Alitalia...e tu che ne pensi..

beltipo-votailprof
Non so se avete seguito la vicenda alitalia...che ne pensate?

Risposte
folgore693-votailprof
Il governo attuale vuole svenderla..perchè non gli frega nulla dell'italia dell'orgoglio di molti italiani di avere una compagnia..qualche aereo con la nostra bandiera!la cordata italiana può esistere e io penso che ci sarà,non dimentichiamo che se berlusconi non è eccellente come politico..egli eccelle come imprenditore,ma non è questo il punto...il punto è che già da lodare l'iniziativa di far rimanere italiana un'azienda nata in italia e che rappresenta l'italia...ci sono gruppi in italia che fanno soldi a palate..e se si uniscono per investire su alitalia la compagnia torna di nuovo in vetta.ma cmq finalmente hanno tolto le tende..e vanno a casetta loro sti bolscevichi

beltipo-votailprof
No cordata si scrive con la C...attenzione, stai per scivolare nell'abbisso internet di coloro che usano la K. Se cerchi con google c'è anche un movimento anti K, che usa il termine bimbo******* per coloro che la amano... :D

ethan-votailprof
beltipo;156778:
a parte che in questo sito l'uso della K è bandito..(se no dobbiamo darti un brutto titolo :D ) mi pare che un paio già si sono fatti vivi...


Beh dovevano essere VIVI non un paio e PRIMA delle elezioni... per inciso. Catania è ovviavente al buio DI NUOVO. Ma non preoccupatevi, giugno è vicino, rivedremo la luce.

Io non uso la K ma Kordata non si scriveva con la K??

L prox volt sxo ke nn kapiti + :D:D:D

beltipo-votailprof
a parte che in questo sito l'uso della K è bandito..(se no dobbiamo darti un brutto titolo :D ) mi pare che un paio già si sono fatti vivi...

ethan-votailprof
Ma io ricordo che Impunità Berlusconi disse, ovviamente PRIMA delle elezioni, che "una kordata per salvare l'Alitalia era già pronta".
Elezioni finite.
...La kordata dov'è??
:cartellinorosso:

Il danno di bandiera

L’ultimo alitaliano vincente

Domenico Cempella ci spiega perché la compagnia di bandiera è morta il 14 dicembre 1999 e ci racconta quando “la belle italienne” era in attivo e progettava perfino di sposare Klm per diventare come Air France

Roma. C’era un tempo in cui i bilanci di Alitalia erano in attivo e i pretendenti stranieri facevano la fila per convolare a nozze con “la belle italienne”. C’era un tempo in cui Alitalia stava per assorbire Klm e poteva diventare quel che è oggi Air France. E c’era un manager che stava per compiere il miracolo: Domenico Cempella, entrato in azienda con i pantaloni corti e nominato amministratore delegato nel 1996, con la missione impossibile di risanare la compagnia di bandiera. Oggi in molti lo rimpiangono. Giovanni Minoli ha riconosciuto i suoi meriti un paio di settimane fa in una puntata de “La storia siamo noi”. A vederlo da vicino è un cordiale ma inconsolabile grumo di amarezza: “Con Klm potevamo diventare davvero un grande gruppo internazionale – è ancora convinto – Le due compagnie erano perfettamente complementari. E a Malpensa sarebbe nato davvero un hub europeo”. Sprecata quell’occasione, Alitalia non si è più ripresa. Quando è entrata in scena, Air France aveva già comperato Klm e la compagnia italiana era ormai la terza ruota del carro. Cempella sostiene pubblicamente che ai francesi non c’erano più alternative, ma non nasconde che si trattava di un ripiego. Chi ha ucciso, allora, la grande illusione? Come “Assassinio sull’Orient Express” di Agatha Christie, il colpo fatale non è stato inferto da una sola mano. Ma quando è morta, si sa, la data è certa: il 14 dicembre 1999. Allora, una telefonata di Tiziano Treu, ministro dei Trasporti nel governo D’Alema, informò l’amministratore delegato che il giorno dopo il traffico aeronautico non sarebbe più stato dirottato da Linate a Malpensa, come pattuito nella joint venture con gli olandesi. A quel punto, Klm capì che il governo italiano non era affidabile, non lo era più l’Alitalia, non lo era il paese nel suo complesso. Cempella smentisce, come ha fatto in tv, alcuni luoghi comuni. A cominciare da Malpensa. Il suo nemico principale non è Fiumicino, ma Linate. Assieme ad altri nemici, più piccoli, ma non meno insidiosi: il pulviscolo di aeroporti locali fioriti nel nord, e in particolare a est di Milano, in tutti gli anni in cui il progetto per il grande hub settentrionale muoveva a fatica i suoi passi. La localizzazione vicino a Varese di un grande aeroporto integrato con il cuore dell’Europa si deve a Mussolini. Poi venne ripreso negli anni Sessanta. A metà anni Novanta, sembrava in dirittura d’arrivo pur tra mille ostacoli: le proteste dei comuni brianzoli, le agitazioni dei sindacati che temono di perdere i privilegi romani, l’Unione europea dove in molti boicottavano il progetto, spinti dalle proprie compagnie di bandiera. La British Airways arrivò a indire una conferenza stampa per mostrare quanto fosse bizzarra l’idea di Malpensa.
Non aveva tutti i torti, perché mancavano quei collegamenti rapidi con il territorio che trasformano uno scalo in un hub. L’Italia dimostrava ancora una volta di non essere in grado di lavorare in modo sistemico. Tuttavia c’era qualcuno in Europa disposto a scommetterci: Klm, che non aveva la massa critica per sopravvivere. Ma la condizione era scegliere Malpensa e lasciare Linate. Il sindaco Gabriele Albertini si oppose: voleva il suo “city airport”. Dieci anni dopo, l’aeroporto resta ancora una tragica incompiuta. Intanto l’Alitalia è agli sgoccioli. A questo punto, manca non solo chi ci mette i soldi, ma il prodotto e soprattutto quella rete internazionale senza la quale non si può più volare. Lufthansa? Si è ritirata anzitempo perché aveva paura di inoltrarsi nella giungla dei veti. Aeroflot? “Andremo tutti in Siberia”, ironizzano amari alla Magliana: non ha né gli aerei né le linee per riempire Malpensa, tanto meno per integrare Alitalia. Secondo Tommaso Padoa-Schioppa, azionista ancora per pochi giorni, si chiude “un necessario passo in un tentativo di salvataggio, più volte fallito in passato”. La perdita è grande e non si tratta solo di campanilismo: una compagnia aerea con i suoi aeroporti mette in moto in media un indotto quattro volte superiore al suo fatturato. Ma l’occasione è perduta per sempre. E il tempo di Cempella non tornerà più.

