Cos'è lo sport?
Salve a tutti.
Volevo sottoporre alla vostra attenzione una questione non poco interessante (e in tema con le olimpiadi). Non a caso mi tormenta da parecchio tempo. Si tratta della definizione di sport.
Sembra che lo sport sia caratterizzato da attività fisica, stando a leggere per esempio Wikipedia:
o il De Mauro:
(secondo me l'utilizzo dell'aggettivo "sportive" rende autoreferenziale e quindi irrilevante la definizione 1b).
In ogni caso, ora la mia domanda è questa: ma se l'attività fisica è necessaria per poter considerare "sport" una certa pratica, come possono i seguenti (per esempio) venire considerati sport:
tiro al piattello,
tiro con l'arco,
tiro a segno,
bocce,
curling.
Io considero minimo lo sforzo fisico nelle attività fin qui elencate.
Perfino il baseball potrebbe non rientrare nelle caratteristiche elencate nelle definizioni sopra citate.
Il dubbio mi è nato per via degli scacchi. Naturalmente chiunque non conoscesse il gioco e l'ambiente sarebbe restio a classificare il gioco degli scacchi come uno sport. Tuttavia sulla carta lo è, dato che per esempio è associato al CONI come "disciplina sportiva" (come anche la dama e il bridge!). E questa cosa non è stata ancora ben accettata, dato che tutte le persone con cui parlo (e a volte perfino persone che lavorano nell'ambiente) non hanno mai neanche lontanamente pensato di considerare tale gioco uno sport.
La questione a mio avviso è interessante e delicata. Quand'è che una qualsivoglia attività (come anche mangiare - nel momento in cui esistono gare a chi mangia di più - o anche lavare i piatti) può ottenere il titolo di "sport" secondo voi?
O più semplicemente, qual è la vostra definizione di sport?
Volevo sottoporre alla vostra attenzione una questione non poco interessante (e in tema con le olimpiadi). Non a caso mi tormenta da parecchio tempo. Si tratta della definizione di sport.
Sembra che lo sport sia caratterizzato da attività fisica, stando a leggere per esempio Wikipedia:
"Wikipedia":
Lo Sport è l'insieme di quelle attività, fisiche e mentali, compiute al fine di migliorare e mantenere in buona condizione l'intero apparato psico-fisico umano e di intrattenere chi le pratica o chi ne è spettatore.
o il De Mauro:
"De Mauro":
1a s.m.inv., attività fisica volta a mantenere in efficienza il corpo: fare, praticare dello s.
1b s.m.inv., ciascuna delle discipline sportive (e l’insieme degli esercizi atletici e delle gare che le contraddistinguono) praticate individualmente o in gruppo nel rispetto di regole codificate, con intenti ludici o agonistici: s. dilettantistico, professionistico; s. individuale, a squadre; lo s. del calcio, del tennis, del nuoto; s. acquatici, quelli praticati a contatto con l’acqua, come ad es. nuoto, vela, sci d’acqua, ecc.; s. invernali, quelli praticati sulla neve o sul ghiaccio, come ad es. sci, bob, pattinaggio, ecc.; s. motoristici, quelli praticati su auto o moto da corsa
(secondo me l'utilizzo dell'aggettivo "sportive" rende autoreferenziale e quindi irrilevante la definizione 1b).
In ogni caso, ora la mia domanda è questa: ma se l'attività fisica è necessaria per poter considerare "sport" una certa pratica, come possono i seguenti (per esempio) venire considerati sport:
tiro al piattello,
tiro con l'arco,
tiro a segno,
bocce,
curling.
Io considero minimo lo sforzo fisico nelle attività fin qui elencate.
Perfino il baseball potrebbe non rientrare nelle caratteristiche elencate nelle definizioni sopra citate.
Il dubbio mi è nato per via degli scacchi. Naturalmente chiunque non conoscesse il gioco e l'ambiente sarebbe restio a classificare il gioco degli scacchi come uno sport. Tuttavia sulla carta lo è, dato che per esempio è associato al CONI come "disciplina sportiva" (come anche la dama e il bridge!). E questa cosa non è stata ancora ben accettata, dato che tutte le persone con cui parlo (e a volte perfino persone che lavorano nell'ambiente) non hanno mai neanche lontanamente pensato di considerare tale gioco uno sport.
La questione a mio avviso è interessante e delicata. Quand'è che una qualsivoglia attività (come anche mangiare - nel momento in cui esistono gare a chi mangia di più - o anche lavare i piatti) può ottenere il titolo di "sport" secondo voi?
O più semplicemente, qual è la vostra definizione di sport?
Risposte
ciò che definisci sport è un gioco con delle strutture (organizzative) più complesse. Cosa che penso sia strettamente legata con "l'atteggiamento" di chi vi partecipa: quando in un gioco si comincia a fare sul serio, ad allenarsi, a cercare la competizione o il record è necessario creare un'organizzazione (associazioni, federazioni, regole condivise, controlli medici,...). D'altra parte l'organizazzione crea un clima, un atteggiamento più competitivo e più "serio". Mi sembrano due facce della stessa medaglia.Infatti, chi fa sport ha necessariamente a che fare con un'organizzazione strutturata.
Al contrario, per giocare tra amici, questa organizzazione non è necessaria.
Tuttavia, le stesse organizzazioni (ad esempio Federvolley) organizzano eventi e manifestazioni di carattere giocoso e non sportivo, anche se l'intento è quello di avvicinare persone allo sport.
Va bene ti credo. Però resta che il fatto che la distinzione tra uno sport e un gioco sia nella disposizione psicologica del partecipante mi lascia perplesso, dato che non è immediato stabilire univocamente la disposizione psicologica di una persona riguardo un avvenimento e che questa distinzione s'ha da fare a priori, prima che il partecipante stesso possa partecipare e quindi predisporsi psicologicamente. Si potrebbe quindi parlare di atteggiamento più o meno sportivo a posteriori, dopo lo svolgimento di una competizione.
Negli esempi che hai fatto, noto alcune analogie: ciò che definisci sport è un gioco con delle strutture (organizzative) più complesse. Cosa che penso sia strettamente legata con "l'atteggiamento" di chi vi partecipa: quando in un gioco si comincia a fare sul serio, ad allenarsi, a cercare la competizione o il record è necessario creare un'organizzazione (associazioni, federazioni, regole condivise, controlli medici,...). D'altra parte l'organizazzione crea un clima, un atteggiamento più competitivo e più "serio". Mi sembrano due facce della stessa medaglia.
Ma per tornare all'inizio del topic: si chiede cosa sia lo sport. Sport è una parola e come tale non è univoca. Nell'uso comune si dice "pratico dello sport" quando si va a correre al parco (niente regole, niente competizione se non con sé stessi). Così come la FIGC è "federazione italiana GIOCO calcio".
