Logica temporale

adaBTTLS1
tempo fa (ma tanto tempo fa...) mi sono occupata di logica temporale. all'epoca ho trovato enormità di materiale sulla logica del tempo lineare e solo qualche articolo sulla logica del tempo ramificato. ho ripreso un articolo che era vecchio già allora (di un certo Leslie Lamport, "sometime is sometimes not never", mi pare del 1980) e l'ho utilizzato per approfondire l'argomento "modalità" nei sistemi che ho chiamato "puramente temporali". all'epoca non c'era tutta questa opportunità di scambiarsi opinioni ed informazioni. recentemente ho cercato in Internet qualcosa sull'argomento, ed ho trovato ancora riproposto lo stesso articolo. se qualcuno è al corrente di recenti sviluppi.... io sarei curiosa di sapere se le mie vecchie ricerche sono state utilizzate (è difficile, dato che erano a conoscenza di una ristretta cerchia di persone), se si è arrivati comunque a risultati simili o alternativi da parte di "altri" ricercatori, oppure se sono "morte nel cassetto" (in tal caso mi farebbe piacere sapere se, rispolverate, sono ancora utili oppure del tutto superate). ora ho pochissimo tempo, ma prossimamente potrei mandare a voi qualche informazione in più. che ne pensate?
per il momento gradirei sapere se c'è tra voi qualche specialista dell'argomento. grazie dell'attenzione. ciao.

Risposte
adaBTTLS1
una cosa posso ricordartela:
abbiamo detto in altre occasioni (altro topic) che questo tipo di struttura segue l'indeterminismo metafisico e la concezione relativistica.
esistono moltissime varianti, e forse ti converrebbe partire da una scelta su quello che maggiormente ti rappresenta.
io ti potrei aiutare a "classificare" e "descrivere" i possibili operatori base, poi (o anche prima potresti anticiparmi "dove vuoi andare a parare": potrei esserti più utile nella scelta del modello) potresti tradurre in un linguaggio più familiare per te queste "regole" che teoricamente dovrebbero diventare più "espressive".
fammi sapere.
io dovrei assentarmi per qualche giorno. spero però di farmi risentire al più presto.
ciao e buon lavoro.

adaBTTLS1
mi dispiace ma, oltre che "darti compiti per casa" non saprei... non è il mio campo! ciao.

Federiclet
Mi sa che sto facendo come i gamberi, ovvero ritornando dui conbcetti di Brentano, quel che sono riuscito a scrivere non é in linguaggio formalmente logico-matematico. Non ne sono in grado. Ma mi sembra d'aver messo qualche ordine almeno al concetto di enete contingente, fatto salva la più facile corrispondenza dell'ente necessario con 'always'

Equiparo i cammini futuri ai mondi possibili, più il principio che nell’ordine dell’essere e delle cause non si dà regresso infinito.
1.- necessario: in qualunque dei mondi possibili,
a.- se A esiste in almeno uno di essi, esiste in tutti, ed esisterà, in sé e per sé ->Principio primo, Causa sui, …(Dio)
(incoativo in esiste, è che è da sempre esistito); è reale
b.- se A è necessario è anche possibile: la necessità include la possibilità, il contrario non è vero
c.- A non è tuttavia compossibile con un altro necessario (deriva da 1-a)

2.- contingente: in almeno due dei mondi possibili (il nostro e un altro, stando a Kripke quanto al possibile),
d.- se A esiste è possibile in sé, e necessario in altro (necessario ipotetico, in ultima istanza necessario nell'ente / aragione dell'ente assolutamente necessario); può essere reale, ma non è detto che rimanga tale
e.- se A non esiste è possibile in sé e può diventare necessario in altro (idem); può diventare reale, ma non è detto che rimanga tale
f.- può rimanere reale a seguito di un’opportuna determinazione da parte dell’ente necessario; l’ente contingente rimane necessario ipotetico ma continua ad essere per sempre reale -> l’universo, la natura, il cosmo, (la creazione)
questo mondo
e.- è compossibile con almeno un altro ente contingente, dunque con molti

