Combustibili
Salve a tutti, spero di non aver sbagliato sezione. Ho una curiosità e spero qualcuno possa rispondermi. Sento ultimamente parlare di auto che vanno totalmente ad acqua. Conosco per sommi capi i processi di produzione di idrogeno a partire da combustibili fossili e quelli di produzione dello stesso a partire dall'acqua. Ora vi chiedo: è possibile davvero avere un impianto che funzioni totalmente ad acqua (come se fosse proprio un combustibile fossile)? Quali sono i pro e i contro (ad esempio per quanto riguarda l'efficienza)? Ho letto che la reazione di produzione di idrogeno a partire dall'acqua è molto pericolosa e non si riesce a controllare (spero di non dire sciocchezze) e quindi è quasi impossibile creare un impianto che sfrutti questa cosa, è vero oppure è una sciocchezza? Ho un po di confusione in testa purtroppo.
Ringrazio in anticipo.
Ringrazio in anticipo.
Risposte
"Intermat":
Ora ti va bene o trovi qualche altra formalità che ti impedisce di cogliere il senso?
Dato che tu stesso parlavi di "situazioni irreali", parlare di referendum non abrogativo era essa stessa una situazione irreale.


Così, sì, mi trovo d'accordo con la tua descrizione. Non trovo motivo per vietare la costruzione di pale eoliche in alcun posto; ovviamente la preferenza deve essere altro.
"giuliofis":
Beh, in Italia i referendum sono solo abrogativi, non potrebbe essere proprio fatto.
Ti ripeto non prendere alla lettera "referendum", era solo per evidenziare una situazione in cui uno se esprime un giudizio lo deve dare senza la possibilità di scelta di una via di mezzo. Mettiamola così se esistesse una legge del tipo "non si possono costruire impianti eolici (etc...) in parchi naturali nazionali" e qualcuno ponesse un referendum per abrogarla tu voteresti si mentre io no. Oppure, dato che ci piacciono i periodi ipotetici dell'impossibilità, se fossimo membri di una commissione regionale/provinciale/..../ che dovesse decidere dell'autorizzazione alla costruzione di un impianto in un'area protetta, tu voteresti a favore mentre io no.
Ora ti va bene o trovi qualche altra formalità che ti impedisce di cogliere il senso?
Beh, in Italia i referendum sono solo abrogativi, non potrebbe essere proprio fatto.
"giuliofis":
[quote="Intermat"]Ora che ti ho detto questo e quindi dovremmo essere d'accordo, cosa cambia ai fini pratici? Io, se domani ci fosse un referendum sarei contrario, tu (forse) favorevole.
Un referendum per abrogare cosa? Non ho capito.[/quote]
Un referendum (poi che sia abrogativo o meno non importa, era un esempio stupido!) in cui si chiede se si è d'accordo per la costruzione di un impianto di quel tipo in un'area vincolata dal punto di vista paesaggistico.
"Intermat":
Ora che ti ho detto questo e quindi dovremmo essere d'accordo, cosa cambia ai fini pratici? Io, se domani ci fosse un referendum sarei contrario, tu (forse) favorevole.
Un referendum per abrogare cosa? Non ho capito.
"giuliofis":
[quote="Intermat"]l'assenza di alternative è una ipotesi assurda e priva di senso. Esistono oggi ed esisteranno fra 100 anni.
Vabbè, ci rinuncio. Non riesco evidentemente a far capire il senso. È chiaro che sono d'accordo con te, ma non è questo il punto che volevo sottolineare.[/quote]
Io ho capito quello che dici, solo che non lo condivido. La tua "in assenza di alternative" è molto simile ad un giochino in cui dici "se quella fosse l'ultima donna del mondo, cosa faresti?". Ti può portare a dare una risposta ma non ne capisco il senso pratico, non è una opzione attuale. Logico che se mi dici, c'è un ecatombe mondiale, le altre fonti le stiamo usando al 100% in ogni zona della terra in cui possono essere usate e dove non fanno danni, allora ti dico usiamo l'eolico nei parchi naturali. Ora che ti ho detto questo e quindi dovremmo essere d'accordo, cosa cambia ai fini pratici? Io, se domani ci fosse un referendum sarei contrario, tu (forse) favorevole. Mi sembrano posizioni diverse, non che ci sia qualcosa di male.
