Religione
Che ne pensate dell'argomento "religione"?
Risposte
Ma nessuno cita l'enciclica "fides et ratio"?
Non perchè sia necessariamente in linea con il testo, ma ci sta a pennello in questa discussione.
http://it.wikipedia.org/wiki/Fides_et_Ratio
http://www.vatican.va/holy_father/john_ ... io_it.html
Non perchè sia necessariamente in linea con il testo, ma ci sta a pennello in questa discussione.
http://it.wikipedia.org/wiki/Fides_et_Ratio
http://www.vatican.va/holy_father/john_ ... io_it.html
Certamente discutere di cose di fede è deleterio, dato che, trattandosi appunto di cose irrazionali, non si può che non arrivare a nullaNo.
Il definire "cose irrazionali" quello che riguarda la religione, quindi la necessità di trattare certi discorsi solo con la fede è quello che distrugge il discorso.
In questo modo, si mette la marmellata al sicuro dal ladro, ma la si condannerà, inevitabilmente, a marcire.
Comunque, david_e, una cosa è credere al trascendente, ben altro è credere alle religioni ed ai "rappresentanti di Dio in terra", siano essi cristiani, islamici, ebrei o di chissà quale religione.
Tra la fede in un essere trascendente e la fede nella lettura più o meno integrale (fatta da persone terze, in diverse fasi storiche) di libri scritti migliaia di anni fa, il passo è assai lungo.
Per questo motivo, non vedo personalmente il bisogno dell'insegnamento della religione nella scuola, soprattutto nella scuola dell'obbligo. Questo argomento è affrontato in maniera discreta nel programma di filosofia. La religione insegnata nelle scuole elementari e medie ha ben altri obiettivi...
Per non parlare, ovviamente, dei costi sociali che le religioni hanno sulle società. Esempio italiano.
dipende tutto da come una persona vuol vedere la cosa comunque...
un credente è giusto che si avvicini alla propria religione con estrema fede(altrimenti è inutile che si definisca tale)ma sempre con cognizione di causa onde evitare casini già compiuti in nome di un qualcosa che dovrebbe aiutarci a vivere meglio.
io da ateo,la seguo come uno studente segue una lezione di filosofia,con spirito critico,razionalità e prendendo ciò che è buono ed eliminando ciò che è sbagliato...secondo il mio punto di vista!
altra cosa da evitare è mescolare la fede con la scienza,magari usare un pò di buon senso...
un credente è giusto che si avvicini alla propria religione con estrema fede(altrimenti è inutile che si definisca tale)ma sempre con cognizione di causa onde evitare casini già compiuti in nome di un qualcosa che dovrebbe aiutarci a vivere meglio.
io da ateo,la seguo come uno studente segue una lezione di filosofia,con spirito critico,razionalità e prendendo ciò che è buono ed eliminando ciò che è sbagliato...secondo il mio punto di vista!
altra cosa da evitare è mescolare la fede con la scienza,magari usare un pò di buon senso...
Se può essere di utilità alla discussione, vorrei portare un argomento quasi "anatomico" al fatto che parlare di fede e scienza sia praticamente impossibile con uno stesso linguaggio.
La religione cristiana è un atto di fede, chi crede perchè ha prove del divino non è un buon cristiano. Non mi ricordo più in quale vangelo Gesù disse una cosa simile, mi sà che ci fosse perfino una parabola, ma ora non ricordo.
Per questo si dice spesso che la fede prescinde la ragione (-> l'atto di fede).
Una pseudo spiegazione scientifica a questo fatto viene dalle neuroscienze, che mostrano come il pensiero razionale si sviluppa nella neocorteccia frontale, mentre l'emotività si sviluppa in zone più profonde, con l'attivazione di meccanismi neuronali diversi.
Il dicorso è complesso e andrebbe sviluppato e argomentato, ma la problematica base è questa (scusatemi se la butto sul semplice): la "religione" attiva zone del cervello diverse dalla "ragione", zone che sono poco "comunicanti".
Per questo non si può spiegare in termini razionali perchè la religione non sia logica in molti suoi aspetti (come fa Odifredi): sono linguaggi diversi.
La religione cristiana è un atto di fede, chi crede perchè ha prove del divino non è un buon cristiano. Non mi ricordo più in quale vangelo Gesù disse una cosa simile, mi sà che ci fosse perfino una parabola, ma ora non ricordo.
