La fusione fredda di Andrea Rossi

nato_pigro1
C'è da fidarsi/sperarci?
Io da sprovveduto ignorante sto abboccando... :-D

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Risposte
Raptorista1
Io ormai è da un bel pezzo che ne ho sentito parlare, e se la cosa non è ancora affondata magari un fondo di verità c'è..
Quello che so è che:
1) Rossi, Focardi & co inseriscono nella macchina un certo metallo [se non sbaglio è nichel] quasi completamente puro [intendendo con ciò che è quasi tutto nichel dell'isotopo più stabile] ed esce un altro metallo [su alcuni siti ho letto che esce rame, su altri che esce un isotopo diverso del nichel].

2) Per il punto precedente, non si tratta di fusione fredda nel senso convenzionale [unione di atomi leggeri come idrogeno, deuterio, trizio, elio, litio...] ma di una sorta di LENR [Low Energy Nuclear Reaction]

3) Una prima conferma è arrivata da un gruppo di scienziati che è venuto in Italia dalla lontana Svezia e che hanno confermato che "non c'è trucco, non c'è inganno". Quindi le misure sono già più credibili.

Fine, questo è ciò che ho sentito :)

vict85
C'è poi anche volendo il problema che senza conoscere il fenomeno non ci sono reali garanzie che quel tipo di fenomeno possa creare energia sufficiente per essere commercializzata. Se per esempio tu costruisci un piccolo macchinario che riesce ad accendere una lampadina non è detto che cento di questi macchinari vicini non si diano fastidio un con l'altro. Oppure anche che un macchinario più grosso produca molta più energia.

Rigel1
Di fusione fredda si parla ormai da più di vent'anni (se non ricordo male dall'89, con Fleischmann e Pons).
A Milano, già da quegli anni, il fisico Giuliano Preparata aveva fornito un modello teorico (che però non aveva convinto tutta la comunità).
L'opinione (che va presa per tale) che mi sono formato è che qualcosa ci sia, nel senso che avviene un qualche fenomeno al momento non completamente chiaro (a meno che non ci siano stati sviluppi recenti dei quali non sia a conoscenza).
(A sostegno di questa opinione dico solo che il calorimetro di Preparata segnava una produzione netta di energia.)
Purtroppo non c'è mai stato alcun interesse a investire denaro in ricerche approfondite su questo fenomeno. Da un lato ci sono i privati, che non hanno interesse a sviluppare tecnologie per la produzione di energia a basso costo (difficile pensare che la Exxon Mobil o chi per essa abbia interesse a mettere fine all'era petrolifera); dall'altro lato ci sono i fisici della big science (quella degli acceleratori da miliardi di euro), che preferiscono che i finanziamenti alla ricerca rimangano nelle loro tasche.

garnak.olegovitc1
Salve nato_pigro,
preferisco aspettare i dati. Se ne sono dette tante in merito

Cordiali saluti

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