VIP del mese: scrivi la loro biografia!
Questa è la discussione ufficiale dei VIP del mese di giugno:
A ognuno di loro è stato inviato un messaggio per invitarli a scrivere la loro autobiografia, come se fossero delle vere star e avessero una pagina a loro dedicata su Wikipedia. Ebbene, hanno questa discussione a loro dedicata su Skuola.net e qui scriveranno tutto ciò che li riguarda: vita, opere e miracoli ;)
Tutti, però, sono invitati a collaborare per aggiungere informazioni o rettificarle scrivendo un post.
Max 2433/BO
pulce 93
mitica96
pulce 93
mitica96
A ognuno di loro è stato inviato un messaggio per invitarli a scrivere la loro autobiografia, come se fossero delle vere star e avessero una pagina a loro dedicata su Wikipedia. Ebbene, hanno questa discussione a loro dedicata su Skuola.net e qui scriveranno tutto ciò che li riguarda: vita, opere e miracoli ;)
Tutti, però, sono invitati a collaborare per aggiungere informazioni o rettificarle scrivendo un post.
Partecipate numerosi!
Risposte
Bella la tua biografia... diciamo Massimiliano che hai avuto una vita movimentata... e hai avuto molto da bestemmiare per il lavoro... cmq è stato interessante leggere la tua vita :D
Aggiunto 1 minuto più tardi:
concordo con celo...
Aggiunto 1 minuto più tardi:
concordo con celo...
scusate, senza offesa per gli altri quella di massimiliano è decisamente la più bella! quella di pulce è molto autocommiseratoria, quella di mitica piena di faccine:) belle anche le vostre, comunque:)
Che vita che hai Massimiliano! E' stato bello leggere la tua biografia ;)
Grazie... e sapessi quante cose ho dovuto tralasciare... ;)
Figurati, non ci hai annoiato affatto!
Caspita... hai avuto una vita movimentata, ma soprattutto quante cose che ti ricordi... hai proprio una buona memoria!
Aggiunto 2 minuti più tardi:
Hai proprio ragione! Sarebbe proprio bello girare il mondo... magari su una moto! ;) :lol
Caspita... hai avuto una vita movimentata, ma soprattutto quante cose che ti ricordi... hai proprio una buona memoria!
Aggiunto 2 minuti più tardi:
# mitica96 :
Pulce mi dispiace per tutte le cose brutte che ti sono capitate :( ma poi contare su di noi :)
Continuo io...mi chiamo Adele, ho 16 anni e vivo vicino a Firenze. Frequento il secondo anno di scuola superiore all'ITT MARCO POLO a Firenze.
Quando ero piccola i miei genitori hanno comprato il camper e insieme abbiamo viaggiato molto :) Abbiamo girato tutta l'Italia e mezza Europa.
Mi è sempre piaciuto fare sport e muovervi e anche, grazie al sostegno di mio padre, ho potuto fare gli sport che volevo, anche calcio, anche se sono una femmina :) Ho fatto molti sport e adesso sto facendo tennis anche se mi piacerebbe fare arti marziali :D
Le medie sono state un bel periodo, soprattutto la 3° media perchè il rapporto con alcuni miei compagni si era intensificato anche se ora non li considero più amici perché sono cambiate diverse cose... a volte rimpiango quei tempi, ma sono molto contenta di essere andata a scuola a Firenze, invece che rimanere nel mio paesino anche se all'inizio della prima superiore ero preoccupata di andare a scuola così lontano da casa ma poi è andato tutto bene :). Adesso sto molto bene in classe, anche perché ho trovato delle persone stupende ( soprattutto la mia compagna di banco :) )
Meno male che le ho conosciute perché le persone che ritenevo i miei migliori amici si sono rivelati tutt'altro e questa cosa, nonostante sia passato diverso tempo, mi fa sempre soffrire...
Per il resto va tutto bene, anche in famiglia :) Non sono fidanzata e questo mi risparmia un bel pò di problemi e sofferenze :)
I miei hobby preferiti sono: ascoltare musica, andare in moto, leggere e ho la passione per i manga ( fumetti giapponesi )
Amo le moto e da un anno il mio papà me ne ha comprata una da cross stupenda :) Mi piace troppo andare in moto, non c'è cosa più bella anche se qualche volta ho rischiato di rimanerci :D
Il mio sogno è quello di girare tutto il mondo e di andare in Australia per surfare :D Non ci posso fare niente, mi piacciono gli sport estremi XD
Che dire...basta...questa sono io :D
Hai proprio ragione! Sarebbe proprio bello girare il mondo... magari su una moto! ;) :lol
--- inizio seconda parte ---
Dal estate 1987 all'Agosto 1988 – Passata la “sbornia” per aver superato gli esami di maturità dovevo decidere cosa volevo fare veramente: continuare a studiare o andare a lavorare?
In quel periodo fui molto combattuto, ma alla fine scelsi per il lavoro: forse fu uno sbaglio... uno dei tanti della mia vita.
Comunque dopo 5 anni ero stanco, poi a casa lavorava solo mio padre (mia sorella non aveva ancora trovato un impiego stabile) per cui tutte le spese erano sulle sue spalle, poi per noi maschi c'era sempre la spada di Damocle del servizio di leva obbligatorio: avrei dovuto rimandarlo per gli anni di università, con il rischio, se finivo fuori corso, di dover interrompere gli studi perchè il rinvio era limitato nel tempo.
Non so se i miei genitori furono delusi di questa mia scelta, non me lo dissero mai, comunque sia nessuno di loro due fece studi universitari (mio padre iniziò ma poi li abbandonò).
In questo periodo di tempo iniziò la mia passione la mia passione per il radioascolto delle emissioni in onde corte: mi divertivo ad ascoltare stazioni straniere sempre più lontane e a decodificare, con appositi programmi, le stazioni radio utility...
Sapevo già che sarebbe stato tempo sprecato, ma visto che il tempo ce l'avevo (ed era il mio...) provai a vedere se riuscivo a trovare qualche impiego: purtroppo la risposta u sempre negativa, a quel tempo difficilmente venivi assunto se non eri milite assolto perchè le aziende erano poi obbligate a mantenerti il posto di lavoro per un anno mentre tu svolgevi il servizio di leva...
… così feci una vacanza forzata di un anno (… che faticata...)
Nel Marzo del 1988 mi arrivò comunicazione dal ministero della difesa che, non avendo fatto richiesta di un ulteriore rinvio, sarei stato scritto nelle liste di leva per quell'anno: era iniziato il conto alla rovescia!
19 Agosto 1988 – Si parte! Destinazione Centro Addestramento Reclute di Asti.
Un mondo a se rispetto a quello civile: qui esistono persone sopra di te (cioè tutti quelli che non sono reclute) che ti dicono cosa devi fare e tu lo devi fare, al meglio e senza discutere, tranne se l'ordine è palesemente contro la repubblica italiana e/o contro i suoi rappresentanti.
Un mondo dove c'è una punizione per ogni mancanza (ovviamente le punizioni sono commisurate alla mancanza): stivali non lucidi – punizione, camerata non pulita – punizione, divisa fuori posto – punizione, cubo (posizione del materasso e delle lenzuola, quando la branda non era in uso) mal fatto – punizione, risposta errata ad un superiore – punizione, comando eseguito male – punizione,... e così via.
Comunque i miei genitori, soprattutto mi padre, mi aveva inculcato, negli anni il rispetto delle regole e io avevo già sviluppato, negli anni di scuola un alto senso del dovere per cui non mi pesarono molto queste “costrizioni” della libertà personale di decisione... poi, mi imposi di prendere il tutto con molta filosofia, altrimenti un anno sarebbe durato una vita!
Dall'Agosto 1988 al Settembre 1988 – Anacronistico addestramento reclute: patetico!
Solo un gran marciare inquadrati (ma serviva, soprattutto a creare una disciplina di “corpo”), lezioni sui gradi dell'esercito e le armi standard della fanteria, lezioni di tiro (in realtà un'unica sessione), smontaggio, pulizia e rimontaggio dell'arma (Fucile M51 M1 Garand, un fucile della seconda guerra mondiale!! e Fucile Automatico Leggero FAL BM-59).
Il nostro caporale istruttore, che non era una carogna, ci disse da subito che se ci fossimo comportati bene nell'eseguire gli ordini lui non avrebbe caricato la squadra di lavoro eccessivo... fortunatamente tutti nella squadra recepimmo il messaggio ed effettivamente le sessioni di marcia non erano mai eccessivamente lunghe e pesanti e di punizioni non ce ne furono mai per questo aspetto..
Il 10 Settembre 1988 giuramento collettivo.
16 Settembre 1988 trasferimento in treno (chiamata “tradotta militare”) alle rispettive destinazioni finali: della mia squadra alcuni finirono a Padova, e altri tra Pordenone, Aviano e Maniago...
… io finii ad Aviano “Caserma Zappalà - 132° Brigata Corazzata Ariete – Compagnia Comando – Reparto Trasmissioni”, come radiofonista conduttore.
Dal settembre 1988 al 9 Agosto 1989 – La naja nella destinazione definitiva.
Ancora una volta mi stupii di quanta gente poteva essere ammassata in un unico posta: più di tremila militari, la stragrande maggioranza fucilieri assaltatori e carristi, poi controcarri e la compagnia comando.
Quelli della compagnia comando erano considerati tutti dei “paraculi” perchè erano esentati dai servizi di guardia della caserma (affidata a tutti gli altri reparti a rotazione), però, almeno io, non ho mai notato per questo dell'astio tra commilitoni di diversi reparti.
