Dubbio corso ingegneria gestionale
Ragazzi frequento il corso di ingegneria gestionale (triennale).Vedendo un po in giro vedo che per essere assunti bisogna avere conscenza dell inglese , ottimo uso strumenti informatici , conoscenza dei processi di menagement ecc ,cose che sono molto diverse rispetto a quello che effettivamente studio all università (apparte l esame di logistica industriale e ricerca operativa che si avvicinano ad uno dei requisiti). Mi chiedevo ,ma un laureato in ingegneria gestionale come fa a trovare lavoro? ed inoltre è facile come dicono trovare lavoro con questa laurea? Perché ho la sensazione che studio tante materie toste ,ma non quello xhe effettivamente ni serve per trovare lavoro. Mi piacerevbe sentire qualcuno che abbia un po di esperienza in questo campo.
Un altro dubbio è quello che effettivamente dovrò fare visto che quello che studio non mi sembra attinente al mondo del lavoro (analisi 1 algebra , chimica,meccanica ecc).Perché si mettono tutti questi esami se a mio avviso non servono nel mondo del lavoro?
Se comq riuscissi ad essere assunto da qualche parte e mi chiedessero di controllare i processi ecc come faccio se sono alle prime armi e ho studiato materie che non centrano con queste cose? se mi trovassi in questa condizione mi immagino di prendere i libri di statistica, rixerca operativa e logistica industriale per cercare qualcosa che possa aiutarmi perché altrimenti non saprei cosa fare. Qualcuno può darmi delle delucidazioni
Grazie mille
Un altro dubbio è quello che effettivamente dovrò fare visto che quello che studio non mi sembra attinente al mondo del lavoro (analisi 1 algebra , chimica,meccanica ecc).Perché si mettono tutti questi esami se a mio avviso non servono nel mondo del lavoro?
Se comq riuscissi ad essere assunto da qualche parte e mi chiedessero di controllare i processi ecc come faccio se sono alle prime armi e ho studiato materie che non centrano con queste cose? se mi trovassi in questa condizione mi immagino di prendere i libri di statistica, rixerca operativa e logistica industriale per cercare qualcosa che possa aiutarmi perché altrimenti non saprei cosa fare. Qualcuno può darmi delle delucidazioni
Grazie mille
Risposte
"anonymous_40e072":
Signori, 1600€ per un ingegnere sono una miseria. Ricordiamoci che fuori dall'Italia la situazione è ben diversa.
Secondo me è inutile fare questo discorso. In Italia gli stipendi sono questi (in media), se non ti/vi stanno bene siete liberi di cercare lavoro all'estero (dove effettivamente spesso gli stipendi sono più elevati).
"anonymous_40e072":
Ma c'ha ragione Vulplasir.
State facendo dei gran sofismi, ma ci trovo poco da dire. Il livello del mondo del lavoro è basso (e di certo non parlo delle PMI). Non sanno manco loro cosa vogliono. Magari sì, serve gente che ci capisca di numeri, che mastichi un po' di Informatica (ma giusto un minimo), che sappia chiacchierare con gli altri. I Gestionali son 'sta roba qui, nient'altro. Poi ci saranno anche quelli bravi, senz'altro. Ma quelli ci sono un po' dappertutto.
Ancora mica ho capito cosa studiate nè perchè dovrei assumere un Gestionale. Fate un po' di Micro e Macro, ma anche un po' di "Ingegneria", però un po' di Informatica, Ricerca Operativa, mah. Senza contare che l'identità del corso varia completamente tra Tor Vergata e Milano (almeno, dopo aver letto un po' dei messaggi di Intermat).
Sul fatto che il mondo del lavoro richieda conoscenze "non elevatissime" penso siamo tutti d'accordo. Detto questo un ingegnere gestionale (che abbia studiato seriamente, si intende) ha visto corsi di operations management, di ricerca operativa, oltre a corsi relativi agli impianti industriali e dunque ha comunque una forma mentis che non può avere, ad esempio, un laureato in economia. Il discorso "che senso ha fare macroeconomia" mi sembra stupido. Un ingegnere meccanico, mediamente, fa dei corsi base di economia e di informatica, anche lì si potrebbe dire "che senso ha?" ma è allo stesso modo stupido perché quei corsi ti dovrebbero dare le basi per poi poter lavorare con altri strumenti. Avere le nozioni di base di economia ti permette di poter capire alcune dinamiche interne all'azienda (nei corsi di taglio economico: gestione d'impresa e simili) oltre che è utile per poter contestualizzare alcuni aspetti teorici che si possono vedere in vari corsi (automatica, teoria dei giochi etc...). Insomma non è fine a se stesso. E' fondamentale? Ovviamente no. Come non lo sono moltissimi esami di meccanica, di energetica e di ogni altro cdl.
