Che pensare dei "viaggi nel tempo"?
Mi riferisco ai viaggi a ritroso, perchè quelli nell'opposta direzione sono del tutto naturali e, diciamo così, reali.
Di questi viaggi a ritroso se ne sente parlare, talvolta anche in questo ed altri forum consimili. Sembrerebbe che siano teoricamente possibili in quanto previsti da certe soluzioni relativistiche e sotto particolari condizioni piuttosto estreme.
Dico subito che tali "viaggi" li escludo dal novero degli eventi fisici potenzialmente osservabili per considerazioni facili ed ovvie che dirò fra poco, ma, nonostante ciò, sono pronto a tener per buone le conclusioni matematiche che porterebbero alla spegazione logica ed all'esistenza teorica dei viaggi a ritroso. Ecco perchè.
Dico che i vaggi a ritroso non sono possibili (nel senso che l'osservatore non potrà mai osservarli), infatti, se l'osservatore retrocede da oggi a ieri, con lui retrocede nel tempo l'intero universo, quindi si egli troverà un un mondo che era esattamente -ed in ogni dettaglio, compreso il suo stato di memoria- quello di ieri, cioè nella situazione di colui che vive la sua giornata e aspetta il domani, di cui nulla sa prima che questo domani arrivi.
Ma come mai, nonostante quanto ho detto, credo nella correttezza formale anche delle eventuali soluzioni che prevedono la regressione nel tempo? Semplicemente perchè in qualsiasi istante della sua vità, l'osservatore non potrà essere, a rigore, smentito se dicesse: "ecco, un questo preciso istante in cui vi parlo parlo, io, voi e tutto l'universo, siamo ritornati ad ora al termine di un viaggio a ritroso cominciato non so quando del futuro; in altri termini dico che quelle soluzioni, che prevedono un viaggio a ritroso nel tempo, sono formalmente corrette ma di significato assolutamente banale.
Di questi viaggi a ritroso se ne sente parlare, talvolta anche in questo ed altri forum consimili. Sembrerebbe che siano teoricamente possibili in quanto previsti da certe soluzioni relativistiche e sotto particolari condizioni piuttosto estreme.
Dico subito che tali "viaggi" li escludo dal novero degli eventi fisici potenzialmente osservabili per considerazioni facili ed ovvie che dirò fra poco, ma, nonostante ciò, sono pronto a tener per buone le conclusioni matematiche che porterebbero alla spegazione logica ed all'esistenza teorica dei viaggi a ritroso. Ecco perchè.
Dico che i vaggi a ritroso non sono possibili (nel senso che l'osservatore non potrà mai osservarli), infatti, se l'osservatore retrocede da oggi a ieri, con lui retrocede nel tempo l'intero universo, quindi si egli troverà un un mondo che era esattamente -ed in ogni dettaglio, compreso il suo stato di memoria- quello di ieri, cioè nella situazione di colui che vive la sua giornata e aspetta il domani, di cui nulla sa prima che questo domani arrivi.
Ma come mai, nonostante quanto ho detto, credo nella correttezza formale anche delle eventuali soluzioni che prevedono la regressione nel tempo? Semplicemente perchè in qualsiasi istante della sua vità, l'osservatore non potrà essere, a rigore, smentito se dicesse: "ecco, un questo preciso istante in cui vi parlo parlo, io, voi e tutto l'universo, siamo ritornati ad ora al termine di un viaggio a ritroso cominciato non so quando del futuro; in altri termini dico che quelle soluzioni, che prevedono un viaggio a ritroso nel tempo, sono formalmente corrette ma di significato assolutamente banale.
Risposte
"Rioda":Richiamo stralci del discorso di Rioda che menziona la teoria dei multiversi. Dico subito di trovare questa teoria quanto meno da interpretare con molta attenzione. I problemi riguardano: l'uno, non dimenticare che ontologicamente il termine "universo" implica che l'universo sia uno, solo ed è "questo" in cui vivo; l'altro è che, nonostante quanto appena detto sulla unicità dell'universo, nondimeno questa "teoria dei multiversi" può senz'altro essere presa in considerazione precisando, però, che tali "molti universi" siano alternativi, o, meglio, soluzioni alternative (quindi, da scegliere una volta per tutte) di equazioni relativistiche e concludere di aver scelta la soluzione che genera questa "realtà".
