Alda merini

andrutza26
per favore vorei 4 poesie analisate di ada merini

Risposte
Daniela Anastasia
Mi sono innamorata
delle mie stesse ali d'angelo,
delle mie nari che succhiano la notte,
mi sono innamorata di me
e dei miei tormenti.
Un erpice che scava dentro le cose,
o forse fatta donzella
ho perso le mie sembianze.
Come sei nudo, amore,
nudo e senza difesa:
io sono la vera cetra
che ti colpisce nel petto
e ti da larga resa.

Aggiunto 1 minuti più tardi:

Amai teneramente dei dolcissimi amanti
senza che essi sapessero mai nulla.
E su questi intessei tele di ragno
e fui preda della mia stessa materia.
In me l'anima c'era della meretrice
della santa della sanguinaria e dell'ipocrita.
Molti diedero al mio modo di vivere un nome
e fui soltanto una isterica.



spiegazione:Difficile capire la differenza tra sogni, deliri e realtà, tra amori veri e inventati -per i quali dice “amai teneramente dei dolcissimi amanti senza che essi sapessero mai nulla”, e difficile capirne il lieto fine…che viene affidato a una sospensione: forse verrà un altro amore in futuro ma in questo momento, dopo “le mille metamorfosi … nei giardini del manicomio” lei vuole rimanere finalmente sola. In sua compagnia ci sono l’alloro che le ispira la poesia e qualche audace pensiero “che mi viene a trovare qual sirenetta”.

A volte diamo un nome alle cose con sacralità: e allora le cose vengono alla luce in tutta la loro bellezza.
Ma altre volte ne abbiamo paura, e diamo loro un nome solo per poterle controllare.
“Isterica” è una parola che nasce dalla paura di ciò che non si conosce, e dal conseguente bisogno di dominarlo; ystera in greco era l’utero, ma c’era anche un altro modo per designare lo stesso organo: delphys. Delphys vuol dire “pesce arcuato”, e quindi “delfino”: ma anche l’utero, così arcuato com’è, sembra un delfino, e anticamente si pensava che l’isteria nascesse appunto dal fatto che l’utero/pesce nuotasse nel mare del corpo femminile.
Alla luce di quest’immagine, la definizione di “isterica” non assume un altro significato? E’ bello pensare, essendo una donna di avere dentro di sé un mare, forse un oceano, in cui nuotano delfini otarie e magari balene…E’ bello potersi consentire di essere ugualmente sante meretrici sanguinarie ipocrite e finalmente, anche isterici delfin

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