"Intermat":
l'assenza di alternative è una ipotesi assurda e priva di senso. Esistono oggi ed esisteranno fra 100 anni.
Vabbè, ci rinuncio. Non riesco evidentemente a far capire il senso. È chiaro che sono d'accordo con te, ma non è questo il punto che volevo sottolineare.
Condivido che questa [suesposta] sia una idea "sballata" e poco lungimirante, però è esattamente il corrispettivo della tua. Ovvero tu vedi uno scenario nefasto legato ai combustibili fossili, qualcun altro potrebbe sostenere che questi possano fare da volano per lo sviluppo delle energie alternative una volta che tutti i grandi player mondiali siano nelle stesse condizioni.
La speculazione contro i fatti non dovrebbe reggere in situazioni disastrose come l'attuale.
"giuliofis":
Evidentemente non mi sono espresso chiaramente. Ci riprovo.
[quote="Intermat"]Non puoi dire che non conta l'effetto paesaggistico senza valutare le alternative.
Come ho esplicitamente scritto: in assenza di alternative la bellezza è l'ultimo problema.[/quote]
Io ti ripeto, l'assenza di alternative è una ipotesi assurda e priva di senso. Esistono oggi ed esisteranno fra 100 anni. Per questo continuo a dire che non ha senso dire "in assenza di alternative preferisco produrre energia così"-
"giuliofis":
La frase ha lo stesso valore del dire "non mi interessa il riscaldamento globale se bruciando petrolio e carbone l'economia cresce". Hanno la stessa dignità e la stessa miopia.
Niente affatto. Col riscaldamento globale, prima o poi, inizieremo a morire a milioni. E quando saremo tutti morti o i consumatori saranno decimati non ci sarà nemmeno un'economia che cresce. Analogamente, se continuiamo ad inquinare bruciando carbone e petrolio e continuando ad emettere schifezze in atmosfera da altezza uomo, arriveremo a morire a milioni. Se non vi fossero alternative praticabili, preferirei perdere qualche posto esteticamente bello piuttosto che milioni di vite.
Questa è la tua idea, un'altra persona potrebbe dirti "è vero ma dato che degli effetti gravi del problema dell'aumento della temperatura se ne parlerà tra 100/200 anni, allora oggi è meglio far arricchire anche i paesi poveri in modo che l'economia giri e si abbiano più fonti economiche per poter fare ricerca sulle fonti alternative". Tra l'altro, più o meno, è la giustificazione che danno i paesi poveri: "voi avete inquinato fino ad ora, ora inquiniamo noi. Quando saremo ricchi investiremo anche noi sull'ambiente". Condivido che questa sia una idea "sballata" e poco lungimirante, però è esattamente il corrispettivo della tua. Ovvero tu vedi uno scenario nefasto legato ai combustibili fossili, qualcun altro potrebbe sostenere che questi possano fare da volano per lo sviluppo delle energie alternative una volta che tutti i grandi player mondiali siano nelle stesse condizioni.
"giuliofis":
È impensabile mettere un impianto eolico in un parco nazionale perché serve energia.
Se alternative non ce ne fossero non lo trovo affatto impensabile. Per questo l'argomento paesaggistico per me non tiene.
La risposta sta dopo il primo quote. L'assenza di alternative è una condizione che non regge. L'eolico genera così poca energia che potrebbe essere sostituito col gas naturale senza aggravare la situazione dell'inquinamento. O meglio, si potrebbe evitare di costruire cose oscene semplicemente facendo qualche centrale a gas naturale in più. Quello che voglio dire è che se si facesse una seria politica di utilizzo delle rinnovabili, non servirebbe costruire ecomostri perché quegli impianti potrebbero essere compensati da impianti tradizionali che, essendo rimasti in numero limitato, non creerebbero particolari problemi.
Evidentemente non mi sono espresso chiaramente. Ci riprovo.
Come ho esplicitamente scritto: in assenza di alternative la bellezza è l'ultimo problema.
Niente affatto. Col riscaldamento globale, prima o poi, inizieremo a morire a milioni. E quando saremo tutti morti o i consumatori saranno decimati non ci sarà nemmeno un'economia che cresce. Analogamente, se continuiamo ad inquinare bruciando carbone e petrolio e continuando ad emettere schifezze in atmosfera da altezza uomo, arriveremo a morire a milioni. Se non vi fossero alternative praticabili, preferirei perdere qualche posto esteticamente bello piuttosto che milioni di vite.
