APPUNTI URGNTI PER L'ORALE!!!
RAGAZZI QUALCUNO HA O SA DOVE POSSO TROVARE DEGLI APPUNTI SUL CONCETTO DI CITTA' SECONDO SABA E D'ANNUNZIO??...E' URGENTISSIMO!! NON RIESCO A TROVARE NIENTE SU INTERNET :-(
GRAZIE, ALE
GRAZIE, ALE
Risposte
chiudo
utile il secondo punto
Le città ricondotte a lontane atmosfere, solo evocate, ormai sfuggite a troppo nitide testimonianze, e penetrate nelle ansie più sottili dell'artista parlano attraverso i loro silenzi, attraverso il loro grande passato culturale rimosso dal presente ( Le città del silenzio di D'Annunzio ), ma popolano anche di turbamenti la sensibilità decadente ( Il fuoco di D'Annunzio e Morte a Venezia di T. Mann ).
inutile e fastidiosa la musichetta del sito :lol:lol
AGGIUNTA: cerca Le città del silenzio nel econdo libro delle Laudi (Elettra), ti potrebbe tornare utile...vedi ad es Ferrara:
O deserta bellezza di Ferrara
ti loderò come si loda il volto
di colei che sul nostro cuor s’inclina
per aver pace di sue felicità lontane;
e loderò la chiara
sfera d’aere e d’aque
ove si chiude
la tua melanconia divina musicalmente …
Dimmi se hai bisogno d'altro.
Ciao
Le città ricondotte a lontane atmosfere, solo evocate, ormai sfuggite a troppo nitide testimonianze, e penetrate nelle ansie più sottili dell'artista parlano attraverso i loro silenzi, attraverso il loro grande passato culturale rimosso dal presente ( Le città del silenzio di D'Annunzio ), ma popolano anche di turbamenti la sensibilità decadente ( Il fuoco di D'Annunzio e Morte a Venezia di T. Mann ).
inutile e fastidiosa la musichetta del sito :lol:lol
AGGIUNTA: cerca Le città del silenzio nel econdo libro delle Laudi (Elettra), ti potrebbe tornare utile...vedi ad es Ferrara:
O deserta bellezza di Ferrara
ti loderò come si loda il volto
di colei che sul nostro cuor s’inclina
per aver pace di sue felicità lontane;
e loderò la chiara
sfera d’aere e d’aque
ove si chiude
la tua melanconia divina musicalmente …
Dimmi se hai bisogno d'altro.
Ciao
grazie 1000 ora lo guardo :-)
guarda questo sito crdedo ti aiuterà molto...
http://www.valsesiascuole.it/crosior/1_intertestualita/PRES_CITTA.htm
è proprio sulle città e viene citato pure d'annunzio assieme ad altri letterati e al concetto di città secondo loro... credo serva... fammi sapere senno'
http://www.valsesiascuole.it/crosior/1_intertestualita/PRES_CITTA.htm
è proprio sulle città e viene citato pure d'annunzio assieme ad altri letterati e al concetto di città secondo loro... credo serva... fammi sapere senno'
credo possa andare grazie...su d'annunzio trovato niente?
saba credo di averti risposto sopra...
mi serve il concetto...il pensiero..in poche parole che cos'è la città secondo Saba e D'Annunzio....
spiega bene a cosa ti serve...detta così non vuol dire granchè
su Saba prova a guardare se serve questo:
Trieste. La città natia e la moglie Lina rappresentano i due “poli” affettivi tra i quali oscilla la poesia di Umberto Saba.
Lo slancio vitale del poeta è indirizzato a loro due ed il titolo della raccolta che comprende le liriche a loro dedicate all’interno del "Canzoniere" si chiama “Trieste e una donna”.
La città giuliana cantata frequentemente dal poeta lo ricambiò in vita con quella che Biagio Marin definì “una cordiale ingratitudine” manifestata dalle beffe e dall’antipatia con cui i concittadini accolsero la sua opera.
La città, incrocio giornaliero di esistenze e di destini, è amata per le caratteristiche che la rendono unica ed originale (…Trieste ha una scontrosa/grazia. Se piace,/ è come un ragazzaccio aspro e vorace,/con gli occhi azzurri e mani troppo grandi/ per regalare un fiore;…”).
In “Trieste” Saba cerca nella città materna un luogo solitario, un angolo dove trovar difesa e rifugio dalle tempeste della vita mentre in “Città vecchia” sceglie un punto caratteristico della zona vecchia della città, frequentato da prostitute e marinai, per potersi immergere nella folla brulicante di gente che va e che viene e riscoprire la solidarietà umana nei luoghi dove la vita è più ignobile ed abietta.
su Saba prova a guardare se serve questo:
Trieste. La città natia e la moglie Lina rappresentano i due “poli” affettivi tra i quali oscilla la poesia di Umberto Saba.
Lo slancio vitale del poeta è indirizzato a loro due ed il titolo della raccolta che comprende le liriche a loro dedicate all’interno del "Canzoniere" si chiama “Trieste e una donna”.
La città giuliana cantata frequentemente dal poeta lo ricambiò in vita con quella che Biagio Marin definì “una cordiale ingratitudine” manifestata dalle beffe e dall’antipatia con cui i concittadini accolsero la sua opera.
La città, incrocio giornaliero di esistenze e di destini, è amata per le caratteristiche che la rendono unica ed originale (…Trieste ha una scontrosa/grazia. Se piace,/ è come un ragazzaccio aspro e vorace,/con gli occhi azzurri e mani troppo grandi/ per regalare un fiore;…”).
In “Trieste” Saba cerca nella città materna un luogo solitario, un angolo dove trovar difesa e rifugio dalle tempeste della vita mentre in “Città vecchia” sceglie un punto caratteristico della zona vecchia della città, frequentato da prostitute e marinai, per potersi immergere nella folla brulicante di gente che va e che viene e riscoprire la solidarietà umana nei luoghi dove la vita è più ignobile ed abietta.
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