Emergenza abitativa

marco2132k
Buondì. Avete probabilmente sentito tutti/e (spero) che in alcune città del veneto (Padova e Bologna) si è ripresentato in maniera molto forte il problema della carenza di alloggi per studenti. Per dire, io è da fine luglio che cerco una stanza, ma non ho ancora trovato nulla: la domanda è enorme, e i prezzi sono gonfiati (appunto, perché la domanda è enorme, ma anche perché alcuni appartamenti -prima catapecchie letteralmente da denuncia- sono stati ristrutturati grazie al bonus per l'edilizia e adesso i proprietari si rifiutano di proporre un contratto a canone concordato per studenti, eccetera eccetera).

Al momento faccio il pendolare, ma la cosa non è sostenibile (se va bene, ho in tutto tre orette di viaggio e se va male per ritardi ecc. ne faccio tre e mezza/quattro praticamente in piedi fra treno strada e battello). Questa situazione invece perdurerà anche il prossimo semestre, e questo è un problema perché adesso non so se bloccare una casa per febbraio o marzo, e rinunciare praticamente a due mesi di studio come Cristo comanda, o, appunto, continuare a cercare pure sapendo che non c'è nulla.

Che si fa in questi casi? C'è gente che sta rinunciando a studiare nell'ateneo che ha scelto all'inizio per questo motivo...

Risposte
impe1
"Quinzio":

In tutto cio' credevo che il covid, siccome "non tutto il male vien per nuocere", avesse dato una buona spallata a questo mercato turpe di giovani disperati in cerca di un loculo dove dormire e, forse, studiare.


Ottimista :-D

"Quinzio":
E che avesse sdoganato una volta per tutte il concetto che si puo' e si dovrebbe studiare soprattutto a casa.


...e nelle biblioteche vicino casa! Che dovrebbero essere dei luoghi sacri, luoghi di rifugio per molti ragazzi, ma che purtroppo spesso sono minuscole o sovraffollate, aperte per poche ore, o addirittura non ci sono...

Ma vabè, come hai detto te...

"Quinzio":

Ognuno si arrangia come puo'.

impe1
Sono uno studente di un corso di laurea magistrale di Padova.
Ti capisco benissimo. Anche io sto cercando una stanza singola da due mesi e non trovo nulla.

Trovo solo stanze singole che vengono affittate solo a ragazze (sono un ragazzo), e stanze singole a prezzi che non mi posso permettere (over €450).
Attualmente vivo in Toscana e sto seguendo le lezioni a distanza.
Per quanto riguarda il mio corso di laurea, i professori sono molto disponibili e in gamba, e le lezioni in modalità duale stanno procedendo molto bene. Forse anche loro sono a conoscenza dell'assenza di alloggi per studenti a Padova, chissà.

"marco2132k":
Insomma, mi girerebbero abbastanza a dover mollare e andare in un altra città. Più che altro, secondo te/voi ha senso andare in un altro posto dove sono certo che riesco a bloccare una casa sicura per i prossimi \( n \) anni, e farlo entro dicembre (a fare le carte per il cambio ci vuole un attimo, non è questo il punto; dicembre è la data più in là entro il quale questo si può fare), oppure è meglio stare dove sono ora cercando di accaparrarmi un posto da collegh* per gennaio/febbraio/marzo? (Cosa che è possibile mi riesca a fare, ma io durante la sessione volevo stare comunque a Padova/?)



Quello che preferisci e che è meglio per te, purtroppo o per fortuna, lo puoi sapere solo te...
Io per adesso ti consiglierei di continuare ad "approfittare" della didattica duale, di seguire le lezioni a distanza e di aspettare.

Per quanto mi riguarda, io fooooorse ho trovato una stanza singola.........peccato che è libera dal primo Marzo. In ogni caso, cercherò di prenotarla quanto prima.
Data che fino ad allora trovare un alloggio sembra ai limiti dell'impossibile, verrò a Padova solo per fare gli esami pagando un ostello.

gabriella127
"marco2132k":
da quello che ho visto non è indolore garantire contemporaneamente la lezione in presenza e online.


Infatti, credo comporti complicazioni, conosco qualche professore che non vuole fare didattica mista, o tutto online o tutto in presenza.

marco2132k
@gabriella127 Appunto, è proprio quello che dico io. Sennò esistono le università telematiche; chi vuole seguire da casa si può iscrivere lì, anche perché da quello che ho visto non è indolore garantire contemporaneamente la lezione in presenza e online.

