Help ^^

Thenocturne
Ciao a tutti :) ho bisogno di un aiutino..qualcuno sa dove posso trovare qualcosa sull'articolo 4 della Costituzione?( quello che è scritto nella costituzione lo so, mi serve qualche commento ben fatto) mi serve per inserirlo nella tesina...
Vi ringrazio tutti anticipatamente :)

Risposte
Thenocturne
Ok, ho risolto.. grazie a tutti ugualmente :)
E complimenti per tutto quello che fate..siete mitici :D

Aleksej
qual'è l'argomento centrale della tua tesina....

Thenocturne
Ho praticamente finito la tesina, mi manca però il titolo, potete darmi una mano a trovare un titolo carino? grazie :)

Francy1982
Grande!!! Bravo così si fa!

Thenocturne
Eh già...effettivamente ci sta meglio :D
Grazieee :D
Ormai comunque la dico tutta, cosi se qualcuno del mio stesso indirizzo di studi è ritardatario come me può trarne spunto :)
Anche se il collegamento con le lingue mi sembra un pò forzato...:dozingoff
Italiano: Rosso Malpelo
Storia: Rivoluzione industriale
Diritto: Diritti dei lavoratori ( Art.4 della Costituzione)
Finanza: Enti previdenziali
Economia Aziendale: Organizzazione di un'impresa
Inglese: Commercio
Francese: Commercio

Aleksej
direi piuttosto l'organizzazione di un'impresa dal punto di vista della suddivisone del lavoro delle risorse umane.
www.dea.unipi.it/db/UtentiEA/lmarchi/Economia%20aziendale%2022%20Processi%20lavoro_2.ppt

Thenocturne
Grazie 1000 :D
Posso approfittare della tua gentilezza chiedendoti un consiglio sulla tesina? ( visto il tuo indirizzo di studi) Parlando dei diritti dei lavoratori, mi collego a scienza delle finanze con gli enti previdenziali, per il collegamento all'economia aziendale tu che mi suggerisci? parlare delle imprese può andare bene?

Aleksej
Articolo n.4
"La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società"

COMMENTO
Viene sviluppato il principio enunciato dall'art.1 dandogli una connotazione programmatica e di indirizzo politico per i governanti. Dichiarando il diritto al lavoro non si vuole creare un diritto soggettivo in capo ai cittadini, come qualcuno erroneamente crede; un disoccupato non può far causa allo Stato perché privo di occupazione. Con questa dichiarazione si impegna la Repubblica a favorire con ogni mezzo l'accesso al lavoro e l'impiego delle attività produttive, quindi anche incentivando con politiche mirate i settori economico-produttivi che hanno maggior capacità di creare occupazione, giacché il lavoro è il mezzo attraverso il quale ciascun cittadino può procurarsi il necessario per mantenere sé stesso e la propria famiglia.
Nel 60° della Costituzione stiamo osservando come questo principio cardine della vita associata sia bistrattato e talvolta tradito, giacché l'eccessiva fiscalità, che negli anni è stata imposta in capo alle aziende, sta impedendo di mantenere quel necessario livello di concorrenzialità sul mercato internazionale che consenta una crescita dei profitti, da reinvestire in innovazione e in aumento dei salari; la conseguenza è il fenomeno tristissimo dell'insufficienza di salari e stipendi a far fronte al crescente costo della vita e la situazione di alienazione sociale che vivono le nuove generazioni, alle quali spesso non è garantita nemmeno la stabilità dell'occupazione a causa di provvedimenti normativi mirati a risolvere i problemi di breve termine anziché quelli strutturali. In questo ambito emerge in maniera eclatante la pochezza della classe politica italiana e il basso livello della politica in genere nel cosiddetto Belpaese.
Interessante è anche il secondo comma, che definisce un "dovere" del cittadino quello di svolgere un'attività o di avere un'occupazione di utilità comune. Non si tratta dell'obbligo a lavorare, nemmeno vengono limitate le possibili scelte del cittadino; si tratta invece di negare il riconoscimento a ogni comportamento parassitario che possa indurre lo Stato a forme di esagerato assistenzialismo. La solidarietà sociale, come vedremo più avanti, è infatti riservata a chi effettivamente dimostri di essere incapace di autosostentamento perché versa in condizioni di estrema povertà o di salute troopo precaria, oppure a causa di evidenti handicaps di varia natura.
Imponendo questo obbligo, che non è giuridico ma morale, la Repubblica responsabilizza i cittadini rendendoli partecipi di una missione comune verso la crescita e il progresso della società.
Pensando a come sia la situazione sociale in Italia oggi, nel 2008, vien da dire che questo articolo è stato poco propagandato, oppure spiegato male e recepito peggio.

ANALISI DEL TESTO

1) "Attività o funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società"
Si intende qualsiasi lavoro, occupazione, prestazione d'opera di tipo sia manuale, sia intellettuale o artistico, senza distinzione fra lavori retribuiti o volontari, da dipendenti o da autonomi, nel pubblico come nel privato, e in qualsiasi settore economico.

Rispondi
Per rispondere a questa discussione devi prima effettuare il login.