La teoria del gender

j18eos
Sono tre (3) anni e più che ne sento di tutti colori su questa fantomatica teoria del gender, che tanto fa vibrare di preoccupazione gli ex novo defensoris fidei.

Per prima cosa, mi sono informato su fonti terze (praticamente su wikipedia.en) e scopro delle cose interessanti: esistono gli studi di genere (geneder studies) e le relative teorie (gender theories); quindi non c'è nessuna teoria del gender!, ancora: questi studi hanno origine negli anni '50 del XX secolo, quindi sono molto più vecchi di quanto si possa credere!

Seconda cosa, che semplicemente mi fa rabbrividire: è che questa inesistente teoria del gender sia un complotto di una lobby gay per traviare i bambini e renderli tutti omosessuali e transessuali... con la conseguente estinzione dell'umanità, però questo non l'ho sentito dire da nessuno\a\* dei prodi difensori della fede.

Terza cosa, la teoria del gender è insegnata nelle scuole o in alcune scuole; e fioccano per internet video, interviste, foto e denunzie contro scuole, docenti, personale e responsabili scolastici vari; peccato che poi non abbia trovato nulla sui giornali, nemmeno quelli locali.

Ora quel che mi chiedo, ma al di fuori degli ambienti cristiani (cattolici): se ne parla?, se ne discute? E se sì, che si dice?

Risposte
vict85
Prima di tutto cosa suona meglio è piuttosto soggettivo, e devo sinceramente dire che anche a me alcune scelte in tal senso fanno piuttosto rabbrividire. Insomma per ogni parola si hanno almeno tre scelte (cambiare solo l'articolo, metterci una 'a', finire con 'essa') e non sempre chi l'ha deciso ha avuto buon gusto.
Bisogna comunque dire che più che per ragioni linguistiche si fanno queste cose perché le professioni in questione sono generalmente fatte da uomini e considerate per uomini. Le persone in questione desiderano quindi evidenziare il loro genere perché, il più delle volte, hanno faticato di più di un uomo per raggiungere quella carica. Il solo cambio dell'articolo, la scelta meno invasiva e in alcuni casi preferibile, è quindi spesso considerata non appropriata perché in alcuni casi non c'è l'articolo attaccato alla professione.

Detto questo, trovo la difesa della lingua a oltranza piuttosto ridicola per due ragioni:
[list=1][*:3v57qkd1] l'evoluzione della lingua è un processo continuo e inevitabile (e tutto sommato anche piuttosto rapido),[/*:m:3v57qkd1]
[*:3v57qkd1] la lingua italiana è una lingua artificiale creata da alcuni letterati e che è poi stata "imposta" all'intera penisola attraverso la scuola e la televisione. In quanto tale si potrebbe dire che ha non più di 150 anni nella sua versione semi-definitiva. [/*:m:3v57qkd1][/list:o:3v57qkd1]

Di per sé non sto difendendo le singole scelte, ma comprendo il perché sia importante fornire un qualche modo per distinguere il sesso in alcune professioni. La lingua italiana, come molte altre lingue, ha senza dubbio una netta preferenza per il sesso maschile.


Relativamente allo scrivere "le italiane e gli italiani" lo trovo ridicolo e il più delle volte semplicemente ipocrita. Insomma, si tratta solo di marketing, non ha nulla a che fare con la sostanza.

Intermat
Vict85 e chi lo vieterebbe di usare l'articolo femminile davanti alle parole "sindaco", "giudice" etc? Lo si fa già con altre parole che permettono l'utilizzo di entrambi gli articoli, ad esempio il/la tassista, il/la barista. Quale è il problema di dire "la sindaco"? Oggettivamente suona meglio "la sindaco" che "la sindaca", per non parlare del confronto fra "la ministro" e "la ministra" (quest'ultima più che farmi immaginare una donna ministro mi fa pensare alla minestrina!). Insomma, mi sembra tutto così facile mentre si vuole introdurre forzatamente un femminile inesistente.

