Consigli fisica
Salve a tutti, sono un nuovo utente. Sono qui in cerca di pareri da studenti di fisica (e non solo) circa la possibilità di un'iscrizione a fisica per il prossimo anno accademico. Ho alcuni dubbi a riguardo: per motivi diversi si tratterebbe di iscrivermi dopo due anni che non apro libro di matematica, per cui sono timoroso di trovarmi in difficoltà durante i corsi del primo anno. Avrei intenzione di recuperare un po' di dimestichezza questa estate, ma intanto avrei premura di sapere qual è il livello di preparazione richiesto per i corsi. Vedo che per molti ragazzi freschi di liceo le difficoltà non sono poche, quindi immagino che per uno che l'allenamento in matematica l'ha perso possa essere davvero dura. Secondo voi sono timori infondati? Nell'università dove studio, fisica è organizzata a trimestri, quindi i ritmi sono abbastanza incalzanti, altra cosa che potrebbe andare a mio sfavore. Ringrazio anticipatamente chiunque risponda.
Risposte
Per quel che mi riguarda quando ho scelto questo corso di laurea non ho pensato più di tanto al futuro quanto alla passione.E comunque oggi ormai nessun corso di Laurea offre un posto sicuro nel momento in cui si termina il percorso.Siamo tutti nella stessa barca.La ricerca ovviamente è messa male in Italia ma non all'estero.Ma senza dubbio per un Fisico la ricerca non è l'unica soluzione ci sono tante altre cose da poter fare.
oggi in italia vale la pena affrontare un corso impegnativo (ma affascinante) come fisica solo se si ha la "vocazione" di fare ricerca (finendo peraltro all'estero)? e chi non ce l'ha è meglio che investa su un altro tipo di formazione? chi ha intrapreso questo tipo di studi mi sa dire che aspettative aveva (e tuttora ha) e come si vedrebbe in futuro? lo stesso dicasi per i matematici Wink
Già è vero c'è molta Chimica.

c'è un corso di scienze dei materiali ma non mi ha convinto il programma...troppa chimica:)
Probabilmente ho scelto fisica per la mia curiosità nei confronti della scienza e del campo nucleare e delle alte energie.L'anno più duro per il momento è stato il secondo,ma a livello di corsi.In realtà avendo trovato un metodo di studio più efficace,è stato da un lato più produttivo del primo ma più pesante.Per quanto riguarda le Nanotecnologie c'è il corso di laurea in Scienze dei materiali che si occupa proprio di questo.Anzi nella mia università il corso si chiama proprio Scienze delle nanotecnologie e dei materiali innovativi e fa sempre parte del dipartimento di fisica.^^
"SeraSan":
Io studio Fisica devo iniziare il terzo anno.Esco dal liceo Classico e la matematica fatta lì si è fermata alle funzioni.Io non sapevo neanche cosa fosse una derivata.Tutti ovviamente mi avevano sconsigliato di iscrivermi ma io ho voluto farlo.Le difficoltà sono state poche.Alla fine è necessario studio costanza e passione indipendentemente da quale sia la scuola di provenienza e da quanta matematica si sà.
Se non sono indiscreto, posso chiederti cosa ti ha spinto a scegliere fisica, e quale anno hai trovato più duro? secondo te c'è un ramo che indirizza verso il campo delle nanotecnologie?
Io studio Fisica devo iniziare il terzo anno.Esco dal liceo Classico e la matematica fatta lì si è fermata alle funzioni.Io non sapevo neanche cosa fosse una derivata.Tutti ovviamente mi avevano sconsigliato di iscrivermi ma io ho voluto farlo.Le difficoltà sono state poche.Alla fine è necessario studio costanza e passione indipendentemente da quale sia la scuola di provenienza e da quanta matematica si sà.

