio alle 10/10.30 di mattina e finisco alle 22/23 facendo semplicemente le pause pranzo e cena. Ovviamente le perdite di tempo varie ci sono anche in questo caso, forse maggiori di quelle solite durante il periodo degli esami, ma, ripeto, io reputo necessaria (per me) questa quantità di ore di studio (o, se preferisci, sui libri)

dasalv12
"Raptorista":
[quote="WillStillRise"]
Quindi mi stai dicendo che non è vero che scegliere di fare ingegneria matematica sia "isolante"? Non penso di voler uscire tutte le sere in discoteca, ma avere una vita universitaria "normale" (che non ho mai avuto), uscire magari il Sabato sera, e magari gli altri giorni dover impiegare 8/10 ore tra studio e lezioni (compresi Sabato e Domenica), non so se sia fattibile con questi ritmi (considerando che da quel che vedo per la matematica ci son decisamente portato).

Sì, e non solo: se sei "decisamente portato" per la matematica, ti basterà molto meno di 10 ore di studio al giorno [altrimenti io non mi sarei mai laureato!].
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Se vogliamo essere burocratici, in teoria, vengono richieste 1500 ore di impegno all'anno (1 cfu = 25 ore), le quali comprendono lezioni frontali, laboratori ed applicazione individuale. Certo è un tipo di contabilità un po' astrusa: quantificare l'apprendimento in ore può essere indicativo, ma fuorviante in quanto ci sarebbe da valutare la qualità del lavoro svolto. Stando a questa misura l'impegno universitario dovrebbe occupare mezza giornata, al netto di spostamenti e tempi morti fra le lezioni e calcolando una giornata di pausa a settimana, due settimane di pausa estive ed una invernale.
Corrisponde circa all' 80% dell'impegno di un lavoratore a tempo pieno, il quale ha un mese di ferie e il fine settimana di pausa. Anche qui il parallelo è debole: sappiamo che apprendere richiede motivazioni, attenzione ed impegno intellettuale notevolmente maggiori rispetto ad una attività lavorativa ordinaria.
Dovete perdonarmi se quindi rimango scettico circa le 10h dichiarate da alcuni studenti, non credo esista qualcuno che svolga un lavoro intellettuale per circa 3300 ore all'anno con livelli di attenzione adeguati e non credo nemmeno che in questo modo si incrementi notevolmente il rendimento (non parlo di voti, ma di aumento delle capacità e delle conoscenze).
In quanto all'isolamento, a quanto dicono, discutere con qualcuno, spiegare, fare ripetizioni e confrontarsi sembra che acceleri l'apprendimento, credo fosse Einstein che diceva che non hai capito davvero una cosa finché non sai spiegarla a tua nonna. Devo dire che anche per quanto riguarda la mia esperienza è così, gli esami che sono riuscito a fare in gruppo sono stati molto meno faticosi. Inoltre vedo che molti, per evitare l'isolamento, creano delle specie di circoli nelle biblioteche.

Sulla questione del rendimento del titolo accademico: come hanno già scritto è una scommessa e come ogni scommessa ognuno fa una scelta secondo le informazioni correnti e disponibili, capire il mercato del lavoro è molto complicato, ma da quello che leggo dal tuo primo post posso dire che le informazioni che hai sono di scarsissima qualità. Non credo che dovresti basare la tua scelta su queste ultime, ma su motivazioni un po' più solide del "ho sentito che i medici fanno i soldi facilmente". Ci son gelatai, ottici, bar-tabacchi che guadagnano molto meglio, da giovani e vanno pure in pensione prima.

Raptorista1
"WillStillRise":

Quindi mi stai dicendo che non è vero che scegliere di fare ingegneria matematica sia "isolante"? Non penso di voler uscire tutte le sere in discoteca, ma avere una vita universitaria "normale" (che non ho mai avuto), uscire magari il Sabato sera, e magari gli altri giorni dover impiegare 8/10 ore tra studio e lezioni (compresi Sabato e Domenica), non so se sia fattibile con questi ritmi (considerando che da quel che vedo per la matematica ci son decisamente portato).

