Il senso di ripartire da (quasi) 0 dopo una triennale
Salve a tutti, non volevo uppare un topic non mio dove se ne parlava. Ho terminato la triennale in ingengeria giusto ieri, con una tirata finale di 12 esami, tirocinio e tesi in 8 mesi. Ho dovuto accettare 2 voti bassi ahimè, ma non reggevo più la mia stessa facoltà e dovevo chiudere.
Da un anno ho per la testa solo la voglia di iniziare fisica, per questo ho puntato a chiudere con ingegneria senza puntare ad un voto alto. Inizierei a 22 anni, con ammissione che può andare dal secondo al terzo anno, dipende dai responsabili e dal regolamento d'ateneo (tanto incerto e con continui problemi di coerenza).
Secondo voi ha senso una scelta di questo tipo? Economicamente vuol dire rimanere sulle spalle dei genitori per 2 anni in più del previsto (anche se tenterò di aiutarli nel poco tempo che avrò), ma da un punto di vista personale vorrebbe dire studiare quello che sono convinto essere la mia vera vocazione.
E' un rischio, certo, ma mi vengono i brividi se mi penso tra qualche anno laureato in ingegneria magistrale con una vita che so già non essere la mia.
So che è un quesito taaanto aperto, ma vorrei conoscere i vostri pareri e magari esperienze
Da un anno ho per la testa solo la voglia di iniziare fisica, per questo ho puntato a chiudere con ingegneria senza puntare ad un voto alto. Inizierei a 22 anni, con ammissione che può andare dal secondo al terzo anno, dipende dai responsabili e dal regolamento d'ateneo (tanto incerto e con continui problemi di coerenza).
Secondo voi ha senso una scelta di questo tipo? Economicamente vuol dire rimanere sulle spalle dei genitori per 2 anni in più del previsto (anche se tenterò di aiutarli nel poco tempo che avrò), ma da un punto di vista personale vorrebbe dire studiare quello che sono convinto essere la mia vera vocazione.
E' un rischio, certo, ma mi vengono i brividi se mi penso tra qualche anno laureato in ingegneria magistrale con una vita che so già non essere la mia.
So che è un quesito taaanto aperto, ma vorrei conoscere i vostri pareri e magari esperienze
Risposte
Lo farò, grazie del parere 
Intanto mi gusto 4 corsi della triennale e mi accontento.

Intanto mi gusto 4 corsi della triennale e mi accontento.
"Mattz":
@rggb, si esprima
Estremizzo: "non mi ci vedo tutta la vita a fare il fisico" (o il matematico). E cosa fa un fisico? E cosa fa un informatico? E che diamine farebbe un matematico, calcolare integrali tutta la vita?

Comunque intanto mi congratulo con te per essere diventato adulto, ché quelle che poni sono domande che ci pongono quando ci si accorge di certe cose. C'è chi ci arriva a 22 anni, chi a 16, chi a 30, chi oltre...
Ebbene ci sei arrivato: ascolta consigli, senti opinioni, valuta pro e contro e alla fine scegli: scegli tu.
Io non condivido molto l'idea "è bello avere due lauree". Punta subito a quello che vuoi fare, ora ti sembra difficile,
ma vedrai che quando riuscirai sarà una bella soddisfazione. E poi l'avere una laurea in informatica triennale sul tuo curriculum dimostra che non ti sei messo a girare i pollici per 8 anni.
Posso capire quanto sia frustrante quello che hai fatto, e personalmente penso sia una vera tortura psicologica:
si crea una certa distanza tra quello che stai facendo e quello che vorresti essere ed equivale a negarsi la libertà della scelta.
ma vedrai che quando riuscirai sarà una bella soddisfazione. E poi l'avere una laurea in informatica triennale sul tuo curriculum dimostra che non ti sei messo a girare i pollici per 8 anni.
Posso capire quanto sia frustrante quello che hai fatto, e personalmente penso sia una vera tortura psicologica:
si crea una certa distanza tra quello che stai facendo e quello che vorresti essere ed equivale a negarsi la libertà della scelta.
Intanto vi ringrazio molto per le risposte, è molto positivo avere sia pareri favorevoli che contrari.
