Dottorando e triennale
Salve ragazzi,
sono qui, vicinissimo alla laurea di ingegneria triennale (manca soltanto la prova finale la sett. prossima), per chiedere una questione che mi tocca un pochino.
Mi laureo con un voto che al massimo sarà 100/110 (lo spero), in corso ed in un periodo in cui mi è suscitata la prospettiva di provare a svolgere un dottorando dopo la magistrale.
Ecco, quello che mi preoccupa è il voto triennale per il dottorando.
E' possibile per voi, diventare dottori di ricerca, dopo una triennale non eccellente (ma buona,credo) ? Oppure il requisito indispensabile è 110/110 e lode come minimo per entrambe le lauree?
Purtroppo la mia media è stata molto influenzata da fattori come: ambientamento in una facoltà scientifica, ambientamento universitario generale e cose del genere, per cui solo nell'ultimo anno sono riuscito ad alzare la media di parecchio, ma sempre "a diesel" (per dire : primo anno la media esami era del 23, il secondo del 25.5, il terzo la media del 27.5 ... in totale ho una media del 25 circa) .... Quindi volevo appunto sapere cosa ne pensate sinceramente... se è un percorso che non dovrò considerare e se avete conoscenze dirette di dottori laureati alla triennale con meno di 110/110 e lode...
Accetto anche messaggi privati, sono un po' demoralizzato dopo questa triennale anche se dovrei essere contento di averla conclusa.
Grazie!
Ps: ovviamente per accedere ad un dottorando c'è bisogno di una laurea magistrale, che conseguirò nei prossimi due anni.
sono qui, vicinissimo alla laurea di ingegneria triennale (manca soltanto la prova finale la sett. prossima), per chiedere una questione che mi tocca un pochino.
Mi laureo con un voto che al massimo sarà 100/110 (lo spero), in corso ed in un periodo in cui mi è suscitata la prospettiva di provare a svolgere un dottorando dopo la magistrale.
Ecco, quello che mi preoccupa è il voto triennale per il dottorando.
E' possibile per voi, diventare dottori di ricerca, dopo una triennale non eccellente (ma buona,credo) ? Oppure il requisito indispensabile è 110/110 e lode come minimo per entrambe le lauree?
Purtroppo la mia media è stata molto influenzata da fattori come: ambientamento in una facoltà scientifica, ambientamento universitario generale e cose del genere, per cui solo nell'ultimo anno sono riuscito ad alzare la media di parecchio, ma sempre "a diesel" (per dire : primo anno la media esami era del 23, il secondo del 25.5, il terzo la media del 27.5 ... in totale ho una media del 25 circa) .... Quindi volevo appunto sapere cosa ne pensate sinceramente... se è un percorso che non dovrò considerare e se avete conoscenze dirette di dottori laureati alla triennale con meno di 110/110 e lode...
Accetto anche messaggi privati, sono un po' demoralizzato dopo questa triennale anche se dovrei essere contento di averla conclusa.
Grazie!
Ps: ovviamente per accedere ad un dottorando c'è bisogno di una laurea magistrale, che conseguirò nei prossimi due anni.
Risposte
Ciao Nasmil, con qualche tempo di ritardo (un annetto abbondante
, ma comunque sarai ancora impegnato con la magistrale e questa risposta ti potrebbe essere ancora utile ) aggiungo qualche altra informazione ed esperienza personale per te o per chi avrà bisogno di consultare questo thread.
Io stesso mi sono laureato non con il massimo (un odiossissimo 109) eppure sono riuscito ad ottenere la borsa di dottorato presso l'IIT. C'è da dire che mi sono laureato in cinque anni esatti e che ero riuscito ad ottenere il concorso vincendo la borsa prima della mia laurea (venendo poi "punito" in sede di laurea con questo 109 anziché il 110 a cui potevo ambire...). Nel mio gruppo ci sono svariati dottorandi con "solo" 110, un altro 109 e pure un 101, quindi come vedi c'è una casistica pazzesca. Inoltre il mio capogruppo, professore ordinario, non ha preso la lode ma "solo" una laurea pieni voti (quindi sicuramente meno di 110, per come è definita la dicitura "a pieni voti") e pure il mio supervisore non ha preso il massimo.
