Astronomia, matematica o filosofia?
Ciao a tutti,
sono Giusi Inchiappa, una studentessa diciassettenne che ha appena terminato il quarto anno del liceo della scienze umane di Palermo con eccellenti voti, come i precedenti anni. Ho sempre amato conoscere e studiare un po' tutti gli ambiti del sapere, ma le mie due passioni più grandi sono astronomia e filosofia, due discipline ritenute due poli opposti un po' da tutti, tranne da me. Un'altra materia per la quale sono sempre stata portata è la matematica, ho sempre avuto ottimi voti e con gli anni ho sviluppato la capacità di ragionare per risolvere un problema/esercizio senza l'aiuto o la spiegazione della professoressa.
Riassumendo, sono completamente indecisa fra questi tre ambiti.
Astronomia l'ho subito - e tristemente - scartata perché a Palermo non c'è questa facoltà e purtroppo non ho la possibilità di trasferirmi in un'altra città. La facoltà di fisica si ci avvicina molto, ma molti esami di quest'ultima non mi piacciono affatto, quindi ho escluso anche questa opzione.
Rimangono matematica e filosofia, due materie che adoro probabilmente allo stesso modo. Forse in cuor mio sono più legata alla filosofia ma gli sbocchi lavorativi per niente fruttuosi mi demoralizzano.
La facoltà di matematica mi è sempre stata descritta come una impossibile da affrontare per una studentessa uscente da un liceo non scientifico. Quella di filosofia, invece, è nettamente più "semplice" visti gli studi che affronto correntemente.
E' da dire, inoltre, che in merito al futuro sono altrettanto indecisa. Sono sicura però di voler fare qualcosa legata alla cultura e al sapere, dunque ricerca, docente, scrittore, in generale studioso.
La scelta sarebbe tra corso triennale di studi filosofici e storici, specialistica in scienze filosofiche (che comprende anche alcuni esami di matematica e astronomia) e, infine, abilitazione all'insegnamento o dottorato di ricerca in scienze umanistiche e corso triennale di matematica, specialistica in astrofisica e cosmologia presso l'uni di bologna - che apre le porte anche a studenti non laureti in astronomia e fisica - e dottorato di ricerca in astronomia.
A parer vostro quale facoltà, tra matematica e filosofia, è più alla mia portata? Quale si avvicina maggiormente ad astronomia e soprattutto al lavoro (non troppo definito) che vorrei fare da grande?
PS. Amo l'algebra, ma non molto la geometria.
Questo è un problema se decidessi di iscrivermi in matematica?
Grazie per aver letto questo poema e per le vostre future risposte.
sono Giusi Inchiappa, una studentessa diciassettenne che ha appena terminato il quarto anno del liceo della scienze umane di Palermo con eccellenti voti, come i precedenti anni. Ho sempre amato conoscere e studiare un po' tutti gli ambiti del sapere, ma le mie due passioni più grandi sono astronomia e filosofia, due discipline ritenute due poli opposti un po' da tutti, tranne da me. Un'altra materia per la quale sono sempre stata portata è la matematica, ho sempre avuto ottimi voti e con gli anni ho sviluppato la capacità di ragionare per risolvere un problema/esercizio senza l'aiuto o la spiegazione della professoressa.
Riassumendo, sono completamente indecisa fra questi tre ambiti.
Astronomia l'ho subito - e tristemente - scartata perché a Palermo non c'è questa facoltà e purtroppo non ho la possibilità di trasferirmi in un'altra città. La facoltà di fisica si ci avvicina molto, ma molti esami di quest'ultima non mi piacciono affatto, quindi ho escluso anche questa opzione.
Rimangono matematica e filosofia, due materie che adoro probabilmente allo stesso modo. Forse in cuor mio sono più legata alla filosofia ma gli sbocchi lavorativi per niente fruttuosi mi demoralizzano.
La facoltà di matematica mi è sempre stata descritta come una impossibile da affrontare per una studentessa uscente da un liceo non scientifico. Quella di filosofia, invece, è nettamente più "semplice" visti gli studi che affronto correntemente.
E' da dire, inoltre, che in merito al futuro sono altrettanto indecisa. Sono sicura però di voler fare qualcosa legata alla cultura e al sapere, dunque ricerca, docente, scrittore, in generale studioso.
La scelta sarebbe tra corso triennale di studi filosofici e storici, specialistica in scienze filosofiche (che comprende anche alcuni esami di matematica e astronomia) e, infine, abilitazione all'insegnamento o dottorato di ricerca in scienze umanistiche e corso triennale di matematica, specialistica in astrofisica e cosmologia presso l'uni di bologna - che apre le porte anche a studenti non laureti in astronomia e fisica - e dottorato di ricerca in astronomia.