Prestito ponte per alitalia=spreco di danaro pubblico. Tutti d'accordo sul prestito, da destra a sinistra. Cose da pazzi! L'offerta di air france era la migliore che si poteva trovare! Stavolta dobbiamo dire grazie soprattutto a berlusconi che per mesi non ha fatto altro che dire che bisognava salvare la nazionalità della compagnia di bandiera; ora però, chi potrebbe (trattativa che comunque non andrà in porto) trattare per salvare l'alitalia? lufthansa, aeroflot...tutte aziende italianissime!

marluc79-votailprof
Io penso che i sindacati siano la rovina di molte aziende... è vero che sono stati fondamentali per l'acquisizione dei diritti dei lavoratori ma spesso sono stati il viatico per dei clientelismi esagerati...:cartellinorosso:

butterfly-votailprof
io penso ke sia un gran casino totale... giovedì sono andata all'aereoporto x vedere cm era quello nuovo e indovinate: quasi tti i voli alitalia erano cancellati o rimandati... c'era gente ke dormiva sulle panke.... ke degrado...

beltipo-votailprof
notare che oggi i dipendenti di alitalia piangevano quasi...e questo per colpa dei sindacati che hanno deciso di fare fallire ogni trattativa. Ha ragione grillo a dire che per fermare cina e india bastano cgil cisl e uil...

Ovviamente anche la politica ha il suo peso nel fallimento di Alitalia...

Air France ha abbandonato il tavolo dopo una controproposta avanzata dalle otto sigle sindacali al tavolo. Una proposta che per la compagnia franco-olandese e' "volta a mantenere nel perimetro di Alitalia attivita' pesantemente deficitarie" e "incompatibile con l'obiettivo di un rapido
ritorno alla redditivita'". Per questo il presidente Jean Cyril Spinetta ha "preso atto con rammarico della rottura dei negoziati, che non dipende da noi" ed e' ripartito per Parigi.

Come volevasi dimostrare! A costo di proteggere qualche posto di lavoro, i nostri cari sindacati sono riusciti a mandare all'aria l'unica possibilità di salvezza per alitalia! E ora? Commissariamento e successivo fallimento della compagnia. Grazie signori sindacalisti per l'ennesima disfatta di un' azienda italiana che, negli anni settanta, era una delle compagnie più efficenti del mondo! :muro:

flash81-votailprof
Grazie allo spiccato nazionalismo prodiano ora diamo l'alitalia ai francese. Fanno di tutto affinche' qualunque cosa prodotta o servita non sia italiana...E come ha detto Fassino ad una trasmissione televisiva: qual'e' il problema? gli italiani si sposteranno con altre compagnie. Noi italiani sempre dipendenti dagli altri Paesi...

si stanno comportando in maniera iperprotezionista. Stanno facendo di tutto per fare fallire la compagnia, al momento nessuna compagnia aerea comprerebbe alitalia senza dover ricorrere ai licnziamenti poichè i conti sono troppo disastrati. Inoltre l'Italia stà mettendo a dura prova la pazienza di air france, visto che per poter comprare devono trattare prima con il cda di alitalia, poi con il governo, infine con i sindacati. Alla fine come dice rossy80, la compagnia fallirà, anche perche perde almeno 1 mlione di euro al giorno!

beltipo-votailprof
e dei sindacati...? come si stanno comportando secondo voi?

rossy@80-votailprof
Penso che il governo stia facendo di tutto x SVENDERLA ai francesi...del resto non dimentichiamo che Prodi anni fà ha svenduto pure l'IRI...Certo che non avere una compagnia aerea di bandiera è lo specchio della situazione che stà vivendo l'Italia ormai in mano a deficienti che la stanno sgretolando come se fosse fatta di argilla...LA cordata di cui parla BErlusconi? una bella trovata per la campagna elettorale...Questa situazione Alitalia la stà vivendo da un pò di anni...perchè questa cordata di imprenditori non si è fatta avanti prima,forse non era il momento (elettorale:D) adatto...Secondo me è solo un tira e molla della destra e della sinistra...Alla fine la compagnia fallirà...:mad:

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