Cosa significa studiare lontano da casa?
Buonasera, faccio il quinto liceo scientifico, e da un po' sto iniziando a chiedermi sempre più insistentemente cosa significherebbe frequentare un'università in una città molto lontana da casa, mi spiego meglio:
Vivo nel centro-sud ed, in quarto liceo, benché fossi piuttosto indeciso tra ingegneria e fisica, inizialmente pensavo di iscrivermi, alla seconda citata, alla sapienza (a circa un'oretta e mezza da casa), avendo letto che è tra le migliori in Italia ed in Europa nel settore;
Dopo quest'estate però, dopo molte riflessioni e un paio di eventi, mi sono avvicinato sempre di più ad ingegneria e la prospettiva di iscrivermi a fisica mi attrae sempre meno
.
Di conseguenza sono sempre meno attratto dalla Sapienza, non tanto per la qualità degli insegnamenti (che ho sentito essere di ottimo livello), quanto più per tutto il resto:
-aule sovraffollate
-strutture non adeguate
-laboratori scarsamente utilizzati
-disorganizzazione generale (su questo ho sentito un paio di aneddoti veramente demoralizzanti
)
più altri tipici problemi da ateneo più grande d'europa.
In più sono stato molte volte a Roma e non mi è mai sembrata una città molto ordinata e pulita (impressione mia?), infine, ho paura che l'ambiente non sia dei più stimolanti
.
Per sommi capi, mi sto sempre più avvicinando ai politecnici di Milano e (sopratutto) Torino, e volevo chiedervi più o meno cosa significherebbe trasferirsi per frequentarli, per esempio: ogni quanto potrei tornare a casa? Cosa implica trasferirsi in una città lontana 5-6 ore di treno da casa? e sopratutto, ne vale la pena se si pensa veramente che possa essere un'occasione per migliorarsi?
Sono ben accetti qualunque tipo di consigli, osservazioni, spunti di riflessione e quant'altro
Vivo nel centro-sud ed, in quarto liceo, benché fossi piuttosto indeciso tra ingegneria e fisica, inizialmente pensavo di iscrivermi, alla seconda citata, alla sapienza (a circa un'oretta e mezza da casa), avendo letto che è tra le migliori in Italia ed in Europa nel settore;
Dopo quest'estate però, dopo molte riflessioni e un paio di eventi, mi sono avvicinato sempre di più ad ingegneria e la prospettiva di iscrivermi a fisica mi attrae sempre meno

Di conseguenza sono sempre meno attratto dalla Sapienza, non tanto per la qualità degli insegnamenti (che ho sentito essere di ottimo livello), quanto più per tutto il resto:
-aule sovraffollate
-strutture non adeguate
-laboratori scarsamente utilizzati
-disorganizzazione generale (su questo ho sentito un paio di aneddoti veramente demoralizzanti

più altri tipici problemi da ateneo più grande d'europa.
In più sono stato molte volte a Roma e non mi è mai sembrata una città molto ordinata e pulita (impressione mia?), infine, ho paura che l'ambiente non sia dei più stimolanti

Per sommi capi, mi sto sempre più avvicinando ai politecnici di Milano e (sopratutto) Torino, e volevo chiedervi più o meno cosa significherebbe trasferirsi per frequentarli, per esempio: ogni quanto potrei tornare a casa? Cosa implica trasferirsi in una città lontana 5-6 ore di treno da casa? e sopratutto, ne vale la pena se si pensa veramente che possa essere un'occasione per migliorarsi?
Sono ben accetti qualunque tipo di consigli, osservazioni, spunti di riflessione e quant'altro

Risposte
Per prima cosa ringrazio tutti per l'interesse e per i numerosi consigli, per quanto riguarda l'alloggio, preferirei non dividere casa con un completo sconosciuto, pensate che dividere la casa con qualcuno che già conosco potrebbe alienarmi troppo dall'ambiente che mi circonda
? E delle residenze universitarie che mi dite?