A parer vostro quale facoltà, tra matematica e filosofia, è più alla mia portata? Quale si avvicina maggiormente ad astronomia e soprattutto al lavoro (non troppo definito) che vorrei fare da grande?
PS. Amo l'algebra, ma non molto la geometria.

Grazie per aver letto questo poema e per le vostre future risposte.
Risposte
Ciao Brispi, benvenuta/o nel Forum.
La discussione è molto vecchia, ed è difficile che Giusi possa rispondere.
Se vuoi avre uno scambio di opinioni, la cosa migliore è aprire un nuovo argomento.
La discussione è molto vecchia, ed è difficile che Giusi possa rispondere.
Se vuoi avre uno scambio di opinioni, la cosa migliore è aprire un nuovo argomento.
Hai un contatto per poter parlare?
Sono nella medesima situazione, cosa hai scelto alla fine? Hai qualche consiglio anche per me?
"gmorkk":
[quote="Giusi Inchiappa"]Ciao a tutti,
sono Giusi Inchiappa, una studentessa diciassettenne che ha appena terminato il quarto anno del liceo della scienze umane di Palermo con eccellenti voti, come i precedenti anni. Ho sempre amato conoscere e studiare un po' tutti gli ambiti del sapere, ma le mie due passioni più grandi sono astronomia e filosofia, due discipline ritenute due poli opposti un po' da tutti, tranne da me. Un'altra materia per la quale sono sempre stata portata è la matematica, ho sempre avuto ottimi voti e con gli anni ho sviluppato la capacità di ragionare per risolvere un problema/esercizio senza l'aiuto o la spiegazione della professoressa.
Sono tre materie molto diverse tra loro. L'Astronomia puo' solo offrire uno spiraglio di cos'e' la Filosofia e la Matematica e la Filosofia hanno si' molte cose in comune, ma anche parecchie cose molto distanti tra loro (ad esempio un numero non esiguo di filosofanti che si esibiscono in retorica aristocratica fine a se' stessa - parafrasando i cialtroni di cui parla Killing_Buddha).
Come tutti i passi che si fanno nella vita, pero', bisogna in primo luogo essere sinceri con se' stessi e solo dopo fare il passo.
La Matematica ti piace perche' sei brava o sei brava perche' ti piace?
Prima domanda alla quale dovresti rispondere sinceramente e senza prenderti in giro. In base alla risposta, cosa potresti dedurne?
Inoltre ti chiedo: cosa ti piace della Filosofia? Citami alcuni filosofi che ti hanno piu' appassionata e che ti sono piaciuti in particolare. Di cosa parlavano? Pensi che abbiano piu' a che fare con l'etica, il comportamento umano, la psiche umana, oppure con la Natura, il sapere, l'etimologia, la gnoseologia?
Anche qui, per il tuo bene, vedi di rispondere sinceramente, senza prenderti in giro: non rispondere scegliendo quello che credi sia piu' bello, ma rispondi scegliendo quello che piu' ti piace.
Ti chiedo ancora un'altra cosa: l'Astronomia ti piace perche'? Cosa ti piace in particolare? E' un interesse dettato da fascino, nel senso che ti piace guardare il cielo stellato, ti chiedi ogni tanto se c'e' E.T. da qualche parte a bordo di una navicella spaziale con musica tamarra in plancia, oppure, che so, ti chiedi come sono fatte le stelle?
Ti incuriosisce sapere se esistono pianeti abitabili da qualche parte? Se c'e' un buco nero al centro della nostra Galassia? Se Sirio che vedi ogni sera ha una temperatura maggiore o minore del Sole?
Se si', queste domande ti affascinano di piu' o di meno delle prime relative all'Astronomia che ti ho fatto?
"Giusi Inchiappa":
Riassumendo, sono completamente indecisa fra questi tre ambiti.
Astronomia l'ho subito - e tristemente - scartata perché a Palermo non c'è questa facoltà e purtroppo non ho la possibilità di trasferirmi in un'altra città. La facoltà di fisica si ci avvicina molto, ma molti esami di quest'ultima non mi piacciono affatto, quindi ho escluso anche questa opzione.
Alt.
Astronomia e' un nome fantasioso quanto "Patate e Frappe' a merenda".
Che io sappia, in Italia, i corsi di laurea in Astronomia, cosi' propriamente detti, esistono solo a Bologna e forse Pavia/Padova, qualcuno mi corregga se sbaglio.
Ma in questi corsi di laurea non studieresti tanto diversamente di un qualsiasi corso di laurea in Fisica ad indirizzo Astrofisica.
E qui inizia a venire a galla un problema a mio avviso.
Quali esami non ti piacciono di Fisica? E perche' non ti piacciono?