Per questo si dice spesso che la fede prescinde la ragione (-> l'atto di fede).
Una pseudo spiegazione scientifica a questo fatto viene dalle neuroscienze, che mostrano come il pensiero razionale si sviluppa nella neocorteccia frontale, mentre l'emotività si sviluppa in zone più profonde, con l'attivazione di meccanismi neuronali diversi.
Il dicorso è complesso e andrebbe sviluppato e argomentato, ma la problematica base è questa (scusatemi se la butto sul semplice): la "religione" attiva zone del cervello diverse dalla "ragione", zone che sono poco "comunicanti".
Per questo non si può spiegare in termini razionali perchè la religione non sia logica in molti suoi aspetti (come fa Odifredi): sono linguaggi diversi.
@ davide
sono d'accordo con te.io intendevo dire che trattando certi argomenti si può cadere facilmente in disaccordo,appunto perchè si tratta di opinioni.vedi,io non credo in nessuna forma superiore(a limite in cervelli superiori!)vien da se,che per me è una grande cavolata credere che un giorno qualcuno farà ammenda dei miei peccati e mi manderà in quello e quell'altro posto,come non credo in mille altri dogmi.per me non ci sono riscontri,e fin quando non ce ne sono,per me quella cosa non ha valenza o per meglio dire,tutto può essere.tu magari ci credi,quindi per te non è così!
per me la religione va trattata con razionalità per il semplice fatto che così facendo si possono evitare grandi sbagli.se i kamikaze islamici vedessero la religione con razionalità,di certo non si farebbero saltare in aria uccidendo milioni di persone per avere un posto in paradiso!se galileo non avesse messo da parte minimamente il suo credo,chissà che concezione avremmo oggi dell'universo...
sono d'accordo con te.io intendevo dire che trattando certi argomenti si può cadere facilmente in disaccordo,appunto perchè si tratta di opinioni.vedi,io non credo in nessuna forma superiore(a limite in cervelli superiori!)vien da se,che per me è una grande cavolata credere che un giorno qualcuno farà ammenda dei miei peccati e mi manderà in quello e quell'altro posto,come non credo in mille altri dogmi.per me non ci sono riscontri,e fin quando non ce ne sono,per me quella cosa non ha valenza o per meglio dire,tutto può essere.tu magari ci credi,quindi per te non è così!
per me la religione va trattata con razionalità per il semplice fatto che così facendo si possono evitare grandi sbagli.se i kamikaze islamici vedessero la religione con razionalità,di certo non si farebbero saltare in aria uccidendo milioni di persone per avere un posto in paradiso!se galileo non avesse messo da parte minimamente il suo credo,chissà che concezione avremmo oggi dell'universo...
@ fields
Si in linea di principio sono d'accordo con te al 100%. Tuttavia, poi, nella vita di tutti i giorni, siamo costretti a credere in qualche cosa, o, quanto meno a riporvi una buona dose di fiducia (o fede che dir si voglia). Altrimenti chi mi garantisce che la prossima volta che accendo il computer le leggi della fisica non siano cambiate e la CPU non si sia trasformata in una bomba nucleare?
Quindi, per come la vedo io, da quello che abbiamo detto, si può benissimo ritenere che la scienza non richieda la fede, concentrando tutto il significato della scoperta nell'implicazione ipotesi --> tesi. Tuttavia mi pare che così ci creiamo un modello di scienza "inumano": molto astratto e lontano. Newton alla fine voleva poter calcolare la legge oraria della 101-esima mela...
Ecco personalmente ingloberei la fede nella scienza(*) perché me la farebbe sembrare una cosa più umana, ma qui andiamo certamente sulle opinioni personali mie, che probabilmente molti non si sentono di condividere.
Quindi si io ritengo che i numeri primi siano infiniti, dato che credo negli assiomi della teoria degli insiemi, e questo mi fa molto più piacere del semplice pensare che se gli assiomi fossero veri allora i numeri primi sarebbero infiniti... va a gusti.
------------------------------
PS:
(*) limitando l'atto di fede alla validità del metodo scientifico e poco d'altro si intende. Non certo un atto di fede nell'equazione di NS, altrimenti la scienza diventa alchimia.