Perché un ing. gestionale, mediamente, trova lavoro molto facilmente? Perché ha tutte le skills richieste dalle imprese e la giusta forma mentis. Inoltre all'aspetto quantitativo che ti insegna l'ingegneria classica è affiancato l'aspetto qualitativo di quei (pochi) corsi più economici (marketing, gestione aziendale etc...). Oltre a questo si hanno, a volte, competenze basilari di diritto che, di certo, non fanno male quando poi ti andrai ad occupare di sicurezza e simili.
Quello che gli altri ingegneri non capiscono, o non accettano, è che alla fine il classico ruolo del laureato in ingegneria è dentro un'impresa manifatturiera a fare controllo sui processi (cosa che un gestionale vede molto più di un meccanico), sulla qualità e sulla sicurezza. Quando non si lavora nel manifatturiero si lavora nella logistica e/o nella consulenza. Allora lì la figura ibrida del gestionale torna ancora più comoda.
PS: Ad esempio, i laureati in altri cdl, cosa sanno di logistica e di trasporti?
Non posso che sottoscrivere quello che dice @anonymous_40e072 [e, ad eccezione delle parti di troll, Vulplasir].
In particolare mi trovo in accordo con
che è una cosa che ho visto in prima persona, seppur limitatamente.
@carlo96: prima di preoccuparti dell'inglese e dell'informatica è forse il caso che ti preoccupi dell'italiano. Scrivi in una maniera da far accapponare la pelle ed io, solo per questo, scarterei il tuo cv senza passare dal via.
In particolare mi trovo in accordo con
"anonymous_40e072":
Il livello del mondo del lavoro è basso (e di certo non parlo delle PMI). Non sanno manco loro cosa vogliono.
che è una cosa che ho visto in prima persona, seppur limitatamente.
@carlo96: prima di preoccuparti dell'inglese e dell'informatica è forse il caso che ti preoccupi dell'italiano. Scrivi in una maniera da far accapponare la pelle ed io, solo per questo, scarterei il tuo cv senza passare dal via.
"carlo96":
Ragazzi frequento il corso di ingegneria gestionale (triennale).Vedendo un po in giro vedo che per essere assunti bisogna avere conscenza dell inglese , ottimo uso strumenti informatici , conoscenza dei processi di menagement ecc ,cose che sono molto diverse rispetto a quello che effettivamente studio all università (apparte l esame di logistica industriale e ricerca operativa che si avvicinano ad uno dei requisiti). Mi chiedevo ,ma un laureato in ingegneria gestionale come fa a trovare lavoro? ed inoltre è facile come dicono trovare lavoro con questa laurea? Perché ho la sensazione che studio tante materie toste ,ma non quello xhe effettivamente ni serve per trovare lavoro. Mi piacerevbe sentire qualcuno che abbia un po di esperienza in questo campo.
Un altro dubbio è quello che effettivamente dovrò fare visto che quello che studio non mi sembra attinente al mondo del lavoro (analisi 1 algebra , chimica,meccanica ecc).Perché si mettono tutti questi esami se a mio avviso non servono nel mondo del lavoro?
Se comq riuscissi ad essere assunto da qualche parte e mi chiedessero di controllare i processi ecc come faccio se sono alle prime armi e ho studiato materie che non centrano con queste cose? se mi trovassi in questa condizione mi immagino di prendere i libri di statistica, rixerca operativa e logistica industriale per cercare qualcosa che possa aiutarmi perché altrimenti non saprei cosa fare. Qualcuno può darmi delle delucidazioni
Grazie mille
Ma dimmi te, se n'Ingegnere me deve di' che Analisi1 e Fisica1 sono inutili.
Signori, 1600€ per un ingegnere sono una miseria. Ricordiamoci che fuori dall'Italia la situazione è ben diversa.
Ma c'ha ragione Vulplasir.