PS: Dato che siamo OT, trovo altrettanto odiosa la premessa che ormai fanno tutti i politici, ovvero: "le italiane e gli italiani", "le romane e i romani" e via dicendo. L'italiano è chiaro, se ci sono almeno due individui, di cui uno è uomo, si usa il maschile. Perché sdoppiare il tutto creando delle quote rosa verbali? Tra l'altro, cosa porta di vantaggioso per le donne?

vict85
"Vulplasir":
http://www.ilmessaggero.it/primopiano/cronaca/medico_scrive_pediadro_sulla_targa-1968921.html
severo ma giusto


Sinceramente trovo che ci sia molto poco di sensato in ciò che dice quel tipo. Tra l'altro non è il finale di lettera a definire il sesso della parola ma l'articolo determinativo che si usa davanti. La parola pediatra è neutra e permette di essere preceduta da due diversi articoli determinativi che ne determinano il sesso. Al contrario non è possibile dire "la sindaco" o "la medico", che è la ragione per cui si spinge per la creazione del femminile per alcuni mestieri.

Una soluzione alternativa avrebbe comunque potuto essere la creazione di un nuovo articolo determinativo femminile che suonasse bene con i nomi maschili in questione. O l'introduzione del genere neutro nell'italiano (indirizzata anche al plurale). Quest'ultimo è a mio avviso la soluzione migliore a lungo termine.

Faussone
"Vulplasir":
http://www.ilmessaggero.it/primopiano/cronaca/medico_scrive_pediadro_sulla_targa-1968921.html
severo ma giusto


Sono d'accordo con lui (anzi è lui che è d'accordo con me) 8-) ..anche se però l'esempio non è calzante, visto che "pediatra" è una parola maschile, nonostante termini per "a". Il mio esempio con "guardia" è più calzante, visto che guardia è una parola femminile.

Chiedo scusa comunque per aver dirottato la discussione che doveva essere più seria.

donald_zeka

j18eos
[ot]In francese non esiste la parola professoressa, e si usa dire\scrivere madame professeur ovvero "signora professore"!

Trovo anch'io orribile la parodia de "il guardio", ma nessuno si sente offeso\a nel sentirsi dire "signora guardia". :lol:[/ot]

Faussone
"@melia":
[quote="Faussone"] invece a me fa venire l'orticaria l'assunto che per non discriminare il genere femminile si debbano utilizzare parole come la sindaca, l'assessora, la prefetta, la chirurga ecc.

Perché sei un maschio, se fossi femmina avresti detto: "Era ora". :smt061 :P[/quote]

....non credo proprio, mi sarei sentita presa per i fondelli. Al massimo mi sarebbe andato bene "la chirurgo" o "la sindaco" per esempio.
(A questo punto se facessi la guardia io da maschietto dovrei essere chiamato "il guardia" o addirittura "il guardio", e che dire della mia automobile che si lamenta dicendo che si sente maschile a differenza di quello che pensava D'Annunzio. Si finisce nel ridicolo così. Per favore un po' di rispetto per la linguA l'italiana, che poi tra l'altro "l'assessora" è orripilante, a dir poco, per non parlare de "la architetta" :shock: :-D .)

@melia
"Faussone":
invece a me fa venire l'orticaria l'assunto che per non discriminare il genere femminile si debbano utilizzare parole come la sindaca, l'assessora, la prefetta, la chirurga ecc.

Perché sei un maschio, se fossi femmina avresti detto: "Era ora". :smt061 :P

Faussone
Una cosa che c'entra in parte con questo tema: invece a me fa venire l'orticaria l'assunto che per non discriminare il genere femminile si debbano utilizzare parole come la sindaca, l'assessora, la prefetta, la chirurga ecc.
Sono forme di una bruttezza incredibile, povera (ex) bella lingua italiana! Al massimo si potrebbe ancora mettere l'articolo femminile davanti, ma declinare al femminile professioni per cui non esiste il sostantivo femminile lo trovo orripilante e anche un po' ridicolo (quasi come l'uso snob del "piuttosto che... piuttosto che... " in forma disgiuntiva, che non esiste nella lingua italiana).

vict85
"gugo82":
@ vict85: Non c'è bisogno di scomodare università straniere... Alla Federico II c'è il dottorato di Studi di Genere da tempo.


Ovviamente, ho postato in inglese perché ho cercato link che avevo più a portata di mano. Di corsi su queste cose ce ne saranno anche in Italia ma non sapevo in che dipartimenti andarli a cercare.

gugo82
@ vict85: Non c'è bisogno di scomodare università straniere... Alla Federico II c'è il dottorato di Studi di Genere da tempo.

@ altri: Ricordo una frase di Luciano De Crescenzo (riferita a quelli del nord che votavano Lega, volevano la secessione e se la prendevano coi meridionali):
Quando loro cominciavano a scendere dagli alberi, noi eravamo già pederasti.