Io all'incorporazione fui assegnato all'ufficio del Maresciallo Maggiore Aiutante Wainer Sozzi... in pratica, per poco meno di un anno, impiegai il mio tempo nella registrazione dei consumi di carburante dei mezzi di reparto, nella rotazione dei mezzi per manutenzione, nella compilazione dei servizi giornalieri per gli autisti di reparto, aggiornamento libretti di marcia... e così, via.
Insomma, tutti i giorni era quasi sempre lo stesso lavoro cadenzato, ma almeno avevo tutta la giornata piena da mattina a sera.
Per incarico (anche se non l'ho mai svolto) dovevo prendere la patente, e così, a spese dello stato riuscii ad ottenere la patente C (o meglio l'omologa militare, la C l'avrei ottenuta al congedo per conversione su richiesta)... quello fu un vero colpo di fortuna.
Facendo parte di un ufficio, a quanto sembrava, strategico per il reparto, mi sono anche scampato le diverse campagne di addestramento esterne.
In pratica i miei 11 mesi, sono tutto sommato trascorsi via bene.
L'ultimo mese poi, tra licenza ordinaria e straordinaria ho fatto veramente pochi giorni di caserma... e alla fine di tutto CONGEDO!!!
Finito anche questo obbligo.
Da Agosto 1989 a Febbraio 1990 – In questo lasso di tempo, oltre a rilassarmi oltre ogni misura mi sono messo finalmente alla ricerca di un posto di lavoro, pensando che la cosa si risolvesse a breve visto che, durante il periodo di leva, parecchie industrie mi avevano contattato dopo aver consultato l'elenco dei “maturi” del 1987...
… e invece no! L'ingresso nel mondo del lavoro è sempre ostico: prima non ti vuole nessuno perchè devi svolgere ancora il servizio di leva, adesso molti ti rispondono picche perchè non hai esperienza... e allora? Ma che si facciano tutti [CENSURA]... scusate se ho trasceso!!
Comunque dopo svariati curriculum inviati (quasi tutti senza risposta), pochi colloqui e dopo aver inserito un annuncio sul quotidiano locale, finalmente vengo contattato da un'azienda che tratta identificazione automatica.
E così, nel febbraio del 1990 entro ufficialmente nel mondo del lavoro come tecnico d'assistenza di prodotti per l'identificazione automatica: il “magico” mondo dei codici a barre, lettori, stampanti, e verificatori...
In questo periodo vengo in possesso della mia prima auto: una vecchia Citroen GS Break... un mito con le sue sospensioni idropneumatiche, la frenata possente, lo strano cruscotto con tachimetro a tamburo rotante e la plancia comandi senza leve...
Dal Febbraio 1990 ad oggi – In questo lasso di tempo è stato un alternarsi di eventi abbastanza normali, penso, nella vita di ognuno, per cui mi limiterò ad indicarne qualcuno:
Ottobre 1990 – Acquisto, a rate, la mia prima auto nuova: Suzuki Samurai 1000 (a posteriori forse avrei dovuto prendere il 1300, ma pazienza, la tenni per 16 anni).
Febbraio 1992 – Passo a lavorare in un'altra azienda sempre del settore identificazione automatica, in qualità di responsabile del reparto di assistenza... non mi sono mai trovato così bene (in termini di lavoro e di rapporti interpersonali con i colleghi) come in questo periodo, fino al 31 Marzo 1997 quando il reparto viene chiuso per incorporazione del medesimo con un'altra azienda del gruppo con sede a Milano.
Agosto 1995 – Acquisto una Yamaha Virago 535 (inizia il periodo da centauro solitario).
Dal 31 Marzo 1997 al 19 Settembre 1999 – Disoccupato... una esperienza di sette anni di lavoro e adesso nessuno ti vuole perchè hai troppa esperienza in un determinato settore... siamo in una gabbia di matti.
Molti chiedono tecnici trasfertisti ma non è un lavoro per le mie corde...
Più passa il tempo e più cado nello sconforto... mi sembra di essere diventato inutile...
Poi l'azienda trasporti pubblici apre un bando per la ricerca di autisti, così ho pensato di partecipare con la prospettiva, in futuro, di chiedere, magari, il trasferimento in qualche reparto di manutenzione (l'elettronica iniziava ad affacciarsi prepotentemente anche in campo automobilistico).
Partecipo, risulto primo classificato, senza alcuna spinta, e mi prendo la patente per autobus con certificato di abilitazione professionale per trasporto pubblico (investii qualcosa come 1.600.000 lire, all'incirca 826 euro).
Ma il fato era in agguato, così alle viste di idoneità medica vengo scartato...
Superato l'ennesimo smacco vedo se riesco almeno ad impiegare la patente che tanto mi era costata, così, nel Settembre 1999 vengo assunto da un'azienda privata che aveva in appalto alcune linee che erano state esternalizzate dall'azienda di trasporto pubblico per risparmiare...
Qui ero idoneo, là no... lo schifo del mondo del lavoro!
Da allora non è capitato più nulla che sia degno di nota per voi...
Da otto anni poi sono passato responsabile di un deposito esterno, il che vuol dire alzarsi tutte le mattine, dal lunedì al sabato, con ogni tempo, alle 03.00 per andare a 20 km da casa a preparare 7 autobus in modo che siano pronti a partire, aspettare l'arrivo di 6 colleghi (e partire se uno di loro manca) e quindi uscire con l'ultimo autobus per fare il mio turno di guida che termina, attualmente, alle 14.08 dal lunedì al venerdì e alle 15.00 il sabato, dopo di che fare altri 20 km e tornare a casa... un vero spasso, ma meno male avercelo il lavoro.
Questo è tutto, negli anni, analizzandoli nel tempo,penso di essermi fatto scappare tante buone occasioni e tante buone opportunità che, se avessi avuto un altro carattere, forse non mi sarei lasciato sfuggire.
Ma io dai tempi della scuola sono sempre diventato più introverso: amo la compagnia molto ristretta, tre quattro persone al massimo, odio i posti affollati di gente, amo gli spazi aperti, mi piace la solitudine per pensare riflettere e rilassarmi, amo camminare per chilometri così anche senza una meta, amo leggere, amo la musica, odio discutere, odio tante cose, ma sono contento quando riesco ad essere d'aiuto per qualcuno...
Pazienza, come mi disse tanto tempo fa una mia ex collega... ognuno ha il suo karma.
Un salutone e spero di non avervi veramente troppo annoiato...
Massimiliano.
Dal estate 1987 all'Agosto 1988 – Passata la “sbornia” per aver superato gli esami di maturità dovevo decidere cosa volevo fare veramente: continuare a studiare o andare a lavorare?
In quel periodo fui molto combattuto, ma alla fine scelsi per il lavoro: forse fu uno sbaglio... uno dei tanti della mia vita.
Comunque dopo 5 anni ero stanco, poi a casa lavorava solo mio padre (mia sorella non aveva ancora trovato un impiego stabile) per cui tutte le spese erano sulle sue spalle, poi per noi maschi c'era sempre la spada di Damocle del servizio di leva obbligatorio: avrei dovuto rimandarlo per gli anni di università, con il rischio, se finivo fuori corso, di dover interrompere gli studi perchè il rinvio era limitato nel tempo.
Non so se i miei genitori furono delusi di questa mia scelta, non me lo dissero mai, comunque sia nessuno di loro due fece studi universitari (mio padre iniziò ma poi li abbandonò).
In questo periodo di tempo iniziò la mia passione la mia passione per il radioascolto delle emissioni in onde corte: mi divertivo ad ascoltare stazioni straniere sempre più lontane e a decodificare, con appositi programmi, le stazioni radio utility...
Sapevo già che sarebbe stato tempo sprecato, ma visto che il tempo ce l'avevo (ed era il mio...) provai a vedere se riuscivo a trovare qualche impiego: purtroppo la risposta u sempre negativa, a quel tempo difficilmente venivi assunto se non eri milite assolto perchè le aziende erano poi obbligate a mantenerti il posto di lavoro per un anno mentre tu svolgevi il servizio di leva...
… così feci una vacanza forzata di un anno (… che faticata...)
Nel Marzo del 1988 mi arrivò comunicazione dal ministero della difesa che, non avendo fatto richiesta di un ulteriore rinvio, sarei stato scritto nelle liste di leva per quell'anno: era iniziato il conto alla rovescia!
19 Agosto 1988 – Si parte! Destinazione Centro Addestramento Reclute di Asti.
Un mondo a se rispetto a quello civile: qui esistono persone sopra di te (cioè tutti quelli che non sono reclute) che ti dicono cosa devi fare e tu lo devi fare, al meglio e senza discutere, tranne se l'ordine è palesemente contro la repubblica italiana e/o contro i suoi rappresentanti.
Un mondo dove c'è una punizione per ogni mancanza (ovviamente le punizioni sono commisurate alla mancanza): stivali non lucidi – punizione, camerata non pulita – punizione, divisa fuori posto – punizione, cubo (posizione del materasso e delle lenzuola, quando la branda non era in uso) mal fatto – punizione, risposta errata ad un superiore – punizione, comando eseguito male – punizione,... e così via.
Comunque i miei genitori, soprattutto mi padre, mi aveva inculcato, negli anni il rispetto delle regole e io avevo già sviluppato, negli anni di scuola un alto senso del dovere per cui non mi pesarono molto queste “costrizioni” della libertà personale di decisione... poi, mi imposi di prendere il tutto con molta filosofia, altrimenti un anno sarebbe durato una vita!
