Fisica ed università
Salve a tutti e ringrazio in anticipo per le risposte.
Sono l'ennesimo studente liceale che ha dubbi su quale corso di studi intraprendere per l'università (devo ancora fare il 5 superiore)...
La mia passione è sicuramente quella della fisica, l'interesse c'è e i voti sono comunque buoni, e proprio per questo motivo pensavo di prendere come corso di studi quello di fisica, ma la mia paura è riguardo sulle possibilità lavorative che questa offre,escludo a prescindere l'insegnamento e la ricerca, la prima perché non mi interessa insegnare e la seconda perché il clima descritto tra paga e lavoro non sembra dei migliori. Quindi altri possibili sbocchi sono il lavoro in un attivita' industriali ad alto livello tecnologico o stampo biomedico ecc...Ma la possibilità di fare uno di questi lavori è davvero concreta?Perchè l'ultimo posto in cui mi vorrei immaginare con una laurea del genere è dietro il banco di un supermercato, un altra prospettiva sicura al 100% è quella di un lavoro in un azienda di famiglia se facessi un percorso di studi del ramo farmaceutico.
A questo punto mi chiedo se è meglio che seguissi la mia passione, quindi prendere fisica oppure scegliere quest'ultima.
P.S. se dovessi prendere il corso di studi di fisica dovrei ripassare tutti gli argomenti svolti in questi anni? in quanto per alcuni aspetti alcune cose le ricordo poco.
Sono l'ennesimo studente liceale che ha dubbi su quale corso di studi intraprendere per l'università (devo ancora fare il 5 superiore)...
La mia passione è sicuramente quella della fisica, l'interesse c'è e i voti sono comunque buoni, e proprio per questo motivo pensavo di prendere come corso di studi quello di fisica, ma la mia paura è riguardo sulle possibilità lavorative che questa offre,escludo a prescindere l'insegnamento e la ricerca, la prima perché non mi interessa insegnare e la seconda perché il clima descritto tra paga e lavoro non sembra dei migliori. Quindi altri possibili sbocchi sono il lavoro in un attivita' industriali ad alto livello tecnologico o stampo biomedico ecc...Ma la possibilità di fare uno di questi lavori è davvero concreta?Perchè l'ultimo posto in cui mi vorrei immaginare con una laurea del genere è dietro il banco di un supermercato, un altra prospettiva sicura al 100% è quella di un lavoro in un azienda di famiglia se facessi un percorso di studi del ramo farmaceutico.
A questo punto mi chiedo se è meglio che seguissi la mia passione, quindi prendere fisica oppure scegliere quest'ultima.
P.S. se dovessi prendere il corso di studi di fisica dovrei ripassare tutti gli argomenti svolti in questi anni? in quanto per alcuni aspetti alcune cose le ricordo poco.
Risposte
Per le statistiche dure e pure puoi consultare il link precedente, o altre fonti.
Laurea in "fisica applicata" vuol dire molto poco. Certo è che, se punti alla ricerca in ambito industriale più che accademica, un background in teoria delle stringe non alletta quanto uno in fisica dei superconduttori, o della materia condensata.
A parer mio, la Fisica è una disciplina tanto vasta e variegata che l'unico limite è la fantasia; una laurea triennale può fare da trampolino di lancio verso studi anche poco ortodossi, ad esempio un tipo che conosco adesso studia robotica, un altro è nel campo biomedico. Sono settori più "applicati" che possono offrire molti sbocchi nel mondo del lavoro.
Ma, ripeto, tutto dipende da te. E' davvero difficile parlare così astrattamente di possibilità e di occasioni e, francamente, forse anche un po' inutile
Laurea in "fisica applicata" vuol dire molto poco. Certo è che, se punti alla ricerca in ambito industriale più che accademica, un background in teoria delle stringe non alletta quanto uno in fisica dei superconduttori, o della materia condensata.
A parer mio, la Fisica è una disciplina tanto vasta e variegata che l'unico limite è la fantasia; una laurea triennale può fare da trampolino di lancio verso studi anche poco ortodossi, ad esempio un tipo che conosco adesso studia robotica, un altro è nel campo biomedico. Sono settori più "applicati" che possono offrire molti sbocchi nel mondo del lavoro.
Ma, ripeto, tutto dipende da te. E' davvero difficile parlare così astrattamente di possibilità e di occasioni e, francamente, forse anche un po' inutile

"Weierstress":
Ovviamente soppesa bene tutte le possibilità, ma a parer mio impegolarsi in studi che non si amano per poi magari fare un lavoro che è sicuro ma non appagante è una mossa errata. Il discorso cambia se trovi interesse anche nel ramo farmaceutico, ovviamente...
io non dico che sarebbe un corso di studi che odierei, ma sarei molto più entusiasta se studiassi fisica... Quello che non sopporto pensare è di dover lavorare nell'azienda di famiglia, un ambiente che non mi attira in alcun modo.
