Chimica o fisica?

Charlie Epps
A livello generale, c'è qualcuno che frequenta un corso di chimica?
Cosa ne pensa?

Risposte
tecnos1
Sinceramente è la tua parecchio azzardata in quanto i crediti di matematica fatti nei cinque anni da un ingegnere chimico sono più del doppio di quella di un chimico, lo stesso per la fisica e questo permette all'ingegnere di adattarsi molto più facilmente a problemi anche di stampo modellistico e di comprendere al meglio la teoria. In alcuni rami della chimica sono daccordo con te ma la questione si ribalta in altri.. Io mi riferivo al percorso del polimi in quanto permette l'inserimento di molti esami chimici e non impiantistici!

jpe535887
[/quote]
al polimi scegliendo l'orientamento processi ti permette un piano di studi molto ampio e fai praticamente lo stesso quantitativo di chimica teorica (intesa senza laboratorio) di un corso di chimica ( lo stesso a Genova e Torino, anche se leggermente meno nell'ultima ).
[quote]

Sinceramente è un'affermazione un po' azzardata: il chimico puro conosce la teoria molto meglio di un ingegnere chimico, il quale approfondisce la parte dei processi e dell'impiantistica ma non regge il confronto teorico con un chimico puro.

tecnos1
Meglio ingegneria chimica perchè offre più crediti di matematica e fisica ,inoltre il corso è ricco di chimica fisica. Oltretutto offre maggiori sbocchi lavorativi.

KhsyoII
Potresti sciegliere il corso di laurea in chimica, e specializzarti in Chimica-Fisica, la quale riguarda l'atomo, le sue proprietà, le teorie riguardanti la sua costituzione ecc... A me piace molto... Cmq secondo me fra le due facoltà c'è un abisso, la Fisica è molto incentrata sulla matematica, dalla più semplice alla più complessa; Chimica ha una matematica più semplice, infatti i due esami di matematica vengono denominati: Istituzioni di Matematiche...

CA10
A proposito di modelli matematici avanzati, vorrei anche una tua opinione a proposito di 2 messaggi che ho scritto :


sì, sono d'accordo

tecnos1
Figurati..

matematicoestinto
Grazie...sei stato molto chiaro... se mi verrano altri dubbi ti kiedero..

tecnos1
Ad ingegneria chimica hai mediamente quasi il doppio di crediti di matematica e fisica rispetto a chimica, ( restano comunque pochi se confrontati alla restante parte dei corsi di ingegneria ), in più avendo tesi molto più povere in termini di crediti rispetto a chimica, si possono inserire molti crediti "chimici". Ad esempio al polimi scegliendo l'orientamento processi ti permette un piano di studi molto ampio e fai praticamente lo stesso quantitativo di chimica teorica (intesa senza laboratorio) di un corso di chimica ( lo stesso a Genova e Torino, anche se leggermente meno nell'ultima ). Sempre restando nelle tre università che ti ho elencato si fa meno laboratorio rispetto a chimica, infatti il laboratorio di ingegneria prevede principalmente i metodi fisici per l'analisi chimica e i restanti crediti sono suddivisi in reattori chimici,strumentazione, sicurezza, impianti di trattamento degli effluenti.
Ti elenco alcuni collegamenti per farti un'idea :
http://www.laica.net/
http://www.dichep.unige.it/
http://www.dichep.unige.it/
http://www.chem.polimi.it/Ricerca/Labs/ElencoLab.jsp

ingegneria chimica è un corso impegnativo, io ad ambiente ho avuto 2 esami di ing.chimica ambientale e non erano per nulla semplici in più considera sempre l'obbligo di frequenza.
Come opportunità occupazionali è ottimo, lo dicono le statistiche ISTAT e lo vedo io stesso in università.
Se hai altre domande non esitare a chiedere, per quel poco che so posso risponderti.

matematicoestinto
Qualcuno potrebbe darmi qualche informazioni si ingegneria chimica? Ad esempio cosa ha in più o in meno di Chimica in termini di prospettive di lavoro, guadagno e difficoltà di studio?

