Laurea a 11 anni

austalopitechio
Stavo leggendo un articoletto su varie testate: https://www.orizzontescuola.it/laurent- ... a-11-anni/

a parte le capacità individuali e soggettive che rendono possibile apprendere nozioni complesse di fisica a 11 anni, non comprendo come sia temporalmente possibile aver gettato solide basi in molti ambiti; nel senso che alla fine questi prodigi hanno sempre 6 anni di apprendimento alle spalle e temporalmente anche studiando 12 ore al giorno mi pare difficile aver già studiato programmi di medie e superiori con varie discipline.

Come è quindi possibile laurearsi già a 11 anni mantenendo un bagaglio culturale completo?
Mi sento abbastanza inutile :|

Risposte
xXStephXx
"Zero87":

Un utente, però, che aveva un po' le imprecisioni dell'età ovvero, come dire, la non completa attitudine all'astratto che si può avere qualche anno dopo. Un utente che, però, ho sempre spronato a cercare e a meravigliarsi perché vale la pena. :D


Su questo forum comunque sono passati studenti delle superiori che già erano al punto da poter risolvere tutti i "Scervelliamoci un po'" meglio di chi al tempo gestiva la sezione, al punto di generare talvolta piccoli equivoci. Secondo me è più difficile che imparare nozioni, lessico ed, in parte, astrazione.
Io ho provato entrambe le cose e ho concluso che per avere una maturità da laureato a pieni voti che risolve i problemi universitari basta in realtà studiare in maniera propedeutica all'esame, inserirsi nell'ambiente e seguire i corsi passo passo. Per risolvere problemi di matematica elementare ad alti livelli serve qualcosa in più. Se tutti gli esami universitari avessero richiesto lo stesso problem solving sarebbero stati uno spauracchio continuo e ora non vedremmo tutti quei profili LinkedIn "laureato con 110 e lode con esperienze in [...]"

(Vedasi ad esempio cosa accadde qui: https://www.matematicamente.it/forum/vi ... 8&start=10 )



____

Correzione: l'avevo scritto tra le righe, secondo me il motivo per cui Gabriele ci appare poco maturo è che non si è ancora inserito in un ambiente universitario e non ha assimilato ciò che serve per essere maturi. Non posso prevedere il futuro ma vedo le potenzialità di uno che il primo anno segue clandestinamente i corsi della magistrale :-D

Correzione2: naturalmente in tutto questo mi sto riferendo a cosa serve per assimilare, risolvere e spiegare argomenti che vengono affrontati nei corsi di laurea. Lungi dal tirare in ballo pure i problemi aperti e la ricerca. E' chiaro che lì le cose cambiano completamente.

xXStephXx
"Bokonon":
[quote="xXStephXx"]Chi avrà la pazienza di seguire la storia vedrà che il bambino non è stato pompato dai genitori, che non avevano affatto manie di grandiosità per lui.

:shock:
Cosa vuol dire?
Secondo me non hai proprio colto nulla.
I genitori di Newton e Darwin non avevano certo "manie di grandiosità" per loro quando hanno acconsentito di lasciare che i loro figli seguissero le loro inclinazioni...a dispetto di ciò che avevano progettato per loro...specie (battuta) per Darwin.

P.S. Per il video, mi è bastato aprirlo per chiuderlo. Perchè non leggi?[/quote]

Sì scusami, intendevo dire che l'influenza dei genitori non sempre è determinante, forse avevo compreso male prima. Cioè, sicuramente avrà influito su casi maestosi rimasti nella storia ma il fenomeno è ben più capillare di così. Il ragazzino del video che ho linkato mi sembra particolarmente interessante perché:
1) è italiano e di provincia,
2) è documentato coi video sin da quando era molto piccolo,
3) manifesta abilità che chi non vede o non le può vedere o non le vuole vedere (purtroppo esiste anche questo - magari non abbiamo la memoria fresca su quali erano i nostri limiti a quell'età),
4) i genitori sono decisamente vincolati a seguire le linee italiane, aver potuto saltare un anno di scuola è davvero il minimo per lui, possiamo anche dire che è cresciuto come un ragazzo qualsiasi per mancanza di alternative.

In definitiva per quel che ne so io, lui potrà pure fare l'impiegato comunale nella sua città, ma per me i casi così vanno valorizzati. Non mi sembra che ora a livello capillare ci siano persone che meritino di più, sinceramente...

Zero87
"Luca.Lussardi":
si percepisce che quelle cose escono dalla bocca di una persona che non è scientificamente matura, per quanto parli di lagrangiana, si evince che non ha capito ciò che ha studiato. Io penso che nella maggioranza dei casi in questi bambini precoci le cose vadano allo stesso modo.