Così mi sembra difficile stabilire una linea di demarcazione, di qui è gioco e di lì è sport e penso che il concetto stesso sia lasciato all'interpretazione e alle ambizioni personali di ciascuno.
Negli esempi che hai fatto, noto alcune analogie: ciò che definisci sport è un gioco con delle strutture (organizzative) più complesse. Cosa che penso sia strettamente legata con "l'atteggiamento" di chi vi partecipa: quando in un gioco si comincia a fare sul serio, ad allenarsi, a cercare la competizione o il record è necessario creare un'organizzazione (associazioni, federazioni, regole condivise, controlli medici,...). D'altra parte l'organizazzione crea un clima, un atteggiamento più competitivo e più "serio". Mi sembrano due facce della stessa medaglia.
Ma per tornare all'inizio del topic: si chiede cosa sia lo sport. Sport è una parola e come tale non è univoca. Nell'uso comune si dice "pratico dello sport" quando si va a correre al parco (niente regole, niente competizione se non con sé stessi). Così come la FIGC è "federazione italiana GIOCO calcio".
Così mi sembra difficile stabilire una linea di demarcazione, di qui è gioco e di lì è sport e penso che il concetto stesso sia lasciato all'interpretazione e alle ambizioni personali di ciascuno.
Questa distinzione non è mia personale.
Magari.
Quando ho fatto il corso per diventare allenatore di pallavolo, un'intera lezione è stata dedicata alla differenza tra gioco e sport.
Sulla differenza in questione hanno scritto diversi psicologi. Come dicevo in precedenza, questa distinzione è particolarmente rilevante durante la fase di formazione del ragazzo, che ormai inizia molto presto, in alcuni casi anche in età prescolastica.
I motivi per cui un allenatore deve avere ben chiari questi concetti sono molti, e nella maggior parte dei casi la cosa più difficile è far capire ai genitori che il bambino vuole giocare, mentre il genitore vorrebbe che il bambino vincesse.
Io sono dell'idea di Piaget, Huizinga e Moltman, che ritengono che una cattiva educazione sportiva possa avere un effetto negativo sulla capacità di apprendimento del bambino.
Il discorso sarebbe molto lungo; se interessa se ne può discutere, forse più propriamente, nella sezione "Docenti".
Magari.
Quando ho fatto il corso per diventare allenatore di pallavolo, un'intera lezione è stata dedicata alla differenza tra gioco e sport.
Sulla differenza in questione hanno scritto diversi psicologi. Come dicevo in precedenza, questa distinzione è particolarmente rilevante durante la fase di formazione del ragazzo, che ormai inizia molto presto, in alcuni casi anche in età prescolastica.
I motivi per cui un allenatore deve avere ben chiari questi concetti sono molti, e nella maggior parte dei casi la cosa più difficile è far capire ai genitori che il bambino vuole giocare, mentre il genitore vorrebbe che il bambino vincesse.
Io sono dell'idea di Piaget, Huizinga e Moltman, che ritengono che una cattiva educazione sportiva possa avere un effetto negativo sulla capacità di apprendimento del bambino.
Il discorso sarebbe molto lungo; se interessa se ne può discutere, forse più propriamente, nella sezione "Docenti".
Non voglio assolutamente insistere, ma potrebbe darsi che questa distinzione sia tua personale. cioè che sia un tuo atteggiamento diverso nei confronti delle due situazioni.
"Megan00b":
[quote="Cheguevilla"]Mentre il gioco è fine a se stesso, lo sport ha un fine esplicito.
E cioè quale? Da ciò che dici sembrerebbe che il discriminante tra sport e gioco sia il fine per cui l'uno o l'altro viene praticato. Ma non riesco a cogliere la differenza.[/quote]Non è solo il fine, ma anche l'atteggiamento. L'aspetto psicologico è rilevante.
Ci siamo visti con degli amici, qualche anno fa, abbiamo affittato un campo da calcio e abbiamo fatto una partita. Abbiamo giocato.
Io giocavo a pallavolo in una squadra che partecipava al campionato regionale di serie D (e facevamo 2/3 allenamenti a settimana). Quello era sport.
In entrambi i casi mi divertivo, ma l'atteggiamento con cui affrontavo le due cose era radicalmente diverso.
"spacecraft":
2) sei sicuro che il pilota "dimagrisce" per lo sforzo fisico e non per lo stress della competizione, che snervante lo è sicuramente date la velocità in gioco? non hanno qualcosa tipo servo-sterzo?
volevo precisare che quando dicevo "lo sforzo deve essere significativo" mi riferivo sia alla forza usata sia all'attività fisica di movimento più in generale
Come potrai immaginare non mi sono mai nemmeno seduto su una monoposto da formula 1. Tanti anni fa però guidavo i kart e ti assicuro che persino con quelle in un'ora e mezza tirato un mezzo kiletto lo perdi.
"Cheguevilla":
Mentre il gioco è fine a se stesso, lo sport ha un fine esplicito.
E cioè quale? Da ciò che dici sembrerebbe che il discriminante tra sport e gioco sia il fine per cui l'uno o l'altro viene praticato. Ma non riesco a cogliere la differenza.
@Cheguevilla: dunque per te lo sport è un gioco con la componente di competizione?No.
Facciamo attenzione, secondo me si sta perdendo di vista il punto.
Quella che ho descritto non è la "mia" definizione di sport.
Ognuno sta esponendo il suo pensiero, legittimo, ma il concetto di sport è quello.
Non si tratta solo di competizione, ma di agonismo. Una partita di calcio tra amici è competizione, ma non è sport.
Se io e fields facciamo una partita di scacchi, è gioco. Se io mi alleno, studio la teoria, partecipo ad un campionato di scacchi e incontro fields, la stessa partita di scacchi diventa sport.
Mentre il gioco è fine a se stesso, lo sport ha un fine esplicito.
Io e Martino facciamo una partita di scacchi per divertirci.
Se ci incontriamo in un torneo, io e Martino faremo quella partita per passare al turno successivo, più in generale, per vincere il torneo.
Poi, se ognuno vuole creare un proprio sistema, con una propria codifica del linguaggio, è liberissimo di farlo, ma ci sarebbero dei seri problemi di comunicazione.
"Megan00b":
Non so per gli scacchi, le carte eccetera, ma per la formula 1 i piloti si allenano eccome e ti assicuro che in una gara un pilota perde qualche kilo tant'è lo sforzo FISICO necessario per affrontarla.
Non sono d'accordo per due motivi.
1) E' verissimo che si allenano, ma nella mia definizione (che non dico sia giusta per forza, ma ovviamente è quella che tendo a seguire) dicevo che l'allenamento non è un requisito sufficiente (e neanc he necessario) a dire che si parla di sport.
