Crisi per fisica

Andrew960
Buongiorno, mi ritrovo per l'ennesima volta a scrivere su questo forum perché sono sempre stato aiutato da voi e so che siete persone competenti. Parto dal principio: dopo un TRAVAGLIATISSIMO percorso di studi al liceo (classico) in ambito scientifico a causa dell'assenza di professori ho malauguratamente scelto di fare fisica(malauguratamente dal punto di vista dei risultati, perché in realtà la adoro). Ora è passato quasi un anno dall'inizio dell'università ed il mio anno è stato un continuo studio disperato e ininterrotto: dalla mattina alle 9 fino alla sera dopo le lezioni tutti i giorni, senza weekend, senza pause e soprattutto SENZA RIMORSI, perché per me non è mai stato un peso lo studio. Arrivano i parziali, e nonostante tutto non ne ho passato neanche mezzo, continuando ogni volta a consegnare in bianco, ad avere votazioni come 2 o 4 trentesimi. NON IMPORTA, mi rifarò all'esame, pensavo. E gli esami sono arrivati, anzi stanno arrivando, e so già come andranno a finire, non per un pessimismo che non mi è mai appartenuto, ma perché facendo le prove d'esame degli anni precedenti l'unica cosa che so fare è scrivere nome e cognome, per il resto zero (o quasi). E VI GIURO CHE STUDIO DALLA MATTINA ALLA SERA, OGNI GIORNO, eppure non basta. Ora il fulcro centrale di tutto è questo: credete valga la pena di ricominciare? Credete che abbia senso riprovare ancora una volta tutto questo? Io amo questa materia, vorrei saperla anche solo un pochino per capire come funziona il mondo ed è una delle ragioni per cui sono felice e non mi sono mai arreso, nonostante tutto. Ma tra forza di volontà e accanimento terapeutico forse è meglio non scadere nel secondo. Se vorrete darmi la vostra opinione ancora una volta, ancora una volta ve ne sarò grato.

Risposte
ludwigZero
"Poincare":
prova anche a chiedere a qualche studente degli anni successivi(dovresti trovare qualcuno disposto, in parte, a darti una mano)



in Utopia, forse sì ... ma in genere ognuno pensa un pochino ai fatti suoi o meglio ai suoi esami ... a meno che non
sei ultra socievole a tutti e quindi puoi campare facendoti aiutare da altri.
almeno da me, così funziona. Se hai le amicizie giuste, sei sulla strada ''giusta''..

Vikhr
"Poincare":
Due tre cosette:
1)Chi viene dal classico ha un po più di difficoltà ad ingranare il primo anno,ma di solito -afferrato il metodo-diventano più veloci di chi ha fatto lo scientifico(mi è capitato di vederlo un sacco di volte, a Fisica)

Concordo pienamente, il metodo di studio impartito da un buon classico e soprattutto da uno studio critico e rigoroso del greco e del latino (fondamentale un ottimo docente però) non ha rivali.
"Poincare":
3)Cerca di studiare, a meno che tu già nn lo faccia, con altri studenti del tuo corso.Confrontati con loro o con chi percepisce sia un po più bravo di te, ma nn troppo
4)Confrontati periodicamente con i docenti: sono profumatamente pagati per starti ad ascoltare prima dell'esame e durante i corsi.Troverai quelli più disponibili e quelli meno disponibili.
5)Se ti senti disperato perché sei in sala lettura e nn riesci a risolvere un problema, prova anche a chiedere a qualche studente degli anni successivi(dovresti trovare qualcuno disposto, in parte, a darti una mano)

Concordo, tuttavia accorgersi di dover dipendere fortemente da qualcuno al punto di chiedere all'altro tanto e poter dare in cambio poco o pochissimo, oppure arrivare a far dubitare seriamente l'altro delle proprie capacità di comprendonio (come è successo a me...), non è bello.
"Poincare":
6)Se dopo tutte queste strategie e passati 3-4 anni, nn sei almeno al secondo, quasi terzo anno, meglio cambiare.
Tutti i fisici prima o poi competono con qualcuno per diventare ricercatori, professori o informatici e tutti i fisici sono o fermati o vanno avanti.
In ogni caso, meglio confrontarsi con una società che dà poco spazio al lavoro di fisico a 25-26 anni, piuttosto che a 35-36!!