Sì, e non solo: se sei "decisamente portato" per la matematica, ti basterà molto meno di 10 ore di studio al giorno [altrimenti io non mi sarei mai laureato!].
"WillStillRise":

Però il discorso è che se un medico riesce senza troppe difficoltà ad avere stipendi alti (sopra ai 3000 euro), credo che solo in pochi vi riescano con ingegneria. Quindi penso che se studiassi medicina laddove incontrerò difficoltà penserò "beh dai se ora mi sacrifico è per guadagnare bene tra 10 anni", con ingegneria penserò "alla fine tutto questo penare mi porterà a dover penare per un incarico decente tra 10 anni", non so fin quanto ne valga la pena.

Come ti hanno risposto altri, la situazione è migliore di quella che tu descrivi. Se poi vai nei paesi giusti, è ancora meglio!
"WillStillRise":

Perchè tutto questo odio per Gestionale e Bocconi? Sembrano facoltà comunque discrete (soprattutto per il fattore "marketing"/"management" che sembra interessarmi), molto meno impegnative rispetto a ingegneria matematica e sicuramente ottime come sbocchi.

Non è una questione di odio, diciamo che ci prendiamo amichevolmente in giro a vicenda. Soprattutto coi gestionali :D
Sicuramente se vuoi fare "marketing"/"management" sono una scelta migliore che ingegneria matematica, su questo non si discute.
La questione di impegno è per certi versi soggettiva: io ho penato di più per passare il mio unico esame di economia aziendale che per gli 8 di analisi insieme [ed economia è quello che mi è andato peggio] perché mettermi sulle dispense/appunti di economia era uno strazio e avrei preferito andare a coltivare patate.
"WillStillRise":

Comunque ora penso di informarmi sugli esami che mi verrebbero convalidati nel passaggio Matematica-Gestionale: se buona parte degli esami del primo anno (che sembrano simili/uguali come nome) mi verranno convalidati, a quel punto sceglierò matematica ed, eventualmente, qualora mi trovassi male cambierei facoltà (anche dopo Analisi I che credo sia il primo grande incontro con la matematica universitaria).

Io sono sempre un po' scettico su scelte effettuate in funzione di un buon piano B: fa' quello che ti piace; se poi non ti piace, fai altro. Non compromettere la scelta principale per avere un'alternativa facile in caso non ti piaccia.

Albesa81
"WillStillRise":
Sarei pur disposto a fare certi sacrifici se significassero uno stipendio alto certo e sicuro

Nella vita niente è sicuro (tranne, forse, una cosa).
"WillStillRise":
Non converrebbe studiare medicina (materia che mi interessa ben poco ma che garantirebbe un certo ritorno economico)?

Per carità, ammesso che arrivassi alla laurea saresti un pessimo medico frustrato (e, detto sinceramente, non ce n'è proprio bisogno).
"WillStillRise":
che senso ha passare il resto della vita a studiare, penare, soffrire sui libri ore ed ore rinunciando agli anni migliori della vita per poi rischiare di ritrovarsi sottopagato a 1400 euro al mese nella migliore delle ipotesi, magari pagato in voucher e costretto a turni di lavoro tremendi?

A parte il fatto che 1400 € nette a t.i. come neolaureato (o con 3-5 anni di esperienza) in Italia sono condizioni di tutto rispetto, ti stai creando un film nella tua testa che non è ancora stato girato: è impossibile prevedere come ti andranno le cose tra 5/6/10/20/30 anni.
Inoltre, sappi che in fin dei conti l'artefice della tua vita sei tu con le tue scelte: se non troverai spazio dove sei, starà a te e te soltanto capire come e quando cambiare per migliorare.
Buona vita!

civamb
Permettimi di dissentire sul "pratico". L'ingegneria classica (per classica intendo tutti i cdl che non si chiamano ingegneria matematica-matematica per l'ingegneria, ingegneria fisica-fisica dei sistemi complessi e mettiamo anche ingegneria nucleare) é applicativa, ma alla base c'è molta teoria e non é affatto detto che in futuro non potrai cimentarti in questo aspetto, visto che un ing potrà essere un dipendente, un libero professionista abilitato o un professore-ricercatore in ambito accademico. Detto questo, ti sconsiglio di scegliere medicina solo per un possibile stipendio sopra la media. Considera che un giovane medico nella maggior parte dei casi non guadagna le cifre che hai scritto, inoltre quello dei laureati mal pagati é una realtà. Se vuoi dei compensi più alti devi valutare un trasferimento all'estero o avere molta fortuna - raccomandazioni per ricoprire certi ruoli in Italia.

