Contro i giovani
Penso che questo aiuti a fornire uno spunto di riflessione su di un fenomeno che seppur silente si farà sentire con violenza nei prossimi anni.
"L’Italia è certo il paese occidentale più protettivo nei confronti dei propri figli. Ma se è vero che pensiamo molto ai nostri figli e lottiamo per assicurare loro un buon futuro, tuttavia non pensiamo per nulla ai figli degli altri, vale a dire ai giovani in quanto tali. Come dimostrano Tito Boeri e Vincenzo Galasso, questa combinazione di altruismo privato e di egoismo pubblico è diventata un freno molto forte alla crescita del paese e rappresenta una pesante ipoteca sul nostro futuro. E infatti l’Italia, messa a confronto con i suoi concorrenti europei, mostra di aver già iniziato a perdere slancio."
Tratto da:
http://www.frdb.org/documentazione/sche ... 10952&id=2
"L’Italia è certo il paese occidentale più protettivo nei confronti dei propri figli. Ma se è vero che pensiamo molto ai nostri figli e lottiamo per assicurare loro un buon futuro, tuttavia non pensiamo per nulla ai figli degli altri, vale a dire ai giovani in quanto tali. Come dimostrano Tito Boeri e Vincenzo Galasso, questa combinazione di altruismo privato e di egoismo pubblico è diventata un freno molto forte alla crescita del paese e rappresenta una pesante ipoteca sul nostro futuro. E infatti l’Italia, messa a confronto con i suoi concorrenti europei, mostra di aver già iniziato a perdere slancio."
Tratto da:
http://www.frdb.org/documentazione/sche ... 10952&id=2
Risposte
Alla fine non si sa se nasce prima l'uovo o la gallina.
Sono i vitelloni che hanno creato il "sistema vitellonistico italiano" (SVI) o è il sismema che ha vitellonizzato i "giovani"???
Penso che vi sia stato un adattamento reciproco.
Inutile ripetere che l' SVI è anche impresa: quante imprese in Italia non vogliono crescere? Quanti imprenditorivogliono stare al sicuro fra le braccia del "papà" politico?
Accaparrarsi il potere di acquisto dei bay boomers è il dictat di oggi e L'SVI è una delle strutture che permette di farlo allaluce di quanto ho scritto al post precedente.
Sono i vitelloni che hanno creato il "sistema vitellonistico italiano" (SVI) o è il sismema che ha vitellonizzato i "giovani"???
Penso che vi sia stato un adattamento reciproco.
Inutile ripetere che l' SVI è anche impresa: quante imprese in Italia non vogliono crescere? Quanti imprenditorivogliono stare al sicuro fra le braccia del "papà" politico?
Accaparrarsi il potere di acquisto dei bay boomers è il dictat di oggi e L'SVI è una delle strutture che permette di farlo allaluce di quanto ho scritto al post precedente.
Tipicamente, l'Italia è un paese strano sotto questo aspetto.
Io ho una collega russa che vive da sola da quando aveva 15 anni. Nel paese in cui viveva (una ridente località con -35° in inverno e +40° in estate) non c'era la scuola che voleva frequentare, così si è trasferita. Da sola (aiutata economicamente da genitori e stato).
In Danimarca, lo stato dà soldi ai ragazzi (non pochi) per l'affitto dell'appartamento.
Quando ho raccontato ai miei colleghi danesi che qui in Italia lo stage non è retribuito, hanno fatto una faccia allucinata.
Per avere un termine di paragone, uno stagista in Danimarca guadagna più o meno quello che guadagno io (che non sono proprio l'ultima ruota del carro).
Facile capire come, con uno stipendio a 4 cifre e un valido contributo statale, i giovani escano da casa molto prima che qui...
Io ho una collega russa che vive da sola da quando aveva 15 anni. Nel paese in cui viveva (una ridente località con -35° in inverno e +40° in estate) non c'era la scuola che voleva frequentare, così si è trasferita. Da sola (aiutata economicamente da genitori e stato).
In Danimarca, lo stato dà soldi ai ragazzi (non pochi) per l'affitto dell'appartamento.