Non sono del tutto d'accordo, una laurea è pur sempre una laurea, cioè un'attestazione ufficiale da parte dello Stato dei propri studi (tant'è che nell'ordinamento italiano esiste un reato, il 498 cp, detto "Usurpazione di titoli", seppur ormai depenalizzato, che ad esempio commetterei se vi dicessi che sono laureato in Chimica Industriale, dato che attualmente sono tutto fuorché laureato), a qualunque età la si ottenga se è stata ottenuta con umiltà e serietà. Al limite, se vede che le cose vanno davvero per le lunghe e se ci tiene per davvero alla Fisica, può iscriversi con la formula del part time (se la sua università la prevede), e pagherà meno tasse, avrà molto più tempo per concludere i propri studi in base al numero di crediti annuali specificabile dallo studente e nel frattempo potrà lavorare. Ma la laurea è pur sempre una laurea, ripeto. Se ci metterà troppo dovrà solo (al limite, fra l'altro) ridimensionare i propri obiettivi lavorativi e orientarsi verso ambiti meno esasperatamente competitivi, ma la sua laurea avrà sempre il suo valore. Ma poi perché uno che studia sul serio, anche più dei propri colleghi (dato che spesso il cosiddetto "metodo di studio" prevede anche vedere che domande fa il professore agli esami e impararsele, cosa che io ho scelto deliberatamente di non fare perché contraria ai miei valori, che sono assimilabili a quelli di un Samurai e del suo Bushido) dovrebbe laurearsi a 35-36 anni?

Leonardo9P
"Poincare":
Due tre cosette:
1)Chi viene dal classico ha un po più di difficoltà ad ingranare il primo anno,ma di solito -afferrato il metodo-diventano più veloci di chi ha fatto lo scientifico(mi è capitato di vederlo un sacco di volte, a Fisica)
2)Se vuoi proseguire on Fisica, datti un tempo.Due o tre anni al massimo:poi fai le somme!!
3)Cerca di studiare, a meno che tu già nn lo faccia, con altri studenti del tuo corso.Confrontati con loro o con chi percepisce sia un po più bravo di te, ma nn troppo
4)Confrontati periodicamente con i docenti: sono profumatamente pagati per starti ad ascoltare prima dell'esame e durante i corsi.Troverai quelli più disponibili e quelli meno disponibili.
5)Se ti senti disperato perché sei in sala lettura e nn riesci a risolvere un problema, prova anche a chiedere a qualche studente degli anni successivi(dovresti trovare qualcuno disposto, in parte, a darti una mano)
6)Se dopo tutte queste strategie e passati 3-4 anni, nn sei almeno al secondo, quasi terzo anno, meglio cambiare.
Tutti i fisici prima o poi competono con qualcuno per diventare ricercatori, professori o informatici e tutti i fisici sono o fermati o vanno avanti.
In ogni caso, meglio confrontarsi con una società che dà poco spazio al lavoro di fisico a 25-26 anni, piuttosto che a 35-36!!
Prova ancora, nn ti scoraggiare, usa strategie diversificate(ci sono molte cose buone anche sul web),datti dei tempi!!
In bocca al lupo

Mi aggiungo visto che inizierò a fare fisica. Cosa c'entra il classico? Dipende dal metodo di studio? E quale sarebbe il metodo che consigli? Io vengo da un ITC. Hai qualche consiglio da darmi? Scusami per le mille domande!! :)

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Poincare
Due tre cosette:
1)Chi viene dal classico ha un po più di difficoltà ad ingranare il primo anno,ma di solito -afferrato il metodo-diventano più veloci di chi ha fatto lo scientifico(mi è capitato di vederlo un sacco di volte, a Fisica)
2)Se vuoi proseguire on Fisica, datti un tempo.Due o tre anni al massimo:poi fai le somme!!
3)Cerca di studiare, a meno che tu già nn lo faccia, con altri studenti del tuo corso.Confrontati con loro o con chi percepisce sia un po più bravo di te, ma nn troppo
4)Confrontati periodicamente con i docenti: sono profumatamente pagati per starti ad ascoltare prima dell'esame e durante i corsi.Troverai quelli più disponibili e quelli meno disponibili.
5)Se ti senti disperato perché sei in sala lettura e nn riesci a risolvere un problema, prova anche a chiedere a qualche studente degli anni successivi(dovresti trovare qualcuno disposto, in parte, a darti una mano)
6)Se dopo tutte queste strategie e passati 3-4 anni, nn sei almeno al secondo, quasi terzo anno, meglio cambiare.
Tutti i fisici prima o poi competono con qualcuno per diventare ricercatori, professori o informatici e tutti i fisici sono o fermati o vanno avanti.
In ogni caso, meglio confrontarsi con una società che dà poco spazio al lavoro di fisico a 25-26 anni, piuttosto che a 35-36!!
Prova ancora, nn ti scoraggiare, usa strategie diversificate(ci sono molte cose buone anche sul web),datti dei tempi!!
In bocca al lupo