Appunto, per esempio nel dottorato in cui applicai io il punteggio relativo ai voti era così distribuito:
- 110 con lode: punti 20;
- 110: punti 18;
- da 101 a 109: 2 punti ogni unità di voto (0-16 punti)
In totale i punti ottenibili dal curriculum (voto di laurea, articoli, borse etc.) davano 40 punti, contro gli 80 ottenibili dall'orale e l'idoneità per entrare in graduatoria era fissata a 70/120; io ho fatto 102/120 arrivando secondo, lasciando alle mie spalle gente con 110L. Ciò che conta veramente è appunto l'orale e quanto il tuo progetto di ricerca ed il tuo background combacino con quanto serve al gruppo di ricerca prescelto.
Influisce nel redigere la graduatoria, ma a parità di punteggio finale (quindi curriculum ed orale insieme) ciò che farà prevalere un candidato rispetto ad un altro sarà l'età: viene scelto il candidato più giovane.
Per il resto, come procede la magistrale? hai ancora intenzione di provare il dottorato?

"Nasmil":
Io ero convinto che influisse moltissimo ... infatti non ho mai sentito persone fare un dottorato senza aver preso un voto pari a 110..
Io stesso mi sono laureato non con il massimo (un odiossissimo 109) eppure sono riuscito ad ottenere la borsa di dottorato presso l'IIT. C'è da dire che mi sono laureato in cinque anni esatti e che ero riuscito ad ottenere il concorso vincendo la borsa prima della mia laurea (venendo poi "punito" in sede di laurea con questo 109 anziché il 110 a cui potevo ambire...). Nel mio gruppo ci sono svariati dottorandi con "solo" 110, un altro 109 e pure un 101, quindi come vedi c'è una casistica pazzesca. Inoltre il mio capogruppo, professore ordinario, non ha preso la lode ma "solo" una laurea pieni voti (quindi sicuramente meno di 110, per come è definita la dicitura "a pieni voti") e pure il mio supervisore non ha preso il massimo.
"Luca.Lussardi":
Comunque anche il voto della magistrale in Italia non preclude nessun percorso, e' un titolo valutabile in una valutazione comparativa.
Appunto, per esempio nel dottorato in cui applicai io il punteggio relativo ai voti era così distribuito:
- 110 con lode: punti 20;
- 110: punti 18;
- da 101 a 109: 2 punti ogni unità di voto (0-16 punti)
In totale i punti ottenibili dal curriculum (voto di laurea, articoli, borse etc.) davano 40 punti, contro gli 80 ottenibili dall'orale e l'idoneità per entrare in graduatoria era fissata a 70/120; io ho fatto 102/120 arrivando secondo, lasciando alle mie spalle gente con 110L. Ciò che conta veramente è appunto l'orale e quanto il tuo progetto di ricerca ed il tuo background combacino con quanto serve al gruppo di ricerca prescelto.
"Luca.Lussardi":
Intendevo che non esiste un limite da rispettare, la valutazione e' comparativa. Che possa influire o no sulla valutazione dipende dalla commissione.
Influisce nel redigere la graduatoria, ma a parità di punteggio finale (quindi curriculum ed orale insieme) ciò che farà prevalere un candidato rispetto ad un altro sarà l'età: viene scelto il candidato più giovane.
Per il resto, come procede la magistrale? hai ancora intenzione di provare il dottorato?
Intermat ti ringrazio per la risposta esaustiva, sei stato molto gentile. Grazie.
"Nasmil":
[quote="Luca.Lussardi"]Comunque anche il voto della magistrale in Italia non preclude nessun percorso, e' un titolo valutabile in una valutazione comparativa.
Io ero convinto che influisse moltissimo ... infatti non ho mai sentito persone fare un dottorato senza aver preso un voto pari a 110..[/quote]
Un ragazzo che conosco, fa il dottorato in Computer Science, si è laureato in ritardo (circa 30 anni) con meno di 110 e comunque ha ottenuto il posto e la borsa. Sinceramente è questione di fortuna e di necessità dei diversi gruppi di ricerca perché, non prendiamoci in giro, dato che i fondi sono quelli che sono (e gli studenti che si candidano hanno più o meno la stessa preparazione) le borse vengono date "a giro" per assegnare dei dottorandi ai diversi gruppi. Quindi la vittoria della borsa dipende anche molto dalla fortuna (ovviamente anche dalla bravura, nei posti in cui il colloquio viene fatto seriamente).
PS: Quando ti dicevo di cercare un relatore di tesi che "ti indirizzi verso la ricerca" intendo dire che dovresti cercare un professore che ti faccia fare, già durante la tesi, un lavoro che possa portare a degli sbocchi successivi (ti aiuterebbe anche a scrivere il progetto di ricerca che viene richiesto in molti bandi di dottorato). In pratica non fare una tesi in cui ti danno un "progettino" da svolgere da solo ma cerca qualcosa su cui magari il professore stia già lavorando (così lui stesso sarà interessato a continuare a lavorarci sopra una volta visti i tuoi risultati). Ovviamente è difficile capirlo a priori però, se il professore dovesse essere una persona con cui si può parlare tranquillamente (nella mia esperienza la gran parte dei docenti sono così), potresti spiegargli la situazione dicendo che ti interessa quell'argomento e che vorresti fare qualcosa che potrebbe poi essere approfondita in un successivo dottorato (non necessariamente con lui).
