Salviamo la Geografia
Qui un'introduzione al problema e i modi per rispondere all'appello.
Sarebbe poi intressante intavolare una discussione. Sulla materia mi pare serpeggi già una certa ignoranza, i risultati che ne deriveranno rischiano di fare la felicità di Striscia la Notizia e le Iene e di creare molti potenziali concorrenti del Grande Fratello.
Sarebbe poi intressante intavolare una discussione. Sulla materia mi pare serpeggi già una certa ignoranza, i risultati che ne deriveranno rischiano di fare la felicità di Striscia la Notizia e le Iene e di creare molti potenziali concorrenti del Grande Fratello.
Risposte
"Benny":
Scusa, ma non capisco a quale mia affermazione impropria tu faccia riferimento![]()
ci eravamo capiti male... ignora.
"vict85":
Io eviterei di parlare di argomenti che si sono incontrati per caso.
Ti dò ragione, non posso assolutamente ritenermi un esperto in nessuno degli argomenti citati ed è per questo che intendo mantenere i miei interventi nell'ambito delle mie competenze. Mi è stata posta una domanda alla quale altri avrebbero potuto rispondere meglio di me. Ho cercato di avvalorare la mia tesi con degli esempi. Ben venga se qualcuno mi fa osservare la loro eventuale scorrettezza.
"vict85":
la geografia non serve quindi a nulla per capire la teoria, al massimo può esserti utile per comprendere a fondo esempi concreti o controesempi...
Direi che se il tuo scopo sono i modelli base allora la geografia non serve, d'altra parte è importante negli esempi e nella pratica quanto studi i casi.
Qui mi sono spiegato male. Volevo dire che quando si studia a fondo un caso particolare, l'analisi difficilmente può prescindere da considerazioni geografiche, che fungono un po' da, se me lo consentite, "condizioni al contorno" per il tuo modello teorico.
"vict85":
Sull'antropologia ti dò ragione.
Grazie

"vict85":
Se tu usi geografia invece in senso più generale e fai riferimento alla geografia umana (principalmente politica ed economica) allora direi che hai frainteso il nesso causa effetto. Anche perché la geografia umana è nata molto dopo le altre.
Scusa, ma non capisco a quale mia affermazione impropria tu faccia riferimento

"vict85":
La materia geografia è una materia piuttosto vasta e che si è molto differenziata dal semplice elenco degli Stati e delle capitali.
Questo però non mi pare di averlo detto. Non avrei neppure aperto il topic se la pensassi così.
"vict85":
mettere cartografia con geologia (perché!?)
Perchè si studia cartografia e geologia nella stessa materia sia alle medie che alle superiori e perchè non avevo voglia di scrivere una seconda volta "avere basi di".

