Quanto conta ai fini del curriculum...
quanta importanza ha ai fini di un buon curriculum esami di lingua inglese come il pet e il trinity? sono utili e validi o perdite di tempo?
Risposte
Se hai qualche amico o conoscente che ti possa suggerire, sfrutta tutti questi canali.
Altrimenti, guarda sul sito dell'EURES, oppure cerca su internet qualche sito delle amministrazioni locali che spiegano un sacco di cose su come cercare lavoro, sbrigare le pratiche burocratiche, ed offrono diversi tipi di assistenza.
Di solito, esistono dei "Job Portal" su internet gestiti un po' meglio di monster.
Inoltre, probabilmente in diversi negozi o locali ci saranno annunci del tipo "cercasi cameriere" o "cercasi commesso" e cose simili.
Se riesci a trovare un lavoro prima di partire, bene, allora trovare un alloggio non sarà un'impresa impossibile.
Se invece vuoi provare a cercarlo direttamente sul campo, per i primi giorni ti suggerirei un ostello.
L'unica cosa che ti dico è questa: assolutamente, non scoraggiarti. Non è detto che sia una cosa facilissima, ma vale la pena sbattersi un po' e correre qualche rischio.
Altrimenti, guarda sul sito dell'EURES, oppure cerca su internet qualche sito delle amministrazioni locali che spiegano un sacco di cose su come cercare lavoro, sbrigare le pratiche burocratiche, ed offrono diversi tipi di assistenza.
Di solito, esistono dei "Job Portal" su internet gestiti un po' meglio di monster.
Inoltre, probabilmente in diversi negozi o locali ci saranno annunci del tipo "cercasi cameriere" o "cercasi commesso" e cose simili.
Se riesci a trovare un lavoro prima di partire, bene, allora trovare un alloggio non sarà un'impresa impossibile.
Se invece vuoi provare a cercarlo direttamente sul campo, per i primi giorni ti suggerirei un ostello.
L'unica cosa che ti dico è questa: assolutamente, non scoraggiarti. Non è detto che sia una cosa facilissima, ma vale la pena sbattersi un po' e correre qualche rischio.
Non mettere discreta, metti sempre buona. Se ti metti un giudizio bassino credono che lo sai male e magari ti obbligano a fare corsi di lingua che sono una perdita di tempo (e di denaro), bisogna andare là a parlarlo per imparare davvero.
Mi pare che abbiamo stabilito unanimemente il valore di un'esperienza lavorativa all'estero. A questo punto, chiedo, a chi abbia avuto un po' di esperienza sul campo: come si può procedere?
Se preparo un curriculum, posso solo dire di avere una discreta conoscenza dell'inglese (vedasi certificato che ho menzionato prima) e tanta buona volontà. Inoltre per chiedere un lavoro devo dimostrare di avere una residenza per il periodo di lavoro (diciamo un paio di mesi). Dovrei prenotare una camera e un volo senza avere la certezza di trovare qualcosa o devo assolutamente avere qualcosa in mano prima (e come???) ?
Se preparo un curriculum, posso solo dire di avere una discreta conoscenza dell'inglese (vedasi certificato che ho menzionato prima) e tanta buona volontà. Inoltre per chiedere un lavoro devo dimostrare di avere una residenza per il periodo di lavoro (diciamo un paio di mesi). Dovrei prenotare una camera e un volo senza avere la certezza di trovare qualcosa o devo assolutamente avere qualcosa in mano prima (e come???) ?

ma scusa la domanda che ci fai a copenaghen?Ci vivo.
Infatti per fare per esempio il PET non bisogna sapere l'inglese ma saper fare il PET (con molti esercizi idioti) ma il fatto è che sono richiesti in università... in poche parole senza ECDL non potrò laurearmi ahahahah!
"Andrearufus":
oh ragazzi non che se hai fatto l'esame di inglese non lo sai parlare..sembra quasi che lo volessi comprare su internet..
Beh, bisogna fare una distinzione.
L''inglese scritto è sempre quello e non hai problemi. Più che altro hai bisogno della terminologia "pratica" di ogni giorno relativa agli oggetti di uso comune che sicuramente non trovi nei libri di letteratura classica. Piuttosto hai bisogno di leggerti i vari volantini da strada, qualche newspaper locale... dove l'inglese scritto è più a basso livello. Sono le parole relative alle cose e agli eventi di ogni giorno, quelli che capitano nella tua strada o nella tua città.
