Sanremo: un parere
Buonasera a tutti...
Con la funzione "cerca" del forum non ho trovato nessun topic che parlasse di Sanremo, quindi lo apro io.
Ora, il punto è che amo la musica classica ed, in generale, la musica che può definirsi tale. Quindi non posso dare un parere sul festival di Sanremo perché finirei per farmi bannare dal forum.
Mi chiedevo cosa ne pensassero tanti matematici del festival della musica italiana.
Un parere globale e spassionato.
Si può partire dalla conduzione affidata a persone che hanno una cultura musicale pazzesca (come Belen, la Canalis e le 2 Iene), per arrivare ai "superospiti" (come quel gran cantante di Justin Bieber di cui non posso dire nulla senza usare analogie offensive... per i termini di paragone), senza contare il fatto che ultimamente, a mo' di casualità da studiare nella sezione "probabilità" di questo forum, i vincitori sono quelli dei reality show...
PS. Se questo post è offensivo per qualcuno, mi spiace.
Con la funzione "cerca" del forum non ho trovato nessun topic che parlasse di Sanremo, quindi lo apro io.
Ora, il punto è che amo la musica classica ed, in generale, la musica che può definirsi tale. Quindi non posso dare un parere sul festival di Sanremo perché finirei per farmi bannare dal forum.
Mi chiedevo cosa ne pensassero tanti matematici del festival della musica italiana.
Un parere globale e spassionato.
Si può partire dalla conduzione affidata a persone che hanno una cultura musicale pazzesca (come Belen, la Canalis e le 2 Iene), per arrivare ai "superospiti" (come quel gran cantante di Justin Bieber di cui non posso dire nulla senza usare analogie offensive... per i termini di paragone), senza contare il fatto che ultimamente, a mo' di casualità da studiare nella sezione "probabilità" di questo forum, i vincitori sono quelli dei reality show...
PS. Se questo post è offensivo per qualcuno, mi spiace.
Risposte
Intro-strofa-ritornello-strofa-ritornello-bridge-ritornello il tutto in 3 minuti massimo 3 minuti e mezzo
Lo so, questa è l'amara verità. Ma non penso che sia vietato fare qualcosa di carino armonicamente. Ricordo nell'anno in cui Elio ha presentato il Dopofestival: Baudo fece sembrare una cosa aliena il fatto che il brano di Max Gazzè modulasse.
Ieri sera ho ascoltato un giovane (qui il video ) che ha spezzato un po' la monotonia, con un pezzo molto Cammariere e linee vocali non scontate. Ma è purtroppo un'eccezione!
Anche a me è piaciuto ieri, anzi ti ringrazio di avermelo fatto riascoltare perché non ricordavo il nome. Riguardo al "non scontato" sono d'accordo: quanto dice "teee" fa una grido molto blues che secondo me ad un orecchio non abituato può fa venire un brivido di ribrezzo, ad un orecchio abituato fa venire un brivido di piacere. Ha il difetto che l'italiano non è per niente adatto a cantare con swing e fa perdere la sensazione che dicevo prima. Qui un dialetto sarebbe più appropiato