salve a tutti, ancora per fisica non mi sono del tutto convinto, più che altro ho sempre le solite paure: vale la pena farsi il fondoschiena per minimo 5 anni per poi trovarsi costretto a emigrare per trovare un lavoro dignitoso? dai post che ho scritto in precedenza si capisce che per me la ricerca non è l'obiettivo principale e unico, ho avuto modo di leggere esperienze di fisici e devo dire che l'idea di poter sfruttare la forma mentis adottata all'università per puntare su altro mi alletta non poco...tipo consulenza finanziaria (mckinsey, accenture), nanotech (STMicroelectronics), voi cosa ne pensate? puntare su questo tipo di percorso è da ingenui? è solo fortuna di pochi riuscirci? magari qualcuno potrà dirmi punta su ingegneria ma il tipo di studi fatti non mi attira, il profilo tecnico non mi attira, quello scientifico sì...
un consiglio a prescindere: frasi lunghe 7 righe rendono estremamente difficile la lettura dei posts.
[quote=F@bri]Ho trovato una discussione interessante riguardo ing. fisica-fisica tra studenti frequentanti(se per caso non ti è già capitata sotto le mani)
http://it-scienza.confusenet.com/showthread.php?t=18974
Certo, molti sono commenti di parte, ma un'idea ce la si può fare!
Sinceramente non so se il corso di ing. fisica in Italia sia ben strutturato e se ci sia effettiva richiesta dalle industrie..
Potresti cercare informazioni in questo forum http://www.studentimilano.it/forum/viewforum.php?f=1129,
qualcuno che frequenta quel corso ci sarà..
Mi sembra comunque che in generale ing. fisica all'estero sia un corso pioneristico, rivolto soprattutto alla ricerca
nei campi dell'ottica e delle nanotecnologie..
l'ing tradizionale a cui si avvicina di più è ing. elettronica;
tuttavia i.f. ha con un inclinazione alla tecnologia ancora più spiccata e meno tradizionale.
[Se posso esprimere la mia personalissima opinione, sulla quale ti consiglio di non fare affidamento, nel tuo caso il corso di fisica forse si addice di più;
credo che non ci sia grande differenza di selezione nelle aziende. Fisica ti offre delle grandi fondamenta teoriche dalle quali potrai avere un'idea di cosa
ti interessa veramente,poi potrai approfandire nella teoria e/o nella pratica. Ingegneria fisica si occupa di un ambito relativamente 'ristretto' della fisica
e prepara principalmente a quello. Il ricercatore ideale che si propone di formare opera necessariamente in laboratori, deve studiare applicazioni di alto
contenuto tecnologico e deve essere preparatissimo in campi molto all'avanguardia o campi di grande interesse nelle possibili applicazioni, dove la ricerca
non ha compiuto progressi sostanziali. Tuttavia se mentre studi a fisica ti nasce l'interesse per l' 'energia' potrai approfondire durante il corso,
se sei a ing. fisica questa possibilità ti viene limitata, se non negata. E' un modo diverso di vedere le cose ,un diverso iter di preparazione,
che dipende dai gusti personali.. forse è anche un modo per vedere se la ricerca possa trarre benefici da questa diversificazione nella formazione.]
Spero di averti chiarito le idee!
Ciao
[/quote/]
Ti ringrazio per l'opinione...
