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lucia88
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Risposte
Intermat
"Vikhr":
Secondo me, pur di svincolarsi finalmente dalla famiglia (e in parecchi attualmente soffrono il vincolo) chiunque accetterebbe di lavorare anche a 200 euro al mese.

A meno che non chiedi i soldi a mamma e papà con 200€ al mese non ti ci paghi nemmeno la pausa pranzo! Per andare a vivere da solo (ovvero con un coinquilino) devi guadagnare almeno 700/800€ al mese altrimenti o ti paghi l'affitto o mangi! Quindi voglio vedere chi, con famiglia, accetterebbe di guadagnare queste cifre per fare il lavoro per cui si è laureato. Piuttosto, per responsabilità, ti accontenteresti di lavori con meno pretese e stipendi decenti (a patto di trovarli).
PS: Un commesso in libreria prende molto più di un neolaurato in ingegneria anche senza 5 anni di esperienza!
[ot]
"Vikhr":

Bisognerebbe poi dire che con il 3+2 anche Ingegneria (in particolare, ne ho sentito di cotte e di crude su Gestionale, considerata apparentemente la più facile delle Ingegnerie) purtroppo tende a diventare una facoltà inflazionata, a differenza di, per esempio, Fisica, Matematica o Chimica, quindi l'eventuale inasprirsi della selezione è una conseguenza logica.

Gestionale senza dubbio è l'ingegneria più frequentata...però non è senza dubbio facile. Considera che tra triennale e magistrale facciamo 84 cfu su 273 cfu di Mat/.. più altri 21 cfu tra probabilità e sistemi dinamici (che da noi sono ing-inf) cosa che a Tor Vergata, ad ingegneria non fa nessuno. Io alla fine della magistrale probabilmente avrò fatto 90 cfu di crediti in Mat/.. dei quali ben 51 cfu in Mat/09 (ovvero Ricerca Operativa). Quindi non è che, come molti pensano, sia più facile perché si fa economia! Tanto che un mio amico di ing. Meccanica proprio l'altro giorno mi diceva che seguendo Gestione della Qualità (esame di ingegneria industriale caratteristico di ing. Gestionale) si trovava un bel po' in difficoltà perché lui (o meglio loro di meccanica) non sanno nulla di probabilità! Quindi la facilità è vera fino ad un certo punto!
Detto questo sarà pure la più frequentata però ha un numero di richieste per stage post-laurea decisamente superiore ad ogni altra ingegneria. Ovviamente non vuol dire che le altre ne abbiano poche, semplicemente dico che gestionale è tanto popolata quanto richiesta. Insomma dimostra di rispettare le regole del libero mercato![/ot]

Vikhr
Secondo me, pur di svincolarsi finalmente dalla famiglia (e in parecchi attualmente soffrono il vincolo) chiunque accetterebbe di lavorare anche a 200 euro al mese.

Bisognerebbe poi dire che con il 3+2 anche Ingegneria (in particolare, ne ho sentito di cotte e di crude su Gestionale, considerata apparentemente la più facile delle Ingegnerie) purtroppo tende a diventare una facoltà inflazionata, a differenza di, per esempio, Fisica, Matematica o Chimica, quindi l'eventuale inasprirsi della selezione è una conseguenza logica.

Intermat
"Injuria":

Se ci si laurea prima è meglio, ma non perché si ha più possibilità di trovare lavoro in grandi aziende, più che altro per se stessi e non perdere anni di esperienza e stipendi. Poi dipende molto dalle capacità personali e dagli studi fatti: esempio è difficile trovare attuari e mi è capitato di vedere 32/33enni assunti al volo pur non avendo alcuna esperienza, persone che magari avevano iniziato gli studi tardi oppure lavorando in settori totalmente diversi.

Probabilmente per professioni con pochi candidati (tipo l'attuario) il ragionamento fila però se vedi i libricini consegnati durante le giornate lavoro-università le medio-grandi aziende pongono un limite tassativo a 26 anni. Oltre praticamente non ti valutano.
"Injuria":

D'altronde le aziende perché dovrebbero badare all'età? In fin dei conti siamo in un'epoca in cui ha meno senso per un'azienda investire su un giovane e poi se si cerca una capacità specifica, poco importa se hai 20/30 o 40 anni, l'importante è avere la capacità cercata.

