La differenza tra italiano e terrone spiegata al Polimi
leggete questa lettera
http://lettere-e-risposte.blogautore.es ... di-milano/
innanzi tutto chiedo agli amici forumisti di ingmat se qualcuno era presente.
se questi discorsi vengono fatti pure in un'aula universitaria credo davvero la nostra società sia stata definitivamente conquistata dall'ignoranza e dalla rozzaggine.
http://lettere-e-risposte.blogautore.es ... di-milano/
innanzi tutto chiedo agli amici forumisti di ingmat se qualcuno era presente.
se questi discorsi vengono fatti pure in un'aula universitaria credo davvero la nostra società sia stata definitivamente conquistata dall'ignoranza e dalla rozzaggine.
Risposte
@wedge:
Chiara Pesenti?
Ma press room, of course (in inglese fa più figo):
http://www.polimi.it/press_room/
Speravo fosse una del comitato paritetico o cose del genere. O l'ombudsman, se ce l'ha il Politecnico. Insomma, cose di questo tipo.
Chiara Pesenti?
Ma press room, of course (in inglese fa più figo):
http://www.polimi.it/press_room/
Speravo fosse una del comitato paritetico o cose del genere. O l'ombudsman, se ce l'ha il Politecnico. Insomma, cose di questo tipo.
vedo che abbiamo subito notato la stessa cosa.
Posso dire che questa lettera di Ballio, chissà perché, mi fa venire in mente l'inquisizione o il waterboarding a scelta?
L'allieva mi è sembrata provata dagli effetti della sua lettera e
conscia di aver portato un danno di immagine a tutti noi avendo
legato, nella sua lettera, il fatto al Politecnico e al corso di
studio che frequenta (ovviamente ripreso ampiamente dai giornali).
Ha anche testimoniato la sua gratitudine al Politecnico per quello che
le sta dando a livello di corsi e di lavoro di tesi.
Sembra la confessione di una strega dopo essere stata sottoposta ai tratti di corda.
Poi, traspare anche una ipocrisia megagalattica:
Quindi non vi è la possibilità di sapere se la ventina di persone che
hanno partecipato all'evento sono tutti allievi o se vi erano persone
esterne.
Forse Ballio faceva meglio a consultarsi con qualcuno di buon senso prima di scrivere una lettera così.
PS: questi commenti e altri similari si riferivano ad una (falsa?) lettera del rettore del polimi che poi è stata cancellata da david_e
L'allieva mi è sembrata provata dagli effetti della sua lettera e
conscia di aver portato un danno di immagine a tutti noi avendo
legato, nella sua lettera, il fatto al Politecnico e al corso di
studio che frequenta (ovviamente ripreso ampiamente dai giornali).
Ha anche testimoniato la sua gratitudine al Politecnico per quello che
le sta dando a livello di corsi e di lavoro di tesi.
Sembra la confessione di una strega dopo essere stata sottoposta ai tratti di corda.
Poi, traspare anche una ipocrisia megagalattica:
Quindi non vi è la possibilità di sapere se la ventina di persone che
hanno partecipato all'evento sono tutti allievi o se vi erano persone
esterne.
Forse Ballio faceva meglio a consultarsi con qualcuno di buon senso prima di scrivere una lettera così.
PS: questi commenti e altri similari si riferivano ad una (falsa?) lettera del rettore del polimi che poi è stata cancellata da david_e
bravo il Magnifico Rettore che ha incontrato la studentessa, ma la sua lettera mi sembra troppo legata ad un tentativo di salvare la faccia e l'immagine dell'università, ventilando la possibilità che fossero individui esterni all'università, è surreale! e tra l'altro, non credo che nessuno eviterà di iscriversi al Poli per questa cosa. spero abbia pensato anche a dare la sua solidarietà alla studentessa romana e non solo al prestigio del palazzo.
che siano di Ingegneria Matematica piuttosto che Ambientale o di Biomedica, secondo me non conta nulla per il succo della cosa (idem se fosse successo nelle aule di Scienze o di Lettere) e non credo si volesse attaccare il tuo corso in quanto tale. erano studenti universitari, non avventori della mia cara osteria sulle montagne orobiche. ed è questo che mi fa schifo. resto dell'idea che giustificare che si tratti di uno scherzo, di una goliardata sia assolutamente negativo. di goliardate che si trasformano in violenza e fattacci ne abbiamo già avute abbastanza nel nostro passato, e coloro che dicevano trattarsi esse solo di goliardate hanno fatto si che tali episodi censurabili potessero mettere radici. per questo bisogna indignarsi e censurare, è un dovere morale.
PS scusate l'ignoranza, chi è Chiara Pesenti? una professoressa di Bergamo? cosa c'entra?
che siano di Ingegneria Matematica piuttosto che Ambientale o di Biomedica, secondo me non conta nulla per il succo della cosa (idem se fosse successo nelle aule di Scienze o di Lettere) e non credo si volesse attaccare il tuo corso in quanto tale. erano studenti universitari, non avventori della mia cara osteria sulle montagne orobiche. ed è questo che mi fa schifo. resto dell'idea che giustificare che si tratti di uno scherzo, di una goliardata sia assolutamente negativo. di goliardate che si trasformano in violenza e fattacci ne abbiamo già avute abbastanza nel nostro passato, e coloro che dicevano trattarsi esse solo di goliardate hanno fatto si che tali episodi censurabili potessero mettere radici. per questo bisogna indignarsi e censurare, è un dovere morale.