Si in linea di principio sono d'accordo con te al 100%. Tuttavia, poi, nella vita di tutti i giorni, siamo costretti a credere in qualche cosa, o, quanto meno a riporvi una buona dose di fiducia (o fede che dir si voglia). Altrimenti chi mi garantisce che la prossima volta che accendo il computer le leggi della fisica non siano cambiate e la CPU non si sia trasformata in una bomba nucleare?

Quindi, per come la vedo io, da quello che abbiamo detto, si può benissimo ritenere che la scienza non richieda la fede, concentrando tutto il significato della scoperta nell'implicazione ipotesi --> tesi. Tuttavia mi pare che così ci creiamo un modello di scienza "inumano": molto astratto e lontano. Newton alla fine voleva poter calcolare la legge oraria della 101-esima mela...
Ecco personalmente ingloberei la fede nella scienza(*) perché me la farebbe sembrare una cosa più umana, ma qui andiamo certamente sulle opinioni personali mie, che probabilmente molti non si sentono di condividere.
Quindi si io ritengo che i numeri primi siano infiniti, dato che credo negli assiomi della teoria degli insiemi, e questo mi fa molto più piacere del semplice pensare che se gli assiomi fossero veri allora i numeri primi sarebbero infiniti... va a gusti.
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PS:
(*) limitando l'atto di fede alla validità del metodo scientifico e poco d'altro si intende. Non certo un atto di fede nell'equazione di NS, altrimenti la scienza diventa alchimia.
"david_e":
Se la scoperta sta nel mostrare l'implicazione Ipotesi ==> Tesi, allora la scienza non richiede alcuna fede. Ma se la scoperta sta nel dirmi: se prendi una mela e la lasci a mezz'aria cadrà con questa legge oraria, allora la fede serve eccome.
Io sinceramente non ci vedo nulla di male a dire che anche la scienza si poggia su ipotesi indimostrabili, ma a cui crediamo per una serie di motivi, un po' come, ma in misura molto diversa, la religione (buttando anche l'ateismo fra le religioni per semplicità).
Concordo perfettamente col tuo discorso. In particolare, la verita' matematica-scientifica sta nell'implicazione ipotesi-tesi.
Certamente però io non sono d'accordo nell'accettare qualsivoglia ipotesi scientifica per fede. Chi ci dice che ad esempio nel nostro universo le leggi fisiche non cambiano nel tempo? Se non si ha una dimostrazione di questo fatto, dire che è vero perché "me lo sento", non lo trovo per nulla accettabile. Il mondo è un luogo alquanto misterioso, e credere in qualcosa, senza averne la prova, è un gioco d'azzardo.
"remo":
comunque non mi sembra il luogo adatto per fare propaganda ideologica e teologia...ognuno crede in ciò che vuole!
l'importante è come si pone realmente alla società e al prossimo!
Io non voglio fare una propaganda ideologica, ne mi pare che l'oggetto della discussione sia la veridicità o meno delle affermazioni della religione o della scienza... Piuttosto il ruolo che giocano fede e razionalità nella scienza e nella teologia.
Certamente discutere di cose di fede è deleterio, dato che, trattandosi appunto di cose irrazionali, non si può che non arrivare a nulla, ma discutere del ruolo della fede nella scienza e nella religiosità penso si possa fare anche in maniera razionale...
@ fields
Sui numeri primi infiniti io potrei benissimo affermare di non credere nell'esistenza di un insieme infinito e sviluppare una mia matematica di conseguenza (senza infinità dei numeri primi).
Se la scoperta sta nel mostrare l'implicazione Ipotesi ==> Tesi, allora la scienza non richiede alcuna fede. Ma se la scoperta sta nel dirmi: se prendi una mela e la lasci a mezz'aria cadrà con questa legge oraria, allora la fede serve eccome.
Allora, per poterci liberare della fede nella scienza, dobbiamo dire che il vero risultato non è tanto l'infinità dei numeri primi, quanto l'implicazione ZFC ==> numeri primi infiniti, ma così facendo le scienze non matematiche, che si basano su "evidenze sperimentali", ovvero postulano l'uguale comportamento dei corpi in eguali situazioni (cosa assolutamente __indimostrabile__), le vedo un po' in difficoltà.
Io sinceramente non ci vedo nulla di male a dire che anche la scienza si poggia su ipotesi indimostrabili, ma a cui crediamo per una serie di motivi, un po' come, ma in misura molto diversa, la religione (buttando anche l'ateismo fra le religioni per semplicità).