Se alternative non ce ne fossero non lo trovo affatto impensabile. Per questo l'argomento paesaggistico per me non tiene.
"Intermat":
Non puoi dire che non conta l'effetto paesaggistico senza valutare le alternative.
Come ho esplicitamente scritto: in assenza di alternative la bellezza è l'ultimo problema.
La frase ha lo stesso valore del dire "non mi interessa il riscaldamento globale se bruciando petrolio e carbone l'economia cresce". Hanno la stessa dignità e la stessa miopia.
Niente affatto. Col riscaldamento globale, prima o poi, inizieremo a morire a milioni. E quando saremo tutti morti o i consumatori saranno decimati non ci sarà nemmeno un'economia che cresce. Analogamente, se continuiamo ad inquinare bruciando carbone e petrolio e continuando ad emettere schifezze in atmosfera da altezza uomo, arriveremo a morire a milioni. Se non vi fossero alternative praticabili, preferirei perdere qualche posto esteticamente bello piuttosto che milioni di vite.
È impensabile mettere un impianto eolico in un parco nazionale perché serve energia.
Se alternative non ce ne fossero non lo trovo affatto impensabile. Per questo l'argomento paesaggistico per me non tiene.
"giuliofis":
[quote="Intermat"]Il fatto che tu trascuri è l'assenza della necessità.
Non trascuro niente. Semplicemente, per affermare che "è un abominio paesaggistico" non è un'argomentazione valida non c'è bisogno di considerare null'altro.
Sinceramente piuttosto che mettere 4 pale in un parco nazionale preferirei bruciare del gas naturale.
Non ho mai scritto nulla di contrario, come puoi ben vedere. Ma qualora non vi fossero queste (ed altre) alternative del paesaggio bello non me ne fregherebbe niente: meglio la salute data dal cessare di bruciare petrolio e carbone.
Era questo il senso del discorso.[/quote]
Non puoi dire che non conta l'effetto paesaggistico senza valutare le alternative. La frase ha lo stesso valore del dire "non mi interessa il riscaldamento globale se bruciando petrolio e carbone l'economia cresce". Hanno la stessa dignità e la stessa miopia. Non esiste una soluzione ad un problema senza considerare tutti gli aspetti. L'aspetto ambientale deve coincidere con quello paesaggistico e deve essere compatibile con la flora/fauna del luogo. È impensabile mettere un impianto eolico in un parco nazionale perché serve energia. La stessa energia la puoi produrre in altro modo non invasivo per l'ambiente. È inutile dire che il problema paesaggistico non esiste perché prima viene la salute. La stessa cosa allora la si potrebbe dire per qualsiasi ecomostro, secondo questa logica è accettabile perché la casa abusiva serve a dare il tetto a qualcuno che alternativamente stava sotto un ponte, quindi viene prima la sua salute. Logico che prima viene la salute, ma se lo stesso risultato può essere ottenuto in un modo più efficiente, ignorare il problema vuol dire essere miopi.
"Intermat":
Il fatto che tu trascuri è l'assenza della necessità.
Non trascuro niente. Semplicemente, per affermare che "è un abominio paesaggistico" non è un'argomentazione valida non c'è bisogno di considerare null'altro.
Sinceramente piuttosto che mettere 4 pale in un parco nazionale preferirei bruciare del gas naturale.
Non ho mai scritto nulla di contrario, come puoi ben vedere. Ma qualora non vi fossero queste (ed altre) alternative del paesaggio bello non me ne fregherebbe niente: meglio la salute data dal cessare di bruciare petrolio e carbone.
Era questo il senso del discorso.
Erasmus, il problema del fotovoltaico è quasi solo il rendimento. L'altro è che è una fonte non programmabile. Il tuo discorso più o meno è condivisibile ma devi considerare che lo stato attuale del fotovoltaico dovrebbe essere anche quello dei prossimi decenni dato che sembra si stia arrivando a limiti fisici della cella. Io non credo che la soluzione sia solo il fotovoltaico. Può essere utile, come dici tu, riempire di pannelli i tetti e costruire i nuovi edifici con pannelli integrati nel tetto ma, in ogni caso, essendo una fonte imprevedibile va affiancata ad altro. Tu dici che il tuo tetto ti rende autonomo, anche su questo ho dei dubbi a meno che non hai ricoperto l'intero tetto. Se hai un fotovoltaico integrato alla rete allora, al massimo, rivendi quanto ricompri, se invece hai uno stand-alone dovresti avere una bella batteria (la quale solitamente costa molto e dura pochi anni). Insomma, il fotovoltaico è una ottima idea proprio nell'ottica in cui tutti producano un po' però non può essere l'unica fonte, in inverno ad esempio produce molto poco.