Intermat
Premessa: secondo me esistono cdl più difficili ed altri più semplici però è abbastanza naturale adeguarsi a tale difficoltà e impegnarsi di conseguenza. Con questo voglio dire che probabilmente uno che studia ad Economia (che è indubbiamente più semplice di ingegneria o matematica) e si impegna 8h/giorno uscendo con 110 e lode potenzialmente con un analogo impegno potrebbe raggiungere lo stesso risultato da un'altra parte. Non ho prove scientifiche ma, in piccolo, lo si vede con gli esami più semplici e con quelli più difficili. Ad esempio io ho studiato tantissimo per esami facili prendendo 30 e tantissimo per esami difficili prendendo comunque 30. Tutto questo per dire che conta molto l'impegno e l'intensità che ci metterai nelle 8-10h di studio giornaliere piuttosto che la difficoltà intrinseca del cdl. A quella ti abituerai abbastanza velocemente.

"WillStillRise":
tutte le sere in discoteca, ma avere una vita universitaria "normale" (che non ho mai avuto), uscire magari il Sabato sera, e magari gli altri giorni dover impiegare 8/10 ore tra studio e lezioni (compresi Sabato e Domenica), non so se sia fattibile con questi ritmi (considerando che da quel che vedo per la matematica ci son decisamente portato).

Con 8/10h al giorno tutti i giorni della settimana ti puoi laureare alla magistrale tranquillamente in 5 anni accademici. Anche perché studiare più di quelle ore, tutti i giorni, è oggettivamente difficile. Io faccio gestionale, che indubbiamente presenta alcuni esami più facili di altre ingegnerie (che però spesso gli altri ingegneri steccano perché le sottovalutano!) e mi è capitato di dover stare all'università dalle 9 alle 22:30 ma solamente in determinati periodi, al massimo per alcune settimane. Solitamente per le 20, al massimo, me ne andavo a casa, il che vuol dire circa 10/11 h al giorno per 5 giorni. Nel weekend, anche complice il fatto di essere a casa, studiavo un po' di meno: tipo 6/8 h il sabato e 4/6h la domenica. E io, tra quelli che conosco, ero tra quelli che più rimaneva a studiare. Molti altri, che si sono laureati comunque con voti molto alti, studiavano molte meno ore. Insomma dipende molto da come tu approcci allo studio e da quanto pensi ti serva per essere certo di sapere le cose (per assurdo anche con la metà del tempo uno potrebbe essere preparato ma non se ne rende conto o non ne è sicuro). Insomma, vai sereno, se pensi di essere capace di studiare quelle ore tutti i giorni, con intensità, potrai uscire tutti i sabati e tutti i venerdì che vorrai!

PS: Logico che per uscite io intendo cose abbastanza tranquille, fare le 6 tutti i venerdì e sabato sera implica che sabato e domenica non si studia...quindi cade tutto il discorso di prima! :-D


"WillStillRise":

Però il discorso è che se un medico riesce senza troppe difficoltà ad avere stipendi alti (sopra ai 3000 euro), credo che solo in pochi vi riescano con ingegneria. Quindi penso che se studiassi medicina laddove incontrerò difficoltà penserò "beh dai se ora mi sacrifico è per guadagnare bene tra 10 anni", con ingegneria penserò "alla fine tutto questo penare mi porterà a dover penare per un incarico decente tra 10 anni", non so fin quanto ne valga la pena.

Un ingegnere che si impegna, prima all'università e poi sul lavoro, entro i 35/40 anni arriva tranquillamente sopra i 2000 € di stipendio. Il che non è male. Se sei disposto a muoverti allora avrai anche molte offerte a disposizione e quindi potrai guadagnare ancora qualcosa in più. Insomma, non è assolutamente impossibile avere 2500 € di stipendio prima dei 40 anni. Se poi questo ti sembra poco allora... :?
"WillStillRise":

[quote="Raptorista"]
8. [flamewar]Gestionale... Bocconi... Commenterò con emoticon a caso: :smt075 :smt065 :smt066 :smt068 :smt085 :smt084 :smt116 :smt101 :smt101 :smt102 :smt104 :smt114 =; :-& :-# [flamewar]
9. Io ho fatto l'indirizzo di calcolo e per mesi dopo la laurea [e prima] sono stato contattato da gente che voleva farmi colloqui di lavoro. Incluse banche e incluse aziende che sulla carta dovrebbero preferire ingegneri.