Nel mondo di oggi dove i test attitudinali fra poco ti dicono pure cosa devi mangiare (per nn dire altro), nn esiste un test di buona affidabilità che indichi la facoltà più adatta?

tecnos1
Per CA :

A proposito di modelli matematici avanzati, vorrei anche una tua opinione a proposito di 2 messaggi che ho scritto :

"Precedentemente si è parlato di ricerca universitaria in materie scientifiche e grazie a sostanziosi investimenti per strumentazioni avanzate, laboratori ecc gli Stati Uniti sono effettivamente in vantaggio su molti paesi, uno su tutti l'Italia. La ricerca in matematica è sicuramente meno dispendiosa rispetto alla scienza sperimentale, vorrei una vostra delucidazione in merito alla reputazione della ricerca italiana in matematica applicata nel contesto internazionale.
Nel caso specifico della Coppa America dove i team più importanti hanno disponibilità economiche pressochè illimitate e possono permattersi consulenze dalle migliori università del mondo è emerso il contributo del gruppo di ricerca di Alfio Quarteroni , direttore del MOX del Politecnico di Milano , che ha curato l'ottimizzazione dell'insieme appendici-scafo-vele. Siccome nella Coppa America i risulatati vengono decisi da pochi centesimi di nodo, l'ottimizzazione delle forme è molto importante. Non credete che questo sia un ottimo biglietto da visita per la cultura scientifica italiana?

Sul fatto della pubblicità è sicuramente positivo e probabilmente anche sulle iscrizioni visto che ingegneria matematica è un corso molto recente. Quello che intendevo era indirizzato al livello di competitività molto alto dettato da una competizione finanziariamente estrema come la coppa america che ha visto prevalere un gruppo di ricerca italiano. Considerando che Oracle ( ad esempio ) ha consulenti come una nota casa di auto tedesche e università USA come il MIT direi che non è affatto male per la matematica applicata del nostro paese."

Per quanto riguarda la teoria è significativa la classifica USA sulle università, infatti emerge che la migliore ricerca sull'intelligenza artificiale e sull'informatica teorica nel 2005 è stata svolta dal dipartimento di electrical engineering and computer science della facoltà di ingegneria del MIT.
Sulla matematica applicata invece se la giocano il dipartimento di matematica del MIT e il dipartimento di matematica applicata della facoltà di ingegneria del CALTECH.

CA10
Io non vedo il motivo di tutto questo scannarsi. La domanda iniziale mi sembrava chiarissima e adesso si è qui a dire "la relatività l'abbiamo studiata prima noi di voi" e vice versa.


Visto che mi sento un po' chiamato in causa, mi sembra doverosa qualche spiegazione.
Si tratta di una discussione di "orientamento" di chi è disorientato e deve orientarsi nel sempre più vasto mondo dell'offerta universitaria.

Qui e là sono state fatte affermazioni del tipo:
- a ingegneria fisica viene tralasciata la fisica moderna
- solo un matematico si occupa di modelli matematici avanzati
- nelle facoltà di ingegneria non si fa ricerca matematica
e via di seguito.

Sono affermazioni o sbagliate, o che almeno necessitano di una dovuta precisazione, proprio per aiutare chi deve fare una scelta ed è ancora estraneo al mondo universitario.
Sembrano affermazioni fatte per difendere la propria categoria professionale e non per dare una informazione corretta ed oggettiva.
Qualche testimonianza personale e, perchè no? storica, che io ed altri abbiamo portato, forse può aiutare a capire che anche nelle facoltà di ingegneria si può studiare ad un livello abbastanza avanzato la matematica e la fisica, oltre che l'ingegneria con un approccio teorico.

Anche la stessa affermazione che la fisica teorica si studia solo a fisica - sostanzialmente esatta se per fisica teorica si intende fisica teorica "fondamentale" - può essere mal interpretata dal neofita il quale potrebbe credere che la fisica che si studia a ingegneria sia una fisica approssimata, semplificata, divulgativa, in contrapposizione a quella "teorica" esclusiva dei fisici.