Andrew960
Per me non è colpa dell'università, se avessi voluto un percorso semplice avrei fatto altro, questo è ad alto livello e quindi è normale che non riesca a stargli dietro come vorrei... però è anche tanta la sofferenza che ne consegue, ma credo che sia giusto, almeno in parte.

anonymous_40e072
E' indecente cosa faccia l'università italiana alle persone.
Non disperate, nessuno di voi.
Combattete, lottate, non smettete mai di credere in voi stessi. Ognuno di noi ha un qualcosa da trovare in sè stessi, ognuno di noi ha qualcosa da dare agli altri.

Vikhr
Ho imparato a convivervi, non è il massimo ma almeno non posso dire di non avere la coscienza a posto.

Andrew960
È molto bello ciò che dici, sembra che la tua sofferenza tu l'abbia sconfitta/accettata egregiamente in modo da tirar fuori il meglio di te, complimenti :)

Vikhr
Le difficoltà tempreranno l'anima dell'umile.

Sk_Anonymous
"Vikhr":
Il successo non devi averlo come obiettivo. Deve essere una conseguenza, mai un obiettivo. In questo modo, il fallimento non esisterà. Esisterà solo un percorso tutto tuo, tutto da scoprire e paragonabile a quello di nessun altro.

Questa è una risposta notevole. E, in genere, parole di questo tipo escono dalla bocca (o dalla tastiera) di chi ha sofferto sul serio.

Vikhr
Il successo non devi averlo come obiettivo. Deve essere una conseguenza, mai un obiettivo. In questo modo, il fallimento non esisterà. Esisterà solo un percorso tutto tuo, tutto da scoprire e paragonabile a quello di nessun altro.

Andrew960
Allora spero di riuscire a trasformare tutto questo in un successo :)

Vikhr
Mi dispiace.

Mi approccio al fallimento nel seguente modo: nella vita, oltre a vincere, capita anche di perdere. Il saper accettare le sconfitte tempra l'animo, e fa godere di più quello che si vince. Il sapere affrontare i periodi più bui permette di godersi di più i periodi più luminosi.

Quindi, lo ripeto, un anno di università che va così così non è assolutamente la fine del mondo, anzi, può anche essere costruttivo, se non lo si prende come una sconfitta a prescindere. Tu continua a dare del tuo meglio, e non cadere nell'errore di confrontarti agli altri, perché ognuno di noi è speciale.

Andrew960
Ti ringrazio per l'incoraggiamento, perché dopo un mese di studio intenso sono riuscito a prendere 12.5 all'esame, il che mi ha seriamente destabilizzato (nausea mentre studiavo, pianti, etc..). Al momento ho deciso di ripetere l'anno, riprovando solo Geometria a settembre e seguendo di nuovo i corsi di analisi 1 e fisica 1, perlomeno con una consapevolezza diversa rispetto all'anno passato. Come ti approcci tu al fallimento? Perché io mi sto seriamente facendo schifo, non riesco a gioire di nulla e la spensieratezza che avevo ad inizio anno ("Va bene dai, al prossimo andrà meglio!") si è dissolta nel nulla...

Vikhr
"Andrew960":
Ma tra forza di volontà e accanimento terapeutico forse è meglio non scadere nel secondo.

E invece, in base alla mia esperienza, temo che l'unico modo di uscire da certe situazioni di impasse sia scadere nel secondo, in un modo però soffice, che inizialmente ti sembrerà complessivamente puro ozio, o se preferisci un combattere contro i mulini a vento di donchisciottiana memoria.