Al contrario, per l'inglese parlato. All'estero sarai sconcertato da quanti "modi di parlare inglese" ci siano. Ogni persona ha il suo ed è un linguaggio "sporco" con parole mezze dette e pure pronunciate male. Qui in Italia siamo abituati all'inglese "liscio e tranquillo" che *forse* va ancora bene a Londra dove mantengono ancora la pronuncia "standard". Al di fuori di Londra (e nel resto del mondo) scopri che la parlata ha almeno 1000 dialetti diversi, dove tagliano le parole e distorco la pronuncia. Parlano "sporco".
Tutto questo al di fuori del problema della "velocità": qui in Italia parliamo molto lentamente rispetto all'inglese "vero". All'estero, all'inizio ti troverai nei negozi a dover cercare di capire cosa ti ha detto un tizio... solo perché parla troppo velocemente per te e anche usando uno slang "sporco". E questo tizio si aspetta una risposta da te, pensando che tu abbia capito la sua domanda quando magari tu hai capito solo una/due parole. Questo è il fatto, che comunque in 2-3 settimane non sarà più un problema dato che ormai ci hai fatto l'orecchio alla comprensione veloce. Quindi non preoccuparti troppo.
Questo per dire che avere in mano un certificato di lingua (IELTS, TOEFL, alltri) non ti può dare la garanzia di non avere problemi all'estero. Ovvio, l'inglese base lo conosci ma è solo "teorico", quello pulito e dalla pronuncia sempre corretta. Non aspettarti che gli inglesi (o altri stranieri) facciano altrettanto con te, però. E purtroppo, se vai da loro, devi adeguarti alle loro pronuncie.
Scusami se ti ho disilluso, ma questa è la realtà che c'é all'estero.
"Cheguevilla":cosa ti viene richiesto per fare anche la mansione piu' stupida in un paese anglosassone (esperienza+lingua)? Ti procurano un alloggio mooolto alla buona o devi arrangiarti? Tanto per programmare un ipotetico budget..Niente.
Puoi trovare lavori senza avere esperienza, ma naturalmente un po' di lingua è richiesta.
Per fare il cameriere in un pub, non serve l'inglese di Blake.
L'alloggio generalmente è a carico del lavoratore.
Per cominciare, andando sull'economico, puoi accontentarti di una stanza condivisa con qualcun altro (purchè non sia italiano). È un altro modo utile per parlare la lingua.
Per quello che riguarda il budget, dipende dalle tue aspettative di vita.
Londra city è piuttosto cara, ma esistono molti altri posti interessanti.
Naturalmente, il consiglio che posso darti, da economista, è di valutare il ritorno dell'investimento.
Anche se si tratta di spendere qualche soldo, il beneficio di questo tipo di esperienza è innegabile, quindi non farti spaventare troppo.
Qui a Copenhagen, vivo a 15 minuti di autobus dalla piazza centrale, ho un appartamentino di 45 mq molto carino e ci viviamo in due molto comodamente.
Il primo mese è stato un po' uno shock, perchè il costo della vita è leggermente più alto rispetto all'Italia (c'è da dire che qui guadagno circa il 50% in più). Poi, dopo un po' di vita qui, comincio a notare che, facendo un po' di attenzione, si riescono a contenere moltissimo i costi.
Insomma, se eviti una vita smodata e cerchi di farti furbo quando vai a fare la spesa, vedrai che la cosa sarà altamente sostenibile.
Comunque, quando avrai trovato un lavoro, farai i tuoi conti sulla base dello stipendio: starà a te scegliere se sfruttare l'occasione per mettere da parte qualche soldino, o se preferirai goderti la vita.
ma scusa la domanda che ci fai a copenaghen?
cosa ti viene richiesto per fare anche la mansione piu' stupida in un paese anglosassone (esperienza+lingua)? Ti procurano un alloggio mooolto alla buona o devi arrangiarti? Tanto per programmare un ipotetico budget..Niente.
Puoi trovare lavori senza avere esperienza, ma naturalmente un po' di lingua è richiesta.
Per fare il cameriere in un pub, non serve l'inglese di Blake.
L'alloggio generalmente è a carico del lavoratore.