Dall'Agosto 1988 al Settembre 1988 – Anacronistico addestramento reclute: patetico!
Solo un gran marciare inquadrati (ma serviva, soprattutto a creare una disciplina di “corpo”), lezioni sui gradi dell'esercito e le armi standard della fanteria, lezioni di tiro (in realtà un'unica sessione), smontaggio, pulizia e rimontaggio dell'arma (Fucile M51 M1 Garand, un fucile della seconda guerra mondiale!! e Fucile Automatico Leggero FAL BM-59).
Il nostro caporale istruttore, che non era una carogna, ci disse da subito che se ci fossimo comportati bene nell'eseguire gli ordini lui non avrebbe caricato la squadra di lavoro eccessivo... fortunatamente tutti nella squadra recepimmo il messaggio ed effettivamente le sessioni di marcia non erano mai eccessivamente lunghe e pesanti e di punizioni non ce ne furono mai per questo aspetto..
Il 10 Settembre 1988 giuramento collettivo.
16 Settembre 1988 trasferimento in treno (chiamata “tradotta militare”) alle rispettive destinazioni finali: della mia squadra alcuni finirono a Padova, e altri tra Pordenone, Aviano e Maniago...
… io finii ad Aviano “Caserma Zappalà - 132° Brigata Corazzata Ariete – Compagnia Comando – Reparto Trasmissioni”, come radiofonista conduttore.
Dal settembre 1988 al 9 Agosto 1989 – La naja nella destinazione definitiva.
Ancora una volta mi stupii di quanta gente poteva essere ammassata in un unico posta: più di tremila militari, la stragrande maggioranza fucilieri assaltatori e carristi, poi controcarri e la compagnia comando.
Quelli della compagnia comando erano considerati tutti dei “paraculi” perchè erano esentati dai servizi di guardia della caserma (affidata a tutti gli altri reparti a rotazione), però, almeno io, non ho mai notato per questo dell'astio tra commilitoni di diversi reparti.
Io all'incorporazione fui assegnato all'ufficio del Maresciallo Maggiore Aiutante Wainer Sozzi... in pratica, per poco meno di un anno, impiegai il mio tempo nella registrazione dei consumi di carburante dei mezzi di reparto, nella rotazione dei mezzi per manutenzione, nella compilazione dei servizi giornalieri per gli autisti di reparto, aggiornamento libretti di marcia... e così, via.
Insomma, tutti i giorni era quasi sempre lo stesso lavoro cadenzato, ma almeno avevo tutta la giornata piena da mattina a sera.
Per incarico (anche se non l'ho mai svolto) dovevo prendere la patente, e così, a spese dello stato riuscii ad ottenere la patente C (o meglio l'omologa militare, la C l'avrei ottenuta al congedo per conversione su richiesta)... quello fu un vero colpo di fortuna.
Facendo parte di un ufficio, a quanto sembrava, strategico per il reparto, mi sono anche scampato le diverse campagne di addestramento esterne.
In pratica i miei 11 mesi, sono tutto sommato trascorsi via bene.
L'ultimo mese poi, tra licenza ordinaria e straordinaria ho fatto veramente pochi giorni di caserma... e alla fine di tutto CONGEDO!!!
Finito anche questo obbligo.
Da Agosto 1989 a Febbraio 1990 – In questo lasso di tempo, oltre a rilassarmi oltre ogni misura mi sono messo finalmente alla ricerca di un posto di lavoro, pensando che la cosa si risolvesse a breve visto che, durante il periodo di leva, parecchie industrie mi avevano contattato dopo aver consultato l'elenco dei “maturi” del 1987...
… e invece no! L'ingresso nel mondo del lavoro è sempre ostico: prima non ti vuole nessuno perchè devi svolgere ancora il servizio di leva, adesso molti ti rispondono picche perchè non hai esperienza... e allora? Ma che si facciano tutti [CENSURA]... scusate se ho trasceso!!
Comunque dopo svariati curriculum inviati (quasi tutti senza risposta), pochi colloqui e dopo aver inserito un annuncio sul quotidiano locale, finalmente vengo contattato da un'azienda che tratta identificazione automatica.
E così, nel febbraio del 1990 entro ufficialmente nel mondo del lavoro come tecnico d'assistenza di prodotti per l'identificazione automatica: il “magico” mondo dei codici a barre, lettori, stampanti, e verificatori...
In questo periodo vengo in possesso della mia prima auto: una vecchia Citroen GS Break... un mito con le sue sospensioni idropneumatiche, la frenata possente, lo strano cruscotto con tachimetro a tamburo rotante e la plancia comandi senza leve...
Dal Febbraio 1990 ad oggi – In questo lasso di tempo è stato un alternarsi di eventi abbastanza normali, penso, nella vita di ognuno, per cui mi limiterò ad indicarne qualcuno:
Ottobre 1990 – Acquisto, a rate, la mia prima auto nuova: Suzuki Samurai 1000 (a posteriori forse avrei dovuto prendere il 1300, ma pazienza, la tenni per 16 anni).
Febbraio 1992 – Passo a lavorare in un'altra azienda sempre del settore identificazione automatica, in qualità di responsabile del reparto di assistenza... non mi sono mai trovato così bene (in termini di lavoro e di rapporti interpersonali con i colleghi) come in questo periodo, fino al 31 Marzo 1997 quando il reparto viene chiuso per incorporazione del medesimo con un'altra azienda del gruppo con sede a Milano.
Agosto 1995 – Acquisto una Yamaha Virago 535 (inizia il periodo da centauro solitario).
Dal 31 Marzo 1997 al 19 Settembre 1999 – Disoccupato... una esperienza di sette anni di lavoro e adesso nessuno ti vuole perchè hai troppa esperienza in un determinato settore... siamo in una gabbia di matti.
Molti chiedono tecnici trasfertisti ma non è un lavoro per le mie corde...
Più passa il tempo e più cado nello sconforto... mi sembra di essere diventato inutile...
Poi l'azienda trasporti pubblici apre un bando per la ricerca di autisti, così ho pensato di partecipare con la prospettiva, in futuro, di chiedere, magari, il trasferimento in qualche reparto di manutenzione (l'elettronica iniziava ad affacciarsi prepotentemente anche in campo automobilistico).
Partecipo, risulto primo classificato, senza alcuna spinta, e mi prendo la patente per autobus con certificato di abilitazione professionale per trasporto pubblico (investii qualcosa come 1.600.000 lire, all'incirca 826 euro).
Ma il fato era in agguato, così alle viste di idoneità medica vengo scartato...
Superato l'ennesimo smacco vedo se riesco almeno ad impiegare la patente che tanto mi era costata, così, nel Settembre 1999 vengo assunto da un'azienda privata che aveva in appalto alcune linee che erano state esternalizzate dall'azienda di trasporto pubblico per risparmiare...
Qui ero idoneo, là no... lo schifo del mondo del lavoro!
Da allora non è capitato più nulla che sia degno di nota per voi...
Da otto anni poi sono passato responsabile di un deposito esterno, il che vuol dire alzarsi tutte le mattine, dal lunedì al sabato, con ogni tempo, alle 03.00 per andare a 20 km da casa a preparare 7 autobus in modo che siano pronti a partire, aspettare l'arrivo di 6 colleghi (e partire se uno di loro manca) e quindi uscire con l'ultimo autobus per fare il mio turno di guida che termina, attualmente, alle 14.08 dal lunedì al venerdì e alle 15.00 il sabato, dopo di che fare altri 20 km e tornare a casa... un vero spasso, ma meno male avercelo il lavoro.
Questo è tutto, negli anni, analizzandoli nel tempo,penso di essermi fatto scappare tante buone occasioni e tante buone opportunità che, se avessi avuto un altro carattere, forse non mi sarei lasciato sfuggire.
Ma io dai tempi della scuola sono sempre diventato più introverso: amo la compagnia molto ristretta, tre quattro persone al massimo, odio i posti affollati di gente, amo gli spazi aperti, mi piace la solitudine per pensare riflettere e rilassarmi, amo camminare per chilometri così anche senza una meta, amo leggere, amo la musica, odio discutere, odio tante cose, ma sono contento quando riesco ad essere d'aiuto per qualcuno...
Pazienza, come mi disse tanto tempo fa una mia ex collega... ognuno ha il suo karma.
Un salutone e spero di non avervi veramente troppo annoiato...
Massimiliano.
# luyxbodyguard :
Che ragazza... ama le moto *_______*
Eh si. Da sempre ho la passione per le moto da cross e per gli sport maschili.
Bhè sono un maschiaccio XD ma so essere anche molto delicata e sensibile :D
Pensavate che mi tirassi indietro???
La mia autobiografia è lunga di 44 anni ragazzi, per me vi annoiate a leggerla tutta :lol
Comunque per farvela digerire meglio l'ho spezzata in due parti (anche perchè ci sto mettendo una cifra di tempo a scriverla tutta): la prima va da 1968 al 1987... il resto ve la spedirò in seguito.
Innanzi tutto, vista la lunghezza, e per non essere troppo prolisso (seee... buona questa...) ve la propongo sotto forma di time-line.
Comunque rimarrò a vostra disposizione per sviluppare eventuali aspetti e curiosità che magari ho tralasciato.
