Ma bisogna sempre dare retta ai professori universitari ?
Salve.
Ultimamente, in quel poco tempo che ho a disposizione, mi sto dedicando alla lettura di libri riguardanti teorie che presuppongono o si pongono come scopo quello di spiegare come funziona la nostra società, dal punto di vista economico-giuridico-tecnologico.
In rete ho trovato questo video, di un docente universitario, che ha anche una pagina dedicata su wikipedia.
Ho trovato in rete questo video https://www.youtube.com/watch?v=H1XceGC0s8k.
Come potete vedere il video è abbastanza lungo e probabilmente non tutti hanno la voglia o il tempo di vederlo, per dirla in breve, questo docente che insegna negli Stati Uniti e si è laureato all'università di Torino, presuppone di spiegare come funziona oggi lo sviluppo della tecnologia.
Parla di come i sensori dei televisori, delle macchine ci controllano.
Parla di come i telefoni contengono tutto su di noi e del caso di Aaron Swartz, il ragazzo che ha preso tutti i dati scientifici del MiT e gli ha pubblicati online, lo stesso ragazzo che è morto per depressione in un appartamento di Brooklyn.
Viene trattato anche il tema dei dispositivi elettronici impiantati nella pelle umana e di tanti altri discorsi, tralasciano l'AI, che non viene minimamente citata.
Insomma, il discorso di questo docente mi ha messo addosso un po' di inquietudine sul futuro, su quello che sarà il futuro, e ho non so veramente se credere alle sue parole.
E' un docente universitario, non una persona qualunque che pubblica un video qualunque.
Il tipo in questione parla anche dei vaccini, e del fatto che le decisioni in Italia non vengono prese dai corrispettivi ministri, ma dalle multinazionali.
Secondo voi è credibile il suo discorso ?
Ultimamente, in quel poco tempo che ho a disposizione, mi sto dedicando alla lettura di libri riguardanti teorie che presuppongono o si pongono come scopo quello di spiegare come funziona la nostra società, dal punto di vista economico-giuridico-tecnologico.
In rete ho trovato questo video, di un docente universitario, che ha anche una pagina dedicata su wikipedia.
Ho trovato in rete questo video https://www.youtube.com/watch?v=H1XceGC0s8k.
Come potete vedere il video è abbastanza lungo e probabilmente non tutti hanno la voglia o il tempo di vederlo, per dirla in breve, questo docente che insegna negli Stati Uniti e si è laureato all'università di Torino, presuppone di spiegare come funziona oggi lo sviluppo della tecnologia.
Parla di come i sensori dei televisori, delle macchine ci controllano.
Parla di come i telefoni contengono tutto su di noi e del caso di Aaron Swartz, il ragazzo che ha preso tutti i dati scientifici del MiT e gli ha pubblicati online, lo stesso ragazzo che è morto per depressione in un appartamento di Brooklyn.
Viene trattato anche il tema dei dispositivi elettronici impiantati nella pelle umana e di tanti altri discorsi, tralasciano l'AI, che non viene minimamente citata.
Insomma, il discorso di questo docente mi ha messo addosso un po' di inquietudine sul futuro, su quello che sarà il futuro, e ho non so veramente se credere alle sue parole.
E' un docente universitario, non una persona qualunque che pubblica un video qualunque.
Il tipo in questione parla anche dei vaccini, e del fatto che le decisioni in Italia non vengono prese dai corrispettivi ministri, ma dalle multinazionali.
Secondo voi è credibile il suo discorso ?
Risposte
"Weierstress":[/quote]
Vuoi dire che non bisogna ascoltare la persona in questione?
Io avevo posto due domande:
1) Bisogna dare retta a quello che dicono in generale i professori, soprattutto quando lo fanno in eventi e conferenze ?
2) Il tipo in questione dice cose fuori dal mondo dovuto al fatto he la tecnologia non è la sua specialità ?
Grazie.
Cosa c'entra la sua foto?
Ho guardato qualche minuto del video, poi lo finisco (e forse ritorno qui a discuterne). Indipendentemente da molte delle cose trattate vorrei fare un'osservazione.
Ripeto: un docente universitario è solo uno che ha la proprietà che quando dice qualcosa con buona probabilità le cose esatte contenute in questa cosa sono di più di quelle inesatte.
In altre parole è uno che nei suoi argomenti usa la logica e è solito essere coerente più spesso che incoerente.
In altre parole è uno con cui si può discutere produttivamente.
Messa giù così mi sembra un po' eccessivo preoccuparsi delle opinioni catastrofiche di uno solo perché le cose insensate che dice sono infrequenti
Inoltre non per screditare nessuno ma è professore universitario di diritto e io d'istinto di solito in questioni scientifiche dò più retta a gente con formazione scientifica.