Quando ho raccontato ai miei colleghi danesi che qui in Italia lo stage non è retribuito, hanno fatto una faccia allucinata.
Per avere un termine di paragone, uno stagista in Danimarca guadagna più o meno quello che guadagno io (che non sono proprio l'ultima ruota del carro).
Facile capire come, con uno stipendio a 4 cifre e un valido contributo statale, i giovani escano da casa molto prima che qui...
In pratica le famiglie è come se finanziassero indirettamente le imprese che sfruttano la possibilità di pagare poco i giovani.
Molto acuta e interessante questa osservazione.
Per "giovani" si intende nell'accezzione generale odierna tutti quelli con meno di 30 anni (!).
I vitelloni e i bamboccioni sono una conseguenza del sistema di "welfare privato" come da te delineato.
Nella prefazione si dice giustamente che l'investimento nei giovani costituisce una sorta investimento strutturale: nulla di più vero. E come per gli altri investimenti strutturali siamo in ritardo. Ma sembra che a nessuno importi. Salto i passaggi, ma ritengo che la causa prima di tutto ciò sia demografica.
è il welfare privato
Il vitellonismo è un fenomeno di sistema e non di "giovani". Anche perchè i "giovani" sono un'invenzione letteraria , così come i "vitelloni" ed i "bamboccioni".
Chi sono i giovani? Il neolaureato?...L'operaio che ha la terza media?...Il volontario della Croce Rossa?....bha!
Per come la penso io quello che chiamo welfare privato (il sussidio dei genitori) non solo è una causa di iniquità, ma genera fenomeni perversi anche sul mercato del lavoro e in politica.
Esempio: un brutto fenomeno che noto è lo sfruttamento dei datori di lavoro di questo sistema: ho constatato che c'è l'idea che i giovani lavorino per passatempo, per pagarsi le vacanze, per avere quattro soldi. Quindi sono disposti ad accettare salari più bassi e meno diritti. Chiaro che se i giovani andassero di via di casa prima richiederebbero salari più alti, più diritti e lavori con prospettive migliori.
In pratica le famiglie è come se finanziassero indirettamente le imprese che sfruttano la possibilità di pagare poco i giovani.
Insomma: pagate mio figlio, ma visto che questo non gli basta per avere un tenore di vita dignitoso, il resto ce lo metto io.
Quindi è un vitellonismo di sistema.
A livello politico è ovvio che più i giovani restano a casa e più saranno emarginati a livello di decisioni collettive.
Se stanno a casa avranno una percezione diversa della res pubblica perchè difficilmente si renderanno conto dei loro bisogni di cittadini.

Il vitellonismo è un fenomeno di sistema e non di "giovani". Anche perchè i "giovani" sono un'invenzione letteraria , così come i "vitelloni" ed i "bamboccioni".
Chi sono i giovani? Il neolaureato?...L'operaio che ha la terza media?...Il volontario della Croce Rossa?....bha!
Per come la penso io quello che chiamo welfare privato (il sussidio dei genitori) non solo è una causa di iniquità, ma genera fenomeni perversi anche sul mercato del lavoro e in politica.
Esempio: un brutto fenomeno che noto è lo sfruttamento dei datori di lavoro di questo sistema: ho constatato che c'è l'idea che i giovani lavorino per passatempo, per pagarsi le vacanze, per avere quattro soldi. Quindi sono disposti ad accettare salari più bassi e meno diritti. Chiaro che se i giovani andassero di via di casa prima richiederebbero salari più alti, più diritti e lavori con prospettive migliori.
In pratica le famiglie è come se finanziassero indirettamente le imprese che sfruttano la possibilità di pagare poco i giovani.
Insomma: pagate mio figlio, ma visto che questo non gli basta per avere un tenore di vita dignitoso, il resto ce lo metto io.
Quindi è un vitellonismo di sistema.
A livello politico è ovvio che più i giovani restano a casa e più saranno emarginati a livello di decisioni collettive.
Se stanno a casa avranno una percezione diversa della res pubblica perchè difficilmente si renderanno conto dei loro bisogni di cittadini.