1968 – L'ultimo giorno d'inverno nacque, nella placida pianura della provincia bolognese, Massimiliano, in arte Max 2433/BO
Scampato miracolosamente ad un tentativo d'omicidio da parte della sorella di due anni maggiore (quando fui in grado di capire, mi fu raccontato che la “malefica” sorella aveva suggerito di buttarmi via perchè ero brutto!! :lol… comportamento plausibile per un primogenito che vede minare il proprio regno d'affetto da un nuovo arrivato).
Dal 1968 al 1973 – Vita placida e beata, ma iperprotetta nell'ambito famigliare: in pratica ho sempre vissuto “solo” con mia sorella, mia madre (che, da buona casalinga, accudiva a tempo pieno a noi due) e mio padre (+ i nonni che vedevamo almeno due volte l'anno perchè abitavano nel pavese): niente nido, niente asilo, quindi pochissimi contatti con altri bambini...
… in questo periodo penso, con il senno di poi, di aver sviluppato il mio carattere timido ed introverso.
Fino al 1972 l'unico mio vero compagno di gioco fu mia sorella (dopo il tentativo di omicidio le cose migliorarono notevolmente...), poi lei iniziò ad andare a scuola e io mi ritrovai solo.
1973 – Una svolta nella mia vita sociale: vengo inscritto per un anno all'asilo: che palla!! A parte il poter far comunella con un altro bambino (di cui purtroppo ho dimenticato il nome) per distruggere le costruzioni che facevano gli altri bambini (eravamo quelli più ripresi da quelle povere maestre!!!) il pomeriggio, poi, volevano che si dormisse ed io non volevo...
Nota storica: All'asilo si indossava tutti un grembiule: a quadrettini bianchi e rosa per le femmine e bianchi e blu per i maschi... la prima divisa della vita!
1974 – Compio 6 anni (e vai!!!) e il primo ottobre inizio ufficialmente la mia “carriera” scolastica (a quei tempi le scuole iniziavano tutte il primo ottobre: S. Remigio, e i “primini” delle elementari venivano chiamati “remigini”): grembiule nero per tutti!
Purtroppo, per via del mio carattere timido, non mi trovai benissimo: ad ogni interrogazione, o se venivo ripreso per qualsiasi cosa, arrossivo come un peperone e questo mi metteva assai a disagio con gli altri compagni.
Negli anni riuscii, comunque, a farmi qualche amico: Franco e Renato (i migliori dell'epoca) e poi Piergiorgio (un po' montato, ma penso per merito della famiglia) ed Ezio: mitici i pomeriggi passati al campetto vicino a scuola o nel giardino condominiale del palazzo dove abitavano Franco, Piergiorgio ed Ezio.
Dal 1974 al 1979 – In questi anni tra l'altro, mi capitarono i seguenti avvenimenti:
1974: operato di tonsille
Recite scolastiche di Natale e fine anno (che odiavo!!): fortunatamente impiegato solo come figurante in balli o canti di gruppo.
Rendimento scolastico al limite della sufficienza: subivo continuamente la pressione psicologica di mia sorella che, invece, andava molto bene... uffa che stress!!
Ho rischiato di rimanere fulminato tagliando un filo elettrico con un paio di forbici: ero curioso di vedere se all'interno c'erano le “palline” che avevo visto su un libro per ragazzi.
1979: subiamo uno sfratto esecutivo, per più di un mese viviamo in albergo fino a quando ci viene assegnato un alloggio del comune: zona nuova, quartiere nuovo... amicizie perse, di nuovo solo!
1979: esame di quinta elementare: il primo esame della propria vita... che paura!!!
Dal 1979 al 1982 – Periodo delle medie inferiori: stessa scuola e sezione dove era inscritta mia sorella, così si poteva risparmiare sui libri di testo, ma stessa pressione psicologica (questa volta da parte dei professori) che facevano continui paragoni con il suo rendimento, che, soprattutto nelle materie letterali, non è mai stato un gran che.
Di quel periodo scolastico mi ricordo soprattutto la professoressa Palamà Maria Luigia di lettere e storia: all'epoca un'arpia ai miei occhi, oggi non finirei mai di ringraziarla per l'insegnamento scolastico e comportamentale di vita che mi ha fornito: la sua era una cultura molto ampia e profonda, che andava ben oltre la sua materia.
In quel periodo inizia anche a mostrare interesse per le mie compagne di banco: ricordo in particolare la Patrizia, la Michela e la Alessandra.
Erano tutte e tre molto carine (dal mio punto di vista ovviamente), ma quella che mi attirava di più era la Alessadra: aveva un bel viso e delle bellissime gambe che mostrava, soprattutto, nelle ore di educazione fisica (era maschi e femmine insieme) dove lei si presentava sempre in tenuta da ginnastica artistica che, tra l'altro praticava già da anni... inoltre era educata, gentile e timida e forse quest'ultimo aspetto mi accomunava a lei.
Vi chiederete... e quindi?! Quindi nulla!!! Io ero timido fino al midollo per cui mi limitavo ad ammirarla da lontano e ad aiutarla nei compiti quando potevo (soprattutto nelle materie tecnico scientifiche, dove riuscivo meglio)... fine... ero una frana completa.
In quel periodo nacque invece un'amicizia che, ancora oggi, dura imperterrita, con una persona con cui ho condiviso gioie e dolori scolastici nelle medie e superiori, con la quale ho passato moltissimo del mio tempo libero e con la quale, a momenti, facevo addirittura il servizio di leva insieme: il mio amico Davide.
Nel giugno del 1982 ci furono gli esami di terza media e con mia sorpresa riuscii a spuntare un ottimo... da non credere!
Visto che ero portato per le materie tecniche, e visto che avevo iniziato ad interessarmi di elettronica per mio conto (complice mio padre e le sue riviste del settore), dissi ai miei genitori che avrei voluto studiare questa materia, loro non mi imposero nulla e quindi venni inscritto all'I.T.I.S. “Odone Belluzzi” di Bologna, che aveva tra le diverse specializzazioni anche elettronica industriale, e che non era così distante da casa mia.
Settembre 1982: inizia l'avventura delle superiori.
Dal 1982 al 1984 - “Il biennio” questo periodo era identico per tutte le specializzazioni e dava modo allo studente, a fine biennio, anche di cambiare istituto se avesse deciso per un'altra specializzazione non presente nell'istituto di partenza.
Primo impatto con la scuola nuova: era enorme rispetto a quelle a cui ero abituato (una palazzina di tre piani con le aule normali, due blocchi di stile industriale, e il blocco delle palestre e della mensa) ed eravamo una marea di studenti (mi sembra di ricordare che allora si parlava di circa 1500...).
Secondo impatto: le ragazze erano rare come le “mosche bianche” ed erano prese d'assalto... con buona pace per la mia timidezza... che tonto che ero!!
Terzo impatto: ero abituato a rimanere in una sola aula per tutta la durata delle lezioni ed erano i professori a cambiare, in questa scuola invece era il contrario, i prof rimanevano nelle loro aule e tu ti spostavi da una all'altra per raggiungerli (per non contare tutte le aule “tecniche” staccate dalla palazzina delle aule)... insomma un gran via vai di studenti al suono di ogni campanella.
In questo periodo riuscii a iniziare a dominare meglio le mie emozioni (arrossivo meno) inoltre la mia spiccata predisposizione per le materie tecniche veniva sfruttata dai miei compagni quando avevano bisogno di un ripasso, di ulteriori spiegazioni o di suggerimenti “tattici” durante le interrogazioni o i compiti in classe (quelli che adesso vengono chiamate verifiche).
A me non pesava, anzi, mi ha sempre fatto piacere essere d'aiuto a chi ne aveva bisogno perchè non vedo il motivo per cui non si debba passare la propria conoscenza a chi ha delle difficoltà...
Ricordo, ad esempio, che il primo anno il mio amico Davide, fu rimandato a settembre in fisica... beh non me lo dovette nemmeno chiedere, per l'estate io mi offrii di aiutarlo nel ripassare la materia come meglio si poteva e alla fine riuscì a passare con sette di media tra scritto e orale... alla faccia loro!!
Al di fuori dello studio non facevo un gran che: dei gran giri in bicicletta, nella bella stagione, qualche costruzione elettronica, e della gran TV (soprattutto i cartoni animati giapponesi... da qui penso nacque la mia passione per le tecniche da disegno manga, che purtroppo, non ho ancora messo in pratica...)...
Poi a metà del 1984 avvenne una svolta, riuscii a convincere i miei genitori ad acquistare un home computer (i precursori della diffusione dei personal computer): il mitico Sinclair ZX Spectrum 48 k...
Era un piccolo computer inserito dietro una tastiera di gomma con tasti multifunzione (alcuni tasti avevano fino a 5 funzioni diverse, se non ricordo male), aveva un interprete BASIC incorporato con cui si poteva programmarlo, registrava i propri programmi su cassette audio e si collegava direttamente al TV... il tutto poco più grande di un libro.
Adesso farebbe pena, ma allora, insieme all'altrettanto mitico, Commodore 64, permise a tanti ragazzi di iniziare ad imparare i primi rudimenti di programmazione (oltre che a giocare).
Io, con questo computer, riuscii, negli anni seguenti, a realizzare addirittura un programma che, inseriti i dati di un transistor (BjT o FET) e il tipo di connessione, mi calcolava la rete di polarizzazione (con tanto di valore di resistenze in standard E12), il guadagno in tensione e corrente e la potenza dello stadio e mi mostrava a video l'immagine delle connessioni... da qualche parte forse conservo ancora il listato.