Per cominciare, andando sull'economico, puoi accontentarti di una stanza condivisa con qualcun altro (purchè non sia italiano). È un altro modo utile per parlare la lingua.
Per quello che riguarda il budget, dipende dalle tue aspettative di vita.
Londra city è piuttosto cara, ma esistono molti altri posti interessanti.
Naturalmente, il consiglio che posso darti, da economista, è di valutare il ritorno dell'investimento.
Anche se si tratta di spendere qualche soldo, il beneficio di questo tipo di esperienza è innegabile, quindi non farti spaventare troppo.
Qui a Copenhagen, vivo a 15 minuti di autobus dalla piazza centrale, ho un appartamentino di 45 mq molto carino e ci viviamo in due molto comodamente.
Il primo mese è stato un po' uno shock, perchè il costo della vita è leggermente più alto rispetto all'Italia (c'è da dire che qui guadagno circa il 50% in più). Poi, dopo un po' di vita qui, comincio a notare che, facendo un po' di attenzione, si riescono a contenere moltissimo i costi.
Insomma, se eviti una vita smodata e cerchi di farti furbo quando vai a fare la spesa, vedrai che la cosa sarà altamente sostenibile.
Comunque, quando avrai trovato un lavoro, farai i tuoi conti sulla base dello stipendio: starà a te scegliere se sfruttare l'occasione per mettere da parte qualche soldino, o se preferirai goderti la vita.
Quello che dice Marco83 è vero se uno si vuole applicare a università straniere, anche se, almeno nel settore matematica, non viene quasi mai richiesto un certificato obbligatoriamente, c'è quasi sempre invece il colloquio di conoscenza della lingua. Per le università italiane è la stessa cosa, non ti richiedono nulla, provano la conoscenza della lingua inglese ad ogni concorso che fai.
"bryce":
Lo IELTS ha valore solo per le università o aziende estere, almeno inizialmente. Qui in Italia è solo uno dei mille certificati che si possono avere. Come dice "Cheguevilla", vale proprio poco senza la capacità di parlare e comprendere faccia-a-faccia con l'altro interlocutore. Almeno per l'inglese... è difficile bleffare ed ingannare i datori di lavoro.
Come nota di vita vissuta posso confermare che la pratica vale molto di più della teoria: si impara molto di più in una settimana d'Inghilterra (vera e vissuta di persona) che in anni di insegnamento "teorici" in Italia. E' la verità, credeteci.
Circa l'ECDL, ho visto qualcosina in qualche libro "didattico" per l'approccio all'esame ma non mi ha entusiasmato tanto. Anche qui vale sempre i discorso di "Cheguevilla": uno può avere una decina di certificati ECDL... ma lo si frega subito con una semplice dimostrazione pratica al computer durante il colloquio o ancora peggio con una semplice domanda. Da qui la conclusione: i certificati non servono a nulla (o quasi). Conta di più la pratica e il "saper fare". Ancora meglio, conta il "saper arrangiarsi" davanti a problemi magari inaspettati, ma questa è un'arte impagabile che vale molto di più.
oh ragazzi non che se hai fatto l'esame di inglese non lo sai parlare..sembra quasi che lo volessi comprare su internet..
Lo IELTS ha valore solo per le università o aziende estere, almeno inizialmente. Qui in Italia è solo uno dei mille certificati che si possono avere. Come dice "Cheguevilla", vale proprio poco senza la capacità di parlare e comprendere faccia-a-faccia con l'altro interlocutore. Almeno per l'inglese... è difficile bleffare ed ingannare i datori di lavoro.
Come nota di vita vissuta posso confermare che la pratica vale molto di più della teoria: si impara molto di più in una settimana d'Inghilterra (vera e vissuta di persona) che in anni di insegnamento "teorici" in Italia. E' la verità, credeteci.
Circa l'ECDL, ho visto qualcosina in qualche libro "didattico" per l'approccio all'esame ma non mi ha entusiasmato tanto. Anche qui vale sempre i discorso di "Cheguevilla": uno può avere una decina di certificati ECDL... ma lo si frega subito con una semplice dimostrazione pratica al computer durante il colloquio o ancora peggio con una semplice domanda. Da qui la conclusione: i certificati non servono a nulla (o quasi). Conta di più la pratica e il "saper fare". Ancora meglio, conta il "saper arrangiarsi" davanti a problemi magari inaspettati, ma questa è un'arte impagabile che vale molto di più.
