Quando la frase finisce con una sigla
Quando scrivete una frase che termina con una sigla puntata (i.e., q.o., v.a. ...), poi omettete il punto fermo? Esempio:
[...]la precedente proprietà è vera q.o.. Si dice allora che [...] ([size=75]q.o.="quasi ovunque"[/size])
oppure
[...]la precedente proprietà è vera q.o. Si dice allora che[...]
?
Io di solito scelgo la prima forma, magari distanziando il punto fermo con uno spazio:
[...]la precedente proprietà è vera q.o. . Si dice allora che[...]
però non mi convince tanto.
[...]la precedente proprietà è vera q.o.. Si dice allora che [...] ([size=75]q.o.="quasi ovunque"[/size])
oppure
[...]la precedente proprietà è vera q.o. Si dice allora che[...]
?
Io di solito scelgo la prima forma, magari distanziando il punto fermo con uno spazio:
[...]la precedente proprietà è vera q.o. . Si dice allora che[...]
però non mi convince tanto.
Risposte
"mircoFN":
Dante).

"mircoFN":
Dante.)

Visto che si parla di fisime.... Come mettereste il punto alla fine di una frase che si chiude con la parentesi? Per esempio:
in questo modo:
nel mezzo del cammin di nostra vita (primo passo di Dante).
oppure in questo:
fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza (quel pazzo di Dante.)
in questo modo:
nel mezzo del cammin di nostra vita (primo passo di Dante).
oppure in questo:
fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza (quel pazzo di Dante.)
"Fioravante Patrone":
Comunque, fisime, sempre fisime, fortissimamente fisime
Infatti!



"@melia":touché
Poi non capisco proprio chi, come Fioravante, rimprovera se si scrive perchè, nè, ..., dopo tutto è sempre un accento, e preferisce scrivere E', PIETA', con un apostrofo al posto di un accento.

Comunque, fisime, sempre fisime, fortissimamente fisime

A me non piace l'uso dell'apostrofo al posto dell'accento, mi dà idea che chi scrive non sappia se ci va l'accento oppure l'apostrofo.
Vicino a casa mia c'è un paese che si chiama Stra', con l'apostrofo, ma siccome sui cartelli stradali è scritto tutto maiuscolo, STRA', quando lo trovi scritto minuscolo la maggior parte delle volte è scritto Strà, perché chi non lo conosce scambia l'apostrofo per un accento.
Poi non capisco proprio chi, come Fioravante, rimprovera se si scrive perchè, nè, ..., dopo tutto è sempre un accento, e preferisce scrivere E', PIETA', con un apostrofo al posto di un accento.
Vicino a casa mia c'è un paese che si chiama Stra', con l'apostrofo, ma siccome sui cartelli stradali è scritto tutto maiuscolo, STRA', quando lo trovi scritto minuscolo la maggior parte delle volte è scritto Strà, perché chi non lo conosce scambia l'apostrofo per un accento.
Poi non capisco proprio chi, come Fioravante, rimprovera se si scrive perchè, nè, ..., dopo tutto è sempre un accento, e preferisce scrivere E', PIETA', con un apostrofo al posto di un accento.
"ffennel":Però effettivamente questo è un adattamento "informatico".
[quote="Fioravante Patrone"]Come per l'uso dell'apostrofo per accentare le vocali maiuscole: trovo un tale ribrezzo per quesi mostriciattoli deformi che sono le maiuscole accentate, che nessuna crusca mi potrà far venire voglia di usarle.
Purtroppo non l'hanno mai inventata la E accentata, perciò l'unico modo per mettere una pezza a questa mancanza è ricorrere all'apostrofo; comunque, anche a me dà molto fastidio adattare la grammatica all'informatica, come le maiuscole accentate e gli username minuscoli (che ti costringono a scrivere il tuo nome in minuscolo) ecc.
E sì che ci ho lavorato praticamente fino a giugno come sistemista, ma ci ho sempre mal convissuto con queste cose e con gli stravolgimenti linguistici adattati dell'informatica, di derivazione pressoché esclusivamente inglese-statunitense.
P.s. Personalmente mi è capitato più volte in passato di usare i due punti finali in una frase, ma quando mi sono chiesto se fosse corretto, mi sono detto che forse quel punto poteva bastare per tutta la frase e da allora scrivo sempre così.[/quote]
Vi comportate come se i computer continuassero ad usare l'ASCII. Già solo l'ASCII extended contiene le E accentate. Con windows basta premere alt+0200 e alt+0201 con mac e linux non lo so. L'unicode poi contiene persino tutti i caratteri Kanji cinesi e giapponesi e le lettere di molte lingue (oltre che quasi tutti i simboli matematici). I siti internet usano generalmente un sottoinsieme dell'unicode che contiene i simboli usati in occidente. Solo i linguaggi di programmazione rimangono ancora fortemente legati a questo limitato insieme di caratteri.
Per quanto riguarda la domanda base a mio avviso tanto vale non usare l'abbreviazione. Troppe abbreviazioni rendono, secondo me, la lettura più difficile e l'uso delle abbreviazioni sono, per il lettore, di utilità limitata.
"itpareid":
[quote="GundamRX91"]...avessi discusso con mia moglie (insegna lettere alle superiori), ...
piena solidarietà da uno in queste stesse condizioni