State facendo dei gran sofismi, ma ci trovo poco da dire. Il livello del mondo del lavoro è basso (e di certo non parlo delle PMI). Non sanno manco loro cosa vogliono. Magari sì, serve gente che ci capisca di numeri, che mastichi un po' di Informatica (ma giusto un minimo), che sappia chiacchierare con gli altri. I Gestionali son 'sta roba qui, nient'altro. Poi ci saranno anche quelli bravi, senz'altro. Ma quelli ci sono un po' dappertutto.
Ancora mica ho capito cosa studiate nè perchè dovrei assumere un Gestionale. Fate un po' di Micro e Macro, ma anche un po' di "Ingegneria", però un po' di Informatica, Ricerca Operativa, mah. Senza contare che l'identità del corso varia completamente tra Tor Vergata e Milano (almeno, dopo aver letto un po' dei messaggi di Intermat).
Non ho scritto che non sia una buona scelta dal punto di vista lavorativo, ma che le situazioni descritte nel primo post non sono quelle tipiche del laureato medio, che poi sia meglio di molte altre lauree possiamo essere d'accordo, ma il quadro tracciato all'inizio forse descriveva una realtà un po' troppo affluente. Secondo uno studio dell'Istat la mediana dopo un lustro dal titolo per gli ingegneri in generale è di 1658€ (vuol dire che metà del campione guadagna di più di questa cifra e l'altra metà di meno), l'indice di Gini è fra i più bassi dei vari gruppi di laurea, questo vuol dire che più o meno i salari si concentrano molto su quella cifra e potrebbe essere anche un segnale di un'influenza ancora forte della contrattazione collettiva nel settore industriale (come scrissi tempo fa in un altro topic del genere sul contratto metalmeccanico). Certamente rimane un salario, vista la situazione generale, alto ed in linea con le altre lauree del gruppo ingegneria, tranne civile e biomedica. Inoltre rimangono i vantaggi fiscali che hanno ora le aziende ad assumere giovani che fino poco tempo fa non esistevano, quindi non escludo che la situazione possa avere influito in modo sostanziale su alcuni salari contrattati di recente.
Credo che il vantaggio dei gestionali sia proprio quello per cui vengono derisi: non essere specializzati in nulla. Questo li protegge da eventuali fluttuazioni settoriali dato che possono collocarsi in vari ambiti riuscendo comunque a vantare il titolo di ingegnere che, come scriveva Flaubert nel dizionario dei luoghi comuni, è la miglior carriera per un giovane.
http://www.istat.it/it/files/2016/09/I- ... -+29/set/2
Credo che il vantaggio dei gestionali sia proprio quello per cui vengono derisi: non essere specializzati in nulla. Questo li protegge da eventuali fluttuazioni settoriali dato che possono collocarsi in vari ambiti riuscendo comunque a vantare il titolo di ingegnere che, come scriveva Flaubert nel dizionario dei luoghi comuni, è la miglior carriera per un giovane.
http://www.istat.it/it/files/2016/09/I- ... -+29/set/2
Ma neanche tanto avanzato a dire il vero
Injuria, spesso sono d'accordo con quanto scrivi, stavolta non molto. I dati di Almalaurea sono credibili però ti posso garantire che tutti quelli che conosco entro un anno hanno uno stipendio superiore ai 1300€ (tutti in apprendistato ovvero praticamente un contratto a tempo indeterminato, sebbene con il nuovo significato del termine!). Inoltre nessuno viene impiegato in mansioni "non da ingegnere". Non sarà l'albero della cuccagna ma è decisamente una delle lauree che dà le migliori prospettive. Praticamente settimanalmente ti arrivano offerte (da neolaureato) e cambiare lavoro, anche con poca esperienza, è semplice persino in Italia. Insomma, i gestionali, non si possono assolutamente lamentare.
Detto questo anche qualche anno fa (quando ho iniziato io gli studi, nel 2011) la situazione era molto buona. Io scelsi gestionale proprio sulla spinta di tantissimi conoscenti che, o avendola fatta personalmente o avendo amici che erano gestionali, mi "assicuravano" che il lavoro c'era e ben pagato. Logicamente la situazione del paese era peggiore e dunque, probabilmente, in media gli stipendi erano più bassi ma, in ogni caso, erano comunque dei privilegiati.