PS scusate l'ignoranza, chi è Chiara Pesenti? una professoressa di Bergamo? cosa c'entra?
OK. Ho chiesto un po' in giro ed effettivamente i miei compagni sono innocenti: in effetti questa ragazza si trovava in un'aula con persone che non sono del corso di studi di Ingegneria Matematica. Mi sembrava troppo strano, perché voglio dire qualche mio compagno potrebbe anche aver detto qualche stupidata, ma mai in maniera da offendere qualcuno. Per questo non potevo credere che l'episodio fosse così grave come sembra dalla lettera inviata ai giornali.
Detto questo, comunque, ripeto: bisognerebbe essere stati la per capire come siano andate veramente le cose e non me la sento di accusare senza appello persone che magari stavano solo scherzando e non pensavano a quello che dicevano (anche se ovviamente non è uno scherzo di buon gusto). E lo dico da persona che qualche leghista definirebbe "immigrato di seconda generazione".
Allego la lettera di risposta di Giulio Ballio (il Rettore del Politecnico) ai giornali:
*** EDIT ***
Ho rimosso questa lettera, perché poi si è rivelata non essere quella effettivamente inviata ai giornali. Mi scuso per la confusione.
Detto questo, comunque, ripeto: bisognerebbe essere stati la per capire come siano andate veramente le cose e non me la sento di accusare senza appello persone che magari stavano solo scherzando e non pensavano a quello che dicevano (anche se ovviamente non è uno scherzo di buon gusto). E lo dico da persona che qualche leghista definirebbe "immigrato di seconda generazione".
Allego la lettera di risposta di Giulio Ballio (il Rettore del Politecnico) ai giornali:
*** EDIT ***
Ho rimosso questa lettera, perché poi si è rivelata non essere quella effettivamente inviata ai giornali. Mi scuso per la confusione.
Vorrei chiedere a Kinder cosa intende per "meridionale medio". Non sono stato a parlare con la gente dei salotti bene, non sono stato a parlare all'interno dell'università, ho parlato con la gente di strada, con gente che lavora negli stabilimenti e negli uffici. Ho parlato con il semplice manovale ( eufemisticamente manovale, ma che in realtà è uno sfruttato dal caporalato, cosa indegna in uno stao civile... e qui vorrei rivolgere una domanda al mondo politico e sindacale!!!!), con i tecnici o il direttore di fabbrica, io credo che questo sia uno spaccato maggioritario della società. Io questo intendo "società media". Sono d'accordo con te, che indichi nella cattiva amministrazione la causa di molti mali del sud. Però proviamo a chiederci : da dove vengono questi amministratori?. Non sono calati dal cielo. L'amministratore è il braccio tecnico del politico ed il politico è scelto dal popolo. Non voglio fare indagini storiche o sociologiche, voglio solo riferire fatti di mie esperienze. Per quanto riguarda il senso civico, i meridionali ed i settentrionali si sentono presi in giro da altri popoli ( nordici in particolare) perchè loro ci raffrontano ai loro modi di interpretare il senso civico. Quando Chequevilla dice che gli italiani sono "lamentosi", forse dice una verità, ma non sono migliori i francesi, i tedeschi o altri popoli del nord. Si renderà conto quando vivrà a contatto per un po' di tempo con i danesi, visto che si trasferirà in danimarca, che si lamentano anche loro. Sapete cosa succede normalmente quando si va all'estero?. La gente che si incontra parla delle cose belle che c'è nella loro società. Dopo un po' di tempo ti racconteranno anche le cose che non vanno, e scoprirete così che anche altri popoli sono "lamentosi". Io ho passato, per lavoro, quasi 30 anni in giro per il mondo e le cose vanno sempre così. Sono tutti felici e contenti finchè non entri bene in contatto con loro. Quando entri in amicizia ti rendi conto di quanto sono lamentosi. Ecco una cosa che forse a noi italiani manca, la mancanza di nazionalità, sentimento che invece si riscontra molto presso altri popoli. Magari chi viene in italia dirà la stessa cosa: "gli italiani hanno un forte senso di nazionalità".
A.B
A.B
ricordo ovviamente che tutto si basa su una testimonianza finora non confermata
però
non posso essere d'accordo, è impossibile confondere una presa in giro (espressione mooolto buonista) nei confronti dei meridionali con una nei confronti dei leghisti: te lo dico perchè, data l'eterogeneità degli abitanti nella mia zona, le sperimento entrambe quasi giornalmente. E pure come scherzo risulterebbe di pessimo gusto. Se le parole e i modi sono stati questi, non concedo loro nessuna scusante, solo il mio disprezzo.
però
"david_e":
Quel "olivastri, sporchi e parassiti" secondo me era un po' come dire "perché non diciamo anche che mangiano i bambini", non certo un insulto detto fra i denti...mi sembra che il caso rientri molto più nella categorie "idiozie dette durante la pausa pranzo" che "razzismo".
non posso essere d'accordo, è impossibile confondere una presa in giro (espressione mooolto buonista) nei confronti dei meridionali con una nei confronti dei leghisti: te lo dico perchè, data l'eterogeneità degli abitanti nella mia zona, le sperimento entrambe quasi giornalmente. E pure come scherzo risulterebbe di pessimo gusto. Se le parole e i modi sono stati questi, non concedo loro nessuna scusante, solo il mio disprezzo.
