No all'italia multietinica

fu^2

Risposte
Cheguevilla
A quanto pare, il giornale di Berlusconi si distingue ancora per qualità giornalistica:
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=347623
Come fatto notare dall'ambasciata del Giappone in Italia:
http://www.it.emb-japan.go.jp/italiano/comunicati%20stampa/Dini.htm

Ma come qualcuno sosteneva in passato, in Italia il problema razzismo non esiste...

Alexp1
Si, su questo ti do ragione, sfondi una porta aperta...la classe politica italiana è una vergogna...e cosa che mi preme è sottolineare che NON sono assolutamente un berlusconiano & co!

Cheguevilla
Hai ragione.
Io penso che 15 sia più del doppio di 6,5.
Inoltre, penso che l'Italia sia il paese che sta attuando le politiche peggiori in tema di immigrazione.
Fin qui sono pensieri.
I fatti dimostrano che la situazione in molti altri paesi sia molto migliore di quella italiana, nonostante l'immigrazione sia più elevata.
Naturalmente, ognuno può pensare ciò che vuole, ma sottolineo che il problema non è il finto moralismo, e che i fatti parlano molto più chiaro di alcuni politici populisti.

In 300 parole...

Alexp1
Beh, Cheguevilla non so che dirti, la pensiamo in modo diverso....pazienza!

Cheguevilla
Tranquillo GIBI, sarei favorevolissimo a tale provvedimento.
Se vi capitasse di fare una proposta di legge in merito...

GIBI1
Da che mondo è mondo la gente si sposta dove sta meglio, fermare l’invasione dei disperati è impossibile, tutti i provvedimenti servono solo a rinviare il problema e ad aggiungere disperazione a disperazione.

ps. Forse l’unico provvedimento da fare è di proibire il rientro in patria agli italiani che se ne sono andati: almeno si liberano posti per i disperati. (ogni riferimento a cose, fatti e persone è puramente intenzionale)

Cheguevilla
I paesi che cito io non hanno problemi di clandestini perchè regolarizzano gli immigrati.
L'Italia ha un problema di clandestini perchè, per ragioni squisitamente idealiste, non vuole regolarizzarli.
Ci sono centinaia di migliaia di clandestini che lavorano, naturalmente in nero, in Italia. In uno qualsiasi degli altri paesi citati, sarebbe regolare, quindi non clandestino.
Per quanto riguarda l'articolo che citi sulla Spagna, lo sappiamo benissimo che in Andalucia la situazione è critica, da parecchio tempo, ed è radicalmente diversa dal resto della Spagna. E anche l'UE ne è al corrente.
Per avere un termine di paragone, nella provincia di Almeria circa il 15% degli abitanti è straniero, per la maggior parte marocchini.
Leggere le cifre provenienti dagli altri paesi, sentire gli italiani che parlano di "invasione" mi fa abbastanza ridere...

Alexp1
Il discorso che fai tu "Cheguevilla" è corretto, ma i paesi che tu citi: Danimarca, Inghilterra, Germania, ecc... non hanno problema di clandestini, tu parli di migranti comunitari o anche extra-comunitari, ma non clandestini...il problema dell'Italia è dei clandestini.....e poi non citerei la Spagna, visto quello che è successo a Ceuta e Melilla....la Spagna apre il fuoco sui barconi che si avvicinano alle sue coste!

Una circolare del ministero degli Interni spagnolo diffusa qualche mese fa parla chiaro: ogni singolo commissariato di polizia deve accumulare un numero minimo di arresti settimanali di stranieri irregolari; se non se ne trovano, la polizia deve uscire dal proprio distretto per scovarli da un’altra parte. La preferenza, pensate un po', va ai cittadini di nazionalità marocchina perché la loro espulsione avviene “via terra ed è più economica”, mentre non è consigliato fermare i boliviani perché “i posti sui voli di rimpatrio sono limitati”.

Ma il bello deve ancora arrivare: se raggiungono il loro obiettivo, i singoli poliziotti vengono ricompensati con premi o giorni di ferie; se non rispettano la soglia predisposta, invece, sono minacciati con il trasferimento in posti meno gettonati. Gli effettivi destinati alle auto di polizia o alle unità “Centauro” (gruppo speciale della Policía Nacional), per esempio, rimarrebbero a sorvegliare le caserme, mentre ai funzionari toccherebbe svolgere funzioni particolarmente tediose.

Ed ecco che, con la speranza di vedersi un bell’aumento a fine mese in busta paga, o qualche giorno in più di meritato riposo (o anche solo per paura di non perdere il proprio posto di lavoro), è incominciata la caccia al clandestino di fronte alle scuole, all’uscita delle metropolitane, negli internet point, nei bar e locali notturni. A quanto pare l’operazione sta già raccogliendo i suoi frutti: tra dicembre e la prima metà di gennaio, ci sono stati 4.015 arresti per infrazione della Legge sull’Immigrazione, un incremento del 140,85 per cento rispetto all’anno precente....

Tutti vogliono fare la morale all'Italia e non guardano come si comportano loro!

