Poker on line, quanto conta la bravura?
Ciao ragazzi,
ogni tanto gioco a poker on line anzi ormai mi sono (quasi) convinto di smetterla, ormai succedono degli eventi assurdi ad ogni partita, tutto sembra troppo calcolato sia come vinci sia come perdi, per non parlare delle probabilità che nela realtà vengono un minimo prese in considerazione, e come su internet vengono sconvolte..quanto conta l'algoritmo dietro al programmino e quanto realmente la forza del giocatore secondo voi?
Da cosa è governato il successo di un giocatore on line, dalla bravura oppure da come il sistema lavora dietro?
Io da esperienze avute 80% sistema e 20% bravura..
Magari qualche informatico o qualcuno del forum può togliermi questa curiosità..
ogni tanto gioco a poker on line anzi ormai mi sono (quasi) convinto di smetterla, ormai succedono degli eventi assurdi ad ogni partita, tutto sembra troppo calcolato sia come vinci sia come perdi, per non parlare delle probabilità che nela realtà vengono un minimo prese in considerazione, e come su internet vengono sconvolte..quanto conta l'algoritmo dietro al programmino e quanto realmente la forza del giocatore secondo voi?
Da cosa è governato il successo di un giocatore on line, dalla bravura oppure da come il sistema lavora dietro?
Io da esperienze avute 80% sistema e 20% bravura..
Magari qualche informatico o qualcuno del forum può togliermi questa curiosità..

Risposte
"Smt_1033":No, sono curioso di sapere cosa riusciresti a "capire"...
L'espressione di un giocatore quando guarda le carte. Anche il suo respiro. Se lo conosci bene, anche le sensazione "a pelle"... è difficile da descrivere.
L'espressione di un giocatore quando guarda le carte. Anche il suo respiro. Se lo conosci bene, anche le sensazione "a pelle"... è difficile da descrivere.
"Smt_1033":Concretamente, come?
È ovvio che conoscere l'altro giocatore aiuta. Ma conoscere anche le sue reazione emotive, fossero pure allargare le narici, credo aiuti anch'esso.
Fammi qualche esempio...
È ovvio che conoscere l'altro giocatore aiuta. Ma conoscere anche le sue reazione emotive, fossero pure allargare le narici, credo aiuti anch'esso.
"Smt_1033":Insomma.
[quote="Cheguevilla"][quote="Smt_1033"]Mah... secondo me comunque giocando online a poker come a Risiko! si perde molta della componente psicologica... e nel poker la componente psicologica è essenziale, nel Risiko! se i giocatori sono tutti bravi secondo me è anche importantissima... preferisco giocare dal vivo
Indubbiamente è diverso, ma la componente psicologica è indifferente[/quote]
Permettimi di dissentire. Dal vivo anche il respiro trasmette qualcosa[/quote]Può trasmettere tante cose, ma la cosa principale è il rilancio.
Insomma, rimanere impassibili non è difficile, ma è più che altro inutile. Cercare di restare impassibili penalizza nel senso che è ovvio che ci si agiti in certe situazioni, quindi la cosa migliore è restare rilassati, ma queste cose hanno un'importanza davvero marginale.
Se uno butta sul tavolo un raise pari a 3 volte il buio, mi trasmette qualcosa, se rilancia di 6 mi trasmette un'altra cosa.
Ancora, prima di tutto bisogna guardare in che posizione si trova, poi bisogna valutare quanta gente ha giocato prima, poi bisogna vedere cosa ha fatto nelle puntate precedenti.
Insomma, ci sono tantissime cose OGGETTIVAMENTE importanti da valutare prima.
Esaurite tutte queste, possiamo metterci a misurare la spirometria.
Personalmente, non ho mai avuto ne il tempo ne la capacità di valutare tutte le cose importanti durante una giocata, quindi si cerca di valutare il più possibile.
@wizard: c'è pieno di siti che parlano di poker e descrivono strategie, ognuno è diverso dagli altri e ognuno dice cose diverse.
Io trovo questo sito abbastanza interessante, ma ce ne sono a bizzeffe.
Ci sono anche tanti libri oramai, e ognuno segue un po' la sua strada.
Il suggerimento che posso dare è di cercare di capire il più possibile le basi razionali, ad esempio la "forza" delle starting hands, o il rapporto pot-odds.
Poi, provare, provare e provare a giocare: esistono diversi videogiochi, alcuni freeware.
Studiare le mani: guardare la sequenza delle puntate. Dopo lo showdown, guardare le puntate degli avversari sulla base degli outs è fondamentale per imparare.
Dopo una fase di studio, comincerai a sviluppare il tuo stile di gioco.
Il mio consiglio personale è di non cercare di imitare nessuno. Lo stile di gioco deve essere tuo nel senso che devi essere tu a prendere le decisioni e non pensare "cosa avrebbe fatto XXX" in questo momento.
Quando vedi che hai una certa pratica, cioè quando sei in grado di prevedere in anticipo le giocate dei tuoi avversari, allora puoi cominciare a giocare qualche sit and go.
Quando vedi che nei sit and go riesci a vincere qualcosina, allora è il momento di passare a qualche torneino e via dicendo.
Iniziare con i tornei da 2000 persone non è proprio l'ideale...
"Cheguevilla":Insomma.
[quote="Smt_1033"]Mah... secondo me comunque giocando online a poker come a Risiko! si perde molta della componente psicologica... e nel poker la componente psicologica è essenziale, nel Risiko! se i giocatori sono tutti bravi secondo me è anche importantissima... preferisco giocare dal vivo
Indubbiamente è diverso, ma la componente psicologica è indifferente[/quote]
Permettimi di dissentire. Dal vivo anche il respiro trasmette qualcosa
Vaaa bien!
"WiZaRd":Interessante. Il mio è sempre stato un approccio naive: lette le regole via alle danze. Mi illumini dottore![/quote]A dire la verita' non so dove potresti trovare un manuale, io personalmente mi sono fatto spiegare un po' di cose da un amico. Cercando su internet forse trovi qualcosa
[quote="Martino"]Se ti interessa potresti studiarlo.