Perchè tutto questo odio per Gestionale e Bocconi? Sembrano facoltà comunque discrete (soprattutto per il fattore "marketing"/"management" che sembra interessarmi), molto meno impegnative rispetto a ingegneria matematica e sicuramente ottime come sbocchi. Comunque ora penso di informarmi sugli esami che mi verrebbero convalidati nel passaggio Matematica-Gestionale: se buona parte degli esami del primo anno (che sembrano simili/uguali come nome) mi verranno convalidati, a quel punto sceglierò matematica ed, eventualmente, qualora mi trovassi male cambierei facoltà (anche dopo Analisi I che credo sia il primo grande incontro con la matematica universitaria).[/quote]
Non so cosa pensi realmente Raptorista di ing. gestionale o della Bocconi ma non credo sia fondamentale per la tua decisione!
Se ti interessano marketing e management allora vai ad economia (anche alla Bocconi, se pensi ne valga la pena) ma non ad ing. gestionale. Ing. gestionale la devi fare se pensi ti interessi avere delle ottime conoscenze di come gestire dei processi. Questi poi possono essere connessi a dei progetti (in senso generico), ad uno stabilimento produttivo, ad un sistema logistico. Insomma a tantissime cose. Se ti interessa l'idea di saper gestire queste dinamiche allora ing. gestionale può essere la scelta giusta, altrimenti io ti direi di fare altro. Non vuol dire che uscendo da gestionale non potresti fare lavori diversi, ho un amico che sta nella divisione che si occupa dei bilanci di una grande società, ma non sarebbero quelli per cui è realmente pensata. Dai una occhiata, anche su wikipedia, ai concetti di Operations Management, Project Management, Risk Management, Logistica e Supply Chain. Se ti interessano allora gestionale è la scelta giusta!
Per il discorso "molto meno impegnative" vedi la premessa!

Appendice: Se veramente il tuo interesse per la matematica è così forte allora questo si amplificherà, molto probabilmente e naturalmente, durante gli anni di università. A quel punto, se l'interesse sarà ancora così forte, non so quanto ti preoccuperai dei 500 € in meno od in più al mese (prospettici ovviamente) quanto piuttosto tenderai a strapparti i capelli notando come le aziende poi richiedano (in termini di competenze matematiche) tipo il 5 % di quelle acquisite. Ti chiederanno, excel, software specifici, inglese, conoscenze tecniche di singoli argomenti ma difficilmente ti ritroverai ad avere a che fare con tutte le equazioni che vedevi fino a due giorni prima. Le eccezioni esistono, per carità, se diventi progettista meccanico (non ti interessa) o magari lavori in R&D allora potresti ritrovarle ma, le aziende medie, non ti chiedono quello. Se la passione per la matematica rimarrà veramente tanta, probabilmente, farai un pensierino al mondo della ricerca. In ogni caso è presto per pensarci ora, scegli quello che più ti piace non pensando ai potenziali 3000€ del medico in quanto, più o meno come ti diceva Raptorista, fare per tutta la vita un lavoro che veramente non ti interessa è una bella punizione!

WillStillRise
"Raptorista":

3. Socializzare e divertirsi è sacrosanto, anzi non varrebbe la pena di fare tutta la fatica senza avere nulla in cambio.
4. Se rispetti il requisito e non sei stupido, ingegneria matematica non è tanto impegnativa quanto sembra. Chiaro, puoi andare in discoteca tutte le sere e intascare 18 ad ogni esame, puoi chiuderti in casa e intascare 30L ad ogni esame, o puoi cercare una via di mezzo dignitosa. Molte persone escono con voti ben più che dignitosi senza uno sforzo eccessivo come quello che descrivi tu. [flamewar][size=85]Per non parlare di chi fa finanza o statistica...[/size][flamewar]

Quindi mi stai dicendo che non è vero che scegliere di fare ingegneria matematica sia "isolante"? Non penso di voler uscire tutte le sere in discoteca, ma avere una vita universitaria "normale" (che non ho mai avuto), uscire magari il Sabato sera, e magari gli altri giorni dover impiegare 8/10 ore tra studio e lezioni (compresi Sabato e Domenica), non so se sia fattibile con questi ritmi (considerando che da quel che vedo per la matematica ci son decisamente portato).
"Raptorista":

6. Potrebbe essere vero che un ingegnere non guadagnerà come un medico, ma un ingegnere che sfonda guadagna molto più di un medico. Di nuovo, è una questione di statistiche malfatte. Inoltre medicina dura sensibilmente di più [facendo la specialistica] e non è che sia una passeggiata arrivare in fondo, anzi io direi che il carico di studio è superiore.

