Esami -quello che ho imparato.
Vi sono cose che si possono imparare solo attraverso l'esperienza.
Se anche ti se ne parlasse, non sarebbe sufficiente.
Però il parlarne è utile a chi le sta vivendo, o le ha vissute, per orientarvisi.
Queste cose...: per esempio, ovvio, qualsiasi forma d'arte_
E, e non sembri "basso": -qualcosa di atletico; giocare a pallone...
Ora, voglio qui scrivere; stante pure l'esperienza questa ultima (stamane); di
ciò che ho imparato sugli esami universitari_ passandoci attraverso.
Appunto! come dicevo _a chi ha fatto simili esperienze (penso noi tutti); spero
le mie parole siano di aiuto a digerirle -e trarne fuori un bel guadagno.
Premetto che ho 39 anni: 3 anni fa mi iscrissi ad Ingegneria Meccanica. QUando
finìi il Liceo, nel 1990 _avevo poi seguito un corso universitario in Filosofia.
Parlo ora rispetto agli esami di Ingegneria -come penso sia per materie scientifiche -matematico/fisiche.
Era molto diverso a Filosofia -certo alcune cose valgono per qualsiasi corso.
I. quando studi, DIMENTICA circa l'esame; il voto; il professore... lo stai
facendo per te : acquisire competenze, conoscenze; comprensione.
-quindi è affar tuo regolarti sul soggetto; è affar tuo come usi la tua conoscenza.
Quando, per te stesso; nel tuo
corso di pensiero -sei soddisfatto; ciò in effetti è tutto. Questo conta.
II. Svolgi tanti esercizi: devi riconoscere "ad occhio" la questione che ti si proponga.
-Devi imparare ad "applicare"; stante aver appreso le leggi.
III. Trova metodi di verifica qualitativo/quantitativi dei risultati.
E trova un modo per poter guardare 'con distacco' quello che hai fatto -come fossi tu il ptrofessore chiamato a correggere/giudicare.
IV. Devi altresì imparare una "forma" di manifestazione di ciò che sai.
-spesso un professore (purtroppo!) è attaccato ad un certo
modo di esporre, presentare -e tende a respingere, come se tu fossi confuso seppure non lo sei, una forma 'aliena' a quella.
V. tutto questo PRIMA! -del compito.
VI. inoltre, devi imparare a svolgerlo "in tempo utile" (ahimé -che strXXXzXXXXta: -ricorda
che Leonardo! era biasimato, al tempo suo, perchè "produceva poco, e lentamente" tant'è che Vasari ebbe a prenderne le difese, e tra la diffidenza alle ragioni che questi adducesse).
VII. Non dimenticare -in mezzo a ciò, per-che stai acquisando quella conoscenza. E non dico soldi! o fama! o che.
Sto parlando di: capire... qualcosa del 'mondo'.
VIII. -Oh! fatto?
IX. -Stai tranquillissimo! Sereno, fresco... -quella mattina, sta' come un atleta
prima della corsa dei 100 metri.
Rilassato. Non preoccupato.
Store energy, don't waste it!
X. prendi lo svolgimento come un gioco che ti sia proposto.
O -imparzialmente completamente -riesci a trovare l'interessante _della "questione" propostati.
-E non pensare a "te stesso"! L'esame dev'essere per lo più una passeggiata.
XI. E' andata -hai consegnato. Ora inizierà (heh, heh!) il 'tempo dei dolori' -perchè,
se sei preparato, ma hai fatto errori -probabilmente ti verranno in mente, te ne accorgerai, nelle
prossime 4-5 ore.
XII. E pazienza! -Non so
se hai 20 anni, e "la scuola "per te è ancora
quel 'Moloch' oppressivo-punitivo , come una delle due estremità dello stesso bastone, fasullo! di cui l'altra è:
Compiacitivo, vano-pomposo; lezioso e lusinghiero. E fomentatore di ogni ignoranza: -spocchia, presunzione; dogmatismo; auto-indilgenza;
a-criticità...; supponenza, sufficianza... (! -"The Hell!").