eheheheh pero' ogni tanto qualche piccola rivincita me la prendo: da brava sarda a volte si perde con le doppie e allora intervengo io

"GundamRX91":
...avessi discusso con mia moglie (insegna lettere alle superiori), ...
piena solidarietà da uno in queste stesse condizioni

non ci avevo mai fatto caso.
Penso che per risolvere si potrebbe metterci una virgola, tipo:
"devo uscire, fuori all'aperto"
"andare fuori, fuori all'aperto"
na pezza
comunque hai ragione "uscire all'aperto" è "più" corretto, e sta anche meglio.
Penso che per risolvere si potrebbe metterci una virgola, tipo:
"devo uscire, fuori all'aperto"
"andare fuori, fuori all'aperto"
na pezza

comunque hai ragione "uscire all'aperto" è "più" corretto, e sta anche meglio.
Perché uscire fuori all'aperto e non più semplicemente uscire all'aperto? È un chiaro anglicismo che nella lingua italiana non serve.
Oppure puoi dire andare fuori all'aperto.
Può darsi che non sia sbagliato, ma a me fa ridere, come se dicessi andare fuori fuori all'aperto, visto che "uscire = andare fuori".
Oppure puoi dire andare fuori all'aperto.
Può darsi che non sia sbagliato, ma a me fa ridere, come se dicessi andare fuori fuori all'aperto, visto che "uscire = andare fuori".
"@melia":
A me fanno morire "uscire fuori" ed "entrare dentro", come se si potesse entrare fuori ed uscire dentro.
"uscire fuori all'aperto"
"entrare dentro al caldo"
scusa, che c'è di sbagliato?
L'ho sempre detto, forse non scritto, ma nella lingua parlata si usa spesso.
"uscire da dentro"
"entrare da fuori"

A me fanno morire "uscire fuori" ed "entrare dentro", come se si potesse entrare fuori ed uscire dentro.
"nato_pigro":
[quote="GundamRX91"]Posto che la struttura della lingua italiana sia una e' anche vero che una parte e' cambiata, soprattutto per quanto riguarda il lessico, infatti ora sui dizionari italiani si trovano anche parole dialettali o gergali, e questo perche' diventate di uso comune, poi, come spesso discuto con mia moglie, che siano corrette/ammesse e' da vedere.
bè ma i neologismi sono previsti e molti vengono accettati...[/quote]
guarda, adesso non ricordo esattamente per quali parole errate (qualcosa del tipo "ma pero' poi dopo"