2) sei sicuro che il pilota "dimagrisce" per lo sforzo fisico e non per lo stress della competizione, che snervante lo è sicuramente date la velocità in gioco? non hanno qualcosa tipo servo-sterzo?
volevo precisare che quando dicevo "lo sforzo deve essere significativo" mi riferivo sia alla forza usata sia all'attività fisica di movimento più in generale
"spacecraft":
quindi non definirei sport gli scacchi, le carte, la dama, il biliardo, i rutti, le bocce... non includerei neanche la formula 1, l'"attività fisica" è fatta soprattutto dall'auto e non dal pilota. in pratica se si fa un bilancio dello sforzo sostenuto dall'uomo e dal mezzo/strumento si può capire quando si parla di sport e quando no. inoltre lo sforzo deve essere significativo, ed è per questo che le carte o gli scacchi non li faccio rientrare negli sport.
che ne pensate?
Non so per gli scacchi, le carte eccetera, ma per la formula 1 i piloti si allenano eccome e ti assicuro che in una gara un pilota perde qualche kilo tant'è lo sforzo FISICO necessario per affrontarla.
Mi sembra che dovremmo considerare anche il fatto che gli sport più classici (o comunque con una storia più antica) coincidono spesso con quelli (degli attuali) che utilizzano strumenti più semplici o non ne utilizzano. Mi viene spontaneo pensare che ci possa essere stata un'evoluzione dello sport e degli sport (nel senso delle discipline sportive) che è andato di pari passo con l'evoluzione di scienza-tecnica e affini.
Ad esempio tutte le discipline dell'atletica leggera e pesante vengono bene o male invariate dagli antichi giochi praticati dai greci e poi dai romani. E per quelle discipline non serve altro che un peso, un disco, un'asta di legno, o addirittura nulla come nella corsa o nella lotta. Senza arrivare alla formula 1 o agli scacchi, se non erro, il nuoto non era considerato sport a quell'epoca (nell'ambito delle antiche olimpiadi e giochi ellenici). Forse anche perchè all'epoca non erano in grado di costruire piscine sufficientemente grandi e non avevano strumenti di misurazione del tempo sufficientemente precisi. Ma anche perchè nessuno aveva ancora pensato che per nuotare più veloce il corpo si doveva disporre in un certo modo rispetto all'acqua e la bracciata doveva essere data in un certo modo, nessuno l'aveva ancora pensato perchè quelli che ora chiamiamo stile-libero, rana, delfino eccetera provengono dall'osservazione del nuoto di creature marine che all'epoca non era in cima ai pensieri degli esseri umani. Che dite?
la mia personale definizione di sport sarebbe questa:
attività fisica "significativa" praticata da esseri umani, singolarmente o in squadra, anche se con l'ausilio di mezzi/strumenti esterni (ma l'attività fisica dell'umano deve essere preponderante rispetto a quella del mezzo/strumento ausiliario) per ottenere una vittoria che può consistere nel superare un record, un limite o sconfiggere uno o più avversari secondo regole comuni definite a priori
non includo quindi le attività mentali, non includo necessariamente l'allenamento (maradona quando giocava nel napoli non andava così spesso ad allenarsi, a differenza dei compagni, eppure mi sembrava bravino
), non includo l'agonismo.
quindi non definirei sport gli scacchi, le carte, la dama, il biliardo, i rutti, le bocce... non includerei neanche la formula 1, l'"attività fisica" è fatta soprattutto dall'auto e non dal pilota. in pratica se si fa un bilancio dello sforzo sostenuto dall'uomo e dal mezzo/strumento si può capire quando si parla di sport e quando no. inoltre lo sforzo deve essere significativo, ed è per questo che le carte o gli scacchi non li faccio rientrare negli sport.
che ne pensate?
attività fisica "significativa" praticata da esseri umani, singolarmente o in squadra, anche se con l'ausilio di mezzi/strumenti esterni (ma l'attività fisica dell'umano deve essere preponderante rispetto a quella del mezzo/strumento ausiliario) per ottenere una vittoria che può consistere nel superare un record, un limite o sconfiggere uno o più avversari secondo regole comuni definite a priori
non includo quindi le attività mentali, non includo necessariamente l'allenamento (maradona quando giocava nel napoli non andava così spesso ad allenarsi, a differenza dei compagni, eppure mi sembrava bravino

quindi non definirei sport gli scacchi, le carte, la dama, il biliardo, i rutti, le bocce... non includerei neanche la formula 1, l'"attività fisica" è fatta soprattutto dall'auto e non dal pilota. in pratica se si fa un bilancio dello sforzo sostenuto dall'uomo e dal mezzo/strumento si può capire quando si parla di sport e quando no. inoltre lo sforzo deve essere significativo, ed è per questo che le carte o gli scacchi non li faccio rientrare negli sport.
che ne pensate?
1) Scusate se dico una banalità: perchè questa distinzione tra attività fisica e attività mentale o di pensiero? Il cervello non è forse una parte del corpo umano? Se il discriminante sport/non_sport sta nell'attività fisica di chi lo pratica anche ciò che è esercizio di mente è sport.
2) Scusate se passo al teoretico: come è stato già detto le parole hanno il significato che vogliamo dar loro. Che senso ha chiedere la definizione di una parola in senso assoluto. Cioè voglio dire se la domanda è cosa viene considerato sport da un ente, dalla maggioranza delle persone, allora avrebbe senso. Cioè sarebbe come chiedere quale significato si dà alla parola(la definizione del vocabolario). Chiedersi cosa sia lo sport a priori come se la risposta fosse scritta da qualche parte nelle stelle...
3) Mi sembra che la competizione tra individui e il puro divertimento personale non siano poi così indipendenti. Gli ammogliati e gli scapoli di cui sopra vogliono vincere perchè la cosa gli procura piacere, soddisfazione. Si sentono realizzati. Cercare un piacere personale, un divertimento è in fondo una competizione contro elementi negativi come lo stress di tutti i giorni. Come se in quel momento lo 'sportivo' o il 'giocatore' voglia utilizzare le sue energie (muscolari o mentali) per produrre piacere, godimento (diretto o indiretto) invece che per produrre, guadagnarsi il cibo, preparare un esame, fare i compiti, lavare i piatti eccetera.
Poi anche 4 amici al bar che giochino a carte vogliono tutti vincere, anche se magari non si sono mai allenati. Quindi una certa competizione c'è comunque.
Mi sembra anzi che il fattore competizione sia solo uno dei modi in cui si raggiunge la soddisfazione attraverso l'attività sportiva.
4) Leggo sulla wiki che l'etimologia di sport ha molto a che fare con l'andare fuori porta ad esempio per svagarsi, correre, praticare dei giochi. Mi sembra che l'elemento 'competizione' non sia presente almeno al livello etimologico. Così, volendo proprio cercare una definizione proporrei:
E' sport un'attività umana, muscolare e mentale, finalizzata al raggiungimento di una soddisfazione personale per chi la pratica, attraverso il superamento di obiettivi fissati, capacità proprie o altrui.