No! Imbattersi in "errori", correzioni, E'PARTE INTEGRANTE della didattica. E' il tuo lavoro.
sii professionale: considera; valuta; impara.
Vuoi diventare competente: fallo.
Non mi importa la "superstizione": questo è
generale, essenziale: Buona Fortuna.
Dico: davvero -non ristretto all'ambito parziale e relativo dell'Università.
Fortuna in reale senso, non "accidente".
E- quando mi dicono "in bocca al lupo", io rispondo:
Viva il lupo! (amo il lupo).
Alas!
Invito gli utenti del forum, studenti -dottorandi, docenti; ricercatori; o nulla di questo.
-A scrivere qui cosa loro abbian tratto, siccome io feci di cosa io.
Grazie.
Se anche ti se ne parlasse, non sarebbe sufficiente.
Però il parlarne è utile a chi le sta vivendo, o le ha vissute, per orientarvisi.
Queste cose...: per esempio, ovvio, qualsiasi forma d'arte_
E, e non sembri "basso": -qualcosa di atletico; giocare a pallone...
Ora, voglio qui scrivere; stante pure l'esperienza questa ultima (stamane); di
ciò che ho imparato sugli esami universitari_ passandoci attraverso.
Appunto! come dicevo _a chi ha fatto simili esperienze (penso noi tutti); spero
le mie parole siano di aiuto a digerirle -e trarne fuori un bel guadagno.
Premetto che ho 39 anni: 3 anni fa mi iscrissi ad Ingegneria Meccanica. QUando
finìi il Liceo, nel 1990 _avevo poi seguito un corso universitario in Filosofia.
Parlo ora rispetto agli esami di Ingegneria -come penso sia per materie scientifiche -matematico/fisiche.
Era molto diverso a Filosofia -certo alcune cose valgono per qualsiasi corso.
I. quando studi, DIMENTICA circa l'esame; il voto; il professore... lo stai
facendo per te : acquisire competenze, conoscenze; comprensione.
-quindi è affar tuo regolarti sul soggetto; è affar tuo come usi la tua conoscenza.
Quando, per te stesso; nel tuo
corso di pensiero -sei soddisfatto; ciò in effetti è tutto. Questo conta.
II. Svolgi tanti esercizi: devi riconoscere "ad occhio" la questione che ti si proponga.
-Devi imparare ad "applicare"; stante aver appreso le leggi.
III. Trova metodi di verifica qualitativo/quantitativi dei risultati.
E trova un modo per poter guardare 'con distacco' quello che hai fatto -come fossi tu il ptrofessore chiamato a correggere/giudicare.
IV. Devi altresì imparare una "forma" di manifestazione di ciò che sai.
-spesso un professore (purtroppo!) è attaccato ad un certo
modo di esporre, presentare -e tende a respingere, come se tu fossi confuso seppure non lo sei, una forma 'aliena' a quella.
V. tutto questo PRIMA! -del compito.
VI. inoltre, devi imparare a svolgerlo "in tempo utile" (ahimé -che strXXXzXXXXta: -ricorda
che Leonardo! era biasimato, al tempo suo, perchè "produceva poco, e lentamente" tant'è che Vasari ebbe a prenderne le difese, e tra la diffidenza alle ragioni che questi adducesse).
VII. Non dimenticare -in mezzo a ciò, per-che stai acquisando quella conoscenza. E non dico soldi! o fama! o che.
Sto parlando di: capire... qualcosa del 'mondo'.
VIII. -Oh! fatto?
IX. -Stai tranquillissimo! Sereno, fresco... -quella mattina, sta' come un atleta
prima della corsa dei 100 metri.
Rilassato. Non preoccupato.
Store energy, don't waste it!
X. prendi lo svolgimento come un gioco che ti sia proposto.
O -imparzialmente completamente -riesci a trovare l'interessante _della "questione" propostati.
-E non pensare a "te stesso"! L'esame dev'essere per lo più una passeggiata.
XI. E' andata -hai consegnato. Ora inizierà (heh, heh!) il 'tempo dei dolori' -perchè,
se sei preparato, ma hai fatto errori -probabilmente ti verranno in mente, te ne accorgerai, nelle
prossime 4-5 ore.