@dzcosimo: tu, come molti altri che ho letto, hai messo in evidenza il fatto che senza ingegneria non mi sarei mai accorto che la strada giusta non è quella. Ed è senza dubbio vero. Quando ho iniziato puntavo a tutt'altro ed ero influenzato dai suggerimenti sbagliati della mia famiglia: "accetta tutto, laureati in fretta", ho poi visto che non è un bel modo di vivere. Si dice che chi studia sempre vive male: parzialmente vero. Trovo molto più frustrante accettare tutto e arrendersi alla strada più comoda.
Da un altro lato questa strada è anche quella che un domani potrebbe garantire un po' di soldi messi da parte, un lavoro normalissimo e una famiglia. Cosa che la mia scelta metterebbe un po' in pericolo (ma non è detto eh).
Penso che la cosa più ragionevole da fare sia provare a vedere se la mia università risolve il problema dei corsi del secondo semestre, seguibili pagando una retta. Se quei 4 esami (o 5) andassero bene, mi appassionassero fino in fondo, etc etc.. avrei risolto 2 problemi: recuperato 1 o 2 voti bassi che mi porto da ingegneria per la fretta e che mi disturbano assai, partirei inoltre un bel po' avvantaggiato in carriera univeritaria, con ancora 7-8 esami (massimo) da completare per la triennale.
La fortuna è che tutti i corsi a scelta mi verrebbero presi tra i voti più alti di ingegneria, quelli di informatica in particolare che sono sempre riconosciuti come insegnamenti importanti ovunque.
Mah, dipende dai regolamenti astrusi dell'università ora come ora
@dzcosimo: tu, come molti altri che ho letto, hai messo in evidenza il fatto che senza ingegneria non mi sarei mai accorto che la strada giusta non è quella. Ed è senza dubbio vero. Quando ho iniziato puntavo a tutt'altro ed ero influenzato dai suggerimenti sbagliati della mia famiglia: "accetta tutto, laureati in fretta", ho poi visto che non è un bel modo di vivere. Si dice che chi studia sempre vive male: parzialmente vero. Trovo molto più frustrante accettare tutto e arrendersi alla strada più comoda.
Da un altro lato questa strada è anche quella che un domani potrebbe garantire un po' di soldi messi da parte, un lavoro normalissimo e una famiglia. Cosa che la mia scelta metterebbe un po' in pericolo (ma non è detto eh).
Penso che la cosa più ragionevole da fare sia provare a vedere se la mia università risolve il problema dei corsi del secondo semestre, seguibili pagando una retta. Se quei 4 esami (o 5) andassero bene, mi appassionassero fino in fondo, etc etc.. avrei risolto 2 problemi: recuperato 1 o 2 voti bassi che mi porto da ingegneria per la fretta e che mi disturbano assai, partirei inoltre un bel po' avvantaggiato in carriera univeritaria, con ancora 7-8 esami (massimo) da completare per la triennale.
La fortuna è che tutti i corsi a scelta mi verrebbero presi tra i voti più alti di ingegneria, quelli di informatica in particolare che sono sempre riconosciuti come insegnamenti importanti ovunque.
Mah, dipende dai regolamenti astrusi dell'università ora come ora
Per imparare la fisica hai tutta la vita per farlo. Non vale la pena buttare una laurea come si deve in ingegneria per passare ora a fisica. Il mio consiglio è quello di completare gli studi ingegneristici e poi di procedere all'approfondimento della fisica.
E poi è bello avere in mano due lauree, una in ingegneria ed una in fisica.
P.S=per lauree io intendo sempre quelle complete.
E poi è bello avere in mano due lauree, una in ingegneria ed una in fisica.
P.S=per lauree io intendo sempre quelle complete.
Io credo che sarebbe un'ottima cosa, anche da un punto di vista lavorativo, che tu iniziassi fisica
Io ho avuto un problema simile: amando estremamente la matematica, da studente di ingegneria informatica ho spesso pensato di cambiar facoltà. Sono poi arrivato alla conclusione che se avessi fatto matematica avrei provato esattamente le stesse pulsioni verso ingegneria. Sto quindi tracciando la mia strada, in quello strano terreno che sta fra la tecnica teorica (ossimoro?