E poi darei separatamente una definizione di disciplina sportiva:
Attività sportiva per cui sono fissate regole che permettano di inscrivere lo sport in un dominio limitato per poter misurare le capacità dei singoli partecipanti ed eventualmente metterle a confronto.
Ma ora che le ho scritte mi sembra non dicano nulla. Questa è la mia modesta opinione.
2) Scusate se passo al teoretico: come è stato già detto le parole hanno il significato che vogliamo dar loro. Che senso ha chiedere la definizione di una parola in senso assoluto. Cioè voglio dire se la domanda è cosa viene considerato sport da un ente, dalla maggioranza delle persone, allora avrebbe senso. Cioè sarebbe come chiedere quale significato si dà alla parola(la definizione del vocabolario). Chiedersi cosa sia lo sport a priori come se la risposta fosse scritta da qualche parte nelle stelle...
3) Mi sembra che la competizione tra individui e il puro divertimento personale non siano poi così indipendenti. Gli ammogliati e gli scapoli di cui sopra vogliono vincere perchè la cosa gli procura piacere, soddisfazione. Si sentono realizzati. Cercare un piacere personale, un divertimento è in fondo una competizione contro elementi negativi come lo stress di tutti i giorni. Come se in quel momento lo 'sportivo' o il 'giocatore' voglia utilizzare le sue energie (muscolari o mentali) per produrre piacere, godimento (diretto o indiretto) invece che per produrre, guadagnarsi il cibo, preparare un esame, fare i compiti, lavare i piatti eccetera.
Poi anche 4 amici al bar che giochino a carte vogliono tutti vincere, anche se magari non si sono mai allenati. Quindi una certa competizione c'è comunque.
Mi sembra anzi che il fattore competizione sia solo uno dei modi in cui si raggiunge la soddisfazione attraverso l'attività sportiva.
4) Leggo sulla wiki che l'etimologia di sport ha molto a che fare con l'andare fuori porta ad esempio per svagarsi, correre, praticare dei giochi. Mi sembra che l'elemento 'competizione' non sia presente almeno al livello etimologico. Così, volendo proprio cercare una definizione proporrei:
E' sport un'attività umana, muscolare e mentale, finalizzata al raggiungimento di una soddisfazione personale per chi la pratica, attraverso il superamento di obiettivi fissati, capacità proprie o altrui.
E poi darei separatamente una definizione di disciplina sportiva:
Attività sportiva per cui sono fissate regole che permettano di inscrivere lo sport in un dominio limitato per poter misurare le capacità dei singoli partecipanti ed eventualmente metterle a confronto.
Ma ora che le ho scritte mi sembra non dicano nulla. Questa è la mia modesta opinione.
"nato_pigro":
tu come la stai ampliando la defizione di filels? un'attività governata da regole oggettive [fields] in cui siano presenti le componenti di competizione e di allenamento psico-fisico? (devo sapere qual è la definizione che proponi per attaccarla adeguatamente siccome per me non esistono definizioni precise soddisfacienti)
Io darei ad una gara di rutti l'appellativo di gara sportiva, mentre non lo darei ad una partita a scacchi, così d'istinto. Probabilmente perché in una gara di rutti conta di più l'allenamento "diretto", e magari anche una prestanza fisica maggiore. So che non è un esempio gradevole da immaginare ma secondo me è sintomatico

(per una mia definizione di sport vedi la fine di questo intervento)
"Martino":
[quote="nato_pigro"]non si definisce un concetto con altri concetti ma con un'operazione da fare.
Non sono d'accordo. La definizione di qualcosa deve spiegare cosa sia questa cosa con la massima precisione, utilizzando altri concetti. L'interpretazione della cosa definita come l'insieme delle operazioni che ci si possono fare avviene dopo nell'elaborazione individuale.
questa non è una citazione corretta


io stavo parlando della fisica e del perchè in fisica ha senso definire un concetto in questo modo, ma appunto si usa un'operazione per definire. Però qui sto parlando solo della fisica.[/quote]
Sì l'avevo intuito in effetti... ma quella frase da me citata sembrava staccata dal resto e in qualche modo indipendente. Mi scuso.
Quanto al resto: sono d'accordo col fatto che non è possibile lavorare con una definizione finché non se ne ha un'idea intuitiva (o se non altro senza l'idea intuitiva si fa molta fatica a lavorarci), ma non per questo bisogna eliminare le definizioni o annullarne l'utilità (mi riferisco a quello che dici qui:
Chi crede che le definizioni chiariscano e che sia utile sempre precisare sbaglia.).
Cioè io potrei dirti "il numero è quella cosa che si utilizza per contare, per esprimere singolarità e pluralità: i numeri sono uno due tre quattro..." .. ti soddisferebbe? A me no. Quando voglio approfondire un concetto non mi basta l'idea intuitiva, mi serve la definizione. E lo sento quando una descrizione è una definizione e quando non lo è. Prendi "muro" per esempio. La seguente:
"De Mauro":
struttura edilizia in mattoni, pietre e sim., ordinati e connessi gener. con cemento o calcina, in cui le dimensioni dell’altezza e della lunghezza prevalgono rispetto allo spessore
è una definizione soddisfacente di "muro". E' chiaro che non agisce sull'intuizione. Prova a leggere questa definizione a qualcuno che conosci: secondo me ci mette un po' a capirne l'oggetto, o quantomeno si domanda perché sia necessaria tanta cautela nel parlare di qualcosa di comunissimo a cui siamo abituati da sempre. E' proprio questo il problema: più conosciamo bene qualcosa e più è difficile definirla, se non ci abbiamo mai pensato.
I politici parlano di "democrazia" e "libertà" in modo giustamente vago: nella vita di tutti i giorni usiamo parole precise e ci capiamo proprio perché abbiamo in testa un'immagine associata ad una data parola, la sappiamo collegare con la nostra esperienza. Quando capiamo il significato di una parola non è perché ne abbiamo in testa la definizione, ma perché ne abbiamo una potente idea intuitiva che la definizione non sa fornire.
Quindi la definizione di qualcosa serve appunto per i "cavilli", come in questo caso. Magari non esiste una definizione univoca di sport (come probabilmente non ne esiste una per "libertà") ma perché non cercarla?
"fields":
Io ho indicato una condizione necessaria, al fine di parlare di sport, secondo la quale viene richiesta un'interazione significativa con l'ambiente esterno. Il punto è che invece gli scacchi non richiedono la presenza fisica contigua dell'avversario, la sua età, il suo alzarsi etc. A scacchi si può giocare su internet. Quindi, tutti gli elementi esterni che hai citato non hanno che fare con gli scacchi in sè; possono avere una grande influenza, è vero, ma sono inessenziali, accidentali, collaterali. Ben diverso invece è tirare al piattello senza il piattello, o giocare a calcio senza palla, o nuotare senza l'acqua.