Come nota di vita vissuta posso confermare che la pratica vale molto di più della teoria: si impara molto di più in una settimana d'Inghilterra (vera e vissuta di persona) che in anni di insegnamento "teorici" in Italia. E' la verità, credeteci.
Circa l'ECDL, ho visto qualcosina in qualche libro "didattico" per l'approccio all'esame ma non mi ha entusiasmato tanto. Anche qui vale sempre i discorso di "Cheguevilla": uno può avere una decina di certificati ECDL... ma lo si frega subito con una semplice dimostrazione pratica al computer durante il colloquio o ancora peggio con una semplice domanda. Da qui la conclusione: i certificati non servono a nulla (o quasi). Conta di più la pratica e il "saper fare". Ancora meglio, conta il "saper arrangiarsi" davanti a problemi magari inaspettati, ma questa è un'arte impagabile che vale molto di più.
No Chegue, non stai facendo il bastian contrario.
Io ho suggerito a Rainwall e Andrearufus alcuni certificati nel caso intendessero proseguire il loro percorso di studi all'estero: in quel senso i certificati sono TUTTO!
Al contrario, ho specificato di non avere idea di quanto valessero a livello lavorativo. Infatti con il tuo intervento, utile devo dire, hai confermato i miei sospetti. E credo che seguiro' il tuo consiglio alla prossima occasione.
A questo punto ti chiedo: cosa ti viene richiesto per fare anche la mansione piu' stupida in un paese anglosassone (esperienza+lingua)? Ti procurano un alloggio mooolto alla buona o devi arrangiarti? Tanto per programmare un ipotetico budget..
Io ho suggerito a Rainwall e Andrearufus alcuni certificati nel caso intendessero proseguire il loro percorso di studi all'estero: in quel senso i certificati sono TUTTO!
Al contrario, ho specificato di non avere idea di quanto valessero a livello lavorativo. Infatti con il tuo intervento, utile devo dire, hai confermato i miei sospetti. E credo che seguiro' il tuo consiglio alla prossima occasione.
A questo punto ti chiedo: cosa ti viene richiesto per fare anche la mansione piu' stupida in un paese anglosassone (esperienza+lingua)? Ti procurano un alloggio mooolto alla buona o devi arrangiarti? Tanto per programmare un ipotetico budget..
"Luca.Lussardi":
Avere il certificato non è importante, conoscere l'inglese è importante; credo che basti così.
Concordo in parte.
Ai fini pratici Luca ha ovviamente ragione, ma spesso in un'application ti viene richiesto di elencare i certificati linguistici che hai.
Molte universita' ti richiederanno di passare questo o quel test. Nel mio caso il Polimi mi richiese di passare il TOEFL (che effettivamente richiede un buon livello di conoscenza della lingua). Se te ne dovessi suggerire uno, probabilmente ti indicherei quello (tra l'altro e' lo standard richiesto da tutte le universita' americane per studenti non madrelingua).
Un modo sempice ed indolore per migliorare le tue conoscenze linguistiche (l'ho sperimentato al terzo anno della triennale) e' prendere tutti i libri in lingua originale. In questo modo la comprensione della lingua ti e' facilitata dal fatto che sei gia familiare con gli argomenti.
Ovviamente il suggerimento di Cheguevilla e' azzeccatissimo. Lo l'ho fatto a 21 anni a Londra ed e' stata un'esperienza che mi e' servita piu' di mille test.
Avere il certificato non è importante, conoscere l'inglese è importante; credo che basti così.
Farò un po' il bastion contrario.
A mio parere, i vari certificati servono davvero a poco.
Gli unici effettivamente utili, possono essere il TOFL, il DELE, e simili. Quelli cioè che attestano il bilinguismo, ma solo per la scrematura iniziale.
Ad ogni modo, ogni "certificato" ha valore puramente formale.
Mi spiego meglio.
Facendo il recruitment, naturalmente vengono letti i vari curricula che arrivano, selezionati gli n che rispondono ai criteri prefissati, dopo di che viene fissato un colloquio con essi.