Sinceramente non mi sento affatto con la coscienza sporca, uno perché non c'ero e due perché in pratica non è che io faccia veramente parte del "gruppo degli ing. matematici" dato che in pratica, salvo poche eccezioni, non frequento nessuno di loro. Tanto è vero che ho scoperto questa cosa dal forum.
Comunque, conoscendo i miei compagni di corso, sempre che di loro si tratti, mi risulta difficile credere che la situazione non fosse che uno scherzo se non addirittura una parodia esagerata degli atteggiamenti dei leghisti. Quel "olivastri, sporchi e parassiti" secondo me era un po' come dire "perché non diciamo anche che mangiano i bambini", non certo un insulto detto fra i denti. Voglio dire la concentrazione di elettori di destra fra gli ing. matematici sarà forse più alta che altrove (comunque credo siano comunque di più gli elettori del PD da noi), ma non credo proprio che qualcuno dei miei compagni possa essere accusato di razzismo.
Poi chiaramente bisognerebbe vedere la cosa come si è svolta effettivamente, ma io non posso credere che sia successo niente più di quello di cui ho parlato qui sopra.
Con questo non è che voglia poi dire che questo tale abbia fatto bene a dire quello che ha detto, ma mi sembra che il caso rientri molto più nella categorie "idiozie dette durante la pausa pranzo" che "razzismo".
Comunque, conoscendo i miei compagni di corso, sempre che di loro si tratti, mi risulta difficile credere che la situazione non fosse che uno scherzo se non addirittura una parodia esagerata degli atteggiamenti dei leghisti. Quel "olivastri, sporchi e parassiti" secondo me era un po' come dire "perché non diciamo anche che mangiano i bambini", non certo un insulto detto fra i denti. Voglio dire la concentrazione di elettori di destra fra gli ing. matematici sarà forse più alta che altrove (comunque credo siano comunque di più gli elettori del PD da noi), ma non credo proprio che qualcuno dei miei compagni possa essere accusato di razzismo.
Poi chiaramente bisognerebbe vedere la cosa come si è svolta effettivamente, ma io non posso credere che sia successo niente più di quello di cui ho parlato qui sopra.
Con questo non è che voglia poi dire che questo tale abbia fatto bene a dire quello che ha detto, ma mi sembra che il caso rientri molto più nella categorie "idiozie dette durante la pausa pranzo" che "razzismo".
"wedge":
una cosa è fare discorsi come notare che per ogni dipendente di provincia/regione in Lombardia ce ne sono 5 in Campania, parlare di federalismo fiscale eccetera. un'altra cosa è definire i meridionali "olivastri, sporchi e parassiti" come successo nella tua aula. questo è RAZZISMO
sono pienamente d'accordo con te, in questo senso credo che il giudizio sull'accaduto debba essere univoco
"david_e":
Poi bisognerebbe essere stati li per vedere come sono andate veramente le cose (e io non c'ero, ne ne sapevo nulla, benché la ragazza in questione frequenti il mio stesso CdS e sia al mio anno), comunque mi pare che si stia facendo molto clamore per nulla e personalmente non ritengo che si possa parlare di "razzismo". Mi sembra piuttosto che stiamo vivendo in una società ossessionata oltre ogni limite dalla tolleranza, soprattutto quella di facciata, al punto che a fare delle battute (qui però bisogna vedere bene il contesto) o, addirittura, a citare delle statistiche si rischia di venir bollati con l'infamante bollino di "razzisti" o "intolleranti".
no, aspetta.
una cosa è fare discorsi come notare che per ogni dipendente di provincia/regione in Lombardia ce ne sono 5 in Campania, parlare di federalismo fiscale eccetera. un'altra cosa è definire i meridionali "olivastri, sporchi e parassiti" come successo nella tua aula. questo è RAZZISMO, di cui bisogna indignarsi non per un senso distorto della tolleranza, ma per un senso semplicissimo di civiltà e umanesimo. minimizzare i toni da nazionalsocialismo che la tua compagna riporta significa, secondo me, avere la coscienza sporca. e mi imbarazza che dei miei coetanei o quasi, frequentanti un'aula del Poli a 1km da casa mia, abbiano da bravi pecoroni non senzienti plaudito a tale scenetta. fosse stato un bar di un paese sperduto sui monti valtellinesi o bergamaschi avrei capito, per l'evidente mancanza di mezzi e di cultura della quale gli avventori sono purtroppo vittime. ma in un'aula universitaria! 'orca miseria. al glorioso Politecnico Mediolanensis non si sono mai incontrato professori romani, catenesi o baresi, e soprattutto studenti del Sud? o sono visti come alieni, esattamente come nella nostra fantomatica osteria sullo spartiacque delle montagne orobiche? sporchi olivastri e parassiti? ma siamo scemi?