Ora capisco cosa vuoi dire. In effetti è un aspetto a cui non avevo pensato.
Però per esempio non si può giocare a briscola su internet: bisogna avere un mazzo di carte sempre sotto controllo perché lì conta il caso. E nel giocare a carte è richiesta la presenza fisica dell'avversario, perché deve pescare le carte sempre dallo stesso mazzo. Come ti regoleresti quindi col gioco delle carte?
Quanto alla mia possibile definizione di sport, io direi (la butto lì): lo sport è un'attività praticata a livello agonistico e che prevede un allenamento. A questo punto per me "fare sport" può significare partecipare ad una gara di una tale attività o allenarsi per essa.
Si potrebbe fare una distinzione "sport fisico" / "sport mentale"; mi sembra ragionevole.
Ma ho aperto questo filone appunto perché sono dubbioso su questa mia idea.
@Cheguevilla: dunque per te lo sport è un gioco con la componente di competizione?
Non mi sembra che stai facendo il pignolo. O meglio, io apporterei questo tuo argomento colla massima serietà: una gara di rutti, nel momento in cui la si prepara e se ne sente la competizione, ci si allena fisicamente e psicologicamente, diventa uno sport di tutto rispetto, a mio avviso. Non è meno legittimo del braccio di ferro.[/quote]
ah ecco, ma allora stai già cambiando la definizione che ne dava fields... il mio era un tentativo di esasperazione derivante dalla sua defizionizione. dunque tu come la stai ampliando la defizione di filels? un'attività governata da regole oggettive [fields] in cui siano presenti le componenti di competizione e di allenamento psico-fisico? (devo sapere qual è la definizione che proponi per attaccarla adeguatamente siccome per me non esistono definizioni precise soddisfacienti)
Non sono d'accordo. La definizione di qualcosa deve spiegare cosa sia questa cosa con la massima precisione, utilizzando altri concetti. L'interpretazione della cosa definita come l'insieme delle operazioni che ci si possono fare avviene dopo nell'elaborazione individuale.[/quote]
questa non è una citazione corretta
è decontestualizzata
io stavo parlando della fisica e del perchè in fisica ha senso definire un concetto in questo modo, ma appunto si usa un'operazione per definire. Però qui sto parlando solo della fisica.
Secondo me è necessario avere una definizione precisa di qualcosa, è una questione di chiarezza mentale.[/quote]
Il fatto è che non è possibile, e questa è la mia posizione. Vedi lo sport, sei tu che hai sollevato la questione, è difficile darne una definizione, ma perchè è difficile? secondo me perchè non è possibile.
Chi crede che le definizioni chiariscano e che sia utile sempre precisare sbaglia. Spiegami, come fai a sfuggire alla circolarità o al regresso all'infinito? L'unico modo è allargare tanto il significato di una parola da farla scoppiare e da non farle più contenere alcuna informazione. (Sei d'accordo che se usiamo una parola per tutto allora essa non ha più significato?). Una parola tanto più dice quanto più esclude.
Si potrebbe dire che non per tutte le parole è necessaria una definizione, che alcune dobbiamo accettarle, tipo assiomi, e crederle univocamente intendibili. Invece dobbiamo definira parole più pericolose tipo "democrazia" o "libertà". Ma credi che se i politici invece di usare termini come "libertà" o "democrazia" impunemente ne dessero una definizione cambierebbe qualcosa? che magari facciano uno o due passaggi di definizioni proprio per essere sicuri da ogni ambiuità... Bene, invece di avere i soliti discorsi vuoiti e ambigui avremi discorsi molto più lunghi con un sacco di parole, e nella verbosità di questi discorsi la chiarezza mentale andrebbe a farsi benedire.
Inoltre, qualunque definizione possiamo trovare per la parola "sport" essa non cambierà di una virgola il modo con cui noi usiamo questo termine e le idee che vi associamo. Gli scacchi per me, come per tutti, non sono uno sport. Con la parola "sport" intendiamo altro, e non è perchè dandone una definizione se gli scacchi ne soddisfano i requisiti allora essi sono uno sport.
PS: non riesco bene a capire le posizioni di fields e Martino sull'argomento scacchi-sport in relazione con l'abiente esterno...
"Martino":
[quote="nato_pigro"]ok, mi aspettavo questa obiezione, perciò ho fatto anche l'esempio della gara di birra. Oppure facciamo una gara di rutti, chi lo fa più rumoroso vince e prendiamo una macchina misura decibel. Più oggettivo di questo...
Ora ovviamente sto facendo il pignolo
Non mi sembra che stai facendo il pignolo. O meglio, io apporterei questo tuo argomento colla massima serietà: una gara di rutti, nel momento in cui la si prepara e se ne sente la competizione, ci si allena fisicamente e psicologicamente, diventa uno sport di tutto rispetto, a mio avviso. Non è meno legittimo del braccio di ferro.[/quote]
ah ecco, ma allora stai già cambiando la definizione che ne dava fields... il mio era un tentativo di esasperazione derivante dalla sua defizionizione. dunque tu come la stai ampliando la defizione di filels? un'attività governata da regole oggettive [fields] in cui siano presenti le componenti di competizione e di allenamento psico-fisico? (devo sapere qual è la definizione che proponi per attaccarla adeguatamente siccome per me non esistono definizioni precise soddisfacienti)
"Martino":
[quote="nato_pigro"]non si definisce un concetto con altri concetti ma con un'operazione da fare.
Non sono d'accordo. La definizione di qualcosa deve spiegare cosa sia questa cosa con la massima precisione, utilizzando altri concetti. L'interpretazione della cosa definita come l'insieme delle operazioni che ci si possono fare avviene dopo nell'elaborazione individuale.[/quote]
questa non è una citazione corretta


io stavo parlando della fisica e del perchè in fisica ha senso definire un concetto in questo modo, ma appunto si usa un'operazione per definire. Però qui sto parlando solo della fisica.
"Martino":
[quote="nato_pigro"]Nel parlato non abbiamo bisogno di una tale precisione, ed è proprio il linguaggio comune che non ci da gli strumenti per raggiungerla. Per questo, ripeto, non ha senso metterci a cercare una definizione precisa, si ricade o nella circolarità o nel regresso all'infinito.
Secondo me è necessario avere una definizione precisa di qualcosa, è una questione di chiarezza mentale.[/quote]
Il fatto è che non è possibile, e questa è la mia posizione. Vedi lo sport, sei tu che hai sollevato la questione, è difficile darne una definizione, ma perchè è difficile? secondo me perchè non è possibile.
Chi crede che le definizioni chiariscano e che sia utile sempre precisare sbaglia. Spiegami, come fai a sfuggire alla circolarità o al regresso all'infinito? L'unico modo è allargare tanto il significato di una parola da farla scoppiare e da non farle più contenere alcuna informazione. (Sei d'accordo che se usiamo una parola per tutto allora essa non ha più significato?). Una parola tanto più dice quanto più esclude.