Posso fare un paragone con quei video di bambini di 5-8 anni ripresi mentre suonano al piano pezzi complessi (per la loro età), in genere il terzo tempo della sonata al chiaro di luna di Beethoven oppure la fantasia-improvviso di Chopin. Si vede - e non dico solo per una persona che ha passato un terzo della vita al piano come il sottoscritto - che nell'esecuzione sono costretti a movimenti innaturali delle mani per via di un non completo sviluppo delle stesse o, banalmente, perché sono ancora mani di bambini e non arrivano a fare accordi ampi. :D
Quello che intendo dire è che sono davvero felice che nel mondo di oggi ci siano giovani cultori della scienza o delle arti, però credo anche che per alcune cose serve una giusta elasticità mentale, una maturazione maggiore e/o una maggior consapevolezza dell'astratto.

Posso citare come esempio e ricordare l'utente gianpierovignola (che saluto se legge questo post), un utente delle secondarie a cui piacevano argomenti di teoria dei numeri, con cui ho avuto piacevoli discussioni.
[ot]Ho trovato questa come esempio
https://www.matematicamente.it/forum/vi ... 6&t=113232[/ot]
Un utente, però, che aveva un po' le imprecisioni dell'età ovvero, come dire, la non completa attitudine all'astratto che si può avere qualche anno dopo. Un utente che, però, ho sempre spronato a cercare e a meravigliarsi perché vale la pena. :D

Luca.Lussardi
Mi era capitato tempo fa di guardare questo: https://www.youtube.com/watch?v=ti6f2OHW4qw&t=1s ma si percepisce che quelle cose escono dalla bocca di una persona che non è scientificamente matura, per quanto parli di lagrangiana, si evince che non ha capito ciò che ha studiato. Io penso che nella maggioranza dei casi in questi bambini precoci le cose vadano allo stesso modo. Si citava Newton, lui ha preso la cattedra a 27 anni non a 10, Einstein ha lavorato alla relatività dopo una laurea ordinariamente conseguita, lungi dall'essere Archimede, Newton o Einstein questi bambini.

12provaCiao
In Italia abbiamo lui.

Bokonon
"xXStephXx":
Chi avrà la pazienza di seguire la storia vedrà che il bambino non è stato pompato dai genitori, che non avevano affatto manie di grandiosità per lui.

:shock:
Cosa vuol dire?
Secondo me non hai proprio colto nulla.
I genitori di Newton e Darwin non avevano certo "manie di grandiosità" per loro quando hanno acconsentito di lasciare che i loro figli seguissero le loro inclinazioni...a dispetto di ciò che avevano progettato per loro...specie (battuta) per Darwin.

P.S. Per il video, mi è bastato aprirlo per chiuderlo. Perchè non leggi?

xXStephXx
A livelli non record-breaking il fenomeno può presentarsi pure come un fulmine a ciel sereno, senza che abbia mai ricevuto stimoli speciali. Se li crea da solo elaborando più velocemente del normale sin dai primi mesi di vita.

Mi viene da proporre la visione di questa storia https://www.youtube.com/watch?v=BHSTNs8HeeA
(i video sono in successione e quella linkata è solo la prima parte).

Fa vedere nel concreto come si manifesta un talento di rarità 1 su 100.000 in una famiglia normale. Chi avrà la pazienza di seguire la storia vedrà che il bambino non è stato pompato dai genitori, che non avevano affatto manie di grandiosità per lui. Era semplicemente la natura :-)

Zero87
"Bokonon":
E' chiaro che entrambi ricevessero un'istruzione privata...ma in linea con le loro inclinazioni: senza un reale interesse, non ci si pongono domande e non si cercano soluzioni, ovvero manca l'elemento attivo (e qui sul forum vediamo quotidianamente utenti alla ricerca di ricette magiche per risolvere meccanicamente i problemi).

Ottima osservazione, sono d'accordo.

xXStephXx
Concordo, uno così ce lo vedo bene nel punto 2) che ho elencato sopra.
...un bachelor all'Imperial College non sarebbe così speciale neanche se conseguito, mi sembra una scelta basata sul ranking piuttosto che sulla didattica... Magari una triennale italiana puntando a dare il massimo in tutti i corsi l'avrebbe trovata più galileiana :lol:

Bokonon
"gio73":

Il primo ragazzo sembra non abbia mantenuto le aspettative

Prima la docente italiana poi l'Imperial College...troppe delusioni.
Forse da streamer lo apprezzeranno

gio73
@steph
Il primo ragazzo sembra non abbia mantenuto le aspettative

https://barletta.news24.city/2017/02/17 ... a-lafrica/

Bokonon
"xXStephXx":

Perché è esagerato?