guarda ti dico perchè parlo di ingegneria fisica e quindi un po' dei miei dubbi...al di là della distanza da casa e dei costi (di vita in generale a milano), che mi porterebbero ad escluderla, da come la presentano mi sembra il percorso del "futuro", così come ingegneria matematica e tutti i (pochi) corsi di modellistica matematico-fisica che stanno nascendo in italia...in realtà il fatto che solo poche università adottino questi corsi mi fa riflettere: o allo stato attuale delle cose il mondo del lavoro non è in grado di assorbire questo tipo di profilo professionale (che poi forse così definito non è), o ancora è un fenomeno in erba per cui bisogna aspettare qualche anno per vederlo fiorente (ma come si può prevedere?) nel panorama nostrano....il fatto stesso che siano corsi messi a disposizione solo a torino e milano mi fa pensare che sia un'offerta "opzionale", creata da una maggiore disponibilità di fondi rispetto agli altri atenei. Oppure ancora i politecnici semplicemente si stanno adeguando ad un profilo promettente di crescita in ambito internazionale, che quindi già esiste all'estero, ma del resto l'estero differisce dal sistema accademico italiano su molti livelli, compreso quello di impostazione dell'offerta accademica. Inoltre, un ragazzo che ha i miei dubbi sembra sia il target di tali corsi, almeno da come ne ho sentito parlare, ossia: se ti piace la fisica ma hai paura di non trovare un lavoro che soddisfi le tue aspettative in futuro, qualora non fossi intenzionato a lavorare all'estero, se scegli ing. fisica non te ne pentirai, cioè avrai soddisfazioni sotto ambedue gli aspetti. è un parere veritiero? qualcuno più sapiente di me può dire la sua? Prendendo in esame il mio caso, noto che faccio fatica a vedermi in un percorso formativo estremamente specializzato e settorializzato, per questo mi vedrei più orientato alla fisica che all'ingegneria (faccio bene?), tuttavia probabilmente mi troverei in scontro con le richieste dal mondo del lavoro, dove mi sembra ormai si punti sulla fugura iperqualificata nel sviluppare la cruna di uno specifico ago per uno specifico uso (l'esempio è banale, è per scherzare, ma il senso penso sia veicolato).....purtroppo per quel che se ne dica un giovine ingenuo e inesperto del mondo
, che non ha ben chiaro quello che vuole fare della sua vita (italiano medio), oggi valuta un lavoro prima sulla base della qualità&quantità dei problemi che può evitare e poi sulla bellezza intrinseca dello stesso, evidentemente perchè ciò di cui ha più informazioni sono i problemi piuttosto che le bellezze che gli sono attorno....
P.s. mi confermate che gli ingegneri TENDENZIALMENTE hanno una forma mentis molto se non troppo "quadrata"? non me ne voglia nessun studente ingegnere/ingegnere per tale domanda
ringrazio chiunque si prenderà la briga di rispondermi...
http://it-scienza.confusenet.com/showthread.php?t=18974
Certo, molti sono commenti di parte, ma un'idea ce la si può fare!
Sinceramente non so se il corso di ing. fisica in Italia sia ben strutturato e se ci sia effettiva richiesta dalle industrie..
Potresti cercare informazioni in questo forum http://www.studentimilano.it/forum/viewforum.php?f=1129,
qualcuno che frequenta quel corso ci sarà..
Mi sembra comunque che in generale ing. fisica all'estero sia un corso pioneristico, rivolto soprattutto alla ricerca
nei campi dell'ottica e delle nanotecnologie..
l'ing tradizionale a cui si avvicina di più è ing. elettronica;
tuttavia i.f. ha con un inclinazione alla tecnologia ancora più spiccata e meno tradizionale.
[Se posso esprimere la mia personalissima opinione, sulla quale ti consiglio di non fare affidamento, nel tuo caso il corso di fisica forse si addice di più;
credo che non ci sia grande differenza di selezione nelle aziende. Fisica ti offre delle grandi fondamenta teoriche dalle quali potrai avere un'idea di cosa
ti interessa veramente,poi potrai approfandire nella teoria e/o nella pratica. Ingegneria fisica si occupa di un ambito relativamente 'ristretto' della fisica
e prepara principalmente a quello. Il ricercatore ideale che si propone di formare opera necessariamente in laboratori, deve studiare applicazioni di alto
contenuto tecnologico e deve essere preparatissimo in campi molto all'avanguardia o campi di grande interesse nelle possibili applicazioni, dove la ricerca
non ha compiuto progressi sostanziali. Tuttavia se mentre studi a fisica ti nasce l'interesse per l' 'energia' potrai approfondire durante il corso,
se sei a ing. fisica questa possibilità ti viene limitata, se non negata. E' un modo diverso di vedere le cose ,un diverso iter di preparazione,
che dipende dai gusti personali.. forse è anche un modo per vedere se la ricerca possa trarre benefici da questa diversificazione nella formazione.]
