Preferenze a scuola: cosa ne pensate?
Ciao
Qualche giorno fa la mia nuova prof di informatica ha portato i compiti e nel valutare il compito di sua nipote ha messo il voto più alto 8.5! (pur non essendo una ragazza cosi brava). Non dubito che il compito possa averlo fatto bene, ma questa ragazza ogni volta che va all'interrogazione legge in pratica sul libro! I prof fanno finta di niente e prende minimo 7!!! Io che studio quasi tutto il pomeriggio a casa a volte prendo anche meno di lei! Vi sembra possibile?!Ne ho parlato con mia madre e tra qualche giorno andremo ai colloqui ...cosa pensate in generale delle preferenze?
Vi è mai capitato di notare "favoritismi" a scuola?

Vi è mai capitato di notare "favoritismi" a scuola?

Risposte
"Rggb":
[ Certo, l'episodio citato in sé è stato effettivamente *** (censura) ma l'effetto pedagogico-formativo è stato strabiliante - anche se ciò ovviamente lo sostengo col senno di poi.]
Sono d'accordo con te, queste modalità non sono divertenti per il prof, ma dolorosamente efficaci.
Pensavo che la prof di lettere del ginnasio mi torturasse, oggi so che ha agito nel mio superiore interesse.
"Zero87":
Mamma mia che cosa insopportabile i professori che riconsegnano i compiti in classe declamando nome e voto ad alta voce!
Per mia personale esperienza questo non è vero in assoluto, e non era sicuramente insopportabile quel professore che ho rammentato quando "enunciava" i risultati: era autorevole, serio, competente e un bravo insegnante e mai l'ho sentito fare commenti sarcastici o lanciare frecciatine (cosa sulla quale invece ti do ragione: è insopportabile).
"Tizio: sei." Tizio si avvicina. "Allora, qui va bene, questo no perché ..., qui si vede che non hai capito il metodo, che è così e non cosà. Ti consiglio di ripassare questo e quello. Il resto è a posto, nel complesso sufficiente."
Era talmente serio e autorevole che quando raccontava le barzellette sceme dei fisici si rimaneva sempre basiti; ricordo in particolare una volta, con la classicissima battuta sulla "Vecchia Romagna", e noi tutti lì a guardarci come scemi non sapendo se ridere o piangere.
[ Certo, l'episodio citato in sé è stato effettivamente *** (censura) ma l'effetto pedagogico-formativo è stato strabiliante - anche se ciò ovviamente lo sostengo col senno di poi.

"Zero87":
[quote="giuliofis"]Dipendeva dai giorni. A volte 30 minuti, a volte anche 5 ore... In media, però, un'ora e mezza-due ore (non ho idea della dispersione attorno a tale media, però), non di più.
Idem per me (fino a che avevo esami).
[size=85]Quando ero all'uni - soprattutto ai primi anni - la sera difficilmente studiavo e ogni tanto ci scappava un torneo di PES (il 6) con gli amici...[/size]
La differenza è che da quando sto facendo la tesi - se non ho da fare altro - in media ci passo 7-8 ore al giorno sopra di essa.[/quote]
Vabbè ma si parlava del liceo. Il tutto era partito: "È giusto che i professori ti dicano di stare di più sui libri? È giusto che un insegnante dica ad un alunno di non aver studiato anche se questo è stato 10 ore sui libri?" Per me le risposte sono, rispettivamente, no e sì. L'unico discriminante dovrebbe essere la Sapienza. Il resto sono favoritismi più o meno voluti.
"giuliofis":
Dipendeva dai giorni. A volte 30 minuti, a volte anche 5 ore... In media, però, un'ora e mezza-due ore (non ho idea della dispersione attorno a tale media, però), non di più.
Idem per me (al liceo). A volte mi alzavo la mattina presto per materie noiose che non masticavo facilmente (letterarie).
EDIT. Avevo fatto casino - tanto per cambiare...