Il fatto è che Sanremo è espressione di un certo tipo di musicalità. Sicuramente è limitativa come cosa ed il tempo dei brani, che credo sia imposto, inscatola parecchio qualsiasi tentativo di diversificare musicalmente i brani.
Intro-strofa-ritornello-strofa-ritornello-bridge-ritornello il tutto in 3 minuti massimo 3 minuti e mezzo. Fine dei giochi. Spesso con orchestrazioni pessime e arrangiamenti banali, fatti sezione per sezione, per facilitare l'orecchiabilità. Dinamiche spesso castrate (pensa alla canzone di Giusy Ferreri che è sempre uguale nell'incedere).
Il giudizio personale è dettato non da ciò che vorrei, ma da ciò che c'è! E secondo me la differenza la fanno le interpretazioni dei cantanti ed in minima parte la musica proposta, visto che grossomodo lo standard è questo. Anche perché quando qualcuno ha provato a presentare qualcosa di diverso, inevitabilemente finisce fuori, vedi Malika Ayane l'anno scorso.
Ieri sera ho ascoltato un giovane (qui il video) che ha spezzato un po' la monotonia, con un pezzo molto Cammariere e linee vocali non scontate. Ma è purtroppo un'eccezione!
Intro-strofa-ritornello-strofa-ritornello-bridge-ritornello il tutto in 3 minuti massimo 3 minuti e mezzo. Fine dei giochi. Spesso con orchestrazioni pessime e arrangiamenti banali, fatti sezione per sezione, per facilitare l'orecchiabilità. Dinamiche spesso castrate (pensa alla canzone di Giusy Ferreri che è sempre uguale nell'incedere).
Il giudizio personale è dettato non da ciò che vorrei, ma da ciò che c'è! E secondo me la differenza la fanno le interpretazioni dei cantanti ed in minima parte la musica proposta, visto che grossomodo lo standard è questo. Anche perché quando qualcuno ha provato a presentare qualcosa di diverso, inevitabilemente finisce fuori, vedi Malika Ayane l'anno scorso.
Ieri sera ho ascoltato un giovane (qui il video) che ha spezzato un po' la monotonia, con un pezzo molto Cammariere e linee vocali non scontate. Ma è purtroppo un'eccezione!
Sono l'unico a cui non piace la canzone di Davide Van De Sfroos? Non voglio fare l'antipatico, ma non trovo affatto originale l'uso di quel giro di accordi. Potrei elencare non so quante canzoni con la stessa armonia: Noi gente che spera, Otherside, The passenger, Tieni il tempo, Cose della vita, ritornello di Buoni o cattivi, e una versione in una tonalità diversa Zombie... Queste sono le prime che mi vengono in mente.
Forse il testo è bello, ma IMAHO non è la parte fondamentale di una canzone (questa è una mia grossa limitazione, infatti non so mai i testi delle canzoni). Per me le cose fondamentali di una canzone sono l'armonia e "l'irrefrenabile sensazione che inconsapevolmente fa muovere una parte del corpo per tenere il tempo" (Groove).
Forse il testo è bello, ma IMAHO non è la parte fondamentale di una canzone (questa è una mia grossa limitazione, infatti non so mai i testi delle canzoni). Per me le cose fondamentali di una canzone sono l'armonia e "l'irrefrenabile sensazione che inconsapevolmente fa muovere una parte del corpo per tenere il tempo" (Groove).
Van de Sfroos sembra un cognome olandese e invece nel dialetto locale vuol dire contrabbandieri , coloro che van di sfroso ( di nascosto).
"gugo82":
Più che altro, le mie erano osservazioni ironiche sulla vocalità e la musicalità dei dialetti nordisti...
dai, però non generalizziamo, per esempio, secondo me, il dialetto bolognese è molto musicale ( vedi modena city ramblers) oppure quello ligure (vedi de andrè).
"gugo82":
[...]
@chi ha associato la canzone napoletana classica ai neomelodici: Ma per favore...
Più che i neomelodici, ascoltatevi un po' dei Napoli Centrale.
[...]
Interessante, peccato che qui non arrivano questi pezzi. In radio trasmettono in loop Alessio, Maria Nazionale o ancora peggio Nu latitante (il trash di Napoli arriva in Calabria) et similia. Non sono minimamente paragonabili con cu'mme, ad esempio.
Curiosità: Esisteva una radio locale che utilizzava le canzoni napoletane per mandare messaggi in codice agli 'ndranghetisti in carcere, fortunatamente è stata scoperta e chiusa.
Tornando un po' sui binari della discussione, oltre a David van de Sfroos, qualche altro cantante che ha attirato la vostra attenzione?
"gugo82":
@chi ha associato la canzone napoletana classica ai neomelodici: Ma per favore...
Più che i neomelodici, ascoltatevi un po' dei Napoli Centrale.
Non ho capito se è riferito al mio intervento.
In tal caso la risposta è semplice. Io non li ho accomunati a livello artistico né storico, ma solo a livello di estrazione. Vengono tutte e due dalla musica popolare.
Sovente negli studi accademici si dividono le cose in "classica" (in senso stretto) e "popolare" o "non-colta", quindi per inquadrare bene la faccenda mi sembrava opportuno chiarire quale delle due aree si considerasse, per non cadere in incomprensioni.
Quando voi nominate la canzone classica napoletana vi rifate ad un certo repertorio, mentre per me canzone classica napoletana è il madrigale di Gesualdo o come ricordato prima chi componeva villanelle.
Solo in questo li ho accomunati. Anche perché, come scritto in precedenza, conosco poco o nulla di entrambi i repertori quindi non posso esprimermi...
@tutti: Ma non capisco chi ha mai inteso irridere la presenza di Van de Sfroos al festival...
Se prendete così sul serio anche delle battute (per lo più sottolineate dagli appositi smiley,
) state inguaiati.
Più che altro, le mie erano osservazioni ironiche sulla vocalità e la musicalità dei dialetti nordisti... Fate conto che anche un fior fiore di scrittore come Manzoni sentì il bisogno di "lavare i panni in Arno".
Ad ogni modo, ancora non ho avuto modo di ascoltare il pezzo in questione.
@chi ha associato la canzone napoletana classica ai neomelodici: Ma per favore...
Più che i neomelodici, ascoltatevi un po' dei Napoli Centrale.
@wedge: C'è anche Gaber, oltre a Jannacci, o sbaglio? Ma comunque è cosa recente.
Quando qui si scrivevano i classici*, voi eravate ancora a pascolar capre o a crescere bachi.
__________
* La prima canzone classica è comunemente indicata in Te voglio bene assaje, che è circa del 1830.
Invece il periodo classico della canzone napoletana va dal 1840 al 1900 circa: in questo periodo sono stati scritti quasi tutti i brani più famosi, come O sole mio, Santa Lucia, Funiculì funicolà, Era de maggio, Lariulà, Catarì... Poi ripresi da chiunque abbia cantato musica napoletana, da Caruso ad Arbore, da Mina a Pavarotti.
Se prendete così sul serio anche delle battute (per lo più sottolineate dagli appositi smiley,