Detto questo anche qualche anno fa (quando ho iniziato io gli studi, nel 2011) la situazione era molto buona. Io scelsi gestionale proprio sulla spinta di tantissimi conoscenti che, o avendola fatta personalmente o avendo amici che erano gestionali, mi "assicuravano" che il lavoro c'era e ben pagato. Logicamente la situazione del paese era peggiore e dunque, probabilmente, in media gli stipendi erano più bassi ma, in ogni caso, erano comunque dei privilegiati.
Ti posso confermare che la situazione è quella, anzi uno dei ragazzi di cui parlavo è stato assunto con un contratto da manager e ora, ad un anno e mezzo dalla laurea, prende più di 2000€ al mese.
Se avessi raccontato questa storia qualche anno fa la gente si sarebbe piegata in due dalle risate ed avrebbe classificato la questione nella sezione fantascienza. Oggi forse queste situazioni possono verificarsi, anche se non credo siano tipiche, per i laureati del 2011 in ing. gestionale la media salariale è di circa 1800€ al nord e 1700€ al centro e sud a fronte di 44/45 ore di lavoro a settimana (fonte Almalaurea). Quello che è cambiato rispetto a tempo fa è logicamente il momento maggiormente favorevole dell'economia, tassi di interesse addirittura negativi e gli incentivi alle assunzioni ai giovani (manovra di politica economica che reputo fortemente distorsiva ed inefficace dato che le aziende, ovviamente, sfruttano l'incentivo per assumere chi avrebbero comunque assunto, questo si traduce in un regalo alle imprese e ad un trasferimento di denaro dalle classi basse di reddito a quelle medio alte come potrebbero essere quelle di alcuni neolaureati nel tempo). Questo ha portato anche a delle assegnazioni di mansioni ritenute assurde in passato, ergo il momento storico in cui si entra nel lavoro è fondamentale. Non descriviamo però ingegneria gestionale come un albero della cuccagna, se qualcuno mi garantisse quella carriera in così breve tempo mi iscriverei pure io anche se sono ampiamente fuori quota

"axpgn":
Ma no ...... cerca i messaggi di Intermat, quelli che contengono la parola "gestionale" come questo per esempio ...
Ti posso confermare che la situazione è quella, anzi uno dei ragazzi di cui parlavo è stato assunto con un contratto da manager e ora, ad un anno e mezzo dalla laurea, prende più di 2000€ al mese. Gli altri, a chi va male, hanno un apprendistato a 1400/1500€ al mese. E lo dico senza aver particolare interesse a dirlo dato che io ho fatto tutta un'altra scelta dopo la laurea.
Insomma le prospettive lavorative sono ottime. Ovviamente la laurea va scelta per altri motivi, non basta vedere il mercato del lavoro (che, in ogni caso, potrebbe cambiare da qui a 5/6 anni).
"carlo96":
Questo significa che un laureato in ingegneria deve fare un corso biennale specializzato per inparare il lavoro ?
No, intendo che se vuoi imparare il lavoro prima dell'inserimento nel gruppo di lavoro aziendale, devi fare per forza corsi esotici di stampo super tecnico.
L'università ti prepara la mentalità, più che darti nozioni spicciole. Questo i recruiters lo sanno, non per nulla vogliono gente che si laurea nei tempi: riceveranno adeguato training mirato una volta assunti.
"Vulplasir":
Ingegneria gestionale è un corso per segretarie avanzato
Si, è senza dubbio vero. Poi quando ti ritroverai a lavorare con dei colleghi gestionali vedrai che delle cose che sanno loro tu non hai mai sentito parlare.
Ingegneria gestionale è un corso per segretarie avanzato
Intendevo le posizioni descritte nel primo post di Carlo: il project manager in generale è un ingegnere specialistico con già qualche anno di esperienza.
Non hai capito ... ho linkato il primo post di Intermat che ho trovato solo come esempio, per spingerlo a cercare direttamente ...
Quelle non sono posizioni di ingresso e probabilmente non sono posizioni da triennalista.
Ma no ...
... cerca i messaggi di Intermat, quelli che contengono la parola "gestionale" come questo per esempio ...

Questo significa che un laureato in ingegneria deve fare un corso biennale specializzato per inparare il lavoro ?
Per studiare materie attinenti al lavoro esistono i "dopoItis", corsi biennali offerti al posto dell'Università. All'università ci si fa una cultura (umanistica, scientifica o tecnica), a lavoro si impara a lavorare. Non ci scordiamo l'etimologia della parola università (universalis).
Se ti sente Intermat ...