Spero di averti chiarito le idee!
Ciao

Ti ringrazio per l'opinione...


P.s. mi confermate che gli ingegneri TENDENZIALMENTE hanno una forma mentis molto se non troppo "quadrata"? non me ne voglia nessun studente ingegnere/ingegnere per tale domanda
ringrazio chiunque si prenderà la briga di rispondermi...

Ho trovato una discussione interessante riguardo ing. fisica-fisica tra studenti frequentanti(se per caso non ti è già capitata sotto le mani)
http://it-scienza.confusenet.com/showthread.php?t=18974
Certo, molti sono commenti di parte, ma un'idea ce la si può fare!
Sinceramente non so se il corso di ing. fisica in Italia sia ben strutturato e se ci sia effettiva richiesta dalle industrie..
Potresti cercare informazioni in questo forum http://www.studentimilano.it/forum/viewforum.php?f=1129,
qualcuno che frequenta quel corso ci sarà..
Mi sembra comunque che in generale ing. fisica all'estero sia un corso pioneristico, rivolto soprattutto alla ricerca
nei campi dell'ottica e delle nanotecnologie..
l'ing tradizionale a cui si avvicina di più è ing. elettronica;
tuttavia i.f. ha con un inclinazione alla tecnologia ancora più spiccata e meno tradizionale.
[Se posso esprimere la mia personalissima opinione, sulla quale ti consiglio di non fare affidamento, nel tuo caso il corso di fisica forse si addice di più;
credo che non ci sia grande differenza di selezione nelle aziende. Fisica ti offre delle grandi fondamenta teoriche dalle quali potrai avere un'idea di cosa
ti interessa veramente,poi potrai approfandire nella teoria e/o nella pratica. Ingegneria fisica si occupa di un ambito relativamente 'ristretto' della fisica
e prepara principalmente a quello. Il ricercatore ideale che si propone di formare opera necessariamente in laboratori, deve studiare applicazioni di alto
contenuto tecnologico e deve essere preparatissimo in campi molto all'avanguardia o campi di grande interesse nelle possibili applicazioni, dove la ricerca
non ha compiuto progressi sostanziali. Tuttavia se mentre studi a fisica ti nasce l'interesse per l' 'energia' potrai approfondire durante il corso,
se sei a ing. fisica questa possibilità ti viene limitata, se non negata. E' un modo diverso di vedere le cose ,un diverso iter di preparazione,
che dipende dai gusti personali.. forse è anche un modo per vedere se la ricerca possa trarre benefici da questa diversificazione nella formazione.]
Spero di averti chiarito le idee!
Ciao
http://it-scienza.confusenet.com/showthread.php?t=18974
Certo, molti sono commenti di parte, ma un'idea ce la si può fare!
Sinceramente non so se il corso di ing. fisica in Italia sia ben strutturato e se ci sia effettiva richiesta dalle industrie..
Potresti cercare informazioni in questo forum http://www.studentimilano.it/forum/viewforum.php?f=1129,
qualcuno che frequenta quel corso ci sarà..
Mi sembra comunque che in generale ing. fisica all'estero sia un corso pioneristico, rivolto soprattutto alla ricerca
nei campi dell'ottica e delle nanotecnologie..
l'ing tradizionale a cui si avvicina di più è ing. elettronica;
tuttavia i.f. ha con un inclinazione alla tecnologia ancora più spiccata e meno tradizionale.