Così come da sempre esistono "invasioni" da parte di matematici e fisici che si occupano di argomenti estremamente ingegneristici (ho conosciuto quelli che si occupavano di produzione industriale, di idraulica, di macchine elettriche, di finanza,...), così esistono invasioni nell'altra direzione di ingegneri i quali, nello studio o nella vita professionale, finiscono per occuparsi di matematica e di fisica ad alto livello. Magari, in qualche caso specialissimo, finendo per insegnare la relatività generale ai futuri fisici e matematici!

Quindi, il futuro studente universitario, che sente la vocazione per la matematica, la fisica, la "chimica "teorica" e le discipline teoriche in genere, farebbe bene a non escludere a priori ingegneria, soprattutto oggi che sono stati formalizzati cdl di ing. matematica o fisica o simili. Potrebbe trovare un curriculum sorprendente interessante. Magari no, ma solo dopo aver analizzato anche questa possibilità.

antonio89x
Perchè tutte queste doppie risposte? :?

Thomas16
Arrivo un pò tardi, cmq a quanto ho potuto capire chimica è la materia più facile da riconoscere... se ti immagini cosa è la chimica, e ti vengono in mente molecole che si legano in modo strano oppure scenziati che riempiono tabelle con le proprietà più strane degli elementi chimici o che altro, bene... credo tu ci abbia azzeccato! Se ti piacciono queste cose, consiglio un bel corso di laurea in chimica!... fisica invece lascia un pò più di spazio alla scelta ed al gusto personale, visti i numerosi ambiti...

In ogni caso, non stare a studiare cose avanzate, ganpyxt... non credo ne valga la pena... o meglio... fallo pure se la cosa ti diverte, ma non farlo con l'idea di "portarti avanti col programma".... io consiglio magari di approfondire le conoscenze di base... anche perchè delle cose che magari adesso capiresti in 2 ore, magari tra due anni ti richiederanno dieci minuti :wink: ...

ciao ciao

Marco831
Io non vedo il motivo di tutto questo scannarsi. La domanda iniziale mi sembrava chiarissima e adesso si è qui a dire "la relatività l'abbiamo studiata prima noi di voi" e vice versa.

Se vogliamo una distinzione tra fisica teorica, applicata e sperimentale io la metterei così:

-fisica teorica: tutti quegli argomenti su cui si puo speculare con ragioni fisico matematiche ma che sono attualmente sperimentalmente non dimostrabili (pregasi notare la connotazione scientifica e non polemica del verbo speculare).

-fisica applicata: trattazione teorica di fenomeni sperimentalmente provabili e/o di interesse pratico.

-fisica sperimentale: branca della fisica che adotta come metodo di indagine primo la sperimentazione al fine di provare teorie e/o individuare/caratterizzare fenomeni che fino ad ora non hanno una trattazione teorica adeguata.

Ovviamente le interazioni tra i vari settori sono naturali.

Comunque mi sembra più sensato tornare all'argomento iniziale e portare testimonianze personali di chimici/fisici che possono aiutare ganpyixt nella sua scelta.

Marco831
Io non vedo il motivo di tutto questo scannarsi. La domanda iniziale mi sembrava chiarissima e adesso si è qui a dire "la relatività l'abbiamo studiata prima noi di voi" e vice versa.

Se vogliamo una distinzione tra fisica teorica, applicata e sperimentale io la metterei così:

-fisica teorica: tutti quegli argomenti su cui si puo speculare con ragioni fisico matematiche ma che sono attualmente sperimentalmente non dimostrabili (pregasi notare la connotazione scientifica e non polemica del verbo speculare).

-fisica applicata: trattazione teorica di fenomeni sperimentalmente provabili e/o di interesse pratico.

-fisica sperimentale: branca della fisica che adotta come metodo di indagine primo la sperimentazione al fine di provare teorie e/o individuare/caratterizzare fenomeni che fino ad ora non hanno una trattazione teorica adeguata.

Ovviamente le interazioni tra i vari settori sono naturali.