Sono arrivati a proporlo per il Nobel...

xXStephXx
"Bokonon":
Recentemente ha fatto scalpore anche il caso di Soborno Isaac Bari, che sotto molti punti di vista è chiaramente esagerato (le università e i governi amano i media e la pubblicità) ma alla fin fine è una realtà.

Mi interessa. Perché è esagerato? Io penso siano casi molto interessanti. Sotto molti punti di vista lo trovo più interessante che aprire una pagina Wikipedia per ogni personaggio di fine carriera ben realizzato, dato che quest'ultimo fenomeno non ha nulla di oscuro.

Per me le esagerazioni sono queste:
https://bari.repubblica.it/cronaca/2014 ... -99916264/
https://www.chiamarsibomber.com/2020/05 ... atematica/
https://www.lacnews24.it/cultura/giovan ... ica_62591/

(Notare che il primo link non è una fake new, ma quando la voglia sfrenata di distinzione prende il sopravvento escono fuori casi così).

Bokonon
Recentemente ha fatto scalpore anche il caso di Soborno Isaac Bari, che sotto molti punti di vista è chiaramente esagerato (le università e i governi amano i media e la pubblicità) ma alla fin fine è una realtà.
Un elemento comune a tutti i "geni" precoci (in qualsiasi disciplina) sono i genitori, i quali incoraggiano i figli a sviluppare le loro naturali inclinazioni e poi li supportano nelle loro scelte.
Il punto chiave a mio avviso è che i bambini imparano immediatamente ad avere un approccio attivo verso il proprio interesse e quindi sviluppano rapidamente il loro talento sotto una guida che fornisce loro (fondamentalmente) sempre nuovi spunti (senza dover riscoprire l'acqua calda).
In giovane età il cervello è una spugna in grado ricordare moli enormi di dati: pertanto la guida non deve far altro che spingere un oggetto lungo un piano già inclinato (per la materia!).
Il numero di connessioni neuronali e quindi di schemi mentali aumenta esponenzialmente e in modo assai duraturo (siamo in grado di ricordare/accedere a strutture mentali/ricordi formatisi in tenera età per tutto il resto della vita...da tanto sono profondi i legami neuronali).
La scuola di per se è passiva: in una classe, per un paio di studenti che mostrano un vivo interesse per una materia, ce ne sono altri 28 o più che ne sono indifferenti.

Banalmente, al netto delle differenze biologiche, tutti coloro che diventano esperti in un dato campo di conoscenze devono aver creato un bagaglio (connessioni neuronali) analogo di esperienze (sic et simpliciter).
Questo ciclo però deve essere portato termine nel periodo dello sviluppo e deve essere compatibile con l'interesse/passione del singolo.

Tempo fa, ho seguito un canale YT di un bimbo di 10 anni di Singapore, che impostava e risolveva integrali tripli. La sorella minore invece creava storie che trasformava in fumetti e animazioni. E' chiaro che entrambi ricevessero un'istruzione privata...ma in linea con le loro inclinazioni: senza un reale interesse, non ci si pongono domande e non si cercano soluzioni, ovvero manca l'elemento attivo (e qui sul forum vediamo quotidianamente utenti alla ricerca di ricette magiche per risolvere meccanicamente i problemi).

xXStephXx
"axpgn":
@xXStephXx
Quello a cui ti riferisci mi pare però l'annosa questione delle classi "speciali": ha senso avere classi dedicate a chi ha più "talento"? È giusto avere classi dedicate a chi ha più "talento"?

"Avere senso" ed "Essere giusto" non sono la stessa cosa anzi potrebbero confliggere ...


Cordialmente, Alex


Questo non saprei. Secondo me non è la strada migliore, anche perché in Italia sarebbe la più ardua da far passare (ci piace ostentare uguaglianza e dare a tutti le stesse risorse, salvo che poi nello sport chi si dimostra un piccolo Totti riceve invece più risorse dei compagni).
Per ora so che in Italia è possibile saltare un anno di scuola, anche sulla base di una valutazione neuropsichiatrica del tutto esterna alla scuola (cosa quindi discutibile a mio avviso). Penso stiano andando nella direzione di fare piani di studio individualizzati all'interno della stessa sezione scolastica.


Io penso ci siano tre situazioni possibili:

1) Precoce che si trova bene coi compagni e vuole essere uno di loro. Va benissimo così, è giusto che non salti nessun anno di scuola e che segua passo passo i compagni.
2) Bambino che soffre la scuola, riconosciuto come precoce da fonti esterne (i.e. neuropsichiatra) ma non dai suoi insegnanti. Questa è la situazione più tosta a mio avviso. Potrebbero anche aver ragione gli insegnanti. Potrebbe essere semplicemente un capriccioso ribelle che è sveglio ad apprendere alcune cose ma magari non ne apprende altre dieci o studia malissimo e fa male le verifiche. Sarebbe un peccato se uno così abbandonasse la scuola ma non è detto che abbia le potenzialità per fare di più.
3) Bambino precoce riconosciuto come eccellenza dagli insegnanti e voglioso di andare veloce. Questo è il caso in cui io farei eccezioni su misura. Magari senza creare una classe ad hoc ma con esonero da compiti ripetitivi, esonero da verifiche che trova snervatamente facili, ed accesso a risorse online mirate a sviluppare la profondità e la creatività (e solo in seguito accelerare con le nozioni).