Si potrebbe dire che non per tutte le parole è necessaria una definizione, che alcune dobbiamo accettarle, tipo assiomi, e crederle univocamente intendibili. Invece dobbiamo definira parole più pericolose tipo "democrazia" o "libertà". Ma credi che se i politici invece di usare termini come "libertà" o "democrazia" impunemente ne dessero una definizione cambierebbe qualcosa? che magari facciano uno o due passaggi di definizioni proprio per essere sicuri da ogni ambiuità... Bene, invece di avere i soliti discorsi vuoiti e ambigui avremi discorsi molto più lunghi con un sacco di parole, e nella verbosità di questi discorsi la chiarezza mentale andrebbe a farsi benedire.
Inoltre, qualunque definizione possiamo trovare per la parola "sport" essa non cambierà di una virgola il modo con cui noi usiamo questo termine e le idee che vi associamo. Gli scacchi per me, come per tutti, non sono uno sport. Con la parola "sport" intendiamo altro, e non è perchè dandone una definizione se gli scacchi ne soddisfano i requisiti allora essi sono uno sport.
PS: non riesco bene a capire le posizioni di fields e Martino sull'argomento scacchi-sport in relazione con l'abiente esterno...
Per me lo sport, oltre che essere la classica "attività fisica", è competizione: in questo senso anche scacchi, curling ecc... sono degli sport.
Sono d'accordo con le obiezioni di Martino a nato_pigro.
Non sono d'accordo. L'attività del pensare non richiede un'interazione significativa con l'ambiente esterno. E per ambiente esterno intendo esterno rispetto a noi stessi.
Io ho indicato una condizione necessaria, al fine di parlare di sport, secondo la quale viene richiesta un'interazione significativa con l'ambiente esterno. Il punto è che invece gli scacchi non richiedono la presenza fisica contigua dell'avversario, la sua età, il suo alzarsi etc. A scacchi si può giocare su internet. Quindi, tutti gli elementi esterni che hai citato non hanno che fare con gli scacchi in sè; possono avere una grande influenza, è vero, ma sono inessenziali, accidentali, collaterali. Ben diverso invece è tirare al piattello senza il piattello, o giocare a calcio senza palla, o nuotare senza l'acqua.
Il punto fondamentale è che un evento sportivo è univocamente determinato da una successione di fatti; in essa devono essere considerati tutti e soli i fatti in base ai quali si giudica chi ha vinto l'evento. Tutto ciò che non fa parte di tale successione, non fa parte dello sport. Se un giocatore si fa influenzare psicologicamente dalla posizione del sole rispetto alla costellazione del Capricorno, sarebbe assurdo dire che l'astrologia fa parte del particolare sport, perché la posizione esterna del sole influenza Giacomino. Il fatto che pippo e paperino ti sconcentrano perché hanno una brutta faccia o perché ti ridono dietro se sbagli, non fa parte dei fatti che definiscono univocamente il risultato di una partita di scacchi.
Nella pratica è, chiaro, le squadre che giocano fuori casa sono penalizzate, il caldo influenza le prestazioni etc. Non essendo tali elementi analizzati al momento di valutare l'evento e giudicare il vincitore, non fanno tuttavia parte dell'essenza che definisce il particolare sport. Ed è sull'essenza che dobbiamo concentrarci, non sugli accidenti.
"Martino":
Certo, colgo la differenza. Il fatto è che gli scacchi giocati in torneo provocano inevitabilmente stanchezza (chi abbia mai fatto almeno cinque lampo di fila mi capisce), tant'è vero che c'è gente che pratica esercizio fisico prima di una partita di torneo, e praticamente tutti vanno a letto presto la sera prima e se si gioca di pomeriggio si tengono leggeri a pranzo. Secondo me le mosse di per sé sono una parte (significativa certo) del gioco, ma ci sono altri elementi importanti, tra cui spiccano l'inevitabile battaglia psicologica coll'avversario, il suo sguardo, il fatto che stia sempre seduto piuttosto di continuare ad alzarsi o viceversa, la sua età, il suo sesso (conosco gente che ha un blocco psicologico quando gioca coi bambini, e gente che lo ha contro avversari di sesso opposto), il suo punteggio ELO, la sua tendenza ad infastidire. Insomma una partita di torneo è ben diversa da una partita su internet, dove non si vede l'avversario in faccia e si gioca per passare il tempo.
Questo per dire che una partita di scacchi non è descritta soltanto da una stringa di mosse.
Ma uno sport non viene necessariamente giocato all'aperto. I principali sport (qualcuno escluso) possono venire benissimo giocati al chiuso. In tal caso qual è l'interazione con l'ambiente esterno?
A meno che con ambiente esterno non consideri qualunque cosa di esterno a noi. Ma allora ogni cosa che facciamo prevede una tale interazione.
Non sono d'accordo. L'attività del pensare non richiede un'interazione significativa con l'ambiente esterno. E per ambiente esterno intendo esterno rispetto a noi stessi.
Io ho indicato una condizione necessaria, al fine di parlare di sport, secondo la quale viene richiesta un'interazione significativa con l'ambiente esterno. Il punto è che invece gli scacchi non richiedono la presenza fisica contigua dell'avversario, la sua età, il suo alzarsi etc. A scacchi si può giocare su internet. Quindi, tutti gli elementi esterni che hai citato non hanno che fare con gli scacchi in sè; possono avere una grande influenza, è vero, ma sono inessenziali, accidentali, collaterali. Ben diverso invece è tirare al piattello senza il piattello, o giocare a calcio senza palla, o nuotare senza l'acqua.
Il punto fondamentale è che un evento sportivo è univocamente determinato da una successione di fatti; in essa devono essere considerati tutti e soli i fatti in base ai quali si giudica chi ha vinto l'evento. Tutto ciò che non fa parte di tale successione, non fa parte dello sport. Se un giocatore si fa influenzare psicologicamente dalla posizione del sole rispetto alla costellazione del Capricorno, sarebbe assurdo dire che l'astrologia fa parte del particolare sport, perché la posizione esterna del sole influenza Giacomino. Il fatto che pippo e paperino ti sconcentrano perché hanno una brutta faccia o perché ti ridono dietro se sbagli, non fa parte dei fatti che definiscono univocamente il risultato di una partita di scacchi.
Nella pratica è, chiaro, le squadre che giocano fuori casa sono penalizzate, il caldo influenza le prestazioni etc. Non essendo tali elementi analizzati al momento di valutare l'evento e giudicare il vincitore, non fanno tuttavia parte dell'essenza che definisce il particolare sport. Ed è sull'essenza che dobbiamo concentrarci, non sugli accidenti.
La definizione di Wikipedia è piuttosto strampalata e non ha nulla a che fare con il concetto di sport.