Ora provo a guardare meglio su come sono messi sia provincia di Padova che altrove... In caso per un po' mi pag(an)o il bus.

gabriella127
"marco2132k":

Per questo chiedevo se magari sapete se in una città (con un'università) più piccola si vive meglio. L'unipd (almeno ora è così, prima non lo so) ha il triplo degli studenti che riesce ad accomodare (nei dormitori/nelle aule/nelle mense/nelle biblioteche).


Se vuoi posso informarmi della situazione alloggi universitari a Pisa, ho nipote universitario e parenti lì.
Come città, si vive bene, molto comoda, carina, piacevole e con tutto a portata di mano a piedi, e bei dintorni.
Non è cara, intendo come costo della vita, almeno non lo era, e almeno rispetto a Roma, che è cara.
Una volta era un mortorio, molti anni fa, la sera alle otto in giro solo gruppi di parà in libera uscita.
Ora è molto cambiata, molti locali e localini, vita serale di giovani (ma non ci vado da diversi anni, era precovid).
Clima un po' umido, ma tu essendo di Venezia non credo che ti impressioni.

gabriella127
"Quinzio":
... studiare fuori sede e' sempre stato e sempre sara' costoso e fonte di tribolazioni.
L'universita' a Bologna e' nata 1000 anni fa come aggregazione di studenti ricchi e nobili, non per dare un'istruzione ai plebei.
[...]
E che avesse sdoganato una volta per tutte il concetto che si puo' e si dovrebbe studiare soprattutto a casa.
Invece vedo che tutto ricomincia come prima.


Che studiare fuori sede comporti delle scomodità o proprio disagi, non c'è dubbio. E non sapevo che a Padova e Bologna la situazione fosse così pesante. A Roma non è così.

Però consentimi, anche da napoletana emigrante, con molti parenti e amici emigranti (Troisi docet... :) ), di non essere d'accordo sul fatto di studiare a casa.
Ho una lunga esperienza di frequentazione qui a Roma di studenti fuorisede, e da quello che vedo, sono contenti di essere fuori casa, vivere autonomamente fuori della famiglia. Più di uno di loro mi ha detto che non tornerebbe mai in famiglia, anche se dalla famiglia tornano spesso e volentieri, o che sono cambiati e maturati una volta fuori casa.
E' una abitudine italiana che i giovani restino a casa a studiare a lungo, ma non mi sembra positivo, va anche bene, ma deve essere una scelta, non una cosa imposta da difficoltà pratiche.

Inoltre, a parte che in molte città non c'è l'università, non tutte le università sono uguali, e non è giusto che chi vive in posti con università meno buone, o non ha i mezzi per spostarsi, debba fare una università peggiore.

Per non contare il fatto che può essere importante anche il cambio di città in sé. Non è la stessa cosa stare a Roma o a Bologna o vivere in una cittadina del sud.
Una delle cose negative dellla DAD, alle volte decantata come un vantaggio, ma secondo me pessima, è di non farti uscire dal tuo ambiente ristretto: "Con la DAD chi sta in posti lontano dall'università la può fare da casa". Mamma mia, chiusi a casa nel paesello natìo! Non è giusto, in termini di opportunità di vita, è uno ingiusto svantaggio per chi nasce in realtà più piccole e con meno opportunità.
Si può obiettare che ci si può spostare dopo. Certo, ma nella mia esperienza (proprio mia di me) non è la stessa cosa, durante l'università ci si crea una rete di conoscenze e amicizie importante per dopo.

Io ho due nipoti universitari: uno, che viveva a Napoli, è stato spedito immediatamente (lui d'accordo, ovviamente) a fare l'università a Roma, fin dal primo anno (non sto a raccontare i perché e i percome), l'altro abita da sempre a Pisa, ed è rimasto a fare l'università lì, non ha senso spostarsi da Pisa.

Il problema degli alloggi e dei servizi per gli studenti andrebbe risolto da un intervento pubblico, dando uguali opportunità a tutti. Ma chi sa se lo vedremo mai.
E a prescindere dal livello del reddito: ancora oggi chi ha meno opportunità economiche, a cominciare da chi non ha una famiglia alle spalle che lo sostenga, è in svantaggio.