avessi discusso con mia moglie (insegna lettere alle superiori), ma alla fine abbiamo riscontrato
che erano diventate "legali", infatti ce le siamo ritrovate sul dizionario.
"GundamRX91":
Posto che la struttura della lingua italiana sia una e' anche vero che una parte e' cambiata, soprattutto per quanto riguarda il lessico, infatti ora sui dizionari italiani si trovano anche parole dialettali o gergali, e questo perche' diventate di uso comune, poi, come spesso discuto con mia moglie, che siano corrette/ammesse e' da vedere.
bè ma i neologismi sono previsti e molti vengono accettati...
Posto che la struttura della lingua italiana sia una e' anche vero che una parte e' cambiata, soprattutto per quanto riguarda il lessico, infatti ora sui dizionari italiani si trovano anche parole dialettali o gergali, e questo perche' diventate di uso comune, poi, come spesso discuto con mia moglie, che siano corrette/ammesse e' da vedere.
"Fioravante Patrone":
Quanto alla questione che ha aperto il thread, personalmente sono combattuto: da una parte non mi piacciono i due punti consecutivi.
Dall'altra, temdo a considerare "etc." (e simili) come "una cosa sola" e quindi mi viene voglia di metterci il punto dopo.
Due punti cosecutivi? Per carità...

Quanto alla domanda, sono per evitare l'espressione "ecc." il più possibile: meglio "eccetera" oppure qualche altra cosa, come "e così via" o "e via dicendo". Quanto a "i. e.", per "cioè": perché non "cioè" esplicitamente? Idem per "v.a." e "q.o.": sono per la scrittura esplicita, "variabile aleatoria" e "quasi ovunque".
Ciao,
L.
"Fioravante Patrone":
Ed è giusto infischiarsene: le lingue ed il loro uso sono vive, e sono forgiate da chi scrive e parla.
Vero, ma ci sono espressioni orribili che non userei neanche sotto tortura (tipo il piuttosto comprensivo, vedi mia firma che mi auguro di non dover mai modificare un domani perché quell'espressione è divenuta italiano, ma temo sarà così) e che spero non entrino mai nell'italiano ufficiale.
Ho paura che la diffusione di internet poi non stia dando un gran contributo di bellezza all'evoluzione della nostra bella lingua.

"socio1985":
[quote="Fioravante Patrone"] Ed è giusto infischiarsene: le lingue ed il loro uso sono vive, e sono forgiate da chi scrive e parla.
Sarebbe interessante valutare se in futuro le abbreviazioni utilizzate oggi dai giovani (ma non solo) entreranno in qualche modo nel linguaggio "ufficiale".[/quote]
Se con questo intendiamo robe del tipo cmq tnt credo d nn exer csì disp cn tt qst cs, xkè... spero proprio di no, sarebbe la morte dell'italiano.
"Fioravante Patrone":
E, comunque, della crusca me ne infischio!
Diffidare dell'accademia della crusca(*), sono caccolosi(**) (e ve lo dice uno che è più caccoloso di loro). Da quando mi scivolarono su una buccia di... cacio, non li ho più considerati attendibili. Ho fonti ben più autorevoli in famiglia.

Anche se nel caso, la mia opinione coincide con quella citata: due punti scritti l'uno di seguito all'altro ".." non mi sembrano molto belli da vedere; ma è solo questione di forma, non c'è nessun errore.
(*) Minuscolo voluto.
(**) Volgata toscana, intraducibile letteralmente (ma il senso dovrebbe essere chiaro).
"nato_pigro":
P.S.: e nel caso del "post scritum" o del "nota bene"? ci vogliono i due punti dopo il punto? O comunque, se servono i due punti e capita che finiscono dopo una parola abbreviata come si fa?
N.B.: io li metto sempre
Nel caso dei doppi punti che seguono un punto, io li metto tutti, ritenendo che si tratta di due segni distinti (e sarebbe difficile affermare il contrario
