Pubblicazioni originali

Sk_Anonymous
Visto che non vorrei ci fossero dubbi, chiarisco meglio la procedura standard da seguire in QUALSIASI caso, ovvero per qualsiasi scoperta, che va da un Teorema che si dimostra in una pagina, all'ipotesi di Riemann. (Se qualcuno di voi dovesse fare una scoperta originale, cosa che auguro a tutti, almeno sa cosa deve fare per non farsi fregare...).
Tutto cio' che segue va fatto una volta che si e' estremamente convinti della correttezza della dimostrazione. (uno puo' anche mandare una dimostrazione sbagliata, ma fa solo brutte figure).

1)Scrivere per bene un articolo in linguaggio latex o tex: la maggior parte delle riviste esige questo formato; vi conviene andare su qualche sito web di qualche rivista e vedere come sono stesi gli articoli: titolo, autore/i, abstract, introduction, notations and preliminaries, statement of the main results, ecc...chiaramente il tutto deve essere in lingua inglese. (a meno che non si tratti di una rivista di basso livello che pubblica in italiano).

2)Depositare il lavoro in Procura della repubblica ed in Prefettura (qualunque citta' italiana va bene). Una volta depositato, il lavoro e' vostro a tutti gli effetti e vale come pubblicazione scientifica, indipendentemente dal futuro giudizio delle riviste. Questo deposito puo' essere fatto personalmente, ma solitamente i matematici che pubblicano danno il lavoro all'Universita' che ne fa un cosidetto preprint, ovvero una copia non ufficiale, pronta per la spedizione alla rivista. L'Universita' stessa si impegna, nel momento in cui fa di un lavoro un preprint, a depositare in Procura ed in Prefettura.

3)Spedire il lavoro seguendo le istruzioni richieste ad una rivista a propria scelta. In genere uno cerca di valutare la portata del suo lavoro, e quindi sceglie la rivista di conseguenza. (Pubblicare una banale conseguenza di un lavoro altrui sugli Annali non e' il caso).
I referee sono rigorosamente incogniti, sono in genere 3 e possono prendersi fino ad un anno di tempo per rispondere. Possono dare consigli su un miglioramento, correggere alcune parti, o bocciare il lavoro, se contenente errori. Un lavoro puo' anche essere corretto e bocciato. In questo caso la cosa migliore da fare e' cambiare rivista, magari abbassare il livello.

4) Una volta avuto l'esito positivo dei referee, la rivista si impega alla pubblicazione dell'artcolo.

Buon lavoro a tutti, Luca.

Risposte
gattomatto2
Purtroppo non studio più. Ad ottobre saranno otto anni esatti che mi sono laureato in ingegneria e da allora il lavoro ha assorbito gran parte delle mie energie. Ai tempi in cui ero uno studente ricordo che me la cavavo alla grande in matematica e tuttora mi è rimasta la passione per la materia. A tutt'oggi continuo ad avere il desiderio di approfondire un po' le mie conoscenze matematiche e per questo motivo di tanto in tanto mi procuro qualche nuovo libro che, però, molto spesso rimane purtroppo intonso nella mia libreria. Certe volte la sera, guardando quella schiera di libri ordinati nella mia libreria, mi viene l'impulso di tirarne fuori uno e di mettermi a studiare e qualche volta ci riesco pure. Il problema è che non sono costante, e nello studio la costanza e quasi tutto.
Chissà, forse un giorno un bel 6 (od anche 5+1) al superenalotto mi permetterà di liberarmi dalla schiavitù del lavoro :D

Ciao

Sk_Anonymous
Che io sappia, una persona qualunque ha il diritto di pubblicare su una qualsiasi rivista. Va poi da se' che i referee possano avere pregiudizi...

Comunque, per inviare un lavoro ad una rivista, non serve alcun avere una laurea, ne' tantomeno lavorare in un'universita'. Tieni presente che persino il concorso per professore universitario ordinario non richiede alcun titolo di studio.

Ti auguro di scoprire qualcosa e pubblicare.

Luca.

P.S. Cosa studi?

gattomatto2
Luca,
leggendo la procedura da seguire mi vengono dei dubbi.

Non è difficile immaginare che chi fa ricerca in genere si trova all'interno di una istituzione universitaria o, almeno, si appoggia ad essa, ma mi chiedo se la procedura è la stessa anche per chi non ha alcun contatto con l'università. Può cioè un laureato in una disciplina scientifica, tipo matematica o fisica, che però non ha alcun contatto con l'università, seguire questa procedura e sperare ragionevolmente che il suo lavoro venga preso in debita considerazione? Oppure si rischia che i referee, che immagino siano autorità indiscusse nel loro campo, possano essere influenzati da pregiudizi?

Inoltre un altro dubbio che ho in questo momento è legato al titolo di studio. La pubblicazione in una rivista scientifica, mettiamo matematica, necessita che lo scrivente abbia una laurea in matematica oppure va bene anche una qualsiasi altra laurea? Inoltre, nel caso in cui non faccia differenza il tipo di laurea, ma è proprio necessaria la laurea se i risultati sono originali e corretti?

In realtà non ho scoperto niente e, considerato che non faccio ricerca, molto probabilmente non scoprirò mai niente. Sono solo semplici curiosità.

Grazie

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