) e la matematica applicata, sperando in un futuro in un dottorato che mi permetta ulteriormente di esplorare questo terreno. Questo per dirti cosa? Che spesso per trovare la propria strada si devono fare spesso scelte strane, e non propriamente "le più brevi". L'importante è avere presente dove si è e dove si vuole andare a finire (più o meno
) poi la strada in qualche modo, con volontà e costanza, si trova
in bocca al lupo per tutto
P.S.: sono perfettamente d'accordo con te per quanto riguarda il lavoro: io ho la fortuna di essere fra quelle persone che vivono (ANCHE XD) per lavorare (ovvero per ora per studiare XD) e non lavorano per vivere. Penso che questo sia un salto di qualità fondamentale nella vita di una persona
Io ho avuto un problema simile: amando estremamente la matematica, da studente di ingegneria informatica ho spesso pensato di cambiar facoltà. Sono poi arrivato alla conclusione che se avessi fatto matematica avrei provato esattamente le stesse pulsioni verso ingegneria. Sto quindi tracciando la mia strada, in quello strano terreno che sta fra la tecnica teorica (ossimoro?


in bocca al lupo per tutto
P.S.: sono perfettamente d'accordo con te per quanto riguarda il lavoro: io ho la fortuna di essere fra quelle persone che vivono (ANCHE XD) per lavorare (ovvero per ora per studiare XD) e non lavorano per vivere. Penso che questo sia un salto di qualità fondamentale nella vita di una persona
@rggb, si esprima 
@ing
il ragionamento che fai è una possibilità. E' quello a cui pensavo 3 anni fa: avrei addirittura la possibilità di farmi un'anno di erasmus e in generale una vita da studente molto più leggera. Solo che dovrei convivere con una professione che non fa al caso mio per moooolti anni, praticamente arriverei a fare come troppi lavoratori: contare i giorni che mancano alla pensione (e questo praticamente da quando iniziano a lavorare).
8-10 ore al giorno per 5-6-7 giorni la settimana sono tutta la giornata praticamente. Una persona dormirà 8 ore per stare bene, 2 ore andranno via in pasti. Alla fine della giornata rimarranno 4-5 ore davvero libere per fare quello che si vuole, e questo per tutta la vita. Poi però le persone dicono: "è solo lavoro", "lavoro per vivere non vivo per lavorare", "ma quando andrò in pensione io farò...". La verità è che non ci si può permettere di fare un lavoro che non piace, andrà bene per un po', poi ti corrode da dentro e lascia solo un grande vuoto, un vuoto che con la pensione diventerà enorme perchè molto probabilmente si sarà persa anche l'unica attività giornaliera che si faceva.
Questo mi spaventa. Il minimizzare il ruolo del lavoro nella vita: lo fanno quasi tutti, ma non vuol dire sia vero. Vuol solo dire che troppi mentono a loro stessi. Per questo una volta compreso il campo che davvero mi formerebbe come persona (e non solo come lavoratore), faccio fatica a pensare al solo lavoro. Arriverei a 24 anni laureato nel migliore dei casi: poi? Poi è routine e ingannare il tempo se non fai quello che ti piace.
E' solo una considerazione personale, ma alla fine è una delle cose che mi ha dato da pensare. Non mi sono mai sentito più vivo degli ultimi 8 mesi, quando mi sono goduto ogni singolo istante libero nel caos degli esami da preparare. Avrei preferito non abbandonare ogni piccolo piacere giornaliero, ma l'ho fatto senza lagnarmi una volta e senza rimpianti. Questo sarebbe lo stato d'animo con cui affronterei fisica. E' un bel salto nel vuoto però

@ing
il ragionamento che fai è una possibilità. E' quello a cui pensavo 3 anni fa: avrei addirittura la possibilità di farmi un'anno di erasmus e in generale una vita da studente molto più leggera. Solo che dovrei convivere con una professione che non fa al caso mio per moooolti anni, praticamente arriverei a fare come troppi lavoratori: contare i giorni che mancano alla pensione (e questo praticamente da quando iniziano a lavorare).
