Palermo, la Sicilia che si ribella al pizzo

Martedì 21 ottobre, in occasione di "Io faccio la spesa giusta", la settimana per il Commercio Equo e Solidale (18-26 ottobre 2008), Filippo Conticello presenta il suo libro-inchiesta "L'isola che c'è - la Sicilia che si ribella al pizzo", alle ore 17:30 presso la Filiale di Banca Etica di Palermo, in via Catania 24.
Assieme all'autore interverranno:
Rita Borsellino (Un'altra Storia)
Rodolfo Guajana (Imprenditore)
Tommaso Marino (Banca Etica)
Alessandra Nocilla (Addiopizzo)
Con accompagnamento musicale e a seguire degustazione equa e solidale.
Un viaggio in Sicilia, da Catania a Palermo, da Gela a Siracusa. Imprenditori coraggiosi, che hanno deciso di ribellarsi al racket delle estorsioni mafiose. C'è Andrea Vecchio, l'imprenditore edile catanese vittima di quattro attentati in quattro giorni. C'è Vincenzo Conticello, il titolare dell'Antica Focacceria San Francesco di Palermo che ha indicato in aula il suo estorsore. C'è Bruno Piazzese che qualche anno fa ha visto andare in cenere per tre volte il suo Irish pub a Siracusa. E tante altre storie di siciliani in lotta contro la mafia e per la libertà d'impresa. Per Libero Grassi, il primo martire di questa rivolta, "il pizzo è la manifestazione della signoria territoriale di Cosa Nostra". E contro questo dominio è iniziata la battaglia più importante per la Sicilia. Soprattutto oggi che la Confindustria ha deciso di espellere chi non denuncia e in molti stanno imparando che "un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità".
Risposte
La mafia è un gene del DNA del Meridione.é stata radicata alla nostra realtà dalla nascita dei Comuni nel Medioevo.Le scelte economiche e le dominazioni che hanno occupato il Sud hanno mantenuto inalterato il sistema di "arricchimento lesivo a scapito dei diritti altrui" sotto forme diverse per epoche!
I progetti che intervengono nell'ultimo ventennio sono consistenti perchè danno piccole ma profonde scosse all'anti-Stato destabilizzandolo e alterandone gli equilibri.Una delle soluzioni su cui la lotta dovrebbe concentrarsi è l'abbattimento dei falsi valori che offuscano la testa della popolazione meridionale.Fin quando coloro che ambiscono a una condizione migliore riterranno che la via più semplice sia l'altra,le attività di difesa saranno innocue.Le autorità amministrative devono garatire l'osservanza dei divieti e delle procedure previste per scoraggiare gli arrampicatori sociali senza merito,devono rafforzare e migliorare il mercaro del lavoro!
Non è il gesto che si deve screditare,ma la testa che deve mutare!
A presto! :ciaociao:
I progetti che intervengono nell'ultimo ventennio sono consistenti perchè danno piccole ma profonde scosse all'anti-Stato destabilizzandolo e alterandone gli equilibri.Una delle soluzioni su cui la lotta dovrebbe concentrarsi è l'abbattimento dei falsi valori che offuscano la testa della popolazione meridionale.Fin quando coloro che ambiscono a una condizione migliore riterranno che la via più semplice sia l'altra,le attività di difesa saranno innocue.Le autorità amministrative devono garatire l'osservanza dei divieti e delle procedure previste per scoraggiare gli arrampicatori sociali senza merito,devono rafforzare e migliorare il mercaro del lavoro!
Non è il gesto che si deve screditare,ma la testa che deve mutare!
A presto! :ciaociao:
Ultimamente di "progressi" ne hanno fatti.. speriamo bene!! Il sud è martoriato da questa situazione
Di fatto, caro flash81, quella su citata non è una "sola manifestazione".
Ma la presentazione e la promozione di un progetto che va avanti già da un po. Che è molto pragmatico e affronta il problema da un punto di vista strettamente pratico.
La linea di addiopizzo è semplice ed efficace: stimolare gli imprenditori a liberarsi dal pizzo rendendo la ribellione conveniente, anzichè essere quello che è sempre stato, un martirio.
Pene severe e sequestri per fortuna sono sempre più frequenti, almeo a leggere i giornali. Ma evidentemente non basta.
Forse neanche addiopizzo.
Ma intanto con entrambe le cose in contemporanea l'impressione che qualcosa stia cambiando io l'avverto. Magari mi sbaglio o solo mi illudo durerà ancora.
Ma la presentazione e la promozione di un progetto che va avanti già da un po. Che è molto pragmatico e affronta il problema da un punto di vista strettamente pratico.
La linea di addiopizzo è semplice ed efficace: stimolare gli imprenditori a liberarsi dal pizzo rendendo la ribellione conveniente, anzichè essere quello che è sempre stato, un martirio.
Pene severe e sequestri per fortuna sono sempre più frequenti, almeo a leggere i giornali. Ma evidentemente non basta.
Forse neanche addiopizzo.
Ma intanto con entrambe le cose in contemporanea l'impressione che qualcosa stia cambiando io l'avverto. Magari mi sbaglio o solo mi illudo durerà ancora.
Con la sola manifestazione si fa ben poco per sconfiggere la mafia ci vogliono le leggi dure ed una giustizia equa...Ci vorrebbero i lavori forzati, pene severe e sequestro di quasi tutti i beni per coloro che sono implicati direttamente o indirettamente in questioni mafiose!!!Purtroppo ci vuole il pugno duro! Spero che non sia l'unico a pensarla così. Per un pò pensiamo al male che questi hanno fatto alla gente e all'intera economia di una regione.....