Dovrebbero badare all'età perché ad un 24enne è più facile proporre 500 € all'anno per un anno per poi passare a 700 € anno per un'altro e a 1000€ al terzo. Un quarantenne per quella cifra, a meno che non sia l'ultimo lavoro disponibile in tutta la città, non lo accetta. Piuttosto va a lavorare in pizzeria come cameriere. Prende la stessa cifra e ha le giornate intere per cercare altro. Soprattutto in Italia non ignorerei questo "ricatto verso il basso" che tendenzialmente le imprese propongono nelle proposte di lavoro.
Ovvio che se cerco un ingegnere senior non me ne frega molto se è senior a 35 anni perché sono 10 che lavora in azienda o a 40 perché ha finito 4 anni dopo e un anno ha fatto altro! Anche se poi l'azienda tendenzialmente punta sui più giovani perché vorrebbe inculcare il loro modus operandi.
"Injuria":

Detto questo è sempre meglio laurearsi il prima possibile, ma se ci si mette di più non è una tragedia, nel senso non è che passi da essere un potenziale premio nobel ad un disoccupato cronico per qualche anno di ritardo.

Ovvio...meglio tardi che mai! Però ripeto oltre i 26 anni per ruoli da neolaureato le aziende tipo enel, eni, finmeccanica, brembo non guardano. Sarà brutto a dirsi ma è chiaro a leggersi (basta prendere un libricino in un giorno università-lavoro).

dasalv12
Injuria questo senza dubbio è vero. Però per avere un buon avvio di carriera, magari direttamente all'interno di una azienda grande, serve passare per la selezione tradizionale nel 99% dei casi

Se ci si laurea prima è meglio, ma non perché si ha più possibilità di trovare lavoro in grandi aziende, più che altro per se stessi e non perdere anni di esperienza e stipendi. Poi dipende molto dalle capacità personali e dagli studi fatti: esempio è difficile trovare attuari e mi è capitato di vedere 32/33enni assunti al volo pur non avendo alcuna esperienza, persone che magari avevano iniziato gli studi tardi oppure lavorando in settori totalmente diversi.
D'altronde le aziende perché dovrebbero badare all'età? In fin dei conti siamo in un'epoca in cui ha meno senso per un'azienda investire su un giovane e poi se si cerca una capacità specifica, poco importa se hai 20/30 o 40 anni, l'importante è avere la capacità cercata. Nei paesi anglosassoni, ad esempio, l'età non viene nemmeno segnalata nel c.v. perché è considerato un fatore secondario per i lavoratori altamente qualificati.
Qui, più che altro, si è consolidata la prassi dell'inserimento attraverso lo stage che di fatto discrimina molti lavoratori in base all'età.
Detto questo è sempre meglio laurearsi il prima possibile, ma se ci si mette di più non è una tragedia, nel senso non è che passi da essere un potenziale premio nobel ad un disoccupato cronico per qualche anno di ritardo.

Vikhr
Se poi ci si accontenta non è un problema perdere queste occasioni. Avere problemi con alcuni esami è comprensibilissimo, soprattutto nelle facoltà non umanistiche, in cui all'esame bisogna in generale saper mostrare di aver compreso quello che si studia. Chimica Organica 2 l'ho passato grazie alla pura comprensione della materia, e pure con un bel voto.

E poi confermo, giunti a un certo punto bisogna sapersi staccare dai corsi, in modo da organizzare meglio e con meno affanno lo studio. Prima si impara a studiare con solo programma, Internet e testi consigliati davanti, meglio è. Infatti al terzo anno i professori spesso smettono di concedere gli esoneri.

Però i corsi di base come Analisi 1 e Fisica 1, o Chimica Organica, è meglio seguirli, perché danno proprio la forma mentis per permettere poi di studiare in autonomia i corsi successivi.

