Italia sotto attacco...per chi non ci credeva

dasalv12
Salve a tutti,

ormai sono passati anni dalle innumerevoli discussioni che ebbi in questo forum sulla situazione del bilancio pubblico italiano, sulle questioni monetarie e sulla annosa questione delle riforme (legate a doppio filo con la crescita e quindi all' affidabilità del debito).
Si era a cavallo fra il 2005 e il 2006 e mai nella storia una finanziaria, nello specifico quella redatta dal governo Prodi II, fu tanto discussa. La stretta fiscale non andava giù a nessuno, non voglio tirarla alla lunga riassumendo il passato, ma anni fa la parola defaut per l' Italia sembrava fanta politica, oggi è un' inquietante realtà su cui molti padroni della finanza mondiale speculano, allo scopo di compensare quella crescita, che in occidente, manca da anni.
Incredibile come si sia concretizzato lo scenario che avevo sempre paventato: pagare con gli interessi quello che non si è voluto pagare in passato con l' aggiunta che questo sacrificio non riesca comunque ad attenuare le pressioni sul debito.
Oggi la finanza mondiale va ad una velocità incredibile: si pensava di pagare le tasse per i propri figli o per i giovani, invece no, sono bastati pochi anni perché i nodi venissero al pettine.
Inutile dire che le responsabilità dell' esecutivo e del suo capo sono abnormi, questa volta si può dare la colpa per intero, fine delle scuse, se si governa senza responsabilità per 10 anni non si può dare la colpa alla storia.
L' ultima trovata eclatante è stata la famosa norma per salvare il premier da un maxirisarcimento per aver sottratto illegalmente una delle più grandi aziende editoriali italiane al suo primissimo concorrente. La rivelazione dell' ennesimo colpo di testa non ha fatto altro che alimentare la sfiducia degli ambienti internazionali su questa losca figura che ci governa, un uomo che è disposto a mettere in ginocchio un paese, ed a questo punto, l' intera regione del mediterraneo, per salvarsi. Il colpo di coda del grande dittatore, in parole povere stiamo facendo la colletta per risarcire De Benedetti.

Risposte
sonoqui_1
Non conosco bene la storia economica, in tutti i suoi aspetti, specialmente quelli più rilevanti nel bilancio economico. Comunque do per scontato che nel bilancio economico intervengano diversi fattori, a partire dalle scelte di finanza internazionale fino scelte dei consumatori su prodotti e servizi. Ogni persona ha una sua potenzialità di acquisto e aspira a vederla in aumento, quindi aspira a vedersi ridotta la pressione fiscale o aumentato il reddito ecc... In una democrazia queste aspirazioni a che cosa portano?
Le mie sono solo osservazioni basate su esperienze della vita di tutti i giorni.
Quello che vedo è che compriamo diversi prodotti o servizi dall'estero, per esempio le automobili. Le auto di marca italiana cominciano ad essere poche e anche se fossero ormai non vengono prodotte praticamente più in Italia, per cui gli stipendi per la loro produzione non risulterebbero comunque dei costi interni e anche il ricavo rimanente chi sa dove va a finire, ma non credo che venga reinvestito in Italia.
Non è un aspetto da sottovalutare questo secondo me, considerando un ammortamento ragionevole per una automobile di 1000 euro annuali, si tratta di quasi un decimo dello stipendio medio annuale di un lavoratore. E non è poco a mio modo di vedere.
Altri esempi che mi vengono in mente sono i prodotti dell'industria elettronica (televisori, pc), l'energia elettrica che importiamo dalla Francia, ultimamente anche prodotti alimentari, come la carne, prodotti dell'industria tessile, delle calzature...
Io mi chiedo, a parte le bottiglie di vino, di cui ci vantiamo con orgoglio sui quantitativi prodotti e importati, che cosa siamo in grado di produrre? E perchè dovremmo importare dall'estero ciò che in teoria saremmo in grado di produrci anche da soli? Solo perchè costano di meno rispetto a quelli che si trovano localmente?

orazioster
"Un abile politicante può ingannare tanti per poco tempo, o pochi per tanto tempo.
Ma non può ingannare tanti per tanto tempo"_A.Lincoln.

Saremmo portati a ritenere che si sia sbagliato nel dirlo; che i tempi sono diversi, etc.

Ma io non credo che si sia sbagliato.

E'che gli "italiani" che mentono "credendoci" sono pochi, per tutto questo tempo.

Gli altri mentono "non credendoci", per una loro folle convinzione che nel mangia-mangia, avranno la loro lauta parte.
La sciocchezza della furbizia.

dasalv12
L' amara questione delle fette di salame sugli occhi, le stesse che impedirono agli italiani di capire chi fosse realmente Andreotti, si ripete. A pagarne le conseguenze siamo, ovviamente, tutti.
Il famoso slogan, ripetuto fino alla morte, delle meno tasse, del meno stato, sembra polverizzato e Tremonti copia in una nuova salsa, le finanziarie dei due governi Prodi, quelle che lo fecero cadere, quelle paurose del "mettere le mani nelle tsche degli italiani", quelle che fecero infuriare Bossi.
Devo dire, almeno ora questi figuri hanno il buon senso di tacere, per non mettere a repentaglio con le loro bislacche uscite, spesso cariche di enfasi violenta il futuro del paese, ormai costretti ad obbedire ai diktat della finanza internazionale, un po' come l' alunno cattivo che non ha mai studiato perché tanto non serve, si viene promossi lo stesso, alla prima minaccia concreta, l'ultimo mese di scuola, si mette a capo chino sui libri, cercando goffamente di recuperare un intero anno scolastico, magari mettendo a segno qualche furbizia.

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