Io, studente di Chimica Industriale, prima di ognuno dei 14 esami che a stento ho racimolato con una media del 26 esatto, sono sempre stato colto da un nugolo di incertezze. Una sola volta ho avuto ragione, e questa è stata con un esame tanto caro agli ingegneri, detto Matematica 2 (Analisi 2, apparentemente più semplice, ma solo apparentemente, perché costituito da 1000 concetti fondamentali compressi in tre mesi scarsi di lezione). Fino al quinto tentativo, non ho mai ritenuto opportuno consegnare. Al quinto tentativo ho consegnato e avrò conseguito qualcosa come un 6/30. Cosa è successo? Sessione di esami volutamente in bianco. Non ho più toccato la materia fino alla sessione successiva, complice anche un infortunio alla mano che mi ha impedito di svolgere esercizi e studiare dimostrazioni, cosa che invece avevo fatto ininterrottamente per 2 mesi di fila per l'appello del voto 6/30 e per i precedenti appelli. Alla sessione successiva, gli esercizi mi sono parsi leggermente più congeniali, ero sicuro delle risposte, e ho preso un 24/30. Poi per qualche mese è seguito una specie di esaurimento nervoso che mi ha impedito di memorizzare tutto quello che studiavo e ho saltato un'altra sessione. Successivamente, l'esaurimento nervoso è come terminato, un esame a materia d'indirizzo con un 28 e questa sessione, finora, un 30 e Lode, in un esame assai difficile (un esame che a Medicina ha la nomea di compromettere parecchie carriere) ma che è andato inaspettatamente in modo eccellente ripagando completamente tutti i miei sforzi.

Qual è la morale di tutta questa esperienza che ho vissuto? Ad ognuno la propria storia ed il proprio destino, l'importante è dare il massimo, essere convinti e poi come andrà andrà, il fuoricorso se frutto di numerose sfortune e sconfitte non è mai motivo di vergogna. Perciò la tua potrebbe essere anche una specie di fase transitoria, non scordarti che è una decina di anni che hai passato praticamente solo a studiare ed una certa fase di "flessione" è normalissima se dovesse capitare. A me è capitata al terzo anno di università, e ora sembra essersi conclusa. Ti consiglio di non perdere la fiducia anche se i due sistemi, ovvero il tuo studio e la tua carriera universitaria, attualmente sembrano funzionare in modo disaccoppiato. Ti consiglio anche di non cadere nell'errore di liquidare il tutto come un problema di "metodo di studio" come fanno molti. Non dimenticarti che vieni dal classico, e questo ti fa già parecchio onore, perché ti mancheranno pure le basi, ma la capacità di studiare non ti manca di certo.

Andrew960
Di solito ho un blocco per la paura di non sapere le cose, non perchè mi faccia effettivamente paura l'esame..

civamb
Intendo dire che ad alcuni studenti può capitare di bloccarsi durante gli esami. Parlo di emotività.

Andrew960
Allora ho interpretato male, però non mi è chiaro cosa significhi ''approccio all'esame'', come dovrei comportarmi secondo te?

civamb
12 o 15 non cambia nulla visto che ad ingegneria normalmente a parità di crediti si fanno piú ore di lezione e soprattutto analisi-fisica sono i due esami tipici usati per fare selezione! A parte questo, ti ripeto il mio punto di vista : da quello che scrivi sembra che il tuo problema sia di approccio all'esame piú che alle materie. Ho solo espresso un parere, non voglio essere offensivo.

Andrew960
Grazie a Intermat per la risposta.
1)Non volevo essere frainteso, nel post mi sembra di aver già messo in chiaro le mie lacune;
2)Le competenze richieste nei 2 corsi sono diverse, perchè se da un lato ad ingegneria ci sono esami tipo automazione, processi di costruzione...di complessità molto elevata è normale che a fisica gli aspetti teorici in matematica e, ovviamente, fisica siano molto più approfonditi(anche solo per dire, analisi e fisica da me sono da 15 cfu, ad ingegneria arrivano massimo a 12), ed è SACROSANTO che sia così, perché le difficoltà di ingegneria sono soprattutto altre:
3)Odio la competizione tra facoltà,è banale e ingiustificata;
4)Odio competere, anche perché non ne ho le capacità.
La mia era un'informazione per far capire a chi leggesse almeno un pochino quale sia la mia ''forma mentis'' attuale, e vorrei evitare che il post diventasse un ''LA MIA FACOLTA' E' PIU DIFICILE DELA TUAAH!11!', perché sono molto scoraggiato e abbattuto, quindi gradirei ricevere risposte di aiuto non di accusa. Grazie.

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