"SaO":Sì, ma cos'è un docente universitario? E' uno che ha studiato molto specializzandosi sempre di più, poi per mezzo di concorsi pubblici ha ottenuto un lavoro permanente nell'ambito di quello che ha studiato. Non voglio screditare la persona in questione, voglio solo dire che un docente universitario è solo uno che non è solito dire fesserie.
E' un docente universitario, non una persona qualunque che pubblica un video qualunque.
Ripeto: un docente universitario è solo uno che ha la proprietà che quando dice qualcosa con buona probabilità le cose esatte contenute in questa cosa sono di più di quelle inesatte.
In altre parole è uno che nei suoi argomenti usa la logica e è solito essere coerente più spesso che incoerente.
In altre parole è uno con cui si può discutere produttivamente.
Messa giù così mi sembra un po' eccessivo preoccuparsi delle opinioni catastrofiche di uno solo perché le cose insensate che dice sono infrequenti

Inoltre non per screditare nessuno ma è professore universitario di diritto e io d'istinto di solito in questioni scientifiche dò più retta a gente con formazione scientifica.
"SaO":
Quindi presupporrebbe non solo che la società sta andando per il verso sbagliato, e che la tecnologia sia inutile, ma addirittura deleteria per l'uomo.
Sei Luddista?



No, il succo del discorso è che nuove tecnologie presuppongono nuove forme di controllo pubblico sui soggetti che le detengono ed una revisione dei sistemi giuridici al fine di preservare quelli che sono i diritti fondamentali dell'uomo e più in generale l'interesse pubblico. Non sono questioni nuove, pensiamo alle riflessioni di Popper in "Cattiva maestra televisione" o al dibattito sulle armi atomiche fra gli anni '40 e gli anni '60 (altro che Facebook!).
Capisco, ma il suo discorso non sembra sia dovuto tanto a questo, perché alla fine dietro ogni forma di novità, di tecnologia, di farmaco, di attrezzo, c'è sempre stato bisogno di nuove leggi.
Qui c'è qualcosa di più, si parla di spionaggio da parte di grandi gruppi, o del governo, o della CIA, su tutta la popolazione mondiale, una cosa che non si risolve di certo con un coacervo di leggi.
C'è un dibattito in auge un po' in tutti i paesi che dura da decenni e che ha anche portato a delle leggi (esempio quella sulle autorizzazioni all'utilizzo di dati sensibili e legati alla persona).
A me sembra che la maggior parte delle persone non sia interessata al trattamento dei dati personali, forse nemmeno sa cosa sia, magari succede solo a me di essere circondato da persone ignoranti in materia.
Scandalo Lockheed, tanto per dirne uno di quelli storicamente più eclatanti. Le attività di lobbyng sono acclarate e pure date per scontate al punto che alcuni paesi le hanno istituzionalizzate.
Ma bene, ma siamo sicuri che si tratti del governo e non di qualche ministro della difesa che si è fatto corrompere con qualche mazzetta ?
Sono due situazioni differenti, e di casi di corruzione, concordo, c'è ne sono ancora oggi.
Sono questioni complesse: sarebbe più corretto pensare che le persone rinuncino a qualcosa in cambio di qualcos'altro. Ad esempio ad un po' di informazioni personali in cambio di un po' di intrattenimento e della possibilità di comunicare con chiunque in qualsiasi momento.
Ma cosa se ne fa la gente di queste informazioni ?
La usa per scopri commerciali per sapere cosa vendere, o per controllare la popolazione?
Stando al suo discorso, contribuire allo sviluppo tecnologico non significherebbe altro che contribuire al controllo di massa, e non al bene della società.
Quindi presupporrebbe non solo che la società sta andando per il verso sbagliato, e che la tecnologia sia inutile, ma addirittura deleteria per l'uomo.
No, il succo del discorso è che nuove tecnologie presuppongono nuove forme di controllo pubblico sui soggetti che le detengono ed una revisione dei sistemi giuridici al fine di preservare quelli che sono i diritti fondamentali dell'uomo e più in generale l'interesse pubblico. Non sono questioni nuove, pensiamo alle riflessioni di Popper in "Cattiva maestra televisione" o al dibattito sulle armi atomiche fra gli anni '40 e gli anni '60 (altro che Facebook!).
Allora perché nessuno dice niente?
C'è un dibattito in auge un po' in tutti i paesi che dura da decenni e che ha anche portato a delle leggi (esempio quella sulle autorizzazioni all'utilizzo di dati sensibili e legati alla persona).
[quote]Che i governi potrebbero essere influenzati dalle lobby? Anche questo è noto un po' a chiunque e dai tempi della Lex Claudia.
Non ci sono grosse prove.[/quote]
Scandalo Lockheed, tanto per dirne uno di quelli storicamente più eclatanti. Le attività di lobbyng sono acclarate e pure date per scontate al punto che alcuni paesi le hanno istituzionalizzate.