Essere propenso ad aprirsi è una cosa caratteriale. Poi bisogna anche capire con chi si sta bene e che tipo di rapporto si vuole. Non è detto che i rapporti del sabato sera siano più importanti rispetto agli altri. Alcune cose ti fa stare bene farle con certe persone. Altre cose le fai con altre. Mi è capitato di "rifiutare" certi rapporti. L'ho fatto perché non ci stavo così bene, mi sarei fatto del male se no. Allo stesso tempo qualche rapporto l'ho perso per strada. Insomma sono tutte cose normalissime, non legate alla mentalità. Succedono e basta.
Per quanto riguarda i torinesi e i non torinesi vorrei solo dire che è abbastanza normale che un ragazzo "in sede" tende ad avere "colleghi universitari" e gli "amici soliti". Insomma vale anche a Roma. Io di amici fuori sede ne ho due e uno lo vedo fuori dall'Università una volta ogni qualche mese mentre l'altro un po' più spesso. Tutti gli altri amici li ho dalle superiori o da colleghi di università di amici. Insomma mi sembra che sia abbastanza comune la cosa che i fuori sede tendano a fare gruppo insieme e gli "in sede" tendano a mantenere le proprie vecchie amicizie.
PadreBishop, occhio che un elemento molto sfortunato può rovinare una bella regressione, soprattutto se il campione non è numeroso...
PadreBishop, occhio che un elemento molto sfortunato può rovinare una bella regressione, soprattutto se il campione non è numeroso...
"mazzarri":
[quote="PadreBishop"]
Parole giustissime, solo un dettaglio:
in 3 anni di vita Sabauda non ho conosciuto un torinese che sia uno XD non sono molto propensi ad aprirsi verso persone dalla bassa latitudine, o questa è la conclusione molto affrettata che ho colto.
Si PadreBishop penso la tua sia una conclusione affrettata

I torinesi bisogna dirlo sono proprio pochi
Stando a Torino ti sarai reso conto di quanti pochi torinesi esistano
Io sono uno di quelli e non ho mai avuto problemi verso chiunque
il fatto delle basse latitudini appartiene al passato e all'ignoranza
Ho notato invece una tendenza (che avevo anche io da soldato) a cercare persone della propria città quando si è fuori sede per una certa qual nostalgia, ma è sbagliato... bisogna aprirsi verso chiunque e non pensare alla provenienza, ognuno ha storie diverse da raccontare e finita l'università può essere molto bello girare l'Italia per ricercare i propri vecchi amici

Salve Mazzarri, è un piacere risponderti sapendo che sei anche tu un "Turines". La mia era una frase, ci tengo a dirlo, un pochino enfatizzata ed ironica, ma che comunque rispecchiava un trend che ha coinvolto il 70 percento delle persone che conosco che frequentano il Politecnico. Una precisazione è doverosa, per "Torinesi" intendevo anche la gente della provincia di torino, che appena finisce la lezione scompare... e dopo un po' la rivedi solo agli esami!

Poi aggiungo anche che
1)forse saro' stato "sfigato" io, e ci puo' stare! un campione fuori dalla media non rovina mica la regressione lineare
2) I fuori sede tendono spesso a "fare gruppo fra loro" e cosi' ho fatto io, creando numerose amicizie molto salde e creando tanti bei ricordi in terra sabauda, cosa anche da te rimarcata
3) forse l'ambito del politecnico e' diverso dall'ambito "standard", in quanto frequentando la torino musicale ho stretto piu' contatti con gli autoctoni!!!
"PadreBishop":
Parole giustissime, solo un dettaglio:
in 3 anni di vita Sabauda non ho conosciuto un torinese che sia uno XD non sono molto propensi ad aprirsi verso persone dalla bassa latitudine, o questa è la conclusione molto affrettata che ho colto.
Si PadreBishop penso la tua sia una conclusione affrettata

I torinesi bisogna dirlo sono proprio pochi
Stando a Torino ti sarai reso conto di quanti pochi torinesi esistano
Io sono uno di quelli e non ho mai avuto problemi verso chiunque
il fatto delle basse latitudini appartiene al passato e all'ignoranza
Ho notato invece una tendenza (che avevo anche io da soldato) a cercare persone della propria città quando si è fuori sede per una certa qual nostalgia, ma è sbagliato... bisogna aprirsi verso chiunque e non pensare alla provenienza, ognuno ha storie diverse da raccontare e finita l'università può essere molto bello girare l'Italia per ricercare i propri vecchi amici