Più che altro, le mie erano osservazioni ironiche sulla vocalità e la musicalità dei dialetti nordisti... Fate conto che anche un fior fiore di scrittore come Manzoni sentì il bisogno di "lavare i panni in Arno".

Ad ogni modo, ancora non ho avuto modo di ascoltare il pezzo in questione.
@chi ha associato la canzone napoletana classica ai neomelodici: Ma per favore...
Più che i neomelodici, ascoltatevi un po' dei Napoli Centrale.
@wedge: C'è anche Gaber, oltre a Jannacci, o sbaglio? Ma comunque è cosa recente.
Quando qui si scrivevano i classici*, voi eravate ancora a pascolar capre o a crescere bachi.

__________
* La prima canzone classica è comunemente indicata in Te voglio bene assaje, che è circa del 1830.
Invece il periodo classico della canzone napoletana va dal 1840 al 1900 circa: in questo periodo sono stati scritti quasi tutti i brani più famosi, come O sole mio, Santa Lucia, Funiculì funicolà, Era de maggio, Lariulà, Catarì... Poi ripresi da chiunque abbia cantato musica napoletana, da Caruso ad Arbore, da Mina a Pavarotti.
"mistake89":
Ho trovato su internet una traduzione, ovviamente non so quanto fedele.
http://www.musicroom.it/articolo/davide ... 011/22925/
Abbastanza fedele, garantisco io.
Ho trovato su internet una traduzione, ovviamente non so quanto fedele.
http://www.musicroom.it/articolo/davide ... 011/22925/
http://www.musicroom.it/articolo/davide ... 011/22925/
Spezzo anche io una lancia a favore di Davide Van De Sfroos. Tra l'altro ricordo che ad un suo concerto, a cui ero presente, dedicò una parte dell'incipit discorsivo ad un duro intervento di critica nei confronti della strumentalizzazione della sue canzoni operata dal partito politico poc'anzi chiamato in causa.
..e poi lo dice anche il proverbio.. "...Napoli canta..." (non dico il resto perchè sarebbe contro roma e si... un po' leghista
:D)

@mistake89: sono contenta che adesso sia chiaro cosa volevo dire, perchè ero stata un pò fraintesa