Intermat
Injuria questo senza dubbio è vero. Però per avere un buon avvio di carriera, magari direttamente all'interno di una azienda grande, serve passare per la selezione tradizionale nel 99% dei casi. Sicuramente se poi uno si è laureato in 10 anni ma è un mago dell'informatica e l'azienda cerca quel profilo verrà scelto. Resta il fatto che l'azienda non conoscendoti deve avere le prove che tu sai fare quello che dici di saper fare e dunque partire con un titolo non conseguito brillantemente, senza poter giustificare tale mancanza accuratamente, non è proprio il massimo.

PS: Con questo non voglio dire che se uno si laurea in 12 anni con 110 o in 8 anni con 105 non trovi lavoro. Ho amici che laureandosi a 30 anni in giurisprudenza ora lavorano per un'azienda e sono soddisfatti. Però magari questa condizione ti preclude alcune opportunità.

dasalv12
"Intermat":
Sicuramente, però proprio tra gli obiettivi di questa "formazione universitaria" c'è il rispetto dei tempi. Finire un anno dopo non è un dramma (anzi se ci sono motivi molto forti è più che giustificato) però l'università dovrebbe insegnare anche a dare il massimo e a raggiungere i propri obiettivi nei tempi giusti. Quando uno poi andrà a lavorare non gli verrà chiesto di essere perfetto ma gli verrà chiesto di ottenere il massimo nel tempo previsto. E se uno ciò non lo impara all'università, secondo me, si troverà in difficoltà.


Vero fino ad un certo punto, in realtà i tempi di laurea vengono spesso usati come scrematura iniziale quando ci sono molti candidati per pochi posti. Chi riesce ad acquisire capacità difficilmente reperibili i tempi di laurea passano in secondo piano. Visto coi miei occhi over 30 essere assunti da assicurazioni ed istituti di credito senza passare per la consueta selezione.

Intermat
"Kashaman":

Ti dico che all'inizio sembra che se "non studi passo passo" o non segui le lezioni non ce la fai.. ma basta un po' di esperienza.
Con un po' di buona volontà, curiosità e passione gli esami si fanno tutti. Insomma, ti stai a fare pippe mentali inutili.. :-)

Questo vale anche se uno segue le lezioni. L'esperienza, o meglio l'apprendimento del metodo di studio più adatto a se stessi, si accumula col tempo. Solitamente basta un anno per capire come studiare...però qualcuno ci mette di più e altri non lo imparano mai.
"Kashaman":

l'obbiettivo ultimo dello studio è quello di formarti, non quello di fare gli esami. Tu studia, se riesci a prepararli in tempo bene.. se no pazienza.

Sicuramente, però proprio tra gli obiettivi di questa "formazione universitaria" c'è il rispetto dei tempi. Finire un anno dopo non è un dramma (anzi se ci sono motivi molto forti è più che giustificato) però l'università dovrebbe insegnare anche a dare il massimo e a raggiungere i propri obiettivi nei tempi giusti. Quando uno poi andrà a lavorare non gli verrà chiesto di essere perfetto ma gli verrà chiesto di ottenere il massimo nel tempo previsto. E se uno ciò non lo impara all'università, secondo me, si troverà in difficoltà.

Kashaman
Immagino tu sia al (primo?) anno.
Secondo me vivi troppo con ansia questa cosa.. personalmente sono un po' indietro con gli esami e per motivi economici sono costretto a studiare da autodidatta a casa.(Aiutandomi con gli appunti forniti dai compagni.)
Ti dico che all'inizio sembra che se "non studi passo passo" o non segui le lezioni non ce la fai.. ma basta un po' di esperienza.
Con un po' di buona volontà, curiosità e passione gli esami si fanno tutti. Insomma, ti stai a fare pippe mentali inutili.. :-)
l'obbiettivo ultimo dello studio è quello di formarti, non quello di fare gli esami. Tu studia, se riesci a prepararli in tempo bene.. se no pazienza.

vict85
Che esami hai intenzione di sostenere a gennaio-febbraio?

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