XII. E pazienza! -Non so
se hai 20 anni, e "la scuola "per te è ancora
quel 'Moloch' oppressivo-punitivo , come una delle due estremità dello stesso bastone, fasullo! di cui l'altra è:
Compiacitivo, vano-pomposo; lezioso e lusinghiero. E fomentatore di ogni ignoranza: -spocchia, presunzione; dogmatismo; auto-indilgenza;
a-criticità...; supponenza, sufficianza... (! -"The Hell!").
No! Imbattersi in "errori", correzioni, E'PARTE INTEGRANTE della didattica. E' il tuo lavoro.
sii professionale: considera; valuta; impara.
Vuoi diventare competente: fallo.
Non mi importa la "superstizione": questo è
generale, essenziale: Buona Fortuna.
Dico: davvero -non ristretto all'ambito parziale e relativo dell'Università.
Fortuna in reale senso, non "accidente".
E- quando mi dicono "in bocca al lupo", io rispondo:
Viva il lupo! (amo il lupo).
Alas!
Invito gli utenti del forum, studenti -dottorandi, docenti; ricercatori; o nulla di questo.
-A scrivere qui cosa loro abbian tratto, siccome io feci di cosa io.
Grazie.
Risposte
"orazioster":
"fare tanti esercizi" ho
trovato serve molto per affrontare gli esami ad Ingegneria, infatti.
Perchè ti permette di decifrare velocemente la situazione fisica che ti è proposta; -riconoscere
cioè come applicare le nozioni teoriche che hai imparato.
[...]
Io e @melia stavamo infatti parlando di matematica e di come le cose siano leggermente diverse. È evidente che ogni corso di studio ha le sue peculiarità e ciò che va bene per uno potrebbe non andare per un altro. Non era nostra intenzione essere polemici o dire che per ingegneria non possa essere utile.
Mi va bene adottare lo stile 'breve, chiaro e conciso'.
Solo che non capisco perchè solo quello sia ammesso.
@orazio: Senti, detto proprio brutalmente: con questo modo di scrivere ti rendi ridicolo, e inoltre è grammaticalmente tutto sbagliato. Tu pensi di esprimerti "teatralmente" ma sortisci solo un effetto comico, sembra di leggere una caricatura. Questo hanno cercato diplomaticamente di dirti gli altri utenti, ma tu non hai recepito, e allora te lo dico io in modo diretto. Probabilmente questo ti offenderà e me ne dispiace sinceramente, ma qualcuno doveva pur dirtelo.
cosa ho imparato??? tutte le cose che hai detto.
c'è un problema, però.
non ho imparato a metterle in pratica.
c'è un problema, però.
non ho imparato a metterle in pratica.
"fare tanti esercizi" ho
trovato serve molto per affrontare gli esami ad Ingegneria, infatti.
Perchè ti permette di decifrare velocemente la situazione fisica che ti è proposta; -riconoscere
cioè come applicare le nozioni teoriche che hai imparato.
P.S. detesto le polemiche; e chiedo scusa per quanto io stesso possa essere stato aspro.
OT; probabilmente pure noioso:
Au Revoir.
trovato serve molto per affrontare gli esami ad Ingegneria, infatti.
Perchè ti permette di decifrare velocemente la situazione fisica che ti è proposta; -riconoscere
cioè come applicare le nozioni teoriche che hai imparato.
P.S. detesto le polemiche; e chiedo scusa per quanto io stesso possa essere stato aspro.
OT; probabilmente pure noioso:
Au Revoir.
"@melia":
Caro Ingeman, sono parzialmente d'accordo con te: non serve fare 1000000 di esercizi, per analisi II credo di averne fatti una ventina, non di più. Solo che ogni esercizio mi ha preso una buona mezza giornata, se non una giornata intera, perché, dopo aver risposto alle consegne, mi ponevo una serie di domande che servivano ad estendere il singolo esercizio a tutta una casistica. Un altro consiglio che forse qualcuno ha già dato: non scindere mai la teoria dagli esercizi.