Purtroppo le differenze di sensibilità esistono e, in larga parte, sono dovute a differenze culturali. Qualunque azione che venga a colmare queste ultime dovrebbe essere bene accetta.

Sk_Anonymous
"Vulplasir":
La teoria gender non insegna ai bambini che le bambine possono giocare a calcio e i bambini possono fare i ballerini, ma che possono "scegliersi" il proprio sesso (o "genere" come lo definiscono), ossia negano l'identità sessuale dei bambini alla nascita, basta questo per dire che è una immane stronzata.

Non si tratta di negare l'identità sessuale dei bambini alla nascita, quanto piuttosto di far comprende come il sesso biologo e l'identità di genere non siano concetti equivalenti, quanto piuttosto distinti. La differenza è spesso sottile ed è quindi necessario educare a riconoscerla, cosa che oggi non viene praticamente fatta.
Poi, tutto il tram tram cattolico, primo fra tutti il papa fintamente rivoluzionario, ha semplicemente creato un uomo di paglia per combattere i mulini a vento.

vict85
Tra l'altro se non sbaglio con gender studies nelle università americani si intende qualcosa come:
https://ocw.mit.edu/courses/womens-and-gender-studies/
o più recentemente cose come questo:
http://www.dukechronicle.com/article/20 ... patriarchy

Sono insomma corsi indirizzati verso il ruolo della donna, il rapporto tra genere e potere, la violenza verso la donna, le politiche di supporto e non tanto verso omosessualità e aspetti collegati. Sicuramente omosessualità, religione e razza posso essere citati ma non sono generalmente l'argomento principale della discussione. Quindi al massimo ci si potrebbe aspettare un aumento di donne indipendenti e un aumento degli uomini femministi piuttosto che un aumento di omosessuali e travestiti.

j18eos
Come mia prima notazione, vedo che l'ignoranza vuole imperàre in Italia (e in ogni luogo), ma alla fine resta legate a chi ignorante vuole rimanere; e come esempio in oggetto: l'ideologia (del) gender, non esiste se non nelle menti di chi l'ha creata!

Noto con molto piacere che l'idea di genere come oggetto di studio e di ricerca da parte di persone competenti, non fa salire la bile alla bocca!

Cosa più importante: si vuole far passare il messaggio che un bambino che sogna di essere un ballerino o una bambina che sogna di essere una camionista, non sogna nulla di proibito o di sbagliato! :)

...poi ci sono i soliti noti che si inventano le cose, quali masturbazioni, travestitismo, trucchi, pornografia in aula, e.o.

@Zero87 Anch'io ti saluto con affetto! ;)

vict85
Genere e sesso sono due cose distinte: il sesso è scritto nel proprio dna, mentre con genere si intendono anche componenti sociali e psicologiche. Un qualsiasi dizionario lo conferma.
Personalmente penso che esistano molti studi che mostrano come molte delle componenti attribuite ai due sessi siano in realtà il prodotto della società in cui viviamo e di ciò che viene imposto ai bambini sin dalla nascita (i colori dei neonati, i giocattoli che sono ritenuti appropriati, i vestiti che si danno ai bambini, ciò che i genitori e gli adulti in genere affermano essere ciò che fanno i bravi bambini) e che si rafforza durante il periodo scolastico (in cui i bambini si ripetono queste cose l'un l'altro). E, in un certo senso, anche per gli adulti alcuni componenti sono indotti dalla società. Quindi personalmente non condivido chi, ignorando il fatto il genere maschile in Italia non sia uguale al genere maschile giapponese, voglia aggiungere altri generi alla lista. Trovo che ci sia troppo desiderio di omologazione in questo mondo...

Detto questo io non mi sento appartenente al genere maschile (italiano, ma probabilmente neanche ad altri), ovvero a quelli che sono i caratteri generalmente attribuiti al "maschio". E questo anche se sono eterosessuale e mi sento a mio agio con il mio corpo.

Detto questo io dubito sinceramente che si insegni ad essere diversi, quanto piuttosto ad accettare la propria diversità, unicità, e quindi non cercare di uniformarsi a tutti i costi (ovvero anche a costo della propria infelicità). Verosimilmente non si insegna nessuna delle due cose, per lo meno in maniera uniforme sul territorio nazionale.

Comunque non escludo neanche che ci siano movimenti culturali che vogliono semplicemente che sia insegnato a scuola che esistono anche altri generi... Insomma come tutte le cose c'è la scienza e la pseudoscienza di chi si ferma ai titoli. Mi auguro che si finisca per insegnare qualcosa di serio, e che il dibattito non sia controllato dai due estremi.