Dal 1984 al 1987 – Finisce il biennio, si perdono alcuni compagni perchè hanno scelto altre specializzazioni e se ne acquisiscono altri.
Finalmente inizio a studiare e a fare ore di laboratorio su materie legate ad elettronica... mi butto a capo fitto nello studio, mi piace troppo scoprire il perchè e come funziona il mondo dell'elettronica...
Inizio ad essere considerato, dai miei compagni, un “secchione”, perchè in materie come elettrotecnica, elettronica (generale ed industriale), tecnologia, laboratorio, disegno, matematica, … difficilmente avevo valutazioni inferiori al 7/8...
In realtà se avessero guardato anche le altre materie (lettere, storia, inglese, diritto/economia) avrebbero visto che lì difficilmente riuscivo a superare il 6 e ½ e spesso navigavo tra il 5/6... un vero “secchione” avrebbe dovuto eccellere in tutto...
Comunque, questa definizione, da parte dei miei compagni, non era dispregiativa nei miei confronti forse perchè non mi sono mai rifiutato di aiutare nessuno.
Ricordo ancora tutta la telefoneria che ricevevo a casa nel tardo pomeriggio per confrontare i risultati di alcuni esercizi e per chiedere spiegazioni per lo svolgimento di un determinato problema...
… oppure i pomeriggi di studio collettivo che facevamo a casa mia o di altri compagni, il giorno antecedente i compiti in classe.
Ricordo ancora la mattina, al bar della scuola (enorme anche quello e con una barista, si chiamava Andrea, che faceva girare la testa a tutti noi ragazzi... ehh... ) gli aiuti al volo per terminare un esercizio o una spiegazione in vista di una qualche interrogazione.
Ricordo ancora lo stupore della professoressa di elettronica generale di quinta (una gran bella donna...) e dei miei compagni quando, nonostante lei ci avesse dato delle dispense per studiare la retroazione dei transistor in maniera semplificata, io mi incaponii a studiare la versione completa del libro di testo... nell'interrogazione su questo argomento, quando avevo quasi riempito di formule metà lavagna ed ero solo a metà spiegazione...
Ricordo, con amarezza, che in occasione di un “pomeriggio di studio” solo con due mie compagne, trovai finalmente il coraggio di dichiarare i miei sentimenti verso una delle due... purtroppo ne scaturì una risata divertita di entrambe al che capii che non era cosa gradita e che il suo cuore, molto probabilmente, palpitava per qualcun altro... pazienza.
Però notai con piacere che questo fatto rimase una cosa privata perchè nessun mio compagno, al di fuori di loro due, venne mai a sapere nulla.
… e tutto continuò come nulla fosse successo: io continuai ad aiutarla quando me lo chiedeva, anche se, dopo quel fatto, successe più di rado.
E la mia vita in quegli anni continuò con questo ritmo: scuola (un giorno a settimana avevamo il tempo pieno: 6 ore di mattina e 4 di pomeriggio) – studio – aiuti... tempo libero poco.
In questi anni, comunque, prendo la patente per la moto (A) e riesco a convincere mio padre all'acquisto almeno di una moto usata (avrei voluto la morini excalibur nuova... ma era fuori portata per il budget famigliare): arrivò una mitica vespa GT 125 usata del 1968... il mio anno di nascita!
Finalmente avevo un mezzo, oltre la bicicletta, per muovermi senza dover utilizzare l'autobus.
Fine 1986 – Ricevo la cartolina precetto per presentarmi alla selezione psicoattitudinale per il servizio di leva obbligatorio: il primo contatto con il mondo militare, un mondo dove le libertà del “libero cittadino” sono molto compresse e dove gli ordini si eseguono, non si discutono!
I primi tre giorni in cui mi sono anche reso veramente conto dello spreco di risorse nella burocrazia pubblica: tante persone che fanno singole operazioni che potrebbero, invece, essere eseguite da una sola...
… e il primo stipendio da militare: si perchè per quei tre giorni vieni, comunque retribuito (una sciocchezza, ma ti pagano).
Dal Settembre 1986 al Giugno/Luglio 1987 – Ultimo anno delle superiori: il fatidico anno degli esami di maturità.
Lo studio e gli aiuti continuano allo stesso ritmo degli anni precedenti, io però sono preoccupato per la prova scritta di italiano: i temi non sono mai stati il mio forte.
Marzo 1987 – Sono ufficialmente maggiorenne... divento ufficialmente disponibile per la leva obbligatoria (… che palla!)... faccio il rinvio di un anno per motivi di studio.
Alcuni miei compagni, al compimento della maggiore età si precipitano a prendere la patente della macchina, a me non interessa, la mia città si gira benissimo in bicicletta o in vespa e i mezzi pubblici sono molto capillari.
Escono le materie d'esame: scritti italiano (ovvio) e elettronica generale, orali elettronica generale, elettronica industriale, tecnologia, italiano... e non ricordo se ce ne erano altre.
Per gli orali si sceglievano due materie, la prima era sicura, la seconda poteva essere cambiata dalla commissione d'esame (tutta esterna tranne un membro che era della tua classe)... io scelsi elettronica generale e industriale.
Maggio 1987 – Prima degli esami decidiamo, su invito del professore di laboratorio di elettronica, di fare una pranzo tutti insieme nella sua casa di campagna... l'ultimo atto prima dell'inevitabile separazione da compagni che, inevitabilmente, e molto probabilmente, non vedrai più... ci siamo divertiti, è stato un bel pomeriggio passato tutti insieme, ma non so se altri, nel loro animo, era rattristati come lo ero io...
Giugno 1987 – Iniziano gli scritti della maturità: PAAAUUURRRAAA!!!! C'è la prova scritta di italiano... utilizzo quasi tutte le ore disponibili per l'esecuzione della prova.
Secondo giorno: Prova scritta di elettronica generale, molto più rilassato, vado via spedito, salto solo una domanda che era facoltativa, e, se non ricordo male, sono tra i primi a consegnare con ancora quasi due ore di margine di tempo per la conclusione della prova.
Durante il secondo giorno, viene anche stilata, per estrazione, la sequenza delle sezioni per i giorni delle prove orali: la sezione B4 (… la mia) è la prima estratta... penso di essere stato l'unico a gioirne (ovviamente dentro di me...), saremmo stati interrogati nella prima settimana utile dopo le prove scritte... questa tortura psicologica sarebbe finita in fretta.
Io mi imposi di smettere di studiare una settimana prima degli orali, e così feci... l'ultima settimana facevo solo dei gran giri in bicicletta per la campagna vicino a dove abitavo.
Per non caricarmi troppo d'ansia, decisi di non assistere agli esami dei miei compagni, per cui mi presentai solo il giorno in cui dovevo essere interrogato: non ricordo se eravamo in 4 o 5 al giorno, ma ricordo benissimo che io, quel giorno ero l'ultimo... e senza neanche farlo apposta, dopo il mio amico di sempre Davide!
Andò oltre ogni mia rosea aspettativa: al professore di lettere era piaciuto il mio tema (miracolo!!) ed era convinto che, con più tempo a disposizione avrei potuto ampliarlo ulteriormente (… bontà sua), il professore di elettronica generale mi fece qualche domanda andandosi a ricollegare anche allo scritto e il professore di elettronica industriale mi fece solo un paio di domande... penso che il tutto non durò più di una ventina di minuti.
FINITAAA!!!
Sinceramente andai a casa e non ricordo proprio più come passai i giorni fino al termine di tutte le sessioni d'esame per attenderne l'esito...
… che fu strabiliante (con tutta onestà, non per falsa modestia, non me lo aspettavo proprio): 60/60
Per ringraziamento tutti i portici di S. Luca a piedi in salita e discesa...
:)
--- Fine prima parte ---
... ecco fatto, a breve, impegni permettendo, la seconda parte.
:hi
Massimiliano
La mia autobiografia è lunga di 44 anni ragazzi, per me vi annoiate a leggerla tutta :lol
Comunque per farvela digerire meglio l'ho spezzata in due parti (anche perchè ci sto mettendo una cifra di tempo a scriverla tutta): la prima va da 1968 al 1987... il resto ve la spedirò in seguito.
Innanzi tutto, vista la lunghezza, e per non essere troppo prolisso (seee... buona questa...) ve la propongo sotto forma di time-line.
Comunque rimarrò a vostra disposizione per sviluppare eventuali aspetti e curiosità che magari ho tralasciato.
1968 – L'ultimo giorno d'inverno nacque, nella placida pianura della provincia bolognese, Massimiliano, in arte Max 2433/BO
Scampato miracolosamente ad un tentativo d'omicidio da parte della sorella di due anni maggiore (quando fui in grado di capire, mi fu raccontato che la “malefica” sorella aveva suggerito di buttarmi via perchè ero brutto!! :lol… comportamento plausibile per un primogenito che vede minare il proprio regno d'affetto da un nuovo arrivato).
Dal 1968 al 1973 – Vita placida e beata, ma iperprotetta nell'ambito famigliare: in pratica ho sempre vissuto “solo” con mia sorella, mia madre (che, da buona casalinga, accudiva a tempo pieno a noi due) e mio padre (+ i nonni che vedevamo almeno due volte l'anno perchè abitavano nel pavese): niente nido, niente asilo, quindi pochissimi contatti con altri bambini...
… in questo periodo penso, con il senno di poi, di aver sviluppato il mio carattere timido ed introverso.
Fino al 1972 l'unico mio vero compagno di gioco fu mia sorella (dopo il tentativo di omicidio le cose migliorarono notevolmente...), poi lei iniziò ad andare a scuola e io mi ritrovai solo.