"vict85":
una volta che sai cercare su una cartina l'aspetto puramente mnemonico è secondario.
Vero, ma mi pare purtroppo che in molti casi non si sappia più neppure dove guardare. Allora l'aspetto non è più secondario.
"vict85":
Un aspetto che andrebbe potenziato è invece la geografia umana ed economica che viene invece appena accennata. Aspetto che tra l'altro renderebbe la geografia più interessante a chi non ha una gran passione per la memorizzazione di dati.
Sono pienamente d'accordo.
"vict85":
L'ultimo aspetto da te citato spetta all'alunno. [...]
Sì ma..
"vict85":
Al professore sarebbe al massimo richiesto di porre domande chiave per far partire il lavoro autonomo.
...questo non mi sembra cosa di poco conto, soprattutto a livello elementari-medie.
"Benny":
Intendo dire che attraverso lo studio della geografia lo studente dovrebbe:
-avere basi di cartografia e geologia
-conoscere la posizione geografica dei principali elementi fisici (oceani, mari, fiumi, laghi, montagne, ecc.)
-poter dedurre le caratteristiche climatiche generali di una regione a partire dai punti precedenti
-conoscere in buona misura la geografia politica mondiale (senza che si pretenda "la capitale della Birmania")
-avere nozioni di geografia umana ed economica
-essere in grado di rielaborare tutte queste conoscenze per analizzare autonomamente fenomeni naturali, politici, economici e culturali
La materia geografia è una materia piuttosto vasta e che si è molto differenziata dal semplice elenco degli Stati e delle capitali.
Sui primi tre punti in elenco, a parte mettere cartografia con geologia (perché!?) direi che sono utili ma che non sono il punto principale che andrebbe insegnato. Stesso dicasi per lo stesso studio ma politico.
Dico che non sono il punto principale perché una volta che sai i concetti principali e li sai cercare su una cartina l'aspetto puramente mnemonico è secondario. Lì impari di più attraverso i viaggi o usando quelle nozioni nelle altre materie.
Un aspetto che andrebbe potenziato è invece la geografia umana ed economica che viene invece appena accennata. Aspetto che tra l'altro renderebbe la geografia più interessante a chi non ha una gran passione per la memorizzazione di dati.
L'ultimo aspetto da te citato spetta all'alunno. Se venisse insegnato esso mancherebbe del suo aspetto creativo e finirebbe per seguire un percorso preordinato. Al professore sarebbe al massimo richiesto di porre domande chiave per far partire il lavoro autonomo.
"Benny":
Senza buone basi di Geografia è impossibile studiare la Storia dai Romani in poi. E' una materia fondamentale anche nello studio delle scienze diplomatiche (ho letto di teorie di politica internazionale basate sui confini tra le nazioni), dell'economia internazionale, dell'antropologia.
Si può discutere sui contenuti da insegnare e sul numero di ore settimanali da dedicarci, non sul suo valore, credo.
Io eviterei di parlare di argomenti che si sono incontrati per caso. Io ho una laurea nel settore (oltre che quasi una in matematica) e la conoscienza della geografia nelle relazioni internazionali (il nome della materia che chiami scienze diplomatiche) è relativamente secondaria dato che la teoria cerca di essere indipendente dalla storia e dalla geografia particolare di uno Stato. Cioé ovviamente quando la usi su casi concreti devi entrare nel dettaglio ma la teoria generale non vuole e non deve essere circoscritta a un elenco di casi (la geografia non serve quindi a nulla per capire la teoria, al massimo può esserti utile per comprendere a fondo esempi concreti o controesempi). La tua frase mi lascia perplesso comunque i conflitti sono i "dati"/gli "eventi" che vengono seguiti della relazioni internazionali e non da una teoria in particolare. http://it.wikipedia.org/wiki/Relazioni_internazionali (direi che fornisce una presentazione abbastanza corretta io lo avevo seguito con Bonanate).
Riguardo all'economia internazionale direi idem. L'economia internazionale studia principalmente 2 cose. Gli scambi tra stati e le multinazionali. Lo studio degli effetti della liberalizzazione è un argomento abbastanza importante. Lo sviluppo sostenibile viene più studiato da altri economisti ma riveste comunque un argomento centrale. Direi che se il tuo scopo sono i modelli base allora la geografia non serve, d'altra parte è importante negli esempi e nella pratica quanto studi i casi.
Sull'antropologia ti dò ragione.
Se tu usi geografia invece in senso più generale e fai riferimento alla geografia umana (principalmente politica ed economica) allora direi che hai frainteso il nesso causa effetto. Anche perché la geografia umana è nata molto dopo le altre.
"Benny":Questo è un problema della scuola italiana (ma non solo).
@dissonance
In effetti, ad esempio, è dura parlare di Alessandro Magno senza una almeno vaga idea della posizione delle città da lui conquistate. Tuttavia volevo osservare che da allora in poi la mappa da studiare è decisamente più larga e quindi eventuali buchi cognitivi diventano voragini.
La storia che si studia è "la storia vista dall'Italia".
Mentre Alessandro Magno conquistava l'allora mondo conosciuto (conosciuto da chi?), nel mondo "sconosciuto" succedevano tante cose.
Ma oggi quel mondo non è più "sconosciuto", tuttavia...
Di quale scuola stiamo parlando?
Intendo dire che attraverso lo studio della geografia lo studente dovrebbe:
-avere basi di cartografia e geologia
-conoscere la posizione geografica dei principali elementi fisici (oceani, mari, fiumi, laghi, montagne, ecc.)
-poter dedurre le caratteristiche climatiche generali di una regione a partire dai punti precedenti
-conoscere in buona misura la geografia politica mondiale (senza che si pretenda "la capitale della Birmania")
-avere nozioni di geografia umana ed economica
-essere in grado di rielaborare tutte queste conoscenze per analizzare autonomamente fenomeni naturali, politici, economici e culturali
In breve la Geografia è una di quelle materie che, come la Storia, non forma tanto lo studente quanto il cittadino cosciente della realtà in cui vive.
Se poi la scuola non stesse già fornendo questi strumenti, avremmo trovato un problema.
@dissonance
In effetti, ad esempio, è dura parlare di Alessandro Magno senza una almeno vaga idea della posizione delle città da lui conquistate. Tuttavia volevo osservare che da allora in poi la mappa da studiare è decisamente più larga e quindi eventuali buchi cognitivi diventano voragini.

