Dottorato di ricerca

egregio
Salve ragazzi, io sto pensando seriamente al dottorato di ricerca (sono uno studente di Matematica alla Federico II)... ma:
il voto di laurea è decisivo(per ora parto con una media del 27(mi mancano ancora 9 esami))?.
Conoscete per caso qual'è il regolamento per entrare (in qualunque facoltà, ma soprattutto quello dell'UNINA)?

Risposte
wedge
"pandorutti":
Per quanto iscritta neofita la questione dottorati mi interessa molto.
Sono al termine della laurea specialistica in matematica (università di Udine) curriculum applicativo. E avrei intenzione quanto meno di tentare l'ammissione a un dottorato. I pareri in merito però sono davvero discordanti. C'è chi sostiene che andando a fare un dottorato all'estero non si abbia alcuna possibilità di rientrare; chi invece dice che questa sia una stupidaggine.


se non arriva un improvviso cambio di mentalità, probabilmente ha ragione chi dice che le possibilità di tornare sono poche.
per ogni concorso in italia statisticamente vince un interno, quindi puoi avere fatto un dottorato ad Harvard e un post doc a Stanford, ma per un concorso italiano nella maggioranza dei casi vincerà chi è rimasto a fare dottorato e post doc nella stessa università dove il concorso è bandito, anche se probabilmente è meno bravo di te. ma a quel punto, se hai lavorato nelle migliori università del pianeta, difficlmente ti viene voglia di tornare.

pandorutti
Per quanto iscritta neofita la questione dottorati mi interessa molto.
Sono al termine della laurea specialistica in matematica (università di Udine) curriculum applicativo. E avrei intenzione quanto meno di tentare l'ammissione a un dottorato. I pareri in merito però sono davvero discordanti. C'è chi sostiene che andando a fare un dottorato all'estero non si abbia alcuna possibilità di rientrare; chi invece dice che questa sia una stupidaggine.
Dato che la mia confusione ormai è totale vorrei chiedervi se in qualche modo riuscite a chiarirmi un po' le idee. Essendo reduce da un soggiorno di un anno all'estero sarei anche interessata a sapere quali siano le possibilità che l'Europa offre a vostro avviso per questo discorso
:) grazie

Luca.Lussardi
Sì, è un parallelismo purtroppo difficile. In genere in un corso di dottorato di ricerca in matematica si arriva con una (buona) tesi di laurea, senza articoli estratti da essa (è molto raro che un matematico riesca a estrarre un articolo originale dalla sua tesi di laurea) e per il primo anno e mezzo circa si approfondiscono gli argomenti che costituiranno il background che il dottorando necessiterà per la sua attività di ricerca, e poi finalmente si comincia a far ricerca seriamente soltanto verso la metà del secondo anno; anche per questo motivo ci sono tanti dottori di ricerca in matematica che non hanno nemmeno una pubblicazione già edita quando terminano gli studi di dottorato (anche nel mio caso fu così, si tenga poi anche conto dell'estrema lentezza delle riviste specialistiche in matematica, nazionali o internazionali che siano: referaggio=almeno 6/8 mesi, tempo di pubblicazione: fino a 1 anno dopo l'accettazione definitiva).

wedge
la Germania per i dottorati mi sembra abbia un sistema a due rami, i centri piu finanziati hanno una IMPRS (Intl Max Planck Research School), che sono quelle ad attrarre maggiormente gli studenti dall'estero e da altri posti. Per astrofisica i centri sono Monaco, Heidelberg e Bonn (in teoria poi ci sarebbe anche ESO ancor sopra in un certo senso), per altre materie non ho idea. Ma in questi posti davvero è raro trovare un dottorando tedesco (guarda ad esempio http://www.mpia.de/imprs-hd/html/alumni.html )
Poi mi rendo conto che a ripensarci il parallelo matematica-fisica è difficile, visto che come mi avevi detto una volta per un matematico è più difficile pubblicare, e ad esempio estrarre un articolo dalla tesi di laurea è più frequente per un fisico che non per un matematico. Quindi forse se fare un lavoro originale è più difficle, anche le modalità di selezione devono adattarsi.

Luca.Lussardi
Per wedge: sono d'accordo con te che se il 90% delle persone che entrano sono interne qualcosa non va. Ma all'estero è pure così però: ad esempio in Germania praticamente tutti i dottorandi sono stati studenti della stessa Università in cui prendono posto, e senza esame di ammissione. Questo secondo me è limitativo, la gente non si sposta. E' molto positivo che bravi laureati addirittura facciano il dottorato all'estero, questo (che è anche il tuo caso) è probabilmente la cosa migliore. Quello che però io sottolineavo è che ritengo che la modalità di ammissione basata quasi solo sulla qualità delle prove scritte sia la migliore, migliore anche della discussione di un progetto di ricerca. Il corso di dottorato è fatto per imparare a far ricerca, non si arriva che già la si sa fare; per questo motivo la selezione più giusta secondo me è fatta sulla base della padronanza che uno ha nella disciplina di competenza. I problemi che si davano per altro erano (adesso non lo so) tutt'altro che meccanici; quando ho vinto io il concorso a Pavia non avevo davanti una serie di esercizi da tema d'esame di analisi 2 o analisi 3, ma esercizi che richiedevano idee intelligenti e un'ottima conoscenza della materia, spesso non facili (alcuni temi d'esame che feci per prepararmi all dottorato in matematica ancora non li so fare adesso...).