Quinzio
Non vorrei dire cose inutili o addirittura irritanti, ma studiare fuori sede e' sempre stato e sempre sara' costoso e fonte di tribolazioni.
L'universita' a Bologna e' nata 1000 anni fa come aggregazione di studenti ricchi e nobili, non per dare un'istruzione ai plebei.
E' un fenomeno molto recente che anche il figlio dell'operaio possa iscriversi e frequentare ad ingegneria.
In tutto cio' credevo che il covid, siccome "non tutto il male vien per nuocere", avesse dato una buona spallata a questo mercato turpe di giovani disperati in cerca di un loculo dove dormire e, forse, studiare. E che avesse sdoganato una volta per tutte il concetto che si puo' e si dovrebbe studiare soprattutto a casa.
Invece vedo che tutto ricomincia come prima.
Un mio collega, che ha frequentato ingegneria a Bologna, dormiva spesso in un camper parcheggiato sulle prime colline.
Ognuno si arrangia come puo'.

megas_archon
Ovviamente non lo so, e risolversi a fare 3 sarebbe un po' assurdo (benché indice dei tempi). Oltre a ciò, mi aspetto ci sia una ragione, sentimentale o lavorativa, per cui vuoi continuare a studiare a padova (e.g. il corso di teoria dei tipi di milly o "Topologia 2" che tutto è tranne topologia, :heart: so many memories). Quindi no, non andare via.

Un matematico il problema lo approccia così, credo: non c'è casa a Padova, ok; what about Busa di Vigonza (possibilmente nei pressi della stazione dei treni)? If nothing, cosa se Vigonza-Pianiga (stesso constraint)? In questo modo, per costruzione, ottieni il best fit sulla tua esigenza. Nel frattempo puoi sempre continuare a cercare casa a PD ma da più vicino.

Certo, c'è un prezzo da pagare, e si chiama caligo; ma non quello di Venezia, quello di Vigonza. Significa che a dicembre/gennaio, alle 3 di pomeriggio, la tua vita si limita alle funzioni biologiche essenziali.
E' anche il risultato di un processo di esclusione successiva: cercare casa ancora più a sud? la zona è pessima. Cercarla più a ovest? La zona è molto mal connessa. Cercarla più a nord...

marco2132k
"megas_archon":
Ma quindi la domanda qual è, tra queste:
Essenzialmente tutte e tre.

"megas_archon":
3. Dovrei studiare in un'altra città perché non trovo casa a Padova?
Insomma, mi girerebbero abbastanza a dover mollare e andare in un altra città. Più che altro, secondo te/voi ha senso andare in un altro posto dove sono certo che riesco a bloccare una casa sicura per i prossimi \( n \) anni, e farlo entro dicembre (a fare le carte per il cambio ci vuole un attimo, non è questo il punto; dicembre è la data più in là entro il quale questo si può fare), oppure è meglio stare dove sono ora cercando di accaparrarmi un posto da collegh* per gennaio/febbraio/marzo? (Cosa che è possibile mi riesca a fare, ma io durante la sessione volevo stare comunque a Padova/?)

megas_archon
Ma quindi la domanda qual è, tra queste:
1. come fare a trovare casa a Padova?
2. Chi è in loco può farmi avere una casa a Padova?
3. Dovrei studiare in un'altra città perché non trovo casa a Padova?

il 2006 era quindici anni fa
Con buona pace dei 2000.

Su Venezia, ricordo che ai tempi (2015-ish) avevo un amico che studiando matematica a padova aveva casa a Venezia perché faceva anche il conservatorio -un eroe insomma. Lo andai a trovare una volta sola in questa sorta di meth-lab a Cannaregio dove se ricordo bene viveva con: un postino con precedenti per spaccio, un eroinomane e un carabiniere di mezza età. In un angolo, abbandonata, una ciotola con cibo per gatti ammuffito; "ah, avete un gatto?" "no."

Bei tempi.

marco2132k
"megas_archon":
Da ultimo, chiunque si lamenti della crisi abitativa a Padova non ha, evidentemente, mai cercato casa a Venezia.
Fortunatamente no perché appunto ci abito. Ma è una città ridicola, per vari motivi (appunto, per arrivare in stazione da dove abito io -e parlo del centro storico non di Canicattì- ci metto più tempo che per arrivare dalla stazione a Padova, eccetera).