Si, infatti ero stato io che commentando il fare tanti esercizi avevo appunto detto che se inizialmente servivano per imparare i "trucchi del mestiere" dal secondo anno in poi, almeno a matematica, lo scopo degli esercizi era principalmente mostrare la teoria e in alcuni casi a farti osservare controesempi, casi particolari, proprietà degli oggetti matematici che per questioni di spazio non fanno parte della teoria...
D'altra parte oggetti come i gruppi, gli anelli o gli spazi topologici li capisci davvero quando cominci a capire come "giocarci". E non si può certo fare solo leggendo la teoria. Serve, se non proprio fare materialmente gli esercizi almeno ragionarci sopra. Su questo aspetto devo dire che anche rispondere a matematicamente sugli argomenti che conosci ti aiuta a capirli meglio

Riguardo ai teoremi di analisi I, anche se senza dubbio le dimostrazioni hanno principalmente scopi teorici (dire per l'esame è eccessivo perché un matematico impara un certo metodo di dimostrazione) ma i teoremi possono anche avere risvolti pratici. Seppur spesso non si usino direttamente possono, alle volte, rendere banale un esercizio eliminando tutta una serie di calcoli che finirebbero per confermarti il teorema. Essere troppo meccanici nelle risoluzioni spesso ti rende cieco alle "scorciatoie".
E poi comunque i teoremi di analisi I li ritrovi in analisi numerica, calcolo delle probabilità, fisica, meccanica razionale e ovviamente i corsi di analisi. E questo solo in matematica ma li ritrovi anche in altri ambiti.
Concordo con Zero87, non mi sembra che i consigli dati siano poi così utili. Mi sembrano cose abbastanza ovvie. Mi sento invece di dare un consiglio che diventa sempre più utile, più si avanza nella propria vita universitaria e poi nel mondo del lavoro:
1. Imparare a scrivere in italiano e inglese tecnico. Sia in ambito accademico che lavorativo, è spesso necessario presentare i propri risultati in articoli, presentazioni, relazioni.. È quindi necessario imparare ad utilizzare il linguaggio corretto in base al target di riferimento, a strutturare e formattare il testo in modo da facilitare la comprensione del messaggio, ad apprezzare le differenze tra i vari tipi mezzo di comunicazione utilizzato e così via. In un testo tecnico lo scopo è quello di veicolare informazioni e lo stile deve quindi essere adeguato a questo obiettivo. Per questo motivo un testo scientifico deve essere il più possibile semplice, deve utilizzare un lessico adeguato alla situazione, preferire frasi attive alle passive, preferire frasi brevi e con poche subordinate... Al di fuori dell'ambito lavorativo/accademico (anche su questo forum quindi) si può usare qualsiasi stile, ma è fondamentale imparare a scrivere in modo corretto questo genere di testi quando la situazione lo richiede.
P.S. Potrebbe sembrare un critica e un tentativo di ravvivare la discussione sullo stile. Ma non vuole esserlo e non mi interessa lo stile di orazioster. È però una cosa che ritengo importante e che viene spesso tralasciata. So però che in alcuni corsi di ingegneria si cerca di insegnare a scrivere in questo modo (so che esiste al Politecnico di Torino perché l'ho frequentato).
1. Imparare a scrivere in italiano e inglese tecnico. Sia in ambito accademico che lavorativo, è spesso necessario presentare i propri risultati in articoli, presentazioni, relazioni.. È quindi necessario imparare ad utilizzare il linguaggio corretto in base al target di riferimento, a strutturare e formattare il testo in modo da facilitare la comprensione del messaggio, ad apprezzare le differenze tra i vari tipi mezzo di comunicazione utilizzato e così via. In un testo tecnico lo scopo è quello di veicolare informazioni e lo stile deve quindi essere adeguato a questo obiettivo. Per questo motivo un testo scientifico deve essere il più possibile semplice, deve utilizzare un lessico adeguato alla situazione, preferire frasi attive alle passive, preferire frasi brevi e con poche subordinate... Al di fuori dell'ambito lavorativo/accademico (anche su questo forum quindi) si può usare qualsiasi stile, ma è fondamentale imparare a scrivere in modo corretto questo genere di testi quando la situazione lo richiede.