"gio73":
...ma al pomeriggio quanto tempo?
Dipendeva dai giorni. A volte 30 minuti, a volte anche 5 ore... In media, però, un'ora e mezza-due ore (non ho idea della dispersione attorno a tale media, però

...ma al pomeriggio quanto tempo?
"gio73":
@gugo
per curiosità, quante ore studiavate mediamente al pomeriggio (o sera*) quando andavate al liceo?
*io dopo cena non ho mai toccato un libro che non fosse di lettura
Anche io, ed era la mia Legge Personale: "Dopo cena, salvo interrogazioni o compiti di importanza vitale, non si studia".
@gugo 
per curiosità, quante ore studiavate mediamente al pomeriggio (o sera*) quando andavate al liceo?
*io dopo cena non ho mai toccato un libro che non fosse di lettura

per curiosità, quante ore studiavate mediamente al pomeriggio (o sera*) quando andavate al liceo?
*io dopo cena non ho mai toccato un libro che non fosse di lettura
Bella citazione Gugo

Espando un po' la mia opinione usando l'inizio di un famoso scritto stoico:
(per chi volesse approfondire la lettura di questo libriccino, può trovare qui la traduzione del Leopardi).
Praticare le virtù stoiche è un utile esercizio a qualsiasi età.
"Epitteto, nel suo Encheiridion, ":3m3t4h74:
Le cose sono di due maniere: alcune in nostro potere, altre no.
Sono in nostro potere: l'opinione, il volere, il desiderio, l'avversione, in breve tutte quelle cose che dipendono dalla nostra volontà.
Non sono in nostro potere: il corpo, le ricchezze, gli onori, le dignità pubbliche, e in breve tutte quelle cose che non dipendono da noi.
Le cose poste in nostro potere sono per natura libere, non possono essere impedite né avversate. Quelle altre sono deboli, schiave, sottoposte a ricevere impedimento, e per ultimo non sono cose nostre.
Ricordati dunque che se reputerai per libere, quelle cose che sono per natura schiave, e per proprie quelle che sono di altri, ti capiterà di trovare ora un ostacolo, ora un altro, di essere afflitto, turbato, di dolerti degli uomini e degli Dei. Se invece stimerai tuo ciò che é tuo veramente, e capirai quali sono le cose che non sono in tuo potere, mai nessuno ti potrà forzare, nessuno impedire, non ti lamenterai di nessuno, non incolperai alcuno, non avrai nessun nemico, nessuno ti nuocerà, perché nessuno in effetti ti potrà fare del male.
Ora, se hai desiderio di raggiungere questo felice stato, sappi che ciò richiede sforzo e concentrazione d'animo non comune, e che, certe cose esteriori, devono essere eliminate dalla mente, altre pensate al tempo giusto, e devi dedicarti sopra tutto alla cura di te stesso. Perché, se vorrai ad un tempo ottenere i predetti beni ed insieme dignità e ricchezze, è possibile che non otterrai nulla, perché se starai dietro alle ricchezze senza preoccuparti di accrescerti interiormente, senza dubbio ne sarai privato, perché solo attraverso l'accrescimento di se stessi si può godere beatitudine e libertà. Pertanto a ciascuna apparenza che ti capiterà nella vita, innanzi tutto abituati a dire: questa é un'apparenza, e non é proprio quello che sembra di essere.
Poi comincia ad esaminarla e inquadrarla nella tua mente, e cioè vedere se essa appartiene alle cose che sono in nostra facoltà, ovvero a quelle che non lo sono. Ed appartenendo a quelle che non lo sono, dal tuo cuore venga questa sentenza: - Ciò a me non importa.
(per chi volesse approfondire la lettura di questo libriccino, può trovare qui la traduzione del Leopardi).
Praticare le virtù stoiche è un utile esercizio a qualsiasi età.
"Rggb":
il professore diede i risultati declamando ad alta voce, l'uno dopo l'altro, il nome ed il voto. Mi lasciò per ultimo, e scandendo le parole:
"E dulcis in fundo, Rggb: quattro!" (*)
OT.
Mamma mia che cosa insopportabile i professori che riconsegnano i compiti in classe declamando nome e voto ad alta voce!
La prof di latino del biennio (oramai 10 anni fa... come passa il tempo) si divertiva a fare così per poi dare commenti tipo "eh, l'italiano è carente eh?" oppure "la perifrastica non è il tuo forte" o anche "
"vict85":
Tra l'altro essere nella situazione di essere ben considerato e rispettato dai professori ... è anche una responsabilità.
Già, una responsabilità a volte molto pesante.
Aneddoto mio: due lezioni saltate e fisica non studiata, dopo il successivo compito il professore diede i risultati declamando ad alta voce, l'uno dopo l'altro, il nome ed il voto. Mi lasciò per ultimo, e scandendo le parole:
"E dulcis in fundo, Rggb: quattro!" (*)
Nonostante siano passati trent'anni me lo ricordo nitidamente: certe figure di *** sono difficili da dimenticare.