Cheguevilla
Caro Alexp, devo contraddire buona parte di ciò che hai scritto.
La cosiddetta "invasione" di cui parli è un fenomeno di rilevanza minore rispetto al flusso migratorio presente in altre nazioni.
Per intenderci, le stime più alte prevedono che in Italia ci sarà un 10% di immigrati nel 2020; in Danimarca c'è già oggi.
Ragionamenti analoghi si possono fare per stati quali Inghilterra, Spagna, Francia, Germania, Svezia e magari altri che non conosco.
E non è vero che "a loro fa comodo che l'Italia faccia da container". È imbarazzante piuttosto sentire discorsi populisti riguardo ai disperati che tentano di raggiungere l'Italia con i barconi della speranza. Soprattutto quando sono i colleghi stranieri a rinfacciarmi cose simili.
In quei momenti, l'unica risposta che mi sento di dare è proprio che me ne sono andato dall'Italia non tanto perchè non mi piacesse l'Italia, ma perchè non mi piacciono gli italiani.
Altra cosa interessante è, per esempio, questo articolo. Non ci aveva mai pensato nessuno?
Io credo che sarebbe l'ora di iniziare a vedere il fenomeno migratorio nella sua interezza, cominciando a valutare quali sono gli effetti reali sull'Italia, sulla sua economia e sulla sua società.
Dal punto di vista economico, l'Italia non può, in alcun modo, fare a meno dell'immigrazione.
La gravità della situazione è invece sul piano sociale: sotto questo aspetto, l'Italia è un paese con una cultura piuttosto medievale, in cui è forte il sentimento di repulsione nei confronti del diverso, chiunque esso sia. Si pensi ai fantasiosi provvedimenti di alcuni sindaci con smania di protagonismo.
Vi assicuro che immigrare non è una cosa da ridere, neppure per chi, come me, è emigrato con la certezza di un lavoro, una casa e l'assistenza. Anche nel più agevole dei modi, comporta un sacrificio. Non voglio immaginare quali sacrifici sopportino queste persone, e trovo infame prendersela con loro.
Se chiunque di noi vivesse in un posto simile, proverebbe ad emigrare immediatamente; non stanno facendo niente di strano, fanno ciò che è umano: provare a cambiare la propria situazione, anche a costo di sacrifici enormi.
L'unica differenza tra noi e loro è il luogo di nascita. Ma quello non si può certo scegliere.
Pertanto, non mi sembra opportuno farne loro una colpa.

Alexp1
Premetto che non sono razzista, però bisogna pure finirla di fare i moralisti...perchè qui non si tratta di dare ospitalità a qualche disperato, qui si sta verificando una vera e propria "invasione" e a tutto c'è un limite, abbiamo accettato per anni decine e decine di migliaia di stranieri, in regola e non....E poi non dimentichiamo che l'Italia è un paese di merda, che fa ben poco per gli italiani...quindi.....non dico ora che questi poveretti debbano essere abbandonati a loro stessi, ma bisognerebbe cercare soluzioni diverse per dare un'aiuto....qualcosa che coinvolgesse tutte le nazioni benestanti...il resto d'europa si preoccupa non tanto per il destino dei poveri respinti dall'Italia, ma del fatto che se l'Italia continua così presto l'obiettivo dei migranti potrebbe cambiare, e sia mai che potesse diventare uno di loro, soprattutto chi si affaccia sul mare come noi...a loro fa comodo che l'Italia faccia da container!

Scusate la vena polemica, ma è quello che penso!

fu^2
hai colto nel segno cheguevilla, una cosa però è cambiata: noi emigriamo perchè riteniamo che l'italia non possa darci quello che vogliamo, andiamo all'estero, ma non come disperati.

Invece gente disperata, che non ha più nulla, che viene in italia sperando di poter cambiare la propria vita, vedendo la penisonla come se fosse una grande america, vede i suoi sogni e le sue speranze sfumare completamente nel momento stesso in cui viene riportata a casa. Cosa pensate che faranno una volta tornati sulle coste di partenza? quanti di loro riusciranno ad avere ancora una speranza di vero riscatto che cercavano oltremare?...
La differenza tra i due racconti è che nel secondo quelli che riportano a casa gli emigranti sono quelli che dovrebbero accoglierli, non "comuni" imbroglioni.
Questo non vuol dire risolvere il problema. Significa non volerlo vedere.

Cheguevilla
Trovo interessante il senso che fu^2 voleva intendere.
Gli scafisti (e i truffatori) c'erano allora e ci sono oggi.
Allora erano italiani, oggi sono nordafricani.
Le sole vittime sono i migranti, che gettano tutti i risparmi e tutte le speranze in un viaggio disperato, per ricevere bastonate e insulti, con qualcuno che gioisce pure se muore affogato.
E comunque i tempi non sono poi cambiati così tanto: gli italiani continuano ad emigrare. Un motivo ci sarà pure...

@melia
Pensa a chi erano i migranti nel secolo scorso. Mio nonno è l'unico dei fratelli ad essere rimasto in Italia, gli altri sono emigrati in America, il pezzo di terra di suo padre poteva sfamare una sola famiglia.

FFede1
Spiegati meglio: cosa intendi con "mettere in relazione i 2 articoli"?

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