"alfabeto":
Sono settentrionale, però conosco abbastanza bene il sud, in quanto ho soggiornato per lavoro, in varie città del sud. Non mi sento di difendere gli studenti del Polimi, però credo che di imbecilli se ne possono trovare ovunque. Quello che mi da fastidio in questi ragionamenti è che ogni volta che si fanno osservazioni su come sono gli abitanti del sud, questi ultimi si sentono offesi. Io ho provato parecchie volte ad intavolare un discorso serio con amici del sud italia su alcuni problemi della vita comune, però non ho mai trovato qualcuno ( in verità si qualcuno, però molto pochi) che accettano una discussione seria sul perchè ci sia questa differenza di comportamento tra il nord ed il sud italia. Ogni volta che si mette in evidenza un comportamento di scarsa partecipazione civica, si ha da parte della gente del sud un minimizzare del fatto. E' o non è una prassi comune passar con il rosso ai semafori del sud? Sai come ti rispondono? " ahh sono stato al nor ed ho visto che anche li passano con il rosso!. Si è possibile però le 2 percentuali non sono uguali. E quanti motociclisti del sud indossano il casco?. E come sono le città del sud per il trattamento dei RU?. E prova a lasciare la macchina incostudita al sud ( a parte alcune isole felici) vedrai qualìè la percentuale di trovarla ancora. Qui si parla di modi di vivere che non hanno nessuna spiegazione per la differenza di richezza tra nord e sud...Se si fermano al semaforo, se viene indossato il casco, se viene fatta una raccolta più corretta dei rifiuti urbani.. non è questione che il sud è più povero... è un modo diverso di veder le cose. Sicuramente un paese civile pretende che vengano rispettate le norme che non implicano spese aggiuntive, anzi una buona gestione può ridurre tali spase. Però se uno del nord fa presente questo, passa per rozzo, ignorante, razzista. Signori miei, se ci sono delle leggi o delle regole del buon vivere civile devono essere rispettata da tutti!!. Però se quelli del nord non possono esporre lo proprie idee, beh sarebbe più auspicabile che il sud chiedesse l'allontanamento, la separazione da quella parte d'italia " non acculturata, rozza e razzista".
A.B
sono originario del meridione, e credo di poter parlare con cognizione di causa di un certo tipo di "questione meridionale". Nelle cose dette nei vari post c'è un po' di tutto, di vero e di falso. Purtroppo le schematizzazione, lo sappiamo, si portano dietro semplificazioni che possono produrre distorsioni e, al limite, anche assurdi. Prendo spunto dalle considerazioni di alfabeto, che mi sembrano in buona parte misurate, e giustificabili. Ma anche esse soffrono della semplificazione.
1. i meridionali ignorano il rosso: falso. Il meridione non coincide con Napoli. Ed anche a Napoli, non è vero che tutti i napoletani ignorano il rosso;
2. nel meridione si usa poco, o punto, il casco: abbastanza vero. Qui c'è da chiedersi se ciò è dovuto al senso civico o ad una diversa amministrazione della cosa pubblica. La mia opinione è che sia la seconda la principale causa. Ho un collega austriaco, col quale m'ero trovato a decantare l'estremo rispetto delle norme della circolazione che ho osservato in Austria, in occasione di vacanze che spesso faccio lì. Io riconducevo questo ad una peculiare cultura civica degli austriaci. Lui mi ha corretto, attribuendo ciò solo al fatto che, se non rispettano le norme, prendono batoste. Interessante...
3. i meridionali si offendono per le critiche che ricevono: a volte vero. I meridionali sono persone, ognuna delle quali non ritiene di poter essere classificato in un modo solo, quale meridionale. Ci sono differenze enormi tra l'una e l'altra, e il tipico appiattimento su uno stereotipo infastidisce. Fà apparire l'interlocutore settentrionale prevenuto ed anche un po' sciocco, come lo straniero che pensa che italiano significhi solo mandolino e spaghetti;
4: scarsa partecipazione civica: se si confrontano le medie è vero. Ma vale per le medie, non per i singoli individui. E quando si intavola una discussione, non si discorre con una media, ma con una persona;
5. problema della NU: mediamente c'è differenza, con punte negative note a tutti; anche qui c'è da riflettere sulla pubblica amministrazione, su cui tornerò;
6. furti auto, e similari: mediamente vero, e strettamente connesso alla questione dell'ordine pubblico e della sicurezza. Questo è uno dei veri problemi del meridione, che merita un trattamento a parte.
Finito l'elenco delle repliche ad alfabeto, voglio rivedere le cose daccapo.