Astronomia, o qualunque Scienza che non sia talmente elementare da richiedere quattro addizioni in croce e ogni tanto una divisione con la calcolatrice hanno e avranno a che fare sempre con la Fisica.
E la Fisica avra' sempre a che fare con la Matematica.
"Giusi Inchiappa":
Rimangono matematica e filosofia, due materie che adoro probabilmente allo stesso modo. Forse in cuor mio sono più legata alla filosofia ma gli sbocchi lavorativi per niente fruttuosi mi demoralizzano.
La facoltà di matematica mi è sempre stata descritta come una impossibile da affrontare per una studentessa uscente da un liceo non scientifico. Quella di filosofia, invece, è nettamente più "semplice" visti gli studi che affronto correntemente.
E' da dire, inoltre, che in merito al futuro sono altrettanto indecisa. Sono sicura però di voler fare qualcosa legata alla cultura e al sapere, dunque ricerca, docente, scrittore, in generale studioso.
La scelta sarebbe tra corso triennale di studi filosofici e storici, specialistica in scienze filosofiche (che comprende anche alcuni esami di matematica e astronomia) e, infine, abilitazione all'insegnamento o dottorato di ricerca in scienze umanistiche e corso triennale di matematica, specialistica in astrofisica e cosmologia presso l'uni di bologna - che apre le porte anche a studenti non laureti in astronomia e fisica - e dottorato di ricerca in astronomia.
A parer vostro quale facoltà, tra matematica e filosofia, è più alla mia portata? Quale si avvicina maggiormente ad astronomia e soprattutto al lavoro (non troppo definito) che vorrei fare da grande?
Cara mia, qui il problema e' grosso.
Hai una gran confusione in testa.
Dice, uno tra gli uomini piu' ricchi al mondo, "Fai sempre solo cio' che ti appassiona". Sai perche'? Perche' un bel giorno ti guarderai allo specchio e vedrai la prima ruga. Poi spuntera' il primo capello bianco. Infine inizierai a perdere energie, invecchierai e morirai. E forse avrai speso parte del tuo tempo nell'esercizio onanistico sessuale riproduttivo spargendo il tuo DNA in questo pianeta e beandoti dei pargoli, mentre starai a rovistare nelle scartoffie tra le quali, forse, comparira' in forma digitale persino questa lettera.
E ti dirai come mai, quel maledetto giorno, hai potuto mettere in dubbio che il tuo futuro fosse meno importante del successo. ~
Gia'. Fossi in te inizierei a chiedermelo gia' adesso.
Tu cosa vuoi veramente? Cosa ti piace? Cosa ti porta lontano dalla noia? Cosa ti immerge in un'altra dimensione dove tutto il resto e' relativo, inclusi i partner, gli zii, i temi di italiano e i litigi della vecchia della porta accanto?
Cosa ti spinge a perdere ore maniacalmente fino a ridurre ai minimi il tuo sonno, nel disperato tentativo di nutrire il tuo cervello di qualcosa che assomigli ad una goccia nel deserto che purifica e manda in estasi la tua anima come fosse un brivido che ti attraversa il rachide dal basso in alto e dall'alto in basso in contemporanea?
Questo e' il tuo futuro. Questo sara' il nutrimento della tua anima.
E non devi venire qui a chiedere a noi cosa e' meglio per il tuo futuro. Questo lo sai solo tu.
Al massimo possiamo indicarti dove trovare la risposta.
E si', solitamente chi ha fatto il Liceo Scientifico ha basi piu' solide rispetto a qualunque altro studente universitario limitatamente a corsi di laurea come Ingegneria, Fisica, Matematica. Ma non e' una regola.
Non e' neanche quello che dovresti chiederti.
Non devi andare all'universita' per misurarti con i compagni su chi da' prima Analisi 1 o Meccanica del Punto Materiale, ma per il tuo futuro (cit. Giusi Inchiappa), dico bene?
Parole tue.
[/quote]
"killing_buddha":
Ho difficoltà a capire come siano collegati i due paragrafi della tua risposta.
E' anche questo uno dei limiti del linguaggio ...
"killing_buddha":
"Categorizzare cose che non si possono sapere" è esattamente quello che provo a fare. La matematica è la mia maniera di evadere dai cardini del linguaggio, e giungere all'ineffabilità dei mistici. Usare le parole dei mistici (come i massoni, gli alchimisti o i santi Zen) è solo una maniera di attribuire alla matematica che scrivo il posto che vorrei per lei.
Istintivamente mi verrebbe da chiederti: non pensi che sia l'ignoranza, assunta come svincolo da ogni cultura, la via piu' semplice per perseguire il tuo scopo?
Anche io pero' ho difficolta' a capire come si possa categorizzare qualcosa di cui si ignora l'esistenza. Ma forse ho capito male cio' che intendi.