[Se posso esprimere la mia personalissima opinione, sulla quale ti consiglio di non fare affidamento, nel tuo caso il corso di fisica forse si addice di più;
credo che non ci sia grande differenza di selezione nelle aziende. Fisica ti offre delle grandi fondamenta teoriche dalle quali potrai avere un'idea di cosa
ti interessa veramente,poi potrai approfandire nella teoria e/o nella pratica. Ingegneria fisica si occupa di un ambito relativamente 'ristretto' della fisica
e prepara principalmente a quello. Il ricercatore ideale che si propone di formare opera necessariamente in laboratori, deve studiare applicazioni di alto
contenuto tecnologico e deve essere preparatissimo in campi molto all'avanguardia o campi di grande interesse nelle possibili applicazioni, dove la ricerca
non ha compiuto progressi sostanziali. Tuttavia se mentre studi a fisica ti nasce l'interesse per l' 'energia' potrai approfondire durante il corso,
se sei a ing. fisica questa possibilità ti viene limitata, se non negata. E' un modo diverso di vedere le cose ,un diverso iter di preparazione,
che dipende dai gusti personali.. forse è anche un modo per vedere se la ricerca possa trarre benefici da questa diversificazione nella formazione.]
Spero di averti chiarito le idee!
Ciao

per buttare altri spunti di riflessioni
l'opinione di Gabriele Ghisellini, astrofisico dell osservatorio di Brera-Merate, sul perchè si fa ricerca
http://www.brera.inaf.it/?page=curiosit ... io2010.php
l'opinione di Gabriele Ghisellini, astrofisico dell osservatorio di Brera-Merate, sul perchè si fa ricerca
http://www.brera.inaf.it/?page=curiosit ... io2010.php
il sito a cui mi riferivo prima è questo
http://www.fisicaeprofessione.it/
ma nel frattempo ho trovato anche
http://www.bo.infn.it/orientamento/mestierefisico.htm
che raccoglie altre esperienze
http://www.fisicaeprofessione.it/
ma nel frattempo ho trovato anche
http://www.bo.infn.it/orientamento/mestierefisico.htm
che raccoglie altre esperienze
grazie fabri per la risposta..ho già visto gli insegnamenti che vengono impartiti ad ingegneria fisica, e non nego che mi affascinano di più quelli a carattere fisico di quelli a carattere ingegneristico...d'altro canto le altre ingegnerie "tradizionali" non mi convincono...ripeto da esterno (e sottolineo esterno=quasi ignorante a riguardo) la vedo come una soluzione papabile...non nego che magari lo scopo dell'università nel creare questo tipo di figura sia quello di far venire l'acquolina agli indecisi tra un percorso prettamente scientifico ed uno più tecnico classico...chissà se ci è riuscita...
Non sono un laureando in fisica esprimo solo le mie opinioni..
Penso che non possano non piacere i laboratori se si è interessati alla fisica applicata.. Se è tuo interesse applicare i principi della fisica in modo standard ma molto applicato
è forse meglio un approccio di tipo ingegneristico
Non capisco perchè molti preferiscano l'azienda all'insegnamento.. la prima da possibilità di carriera, ma si è alle dipendenze di un privato, non sempre è quello che ci si aspetta.. Il lavoro dell'insegnante da una tranquillità non indifferente e un dipendente statale, in particolare un professore, non ha uno stress paragonabile a chi lavora nel privato..
Inoltre al giorno d'oggi diventare professore in un liceo non mi sembra una passeggiata.
Ma chi te lo fa fare? non scegliere solo in base al nome, è molto più vicino a qualsiasi altra ingegneria che a un corso di fisica! Credo comunque che molte delle applicazioni
che si studiano a ingegneria fisica sono applicazioni della fisica "moderna" ( meccanica quantistica etc..), ma scegliendola ti privi della versalità di un fisico e privilegi una formazione tecnica e settoriale ad una prettamente scentifica...
Ciao
"ogiak31":
ciò che mi attira di più è la fisica applicata, appunto perchè credo ti permetta di fare altro oltre la semplice ricerca di laboratorio...
Penso che non possano non piacere i laboratori se si è interessati alla fisica applicata.. Se è tuo interesse applicare i principi della fisica in modo standard ma molto applicato
è forse meglio un approccio di tipo ingegneristico
...ricerca e insegamento tenderei ad escluderli ...forse mi ci vedrei meglio in un'azienda...