Intanto riprendiamo il problema del dialogo tra un settentrionale medio ed un meridionale, e le reazioni di quest'ultimo alle critiche. Il colloquio tra un settentrionale ed un meridionale raramente risulta un campione statisticamente rappresentativo delle due realtà, e del relativo confronto. In genere esso è il frutto di una selezione particolare, che mette di fronte campioni non rappresentativi. Alfabeto dice di essere stato al sud per lavoro. Io dubito fortemente del fatto che abbia parlato col meridionale medio; sono incline a pensare che le ragioni di lavoro lo hanno portato ad incontrare persone che forse non si identificano, perché non lo sono, colla media. Quindi, certi discorsi, non li hanno trovati disposti a vestire i panni del giusto bersaglio di certe considerazioni. E' difficile farsi carico di critiche che nascono dal comportamento di altri. I "meridionali", anche se tali, distinguono le persone perbene dalle altre, che ritengono responsabili, in genere, di certi comportamenti. Per quanto consapevoli della situazione in cui versa il sud, non accettano di ereditarne le conseguenze, solo per convivenza geografica. Tra l'altro, accade pure che ne sono le vittime. Come può reagire un settentrionale se, all'estero, si vede bersaglio di critiche inquanto italiano, per il fatto che l'Italia (vedi Napoli) è sommersa dai rifiuti? Forse richiederebbe che sia fatto qualche distinguo. Ebbene, lo stesso accade al sud.
Mi rendo conto ora che l'intenzione che avevo di fare una panoramica sul sud era ambiziosa. Allora taglio corto ed arrivo alla conclusione della mia opinione sulla "questione meridionale". Per affrontarla davvero, lo stato dovrebbe aprire due fronti sui quali scatenare una battaglia durissima:
1) eliminazione della criminalità di ogni genere: questo è un fronte da aprire senza sconti, e rinunciando anche ai principi filosofici del garantismo costituzionale che, se rispettati, rendono il confronto iniquo. Soprattutto la criminalità organizzata, deve essere affrontata con strumenti normativi anche più efficaci ed estesi delle leggi speciali varate per combattere il terrorismo che, in fondo, fu un fenomeno di portata esigua, se non irrisoria, rispetto a questo problema. La criminalità organizzata ha sempre avuto l'accortezza di allearsi colla politica, soprattutto quella locale, invece di combatterla come ha fatto il terrorismo. Il terrorismo, però, col rapimento Moro aveva messo in pericolo l'incolumità personale dei politici, e questi divennero disposti a sospendere certi principi di garantismo ed a varare leggi speciali. Chi ha vissuto quegli anni ricorderà anche i terroristi uccisi mentre dormivano;
2) eliminazione radicale di un certo modo di amministrare la cosa pubblica. Anche qui non si dovrebbero fare sconti.
Esiste una speranza? No, secondo me.
Sono d'accordo con Marco83.
In oltre non accetto questo continuo "chi non la pensa come me è ignorante": gli elettori Leghisti, gli elettori del PDL... non è un atteggiamento molto onesto questo. Io personalmente sono ultra-favorevole al federalismo fiscale e sono anche d'accordo con molte cose che sostengono i Leghisti, anche se su molti altri temi sono in totale disaccordo (vedi cose assurde tipo i dazi verso la Cina).
Poi bisognerebbe essere stati li per vedere come sono andate veramente le cose (e io non c'ero, ne ne sapevo nulla, benché la ragazza in questione frequenti il mio stesso CdS e sia al mio anno), comunque mi pare che si stia facendo molto clamore per nulla e personalmente non ritengo che si possa parlare di "razzismo". Mi sembra piuttosto che stiamo vivendo in una società ossessionata oltre ogni limite dalla tolleranza, soprattutto quella di facciata, al punto che a fare delle battute (qui però bisogna vedere bene il contesto) o, addirittura, a citare delle statistiche si rischia di venir bollati con l'infamante bollino di "razzisti" o "intolleranti".
In oltre non accetto questo continuo "chi non la pensa come me è ignorante": gli elettori Leghisti, gli elettori del PDL... non è un atteggiamento molto onesto questo. Io personalmente sono ultra-favorevole al federalismo fiscale e sono anche d'accordo con molte cose che sostengono i Leghisti, anche se su molti altri temi sono in totale disaccordo (vedi cose assurde tipo i dazi verso la Cina).
Poi bisognerebbe essere stati li per vedere come sono andate veramente le cose (e io non c'ero, ne ne sapevo nulla, benché la ragazza in questione frequenti il mio stesso CdS e sia al mio anno), comunque mi pare che si stia facendo molto clamore per nulla e personalmente non ritengo che si possa parlare di "razzismo". Mi sembra piuttosto che stiamo vivendo in una società ossessionata oltre ogni limite dalla tolleranza, soprattutto quella di facciata, al punto che a fare delle battute (qui però bisogna vedere bene il contesto) o, addirittura, a citare delle statistiche si rischia di venir bollati con l'infamante bollino di "razzisti" o "intolleranti".
"Cheguevilla":
Il problema non è nord-sud.
Sotto questo aspetto, nord e sud sono ugualmente italiani.
Quella che pensavo fosse una caratteristica tipica dei genovesi è invece patrimonio culturale italiana: il mugugno.
Confrontandomi con culture e popolazioni diverse dalla nostra, scopro sempre di più che gli italiani sono abilissimi a lamentarsi e a cercare capri espiatori, ma non hanno una grossa volontà di risolvere quelli che loro definiscono "problemi". Fondamentalmente, perchè è sempre andato bene così.