"mazzarri":
Grande Matteo!! Fai una bella domanda
Una volta esisteva il servizio militare e si imparava tutti così a star lontani da casa
Importantissimo sarà farti degli amici in loco
Ragazzi che alla sera hanno voglia di bersi una birra e far due parole con cui condividere questa esperienza
Meglio se torinesi così potranno anche farti conoscere la città
Non isolartti non stare mai da solo!!!!
Torna a casa il meno possibile, quando puoi, ma cerca di organizzarti bene la vita a Torino con una sistemazione magari in camera condivisa come fanno un po' tutti...
La città è molto bella, ci sono molte cose da fare se sei giovane, in centro la sera è pieno di vita ci sono musei mostre arte quadri musica biblioteche cinema cultura... devi solo provarci!!!
E poi il politecnico è forse uno dei più famosi d'Italia se ti piaccionoo quelle cose vieni nel posto giusto
La cosa più bella sarà cominciare a vivere lontano da casa facendoti una vita tua prendendoti le tue responsabilità
Parole giustissime, solo un dettaglio:
in 3 anni di vita Sabauda non ho conosciuto un torinese che sia uno XD non sono molto propensi ad aprirsi verso persone dalla bassa latitudine, o questa è la conclusione molto affrettata che ho colto. La città comunque merita, ed i torinesi sono lavoratori indefessi e persone a loro modo onestissime e piene di qualità.
Menzione speciale per il trasporto pubblico ed i servizi di car sharing (come car2go enjoy ecc) per non citare la mitica ToBike; altra menzione speciale per il Museo Egizio, il Museo delle Arti Orientali (MAO), il GAM (Galleria d'Arte Moderna), il museo del cinema...
Molti quartieri caratteristici, anche per "il divertimento giovanile", pero' sempre inquadrati in una citta' molto "precisa" a livello urbanistico e anche di vita. Spero vivamente di tornare a lavorarci!
Sì, se sei propenso a fare Ingegneria ne vale la pena. Al poli c'è una mentalità che ti consente di legare molto facilmente con le persone. L'ambiente è eterogeneo, vi sono non pochi studenti provenienti dal sud o dall'estero.
I costi sono quelli che sono. Il resto dipende da te.
I costi sono quelli che sono. Il resto dipende da te.
Grande Matteo!! Fai una bella domanda
Una volta esisteva il servizio militare e si imparava tutti così a star lontani da casa
Importantissimo sarà farti degli amici in loco
Ragazzi che alla sera hanno voglia di bersi una birra e far due parole con cui condividere questa esperienza
Meglio se torinesi così potranno anche farti conoscere la città
Non isolartti non stare mai da solo!!!!
Torna a casa il meno possibile, quando puoi, ma cerca di organizzarti bene la vita a Torino con una sistemazione magari in camera condivisa come fanno un po' tutti...
La città è molto bella, ci sono molte cose da fare se sei giovane, in centro la sera è pieno di vita ci sono musei mostre arte quadri musica biblioteche cinema cultura... devi solo provarci!!!
E poi il politecnico è forse uno dei più famosi d'Italia se ti piaccionoo quelle cose vieni nel posto giusto
La cosa più bella sarà cominciare a vivere lontano da casa facendoti una vita tua prendendoti le tue responsabilità
Una volta esisteva il servizio militare e si imparava tutti così a star lontani da casa
Importantissimo sarà farti degli amici in loco
Ragazzi che alla sera hanno voglia di bersi una birra e far due parole con cui condividere questa esperienza
Meglio se torinesi così potranno anche farti conoscere la città
Non isolartti non stare mai da solo!!!!
Torna a casa il meno possibile, quando puoi, ma cerca di organizzarti bene la vita a Torino con una sistemazione magari in camera condivisa come fanno un po' tutti...
La città è molto bella, ci sono molte cose da fare se sei giovane, in centro la sera è pieno di vita ci sono musei mostre arte quadri musica biblioteche cinema cultura... devi solo provarci!!!
E poi il politecnico è forse uno dei più famosi d'Italia se ti piaccionoo quelle cose vieni nel posto giusto
La cosa più bella sarà cominciare a vivere lontano da casa facendoti una vita tua prendendoti le tue responsabilità
Io faccio ing. Gestionale, sinceramente la trovo una buona università. Sicuramente ha dei difetti però anche dei pregi. Non avendo vissuto esperienze in altre università non ti saprei fare confronti, sicuramente ha un buon job placement soprattutto nel Lazio.
I colleghi non credo cambino molto da un posto all'altro, troverai quelli più bravi e quelli più sfaticati.
Per il fatto della perifericità, è vero, è fuori dal raccordo! Però se vieni da fuori Roma basta che prendi la MetroA e poi un autobus (che fa il giro delle facoltà praticamente) e sei arrivato. Arrivare alla sapienza potrebbe essere anche più complicato, dipende molto da come ti muovi e da dove parti.
I colleghi non credo cambino molto da un posto all'altro, troverai quelli più bravi e quelli più sfaticati.
Per il fatto della perifericità, è vero, è fuori dal raccordo! Però se vieni da fuori Roma basta che prendi la MetroA e poi un autobus (che fa il giro delle facoltà praticamente) e sei arrivato. Arrivare alla sapienza potrebbe essere anche più complicato, dipende molto da come ti muovi e da dove parti.
"Intermat":
A Roma c'è anche Tor Vergata! Tra l'altro, statistiche alla mano (per quello che contano), è migliore de La Sapienza sia per ingegneria sia per la facoltà di scienze.
Per quanto riguarda Roma, come città, ti posso dire che non è male. Sicuramente molto, moltissimo, meno ordinata di Milano e con un trasporto pubblico atroce, rimane però tranquillamente abitabile. Il problema per uno studente è dato solo dal trasporto pubblico, ma in questo Tor Vergata è collegata discretamente.
In effetti non ho mai considerato Tor Vergata principalmente per due motivi:
-per quanto ne so, è molto periferica e lontano da tutto e da tutti (ok, è un po' esagerato, ma penso di aver reso l'idea)
-non ho mai letto e sentito commenti che la lodavano particolarmente nonostante molti della mia città siano iscritti a tor vergata (ho sentito spesso dire che è una buona università, ma nulla di più