E...
no, sono come un niubbo qualunque, solo che ho letto Borges; la matematica che faccio è un sottoinsieme della sua letteratura.
Non sono neanche una tua cellula al confronto.
no, sono come un niubbo qualunque, solo che ho letto Borges; la matematica che faccio è un sottoinsieme della sua letteratura.
Ho difficoltà a capire come siano collegati i due paragrafi della tua risposta.
"Categorizzare cose che non si possono sapere" è esattamente quello che provo a fare. La matematica è la mia maniera di evadere dai cardini del linguaggio, e giungere all'ineffabilità dei mistici. Usare le parole dei mistici (come i massoni, gli alchimisti o i santi Zen) è solo una maniera di attribuire alla matematica che scrivo il posto che vorrei per lei.
"Categorizzare cose che non si possono sapere" è esattamente quello che provo a fare. La matematica è la mia maniera di evadere dai cardini del linguaggio, e giungere all'ineffabilità dei mistici. Usare le parole dei mistici (come i massoni, gli alchimisti o i santi Zen) è solo una maniera di attribuire alla matematica che scrivo il posto che vorrei per lei.
"killing_buddha":
Rispondere sarebbe un off topic e non ne vale la pena.io quando devo dare delle definizioni afferisco a fonti che cercano di scalzare l'eurocentrismo del pensiero e della nomenclatura; per esempio ho usato l'alfabeto georgiano, uso frequentemente l'hiragana, il cirillico, alcuni logogrammi della notazione alchemica medievale (l'operazione di amalgama, e la distillazione mediante alambicco), simboli religiosi di varia natura (prevalentemente cristiana, ma anche ebraica, scintoista e islamica), il cifrario massonico, glifi relativi alla notazione scacchistica... Qui ne feci una lista, che in effetti ora dovrei aggiornare https://math.stackexchange.com/question ... 95#2074095
L'ego e' senz'altro la piu' comune debolezza che galleggia in questa societa' sempre piu' social-vetrina.
D'altra parte e' un riflesso darwiniano, forse, quello di misurarsi a chi lo ha piu' lungo. Fotte tutti, indistintamente, almeno qualche secondo della giornata. Ogni giorno.
Killing ... Non sono neanche una tua cellula al confronto. Ti stimo e mi piace leggerti. Ma a volte ho come la sensazione che tendi a categorizzare cose che non si possono sapere.
O forse vale la pena ricordare che l'alchimia sta nel mondo delle favole. Ergo che non potrai trasformare il catrame in oro semplicemente assegnando loro dei nomi convenienti al tuo scopo.
Ah, un'altra cosa. Io non mi proccuperei tanto di quello che sarà finito gli studi, degli sbocchi lavorativi. Devi seguire le tue inclinazioni naturali ed asscondarle. È difficile, se non impossibile, fare qualcosa per cui non si prova un minimo di curiosità e di amore ma che ti fa guadagnare e condurre così un'esistenza. Perciò fai quello che ti senti voler fare tu. Sono belle parole, sì, ed è difficile mantenersi fedele a queste, però il mio consiglio, come quello di altri prima di me, è essenzialmente questo. Potrà essere una vita molto difficile, che ti costringerà a spostarti altrove e a rinunciare a delle cose, ma se sei mossa dalla passione e sei convinta di quello che fai, sarai felice e non vorrai una vita diversa.[nota]Gli astronomi ne sanno qualcosa.
[/nota]
E non preoccuparti, il mondo è pieno di possibilità per chi pensa. 
Fai dei giri tra le università. Organizzano di solito openday o altre attività come stage per gli studenti di quinta che valgono come alternanza scuola-lavoro. So di Pavia, perché probabilmente andrò là, però anche altri atenei si fanno pubblicità in questi modi.



Fai dei giri tra le università. Organizzano di solito openday o altre attività come stage per gli studenti di quinta che valgono come alternanza scuola-lavoro. So di Pavia, perché probabilmente andrò là, però anche altri atenei si fanno pubblicità in questi modi.
[ot]@indrodedej Non te la prendere tanto, e si scherza suvvia[/ot]
Tu sei quello che chiederebbe di Raymond Carver "che cosa lo pagano a fare, che sta lì tutto il giorno, a bere brandy da solo in veranda?".
Sfortunatamente wikipedia è chiusa, non ho il piacere di sapere chi fosse questo personaggio pagato per bere brandy in veranda, ma deduco fosse un letterato perditempo
@Indrjo
[ot]Non voglio entrare nel merito della discussione, che ormai è andata in OP, però io direi "anche meno", e te lo dice uno che studia Matematica.
