Perchè la matematica mi atterrisce?

turtle87crociato
Me lo chiedo da sempre: perchè la matematica mi atterrisce al punto da bloccarmi anche quando so di poter capire una cosa proprio perchè la voluttà è tanta? Per quale motivo ciò che capita con qualsiasi altra disciplina si amplifica con la matematica? Secondo voi è semplicemente qualche "trauma" scolastico o pensate proprio che la matematica abbia qualcosa di specifico capace di turbare coscienze come la mia?

Risposte
Sephir8
A mio parere le cose che differenziano la matematica dalle altre materie e la rendono quindi "più difficile" agli occhi dello studente sono due: il linguaggio simbolico e la questione delle lacune.
Mi spiego meglio.
Aperto un libro di matematica (magari alla pagina sbagliata :D) la prima cosa che può atterirti sono la sfilza di simboli e segni strani che vengono utilizzati (anche se nel mio caso mi affascinavano...).Quello che lo studente deve capire però è che tutti quei segni strani sono necessari per evitare ambiguità e sono perfettamente comprensibili se si è partiti dalle giuste basi.
In secondo luogo la matematica, per sua stessa natura, è strutturata in modo che ogni concetto discenda da un concetto precedente mediante passaggi logici; se da un lato questo fatto implica una grande chiarezza strutturale, dall'altro inevitabilmente può portare all'atterrimento di cui sopra. Se infatti si accumula anche solo qualche lacuna poi si rischia di non capire niente di ciò che viene dopo.

E poi in matematica servono grande concentrazione e razionalità (come d'altronde dovrebbe essere per lo studio di qualasiasi altra materia)

michele.c.-votailprof
"Gugo82":
[OT]
[quote="esteta_edonista"][quote="Luca.Lussardi"]Il punto della questione è che le capacità per fare della Matematica sono le stesse capacità che ci permettono di parlare e di ragionare su ciò che ci circonda; il problema della Matematica è che queste capacità vengono utilizzate per ragionare su qualcosa di astratto, che è solo una creazione della mente. Ecco perchè facciamo più fatica a ragionare sui numeri che sulle pecore.

La Matematica ha quindi una difficoltà intrinseca, che non dipende da quanto ci piace e da quanto ci applichiamo ad essa. Se poi ad uno piace è ovvio che vede meno la difficoltà, ma sarebbe più opportuno dire che ci piace anche la difficoltà della Matematica, forse è proprio quella che affascina.


Si però sembrerebbe un comportamento umano assurdo... Come è possibile innamorarsi di ciò che è complesso e quasi irrisolvibile??? E' una cosa che non ho mai capito, però succede e l'accetto...[/quote]
Beh nessuno ha mai detto che l'amore è razionale.

E poi le donne e la Matematica hanno una cosa in comune... Le curve! :-D
[/OT][/quote]

La funzione f(x)= senx mi affascina dalla quarta superiore.

gugo82
[OT]
"esteta_edonista":
[quote="Luca.Lussardi"]Il punto della questione è che le capacità per fare della Matematica sono le stesse capacità che ci permettono di parlare e di ragionare su ciò che ci circonda; il problema della Matematica è che queste capacità vengono utilizzate per ragionare su qualcosa di astratto, che è solo una creazione della mente. Ecco perchè facciamo più fatica a ragionare sui numeri che sulle pecore.

La Matematica ha quindi una difficoltà intrinseca, che non dipende da quanto ci piace e da quanto ci applichiamo ad essa. Se poi ad uno piace è ovvio che vede meno la difficoltà, ma sarebbe più opportuno dire che ci piace anche la difficoltà della Matematica, forse è proprio quella che affascina.


Si però sembrerebbe un comportamento umano assurdo... Come è possibile innamorarsi di ciò che è complesso e quasi irrisolvibile??? E' una cosa che non ho mai capito, però succede e l'accetto...[/quote]
Beh nessuno ha mai detto che l'amore è razionale.
Ci si innamora di "cose" molto più complesse e irrisolvibili, come le donne ad esempio.*

Epperò le donne e la Matematica hanno una cosa in comune... Le curve! :-D
[/OT]


__________
* Le virgolette erano dovute. Spero che nessuno faccia osservazioni stupide in merito.

michele.c.-votailprof
"Luca.Lussardi":
Il punto della questione è che le capacità per fare della Matematica sono le stesse capacità che ci permettono di parlare e di ragionare su ciò che ci circonda; il problema della Matematica è che queste capacità vengono utilizzate per ragionare su qualcosa di astratto, che è solo una creazione della mente. Ecco perchè facciamo più fatica a ragionare sui numeri che sulle pecore.

La Matematica ha quindi una difficoltà intrinseca, che non dipende da quanto ci piace e da quanto ci applichiamo ad essa. Se poi ad uno piace è ovvio che vede meno la difficoltà, ma sarebbe più opportuno dire che ci piace anche la difficoltà della Matematica, forse è proprio quella che affascina.