3.- casuale: in qualunque dei mondi possibili,
f) “A esiste o non esiste” è possibile in sé, A è un mero possibile; non può diventare reale: l’uguale possibilità di esistere e non esistere (ad ogni istante) contraddice la possibilità che esista, partendo dall’assunto che l’esistenza debba essere quanto meno al modo dell’ente contingente, ovvero che da che esiste, l’ente esista necessariamente in altro.
g) se A esiste ora, esiste contingentemente, ovvero come in sé possibile e necessario in altro, ma ciò contraddice alla definizione per cui “esistere o non esistere” sono compossibili. Divenendo necessario in altro, non potrebbe non esistere allo stesso tempo
h) se A non esiste ora, non contraddice il suo concetto, né in via di diritto, né in via di fatto, ergo A non esiste in nessuno dei mondi possibili. (il punto della questione di Brentano, reso attraverso la categoria degli enti contingenti)

Ada se ti sembra che la logica fili, non mollarmi con un altro compito per casa, ma indicami se vuoi i punti deboli, o le incongruenze. Certo é che l'apparato concettuale ontologico é duro da "semantizzare"!


grazie

ciao

adaBTTLS1
continua a non convincermi "sometime" o "sometimes". propongo:
3) in tutti i mondi possibili è eventuale

traduzione di L-necessary (logica modale): "henceforth" (LTL)
traduzione di M-possible (logica modale): "eventually" (LTL)

vedi tu. naturalmente i significati possono essere slegati da quelli della logica temporale (BTL o CTL)

se coincidono e portano a qualcosa, tienimi aggiornata.

buon lavoro e buona notte. ciao.

adaBTTLS1
adesso devo andare. non ho avuto modo di leggere tutto con calma. sentendo la domanda se scelte e cammini sono la stessa cosa ti consiglio di aver presente un diagramma ad albero (albero binario infinito va bene).
un cammino è un percorso zig-zag dal presente all'infinito avanzando sempre e non tornando mai indietro
una scelta è, ad ogni istante, vado a destra o a sinistra? e quindi mi ritroverò in un sottoalbero diverso a seconda di un singolo passo
ciao.

Federiclet
le etichettature, se sono queste quelle fruibili, vanno molto bene.
non mi convince la descrizione di sometimes.
poi una domanda: con "questo mondo" intendi il "presente"? se la risposta è sì, sometime e not-never vanno rivisti entrambi.
buon lavoro!
ciao.

Ho riprovato cercando di schematizzare le relazioni che mi hai fornito, spero che le diciture siano autoevidenti.
Ma non sono soddisfatto delle conclusioni: ho dovuto utilizzare probabile invece di possibile (che avrebbe immediata rilevanza ontologica).
Una domanda: scelte e cammini sono sinonimi?
Ecco quanto, ho evitato di usare ‘questo mondo’ riferendomi solo ai mondi possibili (gli scenari delle tue categorie)


1.- "always": qualunque strada si prenda, qualunque scelta si faccia in qualsiasi momento, A è vero e rimarrà vero.
Now In between Then
L(A) 1 any 1 -> L(A)= if were-ever, for any c., in any t. then always


2.- “for-ever": A è vero ora, ma non è detto che rimanga vero qualunque siano le scelte attuali e future, però esiste almeno un percorso, cioè una opportuna scelta da fare istante per istante, perché A possa continuare ad essere sempre vera.
Now In between Then
L(A) 1 any ? ->M(A)
L(A) 1 one 1 ->L(A/one)= if in one case than forever


3.- "sometimes": A potrebbe essere vera ora. in tal caso non ci sono garanzie sul futuro. però, se ora non è vera, è certo che si verificherà almeno una volta qualunque siano le scelte, e questo vale finché, su ciascun cammino, non si sarà verificata.
Now In between Then
M(A)= 1 ? -> M(A)
M(A)= 0 any 1 -> L(A/any)= if at list once and were-ever then sometimes

4.- "not-never": se A è vera ora, come nell'altro caso abbiamo finito, non possiamo dire nulla sul futuro. se però A non è vera ora, non è certo che si verificherà per qualunque scelta si faccia, ma c'è solo una possibilità che si verifichi, anzi, certezza che si verifichi se si fanno opportune scelte istante per istante.
Now In between Then
M(A)= 1 any ? -> M(A)
M(A)= 0 many 1 -> M(A/many)= if surely once for many choices then not-never


1)se occorre in tutti i mondi possibili (cammini, nodi, tempi) è assolutamente necessario
2)se occorre in almeno in due mondi possibili, in uno per sé, nell’altro in base alle scelte è condizionatamente necessario
3)se occorre per sé in almeno un mondo possibile è probabile
4)se occorre in base alle scelte in un solo mondo possibile è condizionatamente probabile

mah

ciao

tau

adaBTTLS1
le etichettature, se sono queste quelle fruibili, vanno molto bene.
non mi convince la descrizione di sometimes.
poi una domanda: con "questo mondo" intendi il "presente"? se la risposta è sì, sometime e not-never vanno rivisti entrambi.
buon lavoro!
ciao.