P.S. Potrebbe sembrare un critica e un tentativo di ravvivare la discussione sullo stile. Ma non vuole esserlo e non mi interessa lo stile di orazioster. È però una cosa che ritengo importante e che viene spesso tralasciata. So però che in alcuni corsi di ingegneria si cerca di insegnare a scrivere in questo modo (so che esiste al Politecnico di Torino perché l'ho frequentato).
Ti correggo nuovamente, è la loro dimostrazione che, spesso, ha finalità solo teorica.
O forse parliamo lingue diverse, visto che mi sembra di capire che fai ingegneria, mentre io parlo da matematico.
O forse parliamo lingue diverse, visto che mi sembra di capire che fai ingegneria, mentre io parlo da matematico.
Si in effetti c'hai ragione bisogna ragionarci sopra a ogni esercizio è l'unica altrimenti sono sempre sorprese, certo che però come teoria devo dire che ci sono molti teoremi per esempio in Analisi uno che hanno una finalità solo teorica per l'orale
Caro Ingeman, sono parzialmente d'accordo con te: non serve fare 1000000 di esercizi, per analisi II credo di averne fatti una ventina, non di più. Solo che ogni esercizio mi ha preso una buona mezza giornata, se non una giornata intera, perché, dopo aver risposto alle consegne, mi ponevo una serie di domande che servivano ad estendere il singolo esercizio a tutta una casistica. Un altro consiglio che forse qualcuno ha già dato: non scindere mai la teoria dagli esercizi.
Altro consiglio per gli esami:
Studia pure quanto vuoi fino a sfondarti , ma tanto quello che conta è la fortuna, puoi aver fatto 1000000 esercizi ma comunque trovi sempre quello che non hai mai fatto , e questo capita soprattutto nelle materie matematiche proprio perchè all'università non si ha mai tempo di studiare niente affondo ,ma devi fare tutto di fretta
Studia pure quanto vuoi fino a sfondarti , ma tanto quello che conta è la fortuna, puoi aver fatto 1000000 esercizi ma comunque trovi sempre quello che non hai mai fatto , e questo capita soprattutto nelle materie matematiche proprio perchè all'università non si ha mai tempo di studiare niente affondo ,ma devi fare tutto di fretta
Riguardo al topic, tralasciando la forma, secondo me è utile fino ad un certo punto. Mi spiego meglio, è utile per gli studenti delle scuole superiori o per quelli iscritti al primo anno perché alla fine quelli che è da un po' che si trovano in ambiente universitario, certe cose le hanno acquisite con l'esperienza.
Tuttavia mi sento di ringraziare vict85 per la traduzione in italiano corrente.
Tuttavia mi sento di ringraziare vict85 per la traduzione in italiano corrente.
Guardate, non è importante granchè che uno
abbia opinioe "sì" oppure "no"; all'immediato; rispetto a qualcosa o qualcuno.
La cosa, per me (per carita! giudizio mio!) grave; è farne
questione di
ferro e di fuoco contro un altro.
Quetso non è innocente affatto.
Bah! per tutta onestà, vi dico pure che ho
esposto la discussione "al sole". Cioè
vuol dire in pubblico;_ così.
Perchè spesso o non si sa, o lo si vuole dimenticare, che si parla in pubblico.
E questo "pubblico" non è quello che s'immagina.
abbia opinioe "sì" oppure "no"; all'immediato; rispetto a qualcosa o qualcuno.
La cosa, per me (per carita! giudizio mio!) grave; è farne
questione di
ferro e di fuoco contro un altro.
Quetso non è innocente affatto.
Bah! per tutta onestà, vi dico pure che ho
esposto la discussione "al sole". Cioè
vuol dire in pubblico;_ così.
Perchè spesso o non si sa, o lo si vuole dimenticare, che si parla in pubblico.
E questo "pubblico" non è quello che s'immagina.
Rispondo e poi smetto...