"megas_archon":
Non ho capito, comunque, se hai cercato solo tramite canali ufficiali o se hai anche rotto i coglioni a chiunque, messo un annuncio su ovunque, e setacciato le bacheche delle varie facoltà, per esempio psicologia o ingegneria meccanica sono degli attrattori di annunci abbastanza vasti.
Ho chiesto letteralmente a chiunque, ma non è servito né questo né fare gruppo per affittare un appartamento intero tramite agenzia. Poi (e spero di non traumatizzare nessuno) il 2006 era quindici anni fa, a adesso gli annunci in via Venezia/al Paolotti/in torre Archimede, se ci sono, sono inutili perché di norma chi li attacca lì ha già fatto il post su Facebook un'ora prima; ora vai a vedere su un qualsiasi gruppo di affitti come dopo cinque minuti che un annuncio è stato pubblicato ci sono già (letteralmente!) venti tizi che "ti ho scritto".

Ah, ovviamente ho guardato Immobiliare, Subito.it, ecc., ma se non è vero che non c'è proprio nulla (ogni tanto un annuncio lo mettono), è vero che uno deve stare costantemente ad aggiornare la pagina sperando di beccare l'annuncio appena pubblicato. Altrimenti, quindo chiami ti rispondono o che non te lo fanno manco visitare perché ci sono già troppe persone in coda, o che sì, te lo fanno visitare, ma ci sono già tre gruppi prima del tuo quindi praticamente puoi attaccarti.

Arcella

Rubano
Per le case in periferia (dentro e fuori dal comune) la situazione adesso è uguale. Per dire, l'anno scorso pagavo 260 euro al mese (+ 70 di bollette/condominiali) per un posto in Forcellini dove la cosa meno lercia e fatiscente era la pila di cartoni della pizza vicino al sacchetto dell'umido (il bidone non c'era); adesso, ad Albignasego (altro che la Guizza, che pure quando ci sono stato per tipo una settimana ho visto che è una zona di merda) chiedono una roba tipo 300 euro per una singola non molto diversa da quella che avevo io.

Ah sì, io non ho la patente (tanto meno la macchina).

Per questo chiedevo se magari sapete se in una città (con un'università) più piccola si vive meglio. L'unipd (almeno ora è così, prima non lo so) ha il triplo degli studenti che riesce ad accomodare (nei dormitori/nelle aule/nelle mense/nelle biblioteche).

"megas_archon":
Ma, e lo squatting?
Sì ma a palazzo Bo.

megas_archon
Non ho capito, comunque, se hai cercato solo tramite canali ufficiali o se hai anche rotto i coglioni a chiunque, messo un annuncio su ovunque, e setacciato le bacheche delle varie facoltà, per esempio psicologia o ingegneria meccanica sono degli attrattori di annunci abbastanza vasti.

Lo dico perché sospetto che il fatto sia che (ad esempio) Bologna è peggio di Padova in termini di prezzi e carenza di opzioni, nel senso che per 500 neuri al mese vivi in una singola con la muffa negli interstizi e la cucina ha il frigo rotto. Ma sapendolo, i bolognesi sono estremamente agguerriti quando si tratta di trovare casa, o un subentro per qualcuno che se ne va. A padova si è sempre vissuto un po' più rilassati "perché tanto alla fine qualcosa si trova", (male malissimo che vada si finiva per abitare in inferni tipo la guizza). Oggi non è più così, e bisogna rompere i coglioni all'inverosimile per trovare casa. Se nemmeno quello serve, vov, allora è messa peggio di Venezia, quindi tanto vale andare all'estero prima del previsto.


... Ma, e lo squatting? Ricordo che avevo un collega (l'indimenticabile Carlo Satana) che ha fatto lo squatter per un paio d'anni.

megas_archon
"marco2132k":
@gabriella127 Ma magari! Non c'è proprio più nulla. Ho guardato anche nei vari collegi (cattolici o in generale privati), ma sono tutti pieni. Alcuni hanno anche norme non piacevoli (settimana corta, orario di rientro, non si può portare gente in camera ecc.), ma non puoi neanche dire che per un po' ti adatti perché non rispondono nemmeno più al telefono.
De iure è così che dicono, ma quante mazziane mi sono sco-
Ahem.