Federiclet
Che ne dici di quell che segue?

Always: A é vero in questo mondo e in tutti i mondi possibili -> A è assolutamente necessario

For ever: A è vero in questo mondo ed in almeno uno dei mondi possibili -> A è condizionatamente necessario

Sometimes: A non è vero in questo mondo, ma può esserlo in più di uno dei mondi possibili -> A è assolutamente possibile (é probabile) ( se si verificherà in uno dei mondi posibili, A diventerà, in quel mondo, condizionatamente necessaria)

Not never: A non è vero in questo mondo, ma può esserlo in almeno uno dei mondi possibili -> A è condizionatamente possibile (é improbabile, remotamente probabile). ( se si verificherà ... ci vorrebbe una nuova categoria per cclassificarla).

ciao
passo

adaBTTLS1
1. - vero ora ed in ogni istante futuro di qualsiasi cammino;
2. - vero ora ed in ogni istante futuro di almeno un possibile cammino;
3. - vero ora oppure vero in almeno un istante futuro di qualsivoglia possibile cammino;
4. - vero ora oppure vero in almeno un istante futuro di almeno un possibile cammino.

1. "always": qualunque strada si prenda, qualunque scelta si faccia in qualsiasi momento, A è vero e rimarrà vero.
2. "for-ever": A è vero ora, ma non è detto che rimanga vero qualunque siano le scelte attuali e future, però esiste almeno un percorso, cioè una opportuna scelta da fare istante per istante, perché A possa continuare ad essere sempre vera.
3. "sometime": A potrebbe essere vera ora. in tal caso non ci sono garanzie sul futuro. però, se ora non è vera, è certo che si verificherà almeno una volta qualunque siano le scelte, e questo vale finché, su ciascun cammino, non si sarà verificata.
4. "not-never": se A è vera ora, come nell'altro caso abbiamo finito, non possiamo dire nulla sul futuro. se però A non è vera ora, non è certo che si verificherà per qualunque scelta si faccia, ma c'è solo una possibilità che si verifichi, anzi, certezza che si verifichi se si fanno opportune scelte istante per istante.

a te la traduzione in altro linguaggio.
ciao.

Federiclet
"adaBTTLS":
tanto per dare un'idea della distinzione tra tempo lineare e tempo ramificato, partiamo dai due operatori base della logica modale: L (della necessità) ed M (della possibilità). non saprei come introdurre dei simboli, per cui continuo ad utilizzare L ed M anche per indicare operatori temporali. se A è una formula ben formata, LA significa "A vero ora ed in ciascuno degli istanti successivi", MA significa "A vero ora oppure vero in almeno uno degli istanti successivi". utilizzare la logica del tempo lineare significa considerare al futuro solo una possibilità, quella che si considera reale; al contrario la logica del tempo ramificato ha una rappresentazione ad albero, ogni cammino rappresenta una possibilità ed ogni nodo rappresenta un istante su più cammini (un solo cammino "al passato", nodo radice [presente] di un sottoalbero che rappresenta infiniti cammini "al futuro"). i "due" operatori diventano "quattro", a due a due duali:
- vero ora ed in ogni istante futuro di qualsiasi cammino;
- vero ora ed in ogni istante futuro di almeno un possibile cammino;
- vero ora oppure vero in almeno un istante futuro di qualsivoglia possibile cammino;
- vero ora oppure vero in almeno un istante futuro di almeno un possibile cammino.
...


Leggendo questo tuo intervento, ho ripensato agli enti di Brentano, esattamente agli enti necessari contingenti (non assolutamente necessari, che possono anche non essere, senza contraddizione col loro concetto) e agli enti assolutamente casuali (privi di necessità alcuna), e per completezza agli enti (assolutamente) necessari (che non possono non essere, se non in contraddizione col loro concetto). E mi chiedevo se le modalità
- vero ora oppure vero in almeno un istante futuro di qualsivoglia possibile cammino, si attagliasse agli enti necessari contingenti;
- vero ora oppure vero in almeno un istante futuro di almeno un possibile cammino, agli enti assolutamente casuali; e
- vero ora ed in ogni istante futuro di qualsiasi cammino, agli enti assolutamente necessari, (o meglio all'ente assolutamente necessario: singolare in quanto l'assoluta necessità dell'ente contraddice l'esistenza di una pluralità di enti aventi il medesimo predicato).