Intendo dire che attraverso lo studio della geografia lo studente dovrebbe:
-avere basi di cartografia e geologia
-conoscere la posizione geografica dei principali elementi fisici (oceani, mari, fiumi, laghi, montagne, ecc.)
-poter dedurre le caratteristiche climatiche generali di una regione a partire dai punti precedenti
-conoscere in buona misura la geografia politica mondiale (senza che si pretenda "la capitale della Birmania")
-avere nozioni di geografia umana ed economica
-essere in grado di rielaborare tutte queste conoscenze per analizzare autonomamente fenomeni naturali, politici, economici e culturali
In breve la Geografia è una di quelle materie che, come la Storia, non forma tanto lo studente quanto il cittadino cosciente della realtà in cui vive.
Se poi la scuola non stesse già fornendo questi strumenti, avremmo trovato un problema.
@dissonance
In effetti, ad esempio, è dura parlare di Alessandro Magno senza una almeno vaga idea della posizione delle città da lui conquistate. Tuttavia volevo osservare che da allora in poi la mappa da studiare è decisamente più larga e quindi eventuali buchi cognitivi diventano voragini.
"Benny":
Senza buone basi di Geografia è impossibile studiare la Storia dai Romani in poi. E' una materia fondamentale anche nello studio delle scienze diplomatiche (ho letto di teorie di politica internazionale basate sui confini tra le nazioni), dell'economia internazionale, dell'antropologia.
Ma di quale geografia stiamo parlando? Non certo quella che si studia a scuola.
... e non potevano levarla prima, almeno da bambino facevo qualcosa di più interessante che imparare a memoria tutti gli affluenti del Po.
"Benny":Veramente anche prima dei Romani.
Senza buone basi di Geografia è impossibile studiare la Storia dai Romani in poi.
Senza buone basi di Geografia è impossibile studiare la Storia dai Romani in poi. E' una materia fondamentale anche nello studio delle scienze diplomatiche (ho letto di teorie di politica internazionale basate sui confini tra le nazioni), dell'economia internazionale, dell'antropologia.
Si può discutere sui contenuti da insegnare e sul numero di ore settimanali da dedicarci, non sul suo valore, credo.
Si può discutere sui contenuti da insegnare e sul numero di ore settimanali da dedicarci, non sul suo valore, credo.
per entrambe le cose, direi.
chissà perchè per sostenere una posizione tradizionalista si fa sempre appello all'evoluzione multiculturale della società.
La geografia è giusto insegnarla perchè è utile o perchè è culturamente necessaria?
La geografia è giusto insegnarla perchè è utile o perchè è culturamente necessaria?
Pienamente d'accordo.
Per me la geografia è molto più fondamentale degli elementi di Euclide o della letteratura.
Specie in una Italia che sta diventando multiculturale, ove spesso i bambini hanno il 30% o più di compagni stranieri alle elementari.
Oltretutto, parlare di grandi fiumi, città, terre lontane, dovrebbe essere una grande incentivo alla fantasia dei bambini.
E' vero che c'è internet, ma un bambino da solo non andrà mai a guardarsi in rete dove si trovano le Filippine, ad esempio.
Per me la geografia è molto più fondamentale degli elementi di Euclide o della letteratura.
Specie in una Italia che sta diventando multiculturale, ove spesso i bambini hanno il 30% o più di compagni stranieri alle elementari.
Oltretutto, parlare di grandi fiumi, città, terre lontane, dovrebbe essere una grande incentivo alla fantasia dei bambini.
E' vero che c'è internet, ma un bambino da solo non andrà mai a guardarsi in rete dove si trovano le Filippine, ad esempio.
non sono così d'accordo.
La forma della Terra non si impara a geografia. Non sapere dov'è l'America è frutto di un'ignoranza più profonda e grave che non si risolve con lo studio sistematico della locazione di ogni singolo stato. Leggere le cartine si impara più in scienze della terra e comunque se ci sono i navigatori benvengano, non è che perchè abbiamo le lampadine elettriche dobbiamo sapere come funzionano i lumini ad olio.
Dov'è Vigevano? io sinceramente non lo so, ma fa parte della cultura generale, non dico di andarne fiero ma non mi cruccio più di tanto per questa mancanza. Quando mi servirà saperlo o avrò motivo di interessarmene lo imparerò.
Non vedo perchè scandalizzarsi così tanto per queste piccolezze e restare impassibili davanti a lacune della cultura media del tipo che non si sa chi è Euclide. Gli Elementi è uno dei libri più importanti della cultura occidentale e la maggiorparte delle persone non sa nè chi lo ha scritto nè cos'è, però se sa dov'è Vigevano allora è salvo.
La forma della Terra non si impara a geografia. Non sapere dov'è l'America è frutto di un'ignoranza più profonda e grave che non si risolve con lo studio sistematico della locazione di ogni singolo stato. Leggere le cartine si impara più in scienze della terra e comunque se ci sono i navigatori benvengano, non è che perchè abbiamo le lampadine elettriche dobbiamo sapere come funzionano i lumini ad olio.
Dov'è Vigevano? io sinceramente non lo so, ma fa parte della cultura generale, non dico di andarne fiero ma non mi cruccio più di tanto per questa mancanza. Quando mi servirà saperlo o avrò motivo di interessarmene lo imparerò.
Non vedo perchè scandalizzarsi così tanto per queste piccolezze e restare impassibili davanti a lacune della cultura media del tipo che non si sa chi è Euclide. Gli Elementi è uno dei libri più importanti della cultura occidentale e la maggiorparte delle persone non sa nè chi lo ha scritto nè cos'è, però se sa dov'è Vigevano allora è salvo.
"Gisy":
(ho visto un ventenne cercare Vigevano in Toscana).![]()
Probabilmente ero io