"Zilpha":
[quote="mistake89"]
Poi non ho capito il piano musicale di cui si sta parlando. I neomelodici o la musica napoletana in senso stretto è espressione musicale popolare. Quindi il paragone con jannacci o con musica folkloristica antecedente a me sconosciuta è calzante. Tra l'altro struttura musicale ben definita io non la conosco, nè viene mai annoverata nei libri di forme musicali classiche, segno che o non è rilevante (a livello formale) oppure non viene inclusa.
A livello tecnico io non ci vedo niente di rilevante, ma non sono nemmeno un grande conoscitore.
Credo che una certa tradizione popolare discenda da una lontana parentela con le opere buffe del teatro scalattiano che si affermarono proprio a napoli nel periodo barocco.
allora si, per quanto riguarda la struttura, hai ragione ho scritto una cosa non proprio esatta.
Non nego che i neomelodici siano espressione musicale popolare, ma non possono essere identificati con la musica napoletana classica. Così come non credo che jannacci faccia musica popolare lombarda anche se è certamente espressione di un certo tipo di cultura.
Io parlavo della antica tradizione musicale napoletana: per esempio a Napoli è nata una forma musicale detta " villanella"( http://www.youtube.com/watch?v=ChtJNs-wSls )che aveva una struttura ben precisa. Poi devo dire che i miei studi musicali si sono fermati da un pò, e molte delle cose che so, le so da letture varie in ambito musicale, dall'ascolto, ma non saprei entrare tecnicamente nel merito troppo a fondo.[/quote]
Ti ringrazio per aver citato la villanella. Ora ho inquadrato esattamente l'argomento, anche se in realtà non sono esperto di musica vocale ed in generale di musica barocca. Quello che dici è fondamentalmente vero, detto in termini più generali.
Nel senso che la musica napoletana del XVI secolo, periodo in cui si contrappose al genere sacro esistente anche un tipo di cantata di estrazione popolare, che si sarebbe evoluta poi nel madrigale, nella canzonetta e più tardi nell'opera buffa e nella cantata.
Al nord in questo periodo cosa succedeva? Mboh, sinceramente io non lo so, non ne sono a conoscenza. I testi di storia della musica in mio possesso non ne parlano, ma sono espressione di un certo tipo di evoluzione musica quindi sono parziali.
In base a questa visione è chiaro che la musica popolare napoletana (quella "classica") abbia avuto un ruolo importante, anzi di primissimo piano.
"Mathematico":
[quote="wedge"]ho sentito la canzone del Davide van de Sfroos, ed e' sicuramente piacevole, e meno scontanta dei neomelodici napoletani d'oggigiorno
Mi piace la canzone, ho avuto difficoltà nel comprendere il testo però mi intriga la musicalità del dialetto

Odio i cantanti neomelodici napoletani, non mi piacciono i temi che trattano, non mi piace il loro vibrato, non mi piace la loro voce, mi provoca orticaria ossessivo-convulsiva, però adoro i classici della musica napoletana![/quote]
considera che anche gran parte dei Napoletani odia questi mezzi cantanti tutti "allampanati" e con i capelli ad albero di Natale con le loro canzoncine UGUALI... ritornando in tema della canzone di Van de Sfroos, beh che dire... è un lavoro senza dubbio eccellente, bisogna comunque considerare che il dialetto del lago di Como (mi pare sia quello, ma non ricordo il nome preciso) ha delle particolari cadenze e bisogna lavorare un bel pò per riuscire ad inserirle in una canzone... l'unica cosa che non m'è piaciuta di varie rassegne stampa è che si sia messo in risalto questa canzone come contrapposizione alla "solita canzone in Napoletano", da napoletano un pò mi offendo per questa affermazione, non solo perchè "ignorantemente" sottovaluta un repertorio della canzone classica Napoletana che come musica popolare è una delle più raffinate rispettando precisi canoni musicali, ma perchè dimostra anche una certa ignoranza nel giudicare Nino D'angelo, GiGGi D'Alessio (la doppia G è voluta

"wedge":
ho sentito la canzone del Davide van de Sfroos, ed e' sicuramente piacevole, e meno scontanta dei neomelodici napoletani d'oggigiorno
Mi piace la canzone, ho avuto difficoltà nel comprendere il testo però mi intriga la musicalità del dialetto