PS: Pochi sanno, in questo paese i cui abitanti amano lagnarsi sempre, che l'Italia è il 2° paese d'Europa per impianti fotovoltaici installati e il 3/4° al mondo. Inoltre nelle ore centrali del giorno, già attualmente, possono essere coperte interamente da centrali/impianti alimentati da fonti rinnovabili. Insomma l'Italia sta messa molto meglio di altri sul tema.
PS: Pochi sanno, in questo paese i cui abitanti amano lagnarsi sempre, che l'Italia è il 2° paese d'Europa per impianti fotovoltaici installati e il 3/4° al mondo. Inoltre nelle ore centrali del giorno, già attualmente, possono essere coperte interamente da centrali/impianti alimentati da fonti rinnovabili. Insomma l'Italia sta messa molto meglio di altri sul tema.
... e per restare nel campo delle briciole che cambiano veramente poco della sostanza del problema, non sarebbe male se imparassimo anche a risparmiare. Pensare che ci siano persone che prendono l'ascensore, salgono in macchina, girano a vuoto per trovare un parcheggio, entrano in un ambiente sovente reso 'accogliente' solo grazie alla luce artificiale, corrono su una superficie mantenuta artificialmente in movimento.... e poi rifanno il tragitto al contrario, mi crea un po' di fastidio.
Naturalmente il computer che utilizzo è alimentato dalle mie pedalate sulla cyclette
Mi piacerebbe (ma per altri motivi) se fosse vero.
Ciao
B.
[Modifica] PS Tanto per scherzare con Erasmus. Il rendimento dei pannelli solari è importante. Se fosse troppo basso non restituirebbero neppure l'energia spesa per la loro produzione, trasporto, installazione....
Naturalmente il computer che utilizzo è alimentato dalle mie pedalate sulla cyclette

Ciao
B.
[Modifica] PS Tanto per scherzare con Erasmus. Il rendimento dei pannelli solari è importante. Se fosse troppo basso non restituirebbero neppure l'energia spesa per la loro produzione, trasporto, installazione....
Il problema del fotovoltaico non è il basso rendimento!
E chi se ne frega del rendimento se il resto non è immagazzinabile ma è sprecato ... e però non costa niente?
Voglio dire: la luce del sole non costa niente. Anche se il rendimento (nel senso di quanti watt elettrici tiri fuori da un pannello rettangolare investito da tot watt solarì) fosse basso, ma si potesse disporre di molta energia solare, ci sarebbe sempre la convenienza.
Il problema vero è che, mentre per l'energia tradizionale ci sono centri che la producono in quantità enorme e poi la distribuiscono in parti piccolissime rispetto alle fonti, per l'energia fotovoltaica occorre invece che la produzione sia fatta in piccolo, là dove serve. Le centrali elettriche termiche producono gigawatt. Se fossero fotovoltaiche coprirebbero enormi aree. Pazzesco il solo pensarci!
Ma ci sono miriadi di aree piccoline illuminate invano dal sole. Sono così numerose che la loro somma è di gran lunga maggiore di quella che servirebbe alle centrali termoelettriche attuali per erogare la stessa potenza elettrica.
Io penso che o prima che sia troppo tradi per salvare l'atmosfera (e di conseguenza l'intera bioisfera) o almeno quando le scorete di combustibile fossile si saranno esaurite – d'accordo: io non ci sarò più; e molto probabilmente nemmeno i miei figli, campassero pure un secolo"! – l'umanità si deciderà a produrre ad usare tipi di energia che non inquinano il mondo!
M se campassi abbastanza – periodo ipotetico dell'impossibilità – da vedere come andrà a finire scommetterei sul fotovoltaico. Per esempio, sul tetto di casa mia (che non è mica una gran villa, ma solo una casetta a schiera) l'energia solare è tale che anche col solo 5% convertito in elettricità mi porterebbe all'autonomia energetica (compreso il trasposrto e la locomozione personale).