Esempio nelle istituzioni UE ci lavorano migliaia di lobbisti rappresentanti di grandi aziende ed interessi economici ed hanno pure un registro: http://ec.europa.eu/transparencyregiste ... ?locale=it
A me sembra ancora più sconvolgente che le persone siano consapevoli di quelle cose ( sempre che siano vere) e pensare che nessuno fa niente per cambiare qualcosa.
Sarebbe cosa a dire che usiamo il petrolio non perché non esiste una tecnologia che lo sostituisca, ma perché c'è un gruppo di persone che non vuole questo.
Sono questioni complesse: sarebbe più corretto pensare che le persone rinuncino a qualcosa in cambio di qualcos'altro. Ad esempio ad un po' di informazioni personali in cambio di un po' di intrattenimento e della possibilità di comunicare con chiunque in qualsiasi momento.
Chi dice che una catena possa essere usata solo in modo negativo?
Fucili e catene sono stati essenziali per il commercio di schiavi per secoli, era un esempio per dire che da sempre c'è qualcuno che potrebbe avere degli strumenti "tecnologici" per limitare l'altrui volontà.
Nulla di nuovo: è il vecchio discorso sul rapporto fra potere economico e potere politico nelle democrazie cosiddette liberali con possibile deriva tecnocratica.
Stando al suo discorso, contribuire allo sviluppo tecnologico non significherebbe altro che contribuire al controllo di massa, e non al bene della società.
Quindi presupporrebbe non solo che la società sta andando per il verso sbagliato, e che la tecnologia sia inutile, ma addirittura deleteria per l'uomo.
Ovvero cosa è cambiato rispetto a prima di averlo sentito? Che i dispositivi elettronici che le persone portano addosso inviano informazioni personali? Lo sappiamo da 20/30 anni.
Allora perché nessuno dice niente?
Lo sappiamo da secoli (anche le catene di acciaio ed i fucili sono una tecnologia).
Beh?
Chi dice che una catena possa essere usata solo in modo negativo?
Che i governi potrebbero essere influenzati dalle lobby? Anche questo è noto un po' a chiunque e dai tempi della Lex Claudia.
Non ci sono grosse prove.
Il fatto che te lo dica un professore od il tuo vicino di casa può cambiare prospettiva alle cose?
Certo, un professore ha maggiori conoscenze di una persona qualunque se lo dicesse il vicino di casa potrei sospettare che non dica il vero.
A me sembra ancora più sconvolgente che le persone siano consapevoli di quelle cose ( sempre che siano vere) e pensare che nessuno fa niente per cambiare qualcosa.
Sarebbe cosa a dire che usiamo il petrolio non perché non esiste una tecnologia che lo sostituisca, ma perché c'è un gruppo di persone che non vuole questo.
Nulla di nuovo: è il vecchio discorso sul rapporto fra potere economico e potere politico nelle democrazie cosiddette liberali con possibile deriva tecnocratica. Che poi il discorso sia condito da un po' di marxismo all'acqua di rose e di letteratura cyberpunk cambia poco.
Ovvero cosa è cambiato rispetto a prima di averlo sentito? Che i dispositivi elettronici che le persone portano addosso inviano informazioni personali? Lo sappiamo da 20/30 anni. Che una tecnologia può dare un potere spropositato ad un piccolo gruppo di persone se non vi è un controllo politico-sociale? Lo sappiamo da secoli (anche le catene di acciaio ed i fucili sono una tecnologia). Che i governi potrebbero essere influenzati dalle lobby? Anche questo è noto un po' a chiunque e dai tempi della Lex Claudia. Il fatto che te lo dica un professore od il tuo vicino di casa può cambiare prospettiva alle cose?
Sulle singole questioni di Swartz e vaccini danziamo sul pericoloso confine fra verosimile e complottismo.
Insomma, il discorso di questo docente mi ha messo addosso un po' di inquietudine sul futuro, su quello che sarà il futuro, e ho non so veramente se credere alle sue parole.
Ovvero cosa è cambiato rispetto a prima di averlo sentito? Che i dispositivi elettronici che le persone portano addosso inviano informazioni personali? Lo sappiamo da 20/30 anni. Che una tecnologia può dare un potere spropositato ad un piccolo gruppo di persone se non vi è un controllo politico-sociale? Lo sappiamo da secoli (anche le catene di acciaio ed i fucili sono una tecnologia). Che i governi potrebbero essere influenzati dalle lobby? Anche questo è noto un po' a chiunque e dai tempi della Lex Claudia. Il fatto che te lo dica un professore od il tuo vicino di casa può cambiare prospettiva alle cose?
Sulle singole questioni di Swartz e vaccini danziamo sul pericoloso confine fra verosimile e complottismo.