In ogni caso è quantomai adeguato descrivere Rubano come "dormitorio per chi lavora in città"; il problema è che da qualche anno la Sita/FTV/sal**** più chi gestisce la linea fa esattamente un numero di zero corse la domenica, il che significa che vivendo a Rubano se vuoi uno spritz nel weekend puoi ancora ancora camminare fino al capolinea del 10, ma se per caso finisci ad abitare 4km più in là... O perlomeno, era così due anni fa: penso che la pandemia non abbia reso le cose migliori, anzi, e il trend era a peggiorare anche pre-covid.

Also, a Padova la canna del gas non è vivere con un anziano che cerca compagnia: gli anziani padovani sono aggressivi, fanatici cattolici, bestemmiatori e misantropi al punto che a vivere al succitato Mazza si fa moolta più vita sociale. No: la soluzione per chi è alla canna del gas è cercare casa all'Arcella con altri tre immigrati, non sempre dediti a professioni legali.

Da ultimo, chiunque si lamenti della crisi abitativa a Padova non ha, evidentemente, mai cercato casa a Venezia.

j18eos
@melia Infatti: meglio un autobus diretto che "millemila" cambi! Era questo il mio suggerimento!

@melia
"gugo82":

Concordo... (Anche se parlare di periferia di Padova mi pare un po' azzardato. :lol:)

Ma per periferia di Padova si intendono quei comuni limitrofi, ma ormai dormitori della città (Vigonza, Limena, Noventa, Albignasego, Rubano...). Se trova qualcosa in uno di questi comuni, abbastanza vicino alle linee dei bus extraurbani (di solito uno ogni mezz'ora), in massimo mezz'ora arriva alla stazione (il capolinea degli autobus extra-urbani è alla stazione dei treni). Se, addirittura, trova vicino ad un capolinea dei bus urbani, sempre mezz'ora ci mette, ma può farla seduto.

gabriella127
"gugo82":

@ gabriella127: Ma dai?!?

Comunque, mi pare che questa situazione sia anche sintomo del fatto che le università del centro-sud si stanno spopolando... E ciò non è un bene.


Che cosa? Che a Roma ci sono molte stanze e i prezzi sono scesi?
Proprio così, è una situazione che conosco, ed è cominciato già prima del Covid, con il Covid peggio, quest'anno ci dovrebbe essere una risalita, ma comunque mai a livelli di alcuni anni fa.

Le cause sono molte, non sempre chiarissime.
Una è, come dici, la diminuzione degli iscritti.

Poi c'è il fatto che tanta gente vorrebbe vendere e non ci riesce, i prezzi sono scesi e decidono di affittare invece che vendere.
Poi c'è la crisi del turismo, tutta la marea di bed and breakfat e affitti turistici che è in crisi.

gugo82
@ marco2132k:
"marco2132k":
Ho guardato anche nei vari collegi (cattolici o in generale privati), ma sono tutti pieni. Alcuni hanno anche norme non piacevoli (settimana corta, orario di rientro, non si può portare gente in camera ecc.)

Eh, sì... Sai com'è: alcuni ultraconservatori cattolici lo fanno. :lol:

@ gabriella127: Ma dai?!?

Comunque, mi pare che questa situazione sia anche sintomo del fatto che le università del centro-sud si stanno spopolando... E ciò non è un bene.

gabriella127
Terribile, non sapevo che a Padova era così.
A Roma invece i prezzi per stanze sono scesi parecchio da tempo e c'è molta offerta.
Hai provato l'opzione del disperato? Di quello alla canna del gas? Cioè qualche anziano che cerca compagnia di notte?
Qui un po' si usa, almeno in passato, ora le stanze non dico che te le buttano in faccia, ma quasi.

marco2132k
@gabriella127 Ma magari! Non c'è proprio più nulla. Ho guardato anche nei vari collegi (cattolici o in generale privati), ma sono tutti pieni. Alcuni hanno anche norme non piacevoli (settimana corta, orario di rientro, non si può portare gente in camera ecc.), ma non puoi neanche dire che per un po' ti adatti perché non rispondono nemmeno più al telefono.

gabriella127
Ma l'ipotesi di prendere una stanza doppia invece che singola, tanto per appoggiarti quando non vuoi tornare a casa? Non è che ci devi vivere sempre.

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