@ remo
La scienza mi dice: se la tua astronave dovesse passare troppo vicino a una singolarità succederebbe questo e quello, ma sono cose che difficilmente potremo mai verificare. Per quanto riguarda la remissione dei peccati e le altre cose della religione, invece abbiamo l'assoluta certezza che, prima o poi, ne avremo una verifica. Molto molto tangibile.
Sui numeri primi infiniti io potrei benissimo affermare di non credere nell'esistenza di un insieme infinito e sviluppare una mia matematica di conseguenza (senza infinità dei numeri primi).
Se la scoperta sta nel mostrare l'implicazione Ipotesi ==> Tesi, allora la scienza non richiede alcuna fede. Ma se la scoperta sta nel dirmi: se prendi una mela e la lasci a mezz'aria cadrà con questa legge oraria, allora la fede serve eccome.
Allora, per poterci liberare della fede nella scienza, dobbiamo dire che il vero risultato non è tanto l'infinità dei numeri primi, quanto l'implicazione ZFC ==> numeri primi infiniti, ma così facendo le scienze non matematiche, che si basano su "evidenze sperimentali", ovvero postulano l'uguale comportamento dei corpi in eguali situazioni (cosa assolutamente __indimostrabile__), le vedo un po' in difficoltà.
Io sinceramente non ci vedo nulla di male a dire che anche la scienza si poggia su ipotesi indimostrabili, ma a cui crediamo per una serie di motivi, un po' come, ma in misura molto diversa, la religione (buttando anche l'ateismo fra le religioni per semplicità).
@ remo
La scienza mi dice: se la tua astronave dovesse passare troppo vicino a una singolarità succederebbe questo e quello, ma sono cose che difficilmente potremo mai verificare. Per quanto riguarda la remissione dei peccati e le altre cose della religione, invece abbiamo l'assoluta certezza che, prima o poi, ne avremo una verifica. Molto molto tangibile.
comunque non mi sembra il luogo adatto per fare propaganda ideologica e teologia...ognuno crede in ciò che vuole!
l'importante è come si pone realmente alla società e al prossimo!
l'importante è come si pone realmente alla società e al prossimo!
non siamo ridicoli dai...
il metodo scientifico,è vero è una serie di postulati...ma l'uso di questi postulati nella scienza,porta a risultati TANGIBILI,che hanno pieno riscontro nella realtà.se non sbaglio uno dei punti fermi è osservare e RAGIONARE,non leggere e ASSUMERE PER VERO!
la religione mi dice:se ti confessi sarai assolto da tutti ituoi peccati...ma la prova che ciò avviene realmente dov'è?
non so se cogliete il senso di ciò che dico...poi ognnuno è libero di credere ciò che vuole
il metodo scientifico,è vero è una serie di postulati...ma l'uso di questi postulati nella scienza,porta a risultati TANGIBILI,che hanno pieno riscontro nella realtà.se non sbaglio uno dei punti fermi è osservare e RAGIONARE,non leggere e ASSUMERE PER VERO!
la religione mi dice:se ti confessi sarai assolto da tutti ituoi peccati...ma la prova che ciò avviene realmente dov'è?
non so se cogliete il senso di ciò che dico...poi ognnuno è libero di credere ciò che vuole
"fields":
la ragione arriva davvero lontano, senza credere per "fede" in nulla, basta vedere quel che fa con la matematica
Io ho sempre saputo che la geometria, e dunque tutto ciò che con essa ha a che fare, è fondata su cinque affermazioni a cui crediamo per fede.
"mircoFN":
basta con l'insegnamento della religione nelle scuole pubbliche!
Non condivido.
Indipendentemente dalle opinioni e dal credo personale, nessuno con un poco di senno può negare che la religione è legata in modo intrinseco con la cultura di ogni popolo, e questo vale ancora di più per le tre grandi religioni monoteiste.
Un minimo di cultura sulla religione cristiana-cattolica è indispensabile per uno studente che studia la storia italiana e europea, la storia dell'arte, la letteratura e sopratutto la filosofia. Come può comprendere tutto ciò senza avere le idee di base chiare su quanto dice questa religione che ha infuenzato la cultura italiana e europea così tanto, nel bene e purtroppo a volte, nel male?
Il discorso vale anche per altre religioni.
Chiunque volesse condurre studi sulla storia, la letteratura e l'arte araba, non deve per caso andare a informarsi circa l'Islam? Per me personalmente sarebbe fondamentale.