"Martino":
Se ti interessa potresti studiarlo.
Interessante. Il mio è sempre stato un approccio naive: lette le regole via alle danze. Mi illumini dottore!
"WiZaRd":Ok, allora rivedi il tuo stile di gioco. Il fatto che hai perso cosi' tante partite non significa che sei sfortunato, significa solo che non le hai giocate bene. Come si diceva non si tratta di un gioco di fortuna. Se ti interessa potresti studiarlo.
Partite giocate 213. Vinte 3, perse 210.
Ho giocato a tavoli da 10, 6, 5.
"Martino":Prova a giocare un bel po' di partite prima di dirlo
[quote="WiZaRd"]Io dico solo che a Poker perdo sempre

Devi tenere conto di quello che si diceva: se hai una mano forte ma tanti avversari in gioco, in generale perdi. Potrebbe essere questo il motivo forse..[/quote]
Partite giocate 213. Vinte 3, perse 210.
Ho giocato a tavoli da 10, 6, 5.

"Cheguevilla":Appunto, e' giusto puntare tanto quando si ha AA proprio per eliminare dal tavolo le mani oggettivamente deboli. Se gli avversari sono scarsi e restano in gioco con mani deboli quello con AA vede crollare le proprie probabilita' di vittoria.
AA è SEMPRE la mano migliore, qualunque sia il numero dei partecipanti.
Tuttavia, la probabilità di vittoria rispetto ad altre mani si riduce con il crescere dei partecipanti alla mano.
Da qui, nasce un'interessantissima discussione sulle pot-odds e sulla posizione.
"Cheguevilla":Dici? Non sono molto d'accordo: quando si gioca dal vivo si deve curare bene l'aspetto psicologico. Io per dirti farei fatica a rimanere del tutto impassibile nel ricevere AA, mi brillerebbero gli occhi come minimo. Non fingo con facilita'. E credo che un buon giocatore di poker dovrebbe avere la stessa espressione sempre. Un po' come Phil Ivey (mi pare si chiami proprio cosi'), l'ho visto in un video su internet con lo sguardo del tutto impassibile e in mano aveva KK. E' questione di allenamento.
Sia dal vivo che online, i giocatori si valutano per come giocano, non per come si comportano, ed in entrambi i casi servono diverse mani per capirlo.
Un buon bluff non è questione di recitazione, ma di tempismo. E qui il fattore psicologico non conta nulla, contano le carte, le puntate e le disponibilità.
"WiZaRd":Prova a giocare un bel po' di partite prima di dirlo
Io dico solo che a Poker perdo sempre