1973 – Una svolta nella mia vita sociale: vengo inscritto per un anno all'asilo: che palla!! A parte il poter far comunella con un altro bambino (di cui purtroppo ho dimenticato il nome) per distruggere le costruzioni che facevano gli altri bambini (eravamo quelli più ripresi da quelle povere maestre!!!) il pomeriggio, poi, volevano che si dormisse ed io non volevo...
Nota storica: All'asilo si indossava tutti un grembiule: a quadrettini bianchi e rosa per le femmine e bianchi e blu per i maschi... la prima divisa della vita!
1974 – Compio 6 anni (e vai!!!) e il primo ottobre inizio ufficialmente la mia “carriera” scolastica (a quei tempi le scuole iniziavano tutte il primo ottobre: S. Remigio, e i “primini” delle elementari venivano chiamati “remigini”): grembiule nero per tutti!
Purtroppo, per via del mio carattere timido, non mi trovai benissimo: ad ogni interrogazione, o se venivo ripreso per qualsiasi cosa, arrossivo come un peperone e questo mi metteva assai a disagio con gli altri compagni.
Negli anni riuscii, comunque, a farmi qualche amico: Franco e Renato (i migliori dell'epoca) e poi Piergiorgio (un po' montato, ma penso per merito della famiglia) ed Ezio: mitici i pomeriggi passati al campetto vicino a scuola o nel giardino condominiale del palazzo dove abitavano Franco, Piergiorgio ed Ezio.
Dal 1974 al 1979 – In questi anni tra l'altro, mi capitarono i seguenti avvenimenti:
1974: operato di tonsille
Recite scolastiche di Natale e fine anno (che odiavo!!): fortunatamente impiegato solo come figurante in balli o canti di gruppo.
Rendimento scolastico al limite della sufficienza: subivo continuamente la pressione psicologica di mia sorella che, invece, andava molto bene... uffa che stress!!
Ho rischiato di rimanere fulminato tagliando un filo elettrico con un paio di forbici: ero curioso di vedere se all'interno c'erano le “palline” che avevo visto su un libro per ragazzi.
1979: subiamo uno sfratto esecutivo, per più di un mese viviamo in albergo fino a quando ci viene assegnato un alloggio del comune: zona nuova, quartiere nuovo... amicizie perse, di nuovo solo!
1979: esame di quinta elementare: il primo esame della propria vita... che paura!!!
Dal 1979 al 1982 – Periodo delle medie inferiori: stessa scuola e sezione dove era inscritta mia sorella, così si poteva risparmiare sui libri di testo, ma stessa pressione psicologica (questa volta da parte dei professori) che facevano continui paragoni con il suo rendimento, che, soprattutto nelle materie letterali, non è mai stato un gran che.
Di quel periodo scolastico mi ricordo soprattutto la professoressa Palamà Maria Luigia di lettere e storia: all'epoca un'arpia ai miei occhi, oggi non finirei mai di ringraziarla per l'insegnamento scolastico e comportamentale di vita che mi ha fornito: la sua era una cultura molto ampia e profonda, che andava ben oltre la sua materia.
In quel periodo inizia anche a mostrare interesse per le mie compagne di banco: ricordo in particolare la Patrizia, la Michela e la Alessandra.
Erano tutte e tre molto carine (dal mio punto di vista ovviamente), ma quella che mi attirava di più era la Alessadra: aveva un bel viso e delle bellissime gambe che mostrava, soprattutto, nelle ore di educazione fisica (era maschi e femmine insieme) dove lei si presentava sempre in tenuta da ginnastica artistica che, tra l'altro praticava già da anni... inoltre era educata, gentile e timida e forse quest'ultimo aspetto mi accomunava a lei.
Vi chiederete... e quindi?! Quindi nulla!!! Io ero timido fino al midollo per cui mi limitavo ad ammirarla da lontano e ad aiutarla nei compiti quando potevo (soprattutto nelle materie tecnico scientifiche, dove riuscivo meglio)... fine... ero una frana completa.
In quel periodo nacque invece un'amicizia che, ancora oggi, dura imperterrita, con una persona con cui ho condiviso gioie e dolori scolastici nelle medie e superiori, con la quale ho passato moltissimo del mio tempo libero e con la quale, a momenti, facevo addirittura il servizio di leva insieme: il mio amico Davide.
Nel giugno del 1982 ci furono gli esami di terza media e con mia sorpresa riuscii a spuntare un ottimo... da non credere!
Visto che ero portato per le materie tecniche, e visto che avevo iniziato ad interessarmi di elettronica per mio conto (complice mio padre e le sue riviste del settore), dissi ai miei genitori che avrei voluto studiare questa materia, loro non mi imposero nulla e quindi venni inscritto all'I.T.I.S. “Odone Belluzzi” di Bologna, che aveva tra le diverse specializzazioni anche elettronica industriale, e che non era così distante da casa mia.
Settembre 1982: inizia l'avventura delle superiori.
Dal 1982 al 1984 - “Il biennio” questo periodo era identico per tutte le specializzazioni e dava modo allo studente, a fine biennio, anche di cambiare istituto se avesse deciso per un'altra specializzazione non presente nell'istituto di partenza.
Primo impatto con la scuola nuova: era enorme rispetto a quelle a cui ero abituato (una palazzina di tre piani con le aule normali, due blocchi di stile industriale, e il blocco delle palestre e della mensa) ed eravamo una marea di studenti (mi sembra di ricordare che allora si parlava di circa 1500...).
Secondo impatto: le ragazze erano rare come le “mosche bianche” ed erano prese d'assalto... con buona pace per la mia timidezza... che tonto che ero!!
Terzo impatto: ero abituato a rimanere in una sola aula per tutta la durata delle lezioni ed erano i professori a cambiare, in questa scuola invece era il contrario, i prof rimanevano nelle loro aule e tu ti spostavi da una all'altra per raggiungerli (per non contare tutte le aule “tecniche” staccate dalla palazzina delle aule)... insomma un gran via vai di studenti al suono di ogni campanella.
In questo periodo riuscii a iniziare a dominare meglio le mie emozioni (arrossivo meno) inoltre la mia spiccata predisposizione per le materie tecniche veniva sfruttata dai miei compagni quando avevano bisogno di un ripasso, di ulteriori spiegazioni o di suggerimenti “tattici” durante le interrogazioni o i compiti in classe (quelli che adesso vengono chiamate verifiche).
A me non pesava, anzi, mi ha sempre fatto piacere essere d'aiuto a chi ne aveva bisogno perchè non vedo il motivo per cui non si debba passare la propria conoscenza a chi ha delle difficoltà...
Ricordo, ad esempio, che il primo anno il mio amico Davide, fu rimandato a settembre in fisica... beh non me lo dovette nemmeno chiedere, per l'estate io mi offrii di aiutarlo nel ripassare la materia come meglio si poteva e alla fine riuscì a passare con sette di media tra scritto e orale... alla faccia loro!!
Al di fuori dello studio non facevo un gran che: dei gran giri in bicicletta, nella bella stagione, qualche costruzione elettronica, e della gran TV (soprattutto i cartoni animati giapponesi... da qui penso nacque la mia passione per le tecniche da disegno manga, che purtroppo, non ho ancora messo in pratica...)...
Poi a metà del 1984 avvenne una svolta, riuscii a convincere i miei genitori ad acquistare un home computer (i precursori della diffusione dei personal computer): il mitico Sinclair ZX Spectrum 48 k...
Era un piccolo computer inserito dietro una tastiera di gomma con tasti multifunzione (alcuni tasti avevano fino a 5 funzioni diverse, se non ricordo male), aveva un interprete BASIC incorporato con cui si poteva programmarlo, registrava i propri programmi su cassette audio e si collegava direttamente al TV... il tutto poco più grande di un libro.
Adesso farebbe pena, ma allora, insieme all'altrettanto mitico, Commodore 64, permise a tanti ragazzi di iniziare ad imparare i primi rudimenti di programmazione (oltre che a giocare).
Io, con questo computer, riuscii, negli anni seguenti, a realizzare addirittura un programma che, inseriti i dati di un transistor (BjT o FET) e il tipo di connessione, mi calcolava la rete di polarizzazione (con tanto di valore di resistenze in standard E12), il guadagno in tensione e corrente e la potenza dello stadio e mi mostrava a video l'immagine delle connessioni... da qualche parte forse conservo ancora il listato.
Dal 1984 al 1987 – Finisce il biennio, si perdono alcuni compagni perchè hanno scelto altre specializzazioni e se ne acquisiscono altri.
Finalmente inizio a studiare e a fare ore di laboratorio su materie legate ad elettronica... mi butto a capo fitto nello studio, mi piace troppo scoprire il perchè e come funziona il mondo dell'elettronica...
Inizio ad essere considerato, dai miei compagni, un “secchione”, perchè in materie come elettrotecnica, elettronica (generale ed industriale), tecnologia, laboratorio, disegno, matematica, … difficilmente avevo valutazioni inferiori al 7/8...
In realtà se avessero guardato anche le altre materie (lettere, storia, inglese, diritto/economia) avrebbero visto che lì difficilmente riuscivo a superare il 6 e ½ e spesso navigavo tra il 5/6... un vero “secchione” avrebbe dovuto eccellere in tutto...
Comunque, questa definizione, da parte dei miei compagni, non era dispregiativa nei miei confronti forse perchè non mi sono mai rifiutato di aiutare nessuno.