Frasi così
sono solo offese gratuite e chiacchiere da bar. Alcuni fisici e ingegneri è vero, non sanno manco tenere la penna in mano (perché di matematici invece non ce ne sono?), ma ne conosco molti altri che studiano con la stessa passione e dedizione con la quale tu studi (o studierai) matematica, che sanno il fatto loro, e che la penna in mano la sanno tenere eccome.[/ot]
[ot]Non voglio entrare nel merito della discussione, che ormai è andata in OP, però io direi "anche meno", e te lo dice uno che studia Matematica.

Frasi così
"Indrjo Dedej":
Appunto per questo sono costretti a insegnare a fisici e ingegneri a tenere la penna in mano
sono solo offese gratuite e chiacchiere da bar. Alcuni fisici e ingegneri è vero, non sanno manco tenere la penna in mano (perché di matematici invece non ce ne sono?), ma ne conosco molti altri che studiano con la stessa passione e dedizione con la quale tu studi (o studierai) matematica, che sanno il fatto loro, e che la penna in mano la sanno tenere eccome.[/ot]
Ciao 
Non devi curarti più di tanto del fatto che provieni da un "non scientifico", conta quello che sei tu, la disciplina e il tuo sacrificio nel perseguire i tuoi sogni e i tuoi progetti. Poi - fidati, sto facendo anch'io lo scientifico, fra un po' inizio la quinta... - lo scientifico non è chissà di che strepitoso e di particolare - un covo di futuri ingegneri e medici - e il livello di matematica, seppur (leggermente, ma leggermente) superiore, è penoso. Quindi non ti preoccupare.
Ti dico che tu stai scegliendo tra due cose completamente diverse: da un lato Matematica e Filosofia, dall'altro ... ehm... tutto il resto. Non facile, anche perché è evidente un po' di confusione in te. E ci può stare, sei fra un po' in quinta, la Matematica non sai bene cosa sia e cosa sia per te, della Filosofia ti sei sorbita quelle papardelle penose di riduzioni scolatiche. Di tutto il resto non parlo perché non ne so tanto[nota]La facoltà di astronomia non esiste (quasi... a Bologna ce n'è una), ma un astronomo in realtà è un fisico che ha seguito una certa strada, ma essenzialmente un fisico.[/nota].
La mia situazione è questa: io vedo la Matematica e la Filosofia come due sorelle. A me piacciono entrambe, ma farò Matematica. Per due ragioni:
(1) una cosa è la Filosofia, un'altra i filosofi, ciarlatani che pensano che Filosofia sia roba da classico e inculcano questa visione nelle teste degli studenti. Il che a me sembra falso. Uno del classico fa versioni su versioni e non gli si richiede per nulla un così alto livello speculativo da rendere Filosofia da liceo classico. Invece io penso che sia molto scientifico, perché lì sì che si richiede di pensare forte.
(2) perché alle interrogazioni di filosofia, mi guardano storto, perché ho sviluppato un spirito critico troppo critico. E poi tu dovresti saperlo: i prof parlano di Matematica che ha un metodo che la Filosofia non ha (Descartes, Locke, Hume, Kant,...).
Detto questo io non sminuisco per nulla la Filosofia, dato che i miei interessi in Matematica (i Fondamenti e tante cose strane come logica, algebra e teoria delle categorie) fanno sì che mi interessi della critica ontologica (in che senso esistono gli oggetti matematici? Ma è solo un esempio...), epistemologica e gnoseologica. Come vedi puoi fare Matematica e non trascurare aspetti filosofici. Puoi fare anche filosofia e interessarti a Matematica o altre scienze, ma ti ritroverai isolata perché, sì, i filosofi sono quello che sono (tranne qualcuno, forse...). In entambi i casi il cerello respira e le soddisfazioni sono alte a costo di alte elacubrazioni.
Tornando a te: sincerità nei confronti di te stessa, come ha detto gmorkk; io aggiungerei quest'altra cosa: prendi un qualsiasi testo di matematica universitaria - avanzata che sia, fa nulla - e anche se non capisci nulla, se ti "luccicano gli occhi" per quello che leggi e hai voglia di approfondire ti può essere un utile segnale.
[ot]killing_buddha,
e vabbé, il greco è una lingua che di per sé si presta all'astrazione... Ci sono degli studi di didattica della matematica interessanti su come la lingua possa influire nell'attività matematica. Un'altra lingua è il cinese...[/ot]
[ot]
Appunto per questo sono costretti a insegnare a fisici e ingegneri a tenere la penna in mano. Non ci vuole niente a combattere con il tuo stesso pressapochismo o menefreghismo, sai?[/ot]

Non devi curarti più di tanto del fatto che provieni da un "non scientifico", conta quello che sei tu, la disciplina e il tuo sacrificio nel perseguire i tuoi sogni e i tuoi progetti. Poi - fidati, sto facendo anch'io lo scientifico, fra un po' inizio la quinta... - lo scientifico non è chissà di che strepitoso e di particolare - un covo di futuri ingegneri e medici - e il livello di matematica, seppur (leggermente, ma leggermente) superiore, è penoso. Quindi non ti preoccupare.

