Specializzazione di matematica
Vorrei sapere da qualcuno che è già laureato che specializzazioni ci sono dopo la laurea triennale. Inoltre vorrei avere anche qualche consiglio sulla scelta e sugli sbocchi per quanto riguarda la ricerca e che potrebbero aiutarmi ad arricchire il mio curriculum, magari arricchendolo con qualche esperienza all'estero.
Grazie
Grazie
Risposte
"Gugo82":
[quote="Luca.Lussardi"]Diciamo che all'estero la cosa che cambia è che la raccomandazione è riconosciuta mentre in Italia si fa finta che tutto sia più meritocratico. Per uniformare le cose basterebbe che anche in Italia non ci si scandalizzasse se un concorso viene vinto sotto raccomandazione, visto che è la cosa che succede normalmente all'estero. La cosa che forse cambia in meglio andando all'estero è che mediamente le posizioni aperte sono di più.
In realtà anche in Italia funzionava così: mi risulta che fino ad una trentina d'anni fa la nomina degli assistenti era fatta dal ministero sotto "segnalazione" dei professori.
Il metodo portò anche buoni frutti: basta pensare che Miranda e Caccioppoli crearono a Napoli un ottimo Istituto di Matematica, chiamando giovani del calibro di Ciliberto, Cafiero, Stampacchia, Greco, Zitarosa...
Poi credo che il tutto sia pian piano degenerato, come ogni cosa dopo gli anni 70.[/quote]
Si ti quoto, secondo me la nomina per diventare assistente da parte di un professore sarebbe ideale, sempre nel caso in cui il professore in questione è una persona onesta ed intelligente.
Comunque tornando alla mia domanda iniziale...
Posso solo dire che non ho molta esperienza alle spalle da poter indicare un ramo piuttosto che un altro, so solo che sono appassionato molto di analisi matematica, anche grazie alla mia professoressa che è praticamente un mostro^^. Però i primi esami mi hanno mostrato anche una certa predisposizione per la geometria. A breve inizierò il corso di algebra I (a detta di molti studenti bello ma abbastanza complicato) e mi hanno detto che è particolarmente interessante. Poi leggendo alcuni libri, tra l'altro citati più volte su questo forum, uno degli ultimi "L'enigma dei numeri primi (su ipotesi di Riemann)", ho avuto modo di conoscere anche rami più specifici come la geometria algebrica, iperbolica e quella non commutativa, che non so nello specifico cosa siano ma sento che quando mi documento su queste cose riesco a farlo con una certa naturalezza che non mi fa pesare lo studio di cose che sono ancora molto lontane dal mio cammino universitario.
Vorrei però diventare, una volta laureato, un professore rispettato e con un bel settore della matematica da esplorare, un settore magari in via di espansione.
"Luca.Lussardi":
Diciamo che all'estero la cosa che cambia è che la raccomandazione è riconosciuta mentre in Italia si fa finta che tutto sia più meritocratico. Per uniformare le cose basterebbe che anche in Italia non ci si scandalizzasse se un concorso viene vinto sotto raccomandazione, visto che è la cosa che succede normalmente all'estero. La cosa che forse cambia in meglio andando all'estero è che mediamente le posizioni aperte sono di più.
In realtà anche in Italia funzionava così: mi risulta che fino ad una trentina d'anni fa la nomina degli assistenti era fatta dal ministero sotto "segnalazione" dei professori.
Il metodo portò anche buoni frutti: basta pensare che Miranda e Caccioppoli crearono a Napoli un ottimo Istituto di Matematica, chiamando giovani del calibro di Ciliberto, Cafiero, Stampacchia, Greco, Zitarosa...
Poi credo che il tutto sia pian piano degenerato, come ogni cosa dopo gli anni 70.
Sì, sicuramente è migliore che in Italia la situazione, anche se non c'è, a mio modo di vedere, un netto distacco, è comunque difficile avere un posto anche all'estero, pure se uno è molto bravo. Questo vale soprattutto per la ricerca fondamentale, come matematica e fisica guarda caso.
Quello che ho sentito dire è che all'estero è uso raccomandare solo persone valide, mentre da noi è evidente che se i concorsi diventassero a chiamata diretta le raccomandazioni sarebbero a grande vantaggio di parenti e simili.
Ho anche sentito pochi giorni fa da un postdoc di Como che di fatto da noi la ricerca non è intrinsecamente "peggiore", ma le condizioni economiche e di stabilità oltre le alpi sono indubbiamente migliori per un ricercatore anche alle prime armi.
Confermi?
Ho anche sentito pochi giorni fa da un postdoc di Como che di fatto da noi la ricerca non è intrinsecamente "peggiore", ma le condizioni economiche e di stabilità oltre le alpi sono indubbiamente migliori per un ricercatore anche alle prime armi.
Confermi?
Diciamo che all'estero la cosa che cambia è che la raccomandazione è riconosciuta mentre in Italia si fa finta che tutto sia più meritocratico. Per uniformare le cose basterebbe che anche in Italia non ci si scandalizzasse se un concorso viene vinto sotto raccomandazione, visto che è la cosa che succede normalmente all'estero. La cosa che forse cambia in meglio andando all'estero è che mediamente le posizioni aperte sono di più.
"Luca.Lussardi":
"Studiare all'estero non è un problema: non ho mai visto qualcuno che lo volesse non riuscire a farlo... tranne che per sua pigrizia."
Non ne sono molto convinto, è pur vero che da noi la situazione è quello che è ma all'estero non è che sia molto meglio.
puoi spiegarti con qualche parola in più? grazie!
"Luca.Lussardi":
"Studiare all'estero non è un problema: non ho mai visto qualcuno che lo volesse non riuscire a farlo... tranne che per sua pigrizia."
Non ne sono molto convinto, è pur vero che da noi la situazione è quello che è ma all'estero non è che sia molto meglio.
Intendevo dire che fare Erasmus e simili se sai la lingua non è difficile.
"Studiare all'estero non è un problema: non ho mai visto qualcuno che lo volesse non riuscire a farlo... tranne che per sua pigrizia."
Non ne sono molto convinto, è pur vero che da noi la situazione è quello che è ma all'estero non è che sia molto meglio.
Non ne sono molto convinto, è pur vero che da noi la situazione è quello che è ma all'estero non è che sia molto meglio.
Per quanto riguarda la ricerca non credo ci siamo settori più azzeccati di altri. Ce ne sono senza dubbio di più attivi e di meno ma molto dipende da che cosa ti piace di quello che hai fatto nella triennale.
Dovresti quindi dirci cosa ti piace di quello che hai fatto finora e cosa devi ancora fare (perché un settore che non hai ancora fatto potrebbe piacerti o meno).
Il posto dove andare dipende dal settore scelto. Nei vari dipartimenti spesso ci sono settori più "popolati" e altri meno anche in grosse università. Quindi ci sono università che sono buone per alcune cose per studiare alcune cose e meno buone per altre.
Studiare all'estero non è un problema: non ho mai visto qualcuno che lo volesse non riuscire a farlo... tranne che per sua pigrizia.
Dovresti quindi dirci cosa ti piace di quello che hai fatto finora e cosa devi ancora fare (perché un settore che non hai ancora fatto potrebbe piacerti o meno).
Il posto dove andare dipende dal settore scelto. Nei vari dipartimenti spesso ci sono settori più "popolati" e altri meno anche in grosse università. Quindi ci sono università che sono buone per alcune cose per studiare alcune cose e meno buone per altre.
Studiare all'estero non è un problema: non ho mai visto qualcuno che lo volesse non riuscire a farlo... tranne che per sua pigrizia.