Il cittadino del nord si lamenta dei terroni, il cittadino del sud si lamenta dei polentoni.
L'assunto generale è "l'italiano si lamenta".
Indubbiamente, chi fomenta questo tipo di scontro è deprecabile.
Il populismo che ha preso il sopravvento negli ultimi 15 anni in Italia ha accecato gli italiani (come è proprio per il populismo), la cui prima preoccupazione è additare qualche colpevole, ma non trovare una soluzione ai problemi reali. Anzi, una vasta maggioranza degli italiani non sa quali siano i veri problemi dell'Italia.
Tuttavia, la sensazione di malessere persiste, ignobilmente fomentata dai mass media (non in modo casuale), e non sapendo trovare una vera causa, ma soprattutto un vero rimedio, l'italiano si rifugia nel campanilismo e nello scarica barile.
Impermeabile alle critiche esterne, che vengono respinte con imbarazzante senso di orgoglio, l'italiano rifiuta ogni tipo di appunto o suggerimento, sprezzante verso coloro che non sanno mangiare o chissà quale altro peccato mortale commettano. In Italia abbiamo il meglio di tutto, cosa vogliono saperne gli stranieri?
La vera soluzione dei problemi dell'Italia? Un attimo di seria riflessione, riconoscere di avere dei seri problemi, mettere da parte lo stupido orgoglio nazionalista medievale e cominciare ad essere un po' più oggettivi.
Concordo perfettamente con gil interventi di Fioravante e Cheguevilla.
Se può aiutare, ecco l'opinione e relativo dibattito che sono simili a questo nella dinamica e nella tematica: http://www.noisefromamerika.org/index.p ... t#commenti
Preoccupante la deriva populista della destra, ormai lontana da una destra liberale. L'espressione che il baricentro del potere è passato dalla grande industria alla media borghesia, lo stessa cosa che è accaduta in argentina.
Sugli studenti l'ennesima riprova del fenomeno del bamboccionismo.
Sono settentrionale, però conosco abbastanza bene il sud, in quanto ho soggiornato per lavoro, in varie città del sud. Non mi sento di difendere gli studenti del Polimi, però credo che di imbecilli se ne possono trovare ovunque. Quello che mi da fastidio in questi ragionamenti è che ogni volta che si fanno osservazioni su come sono gli abitanti del sud, questi ultimi si sentono offesi. Io ho provato parecchie volte ad intavolare un discorso serio con amici del sud italia su alcuni problemi della vita comune, però non ho mai trovato qualcuno ( in verità si qualcuno, però molto pochi) che accettano una discussione seria sul perchè ci sia questa differenza di comportamento tra il nord ed il sud italia. Ogni volta che si mette in evidenza un comportamento di scarsa partecipazione civica, si ha da parte della gente del sud un minimizzare del fatto. E' o non è una prassi comune passar con il rosso ai semafori del sud? Sai come ti rispondono? " ahh sono stato al nor ed ho visto che anche li passano con il rosso!. Si è possibile però le 2 percentuali non sono uguali. E quanti motociclisti del sud indossano il casco?. E come sono le città del sud per il trattamento dei RU?. E prova a lasciare la macchina incostudita al sud ( a parte alcune isole felici) vedrai qualìè la percentuale di trovarla ancora. Qui si parla di modi di vivere che non hanno nessuna spiegazione per la differenza di richezza tra nord e sud...Se si fermano al semaforo, se viene indossato il casco, se viene fatta una raccolta più corretta dei rifiuti urbani.. non è questione che il sud è più povero... è un modo diverso di veder le cose. Sicuramente un paese civile pretende che vengano rispettate le norme che non implicano spese aggiuntive, anzi una buona gestione può ridurre tali spase. Però se uno del nord fa presente questo, passa per rozzo, ignorante, razzista. Signori miei, se ci sono delle leggi o delle regole del buon vivere civile devono essere rispettata da tutti!!. Però se quelli del nord non possono esporre lo proprie idee, beh sarebbe più auspicabile che il sud chiedesse l'allontanamento, la separazione da quella parte d'italia " non acculturata, rozza e razzista".
A.B
A.B
Il problema non è nord-sud.
Sotto questo aspetto, nord e sud sono ugualmente italiani.
Quella che pensavo fosse una caratteristica tipica dei genovesi è invece patrimonio culturale italiana: il mugugno.
Confrontandomi con culture e popolazioni diverse dalla nostra, scopro sempre di più che gli italiani sono abilissimi a lamentarsi e a cercare capri espiatori, ma non hanno una grossa volontà di risolvere quelli che loro definiscono "problemi". Fondamentalmente, perchè è sempre andato bene così.
Il cittadino del nord si lamenta dei terroni, il cittadino del sud si lamenta dei polentoni.
L'assunto generale è "l'italiano si lamenta".
Indubbiamente, chi fomenta questo tipo di scontro è deprecabile.