Ma, se per svolgere quella mansione è necessario sapere l'inglese, durante i colloqui viene sempre testata la conoscenza dell'inglese. E li non c'è certificato che tenga. Potete chiamarvi Shakespear, aver un diploma di Cambridge ed uno di Oxford, ma l'unica cosa che conta è dimostrare di sapere l'inglese direttamente.
Esperienze personali:
- Compagnia di brokeraggio: mi hanno stampato un rapporto sui prezzi del petrolio greggio appena ricevuto e mi hanno chiesto di spiegargli cosa avevo capito. Poi, abbiamo affrontato una discussione sulla mia carriera universitaria in inglese.
- Compagnia di brokeraggio: hanno tirato fuori un libro di storia della navigazione, aperto una pagina a caso e mi han chiesto di tradurre e spiegare. Poi, mi han chiesto di spiegare, in inglese, in cosa consistesse il mio lavoro precedente, quali erano le mie mansioni, le mie responsabilità e altre cose.
- Compagnia di navigazione: colloquio interamente in inglese.
In altri lavori, l'inglese non era necessario, quindi i certificati vari sarebbero stati inutili comunque.
Consiglio personale. Lasciate perdere queste cose inutili: quei certificati sono solo un modo come un altro per spillare soldi a dei poveri ragazzi che devono affrontare un mercato del lavoro con regole indecenti.
Pigliatevi un biglietto low cost sola andata verso qualche paese straniero, iniziate a lavorare li con qualsiasi tipo di lavoro, dopo qualche mese (se proprio volete, masochisticamente) tornate in patria, scrivete sul vostro curriculum che avete fatto un'esperienza di lavoro all'estero, e quando vi faranno il colloquio in inglese, saprete l'inglese meglio di chi ha 100 diplomi.
Altro consiglio personale. In questo tipo di esperienza all'estero, accettate qualsiasi tipo di lavoro. Se, per qualcuno, fare il cameriere in un anonimo locale può sembrare "umiliante", perchè magari è un ingegnere laureato con 110 e lode, ricordatevi che è proprio questo il tipo di lavoro in cui si imparano le cose più importanti: la lingua, il rapporto con il cliente, la comunicazione, la capacità di autogestirsi, il rapporto con i colleghi.
ECDL: altra cosa interamente inutile.
Sappiamo tutti benissimo che per possedere l'ECDL non significa affatto sapere usare un PC.
L'ECDL è costosa, e comunque vale il discorso di prima: se una competenza è necessaria, chi farà il colloquio si accerterà che ne siate realmente in possesso, al di là di ogni certificato.
I lavori per cui è necessaria una ECDL li può fare chiunque, anche chi un PC non lo ha mai acceso.
Nei lavori per cui è invece necessaria una conoscenza avanzata del PC, l'ECDL è completamente inutile. Per intenderci, in un lavoro come programmatore, l'ECDL la potete usare come sottobicchiere.
A mio parere, i vari certificati servono davvero a poco.
Gli unici effettivamente utili, possono essere il TOFL, il DELE, e simili. Quelli cioè che attestano il bilinguismo, ma solo per la scrematura iniziale.
Ad ogni modo, ogni "certificato" ha valore puramente formale.
Mi spiego meglio.
Facendo il recruitment, naturalmente vengono letti i vari curricula che arrivano, selezionati gli n che rispondono ai criteri prefissati, dopo di che viene fissato un colloquio con essi.
Ma, se per svolgere quella mansione è necessario sapere l'inglese, durante i colloqui viene sempre testata la conoscenza dell'inglese. E li non c'è certificato che tenga. Potete chiamarvi Shakespear, aver un diploma di Cambridge ed uno di Oxford, ma l'unica cosa che conta è dimostrare di sapere l'inglese direttamente.
Esperienze personali:
- Compagnia di brokeraggio: mi hanno stampato un rapporto sui prezzi del petrolio greggio appena ricevuto e mi hanno chiesto di spiegargli cosa avevo capito. Poi, abbiamo affrontato una discussione sulla mia carriera universitaria in inglese.
- Compagnia di brokeraggio: hanno tirato fuori un libro di storia della navigazione, aperto una pagina a caso e mi han chiesto di tradurre e spiegare. Poi, mi han chiesto di spiegare, in inglese, in cosa consistesse il mio lavoro precedente, quali erano le mie mansioni, le mie responsabilità e altre cose.