Si però sembrerebbe un comportamento umano assurdo... Come è possibile innamorarsi di ciò che è complesso e quasi irrisolvibile??? E' una cosa che non ho mai capito, però succede e l'accetto...

michele.c.-votailprof
"turtle87":
Me lo chiedo da sempre: perchè la matematica mi atterrisce al punto da bloccarmi anche quando so di poter capire una cosa proprio perchè la voluttà è tanta? Per quale motivo ciò che capita con qualsiasi altra disciplina si amplifica con la matematica? Secondo voi è semplicemente qualche "trauma" scolastico o pensate proprio che la matematica abbia qualcosa di specifico capace di turbare coscienze come la mia?


Penso che dipenda molto anche dall'impostazione che un professore fornisce della Matematica...Per essere breve e per farti un esempio: io l'anno scorso frequentavo la quinta liceo scientifico e studiavo matematica per il 6, massimo 7...Proprio perché il mio professore non mi stimolava più di tanto. Cioè, era appassionato sicuramente di matematica, ma stava al punto tale nel suo mondo da non saper trasmetterci i concetti (penso che a chi piace la matematica sta in un mondo un pò dissociato dal resto, ma non voglio dilungarmi)... Poi all'università ho trovato un prof che la sa spiegare bene. Devo dire che la mia opinione si è completamente ribaltata . Non pensi che in parte dipenda dall'impostazione del prof???- Se è così dovrai sforzarti di più e affrontare la materia da autodidatta-.

Gaal Dornick
Bah, nella mia esperienza la Matematica si sviluppa sempre in modo molto "naturale".."ovviamente" (e le virgolette sono d'obbligo!) una cosa discende dall'altra..e non puoi far discendere quel che vuoi da qualcos'altro: ad esempio trovavo molte difficoltà in Italiano, eccezion fatta per i saggi e i testi argomentativi, non riuscivo a inventare...

Luca.Lussardi
Il punto della questione è che le capacità per fare della Matematica sono le stesse capacità che ci permettono di parlare e di ragionare su ciò che ci circonda; il problema della Matematica è che queste capacità vengono utilizzate per ragionare su qualcosa di astratto, che è solo una creazione della mente. Ecco perchè facciamo più fatica a ragionare sui numeri che sulle pecore.

La Matematica ha quindi una difficoltà intrinseca, che non dipende da quanto ci piace e da quanto ci applichiamo ad essa. Se poi ad uno piace è ovvio che vede meno la difficoltà, ma sarebbe più opportuno dire che ci piace anche la difficoltà della Matematica, forse è proprio quella che affascina.

Nikilist
La matematica non è più difficile in sé ma richiede una struttura mentale di formalismo molto rigido, ed è difficile che tale struttura si formi in modo naturale. Io personalmente non ho mai avuto difficoltà particolari, ma sono sempre stato abbastanza razionale...

Studente Anonimo
Studente Anonimo
"Luca.Lussardi":
Non condivido molto l'opinione di Martino; la Matematica è difficile, non è vero che non lo è, per il nostro cervello è più difficile delle altre materie.


Non so, io ti posso dire che alle superiori trovavo piu' difficile la storia: facevo una fatica terribile a trovarci qualcosa di sensato, e non riuscivo troppo a fare collegamenti. Ma credo sia perché non sono mai riuscito a farmela piacere. Secondo me se una materia piace davvero lo studiarla richiede quantomeno uno sforzo "minimale".

Luca.Lussardi
Non condivido molto l'opinione di Martino; la Matematica è difficile, non è vero che non lo è, per il nostro cervello è più difficile delle altre materie.

Camillo
"turtle87":
Peraltro sono un dilettante degli scacchi, e questa "paura di vincere" ce l'ho:-d
E' come se la mente volesse porsi inconsciamente un limite, è una sorta di masochismo psichico che fa parte un po' del mio carattere...Anche se mi sono rotto di averlo, e non penso che uno psicologo possa farci qualcosa...


Penso che un buon psicologo possa aiutarti purchè tu sia disponibile ad essere aiutato :D ( lascia agli psicoanalisti problemi più gravi)

nox89
Se ritieni che questo per te sia un problema ti consiglio di risolverlo. Hai ragione a dire che uno psicologo probabilmente non potrebbe aiutarti, ma un buono psicanalista certamente si. Questa non vuole essere una offesa ma solo un consiglio, penso che se ritieni necessario risolverlo allora recarti da uno specialista sia la cosa da fare.

turtle87crociato
Peraltro sono un dilettante degli scacchi, e questa "paura di vincere" ce l'ho:-d
E' come se la mente volesse porsi inconsciamente un limite, è una sorta di masochismo psichico che fa parte un po' del mio carattere...Anche se mi sono rotto di averlo, e non penso che uno psicologo possa farci qualcosa...

Fravilla1
Io credo ke il fatto di essere atterrito dalla matematica dipenda molto da come ti propongono la materia e da come ti poni tu... Ci può essere volontà ma questo non basta quando c'è un professore ke ti fa odiare la sua materia in modo assurdo.
Ti capisco benissimo perchè l'anno scorso ho avuto la sfortuna di avere 1prof di fisica ke non poteva essere chiamato prof ed ero arrivata ad odiare con tutte le mie forze lui e la fisica. Adesso però c'è una prof degna di tale nome ke mi ha fatto riscoprire la gioia di capire e studiare questa materia e credo proprio di voler studiarela fisica anche all'università...
Capisci quello ke voglio dire?