Il populismo che ha preso il sopravvento negli ultimi 15 anni in Italia ha accecato gli italiani (come è proprio per il populismo), la cui prima preoccupazione è additare qualche colpevole, ma non trovare una soluzione ai problemi reali. Anzi, una vasta maggioranza degli italiani non sa quali siano i veri problemi dell'Italia.
Tuttavia, la sensazione di malessere persiste, ignobilmente fomentata dai mass media (non in modo casuale), e non sapendo trovare una vera causa, ma soprattutto un vero rimedio, l'italiano si rifugia nel campanilismo e nello scarica barile.
Impermeabile alle critiche esterne, che vengono respinte con imbarazzante senso di orgoglio, l'italiano rifiuta ogni tipo di appunto o suggerimento, sprezzante verso coloro che non sanno mangiare o chissà quale altro peccato mortale commettano. In Italia abbiamo il meglio di tutto, cosa vogliono saperne gli stranieri?
La vera soluzione dei problemi dell'Italia? Un attimo di seria riflessione, riconoscere di avere dei seri problemi, mettere da parte lo stupido orgoglio nazionalista medievale e cominciare ad essere un po' più oggettivi.
Sotto questo aspetto, nord e sud sono ugualmente italiani.
Quella che pensavo fosse una caratteristica tipica dei genovesi è invece patrimonio culturale italiana: il mugugno.
Confrontandomi con culture e popolazioni diverse dalla nostra, scopro sempre di più che gli italiani sono abilissimi a lamentarsi e a cercare capri espiatori, ma non hanno una grossa volontà di risolvere quelli che loro definiscono "problemi". Fondamentalmente, perchè è sempre andato bene così.
Il cittadino del nord si lamenta dei terroni, il cittadino del sud si lamenta dei polentoni.
L'assunto generale è "l'italiano si lamenta".
Indubbiamente, chi fomenta questo tipo di scontro è deprecabile.
Il populismo che ha preso il sopravvento negli ultimi 15 anni in Italia ha accecato gli italiani (come è proprio per il populismo), la cui prima preoccupazione è additare qualche colpevole, ma non trovare una soluzione ai problemi reali. Anzi, una vasta maggioranza degli italiani non sa quali siano i veri problemi dell'Italia.
Tuttavia, la sensazione di malessere persiste, ignobilmente fomentata dai mass media (non in modo casuale), e non sapendo trovare una vera causa, ma soprattutto un vero rimedio, l'italiano si rifugia nel campanilismo e nello scarica barile.
Impermeabile alle critiche esterne, che vengono respinte con imbarazzante senso di orgoglio, l'italiano rifiuta ogni tipo di appunto o suggerimento, sprezzante verso coloro che non sanno mangiare o chissà quale altro peccato mortale commettano. In Italia abbiamo il meglio di tutto, cosa vogliono saperne gli stranieri?
La vera soluzione dei problemi dell'Italia? Un attimo di seria riflessione, riconoscere di avere dei seri problemi, mettere da parte lo stupido orgoglio nazionalista medievale e cominciare ad essere un po' più oggettivi.
"amel":
Il discorso politico sulla Lega, i problemi Nord-Sud o quant'altro non credo che occupasse la mente di quei "simpaticoni" (sempre che il fatto sia avvenuto veramente), quindi a me sembra un po' OT.
non è proprio OT perché quell'articolo tirava anche in causa la Lega (in un modo abbastanza goffo e stiracchiato a dire il vero).
Giuro che all'inizio credevo che il topic fosse su un nuovo corso in cui si confrontano la lingua italiana e i dialetti meridionali, poi mi sono accorto che era il Polimi, quindi non era possibile,
sono un po' fuso...
Certo che la buttate sempre in politica; io penso semplicemente: però che brava gente, quando si dice la "classe dirigente"...! La stupidità ci può stare sempre per carità (se non la ammettessi io, ci mancherebbe...), ma scherzi e battute beceri e violenti non mi sono mai piaciuti (di quelli purtroppo ne vedo trasversali e "bipartisan"). Il discorso politico sulla Lega, i problemi Nord-Sud o quant'altro non credo che occupasse la mente di quei "simpaticoni" (sempre che il fatto sia avvenuto veramente), quindi a me sembra un po' OT.
Bah, non so forse era meglio non scrivessi nulla, sorry, buona discussione.

Certo che la buttate sempre in politica; io penso semplicemente: però che brava gente, quando si dice la "classe dirigente"...! La stupidità ci può stare sempre per carità (se non la ammettessi io, ci mancherebbe...), ma scherzi e battute beceri e violenti non mi sono mai piaciuti (di quelli purtroppo ne vedo trasversali e "bipartisan"). Il discorso politico sulla Lega, i problemi Nord-Sud o quant'altro non credo che occupasse la mente di quei "simpaticoni" (sempre che il fatto sia avvenuto veramente), quindi a me sembra un po' OT.
Bah, non so forse era meglio non scrivessi nulla, sorry, buona discussione.

Non mi pare di aver detto che al nord ci sono criminali, né tantomeno che al sud ci sono santi.
Accetto le tue osservazioni, per altro corrette, ma non mi far dire cose che non ho detto.
Accetto le tue osservazioni, per altro corrette, ma non mi far dire cose che non ho detto.