[OT]
Beh... Quella è l'impressione che mi ha dato il tuo stile. Non tiriamo in ballo le figure retoriche: se le usi una o due volte sono figure retoriche ma se le usi sempre nello stesso modo allora puoi dare l'impressione di non conoscere la regola che stai volontariamente rompendo.
A parte che le due cose non hanno certo la stessa importanza non vedo come tu abbia potuto testare la mia conoscenza retorica.
No, la poca abilità alla tastiera genera errori grammaticali (e sopratutto ortografici) sparsi e poco ripetitivi. Mi riferivo proprio al tuo stile di scrittura e dalle tue decisioni retoriche.
No, forse mi sono espresso male. Intendevo solo dire che sembrava che ti stessi "atteggiando". Non mettevo in dubbio la tua moralità. Se ti ho dato questa impressione scusa. Volevo semplicemente dire che uno stile meno retorico e più C-B-S (clarity, brievity and sincerity) sarebbe più apprezzato e meno frainteso.
Mi lascia totalmente indifferente la cosa.
P.S: C-B-S è uno stile di comunicazione abbastanza codificato e quindi non fraintendere il sincerity finale. Si riferisce allo stile di comunicazione utilitaristico americano.
[/OT]
[OT]
"orazioster":
Non cerco di imitare alcunchè: scrivo come mi piace.
La "dimenticanza del passivo" si chiama "ellissi"; etc.
Beh... Quella è l'impressione che mi ha dato il tuo stile. Non tiriamo in ballo le figure retoriche: se le usi una o due volte sono figure retoriche ma se le usi sempre nello stesso modo allora puoi dare l'impressione di non conoscere la regola che stai volontariamente rompendo.
Mi si accusa di scarsa conoscenza grammaticale, ma allora replico con: -e quale conoscenza retorica si abbia, allora?
A parte che le due cose non hanno certo la stessa importanza non vedo come tu abbia potuto testare la mia conoscenza retorica.
Forse tanta ignoranza grammaticale è poca abilità di digitazione alla tastiera.

Sono molto colpito da questa inaspettata accusa "morale"!
Addirittura "prendessi in giro"! Ma per favore!
No, forse mi sono espresso male. Intendevo solo dire che sembrava che ti stessi "atteggiando". Non mettevo in dubbio la tua moralità. Se ti ho dato questa impressione scusa. Volevo semplicemente dire che uno stile meno retorico e più C-B-S (clarity, brievity and sincerity) sarebbe più apprezzato e meno frainteso.
Ed il tuo ignorante di grammatica lavora (all'occasione) come giornalista.
Mi lascia totalmente indifferente la cosa.
P.S: C-B-S è uno stile di comunicazione abbastanza codificato e quindi non fraintendere il sincerity finale. Si riferisce allo stile di comunicazione utilitaristico americano.
[/OT]
Mi permetto di riassumere in poche parole (o a volte riportare con piccole correzioni o tagli) quello che penso sia il senso dei tuoi 12 punti così da commentarli.
Concordo
Non sono sicuro che il senso fosse proprio questo; comunque commento questa frase. Io penso che per ingegneria possa essere una cosa giusta ma in matematica penso sia corretta solo per i primi esami. Con il passare del tempo fare tanti esercizi ha più che altro lo scopo di mettere alla prova ciò che sai e farti comprendere aspetti della teoria che ancora non hai capito bene.
Sì e no, in matematica vale solo in parte. Anche qui soprattutto nei primi corsi. In generale penso sia importante avere una visione completa del problema in modo da capire se ciò che stai dicendo ha senso o meno. Per esempio in geometria avere una visione mentale di come sono messi tutti i vari "pezzi del problema". Con il passare del tempo i risultati numerici sono sempre più rari e non sempre così significativi.
concordo.
Questo non è proprio un punto...
Ovvio ma penso che sia collegato al fare molti esercizi del punto II, è quasi una ripetizione.
Più che altro direi di non farlo per soldi, fama o gloria. In matematica non impari qualcosa del mondo ma solo sulla matematica
(o almeno per gli algebristi
). Comunque concordo abbastanza.

Concordo
Lo trovo un buon consiglio
Concordo.
