Percezione della luce

goblyn
citazione:
Nella retina dell'occhio umano, ho studiato solo quella, ci sono dei recettori chiamati Coni e altri chiamati Bastoncelli. E' stato verificato che i Coni funzionano meglio di giorno mentre di notte la visione è garantita dai Bastoncelli. E' ovvio che per giorno e notte intendo luce e buio. Di notte i colori quasi non si distinguono, se poi siamo in un luogo illuminato solo dalla volta celeste il contrasto diminuisce a tal punto da distinguere solo ciò che è direttamente irraggiato da ciò che non lo è e a fatica. E' quindi facile dedurre che le frequenze cromatiche sono percepite dai coni. I coni sono dei recettori di forma conica appunto col vertice affondato nella membrana retinica e la base esposta alla luce, i bastoncelli invece sono come dei cilindri affontdati in verticale nella membrana retinica con una delle facce circolari esposta alla luce.
Immaginiamo ora in che modo i coni possono distinguere le varie frequenze e perchè hanno minor sensibilità dei bastoncelli.
Suppongo che la superfice sensibile del cono sia quella conica interna interna e nel bastoncino una delle due facce circolari. Se accettiamo questa ipotesi è comprensibile la minor efficacia dei coni in condizioni di scarsa luminosità infatti l'angolo d'incidenza maggiore pregiudica l'irraggiamento esattamente come accade per le zone polari sulla Terra.
Qui siamo al punto: le frequenze cromatiche della luce hanno differenze minime e sicuramente inferiori alle dimensionie di una qualsiasi cellula umana o di altro genere, ma se lo schermo deformante conico allunga il cerchio luminoso incidente, queste differenze diventano percepibili. E quindi un irraggiamento di tipo circolare verrà proiettato come un'ellisse irregolare, e la distanza tra gli estremi dell'ellisse è quella che determina l'identificazione della "frequenza" e quindi del colore del raggio.
L'elemento alla base della mia teoria è che la periodicità in natura si verifica solo in presenza di un moto circolare. E quindi qualunque cosa generi le "onde" elettromagnetiche è qualcosa che girà, mazza se gira.
Teoria corpuscolare riveduta e corretta:

La luce si propaga tramite corpuscoli che procedono come da disegno allegato...




Cannigo



citazione:

Vorrei parlare del tuo modello del segnale luminoso che arriva all'occhio.
La luce che arriva all'occhio umano arriva sotto forma di onda piana in prima approssimazione, e non come un fascio. Quindi non si può parlare di un fascio.
Possiamo prendere un fronte d'onda e analizzarne una regione circolare.
Essendo un'onda piana ogni punto di questo cerchio è sede di un campo elettrico che varia nel tempo secondo una legge del tipo sin(f0*t) dove f0 è la frequenza cromatica. Supponiamo anche che ci sia un solo colore (solo per semplicità, in realtà ci saranno tutti) di frequenza f0. Essendo un'onda piana, non ci sono punti del cerchio che non siano sede di un campo elettrico. Quindi la configurazione spaziale che hai disegnato non è corretta.
Inoltre, anche se immaginassimo una sorgente in grado di emettere una radiazione come l'hai descritta tu, ad un metro (molto meno a dire il vero, ma così siamo sicuri) di distanza la configurazione spaziale sarebbe stravolta a causa della diffrazione. Con un laser ci andrebbe un po' meglio ma dopo una certa distanza saremmo da capo. E poi, l'emissione solare non è certo come quella di un laser (cioè non è di tipo coerente).
goblyn







Modificato da - goblyn il 19/01/2004 13:20:01

Risposte
WonderP1
Lo immagino, visto che appena ti diciamo qualche cosa ci deridi. Seguirò il consiglio di karl e ti ignorerò se non per riportarti alla correttezza.

saluti,

I'ignorante WonderP.

P.S. spero di non dover intervenire.

goblyn
Sì certo.

Sk_Anonymous
Condivido il tuo intervento e ti chiedo scusa, veramente non so dove sbattere la testa, il nome che hai trovato è giusto, già qualcun altro ci ha scambiati, ma io sono un artigiano tessile della prov. di Bologna e ho la maturità scientifica, solo in un forum forse posso trovare gli interlocutori che cerco ma non siete tu e wonder

goblyn
Senti Nicola, lo spirito della comunità scientifica non è certo questo. Non credo che tu ti comporti con questa arroganza e supponenza all'università di Parma altrimenti i tuoi colleghi ti avrebbero già isolato. Quindi se vuoi prendertela con qualcuno perché sei frustrato fallo pure ma cambia aria perfavore. Qui c'è gente che vuole discutere serenamente senza un guastatore come te che predica scienza e si sente Dio solo perché lavora in Università.
La statura intellettuale si misura anche dal rispetto mostrato per il prossimo. Tu non ne mostri neanche un po'. Impara l'educazione caro Nicola. Vale molto più delle tue conoscenze sulle terre rare (bella tesi complimenti!).