"Admin":
Se poi facciamo i conti dei soldi che da ognuno di noi scompaiono dal proprio stipendio per telefonia, assicurazioni, benzina, ecc. ecc. capirete anche voi dove fanno a finire questi soldi. Fanno finta di dargli agli impiegati del sud e se li riprendono le aziende del nord.
Visto che e' cosi' assurdo, perche' non aprite delle aziende al sud? Ci sono lauti incentivi fiscali per far cio. Ma ovviamente la colpa non sta nell'immobilismo di chi si lamenta... NO! La colpa e' di chi ha sede a Milano/Torino/Brescia/Verona e uffici anche al sud, mi pare ovvio.
"Admin":
Ancora più assurdo se pensate che il pesce che peschiamo nel mare pugliese, il pane che facciamo in puglia, la verdura che facciamo in puglia dobbiamo andarla a comprare da ipermercati che si chiamano Carrefour, Ipercoop, Iperstanda e affini. Almeno fino a dieci anni fa il pesce lo compravamo dal pescatore pugliese, il pane dal panettiere pugliese, il formaggio dall'allevatore pugliese, la verdura dal contadino pugliese. Oggi i grossi intermediari (i soliti noti) fanno la cresta del 50% e più nel venderci i prodotti che produciamo dietro casa. Iperstanda, per dirne una, compra a pochi soldi dal contadino pugliese, rivende ad alto prezzo all'impiegato pugliese, prende l'utile e se lo porta via. Se poi facciamo il federalismo fiscale tutte queste imprese che vengono a 'mangiare' al sud pagheranno le tasse al nord. Questo è il federalismo fiscale, un depauperamento continuo del sud e uno sfruttamento continuo. Le aziende del nord perché dovrebbe dare spazio a competitor del sud? Al massimo il buonismo può arrivare a realizzare loro filiali al sud, finché conviene, ma oggi è evidente che tutti preferiscono andare in cina o in altri stati dell'est.
Ma stiamo parlando di economia in un paese capitalista o cosa? Secondo il tuo ragionamento, ogni azienda straniera che punta il piede in Italia allora causa soltanto un depauperamento delle risorse del bel paese. E' evidente come termini quali competizione e libero mercato siano totalmente sconosciuti a chi si attacca a tali ragionamenti.
Quando dici "lasciare spazi ai competitor del sud", prova a fare qualche nome. Chi e' che sarebbe il competitor di Telecom/Tim/Vodafone/Enel/Eni/etc. al sud? Mi pare che in un'economia non assistenzialista non si debba imporre alle aziende di "lasciare spazi" (l'unico aspetto del lasciare spazi si materializza nell'antitrust, ma questo non ha nulla a che fare con la questione nord/sud).
Dico io, il contadino/pescatore/panettiere pugliese non potrebbe svegliarsi e diventare grossista per la propria zona? Creare una catena di supermercati basata al sud?
Tra l'altro mi pare che sia la gente del sud che ha deciso di andare a comprare il pane/pesce/pomodoro all'esselunga piuttosto che nel negozio a gestione locale.
"Admin":
Quello che veramente preoccupa della questione meridionale, prutroppo, non è l'aspetto umano della convivenza civile e dello sviluppo reciproco; il problema è banale: la gente del sud non ce la fa più a spendere soldi e a comprare prodotti che si producono al nord e logicamente quelli del nord si incazzano perché guadagnano poco, vorrebbero guadagnare di più ma il sud non ce la fa a comprare i loro prodotti.
Giusto, giusto, al nord tutti criminali, al sud tutti santi. Come si fa a non dar ragione a delle argomentazioni cosi' chiare, splendenti, piene di modernita' e voglia di migliorare...
La soluzione non è il federalismo fiscale, termine politically correct per dire: i soldi nostri ce li teniamo noi.No, questo è quello che la Lega fa trasparire. Il federalismo fiscale non è assolutamente "i soldi nostri ce li teniamo noi". Anzi, ben altro.
Tuttavia, i politici leghisti non hanno una cultura economica/politica. I loro elettori, generalmente, neppure. Lo dimostra l'inconsistenza di molte affermazioni dei politici leghisti.
La sinistra (radicale) ha perso molti voti, ma la responsabilità è unicamente dei loro leader politici. Negli ultimi anni abbiamo assistito spesso a scene in cui la sinistra radicale teneva comportamenti assolutamente non costruttivi, in particolare negli ultimi due anni. Ultimo esempio, la questione Alitalia.
Inoltre, non è stata in grado di produrre un programma politico di sinistra.
L'attuale sinistra è vecchia, e non è capace di interpretare l'idea moderna di socialdemocrazia, ma resta ancorata a principi e idee ormai vecchi.
Chi resta ancorato al vecchio non è, per definizione di sinistra. Per questo, molte volte, la sinistra radicale si è trovata a votare insieme alla destra.
Queste cose, alla lunga, colpiscono l'elettore medio, che in parte resta deluso e finisce per astenersi, in parte cambia il proprio voto, a favore di forze riformiste anche se tendenzialmente più moderate, quale è ora il PD.