La questione gioco/sport è molto discussa da parte degli educatori che hanno a che fare con bambini di età preadolescenziale.
Il gioco può essere pensato come un'insieme di attività, più o meno strutturate, con il fine di appagare chi lo pratica.
Il concetto è molto ampio. Pensate ai bambini che giocano ad immaginare di essere altri personaggi, alle bambine che giocano con le bambole, o quando in spiaggia giocate con un pallone o con un freesbee. In tutti questi giochi, la struttura può essere più o meno complessa, ma non c'è in nessun senso competizione.
Pensate ora ai bambini che giocano a pallone nel parco, ad una eventuale partita di calcio tra i membri di matematicamente, alla classica partita scapoli contro ammogliati, un campionato di calcio aziendale.
Si tratta sempre di una partita di calcio, ma con delle differenze assai significative.
- I bambini che giocano nel parco non fanno sport. Si sono incontrati li, per passare il tempo divertendosi, giocano a calcio (anche competitivamente).
- Se noi, durante un raduno degli iscritti, organizzassimo una partita, non sarebbe sport, ma semplicemente gioco. Se però, con un certo periodo di anticipo decidessimo le squadre, e le due squadre, separatamente, decidessero di incontrarsi per fare qualche allenamento appositamente, questo sarebbe sport.
- Discorso simile per la partita scapoli-ammogliati. Se nella Italpetrolcemetermotessilfarmometalchimica tutte le settimane si facesse la partita scapoli-ammogliati, non si tratterebbe ancora di sport. Tuttavia, se gli scapoli e gli ammogliati si allenassero con il fine di vincere quella partita, e magari un premio o un riconoscimento aziendale, quello sarebbe sport.
- Il campionato di calcio aziendale è già sport. Infatti, partecipando al torneo, c'è l'obiettivo di competere e di raggiungere un determinato risultato.
Quindi, se io e Martino decidessimo di fare una partita a Warcraft online, faremmo semplicemente gioco.
Se ci allenassimo, con l'obiettivo di andare a partecipare ad un torneo, quello diventerebbe sport.
Lo stesso discorso vale per il calcio, per le bocce, per il curling ed il calcio balilla.
La questione gioco/sport è molto discussa da parte degli educatori che hanno a che fare con bambini di età preadolescenziale.
Il gioco può essere pensato come un'insieme di attività, più o meno strutturate, con il fine di appagare chi lo pratica.
Il concetto è molto ampio. Pensate ai bambini che giocano ad immaginare di essere altri personaggi, alle bambine che giocano con le bambole, o quando in spiaggia giocate con un pallone o con un freesbee. In tutti questi giochi, la struttura può essere più o meno complessa, ma non c'è in nessun senso competizione.
Pensate ora ai bambini che giocano a pallone nel parco, ad una eventuale partita di calcio tra i membri di matematicamente, alla classica partita scapoli contro ammogliati, un campionato di calcio aziendale.
Si tratta sempre di una partita di calcio, ma con delle differenze assai significative.
- I bambini che giocano nel parco non fanno sport. Si sono incontrati li, per passare il tempo divertendosi, giocano a calcio (anche competitivamente).
- Se noi, durante un raduno degli iscritti, organizzassimo una partita, non sarebbe sport, ma semplicemente gioco. Se però, con un certo periodo di anticipo decidessimo le squadre, e le due squadre, separatamente, decidessero di incontrarsi per fare qualche allenamento appositamente, questo sarebbe sport.
- Discorso simile per la partita scapoli-ammogliati. Se nella Italpetrolcemetermotessilfarmometalchimica tutte le settimane si facesse la partita scapoli-ammogliati, non si tratterebbe ancora di sport. Tuttavia, se gli scapoli e gli ammogliati si allenassero con il fine di vincere quella partita, e magari un premio o un riconoscimento aziendale, quello sarebbe sport.
- Il campionato di calcio aziendale è già sport. Infatti, partecipando al torneo, c'è l'obiettivo di competere e di raggiungere un determinato risultato.
Quindi, se io e Martino decidessimo di fare una partita a Warcraft online, faremmo semplicemente gioco.
Se ci allenassimo, con l'obiettivo di andare a partecipare ad un torneo, quello diventerebbe sport.
Lo stesso discorso vale per il calcio, per le bocce, per il curling ed il calcio balilla.
"nato_pigro":
ok, mi aspettavo questa obiezione, perciò ho fatto anche l'esempio della gara di birra. Oppure facciamo una gara di rutti, chi lo fa più rumoroso vince e prendiamo una macchina misura decibel. Più oggettivo di questo...
Ora ovviamente sto facendo il pignolo
Non mi sembra che stai facendo il pignolo. O meglio, io apporterei questo tuo argomento colla massima serietà: una gara di rutti, nel momento in cui la si prepara e se ne sente la competizione, ci si allena fisicamente e psicologicamente, diventa uno sport di tutto rispetto, a mio avviso. Non è meno legittimo del braccio di ferro.
"nato_pigro":
non si definisce un concetto con altri concetti ma con un'operazione da fare.
Non sono d'accordo. La definizione di qualcosa deve spiegare cosa sia questa cosa con la massima precisione, utilizzando altri concetti. L'interpretazione della cosa definita come l'insieme delle operazioni che ci si possono fare avviene dopo nell'elaborazione individuale.
"nato_pigro":
Nel parlato non abbiamo bisogno di una tale precisione, ed è proprio il linguaggio comune che non ci da gli strumenti per raggiungerla. Per questo, ripeto, non ha senso metterci a cercare una definizione precisa, si ricade o nella circolarità o nel regresso all'infinito.
Secondo me è necessario avere una definizione precisa di qualcosa, è una questione di chiarezza mentale.
"fields":
[quote="nato_pigro"]
Mi sembra comunque debole, la regola oggettiva di una gara letteraria protrebbe essere: vince la composizione che ottiene il maggior punteggio medio dei giudici. E' una regola oggettiva, certo, ma allora anche ad esempio anche nei tuffi vince chi ottine il punteggio maggiore dai giudici.
Attenzione! Negli sport, come nella giurisprudenza, idealmente, i giudici, gli arbitri e &co, esistono al fine di applicare delle norme oggettive* per classificare fatti. Chiaramente la valutazione e' sempre soggettiva, ma per un difetto del linguaggio umano, non per un problema di principio (almeno fino all'assiomatizzazione dello sport

ok, mi aspettavo questa obiezione, perciò ho fatto anche l'esempio della gara di birra. Oppure facciamo una gara di rutti, chi lo fa più rumoroso vince e prendiamo una macchina misura decibel. Più oggettivo di questo...
Ora ovviamente sto facendo il pignolo per esasperare il tuo tentativo di definire uno sport, per provare a far vedere che in questo modo la parola "sport" assume un significato troppo vasto.