Ma esistono lauree magistrali che danno più possibilità rispetto alle altre? Ad esempio una laurea magistrale di fisica applicata non potrebbe dare più occasioni rispetto ad una in astrofisica o fisica delle particelle?
"Weierstress":
Il succo è che ci sono molti sbocchi, anche se pochi hanno direttamente a che fare con la Fisica.
Quindi statisticamente parlando ci sono più probabilità a lavorare in ambiti lontani dalla fisica?
"uss":
P.S. se dovessi prendere il corso di studi di fisica dovrei ripassare tutti gli argomenti svolti in questi anni? in quanto per alcuni aspetti alcune cose le ricordo poco.
In genere i corsi universitari partono da zero, per permettere a chiunque di restare al passo. Un'eccezione significativa è data dai prerequisiti dei corsi di analisi, che di solito richiedono almeno una discreta conoscenza di equazioni/disequazioni, manipolazioni algebriche elementari, e familiarità con geometria analitica e trigonometria.
Comunque, tu devi ancora affrontare il quinto anno: è giusto pensare al futuro, ma mi raccomando, non perderci il sonno!
Fisica è un cdl ovviamente molto tecnico, grazie al quale acquisisci delle abilità e delle competenze piuttosto generali, o comunque, facilmente trasferibili, dunque ci sono diverse possibilità per chi ottiene questa laurea.
Ad esempio, molti laureati in fisica finiscono a fare i programmatori, pur essendo relativamente pochi gli esami connessi (escludendo lauree ad indirizzo computazionale): leggendo qui (tra parentesi, leggitelo tutto, è interessante) nove persone su cento lavorano nel settore informatico.
Alcuni poi lavorano nell'istruzione, alcuni (pochi) nella ricerca accademica o industriale, ma molti altri sono assunti da aziende in settori piuttosto disparati.
Il tuo talento, i tuoi interessi e le occasioni che ti si presenteranno saranno ciò che ti indirizzerà verso una carriera particolare. C'è chi con una laurea in Fisica finisce a fare lo scrittore di fantascienza, o diventa un mago della finanza. Poi c'è chi, come dici tu, lavora dietro un bancone del supermercato, ma si tratta di una minoranza.
Il succo è che ci sono molti sbocchi, anche se pochi hanno direttamente a che fare con la Fisica.
Per quanto riguarda la dicotomia passione\utilità: finché la passione è la Fisica e non Scienze delle merendine, io ti consiglio di fare ciò che ti piace senza enormi preoccupazioni.
Ovviamente soppesa bene tutte le possibilità, ma a parer mio impegolarsi in studi che non si amano per poi magari fare un lavoro che è sicuro ma non appagante è una mossa errata. Il discorso cambia se trovi interesse anche nel ramo farmaceutico, ovviamente...
Ad esempio, molti laureati in fisica finiscono a fare i programmatori, pur essendo relativamente pochi gli esami connessi (escludendo lauree ad indirizzo computazionale): leggendo qui (tra parentesi, leggitelo tutto, è interessante) nove persone su cento lavorano nel settore informatico.
Alcuni poi lavorano nell'istruzione, alcuni (pochi) nella ricerca accademica o industriale, ma molti altri sono assunti da aziende in settori piuttosto disparati.
Il tuo talento, i tuoi interessi e le occasioni che ti si presenteranno saranno ciò che ti indirizzerà verso una carriera particolare. C'è chi con una laurea in Fisica finisce a fare lo scrittore di fantascienza, o diventa un mago della finanza. Poi c'è chi, come dici tu, lavora dietro un bancone del supermercato, ma si tratta di una minoranza.
Il succo è che ci sono molti sbocchi, anche se pochi hanno direttamente a che fare con la Fisica.
Per quanto riguarda la dicotomia passione\utilità: finché la passione è la Fisica e non Scienze delle merendine, io ti consiglio di fare ciò che ti piace senza enormi preoccupazioni.
Ovviamente soppesa bene tutte le possibilità, ma a parer mio impegolarsi in studi che non si amano per poi magari fare un lavoro che è sicuro ma non appagante è una mossa errata. Il discorso cambia se trovi interesse anche nel ramo farmaceutico, ovviamente...
qualcuno potrebbe rispondere anche in modo molto generale??