Non capisco perchè molti preferiscano l'azienda all'insegnamento.. la prima da possibilità di carriera, ma si è alle dipendenze di un privato, non sempre è quello che ci si aspetta.. Il lavoro dell'insegnante da una tranquillità non indifferente e un dipendente statale, in particolare un professore, non ha uno stress paragonabile a chi lavora nel privato..
Inoltre al giorno d'oggi diventare professore in un liceo non mi sembra una passeggiata.
..mi è venuto in mente ingegneria fisica, potrebbe essere un compromesso, ma la città più vicina dove si tiene il corso è milano, a 4 ore da casa..
Ma chi te lo fa fare? non scegliere solo in base al nome, è molto più vicino a qualsiasi altra ingegneria che a un corso di fisica! Credo comunque che molte delle applicazioni
che si studiano a ingegneria fisica sono applicazioni della fisica "moderna" ( meccanica quantistica etc..), ma scegliendola ti privi della versalità di un fisico e privilegi una formazione tecnica e settoriale ad una prettamente scentifica...
Ciao

voi vi siete iscritti con lo spirito descritto nell'articolo?
ciò che mi attira di più è la fisica applicata, appunto perchè credo ti permetta di fare altro oltre la semplice ricerca di laboratorio...però c'è un problema: ciò che mi attira è la curiosità di conoscere quello che si studia a fisica, ma non mi ci vedo adesso a fare il "classico" lavoro del fisico dopo la laurea...ricerca e insegamento tenderei ad escluderli (anche se magari l'idea di fare ricerca mi sorgerà studiando)...è questo che mi fa un po' titubare...forse mi ci vedrei meglio in un'azienda, anche se non sono il tipo appassionato per un contesto lavorativo in particolare, mi è venuto in mente ingegneria fisica, potrebbe essere un compromesso, ma la città più vicina dove si tiene il corso è milano, a 4 ore da casa in treno e con spese che non mi posso permettere, poi da quel che sento meglio non dare fiducia agli ibridi...concordi?
no, nessuna ironia. sono un po' assonnato e credevo di addormentarmi piu in fretta.
invece sei fortunato.
idee personalissime di un giovane inesperto laureando in astrofisica.
si e no. ricordati che per arrivare alla fisica moderna dovrai sbattere la testa molto sulla fisica classica.
assolutamente no. come dicevo sopra, bisogna avere molta pazienza. è ovvio che le cose vanno affrontate quando si hanno gli strumenti per capirle.
curiosità, voglia di imparare cose nuove e metterti in gioco sono la cosa fondamentale.
è un giudizio che va oltre la mia possibilità di giudicare
qua ti chiedo io qualcosa, visto che la vita di laboratorio è quella che fanno moltissimi fisici.
dici cosi perchè ti senti piu teorico?
perchè vuoi fare fisica?
come ti vedi tra 10 anni?
occhio, in fisica c'è tantissima programmazione, nel corso di laurea e durante la tesi, quasi qualunque cosa tu faccia.
io conosco tanti ragazzi di uno o due anni piu grandi di me (io sono a fine magistrale) che, non avendo voluto continuare nella ricerca fisica, hanno trovato posto in aziende, soprattutto di consulenza (McKinsey, Accenture eccetera) o svariate (Eni, Magneti Marelli, Agusta, SM Microelectronics tra quelle che mi vengono in mente), o ancora che lavorano in fisica medica (presso ospedali o centri di ricerca oncologici o neurofisiologici) o ancora stanno provando con la divulgazione scientifica "seria"
direi di si. non credo una persona faccia fisica per trovare un mestiere facile in banca, come magari uno fa ingegneria gestionale. credo ci debba essere una certa curiosità per il mondo della fisica fondamentale, per le applicazioni, per il desiderio di scoprire qualcosa. poi capita che tanti si rompano le balle della fisica e vanno a fare altro, e credo che il modus operandi appreso a fisica ti possa far andare avanti ed essere stimato nel lavoro (da qualche parte, prova a cercare Mestiere Fisico o simile su google, dovrebbe esserci un repository di storie di fisici diventati manager o le cose piu svariate). ma per partire e soprattutto continuare (è un corso dove devi sudare), credo serva una molla in più che viene da dentro.
invece sei fortunato.
idee personalissime di un giovane inesperto laureando in astrofisica.