"fields":
[quote="nato_pigro"]Buttarci a dare una defizione per me non ha molto senso. Per sport intendiamo quello che tutti sappiamo benissimo, ci saranno dei casi dubbi, ok, resterà una parola vaga, pazienza, ma per l'uso che se ne deve fare è più che precisa. Se estendiamo il significato di una parola eccessivamente questa perde tutto il suo significato.
Un atteggiamento, direi, pigro. Perchè dare allora una definizione precisa del concetto di insieme, tutti sappiamo cos'è una collezione di oggetti. O perché mai definire il concetto di procedura meccanica, tutti sappiamo cos'è. E per non parlare del concetto di forza, o velocità... La risposta è una sola: astrazione, il potere analitico del pensiero umano

è diverso. Come ho detto nella parte che ho corsivato la precisione di un termine deve essere funzionale all'uso che se ne fa.
Proviamo a definire cos'è una duna di sabbia: "una montagnola di sabbia", per noi tutti va benissimo come definizione per l'uso che ne dobbiamo fare, per un geologo magari no.
In fisica definire la massa come la "quantità di materia" non ha senso, se ne preferisce dare una definizione operativa e questo ha senso: non si definisce un concetto con altri concetti ma con un'operazione da fare. Questo si può fare però solo per grandezze fisiche.
In matematica addirittura per non rischiare di definire cose con l'ambiguità della lingua comune si usano altri simboli proprio perchè abbiamo bisogno in un certo modo di una precisione estrema, per questo non ci basta dire che un insieme è una collezione di oggetti.
Nel parlato non abbiamo bisogno di una tale precisione, ed è proprio il linguaggio comune che non ci da gli strumenti per raggiungerla. Per questo, ripeto, non ha senso metterci a cercare una definizione precisa, si ricade o nella circolarità o nel regresso all'infinito.
E' il concetto che è rappresentato dalla parola, non è la parola che modifica il concetto. Altrimenti arriviamo a dire che la gara di rutti è uno sport.

"fields":
Per quanto mi riguarda, considero il concetto di "sport", nella sua accezione dominante, intrinsecamente legato al concetto di interazione significativa con l'ambiente esterno. Tale interazione, per sua stessa natura, richiede un attività fisica, non necessariamente intensa.
Negli scacchi invece, non c'è una interazione significativa con l'ambiente esterno. Di fatto, gli scacchi si riducono alla manipolazione mentale e alla riscrittura a turno di una stringa binaria secondo certe regole (come mostrano le partite su internet). Di fatto, l'interazione fisica che avviene (impulsi elettrici che viaggiano nella rete) non ha un significato di per sè, ma è solo un vettore di qualcosa di intellettuale, etereo.
Certo, colgo la differenza. Il fatto è che gli scacchi giocati in torneo provocano inevitabilmente stanchezza (chi abbia mai fatto almeno cinque lampo di fila mi capisce), tant'è vero che c'è gente che pratica esercizio fisico prima di una partita di torneo, e praticamente tutti vanno a letto presto la sera prima e se si gioca di pomeriggio si tengono leggeri a pranzo. Secondo me le mosse di per sé sono una parte (significativa certo) del gioco, ma ci sono altri elementi importanti, tra cui spiccano l'inevitabile battaglia psicologica coll'avversario, il suo sguardo, il fatto che stia sempre seduto piuttosto di continuare ad alzarsi o viceversa, la sua età, il suo sesso (conosco gente che ha un blocco psicologico quando gioca coi bambini, e gente che lo ha contro avversari di sesso opposto), il suo punteggio ELO, la sua tendenza ad infastidire. Insomma una partita di torneo è ben diversa da una partita su internet, dove non si vede l'avversario in faccia e si gioca per passare il tempo.
Questo per dire che una partita di scacchi non è descritta soltanto da una stringa di mosse.
"fields":
Per quanto mi riguarda, considero il concetto di "sport", nella sua accezione dominante, intrinsecamente legato al concetto di interazione significativa con l'ambiente esterno. Tale interazione, per sua stessa natura, richiede un attività fisica, non necessariamente intensa.
Ma uno sport non viene necessariamente giocato all'aperto. I principali sport (qualcuno escluso) possono venire benissimo giocati al chiuso. In tal caso qual è l'interazione con l'ambiente esterno?
A meno che con ambiente esterno non consideri qualunque cosa di esterno a noi. Ma allora ogni cosa che facciamo prevede una tale interazione.
"nato_pigro":
non ho capito... prima dici che intendi lo sport nella sua acezzione dominante (interazione con l'ambiente) e alla fine dici che si posso considerare sport anche gli scacchi e tutto ciò che abbia delle regole oggettive?
Quando ho parlato di accezione dominante, intendevo "dominante" nel senso di più diffusa, più radicata, più "ufficiale". Successivamente, invece, ho espresso soltanto una mia opinione.
"nato_pigro":
Mi sembra comunque debole, la regola oggettiva di una gara letteraria protrebbe essere: vince la composizione che ottiene il maggior punteggio medio dei giudici. E' una regola oggettiva, certo, ma allora anche ad esempio anche nei tuffi vince chi ottine il punteggio maggiore dai giudici.
Attenzione! Negli sport, come nella giurisprudenza, idealmente, i giudici, gli arbitri e &co, esistono al fine di applicare delle norme oggettive* per classificare fatti. Chiaramente la valutazione e' sempre soggettiva, ma per un difetto del linguaggio umano, non per un problema di principio (almeno fino all'assiomatizzazione dello sport

Del resto, non è troppo difficile pensare ad un tentativo di definire rigorosamente e oggettivamente cos'è un tuffo di tipo A piuttosto che di tipo B (ed è chiaro che gli impedimenti sono esclusivamente di genere tecnico)
Mentre invece è evidente che non esistono norme oggettive significative che sanciscano: il romanzo A è migliore del romanzo B, o Shakespeare è migliore di Shaw, etc. Nessuno ti vieta di definire il miglior romanzo come il più lungo, o come quello che contiene più lettere "a": diciamo che avrai allora il tuo "sport"... di "nicchia"

*Non credo che sia necessario spiegare che un criterio oggettivo è tale se il risultato della sua applicazione a un determinato fatto, in linea ideale, non dipende dal soggetto che lo applica...
"nato_pigro":
Buttarci a dare una defizione per me non ha molto senso. Per sport intendiamo quello che tutti sappiamo benissimo, ci saranno dei casi dubbi, ok, resterà una parola vaga, pazienza, ma per l'uso che se ne deve fare è più che precisa. Se estendiamo il significato di una parola eccessivamente questa perde tutto il suo significato.
Un atteggiamento, direi, pigro. Perchè dare allora una definizione precisa del concetto di insieme, tutti sappiamo cos'è una collezione di oggetti. O perché mai definire il concetto di procedura meccanica, tutti sappiamo cos'è. E per non parlare del concetto di forza, o velocità... La risposta è una sola: astrazione, il potere analitico del pensiero umano