Leonardo891
Grazie mille wedge. :)

wedge
si, meglio presto che tardi, ma ora per te è troppo presto.
il consiglio che avrei per adesso è: fatti amici persone del tuo corso di uno o due anni in più, cosi quando sarà il tuo turno avrai delle esperienze di prima mano da sentire. in realtà non è un consiglio che vale solo per questo ma è utile per tutto. per dire, anche nella scelta dei corsi della specialistica, del relatore per la tesi, e altro che ora non mi viene in mente, oltre alle tue attitudini ed ai gusti è fondamentale sentire reviews di chi ci è già passato.

edit: orrore grammaticale

Leonardo891
Mi intrometto nel topic sostandomi un po' dalla domanda iniziale: non penso di andare off-topic, comunque.
Ho appena terminato il 2° anno di matematica e tra qualche anno vorrei provare ad intraprendere il dottorato di ricerca fuori dall'Italia, in un altro paese europeo. Potete darmi qualche consiglio?
Pongo appositamente la domanda in termini così generici perché non ho una domanda in particolare ma molti dubbi ed incertezze e sono in cerca di consigli di qualsiasi tipo.
Può sembrare un po' presto per pensarci però meglio in anticipo che in ritardo, no? ;)
Grazie a tutti.

j18eos
@biggest Sì; III anno di fuori corso, in attesa di iniziare il IV per concludere poco prima del V (circa -5 esami dalla laurea).

wedge
io la penso esattamente al contrario di te, Luca!

è vero che un bravo in Italia trova posto anche in altre università, ma deve essere non solo più bravo ma estremamente più bravo. se nel 90% dei casi entrano persone interne vuol dire che qualcosa non va. insomma, se un interno vale 100 e un esterno 120 contro logica entra ancora l'interno, mentre l'esterno deve fare il doppio.

all'estero per quanto ho visto c'è sempre un esame, non nel senso standard italiano in cui ti fanno eseguire dei problemini meccanici, ma ti cheidono di preparare un talk di 30 minuti sul tuo lavoro di tesi, che certifica quello che hai fatto, cosa sai fare, ma anche come sei, e poi ti fanno delle interviste, dove ti chiedono cosa sai fare, cosa ne pensi di certe cose eccetera. è tutto molto piu friendly, nessuno ti chiede: "dimostrami le equazioni di Jeans", piuttosto cercano di farti ragionare su problemi futuri della ricerca che andresti a fare
la raccomandazione conta nel senso che ti chiedono due/tre lettere di presentazione, ed è ovvio che se chi te le scrive è conosciuto questo pesa di più, ma dove sono entrato io non c'era mai nessun contatto tra il mio attuale supervisor e il possibile futuro, quindi non c'è assolutametne bisogno d essere raccomandati ad un collaboratore. e in tutti questi posti su mettiamo 20 ammessi almeno 15 venivano dall'estero!
in realtà so anche di storie di persone italiane che vengono mandate a lavorare con un altro italiano collaboratore del relatore di tesi che sta all'estero, senza esame nè niente, ma credo che siano casi minoritari, e di cui sono orgoglioso di non fare parte.

Luca.Lussardi
Secondo me la modalità migliore di ammissione al dottorato è quella italiana: si favorisce moltissimo lo scambio dei bravi laureati (io stesso vinsi in una sede completamente diversa da quella dove mi laureai) e se la valutazione delle prove è equa effettivamente solo la gente davvero preparata accede al corso di dottorato. La filosofia estera è un po' diversa; all'estero si preferisce prendere sulla base dei titoli principalmente, anziché sulla base della competenza dimostrata sotto esame.

socio1985
Non sono molto informato, però mi risulta che anche all'estero non ci siano dei "test" per accedere al dottorato, conta la raccomandazione...a maggior ragione in seguito per diventare ricercatori etc
Alla fine le competenze generali dovrebbero essere certificate dalla laurea.

Luca.Lussardi
Esattamente, infatti così facendo è praticamente automatico che il candidato interno vinca il posto.

wedge
"Luca.Lussardi":
Oggi so che alcune università non prevedono più le prove scritte (che secondo me è un errore) in favore della presentazione di un progetto di ricerca.


Sembra un modo per rendere ancora più facile la vita dei candidati interni!

Luca.Lussardi
Quando io vinsi il concorso a Pavia ricordo che i titoli contavano pochissimo; la parte decisiva della prova era lo scritto, articolato in due parti: tema e esercizi che coprivano quasi ogni settore della matematica. Vi era poi una prova orale, ma la classifica dello scritto restava più o meno invariata. Oggi so che alcune università non prevedono più le prove scritte (che secondo me è un errore) in favore della presentazione di un progetto di ricerca.

egregio
j18eos, anche tu sei Matematica Federico II?

j18eos
"wedge":
non so cosa potrei saperne della Federico II, in ogni caso mi sembra nel forum ci sia qualche dottorando di lì (gugo82?) che ti saprà dire...


Sì, gugo82 è un dottorando in Analisi Matematica presso il dipartimento di Matematica ed Applicazioni "Renato Caccioppoli" dell'università Federico II di Napoli; notizia confermata dalla mia relatrice e da un suo dottorando!

egregio
Conosco qualcuno che ha fatto il concorso di dottorato senza entrarvi, ma mi dicono tutti che non lo rifarebbero.

wedge
non so cosa potrei saperne della Federico II, in ogni caso mi sembra nel forum ci sia qualche dottorando di lì (gugo82?) che ti saprà dire.
in ogni caso conviene tanto che tu chieda informazioni al tuo professore di tesi o ad altri dottorandi che ci sono in giro, non ne conosci qualcuno?

egregio
Sai come funziona all'UNINA?, il sito del dottorato che hanno non funziona!!

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