Ricordo ancora tutta la telefoneria che ricevevo a casa nel tardo pomeriggio per confrontare i risultati di alcuni esercizi e per chiedere spiegazioni per lo svolgimento di un determinato problema...
… oppure i pomeriggi di studio collettivo che facevamo a casa mia o di altri compagni, il giorno antecedente i compiti in classe.
Ricordo ancora la mattina, al bar della scuola (enorme anche quello e con una barista, si chiamava Andrea, che faceva girare la testa a tutti noi ragazzi... ehh... ) gli aiuti al volo per terminare un esercizio o una spiegazione in vista di una qualche interrogazione.
Ricordo ancora lo stupore della professoressa di elettronica generale di quinta (una gran bella donna...) e dei miei compagni quando, nonostante lei ci avesse dato delle dispense per studiare la retroazione dei transistor in maniera semplificata, io mi incaponii a studiare la versione completa del libro di testo... nell'interrogazione su questo argomento, quando avevo quasi riempito di formule metà lavagna ed ero solo a metà spiegazione...
Ricordo, con amarezza, che in occasione di un “pomeriggio di studio” solo con due mie compagne, trovai finalmente il coraggio di dichiarare i miei sentimenti verso una delle due... purtroppo ne scaturì una risata divertita di entrambe al che capii che non era cosa gradita e che il suo cuore, molto probabilmente, palpitava per qualcun altro... pazienza.
Però notai con piacere che questo fatto rimase una cosa privata perchè nessun mio compagno, al di fuori di loro due, venne mai a sapere nulla.
… e tutto continuò come nulla fosse successo: io continuai ad aiutarla quando me lo chiedeva, anche se, dopo quel fatto, successe più di rado.
E la mia vita in quegli anni continuò con questo ritmo: scuola (un giorno a settimana avevamo il tempo pieno: 6 ore di mattina e 4 di pomeriggio) – studio – aiuti... tempo libero poco.
In questi anni, comunque, prendo la patente per la moto (A) e riesco a convincere mio padre all'acquisto almeno di una moto usata (avrei voluto la morini excalibur nuova... ma era fuori portata per il budget famigliare): arrivò una mitica vespa GT 125 usata del 1968... il mio anno di nascita!
Finalmente avevo un mezzo, oltre la bicicletta, per muovermi senza dover utilizzare l'autobus.
Fine 1986 – Ricevo la cartolina precetto per presentarmi alla selezione psicoattitudinale per il servizio di leva obbligatorio: il primo contatto con il mondo militare, un mondo dove le libertà del “libero cittadino” sono molto compresse e dove gli ordini si eseguono, non si discutono!
I primi tre giorni in cui mi sono anche reso veramente conto dello spreco di risorse nella burocrazia pubblica: tante persone che fanno singole operazioni che potrebbero, invece, essere eseguite da una sola...
… e il primo stipendio da militare: si perchè per quei tre giorni vieni, comunque retribuito (una sciocchezza, ma ti pagano).
Dal Settembre 1986 al Giugno/Luglio 1987 – Ultimo anno delle superiori: il fatidico anno degli esami di maturità.
Lo studio e gli aiuti continuano allo stesso ritmo degli anni precedenti, io però sono preoccupato per la prova scritta di italiano: i temi non sono mai stati il mio forte.
Marzo 1987 – Sono ufficialmente maggiorenne... divento ufficialmente disponibile per la leva obbligatoria (… che palla!)... faccio il rinvio di un anno per motivi di studio.
Alcuni miei compagni, al compimento della maggiore età si precipitano a prendere la patente della macchina, a me non interessa, la mia città si gira benissimo in bicicletta o in vespa e i mezzi pubblici sono molto capillari.
Escono le materie d'esame: scritti italiano (ovvio) e elettronica generale, orali elettronica generale, elettronica industriale, tecnologia, italiano... e non ricordo se ce ne erano altre.
Per gli orali si sceglievano due materie, la prima era sicura, la seconda poteva essere cambiata dalla commissione d'esame (tutta esterna tranne un membro che era della tua classe)... io scelsi elettronica generale e industriale.
Maggio 1987 – Prima degli esami decidiamo, su invito del professore di laboratorio di elettronica, di fare una pranzo tutti insieme nella sua casa di campagna... l'ultimo atto prima dell'inevitabile separazione da compagni che, inevitabilmente, e molto probabilmente, non vedrai più... ci siamo divertiti, è stato un bel pomeriggio passato tutti insieme, ma non so se altri, nel loro animo, era rattristati come lo ero io...
Giugno 1987 – Iniziano gli scritti della maturità: PAAAUUURRRAAA!!!! C'è la prova scritta di italiano... utilizzo quasi tutte le ore disponibili per l'esecuzione della prova.
Secondo giorno: Prova scritta di elettronica generale, molto più rilassato, vado via spedito, salto solo una domanda che era facoltativa, e, se non ricordo male, sono tra i primi a consegnare con ancora quasi due ore di margine di tempo per la conclusione della prova.
Durante il secondo giorno, viene anche stilata, per estrazione, la sequenza delle sezioni per i giorni delle prove orali: la sezione B4 (… la mia) è la prima estratta... penso di essere stato l'unico a gioirne (ovviamente dentro di me...), saremmo stati interrogati nella prima settimana utile dopo le prove scritte... questa tortura psicologica sarebbe finita in fretta.
Io mi imposi di smettere di studiare una settimana prima degli orali, e così feci... l'ultima settimana facevo solo dei gran giri in bicicletta per la campagna vicino a dove abitavo.
Per non caricarmi troppo d'ansia, decisi di non assistere agli esami dei miei compagni, per cui mi presentai solo il giorno in cui dovevo essere interrogato: non ricordo se eravamo in 4 o 5 al giorno, ma ricordo benissimo che io, quel giorno ero l'ultimo... e senza neanche farlo apposta, dopo il mio amico di sempre Davide!
Andò oltre ogni mia rosea aspettativa: al professore di lettere era piaciuto il mio tema (miracolo!!) ed era convinto che, con più tempo a disposizione avrei potuto ampliarlo ulteriormente (… bontà sua), il professore di elettronica generale mi fece qualche domanda andandosi a ricollegare anche allo scritto e il professore di elettronica industriale mi fece solo un paio di domande... penso che il tutto non durò più di una ventina di minuti.
FINITAAA!!!
Sinceramente andai a casa e non ricordo proprio più come passai i giorni fino al termine di tutte le sessioni d'esame per attenderne l'esito...
… che fu strabiliante (con tutta onestà, non per falsa modestia, non me lo aspettavo proprio): 60/60
Per ringraziamento tutti i portici di S. Luca a piedi in salita e discesa...
:)
--- Fine prima parte ---
... ecco fatto, a breve, impegni permettendo, la seconda parte.
:hi
Massimiliano
Che ragazza... ama le moto *_______*
Pulce mi dispiace per tutte le cose brutte che ti sono capitate :( ma poi contare su di noi :)
Continuo io...mi chiamo Adele, ho 16 anni e vivo vicino a Firenze. Frequento il secondo anno di scuola superiore all'ITT MARCO POLO a Firenze.
Quando ero piccola i miei genitori hanno comprato il camper e insieme abbiamo viaggiato molto :) Abbiamo girato tutta l'Italia e mezza Europa.
Mi è sempre piaciuto fare sport e muovervi e anche, grazie al sostegno di mio padre, ho potuto fare gli sport che volevo, anche calcio, anche se sono una femmina :) Ho fatto molti sport e adesso sto facendo tennis anche se mi piacerebbe fare arti marziali :D
Le medie sono state un bel periodo, soprattutto la 3° media perchè il rapporto con alcuni miei compagni si era intensificato anche se ora non li considero più amici perché sono cambiate diverse cose... a volte rimpiango quei tempi, ma sono molto contenta di essere andata a scuola a Firenze, invece che rimanere nel mio paesino anche se all'inizio della prima superiore ero preoccupata di andare a scuola così lontano da casa ma poi è andato tutto bene :). Adesso sto molto bene in classe, anche perché ho trovato delle persone stupende ( soprattutto la mia compagna di banco :) )
Meno male che le ho conosciute perché le persone che ritenevo i miei migliori amici si sono rivelati tutt'altro e questa cosa, nonostante sia passato diverso tempo, mi fa sempre soffrire...
Per il resto va tutto bene, anche in famiglia :) Non sono fidanzata e questo mi risparmia un bel pò di problemi e sofferenze :)
I miei hobby preferiti sono: ascoltare musica, andare in moto, leggere e ho la passione per i manga ( fumetti giapponesi )
Amo le moto e da un anno il mio papà me ne ha comprata una da cross stupenda :) Mi piace troppo andare in moto, non c'è cosa più bella anche se qualche volta ho rischiato di rimanerci :D
Il mio sogno è quello di girare tutto il mondo e di andare in Australia per surfare :D Non ci posso fare niente, mi piacciono gli sport estremi XD
Che dire...basta...questa sono io :D
Continuo io...mi chiamo Adele, ho 16 anni e vivo vicino a Firenze. Frequento il secondo anno di scuola superiore all'ITT MARCO POLO a Firenze.
Quando ero piccola i miei genitori hanno comprato il camper e insieme abbiamo viaggiato molto :) Abbiamo girato tutta l'Italia e mezza Europa.
