Take Down

Qaulche tempo fa ho rivisto questo film (uno dei miei preferiti) su sky.

Per chi non lo avesse visto, questo film narra la storia di Kevin Mitnick (il piu grande Hacker della storia), in maniera molto curata (anche se la storia è stata un pò modificata in certi versi).

Sicuramente, per chi come me, è cresciuto con il mito del Condor (alias di Kevin Mitnick) e con la filosofia cyberpunk, questo film è un must.

E approfittando di questo, volevo un pò capire cosa la gente, miei coetanei/colleghi di università, pensa approposito di questo argomento, gli "Hackers".

Premetto che il termine Hacker è una semplice parola, ma che in se racchiude un grande significato.

I media hanno sempre cercato, con la nascita di internet e delle telecomunicazioni, di trarre vantaggio da questa parola, storpiadola e dando significati che hano portato le masse (che vantano una grande disinformazione) a crede che l'Hacker sia una sorta di bucaniere della rete.

a tal proposito, riporto un articolo trovato su un sito, che mi ha toccato in modo molto profondo e che condivido al 100% :


Gli hacker sono sempre esistiti...
Sono gli onnivori della conoscenza...
Gli eroi della rivoluzione informatica...
I ricercatori assidui della perfezione estrema...
I pionieri delle nuove frontiere tecnologiche.
Smanettano nei meandri della rete, agendo in simbiosi con i calcolatori, fanno parte di una comunità underground che non ha mai avuto il rispetto che si merita.
Sono i "dietro le quinte" del mondo dell'information technology, il motore del progresso.
Vengono disegnati dai mas mmedia quali criminali, terroristi informatici, pirati virtuali.
Esplorano... e li chiamate criminali.
Cercano la conoscenza... e li chiamate criminali.
Esistono senza colore della pelle, senza nazionalità, senza pregiudizi religiosi... e li chiamate criminali.
Sì è vero, sono dei criminali.
Il loro crimine è la curiosità.
Il loro crimine è quello di giudicare le persone in base a quello che pensano e quello che dicono, non per come appaiono.
Il loro crimine è quello di mostrare al mondo le vulnerabilità del vostro software.
Il loro crimine è quello di saperne più di voi, di essere più furbi di voi, di essere più intelligenti di voi... reati che non potrete mai perdonare.
Non li temete dunque; perché non c'è niente di nascosto che non debba essere scoperto, ne di occulto che non debba essere rivelato.
I mass media hanno sempre diffuso un'idea distorta della figura dell'Hacker.
Nell'attuale mondo tecnologico dove internet sta assumendo maggior importanza rispetto ai mass media, l'hacker viene visto come la parte cattiva del web.
Il comune utente è abituato a pensare all'haker quale un ragazzo, al lavoro, al buio, chino sul computer, circondato da apparecchi tecnologici, da scarti di pizza, da tazze sporche di caffè, mozziconi di sigaretta e con ogni superficie piana occupata da manuali, documentazione e stampate di vario genere, intento a digitare comandi e a lanciare attacchi verso un bersaglio posto dall'altro capo del mondo.
E' così fossilizzato su questa idea che non riesce nemmeno ad immaginare che possa essere sbagliata.
Questo perché pur di rimediare anche solo uno straccio di notizia sensazionalistica, l'hacker viene catapultato nei titoli di giornale e usato come unico capro espiatorio.
Ciò è causato da una scarsa competenza in materia da parte del giornalista, ma anche da un forzato adeguarsi di chi scrive a una presunta ignoranza del comune lettore.
Ma la figura dell'hacker visto come un asso dell'informatica, capace di entrare in qualsiasi sistema informatico, catalizza l'interesse, soprattutto degli adolescenti, verso questo mondo.
Eppure le responsabilità non sono da attribuire esclusivamente a tv e giornali.
Infatti surfando nella rete in siti dedicati (per così dire) al mondo dell'hacking, incontreremo documenti che trattano il termine "hacker" parlando di mailbombing, password cracking ed altre lamerate del genere.
Gli webmaster di questi siti sono ragazzini che sperano di guadagnare fama nel mondo dell'hacking e fanno di tutto per pubblicizzare il loro sito (iscrizioni alle top 100, spam nei forum eccetera).
Nella maggiorparte dei casi questi siti si presentano come "grandi portali dell'underground" e in realtà sono solo una grande raccolta di manuali ed articoli raccolti nella rete, scritti da persone che raccontano ciò che mangiano e ascoltano; molto spesso nascondono dialer o trojan e non trattano argomenti quali etica e cultura hacker,e se trattati questi sono copia & icolla presi dalla rete e che discordano con il resto del sito.
Tutto ciò contribuisce ancor più a diffondere l'idea di hacker quale criminale.
A peggiorare la situazione ci sono molteplici persone che girano nelle chat e soprattutto in irc, vantandosi di essere un hacker e credendosi tale solo per il fatto di essere riuscito ad usare un trojan, o per il loro primo defaced.
In linea di massima quindi le prime cose da evitare sono quello di leggere articoli informatici scritti da quotidiani nazionali.
Se volete tenervi informati sulle ultime notizie dell'IT, iscrivetevi a qualche buona newletter.
In oltre non frequentate siti che trattano in maniera indecente l'hacking e iniziate a visitare siti seri che trattano questo argomento nella maniera più etica possibile.
Per quanto riguarda chat ed irc, il consiglio è quello di non frequentarli e di preferire i forum a questi ultimi.
Iniziamo a fare ordine e cerchiamo di dare una definizione di hacker.
Non esiste in realtà una definizione unanime di hacker: ce ne sono tante e darne una completa è compito assai arduo.
Possiamo affermare che il vero l'hacker è l'esperto di sicurezza informatica che si diletta ad esplorare i dettagli di tutti i sistemi di programmazione, nell'espansione delle loro capacità oltre i limiti.
E' colui che prova piacere nel risolvere problemi e che crede fermamente nei principi dell'open source.
Egli non ?defaccia? mai un sito e non è geloso delle sue conoscenze.
Anzi cerca di condividerle con altri, facendo sempre attenzione a non divulgare a gente inaffidabile.
E' colui che studia e ristudia e cerca di imparare sempre dai propri errori; si scrive da se i programmi e usa altri software perché ritiene che chi li ha creati sia più bravo di lui.
Esercita l'autocritica.
E' colui che non usa sowtware proprietario e che cerca sempre di essere un autodidatta.
Hacker è colui che non si definisce tale, lasciando che gli altri lo facciano per lui.
E' colui che non entra nei sistemi per far danni ma solo per segnalarne la falla e la risoluzione all'admin.
E' colui che si tiene costantemente aggiornato e non smette mai di imparare.
L'hacker sa solo di non sapere.
Questa definizione è relativa ad un ambito informatico.
Ma l'Hacking deve essere inteso come stile di vita, un modo di essere, quasi una concezione filosofica esistenziale, non solo come qualcosa di strettamente tecnico.
Essere "hacker dentro" è come essere innamorati; è innanzi tutto un'emozione.
Innamorati della propria scienza o del proprio interesse primario, a prescindere dalle conoscenze tecniche.
Sara poi questo innamoramento che culminerà in una conoscenza completa, in approfondimenti, sviluppi e divulgazione dell'informazione dando vita all'hacker dentro e fuori.
Ed è per questo che non si è hacker solo d'informatica.
Si può essere hacker in un qualsiasi ambito della scienza.
Vediamo quali dovrebbero essere i valori dell'hacker.