8-10 ore al giorno per 5-6-7 giorni la settimana sono tutta la giornata praticamente. Una persona dormirà 8 ore per stare bene, 2 ore andranno via in pasti. Alla fine della giornata rimarranno 4-5 ore davvero libere per fare quello che si vuole, e questo per tutta la vita. Poi però le persone dicono: "è solo lavoro", "lavoro per vivere non vivo per lavorare", "ma quando andrò in pensione io farò...". La verità è che non ci si può permettere di fare un lavoro che non piace, andrà bene per un po', poi ti corrode da dentro e lascia solo un grande vuoto, un vuoto che con la pensione diventerà enorme perchè molto probabilmente si sarà persa anche l'unica attività giornaliera che si faceva.
Questo mi spaventa. Il minimizzare il ruolo del lavoro nella vita: lo fanno quasi tutti, ma non vuol dire sia vero. Vuol solo dire che troppi mentono a loro stessi. Per questo una volta compreso il campo che davvero mi formerebbe come persona (e non solo come lavoratore), faccio fatica a pensare al solo lavoro. Arriverei a 24 anni laureato nel migliore dei casi: poi? Poi è routine e ingannare il tempo se non fai quello che ti piace.
E' solo una considerazione personale, ma alla fine è una delle cose che mi ha dato da pensare. Non mi sono mai sentito più vivo degli ultimi 8 mesi, quando mi sono goduto ogni singolo istante libero nel caos degli esami da preparare. Avrei preferito non abbandonare ogni piccolo piacere giornaliero, ma l'ho fatto senza lagnarmi una volta e senza rimpianti. Questo sarebbe lo stato d'animo con cui affronterei fisica. E' un bel salto nel vuoto però
Penso sia una scelta personale... io, fossi in te, continuerei la strada intrapresa ...
Il lavoro non è tutto nella vita, serve per avere indipendenza economica e non necessariamente deve piacere, anzi solitamente non piace a nessuno lavorare...
Se continui con la magistrale sono altri tre anni, se sei fortunato riuscirai ad avere nel giro di pochi mesi un lavoro che ti permetterà di avere indipendenza economica, e dopo potrai comunque seguire la tua passione per la fisica, magari con più calma.
La scelta di ripartire da zero con fisica implica altri 5 anni di studio.... quindi rinunciare alle uscite con gli amici, allo sport, agli hobby,ecc... e per quanto una materia possa piacere, non dirmi che preferisci stare il sabato sera a studiare fisica piuttosto che uscire con gli amici!
O almeno io la vedo così....
Il lavoro non è tutto nella vita, serve per avere indipendenza economica e non necessariamente deve piacere, anzi solitamente non piace a nessuno lavorare...
Se continui con la magistrale sono altri tre anni, se sei fortunato riuscirai ad avere nel giro di pochi mesi un lavoro che ti permetterà di avere indipendenza economica, e dopo potrai comunque seguire la tua passione per la fisica, magari con più calma.
La scelta di ripartire da zero con fisica implica altri 5 anni di studio.... quindi rinunciare alle uscite con gli amici, allo sport, agli hobby,ecc... e per quanto una materia possa piacere, non dirmi che preferisci stare il sabato sera a studiare fisica piuttosto che uscire con gli amici!
O almeno io la vedo così....

"Mattz":
Io ho interesse nell'informatica, ma non mi ci vedo a fare l'informatico a vita.

"Mattz":
Io ho interesse nell'informatica, ma non mi ci vedo a fare l'informatico a vita. Vorrei arrivare -speriamo- alla vecchiaia avendo ammirato quante più cose possibile del mondo scientifico, mentre con ingegneria mi sposterei troppo verso la tecnica. Quando me ne sono reso conto mi sono spaventato infatti.
Quello che dici sembra una considerazione banale, ma mi sono accorto anche io che non lo è affatto: lo capisci solo dopo averci sbattuto la testa. C'è chi dice che ingegneria sia tutta fisica e matematica; queste voci spesso influenzano il nostro modo di pensare inducendoci a credere che questa scelta sia come non rinunciare sia all'una, sia all'altra.
Adesso certamente pensi di aver commesso un errore, e vedi il cambiare facoltà come una sconfitta.
Anche questi tre anni però sono stati essenziali perchè tu maturassi e capissi cosa volessi fare della tua vita,
l'importante è che tu l'abbia capito. E' difficile accettare di studiare per almeno altri quattro anni, ma sono sempre meglio di due di costrizioni! Altra cosa: non ti fare scrupoli per la questione economica, cerca di essere un pò più egoista da questo punto di vista. questi anni condizioneranno il resto del tuo futuro e ogno spesa è un investimento.