Ti dico che tu stai scegliendo tra due cose completamente diverse: da un lato Matematica e Filosofia, dall'altro ... ehm... tutto il resto. Non facile, anche perché è evidente un po' di confusione in te. E ci può stare, sei fra un po' in quinta, la Matematica non sai bene cosa sia e cosa sia per te, della Filosofia ti sei sorbita quelle papardelle penose di riduzioni scolatiche. Di tutto il resto non parlo perché non ne so tanto[nota]La facoltà di astronomia non esiste (quasi... a Bologna ce n'è una), ma un astronomo in realtà è un fisico che ha seguito una certa strada, ma essenzialmente un fisico.[/nota].
La mia situazione è questa: io vedo la Matematica e la Filosofia come due sorelle. A me piacciono entrambe, ma farò Matematica. Per due ragioni:
(1) una cosa è la Filosofia, un'altra i filosofi, ciarlatani che pensano che Filosofia sia roba da classico e inculcano questa visione nelle teste degli studenti. Il che a me sembra falso. Uno del classico fa versioni su versioni e non gli si richiede per nulla un così alto livello speculativo da rendere Filosofia da liceo classico. Invece io penso che sia molto scientifico, perché lì sì che si richiede di pensare forte.
(2) perché alle interrogazioni di filosofia, mi guardano storto, perché ho sviluppato un spirito critico troppo critico. E poi tu dovresti saperlo: i prof parlano di Matematica che ha un metodo che la Filosofia non ha (Descartes, Locke, Hume, Kant,...).
Detto questo io non sminuisco per nulla la Filosofia, dato che i miei interessi in Matematica (i Fondamenti e tante cose strane come logica, algebra e teoria delle categorie) fanno sì che mi interessi della critica ontologica (in che senso esistono gli oggetti matematici? Ma è solo un esempio...), epistemologica e gnoseologica. Come vedi puoi fare Matematica e non trascurare aspetti filosofici. Puoi fare anche filosofia e interessarti a Matematica o altre scienze, ma ti ritroverai isolata perché, sì, i filosofi sono quello che sono (tranne qualcuno, forse...). In entambi i casi il cerello respira e le soddisfazioni sono alte a costo di alte elacubrazioni.
Tornando a te: sincerità nei confronti di te stessa, come ha detto gmorkk; io aggiungerei quest'altra cosa: prendi un qualsiasi testo di matematica universitaria - avanzata che sia, fa nulla - e anche se non capisci nulla, se ti "luccicano gli occhi" per quello che leggi e hai voglia di approfondire ti può essere un utile segnale.
[ot]killing_buddha,
e vabbé, il greco è una lingua che di per sé si presta all'astrazione... Ci sono degli studi di didattica della matematica interessanti su come la lingua possa influire nell'attività matematica. Un'altra lingua è il cinese...[/ot]
[ot]
"Vulplasir":
Si vede che i matematici non hanno un cavolo (per non dire altro) da fare...e poi chiedono fondi per la ricerca, per trovare nomi bellini da dare alle cose.
Appunto per questo sono costretti a insegnare a fisici e ingegneri a tenere la penna in mano. Non ci vuole niente a combattere con il tuo stesso pressapochismo o menefreghismo, sai?[/ot]
Ingegnere, ricordo bene? Tu sei quello che chiederebbe di Raymond Carver "che cosa lo pagano a fare, che sta lì tutto il giorno, a bere brandy da solo in veranda?".
Si vede che i matematici non hanno un cavolo (per non dire altro) da fare...e poi chiedono fondi per la ricerca, per trovare nomi bellini da dare alle cose.
Rispondere sarebbe un off topic e non ne vale la pena.
io quando devo dare delle definizioni afferisco a fonti che cercano di scalzare l'eurocentrismo del pensiero e della nomenclatura; per esempio ho usato l'alfabeto georgiano, uso frequentemente l'hiragana, il cirillico, alcuni logogrammi della notazione alchemica medievale (l'operazione di amalgama, e la distillazione mediante alambicco), simboli religiosi di varia natura (prevalentemente cristiana, ma anche ebraica, scintoista e islamica), il cifrario massonico, glifi relativi alla notazione scacchistica... Qui ne feci una lista, che in effetti ora dovrei aggiornare https://math.stackexchange.com/question ... 95#2074095

"Giusi Inchiappa":
Ciao a tutti,
sono Giusi Inchiappa, una studentessa diciassettenne che ha appena terminato il quarto anno del liceo della scienze umane di Palermo con eccellenti voti, come i precedenti anni. Ho sempre amato conoscere e studiare un po' tutti gli ambiti del sapere, ma le mie due passioni più grandi sono astronomia e filosofia, due discipline ritenute due poli opposti un po' da tutti, tranne da me. Un'altra materia per la quale sono sempre stata portata è la matematica, ho sempre avuto ottimi voti e con gli anni ho sviluppato la capacità di ragionare per risolvere un problema/esercizio senza l'aiuto o la spiegazione della professoressa.