“Vero ora”, in riferimento agli enti di cui sopra, assumerebbe il senso di esistente.
Questo si comprende bene di un ente assolutamente necessario, in quanto esistente ora ed in ogni istante futuro di qualsiasi cammino - che forse si potrebbe sintetizzare in "sempre esistente".

Gli altri due casi forse sono più problematici.
Dire di un ente assolutamente casuale, “vero ora” potrebbe significare: se esiste ora é tanto probabile che non esista in un istante futuro di almeno un possibile cammino, quanto è probabile che esista in un istante futuro di almeno un possibile cammino. La restrizione al singolo cammino è per avere una probabilità d’esistenza pari a 1/2

Dire di un ente contingente, “vero ora” potrebbe significare: se esiste ora è tanto probabile che esista in un istante futuro in qualsivoglia cammino, quanto probabile che non esista in un istante futuro di almeno un possibile cammino. La disparità dei cammini tra probabilità di esistere e probabilità di non esistere, a favore della prima è per significare il fatto che se esiste, da che esiste è necessario, anche se pensarlo non necessario non contraddice il suo concetto (di ente contingente). Forse questo caso si riduce al precedente. Cioè nello schema temporale ramificato non sarebbe possibile distinguere tra eventi assolutamente casuali ed eventi contingenti.

Inoltre la mia interpretazione introduce l’operatore modale ‘se’, e la probabilità degli stati del sistema L, M, e non so se questa operazione è ragionevole nel contesto in cui hai elaborato lo schema logico temporale ramificato.

Ancora una volta più domande che chiarimenti!

Credo sarebbe cruciale che io potessi esprimere i concetti di ente assolutamente casuale, di ente contingente e di ente assolutamente necessario secondo distinte 'formule ben formate'. Magari un esempio di tale formula potrebbe favorire la ‘traduzione’ dei termini ontologici in termini logici.

Grazie

ciao

fede

fields1
"sofiasofia":
Carissimi e Illustri Naviganti, mi chiamo Sofia ed ho venticinque anni. Da quando andavo alle medie la matematica mi ha sempre fatto una paura tremenda, e sono anche sempre andata malissimo perchè quando si parlava di materie scientifiche...mi si chiudeva il cervello, per così dire. Non so sepotete immaginare una vita con il 3-4 in matematica in pagella e torturanti ripetizioni impartite da generosi amici di famiglia. Ad ogni modo ora sono cresciuta, e mi pare di potermi accostare alla materia senza che mi attacchi alla gola. Per questo motivo sono qui. So bene che parlate di cose molto elevate e che io non potrei mai capirle, ma vorrei da voi un consiglio, da quale parte potri iniziare per comprendere anche io queste cose fantastiche del tempo ramificato, delle teorie che non son sempre vere ecc..... spero che questo non sia un messaggio nella bottigli ma che qualcuno possa aiutarmi. Grazie mille naviganti , e vorrei anche dirvi che siete i depositari di un sapere inaccessibile alla maggioranza delle persone comuni, siete i sacerdoti di mondi sconosciuti.....dovete condividere con altri!! Grazie mille della disponibilità, con immensa stima. Sofia


Forse sarebbe meglio se aprissi un nuovo topic nella sezione Presentazioni o Generale, per la tua richiesta di consigli, perché qui il tuo intervento è off-topic. Di sicuro da quelle parti troverai le risposte che cerchi. Fanno sempre piacere i nuovi "adepti". :-D :wink:

sofiasofia11
grazie mille del suggerimento, corro subito alla srzione "leggi questo". In particolare ancora non so cosa mi interessa, ho ultimamente finito di leggere un libro sul teorema di Fermat, ovviamente non ho capito tutto, anzi forse ho capito ben poco, ma sono rimasta affascinata dai numeri primi....quelli direi che mi interessano....ma non so se con conoscenze zero sull'argomento ho qualche speranza di capire qualcosa. grazie mille ancora. Sofia.
Ps mi sembra una vera avventura! Non credevo potessse essere così emozionante!

adaBTTLS1
benvenuta nel forum.
se ti interessa l'argomento, puoi dare un'occhiata anche alla sezione "filosofia della scienza":
precisi riferimenti sono stati fatti nel topic di Federiclet "probabiltà e argomentazione?"