Comunque mi sembra più sensato tornare all'argomento iniziale e portare testimonianze personali di chimici/fisici che possono aiutare ganpyixt nella sua scelta.

CA10
fisica teorica è quella fisica il cui scopo non è risolvere problemi pratici ma creare modelli universali e omnicomprensivi


Fisica fondamentale ?

CA10
fisica teorica è quella fisica il cui scopo non è risolvere problemi pratici ma creare modelli universali e omnicomprensivi


Fisica fondamentale ?

wedge
certo, evitiamo i compartimenti stagni, ma io la distinzione tra fisica teorica, sperimentale e applicata l'ho sempre vista.
fisica teorica è quella fisica il cui scopo non è risolvere problemi pratici ma creare modelli universali e omnicomprensivi. ok la definizione non sarà delle migliori... però comprende argomenti come teoria delle stringhe, cromodinamica quantistica, gravitazione quantistica... cose spesso lontane dall'osservazione (al momento). la fluidodinamica la vedo più applicata, in quanto utilizza modelli (Navier-Stokes...) per descrivere fenomeni "contingenti".
poi ci sono i rami che sono in equilibrio tra sperimentazione e teoria: particelle, astrofisica, condensati di BE... la sintesi del tutto spetta forse ai teorici.
ciao :-D

wedge
certo, evitiamo i compartimenti stagni, ma io la distinzione tra fisica teorica, sperimentale e applicata l'ho sempre vista.
fisica teorica è quella fisica il cui scopo non è risolvere problemi pratici ma creare modelli universali e omnicomprensivi. ok la definizione non sarà delle migliori... però comprende argomenti come teoria delle stringhe, cromodinamica quantistica, gravitazione quantistica... cose spesso lontane dall'osservazione (al momento). la fluidodinamica la vedo più applicata, in quanto utilizza modelli (Navier-Stokes...) per descrivere fenomeni "contingenti".
poi ci sono i rami che sono in equilibrio tra sperimentazione e teoria: particelle, astrofisica, condensati di BE... la sintesi del tutto spetta forse ai teorici.
ciao :-D

CA10
quindi secondo te un appassionato di Relatività dovrebbe fare Ing. Matematica piuttosto che Fisica Teorica o Matematica?


Direi che non sarebbe un percorso tradizionale ma esistono importanti precedenti.
Diciamo che bisognerebbe capire cosa si intende per "appassionato di Relatività" e che cosa vuole fare da grande.
Se per esempio volesse fare l'ingegnere ed essere contemporaneamente appassionato di Relatività, direi proprio di sì.
Cito anche il prof. Carlo Banfi, ingegnere del Politecnico di Milano, che è stato docente e stdioso di Fisica Matematica nonché direttore del dip. di Matematica alla Cattolica.

la ricerca sulla fisica teorica avviene al 99% a Scienze MMFFNN (nei dipartimenti di Mate e Fisica) e non nei politecnici

Certamente! ci mancherebbe altro che non fosse così.
Però eviterei di fare dei compartimenti stagni. Anche perché non ho mai capito dove inizia la fisica teorica e finisce il resto della fisica (la fluidodinamica è fisica teorica???).
In particolare a Milano ove esiste una antica tradizione di scambi con l'Università, soprattutto nel campo della fisica matematica. Aggiungo che a Milano la ricerca in Relatività è nata prima al Politecnico, con Max Abraham, perché l'Università degli Studi con la Facoltà di Scienze furono fondate molti anni dopo.

Lasciatemi la soddisfazione di allora, studentello di ingegneria, quando discutevo con amici laureati in fisica, del metodo di Palatini, delle equazione gravitazionali, etc etc e poi scoprire che di questi argomenti avevano visto poco o niente. :-D

Viceversa al Politecnico di Milano, la fisica quantistica non è mai stata particolarmente approfondita, una disciplina di servizio per supportare altri corsi.
Penso che molto dipenda dalla tradizione storica e culturale dei singoli atenei.

Rispondi
Per rispondere a questa discussione devi prima effettuare il login.