Quando volevo fare l'impianto fotovoltaico i pannelli solari costavano l'ira di Dio! Ora ... sono troppo vecchio; e ci sono ancora problemi burocratici insormontabili in pratica per il povero cristo "uomo della strada"!
[Per esmpio: in una casa a schiera di proprietà di Tizio il tetto non è suo, ma è "condominiale". Se Tizio volesse coprire di pannelli solari la sola parte di tetto sopra la sua abitazione, dovrebbe avere il consenso unanime di tutti i condomini (cosa con probabilità infinitesima perché, su una ventina di condomini, c'è sempre il rompiballe (e spesso ce n'è è più di uno) che fa apposta a fare il bastian contrario. Ma, anche se Tizio ottenesse il consenso di tutti i condomini, questo non gli servirebbe molto perché il Comune impone (quasi sempre) una certa uniformità stilistica sull'intero condominio: e non accetta che c isuia una parte di tetto decisamente diversa dal resto.
[So, però, che esistono già da decenni i "coppi fotovoltaici", che simulano coppi e tegole in terracotta (come esistono vasi e fioriere in plastica che imitano quelli in terracotta).
So anche che un mio ex-allievo progetta e costruisce piccole imbarcazioni elettrche autonome, a luce solare, destinate agli impianti balneari dei laghetti dell'Altoadige. Sono imbarcazioni confrontabili con autovetture per numero di passeggeri e per dimensioni; e quasi tutta la superficie è fotovoltaica. Questo per dire che non è necessario l'impiego di pannelli modulari rettangolari, ma che già si producono superfici fotovoltaiche "custom" ... come si produce la "carrozzeria" sagomata delle automobili].
I coppi fotovoltaici costano però ancora l'occhio della testa ... e sono "il cane che si morde la coda": il prezzo non scenderà se non aumenterà decisamente la richiesta perché non sarà sufficientemente stimolata la ricerca di tecnologie pratiche a basso per sviluppare la competitività commerciale. Ma fin che i prezzi non calano (e la qualità resta scadente sotto il profilo del rendimento e dell'affidabilità) è difficile che aumenti la richiesta. A meno che non diventi necessaria la conversione dal combustibile fossile al solare.
Occorrerà arrivare ad una atmosfera pressoché asfissiante, e ad un vero collasso della salute della biosfera per riuscire a battere la lobby internazionale dell'energia da combustibile fossile.
[Sto pensando, per esempio, alla GAZPROM di Putin e Medvedev, che Dio li strapiombi!].
Poi, [quando finalmente diventerà una specie di moda], come al giorno d'oggi non esistono abitazioni civili senza impianti per ricevere l'alimentazione domestica di acqua e di energia elettrica (e quasi sempre anche di gas per uso domestico) così si arriverà ad avere di norma abitazioni con l'intero tetto fotovoltaico!
[Il computer elettronico ha quasi 70 anni. Ma solo negli ultimi due decenni si è sviluppato tanto da diventare di uso abituale universale. Per non parlare del telefono che ha più di un secolo, ma negli ultimi due decenni ha avuto uno sviluppo tale da diventare migliaia di volte più numeroso di tutti i telefoni dalla fine dell'800 agli inizi degli anni 90.
Ma quando si compirà davvero la conversione al solare noi saremo non solo trapassati ma anche dimenticati, perché purtroppo per almeno un secolo il combustibile fossile la farà ancora da padrone.
________

E chi se ne frega del rendimento se il resto non è immagazzinabile ma è sprecato ... e però non costa niente?
Voglio dire: la luce del sole non costa niente. Anche se il rendimento (nel senso di quanti watt elettrici tiri fuori da un pannello rettangolare investito da tot watt solarì) fosse basso, ma si potesse disporre di molta energia solare, ci sarebbe sempre la convenienza.
Il problema vero è che, mentre per l'energia tradizionale ci sono centri che la producono in quantità enorme e poi la distribuiscono in parti piccolissime rispetto alle fonti, per l'energia fotovoltaica occorre invece che la produzione sia fatta in piccolo, là dove serve. Le centrali elettriche termiche producono gigawatt. Se fossero fotovoltaiche coprirebbero enormi aree. Pazzesco il solo pensarci!
