Suggerimenti per prima lezione privata
Salve a tutti.
Sono nuovo di questo forum, ma, a giudicare dall'organizzazione che vedo, spero di diventarne un frequentatore assiduo.
Mi servono delle indicazioni che vertono principalmente sulla didattica.
Premetto di essere un ingegnere e non un matematico. Sono ancora uno studente in realtà, uno studente di dottorato.
Tra un paio di giorni farò la mia prima lezione privata di matematica ad una ragazza iscritta al III anno di liceo scientifico. Vorrei qualche suggerimento su come impostare la prima lezione, ad esempio come sondare il terreno, cioè che tipo di esercizi dare per capire la preparazione della ragazza a che punto è; o ancora, quali sono le conoscenze che mi devo assicurare che lei abbia per poter affrontare questo terzo anno.
Ringrazio sentitamente tutti in anticipo.
Gaio.
Sono nuovo di questo forum, ma, a giudicare dall'organizzazione che vedo, spero di diventarne un frequentatore assiduo.
Mi servono delle indicazioni che vertono principalmente sulla didattica.
Premetto di essere un ingegnere e non un matematico. Sono ancora uno studente in realtà, uno studente di dottorato.
Tra un paio di giorni farò la mia prima lezione privata di matematica ad una ragazza iscritta al III anno di liceo scientifico. Vorrei qualche suggerimento su come impostare la prima lezione, ad esempio come sondare il terreno, cioè che tipo di esercizi dare per capire la preparazione della ragazza a che punto è; o ancora, quali sono le conoscenze che mi devo assicurare che lei abbia per poter affrontare questo terzo anno.
Ringrazio sentitamente tutti in anticipo.
Gaio.
Risposte
Aggiungo una nota a tutto quello già detto che condivido.
La prima lezione per me è sempre una sorta di demo: potrebbe essere che lo studente non si trovi bene con me, quindi finitala sono abituato a non fissare la lezione successiva: se crede sarà lui a richiamarmi per fissarla, in modo che abbia tutto il tempo che vuole per pensarci e non metterlo in imbarazzo, nel caso non volesse proseguire.
Questo vale soprattutto se non hai mai conosciuto lo studente.
In un paio di occasioni la prima lezione è rimasta anche l'unica.
La prima lezione per me è sempre una sorta di demo: potrebbe essere che lo studente non si trovi bene con me, quindi finitala sono abituato a non fissare la lezione successiva: se crede sarà lui a richiamarmi per fissarla, in modo che abbia tutto il tempo che vuole per pensarci e non metterlo in imbarazzo, nel caso non volesse proseguire.
Questo vale soprattutto se non hai mai conosciuto lo studente.
In un paio di occasioni la prima lezione è rimasta anche l'unica.
Ciao,
ti conviene iniziare facendoti esporre il programma, appoggiandoti, ovviamente, sul libro che utilizza e sugli appunti presi......poi inizia a "sondare" quali siano le difficoltà che ha incontrato, ma non fidarti di quello che ti dice.....per essere sicuro falle comunque svolgere qualche esercizietto anche sulle tematiche che dice di aver capito, così hai anche tu una visione più ampia di ciò che sa realmente e ciò che pensa di aver capito...in questo modo puoi decidere da dove partire.
ti conviene iniziare facendoti esporre il programma, appoggiandoti, ovviamente, sul libro che utilizza e sugli appunti presi......poi inizia a "sondare" quali siano le difficoltà che ha incontrato, ma non fidarti di quello che ti dice.....per essere sicuro falle comunque svolgere qualche esercizietto anche sulle tematiche che dice di aver capito, così hai anche tu una visione più ampia di ciò che sa realmente e ciò che pensa di aver capito...in questo modo puoi decidere da dove partire.

Concordo in pieno con Admin e @melia.
Tieni conto che la maggior parte delle volte lo studente che prende lezioni private:
1) NON sa bene quali argomenti ha spiegato di recente il prof.;
2) NON sa dare un resoconto preciso di quali argomenti sono stati svolti fino a qual momento;
3) quando gli richiederai nozioni degli anni precedenti che non si ricorda negherà anche sotto tortura che il prof. glieli abbia mai spiegati;
4) NON sa individuare quello che riesce a fare da quello che non gli riesce (tipica la frase: "Non ho capito niente di...");
5) ha un quaderno che sembra stato scritto in trincea durante un bombardamento;
6) ha un libro che odora deliziosamente di nuovo con le pagine che crocchiano di gioia quando lo apri e mostri loro la luce per la prima volta, oppure ha un libro sottolineato ed annotato dai proprietari precedenti però.
Naturalmente ho un po' calcato la mano (ci sono anche studenti che effettivamente sono coscienti delle loro difficoltà e prendono lezioni private per risolverle, ma sono una minoranza esigua, 1 su 10 per intenderci) ma neanche troppo.
La prima lezione serve quindi per prendere le misure sullo stato dello studente anche se, secondo me, ci vogliono almeno 2-3 incontri per capire com'è messo in termini di lacune pregresse e soprattutto di volontà di recupero. La maggior parte infatti è convinta che le lezioni private siano sufficienti a porre rimedio alla loro situazione e che non sia necessario che essi dedichio a casa un congruo numero di ore settimanali a rivedere le spiegazioni, studiare la teoria, impararsi le formule e a fare tanti, tanti esercizi. Io di solito alla prima lezione metto bene in evidenza proprio questo aspetto per chiarire fin da subito le idee sia allo studente che al genitore (che in genere è quello che paga...) il quale sovente vede l'insegnante privato come una specie di dio capace di infondere nel figlio la conoscenza della matematica solo per vicinanza, come ci si passa l'influenza. Purtroppo non è cosí.