Ciao.
"david_e":
Certo che ci vuole la fede, la fede nel metodo scientifico. Se io osservo 100 mele lasciate cadere da 1 m di altezza, razionalmente, non posso concludere che la 101-esima cadrà anch'essa verso terra, se lasciata andare.
Infatti non puoi concluderlo. E' non vedo assolutamente il motivo che avrebbe la scienza di credere per "fede" nel fatto che la mela cade anche la 101-esima volta. Alla scienza interessa la verità, non ciò che le farebbe comodo essere vero. La scienza subordina i propri risultati a certe assunzioni sulla Natura, che sa benissimo essere problematiche, ed è prontissima a discuterle con il metodo razionale. La scienza è consapevole della propria struttura Ipotesi-Tesi, ed è il collegamento logico Ipotesi-Tesi che rende certi i suoi risultati. Lo scienziato deduce che da certe Ipotesi segue una Tesi, e queste deduzioni sono verità universali. Nel caso in cui si dimostrasse che la Natura falsifica alcune ipotesi, gli scienziati sapranno sostituirle.
Ad ogni modo la ragione arriva davvero lontano, senza credere per "fede" in nulla, basta vedere quel che fa con la matematica. Le verità matematiche sono altamente non banali, eppure assolute. Non ho bisogno di credere in nulla per affermare che ci sono infiniti primi, grazie a Dio!
"Cozza Taddeo":
Spiegami cosa sono gli atomi senza dare niente per scontato ovvero giustificando tutto con la sola e pura razionalità.
Che domande, ma è banale! Gli atomi li definisco così: sono i fattori primi dell'universo!
Scherzi a parte


"david_e":
Niente, oltre il già citato "cogito ergo sum", è solo ragione, qualunque teoria fisica dipende da ipotesi non dimostrabili, la ragione viene solo dopo l'accettazione di queste ipotesi.
Sono in parte d'accordo. Per quel che mi riguarda già l'"ergo sum" è un grandissimo atto di fede...dal dubbio iperbolico non si esce in alcun modo...a meno che qualcuno non abbia qualche esperimento o qualche ragionamento inconfutabile...

"remo":
o sanno anche i neonati che la religione,le credenze in genere,sono nate per darsi una "spiegazione" su fatti che un uomo non riesce razionalmente a spiegare!la morte,l'aldilà,il perchè della vita,le forze della natura...dire che non è così scusa ma è da ipocriti!
"david_e":
nessuna religione moderna è nata per spiegare fenomeni cui la scienza si è poi dedicata
Nessuna religione moderna è nata per spiegare le forze della natura, il resto sono tutte cose che poco hanno a che vedere con la scienza... non ci vedo nulla di drammatico. Io dubito fortemente che la vecchietta analfabeta che va in chiesa tutti i giorni diventerebbe atea se fosse una esperta di QED, anche ammettendo che alla vecchina poi importi qualche cosa del come funzioni la realtà fisica. Non penso che comunque vada in Chiesa perché crede che l'effetto tunnel sia un evento spiegabile soltanto credendo in Dio.
"remo":
l metodo scientifico è qualcosa di provato ed assodato tramite esperimenti TANGIBILI!l
"david_e":
Se io osservo 100 mele lasciate cadere da 1 m di altezza, razionalmente, non posso concludere che la 101-esima cadrà anch'essa verso terra, se lasciata andare.
Il metodo scientifico parte dal postulato che sia possibile estrapolare delle leggi generali a partire dal particolare, questo non è in alcun modo dimostrabile, ne tanto meno provabile tramite esperimenti. Quindi il credere in tale metodo è esattamente:
"remo":
credere ciecamente in qualcosa anche se non hai uno straccio di prova!
Poi non sto in alcun modo dicendo che l'atto di fede che richiede la religione sia paragonabile a quello, certamente più piccolo, che richiede il metodo scientifico. Sto solamente dicendo che, se già per parlare di scienza, un minimo bisogna pur credere in qualche cosa di indimostrabile, figuriamoci per parlare di religione... ci vuole ancora più fede (sia in un senso che nell'altro).
Niente, oltre il già citato "cogito ergo sum", è solo ragione, qualunque teoria fisica dipende da ipotesi non dimostrabili, la ragione viene solo dopo l'accettazione di queste ipotesi.
"fields":
Non ci vuole alcuna fede per disquisire sull'atomo.