1)L'ACCESSO AI COMPUTER DEVE ESSERE ASSOLUTAMENTE COMPLETO ED ILLIMITATO. L'etica Hacker si basa sul fondamento che qualsiasi software o hardware deve poetr essere "smotato", analizzato, studiato, approfondito e migliorato fino alla perfezzione (che non potrà mai esistere come tale, perche per ogni traguardo raggiunto se ne prospetterà un'altro ancor più allettante).
Tutto ciò che non permette questo lavoro o lo ostacola (leggi, aziende, persone, bariere fisiche, software, e hardware) sarà sempre criticato e odiato dagli hackers.
Ecco perchè esiste un atteggiamento di diffuso disprezzo verso il software proprietario.

2)LA DIFFUSIONE E CONDIVISIONE DELLE INFORMAZIONI DEVE ESSERE LIBERA Uno dei principi dell'hackin è la diffusione e la condivisione delle informazioni.
Mentre un tempo reperire materiale era difficile, oggi invece la sua reperibilità sulla rete ha diffuso la conoscenza.
In ambito informatico, questo è ulteriormente utile perche consente di progredire più infretta ed evitare che un qualcosa di già realizzato debba essere ripetuto.
Anche in questo caso, gli hacker odiano tutto ciò che impedisce la libera circolazione di dati, ed è per questo che odiano la normativa EUCD.
Inoltre la diffusione della conoscenza deve essere esercitata in particolare dagli hackers che hanno il dovere di instruire chi ne sa meno di loro.

3)LE PERSONE DEVONO ESSERE GIUDICATE DALL'OPERATO Tutti devono essere giudicati in base a quello che scrivono e che fanno.
Non devono influire fattori come la razza, l'età, il sesso, il colore della pelle o il ceto sociale o i diplomi e le lauree.
Giudicare qualcuno in base a questi parametri ha un sapore chiaramente razzista e denota un'enorme incapacità e superficialità di giudizio.

4)LA PASSIONE GENERA IL PROGRESSO La "Legge di "Linus Torvals" insegna che sono tre le motivazioni essenziali di un individuo che costituiscono le spinte direttrici del progresso: sopravvivenza, legami sociali e intrattenimento.
Assistiamo invece da parte dell'hacker ad un uso del computer che non si colloca solo nello stadio di mera sopravvivenza o va ad ifittire la rete di rapporti interpersonali.
Il computer non è solo uno strumento di lavoro o del tempo libero ma assume una centralità nell'esistenza dell'hacker per il quale diventa un serio impegno, permanente ricco di passione e di spirito creativo. Ecco perchè il vero hacker fatica a distinguere dove finisce il lavoro e dove comincia il tempo libero e viceversa.