"ogiak31":
-la curiosità per gli argomenti che vengono trattati in un corso di fisica (più moderna che classica) si può considerare una motivazione sufficiente per iscrivercisi?
si e no. ricordati che per arrivare alla fisica moderna dovrai sbattere la testa molto sulla fisica classica.
-il fatto di non aver approfondito molto per conto mio cose che mi sono state spiegate al liceo, in più rispetto ai programmi di studio previsti, (ho provato a capire la relatività ristretta per conto mio ma ci ho presto rinunciato, privo di strumenti com'ero per farlo, ho letto qualche libro di divulgazione scientifica, e ho fatto con entusiasmo la tesina di maturità sulla fusione termonucleare), è indice che forse nel corso potrei trovarmi male?
assolutamente no. come dicevo sopra, bisogna avere molta pazienza. è ovvio che le cose vanno affrontate quando si hanno gli strumenti per capirle.
curiosità, voglia di imparare cose nuove e metterti in gioco sono la cosa fondamentale.
- risolvere gli esercizi di fisica mi piace, però il fatto di sforzarmi di capire un problema di fisica più difficile ma, non riuscendo a risolverlo, lasciarlo sospeso senza più riprenderlo o sbirciare le soluzioni...è indice che non ho abbastanza stoffa per studiare fisica al ivello universitario?
è un giudizio che va oltre la mia possibilità di giudicare

-l'idea di passare la vita in un laboratorio non mi alletta, meglio se cambio strada?
qua ti chiedo io qualcosa, visto che la vita di laboratorio è quella che fanno moltissimi fisici.
dici cosi perchè ti senti piu teorico?
perchè vuoi fare fisica?
come ti vedi tra 10 anni?
-il lavoro del fisico permette di aprire orizzonti ad altri contesti geopolitici?
-un fisico può fare carriera in azienda o è condannato a rimanere nel reparto ricerca o programmazione(che odio)?
occhio, in fisica c'è tantissima programmazione, nel corso di laurea e durante la tesi, quasi qualunque cosa tu faccia.
io conosco tanti ragazzi di uno o due anni piu grandi di me (io sono a fine magistrale) che, non avendo voluto continuare nella ricerca fisica, hanno trovato posto in aziende, soprattutto di consulenza (McKinsey, Accenture eccetera) o svariate (Eni, Magneti Marelli, Agusta, SM Microelectronics tra quelle che mi vengono in mente), o ancora che lavorano in fisica medica (presso ospedali o centri di ricerca oncologici o neurofisiologici) o ancora stanno provando con la divulgazione scientifica "seria"
-è richiesta un'innata curiosità per questo tipo di corso?
direi di si. non credo una persona faccia fisica per trovare un mestiere facile in banca, come magari uno fa ingegneria gestionale. credo ci debba essere una certa curiosità per il mondo della fisica fondamentale, per le applicazioni, per il desiderio di scoprire qualcosa. poi capita che tanti si rompano le balle della fisica e vanno a fare altro, e credo che il modus operandi appreso a fisica ti possa far andare avanti ed essere stimato nel lavoro (da qualche parte, prova a cercare Mestiere Fisico o simile su google, dovrebbe esserci un repository di storie di fisici diventati manager o le cose piu svariate). ma per partire e soprattutto continuare (è un corso dove devi sudare), credo serva una molla in più che viene da dentro.
ti ringrazio tanto wedge!ma c'è dell'ironia nella tua risposta?