Però mi piacerebbe conoscerla meglio, per esempio, tu come ti trovi? Come giudichi gli insegnamenti, le strutture, l'ambiente, i compagni, l'organizzazione logistica....?
Metti in conto di cambiare vita, se non altro perché dovrai necessariamente trovarti un nuovo giro di amicizie.
È sicuramente un'occasione per crescere: avrai l'opportunità di organizzarti da solo, e la responsabilità di organizzarti da solo. Dovrai trovare il tuo equilibrio tra studio e svago, pensare a come impegnare il tempo libero (sport? cinema?), tenere conto di entrate e uscite, far fronte agli imprevisti...
Una scelta importante sarà l'alloggio: in condivisione o da solo? Entrambi hanno pro e contro e dipende principalmente da quando sopporti le altre persone
Puoi tornare a casa quando senti il bisogno, non stai andando lontano. Io punterei a una volta ogni uno o due mesi, ma troverai tu il ritmo.
Ne vale la pena? Sicuramente sì, prima o poi un'esperienza di vita indipendente dovresti farla. Però non è detto che sia questo il momento giusto, anche perché ovviamente trasferirsi ha dei costi. Un'alternativa potrebbe essere fare la triennale vicino casa e trasferirti in una buona università per la specialistica.
Se hai altri dubbi più specifici chiedi pure.
È sicuramente un'occasione per crescere: avrai l'opportunità di organizzarti da solo, e la responsabilità di organizzarti da solo. Dovrai trovare il tuo equilibrio tra studio e svago, pensare a come impegnare il tempo libero (sport? cinema?), tenere conto di entrate e uscite, far fronte agli imprevisti...
Una scelta importante sarà l'alloggio: in condivisione o da solo? Entrambi hanno pro e contro e dipende principalmente da quando sopporti le altre persone

Puoi tornare a casa quando senti il bisogno, non stai andando lontano. Io punterei a una volta ogni uno o due mesi, ma troverai tu il ritmo.
Ne vale la pena? Sicuramente sì, prima o poi un'esperienza di vita indipendente dovresti farla. Però non è detto che sia questo il momento giusto, anche perché ovviamente trasferirsi ha dei costi. Un'alternativa potrebbe essere fare la triennale vicino casa e trasferirti in una buona università per la specialistica.
Se hai altri dubbi più specifici chiedi pure.
A Roma c'è anche Tor Vergata! Tra l'altro, statistiche alla mano (per quello che contano), è migliore de La Sapienza sia per ingegneria sia per la facoltà di scienze.
Per quanto riguarda Roma, come città, ti posso dire che non è male. Sicuramente molto, moltissimo, meno ordinata di Milano e con un trasporto pubblico atroce, rimane però tranquillamente abitabile. Il problema per uno studente è dato solo dal trasporto pubblico, ma in questo Tor Vergata è collegata discretamente.
Per quanto riguarda Roma, come città, ti posso dire che non è male. Sicuramente molto, moltissimo, meno ordinata di Milano e con un trasporto pubblico atroce, rimane però tranquillamente abitabile. Il problema per uno studente è dato solo dal trasporto pubblico, ma in questo Tor Vergata è collegata discretamente.