Intermat
"Vulplasir":
La teoria gender non insegna ai bambini che le bambine possono giocare a calcio e i bambini possono fare i ballerini, ma che possono "scegliersi" il proprio sesso (o "genere" come lo definiscono), ossia negano l'identità sessuale dei bambini alla nascita, basta questo per dire che è una immane stronzata.

Posto che non so bene, primo, se veramente questa "teoria" venga insegnata a scuola e, secondo, cosa letteralmente dica ma, come diceva Faussone, non ti viene in mente che se dicesse qualcosa del tipo: "esistono persone che, crescendo, pur essendo uomini (o donne) si sentono donne (o uomini)". Questa ti sembra "una stronzata" (parole tue)? Se fosse così ti inviterei a riflettere soprattutto sulla sofferenza che queste persone possono patire per via di questa questione. In più ci vogliamo aggiungere il carico della discriminazione, allora non stupiamoci quando poi qualcuno si suicida facendo i finti indignati. I bambini non fanno differenze come fanno gli adulti (e io ne ho una dimostrazione a casa mia con i miei nipotini che chiamano nonna e amano tantissimo anche mia madre che è la seconda moglie di mio padre) e con poche parole potrebbero capire che, se in futuro vivessero quei problemi o avessero degli amici in quella condizione, dovrebbero accertarsi o accettare gli amici e non discriminarli. Purtroppo a non dare una determinata educazione durante l'infanzia o la pre adolescenza si notano i risultati.

Faussone
"Vulplasir":
La teoria gender non insegna ai bambini che le bambine possono giocare a calcio e i bambini possono fare i ballerini, ma che possono "scegliersi" il proprio sesso (o "genere" come lo definiscono), ossia negano l'identità sessuale dei bambini alla nascita, basta questo per dire che è una immane stronzata.


Bonjour finesse!

Se fosse così sarei d'accordo con te, ma ne sei sicuro?
Fonte?

Sei sicuro che il messaggio non sia invece che si può aspirare a essere cosa si sente di essere e a diventare da grandi quello che si vuole, indipendentemente dal proprio sesso? La differenza sembra sottile ma è sostanziale.
Lo dico senza preconcetti mi interessa davvero sapere se si insegna un messaggio distorto.

donald_zeka
La teoria gender non insegna ai bambini che le bambine possono giocare a calcio e i bambini possono fare i ballerini, ma che possono "scegliersi" il proprio sesso (o "genere" come lo definiscono), ossia negano l'identità sessuale dei bambini alla nascita, basta questo per dire che è una immane stronzata.

Intermat
I più "simpatici" sono quelli che dicono "uomo e donna e basta, non voglio che si dicano queste cose ai bambini per farli diventare tutti gay!" (ovviamente alle spalle ci sono le "lobby gay".
Quindi secondo la loro logica se si facesse una classe di sole persone omosessuali e si parlasse di sessualità (nei termini "tradizionali") li si farebbe diventare improvvisamente tutti eterosessuali!
La mente, malata direi, di queste persone riesce a credere che una persona diventa omosessuale solo perché sente parlare di omosessualità!
Inoltre pretendono di avere diritto ad esprimersi perché "siamo in democrazia" ma, in questo caso, credo abbia ragione Piero Angela quando dice che la scienza non è democratica. Quindi, una persona che afferma che l'omosessualità è "contro natura", è nel torto e dunque non ha diritto a poter dire la sua in una specie di contraddittorio con gli scienziati che affermano la tesi opposta.

Faussone
A me questa cosa della teoria gender fa impazzire, nel senso: ci si scandalizza (giustamente) per i femminicidi e (purtroppo da alcuni non sempre allo stesso modo) per l'omofobia e di come siano ancora considerate le donne e gli omosessuali e poi si dice che non va bene far capire ai bambini che i maschi e le femmine sono in grado di fare praticamente le stesse cose, che possono e devono avere le stesse aspirazioni e che dunque non c'è niente di male se una bambina vuole giocare a calcio o un bambino vuole fare il ballerino, per esempio.

Comunque interesserebbe anche a me capire di più, da chi ha esperienza diretta (genitori e insegnanti), come queste cose siano dette ai bambini per chiarire se a volte ci sia qualche distorsione esagerata. Non penso sia così, ma sono sorpreso sinceramente da tanta avversione.

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