Lo spazio corrugato
E'possibile descrivere matematicamente uno spazio (euclideo e non) che abbia uno dei suoi piani corrugato ?
Risposte
La tua idea dell'ondulazione dello spazio dovuta all'espansione dell'universo o per meglio dire da mancanza di massa improvvisa locale dovuta ad un’esplosione di un oggetto celeste e' gia prevista dalla relatività, le famose onde gravitazionali.
Questa "ondulazione" è effetto di un fenomeno fisico e non una proprietà dello spazio.
Faccio un altro esempio di cosa intendo.
Prendiamo un foglio di carta e su esso tracciamo un linea retta ,prendo un righello e ne misura la lunghezza , poi cambio le mie dimensioni a grandezza rugosità del foglio in questione noterò che non sto osservando una linea retta e se ne misuro la lunghezza avrò una lunghezza diversa dalla precedente.
Nello SpazioC, le cose cambiano, anche il righello si corrugherebbe.
Quale tipo di geometria usare, in quanto il concetto di retta non ha più senso?
Questa "ondulazione" è effetto di un fenomeno fisico e non una proprietà dello spazio.
Faccio un altro esempio di cosa intendo.
Prendiamo un foglio di carta e su esso tracciamo un linea retta ,prendo un righello e ne misura la lunghezza , poi cambio le mie dimensioni a grandezza rugosità del foglio in questione noterò che non sto osservando una linea retta e se ne misuro la lunghezza avrò una lunghezza diversa dalla precedente.
Nello SpazioC, le cose cambiano, anche il righello si corrugherebbe.
Quale tipo di geometria usare, in quanto il concetto di retta non ha più senso?
"eugenio54":
...
Nello SpazioC il primo misurerebbe una distanza maggiore tra due punti rispetto al secondo osservatore ,in quanto vedrebbe la luce procedere lungo le increspature.
In ogni modo i due osservatori misureranno lo stesso tempo che la luce impiega per percorrere lo stesso tragitto , cosa implica ciò ?
confesso di non aver capito cosa intendi per spazio corrugato, ma ho provato a farmene un'idea dagli esempi che fai. L'idea che ne ho ricavato è che immagini qualcosa di simile ad una superfice ondulata, quale l'acqua con onde, nella quale l'effetto delle onde è percepito piò o meno secondo la dimensione del corpo immerso: se le onde sono piccole una nave non se ne accorge, un tappo di sugero si. Se questa metafora rappresenta la tua idea, allora forse ha ragione Malcom, quando richiede per questa rappresentazione una quarta dimensione.
A me, invece, hai fatto pensare ad un'altra cosa, che forse è diversa da ciò a cui pensi tu. Per rendere l'idea facilmente mi riferisco al processo di espansione dello spazio, previsto dagli attuali modelli cosmologici. Partendo da questo fatto e dal concetto sottostante di spazio espandibile, come si presenterebbe lo spazio se avesse una grado di espansione non uniforme, ma variabile da punto a punto, e magari anche molto, almeno a livello microscopico? Come ne sarebbe condizionata la meccanica? E come funzionerebbe se l'espansione si presentasse come fenomeno ondulatorio che si propaga, e non uniforme, come mi pare si ipotizza nella cosmologia?
Forse mi sfugge qualcosa.
Non capisco perchè dici che gli osservatori si trovano in uno stato di moto accellerato.
Ciao
Non capisco perchè dici che gli osservatori si trovano in uno stato di moto accellerato.
Ciao
beh, la velocità della luce non è la stessa in un sistema accelerato, solo in uno inerziale
i tuoi spazi corrugati non fanno che inverare una situazione di osservatori accelerati
però dovresti riformulare tutto un poì più distesamente
Spero che tu stia bene
ciao
i tuoi spazi corrugati non fanno che inverare una situazione di osservatori accelerati
però dovresti riformulare tutto un poì più distesamente
Spero che tu stia bene
ciao
Scusatemi se vi scrivo solo adesso, ma ho avuto alcuni problemi di salute (speriamo bene).
Ignoriamo se questo tipo di nuovo approccio sia stato gia pensato o sia valido,ma tentiamo di costruire questo spazio in modo da trarne conseguenze anche al di fuori dalla “realtà” e poi strada facendo……
Lo spazio che intendo, non è, come mi chiede PaoloC “Uno spazio vuoto che non è più un nulla ma un qualcosa che oscilla “.