Mah... Non penso che ci sia molto da aggiungere. Forse solo di prendersi le proprie responsabilità cercando di affrontare i propri fallimenti in sfide e non in muri invalicabili.
I. Studia per te stesso e non per sostenere l'esame. L'importante è essere soddisfatto di ciò che sai e non del voto in sé.
Concordo
II. Dopo aver imparato la teoria fai molti esercizi in modo da comprendere ad occhio ciò che devi fare
Non sono sicuro che il senso fosse proprio questo; comunque commento questa frase. Io penso che per ingegneria possa essere una cosa giusta ma in matematica penso sia corretta solo per i primi esami. Con il passare del tempo fare tanti esercizi ha più che altro lo scopo di mettere alla prova ciò che sai e farti comprendere aspetti della teoria che ancora non hai capito bene.
III. Trova dei modi in cui poter controllare i risultati che ti sono venuti senza dover rifare tutti i calcoli. E trova un modo per immedesimarti nel professore nell'atto di correggere il tuo compito.
Sì e no, in matematica vale solo in parte. Anche qui soprattutto nei primi corsi. In generale penso sia importante avere una visione completa del problema in modo da capire se ciò che stai dicendo ha senso o meno. Per esempio in geometria avere una visione mentale di come sono messi tutti i vari "pezzi del problema". Con il passare del tempo i risultati numerici sono sempre più rari e non sempre così significativi.
IV. Devi cercare di capire come il professore vuole che gli argomenti gli vengano esposti.
concordo.
V. tutto questo PRIMA! -del compito.
Questo non è proprio un punto...
VI. Devi cercare di fare il compito nel tempo richiesto

VII. Non dimenticarti che lo stai facendo per imparare qualcosa del mondo.
Più che altro direi di non farlo per soldi, fama o gloria. In matematica non impari qualcosa del mondo ma solo sulla matematica


VIII. -Oh! fatto?

IX. - Cerca di arrivare all'esame il più riposato e rilassato possibile.
Concordo
X. Prendi l'esame come una sfida. Cerca di trovare interesse nei problemi che ti sono stati proposti.
Lo trovo un buon consiglio
XI. Nelle ore dopo l'esame ti verranno in mente tutti gli errori che avrai fatto.
XII. E pazienza! Imbattersi in "errori", correzioni, È PARTE INTEGRANTE della didattica. E' il tuo lavoro. Sii professionale: considera, valuta e impara.
Concordo.
Mah... Non penso che ci sia molto da aggiungere. Forse solo di prendersi le proprie responsabilità cercando di affrontare i propri fallimenti in sfide e non in muri invalicabili.
[OT]
Passami la battuta, ma non che di questi tempi sia gran credenziale questa...
La questione è che in molte occasioni la "forma" è importante per veicolare messaggi.
Questo fatto basilare, tipicamente, è ignorato da chi ha una concezione "estetica" della scrittura: un po' come la destinazione d'uso di un edificio è ignorata da alcuni architetti, che così progettano spazi inutilizzabili e condannati all'oblio.
Questa era l'essenza della mia critica; dispiace che si sia scesi su un piano più basso.
[/OT]
[mod="gugo82"]Ad ogni modo, invito a moderare i toni.
E cerchiamo di rientrare IT.[/mod]
"orazioster":
Ed il tuo ignorante di grammatica lavora (all'occasione) come giornalista.
Passami la battuta, ma non che di questi tempi sia gran credenziale questa...

La questione è che in molte occasioni la "forma" è importante per veicolare messaggi.
Questo fatto basilare, tipicamente, è ignorato da chi ha una concezione "estetica" della scrittura: un po' come la destinazione d'uso di un edificio è ignorata da alcuni architetti, che così progettano spazi inutilizzabili e condannati all'oblio.
Questa era l'essenza della mia critica; dispiace che si sia scesi su un piano più basso.
[/OT]
[mod="gugo82"]Ad ogni modo, invito a moderare i toni.
E cerchiamo di rientrare IT.[/mod]
"orazioster":
Non sono d'accordo affatto, con qualcosa scritto sopra.