Ma ci sono miriadi di aree piccoline illuminate invano dal sole. Sono così numerose che la loro somma è di gran lunga maggiore di quella che servirebbe alle centrali termoelettriche attuali per erogare la stessa potenza elettrica.
Io penso che o prima che sia troppo tradi per salvare l'atmosfera (e di conseguenza l'intera bioisfera) o almeno quando le scorete di combustibile fossile si saranno esaurite – d'accordo: io non ci sarò più; e molto probabilmente nemmeno i miei figli, campassero pure un secolo"! – l'umanità si deciderà a produrre ad usare tipi di energia che non inquinano il mondo!
M se campassi abbastanza – periodo ipotetico dell'impossibilità – da vedere come andrà a finire scommetterei sul fotovoltaico. Per esempio, sul tetto di casa mia (che non è mica una gran villa, ma solo una casetta a schiera) l'energia solare è tale che anche col solo 5% convertito in elettricità mi porterebbe all'autonomia energetica (compreso il trasposrto e la locomozione personale).
Quando volevo fare l'impianto fotovoltaico i pannelli solari costavano l'ira di Dio! Ora ... sono troppo vecchio; e ci sono ancora problemi burocratici insormontabili in pratica per il povero cristo "uomo della strada"!
[Per esmpio: in una casa a schiera di proprietà di Tizio il tetto non è suo, ma è "condominiale". Se Tizio volesse coprire di pannelli solari la sola parte di tetto sopra la sua abitazione, dovrebbe avere il consenso unanime di tutti i condomini (cosa con probabilità infinitesima perché, su una ventina di condomini, c'è sempre il rompiballe (e spesso ce n'è è più di uno) che fa apposta a fare il bastian contrario. Ma, anche se Tizio ottenesse il consenso di tutti i condomini, questo non gli servirebbe molto perché il Comune impone (quasi sempre) una certa uniformità stilistica sull'intero condominio: e non accetta che c isuia una parte di tetto decisamente diversa dal resto.
[So, però, che esistono già da decenni i "coppi fotovoltaici", che simulano coppi e tegole in terracotta (come esistono vasi e fioriere in plastica che imitano quelli in terracotta).
So anche che un mio ex-allievo progetta e costruisce piccole imbarcazioni elettrche autonome, a luce solare, destinate agli impianti balneari dei laghetti dell'Altoadige. Sono imbarcazioni confrontabili con autovetture per numero di passeggeri e per dimensioni; e quasi tutta la superficie è fotovoltaica. Questo per dire che non è necessario l'impiego di pannelli modulari rettangolari, ma che già si producono superfici fotovoltaiche "custom" ... come si produce la "carrozzeria" sagomata delle automobili].
I coppi fotovoltaici costano però ancora l'occhio della testa ... e sono "il cane che si morde la coda": il prezzo non scenderà se non aumenterà decisamente la richiesta perché non sarà sufficientemente stimolata la ricerca di tecnologie pratiche a basso per sviluppare la competitività commerciale. Ma fin che i prezzi non calano (e la qualità resta scadente sotto il profilo del rendimento e dell'affidabilità) è difficile che aumenti la richiesta. A meno che non diventi necessaria la conversione dal combustibile fossile al solare.
Occorrerà arrivare ad una atmosfera pressoché asfissiante, e ad un vero collasso della salute della biosfera per riuscire a battere la lobby internazionale dell'energia da combustibile fossile.
[Sto pensando, per esempio, alla GAZPROM di Putin e Medvedev, che Dio li strapiombi!].
Poi, [quando finalmente diventerà una specie di moda], come al giorno d'oggi non esistono abitazioni civili senza impianti per ricevere l'alimentazione domestica di acqua e di energia elettrica (e quasi sempre anche di gas per uso domestico) così si arriverà ad avere di norma abitazioni con l'intero tetto fotovoltaico!
[Il computer elettronico ha quasi 70 anni. Ma solo negli ultimi due decenni si è sviluppato tanto da diventare di uso abituale universale. Per non parlare del telefono che ha più di un secolo, ma negli ultimi due decenni ha avuto uno sviluppo tale da diventare migliaia di volte più numeroso di tutti i telefoni dalla fine dell'800 agli inizi degli anni 90.