Però il discorso è che se un medico riesce senza troppe difficoltà ad avere stipendi alti (sopra ai 3000 euro), credo che solo in pochi vi riescano con ingegneria. Quindi penso che se studiassi medicina laddove incontrerò difficoltà penserò "beh dai se ora mi sacrifico è per guadagnare bene tra 10 anni", con ingegneria penserò "alla fine tutto questo penare mi porterà a dover penare per un incarico decente tra 10 anni", non so fin quanto ne valga la pena.
"Raptorista":

8. [flamewar]Gestionale... Bocconi... Commenterò con emoticon a caso: :smt075 :smt065 :smt066 :smt068 :smt085 :smt084 :smt116 :smt101 :smt101 :smt102 :smt104 :smt114 =; :-& :-# [flamewar]
9. Io ho fatto l'indirizzo di calcolo e per mesi dopo la laurea [e prima] sono stato contattato da gente che voleva farmi colloqui di lavoro. Incluse banche e incluse aziende che sulla carta dovrebbero preferire ingegneri.

Perchè tutto questo odio per Gestionale e Bocconi? Sembrano facoltà comunque discrete (soprattutto per il fattore "marketing"/"management" che sembra interessarmi), molto meno impegnative rispetto a ingegneria matematica e sicuramente ottime come sbocchi. Comunque ora penso di informarmi sugli esami che mi verrebbero convalidati nel passaggio Matematica-Gestionale: se buona parte degli esami del primo anno (che sembrano simili/uguali come nome) mi verranno convalidati, a quel punto sceglierò matematica ed, eventualmente, qualora mi trovassi male cambierei facoltà (anche dopo Analisi I che credo sia il primo grande incontro con la matematica universitaria).

Raptorista1
Un po' di considerazioni che mi vengono leggendo quello che scrivi:
1. È cosa buona e giusta che ti piaccia la matematica, anzi per fare ingegneria matematica credo che sia l'unico requisito [insieme a "capirci qualcosa di matematica", ma è ovvio].
2. Posso condividere il fatto che le altre ingegnerie siano troppo pratiche, ma non che portino a carriere mediocri [in base alle definizioni, potrebbe non essere così falso] e soprattutto che portino stipendi mediocri.
3. Socializzare e divertirsi è sacrosanto, anzi non varrebbe la pena di fare tutta la fatica senza avere nulla in cambio.
4. Se rispetti il requisito e non sei stupido, ingegneria matematica non è tanto impegnativa quanto sembra. Chiaro, puoi andare in discoteca tutte le sere e intascare 18 ad ogni esame, puoi chiuderti in casa e intascare 30L ad ogni esame, o puoi cercare una via di mezzo dignitosa. Molte persone escono con voti ben più che dignitosi senza uno sforzo eccessivo come quello che descrivi tu. [flamewar][size=85]Per non parlare di chi fa finanza o statistica...[/size][flamewar]
5. Le statistiche del poli sono disponibili online: https://www4.ceda.polimi.it/manifesti/m ... tWFID=main
5b. È chiaro che se guardi statistiche fatte a caso ottieni numeri poco sensati!
6. Potrebbe essere vero che un ingegnere non guadagnerà come un medico, ma un ingegnere che sfonda guadagna molto più di un medico. Di nuovo, è una questione di statistiche malfatte. Inoltre medicina dura sensibilmente di più [facendo la specialistica] e non è che sia una passeggiata arrivare in fondo, anzi io direi che il carico di studio è superiore.
7. Condannarti a studiare una cosa che non ti piace è una tortura non indifferente
8. [flamewar]Gestionale... Bocconi... Commenterò con emoticon a caso: :smt075 :smt065 :smt066 :smt068 :smt085 :smt084 :smt116 :smt101 :smt101 :smt102 :smt104 :smt114 =; :-& :-# [flamewar]
9. Io ho fatto l'indirizzo di calcolo e per mesi dopo la laurea [e prima] sono stato contattato da gente che voleva farmi colloqui di lavoro. Incluse banche e incluse aziende che sulla carta dovrebbero preferire ingegneri.
10. Se con ingegneria matematica, soprattutto finanza o statistica, finisci a fare la fame, allora non puoi fare bene nemmeno l'idraulico.

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