un consiglio "standard" che ti posso dare è che la matematica ha bisogno di calma e ragionamento, non serve a nulla studiare "a memoria" o imparare qualche formula...
però, di solito, quando una persona ha in qualche modo studiato e raggiunto una maturità, dovrebbe aver acquisito un metodo di studio, di ragionamento e di vita. quindi è meglio non partire da conoscenze vacillanti di una materia che si considerava fuori dalla propria portata ma piuttosto dal metodo acquisito attraverso le materie che hanno interessato di più, e cercare di applicarlo alle cose nuove che si vogliono imparare, indipendentemente dall'argomento. un po' alla volta forse si potranno recuperare le conoscenze matematiche sopite, ma è importante non dare nulla per scontato e mettercela tutta per capire.

il tuo intervento in questo particolare topic mi fa pensare che potrebbe essere un'idea quella di iniziare ad affrontare argomenti di filosofia che riguardino non marginalmente la matematica, ma che non richiedano conoscenze troppo approfondite della stessa. forse è un primo passo.
facci sapere se hai qualche interesse particolare.
potresti dare un'occhiata anche alla sezione "leggiti questo".

ciao.

sofiasofia11
Carissimi e Illustri Naviganti, mi chiamo Sofia ed ho venticinque anni. Da quando andavo alle medie la matematica mi ha sempre fatto una paura tremenda, e sono anche sempre andata malissimo perchè quando si parlava di materie scientifiche...mi si chiudeva il cervello, per così dire. Non so sepotete immaginare una vita con il 3-4 in matematica in pagella e torturanti ripetizioni impartite da generosi amici di famiglia. Ad ogni modo ora sono cresciuta, e mi pare di potermi accostare alla materia senza che mi attacchi alla gola. Per questo motivo sono qui. So bene che parlate di cose molto elevate e che io non potrei mai capirle, ma vorrei da voi un consiglio, da quale parte potri iniziare per comprendere anche io queste cose fantastiche del tempo ramificato, delle teorie che non son sempre vere ecc..... spero che questo non sia un messaggio nella bottigli ma che qualcuno possa aiutarmi. Grazie mille naviganti , e vorrei anche dirvi che siete i depositari di un sapere inaccessibile alla maggioranza delle persone comuni, siete i sacerdoti di mondi sconosciuti.....dovete condividere con altri!! Grazie mille della disponibilità, con immensa stima. Sofia

adaBTTLS1
grazie. cercherò. ciao.

fields1
@adaBTTLS

Per quanto riguarda il tuo sistema, denominato "BTL" (acronimo presente anche nel tuo nick :-D), è chiaro che, come ha detto già Andrea, esso è un sottosistema di CTL. Pertanto, se desideri sapere se è stato pubblicato uno studio sul numero di modalità definibili nel sistema BTL, ti consiglio di cercare nella letteratura per CTL: quando si studia una logica, spesso se ne studiano i vari sottosistemi.

La logica CTL è una logica che è stata studiata a fondo dal punto di vista teorico. Evidentemente un sistema come BTL è stato considerato interessante se è sopravvissuto ed è stato esteso a CTL.

Andrea691
"adaBTTLS":
figurati... che problema c'è?


Niente, ma a volte mi sento un po' fesso: bravi i ragazzi delle nuove generazioni, inarrivabili i geni svitati come il mio ex capo... a volte li invidio un po'. :(

adaBTTLS1
figurati... che problema c'è?

Andrea691
"adaBTTLS":
una precisazione:
5 modalità nella LTL; 25 nella BTL.
e poi... "puramente temporale" è un termine inventato da me....


Colpa della mia fretta... pensavo ai cinque operatori, non alle modalità. Chiedo scusa: vorrei avere più tempo e vorrei poter essere meno cialtrone, come quando studiavo le prime volte questi argomenti così affascinanti (dimostrare logicamente che il software è corretto, prima ancora di vederlo "girare" ! E pensare che nei settori mainstream questa sembra ancora fantascienza). Oggi il model checking, oltre ad essere solo uno tra i tanti compiti, viene svolto in modo quasi del tutto automatico. Sì, dopo vent'anni di patente è difficile rispondere a bruciapelo a domande come "Che marcia hai innestato adesso ?", semplicemente si fa senza pensare. :roll:

adaBTTLS1
una precisazione:
5 modalità nella LTL; 25 nella BTL.
e poi... "puramente temporale" è un termine inventato da me....
ciao.

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