[Mio punto di vista].
Cordialmente.

axpgn
@xXStephXx
Quello a cui ti riferisci mi pare però l'annosa questione delle classi "speciali": ha senso avere classi dedicate a chi ha più "talento"? È giusto avere classi dedicate a chi ha più "talento"?

"Avere senso" ed "Essere giusto" non sono la stessa cosa anzi potrebbero confliggere ...


Cordialmente, Alex

xXStephXx
In linea di massima apprendono in molto meno tempo del normale e sono leggermente avvantaggiati dalla minore profondità degli esami stranieri (l'Italia è tra le top da questo punto di vista, alla faccia del ranking universitario! :-D ).
Sono tuttavia convinto che anche in Italia esistano casi eccezionali e che la differenza principale sia semplicemente che noi non gli vogliamo dare carta bianca. Quando stavo all'università ho conosciuto di persona ragazzi che a 14 anni - pur restando in un contesto di matematica elementare - avevano skill di problem solving nettamente superiori alle mie e avrebbero tranquillamente potuto preparare gli esami universitari che io davo in quel momento, con profitto degno dei primi del corso di laurea.
I ragazzi che ogni anno difendono il tricolore alle IMO (International Mathematical Olympiad) forse non riuscirebbero a laurearsi ad 11 anni, ma a 15-16 secondo me sì.
La mancanza di accesso sistematico a risorse universitarie potrebbe indurre a credere che non siano dei fenomeni. Alcuni laureati credono che le skill si vedano dalla conoscenza dell'algebra lineare o del calcolo, quando invece sono perfettamente visibili già dall'aritmetica elementare (e non serve aggiungere altri requisiti, quando c'è un talento estremo).

Io sono favorevole a lasciare un po' più di spazio a quelli così. Non è vero che chi va veloce necessita di minori investimenti. Chi va veloce da bambino è esattamente come uno che riesce a correre veloce senza nessun allenamento. Investendo di più, corre ancora di più. Investendo di meno finisce invece per correre annoiato a velocità per lui bassissime.

vict85
Gli americani amano i bambini prodigio, quindi qualche studio sarà sicuramente stato fatto.

Comunque la genialità è difficile da misurare. È spesso difficile distinguere completamente l'intelligenza o la genialità dalla semplice conoscenza ed esperienza[nota]Tra l'altro l'essere considerato un genio ha spesso a che fare con l'essere l'inventore di qualcosa, che sia un qualche oggetto, un metodo o semplicemente un nuovo modo di vedere le cose. E per questo serve intelligenza ma anche creatività e una certa dose di fortuna. Insomma puoi essere molto intelligente ma passare la vita a fare niente di eccezionale.[/nota]. Insomma la tua esperienza genera automatismi e nel caso della matematica migliora la tua intuizione sugli oggetti matematici. La creatività dei bambini e la loro propensione a farsi domande penso aiuti in tal senso.

Inoltre, arrivare prima fa sì che il tuo periodo di attività sia maggiore (specialmente considerando che si prolunga nel periodo della vita in cui si hanno più energie mentali e fisiche).

Se ci sono scienziati tanto precoci, tanto di guadagnato per l'intera area. Spero che faccia fare passi avanti alla scienza e che vinca un Nobel. Personalmente lascerei considerazioni psicologiche agli psicologi.

gabriella127
"austalopitechio":
Sì, però mi venivano in mente: von Neumann, Majorana o che so Terence Tao e molti altri...
Per questo mi chiedevo se alla fine ci fosse una correlazione, ma per esserne certi ci vorrebbe qualche dato in più.


Sì, infatti, che poi si fermino e diventino come gli altri è ciò che succede in genere, che io sappia.
Poi sarebbe interessante approfondire.

Mi viene da pensare agli scacchi, lì effettivamente si è campioni da piccoli e poi si resta campioni.
Ma ho l'impressione che per gli scacchi sia come nello sport, è una questione di allenamento precoce, se non cominci da piccolissimo non puoi arrivare ai livelli più alti.

Ad esempio nel ping pong, che conosco piuttosto bene, se vuoi arrivare ai massimi livelli devi cominciare a otto anni, se cominci a quattordici non ce la farai mai.

Un grande fisico o matematico o altro scienziato non deve cominciare a otto anni.

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