Sono tre materie molto diverse tra loro. L'Astronomia puo' solo offrire uno spiraglio di cos'e' la Filosofia e la Matematica e la Filosofia hanno si' molte cose in comune, ma anche parecchie cose molto distanti tra loro (ad esempio un numero non esiguo di filosofanti che si esibiscono in retorica aristocratica fine a se' stessa - parafrasando i cialtroni di cui parla Killing_Buddha).
Come tutti i passi che si fanno nella vita, pero', bisogna in primo luogo essere sinceri con se' stessi e solo dopo fare il passo.
La Matematica ti piace perche' sei brava o sei brava perche' ti piace?
Prima domanda alla quale dovresti rispondere sinceramente e senza prenderti in giro. In base alla risposta, cosa potresti dedurne?
Inoltre ti chiedo: cosa ti piace della Filosofia? Citami alcuni filosofi che ti hanno piu' appassionata e che ti sono piaciuti in particolare. Di cosa parlavano? Pensi che abbiano piu' a che fare con l'etica, il comportamento umano, la psiche umana, oppure con la Natura, il sapere, l'etimologia, la gnoseologia?
Anche qui, per il tuo bene, vedi di rispondere sinceramente, senza prenderti in giro: non rispondere scegliendo quello che credi sia piu' bello, ma rispondi scegliendo quello che piu' ti piace.
Ti chiedo ancora un'altra cosa: l'Astronomia ti piace perche'? Cosa ti piace in particolare? E' un interesse dettato da fascino, nel senso che ti piace guardare il cielo stellato, ti chiedi ogni tanto se c'e' E.T. da qualche parte a bordo di una navicella spaziale con musica tamarra in plancia, oppure, che so, ti chiedi come sono fatte le stelle?
Ti incuriosisce sapere se esistono pianeti abitabili da qualche parte? Se c'e' un buco nero al centro della nostra Galassia? Se Sirio che vedi ogni sera ha una temperatura maggiore o minore del Sole?
Se si', queste domande ti affascinano di piu' o di meno delle prime relative all'Astronomia che ti ho fatto?
"Giusi Inchiappa":
Riassumendo, sono completamente indecisa fra questi tre ambiti.
Astronomia l'ho subito - e tristemente - scartata perché a Palermo non c'è questa facoltà e purtroppo non ho la possibilità di trasferirmi in un'altra città. La facoltà di fisica si ci avvicina molto, ma molti esami di quest'ultima non mi piacciono affatto, quindi ho escluso anche questa opzione.
Alt.
Astronomia e' un nome fantasioso quanto "Patate e Frappe' a merenda".
Che io sappia, in Italia, i corsi di laurea in Astronomia, cosi' propriamente detti, esistono solo a Bologna e forse Pavia/Padova, qualcuno mi corregga se sbaglio.
Ma in questi corsi di laurea non studieresti tanto diversamente di un qualsiasi corso di laurea in Fisica ad indirizzo Astrofisica.
E qui inizia a venire a galla un problema a mio avviso.
Quali esami non ti piacciono di Fisica? E perche' non ti piacciono?
Astronomia, o qualunque Scienza che non sia talmente elementare da richiedere quattro addizioni in croce e ogni tanto una divisione con la calcolatrice hanno e avranno a che fare sempre con la Fisica.
E la Fisica avra' sempre a che fare con la Matematica.
"Giusi Inchiappa":
Rimangono matematica e filosofia, due materie che adoro probabilmente allo stesso modo. Forse in cuor mio sono più legata alla filosofia ma gli sbocchi lavorativi per niente fruttuosi mi demoralizzano.
La facoltà di matematica mi è sempre stata descritta come una impossibile da affrontare per una studentessa uscente da un liceo non scientifico. Quella di filosofia, invece, è nettamente più "semplice" visti gli studi che affronto correntemente.
E' da dire, inoltre, che in merito al futuro sono altrettanto indecisa. Sono sicura però di voler fare qualcosa legata alla cultura e al sapere, dunque ricerca, docente, scrittore, in generale studioso.
La scelta sarebbe tra corso triennale di studi filosofici e storici, specialistica in scienze filosofiche (che comprende anche alcuni esami di matematica e astronomia) e, infine, abilitazione all'insegnamento o dottorato di ricerca in scienze umanistiche e corso triennale di matematica, specialistica in astrofisica e cosmologia presso l'uni di bologna - che apre le porte anche a studenti non laureti in astronomia e fisica - e dottorato di ricerca in astronomia.