(*) Ovviamente ha usato il mio cognome.

"Ryukushi":
[quote="giuliofis"][quote="vict85"]
Xgiuliofis: anche il tempo di lettura è decisamente variabile. In tre ore una persona che sa legge velocemente e impara molto a lezione potrebbe anche leggere 30-40 pagine di un libro prolisso e con bassa densità di informazioni come quelli delle superiori.
Certo. Ma parlando solo di informazioni, quelle contenute in 30 pagine di un libro di matematica sono decisamente di più di quelle contenute in 30 di letteratura.
Cioè, mentre si possono spiegare anche 50 pagine di letteratura in una lezione, è difficile superare le 10 per matematica (almeno alle superiori)... La sola sessione di lettura delle informazioni (svolta dallo stesso studente) a me pare decisamente inferiore per le materie scientifiche. Il resto (velocità di comprensione, di memorizzazione, di appropriamento dei concetti), ovviamente, varia da studente a studente...
Quindi, secondo me ha poco senso questa generalizzazione del "tempo passato sui libri", poiché per le materie umanistiche molto tempo si 'perde' nella sola fase di lettura e scrematura delle informazioni.
Supponendo, cioè, uno studente attento alle lezioni e che ha bisogno di poco tempo a casa per memorizzare e padroneggiare i contenuti delle lezioni di qualunque disciplina, gli sarà comunque necessario più tempo, ad esempio, per letteratura che non per matematica.[/quote]
Bisogna però considerare che nelle materie scientifiche è anche necessario l'esercizio, che porta via molto tempo.[/quote]
Presupponevo un ipotetico studente per cui valesse "assimilazione letteratura = esercizi matematica".
"giuliofis":
[quote="vict85"]
Xgiuliofis: anche il tempo di lettura è decisamente variabile. In tre ore una persona che sa legge velocemente e impara molto a lezione potrebbe anche leggere 30-40 pagine di un libro prolisso e con bassa densità di informazioni come quelli delle superiori.
Certo. Ma parlando solo di informazioni, quelle contenute in 30 pagine di un libro di matematica sono decisamente di più di quelle contenute in 30 di letteratura.
Cioè, mentre si possono spiegare anche 50 pagine di letteratura in una lezione, è difficile superare le 10 per matematica (almeno alle superiori)... La sola sessione di lettura delle informazioni (svolta dallo stesso studente) a me pare decisamente inferiore per le materie scientifiche. Il resto (velocità di comprensione, di memorizzazione, di appropriamento dei concetti), ovviamente, varia da studente a studente...
Quindi, secondo me ha poco senso questa generalizzazione del "tempo passato sui libri", poiché per le materie umanistiche molto tempo si 'perde' nella sola fase di lettura e scrematura delle informazioni.
Supponendo, cioè, uno studente attento alle lezioni e che ha bisogno di poco tempo a casa per memorizzare e padroneggiare i contenuti delle lezioni di qualunque disciplina, gli sarà comunque necessario più tempo, ad esempio, per letteratura che non per matematica.[/quote]
Bisogna però considerare che nelle materie scientifiche è anche necessario l'esercizio, che porta via molto tempo.
Le preferenze a scuola possono capitare, sono capitate e capiteranno, la maggior parte delle volte, credo, che i favoritismi siano inconsci, presupponendo l'onestà intelettuale dei professori che secondo me è diffusa nella maggioranza.