Lo considero statico e non elastico.
Sono le particelle che immerse in questo spazio nel loro moto seguono tale corrugazione.
Questo ipotetico spazio corrugato , che da ora in poi scriveremo SpazioC, implicherà una nuova definizione di osservatore.
Nella fisica si parla di osservatori ,ma non si e’ definito con precisione cosa sono,o almeno si e’ specificato il loro stato di moto , ma non la loro “grandezza”. Che differenza vi è tra due osservatori che “guardano” un raggio luminoso, uno a dimensione fotone e l’altro a dimensione “normale” che viaggiano a velocità costante o in quiete ?
Nello SpazioC il primo misurerebbe una distanza maggiore tra due punti rispetto al secondo osservatore ,in quanto vedrebbe la luce procedere lungo le increspature.
In ogni modo i due osservatori misureranno lo stesso tempo che la luce impiega per percorrere lo stesso tragitto , cosa implica ciò ?
Forse una differenza di costanza di velocità al variare della scala di grandezza dell’osservazione o altro o una semplice sciocchezza.
Che ne pensate?
Ignoriamo se questo tipo di nuovo approccio sia stato gia pensato o sia valido,ma tentiamo di costruire questo spazio in modo da trarne conseguenze anche al di fuori dalla “realtà” e poi strada facendo……
Lo spazio che intendo, non è, come mi chiede PaoloC “Uno spazio vuoto che non è più un nulla ma un qualcosa che oscilla “.
Lo considero statico e non elastico.
Sono le particelle che immerse in questo spazio nel loro moto seguono tale corrugazione.
Questo ipotetico spazio corrugato , che da ora in poi scriveremo SpazioC, implicherà una nuova definizione di osservatore.
Nella fisica si parla di osservatori ,ma non si e’ definito con precisione cosa sono,o almeno si e’ specificato il loro stato di moto , ma non la loro “grandezza”. Che differenza vi è tra due osservatori che “guardano” un raggio luminoso, uno a dimensione fotone e l’altro a dimensione “normale” che viaggiano a velocità costante o in quiete ?
Nello SpazioC il primo misurerebbe una distanza maggiore tra due punti rispetto al secondo osservatore ,in quanto vedrebbe la luce procedere lungo le increspature.
In ogni modo i due osservatori misureranno lo stesso tempo che la luce impiega per percorrere lo stesso tragitto , cosa implica ciò ?
Forse una differenza di costanza di velocità al variare della scala di grandezza dell’osservazione o altro o una semplice sciocchezza.
Che ne pensate?
"PaoloC":
Si potrebbe tentare di utilizzare il classico spazio euclideo a tre dimensioni (x,y,z) e aggiungere una dimensione (w). Un punto dello spazio sarebbe descritto P(x,y,z,w), e la componente w non esprimerebbe più una posizione ma il livello di increspatura in quel determinato punto dello spazio.
Ciao e buona fortuna alle tue intuizioni...
Cosa intendi con "livello di increspatura"? In quel modo lo spazio diventa quadridimensionale.
E'possibile descrivere matematicamente uno spazio (euclideo e non) che abbia uno dei suoi piani corrugato ?
Stai pensando alle superstringhe o alle particelle virtuali? Uno spazio vuoto che non è più un nulla ma un qualcosa che oscilla?
Si potrebbe tentare di utilizzare il classico spazio euclideo a tre dimensioni (x,y,z) e aggiungere una dimensione (w). Un punto dello spazio sarebbe descritto P(x,y,z,w), e la componente w non esprimerebbe più una posizione ma il livello di increspatura in quel determinato punto dello spazio.
Ciao e buona fortuna alle tue intuizioni...
"Maxos":
1) Nel senso che non assomiglia ancora ad una teoria fisica
Ed in effetti e' proprio cosi'. Anche per la meccanica quantistica ci si trova spesso nella situazione di avere equazioni che danno risultati stupefacentemente corretti, ma la cui interpretazione e' difficoltosa. Ora come ora, tra i vari problemi delle teorie delle stringhe, oltre all'unificazione nella M-Teoria, c'e' proprio quello di riuscire a trovare i corrispettivi fattuali delle predizioni (e le varieta' di Calabi-Yau sono solo un esempio; il concetto stesso di "stringa" e' tutto meno immediato).