5)INTERNET E' NATA PER ESSERE LIBERA La rete è nata per la condivisione libera di materiale e informazioni, annullando le distanze territoriali.
Ma come in tutto ciò che è una possibile fonte di guadagno, anche internet sta subendo (e in gran parte ha già subito) un processo di monopolizzazione.
E ce ne accorgiamo navigando o scaricando la posta.
Ormai tutto è lecito per indurti ad entrare in un sito, i dialer si installano automaticamente e non comunicano il costo della connessione, si aprono 13 pop-up all'apertura di un sito, gli indirizzi e-mail vengono venduti ai maggiori offerenti spammer, i cookies si impadroniscono di informazioni non dovute.
L'hacker ha il dovere di contestare e combattere questa politica.

6)LA TUTELA DELLA PRIVACY
La privacy dell'utente deve essere rispettata.
Allo stato attuale delle cose viene sistematicamente violata tramite progetti, ad esempio, quali Echelon.
E dopo gli eventi legati all'11 Settembre, la privacy è diventata la vittima sacrificale sull'altare della lotta al terrorismo.
Essere hacker vuol dire anche acquisire questa consapevolezza e contribuire a diffonderla, cercando di garantirsi una pur minima tutela con strumenti di crittografia.

7)UN SISTEMA INSICURO E' UN SISTEMA A RISCHIO Qualsiasi sistema informatico che presenti falle di sicurezza è un sistema suscettibile di attacchi da parte di maleintenzionati.
L'hacker è fermamente convinto che, una volta analizzato il bug, sarà necessario comunicarlo all'admin in questione, magari fornendogli anche la risoluzione.
Tutto ciò senza provocare alcun danno


Ora prego avanti con le critiche.

PS : Come altri films consiglio War Games e Hackers, imperdibili.

Holavez

Risposte
grandeturco-votailprof
Lestat:


Quello che rende Hackers è il sentimento che spinge a farlo...



concordo!

Sinceramente dato che la rete ormai ha preso il sopravvento su molte cose, oserei dire che ormai molta gente vive solo in rete, queste distinzioni diventano una cosa che ci tocca tutti in modo diretto.

Alla fine la rete è un villaggio globale, e le entità virtuali che la popolano (che poi sono virtuali solo in aspetto) devono avere il giusto rispetto come in rapporti faccia a faccia.

come riportato dall'articolo, essere Hacker è avere lo stile di vita da Hacker.

Il saper bucare servers, il saper applicare lo spoofing alla perfezione, l'usare tecniche raffinate alla perfezione, tutto questo non rende hacker, se non si ha l'etica giusta.

Quello che rende Hackers è il sentimento che spinge a farlo...

Cmq synapse non l'ho visto, però ne ho sentito parlare, spero di riuscirlo a vedere al piu presto.

Holavez

anonymous-votailprof
Già visto, ce ne sono tanti di questi generi di film.


Hackers e Hackers 2, Synapse, The Net, War Games....e qualkun'altro.

battagliero-votailprof
A prescindere dall'uso che facciano della loro "arte", che siano hacker, cracker o grissini non importa, ho sempre avuto un' ammirazione sconfinata per questa figura, e non mi sognerei mai di metterla sullo stesso piano di altre figure delinquenziali. Non ho visto il film in questione, ma colmerò la lacuna al più presto... :wink:

grandeturco-votailprof
ero a conoscenza di questa differenza tra hacker e i cosiddetti "cracker",ovvero i veri e propri pirati informatici..e penso che il limite tra l'una cosa e l'altra sia molto fragile e facilmente valicabile..tutto sta nell'etica dell'individuo che agisce..come un super eroe che ha dei poteri e può decidere se usarli al servizio del bene o del male..se gli hacker fossero tutti "buoni",non esisterebbero nè virus nè antivirus,per esempio!!!l'hacker è una figura mitica,a cui molti,come dice anche l'articolo riportatto da lestat,si ispirano falsando il vero messaggio che porta con sè..ormai nell'immaginario comune,l'hacker è colui che si infiltra nei sistemi di sicurezza del pentagono per carpirne i segreti e venderli agli altri servizi segreti,l'hacker è quel bucaniere della rete (per usare una espressione dell'articolo) elude i sistemi di sorveglianza informatica per avere accesso alle reti bancarie..l'hacker è un malvivente..una figura che incute timore,un elemento pericoloso da cui tenersi alla larga..è questa l'immmagine affiancata alla definizione di hacker nel nostro dizionario celebrale...
d'altra parte è difficile fidarsi di qualcuno che non conosci e che ha le potenzialità per fare tutto,nel bene e nel male..nell'era degli schiavi del computer,l'hacker in un certo senso,è il padrone.

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