Per quel che ha detto WiZaRd, dubito che al biennio dello scientifico abbiano fatto le trasformazioni geometriche (io a suo tempo non le avevo fatte e non ho mai trovato una scuola che le facesse cosí presto). Per il resto gli argomenti che ha indicato mi sembrano congrui.
In ogni caso in bocca al lupo e buona prima lezione!
Tieni conto che la maggior parte delle volte lo studente che prende lezioni private:
1) NON sa bene quali argomenti ha spiegato di recente il prof.;
2) NON sa dare un resoconto preciso di quali argomenti sono stati svolti fino a qual momento;
3) quando gli richiederai nozioni degli anni precedenti che non si ricorda negherà anche sotto tortura che il prof. glieli abbia mai spiegati;
4) NON sa individuare quello che riesce a fare da quello che non gli riesce (tipica la frase: "Non ho capito niente di...");
5) ha un quaderno che sembra stato scritto in trincea durante un bombardamento;
6) ha un libro che odora deliziosamente di nuovo con le pagine che crocchiano di gioia quando lo apri e mostri loro la luce per la prima volta, oppure ha un libro sottolineato ed annotato dai proprietari precedenti però.
Naturalmente ho un po' calcato la mano (ci sono anche studenti che effettivamente sono coscienti delle loro difficoltà e prendono lezioni private per risolverle, ma sono una minoranza esigua, 1 su 10 per intenderci) ma neanche troppo.
La prima lezione serve quindi per prendere le misure sullo stato dello studente anche se, secondo me, ci vogliono almeno 2-3 incontri per capire com'è messo in termini di lacune pregresse e soprattutto di volontà di recupero. La maggior parte infatti è convinta che le lezioni private siano sufficienti a porre rimedio alla loro situazione e che non sia necessario che essi dedichio a casa un congruo numero di ore settimanali a rivedere le spiegazioni, studiare la teoria, impararsi le formule e a fare tanti, tanti esercizi. Io di solito alla prima lezione metto bene in evidenza proprio questo aspetto per chiarire fin da subito le idee sia allo studente che al genitore (che in genere è quello che paga...) il quale sovente vede l'insegnante privato come una specie di dio capace di infondere nel figlio la conoscenza della matematica solo per vicinanza, come ci si passa l'influenza. Purtroppo non è cosí.
Per quel che ha detto WiZaRd, dubito che al biennio dello scientifico abbiano fatto le trasformazioni geometriche (io a suo tempo non le avevo fatte e non ho mai trovato una scuola che le facesse cosí presto). Per il resto gli argomenti che ha indicato mi sembrano congrui.
In ogni caso in bocca al lupo e buona prima lezione!

Concordo con quanto detto da Admin, in particolare se è possibile controlla il livello di difficoltà dei compiti in classe. Spesso gli insegnanti lasciano agli studenti la copia degli esercizi del compito e/o fanno la correzione dei compiti svolti in classe.
Parti dalle cose che ci trovi sul suo quaderno di matematica, gli esercizi che ha fatto sul suo libro. Nella prima lezione come in tutte le altre deve portare il suo quaderno e il suo libro. Quindi guardati gli esercizi più recenti che ha fatto e che non gli sono usciti o che non ha saputo fare. Da queste cose ti farai un'idea sulle lacune che si porta dietro e quindi dovrai fare avanti e indietro su cose vecchie e cose nuove, ti sconsiglio infatti di ricominciare da zero. Il consiglio è di seguire quello che sta facendo e, quando occorre, tornare agli argomenti di algebra e di geometria razionale che ha fatto nel biennio. Questo secondo la mia esperienza.
Direi di cominciare chiedendole di esporti il suo programma didattico per l'anno che sta frequentando, quindi ti fai dare il suo testo e controlli quante delle cose che ha detto coincidono: in questo modo vedi se ha una minima idea di quale sia l'ambiente in cui sta cominciando a lavorare.
Quindi le fai fare degli esercizi che vertono su ciò che le serve per affronatare quel programma: direi che dovrebbe conoscere le basi della geometria sintetica (primo anno) e le basi delle trasformazioni geometriche (simmetrie, affinità, traslazioni, inversioni, omotetie), queste le serviranno per iniziare lo studio della geometria solida; per l'algebra, quest'anno approfondisce, quindi conoscenze elemntari sulle soluzioni delle equazioni (primo e secondo grado), capacità di manipolare i polinomi con le scomposizioni; inoltre, conoscenze rudimentali di geometria analitica: avere almeno idea di cosa sia un piano cartesiano e sapere che c'è la possibilità di "algebrizzare" la geometria sintetica.
Il tutto, IMHO.
Quindi le fai fare degli esercizi che vertono su ciò che le serve per affronatare quel programma: direi che dovrebbe conoscere le basi della geometria sintetica (primo anno) e le basi delle trasformazioni geometriche (simmetrie, affinità, traslazioni, inversioni, omotetie), queste le serviranno per iniziare lo studio della geometria solida; per l'algebra, quest'anno approfondisce, quindi conoscenze elemntari sulle soluzioni delle equazioni (primo e secondo grado), capacità di manipolare i polinomi con le scomposizioni; inoltre, conoscenze rudimentali di geometria analitica: avere almeno idea di cosa sia un piano cartesiano e sapere che c'è la possibilità di "algebrizzare" la geometria sintetica.
Il tutto, IMHO.