Sul versante retribuzioni non ci sono grandi guadagni per un ingegnere informatico in Italia, questo mi pare assodato.
Quello che voglio dire, secondo me, se non ha interesse, non ne vale la pena.
Per quanto riguarda l'età (hai solo 22 anni non 40) non vedo il problema,io ho iniziato a studiare ingegneria a 22 anni dopo aver lavorato per 3 anni e dopo essermi reso conto che quella non era la mia strada,ne ho 26 e ancora non ho finito,questo perchè voglio e devo essere economicamente indipendente e quindi di pomeriggio quasi tutti i giorni lavoro,quindi se vuoi puoi studiare e mantenerti con qualche lavoretto,ci metterai sicuramente più tempo ma almeno avrai fatto ciò che ti piace.
No beh non in anticipo, è che sono nato in dicembre quindi ho 22 anni da relativamente poco. Mi sono laureato con +5 mesi che sono considerati come ancora in corso, ma a tutti gli effetti sono sempre mesi in più.
L'unico motivo per cui ce l'ho fatta è stato il pensiero di avere una chance di cambiare, forse pure idealizzandolo.
Io ho interesse nell'informatica, ma non mi ci vedo a fare l'informatico a vita. Vorrei arrivare -speriamo- alla vecchiaia avendo ammirato quante più cose possibile del mondo scientifico, mentre con ingegneria mi sposterei troppo verso la tecnica. Quando me ne sono reso conto mi sono spaventato infatti.
Però fa paura seguire un percorso diverso dal normale. Al contempo so però che il percorso normale nel mio caso non mi porterebbe ad essere felice.
edit: quei 5-6 mesi sono dovuti al blocco completo e assurdo avuto al terzo anno, proprio quando mi sono reso conto di cos'è l'ingegneria e di cosa mi porterà a fare nella vita. Una specie di shock. Ancora rosico per quelle due sessioni d'esami perse, ma è stato allora che ho maturato un'idea più precisa delle mie aspirazioni
L'unico motivo per cui ce l'ho fatta è stato il pensiero di avere una chance di cambiare, forse pure idealizzandolo.
Io ho interesse nell'informatica, ma non mi ci vedo a fare l'informatico a vita. Vorrei arrivare -speriamo- alla vecchiaia avendo ammirato quante più cose possibile del mondo scientifico, mentre con ingegneria mi sposterei troppo verso la tecnica. Quando me ne sono reso conto mi sono spaventato infatti.
Però fa paura seguire un percorso diverso dal normale. Al contempo so però che il percorso normale nel mio caso non mi porterebbe ad essere felice.
edit: quei 5-6 mesi sono dovuti al blocco completo e assurdo avuto al terzo anno, proprio quando mi sono reso conto di cos'è l'ingegneria e di cosa mi porterà a fare nella vita. Una specie di shock. Ancora rosico per quelle due sessioni d'esami perse, ma è stato allora che ho maturato un'idea più precisa delle mie aspirazioni
Se ha senso lo puoi sapere solo tu! posso dire che in parte ti capisco, anche io ho provato le stesse cose.. non lascio ingegneria per il semplice fatto che c'è ancora qualcosa che mi piace e cerco di digerire il resto.
Di certo però, se avessi avuto un rigetto per ogni materia, avrei rinunciato molto prima di te, è dura laurearsi quando non si ha interesse. Come hai fatto a laurearti così presto alla triennale? in anticipo?
Non posso che consigliarti di seguire le tue aspirazioni, perchè tu possa realizzarti e tentare, senza rinunciare in partenza.
E ricorda che puoi riuscire solo dove metti la passione. In bocca al lupo!
Di certo però, se avessi avuto un rigetto per ogni materia, avrei rinunciato molto prima di te, è dura laurearsi quando non si ha interesse. Come hai fatto a laurearti così presto alla triennale? in anticipo?
Non posso che consigliarti di seguire le tue aspirazioni, perchè tu possa realizzarti e tentare, senza rinunciare in partenza.
E ricorda che puoi riuscire solo dove metti la passione. In bocca al lupo!