- Compagnia di navigazione: colloquio interamente in inglese.
In altri lavori, l'inglese non era necessario, quindi i certificati vari sarebbero stati inutili comunque.
Consiglio personale. Lasciate perdere queste cose inutili: quei certificati sono solo un modo come un altro per spillare soldi a dei poveri ragazzi che devono affrontare un mercato del lavoro con regole indecenti.
Pigliatevi un biglietto low cost sola andata verso qualche paese straniero, iniziate a lavorare li con qualsiasi tipo di lavoro, dopo qualche mese (se proprio volete, masochisticamente) tornate in patria, scrivete sul vostro curriculum che avete fatto un'esperienza di lavoro all'estero, e quando vi faranno il colloquio in inglese, saprete l'inglese meglio di chi ha 100 diplomi.
Altro consiglio personale. In questo tipo di esperienza all'estero, accettate qualsiasi tipo di lavoro. Se, per qualcuno, fare il cameriere in un anonimo locale può sembrare "umiliante", perchè magari è un ingegnere laureato con 110 e lode, ricordatevi che è proprio questo il tipo di lavoro in cui si imparano le cose più importanti: la lingua, il rapporto con il cliente, la comunicazione, la capacità di autogestirsi, il rapporto con i colleghi.
ECDL: altra cosa interamente inutile.
Sappiamo tutti benissimo che per possedere l'ECDL non significa affatto sapere usare un PC.
L'ECDL è costosa, e comunque vale il discorso di prima: se una competenza è necessaria, chi farà il colloquio si accerterà che ne siate realmente in possesso, al di là di ogni certificato.
I lavori per cui è necessaria una ECDL li può fare chiunque, anche chi un PC non lo ha mai acceso.
Nei lavori per cui è invece necessaria una conoscenza avanzata del PC, l'ECDL è completamente inutile. Per intenderci, in un lavoro come programmatore, l'ECDL la potete usare come sottobicchiere.
"Benny":
Non so ragazzi, io ho fatto direttamente il CAE. Ci ho dovuto lavorare su un po', ho avuto problemi nel listening, gli scritti sono andati molto bene. Comunque quando fate il test presso il centro ESOL dove volete dare l'esame vi dicono subito quale esame e' migliore per voi, quante chances avete di passarlo e se vi servirebbe un corso di preparazione.
secondo te c'è parecchia differenza fra FCE e CAE? inoltre dato che ci siamo..l'ECDL è utile secondo voi?
Non so ragazzi, io ho fatto direttamente il CAE. Ci ho dovuto lavorare su un po', ho avuto problemi nel listening, gli scritti sono andati molto bene. Comunque quando fate il test presso il centro ESOL dove volete dare l'esame vi dicono subito quale esame e' migliore per voi, quante chances avete di passarlo e se vi servirebbe un corso di preparazione.
"Rainwall":
Io devo assolutamente prendere il FCE (o il CAE sarebbe ancora meglio!)... qualcuno di voi l'ha fatto? E' difficile? Il pet non mi sembrò molto difficile... ma nel FCE ci sono esercizi totalmente diversi?
Grazie in anticipo!
anche io ho fatto il PET e voglio fare assolutamente l'FCE..il pet non è per nulla difficile hai ragione..sono passato con merit..
"Benny":
Il Trinity, per mia esperienza personale, non serve praticamente a nulla. Le universita' straniere e la Bocconi non lo riconoscono come certificazione linguistica. Il PET se non ricordo male fa parte degli esami della Cambridge ESOL, quindi e' OK, forse ti basta per un erasmus. Per studiare all'estero pero' e' un po' bassino, ti serve almeno il CAE. Se non hai ancora niente in mano e vuoi fare un esame, con uno dei Cambridge, il TOEFL o l'IELTS vai sul sicuro.
Questo discorso vale in ambito accademico. Non ho la minima idea di quali siano le richieste nel mondo del lavoro.
Ho il grado 8 del trinity e il PET (esol)..penso di fare l'FCE quest'anno..
Io devo assolutamente prendere il FCE (o il CAE sarebbe ancora meglio!)... qualcuno di voi l'ha fatto? E' difficile? Il pet non mi sembrò molto difficile... ma nel FCE ci sono esercizi totalmente diversi?
Grazie in anticipo!
Grazie in anticipo!