Spiegami cosa sono gli atomi senza dare niente per scontato ovvero giustificando tutto con la sola e pura razionalità.
"remo":
il metodo scientifico è qualcosa di provato ed assodato tramite esperimenti TANGIBILI!














Spiegami che cosa intendi per metodo scientifico e quali sono gli esperimenti che ne dimostrano la validità senza dare niente per scontato ovvero giustificando tutto con la sola e pura razionalità.




























P.S.: queste due ultime fila di risate sono per le mie stesse domande, sono così assurdamente comiche che ho faticato non poco a scriverle...
la fede nel metodo scientifico...
il metodo scientifico è qualcosa di provato ed assodato tramite esperimenti TANGIBILI!la fede è altro...significa credere ciecamente in qualcosa anche se non hai uno straccio di prova!romantico per l'amore di dio,ma pericoloso e limitante!

scusa...ma cosa diavolo stai dicendo?
lo sanno anche i neonati che la religione,le credenze in genere,sono nate per darsi una "spiegazione" su fatti che un uomo non riesce razionalmente a spiegare!la morte,l'aldilà,il perchè della vita,le forze della natura...dire che non è così scusa ma è da ipocriti!
lasciando da parte le questioni politiche...

lo sanno anche i neonati che la religione,le credenze in genere,sono nate per darsi una "spiegazione" su fatti che un uomo non riesce razionalmente a spiegare!la morte,l'aldilà,il perchè della vita,le forze della natura...dire che non è così scusa ma è da ipocriti!
lasciando da parte le questioni politiche...
Caspita questa storia del fulmine salta sempre fuori... la religione non si può ridurre ai fatti "inspiegabili", suvvia nessuna religione moderna è nata per spiegare fenomeni cui la scienza si è poi dedicata, questa argomentazione non tiene proprio.
Poi la fede è un qualche cosa di personale, non è che uno crede a qualche cosa solo perché "qualcuno ci ha detto così".
Mi sembra molto riduttiva la concezione che vi fate alcuni di voi della religione (e in qualche caso un po' viziata dal pregiudizio verso la chiesa).
Certo che ci vuole la fede, la fede nel metodo scientifico. Se io osservo 100 mele lasciate cadere da 1 m di altezza, razionalmente, non posso concludere che la 101-esima cadrà anch'essa verso terra, se lasciata andare. La ragione da sola non porta da nessuna parte, bisogna comunque *credere* in qualche cosa, un qualche cosa che non potrà mai essere verificato, in nessun modo.
Per ragionare di religione, poi, di fede ne occorre ancora di più, perché qualunque discorso non può prescindere dal credere nell'esistenza di Dio o nella sua non esistenza (anche passando per il principio del rasoio di Ockham interpretato in senso ontologico occorre una certa dose di fede).
Per questo ogni discorso religioso non può che sfociare in un contrasto insolubile se i partecipanti della discussione partono dalla fede in principi diversi e razionalmente ingiustificabili.
Poi la fede è un qualche cosa di personale, non è che uno crede a qualche cosa solo perché "qualcuno ci ha detto così".
Mi sembra molto riduttiva la concezione che vi fate alcuni di voi della religione (e in qualche caso un po' viziata dal pregiudizio verso la chiesa).
Non ci vuole alcuna fede per disquisire sull'atomo. Se i discorsi fatti sono minati da assunzioni ingiustificate, semplicemente non hanno nessun valore.
Certo che ci vuole la fede, la fede nel metodo scientifico. Se io osservo 100 mele lasciate cadere da 1 m di altezza, razionalmente, non posso concludere che la 101-esima cadrà anch'essa verso terra, se lasciata andare. La ragione da sola non porta da nessuna parte, bisogna comunque *credere* in qualche cosa, un qualche cosa che non potrà mai essere verificato, in nessun modo.
Per ragionare di religione, poi, di fede ne occorre ancora di più, perché qualunque discorso non può prescindere dal credere nell'esistenza di Dio o nella sua non esistenza (anche passando per il principio del rasoio di Ockham interpretato in senso ontologico occorre una certa dose di fede).
Per questo ogni discorso religioso non può che sfociare in un contrasto insolubile se i partecipanti della discussione partono dalla fede in principi diversi e razionalmente ingiustificabili.