Prego Antonio di intervenire, grazie.

Sk_Anonymous
Goblyn risponderà ad una cosa che ho cancellato

Modificato da - cannigo il 24/01/2004 18:18:34

Sk_Anonymous
Paarliamo due linguaggi diversi, non ci capiremo mai,:-) sorry

goblyn
Grazie per la recensione... ci sono parecchie cose interessanti.

Sulla parte chimica sono deboluccio e non entro nel dettaglio. Posso fare qualche osservazione sulla parte fisica (non ke le due cose siano slegate...)

1)

La polarizzazione della luce è un fenomeno molto interessante. Una luce si dice polarizzata circolarmente se in ogni punto del campo e.m. il campo elettrico (o magnetico) non oscilla (nel tempo) nella medesima direzione (sarebbe una polarizzazione lineare altrimenti). Se x e y sono le direzioni trasverse alla direzione di propagazione allora, nel piano xy, vedresti il vettore campo elettrico ruotare.
Ma questo non vuol dire che il rosso sta su una circonferenza e il verde su un'altra concentrica. Ogni punto è interessato da questo fenomeno.
Polarizzazione circolare non vuol dire affatto distribuzione spaziale circolare dei colori (come appare nel tuo disegno nella parte colorata)!

2)
Ogni atomo (e quindi ogni molecola, proteina etc) può assorbire (e quindi percepire) un campo elettromagnetico che abbia frequenze ben precise. Questo significa che ci saranno molecole specializzate nella ricezione di un colore piuttosto che dell'altro. Questo è ciò che viene detto sostanzialmente nell'ultima opinione da te riportata.

Sk_Anonymous
Grazie della risposta, però non mi sento di concordare sulla
differenziazione chimica dei recettori come determinante per la differente
specializzazione degli stessi. Credo infatti che il raggio di luce debba
essere rallentato per non ledere i sistema ricettivo, ne segue che per i
coni, meno sensibili, sia richiesto un minor rallentamento e quindi il
filtro sarà sicuramente differente rispetto ai bastoncelli.
Non pretendo di avere verità assolute:-)

Nicola M.

----- Original Message -----
From: "Nicola Fusco" <>
To: "cannigo"
Sent: Saturday, January 10, 2004 12:23 PM
Subject: Re: Propagazione della luce


> Salve
> la tua idea è molto ben sviluppata, ma pecca nelle sue premesse.
> Il comportamento differente dei coni e dei bastoncello non è dovuto alla
> loro forma ma semplicemente alla loro struttura interna. Le proteine che
> compongono le due strutture visive hanno quelle differenze di sensibilità
> all'intensità e al colore eslcusivamente per la loro composizione chimica
> --
> Saluti,
> Nicola F

Ps
Ho cancellato la mail di NF, la prima parte è la mia risposta alla sua risposta



Modificato da - cannigo il 19/01/2004 16:03:09

Sk_Anonymous
"....
Come dicevo prima esiste anche un altro tipo di polarizzazione: la polarizzazione circolare. Questo tipo di polarizzazione fa sì che il campo elettromagnetico cambi secondo una “traiettoria” elicoidale. La figura che hai allegato mi da l’idea di un onda elettromagnetica polarizzata circolarmente.
...."

Questa è una, aspetta l'altra

PS
Questa è la risposta di un utente del forum che invito a partecipare

Modificato da - cannigo il 19/01/2004 16:05:28

Sk_Anonymous
Cerco le risposte che due prof. di fisica mi hanno dato alla mia richiesta di un parere, le posto e vediamo se riesci a entrare nell'ottica giusta

goblyn
Di un campo si può fare una mappatura completa con apposita strumentazione. Se ne può dare poi una rappresentazione grafica. Ad esempio, per ogni punto si può rilevare la frequenza del campo elettrico e plottarla con il rispettivo colore su una mappa.

Una fotografia, del resto, non è nient'altro che la riproduzione di un campo elettromagnetico (la luce visibile riflessa od emessa dai corpi fotografati).

Se la radiazione non fosse nel visibile si possono usare apparecchi di rilevazione opportuni. Una radiografia è una fotografia nel campo dei raggi X.

Se il campo elettromagnetico che costituisce la luce che arriva all'occhio avesse la configurazione spaziale che hai disegnato tu sarebbe facilmente rivelabile. Ad esempio basterebbe fare diverse fotografie mettendo davanti all'obiettivo vari filtri colorati.
Se provi a farlo non vedi una forma del genere però.

Sk_Anonymous
Premessa doverosa

Si sta parlando di teorie, le onde elettromagnetiche non le ha mai fotografate nessuno e quindi non ha senso affermare aprioristicamente che la luce, in quanto "onda" elettromagnetica, è strutturata secondo un forma od un'altra. Sei d'accordo?

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