A parer vostro quale facoltà, tra matematica e filosofia, è più alla mia portata? Quale si avvicina maggiormente ad astronomia e soprattutto al lavoro (non troppo definito) che vorrei fare da grande?
Cara mia, qui il problema e' grosso.
Hai una gran confusione in testa.
Dice, uno tra gli uomini piu' ricchi al mondo, "Fai sempre solo cio' che ti appassiona". Sai perche'? Perche' un bel giorno ti guarderai allo specchio e vedrai la prima ruga. Poi spuntera' il primo capello bianco. Infine inizierai a perdere energie, invecchierai e morirai. E forse avrai speso parte del tuo tempo nell'esercizio onanistico sessuale riproduttivo spargendo il tuo DNA in questo pianeta e beandoti dei pargoli, mentre starai a rovistare nelle scartoffie tra le quali, forse, comparira' in forma digitale persino questa lettera.
E ti dirai come mai, quel maledetto giorno, hai potuto mettere in dubbio che il tuo futuro fosse meno importante del successo. ~
Gia'. Fossi in te inizierei a chiedermelo gia' adesso.
Tu cosa vuoi veramente? Cosa ti piace? Cosa ti porta lontano dalla noia? Cosa ti immerge in un'altra dimensione dove tutto il resto e' relativo, inclusi i partner, gli zii, i temi di italiano e i litigi della vecchia della porta accanto?
Cosa ti spinge a perdere ore maniacalmente fino a ridurre ai minimi il tuo sonno, nel disperato tentativo di nutrire il tuo cervello di qualcosa che assomigli ad una goccia nel deserto che purifica e manda in estasi la tua anima come fosse un brivido che ti attraversa il rachide dal basso in alto e dall'alto in basso in contemporanea?
Questo e' il tuo futuro. Questo sara' il nutrimento della tua anima.
E non devi venire qui a chiedere a noi cosa e' meglio per il tuo futuro. Questo lo sai solo tu.
Al massimo possiamo indicarti dove trovare la risposta.
E si', solitamente chi ha fatto il Liceo Scientifico ha basi piu' solide rispetto a qualunque altro studente universitario limitatamente a corsi di laurea come Ingegneria, Fisica, Matematica. Ma non e' una regola.
Non e' neanche quello che dovresti chiederti.
Non devi andare all'universita' per misurarti con i compagni su chi da' prima Analisi 1 o Meccanica del Punto Materiale, ma per il tuo futuro (cit. Giusi Inchiappa), dico bene?
Parole tue.
C'è pieno così di studenti di greco che danno nomi agli oggetti ... Ne ho visti due l'altro ieri che litigavano per nuovo omeomorfismo ...
Ero sobrio. E' che ultimamente sono piuttosto sensibile alla differenza tra la matematica che è fare ciecamente integrali o sudoku coi gruppi di Sylow, e quella, molto più entusiasmante, che è dare nomi agli oggetti. Questa seconda matematica viene indubbiamente meglio a chi ha delle nozioni di etimologia più vaste di un bravo ingegnere.
"killing_buddha":
Non fare filosofia a nessun costo: non impareresti niente che già non sai, saresti fagocitata nelle chiacchiere senza fondamento di una manica di cialtroni senza speranza di redenzione, e saresti completamente priva dei prerequisiti a imparare le altre due cose che ami. Sarebbe uno spreco di tempo, della tua intelligenza, e del tuo amore per il sapere.
Se hai sensibilità per il dibattito filosofico, non esiste niente a cui lo studio di una scienza ti renda immune; puoi studiare da sola con agio (e con la rimarchevole abilità di sgamare i filosofi sciatti e incompetenti che parlano di cose che non conoscono -tutti quanti i filosofi che non abbiano studiato, prima di dedicarsi alla filosofia, le basi della matematica).
Fai bene a salire al nord: evita in ogni modo che ti è possibile di restare in Sicilia, o di studiare nel Sud Italia: tra il tipo di preparazione che una università del nord (Italia: ma se ti puoi muovere davvero emigra dall'Italia) e una del sud ti possono dare esiste un abisso di qualità semplicemente incolmabile.
La facoltà di matematica mi è sempre stata descritta come una impossibile da affrontare per una studentessa uscente da un liceo non scientifico.
Scemenze: la matematica è una disciplina letteraria, a chi ha studiato greco viene più facile. Forse chi ti ha detto questa cosa pensava a ingegneria o a bassezze del genere.
Non ho mai letto cosi' tanti luoghi comuni tutti insieme messi cosi' di fretta l'uno accanto all'altro.
Di solito mi piaci quando scrivi, ma non e' che stavolta eri un po' brillo?