"Gisy":
Sono entrata in una classe prima dove sapevano la biografia di Obama meglio di me, ma non avevano la più pallida idea di dove fossero gli Stati Uniti
Per citare Benny, forse sanno benissimo dove è "La Casa"

(ho visto un ventenne cercare Vigevano in Toscana).![]()
Perché, non è in Toscana?!?

Comunque c'è di peggio, prova a chiedere loro dove sono alcuni capoluoghi di provincia o città principali, avrai delle (brutte) sorprese.
Sono pienamente d'accordo con te (e non solo perché insegno geografia alla secondaria di primo grado).
I ragazzi ormai pensano che la Terra sia piatta come il monitor del PC, dal quale raggiungono tutto il mondo senza pensare a che distanza e differenza ci sia tra New York, Addis Abeba e Pechino... tanto con internet si arriva ovunque.
Sono entrata in una classe prima dove sapevano la biografia di Obama meglio di me, ma non avevano la più pallida idea di dove fossero gli Stati Uniti e cosa fosse il continente americano.
Salviamo la geografia! Come possono i ministri parlare di educare allo sviluppo sostenibile se non sappiamo più com'è fatto il nostro pianeta?
Per non parlare poi di chi ha girato il mondo, ma non sa nulla dell'Italia e va in crisi quando il navigatore è rotto e non sa come leggere una carta stradale nè a che pagina andare se vuole cercare una determinata città che non sa in quale parte dello Stivale si trovi (ho visto un ventenne cercare Vigevano in Toscana).

I ragazzi ormai pensano che la Terra sia piatta come il monitor del PC, dal quale raggiungono tutto il mondo senza pensare a che distanza e differenza ci sia tra New York, Addis Abeba e Pechino... tanto con internet si arriva ovunque.
Sono entrata in una classe prima dove sapevano la biografia di Obama meglio di me, ma non avevano la più pallida idea di dove fossero gli Stati Uniti e cosa fosse il continente americano.
Salviamo la geografia! Come possono i ministri parlare di educare allo sviluppo sostenibile se non sappiamo più com'è fatto il nostro pianeta?
Per non parlare poi di chi ha girato il mondo, ma non sa nulla dell'Italia e va in crisi quando il navigatore è rotto e non sa come leggere una carta stradale nè a che pagina andare se vuole cercare una determinata città che non sa in quale parte dello Stivale si trovi (ho visto un ventenne cercare Vigevano in Toscana).