Ma quando si compirà davvero la conversione al solare noi saremo non solo trapassati ma anche dimenticati, perché purtroppo per almeno un secolo il combustibile fossile la farà ancora da padrone.
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Il fatto che tu trascuri è l'assenza della necessità. Esistono fonti meno invadenti dal punto di vista paesaggistico che possono evitare il proliferare incontrollato (fortunatamente non ancora troppo attuale) dell'eolico. Quindi perché danneggiare lo stesso ambiente che si vuole proteggere? L'eolico impatta anche sulla vita degli animali, specie degli uccelli. Insomma va trattato con cura. Questo non vuol dire essere contro. Solo essere ragionevoli nel prendere le decisioni. Nella scelta delle fonti energetiche a volte si dovrebbe smettere di fare i tifosi (di una o l'altra fonte) ma bisognerebbe essere realisti. Al momento senza fonti fossili non si può stare e probabilmente sarà così per lungo tempo. Le fonti rinnovabili sono utili ma hanno molti limiti quindi, a volte, potrebbero non essere la scelta migliore. Sinceramente piuttosto che mettere 4 pale in un parco nazionale preferirei bruciare del gas naturale. Se invece le pale le metti lungo l'autostrada, allora siamo d'accordo.
"Distruggere" qualche posto considerato esteticamente bello non lo trovo nemmeno lontanamente paragonabile all'inquinamento odierno, nemmeno ci si avvicina di striscio.
Per me, quindi, "abominio paesaggistico" non è annoverabile tra le motivazioni per andare contro all'eolico.
Non ho citato il resto del tuo intervento perché non era quello che mi premeva sottolineare, è ovvio che quelle e queste considerazioni sono più che valide.
Per me, quindi, "abominio paesaggistico" non è annoverabile tra le motivazioni per andare contro all'eolico.
Non ho citato il resto del tuo intervento perché non era quello che mi premeva sottolineare, è ovvio che quelle e queste considerazioni sono più che valide.
"giuliofis":
[quote="Intermat, anche se credo più sia una citazione dei movimenti <>"]l'eolico è un abominio a livello paesaggistico
Ecchissenefrega. Se devo scegliere tra paesaggio e salute, scelgo la seconda.[/quote]
Per la salute basta usare il gas naturale al posto del petrolio e del carbone. Non serve distruggere centinaia di chilometri quadrati di terreni. Inoltre l'eolico non ha un gran range di funzionamento (3 m/s - 20 m/s), quindi la sua utilità su larga scala è tutt'altro che dimostrata. Aggiungi anche il fatto che è una energia rinnovabile non programmabile e ottieni il risultato che il gioco non vale la candela. Basterebbe usare il gas naturale e incentivare il passaggio dai motori a combustione interna ad automobili elettriche o ad idrogeno. Le emissioni delle auto verrebbero azzerate con una notevole riduzione delle pmX. Ancora si dovrebbe incentivare l'utilizzo del solare termico e fotovoltaico laddove si venga a creare un'autoproduzione utile ovvero non si deve spingere il piccolo produttore a investire per vendere ma per consumare. In pratica, se uno non sta a casa dalle 8.30 alle 18, dovrebbe essere relativamente conveniente l'investimento mentre dovrebbe esserlo molto di più per chi utilizza veramente quella energia.
In ogni caso non è che io sia contro l'eolico, semplicemente va usato con moderazione e con accortezza. Non si può pensare che distruggere il pianeta con i combustibili fossili sia grave mentre farlo con le energie rinnovabili non lo sia.
"axpgn":
quindi se un ecomostro mi porta lavoro va sempre bene, perché dovrei oppormi in nome del paesaggio?
Se alternative non ci sono, io non mi opporrei. La bellezza estetica è sempre secondaria alle necessità.
se l'importante è la salute, perché preferire il carbone al nucleare?
Infatti io preferirei il nucleare fintanto che c'è materiale fissile. Ambientalmente meno devastante e relativamente più sicuro.
Ok, basta essere coerenti: quindi se un ecomostro mi porta lavoro va sempre bene, perché dovrei oppormi in nome del paesaggio? Oppure ancor meglio: se l'importante è la salute, perché preferire il carbone al nucleare?

"Intermat, anche se credo più sia una citazione dei movimenti <>":
l'eolico è un abominio a livello paesaggistico
Ecchissenefrega. Se devo scegliere tra paesaggio e salute, scelgo la seconda.