I professori in malafede secondo me sono davvero pochi. Certo, possono pure capitare professori che non sono capaci a valutare, e si scambia la loro incompetenza con favoritismo.
Ma credo che alla fine se uno si impegna nel 99% dei casi vedrà ricompensato il suo lavoro dal docente.
I professori in malafede secondo me sono davvero pochi. Certo, possono pure capitare professori che non sono capaci a valutare, e si scambia la loro incompetenza con favoritismo.
Ma credo che alla fine se uno si impegna nel 99% dei casi vedrà ricompensato il suo lavoro dal docente.
Beh, certo. In ogni caso la valocità di lettura di un testo di matematica è inferiore.
"vict85":
Xgiuliofis: anche il tempo di lettura è decisamente variabile. In tre ore una persona che sa legge velocemente e impara molto a lezione potrebbe anche leggere 30-40 pagine di un libro prolisso e con bassa densità di informazioni come quelli delle superiori.
Certo. Ma parlando solo di informazioni, quelle contenute in 30 pagine di un libro di matematica sono decisamente di più di quelle contenute in 30 di letteratura.
Cioè, mentre si possono spiegare anche 50 pagine di letteratura in una lezione, è difficile superare le 10 per matematica (almeno alle superiori)... La sola sessione di lettura delle informazioni (svolta dallo stesso studente) a me pare decisamente inferiore per le materie scientifiche. Il resto (velocità di comprensione, di memorizzazione, di appropriamento dei concetti), ovviamente, varia da studente a studente...
Quindi, secondo me ha poco senso questa generalizzazione del "tempo passato sui libri", poiché per le materie umanistiche molto tempo si 'perde' nella sola fase di lettura e scrematura delle informazioni.
Supponendo, cioè, uno studente attento alle lezioni e che ha bisogno di poco tempo a casa per memorizzare e padroneggiare i contenuti delle lezioni di qualunque disciplina, gli sarà comunque necessario più tempo, ad esempio, per letteratura che non per matematica.
"Obidream":
[quote="giuliofis"]
Prima liceo, mia prof di Latino rivolta ad una ragazza: "Quanto hai studiato ieri pomeriggio?" Lei ha detto di aver studiato tre ore, e la prof: "TROPPO POCHE!"
Io le direi che non è affar suo, finché so fare i suoi compiti in classe e le sue interrogazioni, ma non ho mai avuto un bel carattere

Anche secondo me non era affar suo.
Xgiuliofis: anche il tempo di lettura è decisamente variabile. In tre ore una persona che sa legge velocemente e impara molto a lezione potrebbe anche leggere 30-40 pagine di un libro prolisso e con bassa densità di informazioni come quelli delle superiori.
"giuliofis":
Prima liceo, mia prof di Latino rivolta ad una ragazza: "Quanto hai studiato ieri pomeriggio?" Lei ha detto di aver studiato tre ore, e la prof: "TROPPO POCHE!"
Io le direi che non è affar suo, finché so fare i suoi compiti in classe e le sue interrogazioni, ma non ho mai avuto un bel carattere

"giuliofis":
Prima liceo, mia prof di Latino rivolta ad una ragazza: "Quanto hai studiato ieri pomeriggio?" Lei ha detto di aver studiato tre ore, e la prof: "TROPPO POCHE!"
Mi ritrovo con la prof