Impegnati con tutte le tue forze e se proprio non riesci, pazienza! Prova a impegnarti di più in altri campi e vedrai ke farai fuori tutti!
BUONA FORTUNA CON LA MATEMATICA!

Studente Anonimo
Studente Anonimo
Soprattutto cio' che atterrisce è il fatto che la matematica è sempre descritta come "materia difficile" o comunque piu' difficile della media delle altre materie. A mio avviso sono queste "voci di corridoio", e non la matematica in sé, a rendere tale "materia" inaccessibile. Un mio consiglio è di non affidarsi troppo a cio' che libri e professori dicono, sia perché possono sbagliare, sia perché è assolutamente necessario farsi un'idea tutta personale della matematica (che naturalmente cambierà col tempo) per poter sperare di capirla; è molto consigliabile quindi affidarsi quasi esclusivamente a sé stessi. Da libri e professori bisognerebbe cercare di trarre quegli spunti che promettono di arricchire le proprie idee attraverso l'autocritica, piuttosto che considerarli delle "bibbie" infallibili. Credo che la matematica sia alla portata di tutti, se spesso la si trova difficile è perché in genere non piace (cosa questa che ancora non riesco a spiegarmi..).

"tristimonia":
Nel gioco degli scacchi esiste un fenomeno chiamato "la paura di vincere", che spesso in posizione superiore produce una sorta di "ottundimento cerebrale".


Condivido in pieno! [OT]Addirittura una volta in torneo giocavo con un'avversaria sulla carta piu' forte, e sono giunto ad una posizione col suo re nel centro della scacchiera e tutti i pezzi pesanti in gioco; c'erano mille modi di guadagnare materiale decisivo, ma non ne ho visto nemmeno uno! E' finita patta.[/OT]

tristimonia
"turtle87":
al punto da bloccarmi anche quando so di poter capire una cosa proprio perchè la voluttà è tanta?

Questa frase è significativa. Non credo che la matematica possa recare turbamento (eventualmente disorientamento malamente interpretato e vissuto). Leggendo di fretta pensavo fosse sbagliata. Avevo letto "volontà" invece di "voluttà", e in questo caso salterebbe fuori una diramazione non del tutto inopportuna: "al punto da bloccarmi anche quando spero di poter capire una cosa proprio perchè la volontà è tanta". Nel gioco degli scacchi esiste un fenomeno chiamato "la paura di vincere", che spesso in posizione superiore produce una sorta di "ottundimento cerebrale". Un esempio: devo capire un'importante ma ostica dimostrazione. La volontà mi spinge ad un grosso investimento in termini di carica emotiva ed apprensiva. Preparo tempi e modi, so che ciò rientra nelle mie possibilità. Tuttavia qualcosa va storto, un nonnulla (la classica mosca sul vetro) mi blocca. Da qui in poi è tutta una caduta, la costruzione mentale inarrestabilmente frana. Mi ritrovo a terra, mentalmente sfinito e deluso.
Il termine "voluttà" presuppone un sottile piacere, che in genere tendo a posizionare al raggiungimento della meta (in questo caso, la comprensione della dimostrazione). Se sai di poter capire qualcosa perchè ciò ti dà piacere, sei su una buona strada. E non ti preoccupare se eventualmente credi invece di non riuscire a capire. L'importante,a mio parere, è fare proprio il motto socratico (so di non sapere) e approdare al porto della matematica con molta umiltà. E' il primo gradino per arrivare alla medaglia Fields. Se poi non ci arrivi, può andar bene anche la laurea.

alfabeto2
Prova ad analizzare se hai subito traumi da matematica negli anni scolastici e quale parte della matematica ti ha provocato questo malessere nei suoi confronti. Adesso guarda la matematica da un altro angolo, non come necessità di arrivare al 6. Riprendi i tuoi (sudati ) libri di matematica e partendo dalle basi rileggili con molta calma, soffermandoti non sugli esercizi ma sui concetti. E sui concetti dedica molto tempo, ti si aprirà una nuova visione della matematica. Cerca di ricostruire i passaggi che hanno portato alla soluzione dei vari problemi. Puoi partire dalla matematica (o geometria) dei greci ( o prima ancora). Vedrai che la matematica ti si presnterà in modo tutto diverso. Ti innamorerai !!

A.B.

Nikilist
La vera matematica non sono i conti che ti insegnano a fare alle medie o al liceo, la vera matematica è la struttura che sta dietro e che ti [size=150]permette[/size] di fare i conti, con la sua struttura logica (che può essere rigida, non lo nego) bellissima.

Poi ci sarà anche un motivo se l'ho scelto come CdL :-D

Luca.Lussardi
Che cosa della Matematica ti turba la coscienza?

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