Non cerco di imitare alcunchè: scrivo come mi piace.
La "dimenticanza del passivo" si chiama "ellissi"; etc.
Mi si accusa di scarsa conoscenza grammaticale, ma allora replico con: -e quale conoscenza retorica si abbia, allora?
Forse tanta ignoranza grammaticale è poca abilità di digitazione alla tastiera.
Sono molto colpito da questa inaspettata accusa "morale"!
Addirittura "prendessi in giro"! Ma per favore!
Magari -come scrivo -E: RIPETO:
non per alcuna "imitazione" o "affettazione".
-non piace. Va bene.
Ma accusarmi di cotanto male, che c'entra?
Ed il tuo ignorante di grammatica lavora (all'occasione) come giornalista.
Orazio, sicuramente la mia non era una critica e trovo comunque che il tuo stile di
scrittura sia, per quanto singolare, chiaro, e ho sicuramente apprezzato (per tornare
in tema) i consigli e la tua condivisione sugli esami universitari (ma non solo....).
"orazioster":
Magari -come scrivo -E: RIPETO:
non pè alcuna "imitazione" o "affettazione".
-non piace. Va bene.
Ma accusarmi di cotanto male, che c'entra?
No, no, per carità, non facciamo polemiche. Il regolamento dice di scrivere in italiano ma non specifica di quale secolo.
L'importante è che sia italiano, poi ok...
E comunque se non va contro regolamento lasciamo perdere lo stile e pensiamo di rispondere riguardo ai contenuti. Tuttavia mi sorge spontaneo chiedermi (senza offesa) se orazioster nella sua vita reale parli anche così e cosa gli dicano gli altri...
[EDIT] Ho visto l'intervento di GundamRX91 dopo del mio e concordo appieno.
"gugo82":
[OT]
@GundamRX91: Insomma, ti ricorda di qualcosa che non ricordi... Divertente!
[/OT]
Buffo, pero' e' cosi'

"vict85":
[quote="GundamRX91"]gugo mi chiedi troppo, ormai son passati oltre 20 anni dai tempi delle scuole superiori, pero' sicuramente leggendo qualche autore classico si dovrebbe un po' ritrovare lo stile "sconnesso" di orazio
Ma Orazio non scriveva il latino? Secondo me si avvicina maggiormente allo stile di Galileo.[/quote]
per orazio intendevo il nostro amico orazioster

Stasera chiedo al maggiore esperto in materia che conosco: mia moglie!!!!! Sicuramente mi bacchettera' per la mia ignoranza e poi vi rispondo

Non sono d'accordo affatto, con qualcosa scritto sopra.
Non cerco di imitare alcunchè: scrivo come mi piace.
La "dimenticanza del passivo" si chiama "ellissi"; etc.
Mi si accusa di scarsa conoscenza grammaticale, ma allora replico con: -e quale conoscenza retorica si abbia, allora?
Forse tanta ignoranza grammaticale è poca abilità di digitazione alla tastiera.
Sono molto colpito da questa inaspettata accusa "morale"!
Addirittura "prendessi in giro"! Ma per favore!
Magari -come scrivo -E: RIPETO:
non per alcuna "imitazione" o "affettazione".
-non piace. Va bene.
Ma accusarmi di cotanto male, che c'entra?
Ed il tuo ignorante di grammatica lavora (all'occasione) come giornalista.
Non cerco di imitare alcunchè: scrivo come mi piace.
La "dimenticanza del passivo" si chiama "ellissi"; etc.
Mi si accusa di scarsa conoscenza grammaticale, ma allora replico con: -e quale conoscenza retorica si abbia, allora?
Forse tanta ignoranza grammaticale è poca abilità di digitazione alla tastiera.
Sono molto colpito da questa inaspettata accusa "morale"!
Addirittura "prendessi in giro"! Ma per favore!
Magari -come scrivo -E: RIPETO:
non per alcuna "imitazione" o "affettazione".
-non piace. Va bene.
Ma accusarmi di cotanto male, che c'entra?
Ed il tuo ignorante di grammatica lavora (all'occasione) come giornalista.