"Maxos":
2) Sì, grazie. Sto aspettando la risposta dalla curia, per altro il canone n.1364 del Codice di Diritto Canonico sancisce che l'apostata (io) in excommunicationem latae sententiae incurrit, con la sospirata perdita dei diritti sacramentali eccetera.
Peraltro in quel modo non finanzierò più indirettamente la chiesa cattolica mediante le statistiche dei battezzati.
Mi inchino.
"FreshBuddy":
peccato:quando spuntano davvero argomenti interessanti nessuno ha nulla da dire..
Sono tornato qua dopo un po' di tempo che mancavo e ho pensato la stessa cosa...
peccato:quando spuntano davvero argomenti interessanti nessuno ha nulla da dire..
1) Nel senso che non assomiglia ancora ad una teoria fisica
2) Sì, grazie. Sto aspettando la risposta dalla curia, per altro il canone n.1364 del Codice di Diritto Canonico sancisce che l'apostata (io) in excommunicationem latae sententiae incurrit, con la sospirata perdita dei diritti sacramentali eccetera.
Peraltro in quel modo non finanzierò più indirettamente la chiesa cattolica mediante le statistiche dei battezzati.
scusate l'OT
2) Sì, grazie. Sto aspettando la risposta dalla curia, per altro il canone n.1364 del Codice di Diritto Canonico sancisce che l'apostata (io) in excommunicationem latae sententiae incurrit, con la sospirata perdita dei diritti sacramentali eccetera.
Peraltro in quel modo non finanzierò più indirettamente la chiesa cattolica mediante le statistiche dei battezzati.
scusate l'OT
"Maxos":
Tutta bella matematica, ad essere sinceri
In che senso? Certo che lo è.
"Maxos":
Campagna per lo sbattezzo
Sei un figo.
Come qualcuno sa, è un po' di tempo che sto pensando a come farmi scomunicare.
Tutta bella matematica, ad essere sinceri
Esiste già una teoria del genere, se ho capito cosa intendi.
Le "corrugazioni" si chiamano varietà di Calabi-Yau, e sono esadimensionali. Le varie incarnazioni della Teoria delle Stringhe - tutte meno quella bosonica e quella delle superstringhe, che dall'equazione di Polyakov postulano 26 dimensioni - comprendono questo tipo di strutture, comportando che la realtà sia decadimensionale (le quattro dimensioni della relatività e le sei delle varietà).
Le "corrugazioni" si chiamano varietà di Calabi-Yau, e sono esadimensionali. Le varie incarnazioni della Teoria delle Stringhe - tutte meno quella bosonica e quella delle superstringhe, che dall'equazione di Polyakov postulano 26 dimensioni - comprendono questo tipo di strutture, comportando che la realtà sia decadimensionale (le quattro dimensioni della relatività e le sei delle varietà).
sempre premettendo che non ho gli strumenti per giudicare analiticamante mi sembra una idea stimolante...le irregolarita' dello spazio di cui parli le immagini dell'ordine di grandezza di plank?se le irregolarita' dello spazio sono tridimensionali allora quest'ultimo dovrebbe essere quadridimensionale?
Prima di tutto ti ringrazio di avermi risposto.
Intendo questa corrugatura come proprietà intrinseca dello spazio.
Questo tipo di spazio l’ho immagino come soluzione unificante tra la Relatività e la Quantistica.
Una grande massa immersa in questo spazio rugoso non risente di queste “asperità” , oppure gli “effetti” sarebbero minimi e trascurabili.
Mentre a livello atomico e subatomico le particelle verrebbero governate da questa nuova geometria dello spazio.
Intendo questa corrugatura come proprietà intrinseca dello spazio.
Questo tipo di spazio l’ho immagino come soluzione unificante tra la Relatività e la Quantistica.
Una grande massa immersa in questo spazio rugoso non risente di queste “asperità” , oppure gli “effetti” sarebbero minimi e trascurabili.
Mentre a livello atomico e subatomico le particelle verrebbero governate da questa nuova geometria dello spazio.
premesso che ho alle spalle i soli esami di analisi 1 e 2 e geometria e che quindi non sono al livello di una risposta formale azzarderei dire che bisogna usare differenziali e una funzione a due variabili trigonometrica...ma intendi una superficie corrugata che ,ingrandita,rende visibili le sue imperfezioni, o qualcosa di piu' ideale tipo una superficie corrugata all'infinito che come un frattale non puo' avere una struttura riconoscibile anche se ingrandita?