Odio i cantanti neomelodici napoletani, non mi piacciono i temi che trattano, non mi piace il loro vibrato, non mi piace la loro voce, mi provoca orticaria ossessivo-convulsiva, però adoro i classici della musica napoletana!
"mistake89":
Poi non ho capito il piano musicale di cui si sta parlando. I neomelodici o la musica napoletana in senso stretto è espressione musicale popolare. Quindi il paragone con jannacci o con musica folkloristica antecedente a me sconosciuta è calzante. Tra l'altro struttura musicale ben definita io non la conosco, nè viene mai annoverata nei libri di forme musicali classiche, segno che o non è rilevante (a livello formale) oppure non viene inclusa.
A livello tecnico io non ci vedo niente di rilevante, ma non sono nemmeno un grande conoscitore.
Credo che una certa tradizione popolare discenda da una lontana parentela con le opere buffe del teatro scalattiano che si affermarono proprio a napoli nel periodo barocco.
allora si, per quanto riguarda la struttura, hai ragione ho scritto una cosa non proprio esatta.
Non nego che i neomelodici siano espressione musicale popolare, ma non possono essere identificati con la musica napoletana classica. Così come non credo che jannacci faccia musica popolare lombarda anche se è certamente espressione di un certo tipo di cultura.
Io parlavo della antica tradizione musicale napoletana: per esempio a Napoli è nata una forma musicale detta " villanella"( http://www.youtube.com/watch?v=ChtJNs-wSls )che aveva una struttura ben precisa. Poi devo dire che i miei studi musicali si sono fermati da un pò, e molte delle cose che so, le so da letture varie in ambito musicale, dall'ascolto, ma non saprei entrare tecnicamente nel merito troppo a fondo.
La scala minore napoletana è molto simile alla minore armonica da cui la somiglianza con la scala "araba".
Però insomma esiste anche la scala di Verdi che è milanese quindi...
Poi non ho capito il piano musicale di cui si sta parlando. I neomelodici o la musica napoletana in senso stretto è espressione musicale popolare. Quindi il paragone con jannacci o con musica folkloristica antecedente a me sconosciuta è calzante. Tra l'altro struttura musicale ben definita io non la conosco, nè viene mai annoverata nei libri di forme musicali classiche, segno che o non è rilevante (a livello formale) oppure non viene inclusa.
A livello tecnico io non ci vedo niente di rilevante, ma non sono nemmeno un grande conoscitore.
Credo che una certa tradizione popolare discenda da una lontana parentela con le opere buffe del teatro scalattiano che si affermarono proprio a napoli nel periodo barocco.
Però insomma esiste anche la scala di Verdi che è milanese quindi...
Poi non ho capito il piano musicale di cui si sta parlando. I neomelodici o la musica napoletana in senso stretto è espressione musicale popolare. Quindi il paragone con jannacci o con musica folkloristica antecedente a me sconosciuta è calzante. Tra l'altro struttura musicale ben definita io non la conosco, nè viene mai annoverata nei libri di forme musicali classiche, segno che o non è rilevante (a livello formale) oppure non viene inclusa.
A livello tecnico io non ci vedo niente di rilevante, ma non sono nemmeno un grande conoscitore.
Credo che una certa tradizione popolare discenda da una lontana parentela con le opere buffe del teatro scalattiano che si affermarono proprio a napoli nel periodo barocco.
"wedge":
[quote="Zilpha"]
Mi sa che esco un pò fuori dal tema centrale.... però c'è da dire una cosa , non è una questione di leghismo, perchè se così fosse, visto che il leghismo si è sviluppato di recente, dovrebbe esistere una tradizione di musica lombarda antecedente all'avvento del leghismo.
mi spiace siate ignoranti, ma esiste... pensare a Nanni Svampa ed Enzo Jannacci.
idem per la letteratura in lombardo, i cui maggiori esponenti snoo quel Carlo Porta e quel Tommaso Grossi tanto amici di Manzoni.
ho sentito la canzone del Davide van de Sfroos, ed e' sicuramente piacevole, e meno scontanta dei neomelodici napoletani d'oggigiorno

Attenzione, non volevo offendere nessuno!!! Infatti non volevo dire che non esistono validi musicisti lombardi! Poi hai nominato Jannacci che a me piace molto, lo considero un genio! Mi riferisco alla musica napoletana classica come stile musicale, che ha una sua struttura riconoscibile, come si riconosce una struttura blues o la bossanova, il samba. Non a caso ho citato le scale napoletane

Questo, credo, abbia reso la musica napoletana famosa in tutto il mondo, più delle altre espressioni musicali regionali italiane.
In questo senso, inserire i i "neomelodici" nel novero della musica napoletana è una bestialità, perchè musica napoletana NON sono: è solo musica, (a mio avviso) brutta, con
testi in lingua napoletana. E si sono sviluppati in un contesto particolare.
O, ancora, Gigi d'alessio è un cantante napoletano ma non fa musica napoletana! o il grande Pino Daniele, non è musica napoletana.
Questo era quello che volevo dire, non certo negare l'esistenza di grandi musicisti lombardi e non!
Era un discorso tecnico più che altro.
Detto ciò credo siamo finiti ampiamente fuori topic!
E poi viva la musica italiana tutta, eh!