Mi è sempre piaciuto fare sport e muovervi e anche, grazie al sostegno di mio padre, ho potuto fare gli sport che volevo, anche calcio, anche se sono una femmina :) Ho fatto molti sport e adesso sto facendo tennis anche se mi piacerebbe fare arti marziali :D
Le medie sono state un bel periodo, soprattutto la 3° media perchè il rapporto con alcuni miei compagni si era intensificato anche se ora non li considero più amici perché sono cambiate diverse cose... a volte rimpiango quei tempi, ma sono molto contenta di essere andata a scuola a Firenze, invece che rimanere nel mio paesino anche se all'inizio della prima superiore ero preoccupata di andare a scuola così lontano da casa ma poi è andato tutto bene :). Adesso sto molto bene in classe, anche perché ho trovato delle persone stupende ( soprattutto la mia compagna di banco :) )
Meno male che le ho conosciute perché le persone che ritenevo i miei migliori amici si sono rivelati tutt'altro e questa cosa, nonostante sia passato diverso tempo, mi fa sempre soffrire...
Per il resto va tutto bene, anche in famiglia :) Non sono fidanzata e questo mi risparmia un bel pò di problemi e sofferenze :)
I miei hobby preferiti sono: ascoltare musica, andare in moto, leggere e ho la passione per i manga ( fumetti giapponesi )
Amo le moto e da un anno il mio papà me ne ha comprata una da cross stupenda :) Mi piace troppo andare in moto, non c'è cosa più bella anche se qualche volta ho rischiato di rimanerci :D
Il mio sogno è quello di girare tutto il mondo e di andare in Australia per surfare :D Non ci posso fare niente, mi piacciono gli sport estremi XD
Che dire...basta...questa sono io :D
nn so cosa dire avete chiesto una mia autobiografia e la farò xd
mi chiamo angelo ho 18 anni quasi 19 il 25 settemio padre si chiama claudio e mia mamma caterina. dopo 4o giorni la mia nasciata,mia mamma si accorse che rigurgitavo il latte e allora mi portò dal medico che capì subito che si trattava della restrizione del piloro,e ho subito un imtervento di allargamento dell sfintere,avevo solo 40 giorni.dopo l'operazione mi ripresi e recuperai quel peso che avevo perso.l'infanzia la trascorsi a roma in una zona periferica,fino all'eta di 7 anni .dopo mi dovetti trasferire a reggio calabria a causa di problemi economicie mio padre trovò un posto in un ristorante visto che faceva e fa ancora lo cheuf.completati gli studi elementari e delle medie.mi iscrissi all'istituto tecnico industriale di reggio calabria indirizzo chimico e arrivai fino al quinto anno il resto lo scopriro solo vivendo e poi ve lo dirò ahahah xdxd
all'età di 9 anni mi iscrissi a karate ottenendo molti successi prima a livello regionale poi nazionale e adesso internazionale vincenzo il campionato internazionale a termoli :)
la mia infanzi è stata molto travagliata subì tanti traumi sia in famiglia a causa dei continui litigi di mia madre e mio padre con mio nonno ed è questo che ha contribuito a rendermi molto insicuro e timido :( e l'altro trauma è quando a 9 anni,stavo andando a scuola in macchina con tutta la famiglia,ad un certo punto una amacchina ci piomba addosso mio padre cercò di frenare istintivamente ma le ruote slittarono è l?impatto fu molto forte che la gente di passaggio credeva fossimo morti :(
io ero quello più grav avevo subito una ferita vicino la tempia ero dissanguato stordito,un signore ci soccorse mi prese in braccio e mi portò in macchina sua,lasciando mia madre disperata in lacrime che cercava di avvisare i miei nonni e parenti per chiedere aiuto :( . tutto questo mi costò 36 punti alla tempia trauma cranico trauma psicologico(avevo solo 9 anni :( ) mio padre si frattuò due costole mi madre sbatte un colpo forte che gli porto ad avere un ametoma e per fortuna la mia sorellina nn ebbe ninte . beh mi sono successe molte cose in passato e mi succedono ancora oggi e putroppo mi hanno costretto ad essere una persona insicura e timida :(.
le medie per me nn sn state bellissime diciamo un incubo salverei solo gli ultimi mesi della terza media mi licenziai con buono anche se meriatavo di più ma nn potevo fare ninte.alle superiori però andai oltre le aspettative incomincia a prendere buoni voti 8 9 lasciando con la boccca aperta chi mi aveva sempre disprezzato e sottovalutato . e continuai in questa strada fino ad arrivare in quinto anhe se quest'anno sn un pò calato a causa di cambiamenti a scuola e di alcuni prof che mi odiano che devo fare il lecchino nn mi piace farlo e anzi odio tutti i lecchini ruffiani.
adesso manca poco agli esami sn disperato nonostante i miei problemi(terremoto in famiglia personali) sto cercando di studiare ma devo dare ancora oltre il massimo anche se sn molto stanco,sia fisicamente che mentalmente :( e se nn esco con un bel voto posso dire che sn un fallito e che ho buttato via 5 anni :( ma nn è solo colpa mia,ci sn prof che hanno le preferenza con alcuni e algi altri come me li penalizzano per ripicca e anzi aiutano chi nn ha fatto un tubo tutto l'anno.
niente nnn so che dire sto attraversando un brutto periodo,ma vorrei lo stesso coronare il mio sogno diventare qualcuno quello he ha sempre voluto mio padre e anche io9voglio ripagare i mie per tutto quello che hanno fatto per me e stanno facendo adesso ad alleggerire però il dolore c'è sempre il mio amoreeeeee serena pronta sempre ad aiutarmi e si dimostra disponibile nei mie confronti :)
QUESTO SN IO
mi chiamo angelo ho 18 anni quasi 19 il 25 settemio padre si chiama claudio e mia mamma caterina. dopo 4o giorni la mia nasciata,mia mamma si accorse che rigurgitavo il latte e allora mi portò dal medico che capì subito che si trattava della restrizione del piloro,e ho subito un imtervento di allargamento dell sfintere,avevo solo 40 giorni.dopo l'operazione mi ripresi e recuperai quel peso che avevo perso.l'infanzia la trascorsi a roma in una zona periferica,fino all'eta di 7 anni .dopo mi dovetti trasferire a reggio calabria a causa di problemi economicie mio padre trovò un posto in un ristorante visto che faceva e fa ancora lo cheuf.completati gli studi elementari e delle medie.mi iscrissi all'istituto tecnico industriale di reggio calabria indirizzo chimico e arrivai fino al quinto anno il resto lo scopriro solo vivendo e poi ve lo dirò ahahah xdxd
all'età di 9 anni mi iscrissi a karate ottenendo molti successi prima a livello regionale poi nazionale e adesso internazionale vincenzo il campionato internazionale a termoli :)
la mia infanzi è stata molto travagliata subì tanti traumi sia in famiglia a causa dei continui litigi di mia madre e mio padre con mio nonno ed è questo che ha contribuito a rendermi molto insicuro e timido :( e l'altro trauma è quando a 9 anni,stavo andando a scuola in macchina con tutta la famiglia,ad un certo punto una amacchina ci piomba addosso mio padre cercò di frenare istintivamente ma le ruote slittarono è l?impatto fu molto forte che la gente di passaggio credeva fossimo morti :(
io ero quello più grav avevo subito una ferita vicino la tempia ero dissanguato stordito,un signore ci soccorse mi prese in braccio e mi portò in macchina sua,lasciando mia madre disperata in lacrime che cercava di avvisare i miei nonni e parenti per chiedere aiuto :( . tutto questo mi costò 36 punti alla tempia trauma cranico trauma psicologico(avevo solo 9 anni :( ) mio padre si frattuò due costole mi madre sbatte un colpo forte che gli porto ad avere un ametoma e per fortuna la mia sorellina nn ebbe ninte . beh mi sono successe molte cose in passato e mi succedono ancora oggi e putroppo mi hanno costretto ad essere una persona insicura e timida :(.
le medie per me nn sn state bellissime diciamo un incubo salverei solo gli ultimi mesi della terza media mi licenziai con buono anche se meriatavo di più ma nn potevo fare ninte.alle superiori però andai oltre le aspettative incomincia a prendere buoni voti 8 9 lasciando con la boccca aperta chi mi aveva sempre disprezzato e sottovalutato . e continuai in questa strada fino ad arrivare in quinto anhe se quest'anno sn un pò calato a causa di cambiamenti a scuola e di alcuni prof che mi odiano che devo fare il lecchino nn mi piace farlo e anzi odio tutti i lecchini ruffiani.
adesso manca poco agli esami sn disperato nonostante i miei problemi(terremoto in famiglia personali) sto cercando di studiare ma devo dare ancora oltre il massimo anche se sn molto stanco,sia fisicamente che mentalmente :( e se nn esco con un bel voto posso dire che sn un fallito e che ho buttato via 5 anni :( ma nn è solo colpa mia,ci sn prof che hanno le preferenza con alcuni e algi altri come me li penalizzano per ripicca e anzi aiutano chi nn ha fatto un tubo tutto l'anno.
niente nnn so che dire sto attraversando un brutto periodo,ma vorrei lo stesso coronare il mio sogno diventare qualcuno quello he ha sempre voluto mio padre e anche io9voglio ripagare i mie per tutto quello che hanno fatto per me e stanno facendo adesso ad alleggerire però il dolore c'è sempre il mio amoreeeeee serena pronta sempre ad aiutarmi e si dimostra disponibile nei mie confronti :)
QUESTO SN IO
cri, ma tu puoi SEMPRE contare su di me!
sapevo di poter contare su di te celo! ;)