PPS: Il dottorando viene ammesso con o senza borsa (almeno il 50% dei posti banditi deve essere coperto da borsa). L'importo minimo della borsa è stato aumentato dal 1 Gennaio di quest'anno ed è pari a 15.343,28€ lordi all'anno che, considerando che non sono considerati reddito, equivalgono a 1.132,72€ netti al mese. Ovviamente alcuni atenei garantiscono borse più elevate (al PoliMi ci sono anche borse da 1.700€), nessuno glielo impedisce, ma sono casi rari. Poiché risulta difficile vivere senza la borsa (a meno di non voler gravare per ulteriori 3 anni sui propri genitori o di voler lavorare) alcuni professori cercano di rimediare un assegno di ricerca (solitamente di durata annuale rinnovabile) per i propri dottorandi non borsisti. Ovviamente questo dipende molto dalla disponibilità di fondi del docente, quindi non è per nulla scontato. L'assegno di ricerca minimo ha un importo più elevato della borsa di dottorato, ad esempio il CNR garantisce circa 1.350/1.400€ al mese. In altri casi alcuni ragazzi vengono assunti in uno spin-off dell'università di cui magari il docente è responsabile, in quel caso ovviamente gli viene fatto un contratto con tutte le conseguenze del caso.
"Vulplasir":
Se fai gestionale una media di 25 è poco
Sai quale è la cosa divertente: nel tuo ateneo la media dei laureati triennali in ing. meccanica è 24.7, nel mio quella dei gestionali è 24 (e quella dei meccanici 24.3).

Intendevo che non esiste un limite da rispettare, la valutazione e' comparativa. Che possa influire o no sulla valutazione dipende dalla commissione.
"Luca.Lussardi":
Comunque anche il voto della magistrale in Italia non preclude nessun percorso, e' un titolo valutabile in una valutazione comparativa.
Io ero convinto che influisse moltissimo ... infatti non ho mai sentito persone fare un dottorato senza aver preso un voto pari a 110..
"Vulplasir":
Se fai gestionale una media di 25 è poco
Non faccio gestionale
Se fai gestionale una media di 25 è poco
Comunque anche il voto della magistrale in Italia non preclude nessun percorso, e' un titolo valutabile in una valutazione comparativa.
"Intermat":
In Italia, il voto della triennale in quanto tale non incide sul punteggio della valutazione titoli (almeno in tutti i posti in cui ho fatto domanda io era così). All'estero a volte (a me è capitato) ti potrebbero chiedere cosa hai fatto e il voto ma non è quello che incide sulla scelta. Insomma, non ti preoccupare. Fai una buona magistrale (cerca di uscire con 110 e lode o comunque con un voto alto, solitamente dà un po' di punti alla valutazione titoli) e soprattutto trova un professore con cui fare la tesi che ti possa indirizzare verso la ricerca (magari qualcuno che ti fa fare una tesi che poi andrà a finire, almeno in parte, in un lavoro per una conferenza).
Ciao prima di tutto grazie per la risposta, mi sento risollevato...
Volevo chiederti, in che senso "professori che indirizzano verso la ricerca"? Devo propormi io di voler svolgere questa attività?
E da un punto di vista economico, un dottorando è riceve "uno stipendio" per il sostentamento oppure deve contare solo sulle borse di studio (se le vince)?
Con la magistrale proverò ad uscire con almeno 110, penso di essermi ambientato e di essere in grado di fare meglio..
In Italia, il voto della triennale in quanto tale non incide sul punteggio della valutazione titoli (almeno in tutti i posti in cui ho fatto domanda io era così). All'estero a volte (a me è capitato) ti potrebbero chiedere cosa hai fatto e il voto ma non è quello che incide sulla scelta. Insomma, non ti preoccupare. Fai una buona magistrale (cerca di uscire con 110 e lode o comunque con un voto alto, solitamente dà un po' di punti alla valutazione titoli) e soprattutto trova un professore con cui fare la tesi che ti possa indirizzare verso la ricerca (magari qualcuno che ti fa fare una tesi che poi andrà a finire, almeno in parte, in un lavoro per una conferenza).