Devi tenere conto di quello che si diceva: se hai una mano forte ma tanti avversari in gioco, in generale perdi. Potrebbe essere questo il motivo forse..
Io dico solo che a Poker perdo sempre. Ovviamente parlo di Hold'em, ma perdo sempre. Qualunque sia la mia mano. Vado avanti dritto, fino a river, quindi non perdo per Fold, e prendo mazzate a tutta birra, con AA, KK, AJ, coppie, doppie coppie: una volta ho perso un colore di K contro uno di A.
Da allora non gioco più.
Da allora non gioco più.
"Smt_1033":Insomma.
Mah... secondo me comunque giocando online a poker come a Risiko! si perde molta della componente psicologica... e nel poker la componente psicologica è essenziale, nel Risiko! se i giocatori sono tutti bravi secondo me è anche importantissima... preferisco giocare dal vivo
Indubbiamente è diverso, ma la componente psicologica è indifferente.
Dal vivo ci sono i giocatori che fanno "disturbo" volontariamente, ma non è difficile ignorarli.
Se pensi di "leggere" le espressioni o i comportamenti, per quanto riguarda il texas hold'em faresti un errore madornale.
Sia dal vivo che online, i giocatori si valutano per come giocano, non per come si comportano, ed in entrambi i casi servono diverse mani per capirlo.
Un buon bluff non è questione di recitazione, ma di tempismo. E qui il fattore psicologico non conta nulla, contano le carte, le puntate e le disponibilità.
si, anch'io preferisco giocae dal vivo.
Mah... secondo me comunque giocando online a poker come a Risiko! si perde molta della componente psicologica... e nel poker la componente psicologica è essenziale, nel Risiko! se i giocatori sono tutti bravi secondo me è anche importantissima... preferisco giocare dal vivo
non è difficile creare un programma che faccia uscire le carte in maniera casuale, e anche se fosse vero che i programmi rispettino qualche istruzione che a turno faccia girare la "fortuna", tu giochi con persone reali che fanno i tuoi stessi raggionamenti, ciò vuoldire che puoi fare bluff, usare trucchi psicologici in base ai tempi delle tue giocate e pensare quanto puntare/rilanciare e via dicendo, perciò le tue vittorie e le tue sconfitte non sono completamente influenzate dal computer.
anche a me piace giocare a poker
anche a me piace giocare a poker
Un altro modo di dirlo e': una mano forte in generale vince contro una mano debole, ma in generale perde contro cinque mani deboli.Parzialmente d'accordo, ma discorso interessante.
AA è SEMPRE la mano migliore, qualunque sia il numero dei partecipanti.
Tuttavia, la probabilità di vittoria rispetto ad altre mani si riduce con il crescere dei partecipanti alla mano.
Da qui, nasce un'interessantissima discussione sulle pot-odds e sulla posizione.
D'accordo con Cheguevilla. Le coincidenze non sono da imputare al software, perche' non sono coincidenze. Se uno ha dieci volte le tue fiche e' autorizzato a vedere qualunque tua mano (soprattutto se siete uno contro uno). E siccome tu non puoi permetterti di giocare tutte le mani, in genere l'altro vince semplicemente perche' ha "rubato i bui" delle mani che non potevi giocare, e di conseguenza aumenta le sue fiche e viene a vederti quando punti.
E un'altra cosa importantissima: perdere una mano non significa aver giocato male. Se in un tavolo da sei uno ha AA, punta forte e tutti lo vedono, lui ha avuto sfortuna perche' molti dei suoi avversari non sanno giocare: non e' possibile che tutti abbiano mani buone. Naturalmente e' probabile che quello che aveva AA perdera', ma lui quella mano l'ha giocata bene e almeno tre dei suoi avversari l'hanno giocata male. Quello che aveva AA ci ha guadagnato comunque qualcosa: ora sa che almeno meta' dei suoi avversari sono scarsi e puo' regolarsi di conseguenza.
Un altro modo di dirlo e': una mano forte in generale vince contro una mano debole, ma in generale perde contro cinque mani deboli.
Vincere una mano per esempio andando all-in nel preflop non significa niente, non denota bravura. La differenza si vede sulla lunga distanza.
E un'altra cosa importantissima: perdere una mano non significa aver giocato male. Se in un tavolo da sei uno ha AA, punta forte e tutti lo vedono, lui ha avuto sfortuna perche' molti dei suoi avversari non sanno giocare: non e' possibile che tutti abbiano mani buone. Naturalmente e' probabile che quello che aveva AA perdera', ma lui quella mano l'ha giocata bene e almeno tre dei suoi avversari l'hanno giocata male. Quello che aveva AA ci ha guadagnato comunque qualcosa: ora sa che almeno meta' dei suoi avversari sono scarsi e puo' regolarsi di conseguenza.
Un altro modo di dirlo e': una mano forte in generale vince contro una mano debole, ma in generale perde contro cinque mani deboli.
Vincere una mano per esempio andando all-in nel preflop non significa niente, non denota bravura. La differenza si vede sulla lunga distanza.
"giac85":Sono fermamente convinto che sia interamente psicologico.
Quante volte mi è capitato di avere poche fiches ed andare all in con carte più che buone ,e perdere con uno che aveva 10 volte le mie fiches e veniva a vedere con 2 e 7, stesso discorso a parti invertite, a volte ho cacciato gente e sembrava che me le tiravo fuori da solo le carte xcome venivano precise..lì proprio si vede il lavoro che svolge il software..
Spesso, si ritiene che AA debba necessariamente vincere contro 27, ma non è così.
Certo, succede nella maggioranza dei casi, ma succede naturalmente anche l'inverso.
La differenza è che se si perde una mano durante la partita, dove magari abbiamo puntato poco, non si dà troppo peso alla cosa, ma se succede quando siamo all-in, allora assume rilevanza.
Io sono finito fuori da un tavolo finale ad un torneo a Malmoe con una mano più forte del mio avversario che aveva molte più fiches di me: AJs contro A7.
È bastato un 7 nel flop...