Analizzando le 2 ipotesi più diffuse; ovvero "teoria del multiverso" e "teoria del tempo lineare":
"Teoria del tempo lineare":
P Ovviamente nella realtà i multiversi sono quasi infiniti.
Potremmo aggiungere che, a parte la questione dei molti universi, anzi, ignorandola del tutto, una teoria che ammetta matematicamente un viaggio indietro nel tempo potrebbe non essere esclusa, ma questo "viaggio" risulterebbe puramente nominale e corrispondente ad una soluzione "banale": chiunque, infatti, potrebbe dire: "..ora mi trovo qui (e guardando l'orologio ed il luogo in si trova, continua..) ma vi sono tornato dopo un viaggio nel futuro di durata T (arbitraria)..." e l'interlocutore soggiunge: ".. e che hai vito nel futuro?" il tale risponde: "non lo so perchè le mie future (rispetto ad ora) sensazioni le ho, ovviamente, lasciate al loro posto, ...nel futuro, appunto". Si badi che non v'è modo di confutare quest'affermazione!



Sì la conosco ma non l'ho mai vista, deve essere carina

Qualcuno di voi ha seguito la prima serie di Journeyman su Italia 1?
Il protagonista si ritrova inspiegabilmente a fare dei "viaggi" indietro nel tempo (entro i 10-20 anni precedenti) in modo apparentemente casuale. Sta via qualche ora e poi ritorna nel presente, ma non esattamente al momento della partenza, bensì dopo un tempo pari a quello del suo viaggio (in pratica sta via 2 ore nel passato e quando torna nel presente è come se fosse scomparso per 2 ore... quindi invecchia con la stessa velocità...). A parte gli ovvi inconvenienti della sua vita sociale causati dalle sue lunghe assenze, egli scopre che i suoi viaggi non sono casuali, ma hanno uno scopo, ogni volta infatti interagisce con una persona per "salvargli la vita": quando è nel presente fa ricerche su Internet su quella persona morta o scomparsa, e quando va nel passato cerca di evitargli di prendere certe strade o fare certe scelte.
Alla fine della prima serie scopre che i suoi viaggi sono pilotati da un'organizzazione top secret guidata da un fisico che fa ricerche sui viaggi nel tempo... e scopre di non essere il solo viaggiatore.
Intrigante....
Il protagonista si ritrova inspiegabilmente a fare dei "viaggi" indietro nel tempo (entro i 10-20 anni precedenti) in modo apparentemente casuale. Sta via qualche ora e poi ritorna nel presente, ma non esattamente al momento della partenza, bensì dopo un tempo pari a quello del suo viaggio (in pratica sta via 2 ore nel passato e quando torna nel presente è come se fosse scomparso per 2 ore... quindi invecchia con la stessa velocità...). A parte gli ovvi inconvenienti della sua vita sociale causati dalle sue lunghe assenze, egli scopre che i suoi viaggi non sono casuali, ma hanno uno scopo, ogni volta infatti interagisce con una persona per "salvargli la vita": quando è nel presente fa ricerche su Internet su quella persona morta o scomparsa, e quando va nel passato cerca di evitargli di prendere certe strade o fare certe scelte.
Alla fine della prima serie scopre che i suoi viaggi sono pilotati da un'organizzazione top secret guidata da un fisico che fa ricerche sui viaggi nel tempo... e scopre di non essere il solo viaggiatore.
Intrigante....
Impossibile.
...
"agaragar":
Esisterebbe comunque un modello matematico relativistico elaborato da Kurt Gödel che permetterebbe di raggiungere tempi negativi, purtroppo non conosco tale modello.
Ho investigato un tantino, non si tratterebbe di viaggiare nel tempo, ma del fatto che le linee spaziotemporali del nostro universo potrebbero essere chiuse, cioè alla fine dei tempi ci sarebbe il ritorno al big bang,
ma una persone che fosse vivente al punto dell'inversione temporale, non viaggerebbe attraverso tutti i tempi, tantomeno a volontà, si limiterebbe penso a ringiovanire fino a sparire.
Inoltre dato che il tempo prima del big bang non esisteva, effettivamente un ipotetico big crunch potrebbe identificarsi con lo stesso big bang iniziale.
"mariodic":
La discussione ha assunto una fisionomia interessante. Turtle07 approccia la discussione da una posizione in po' diversa dagli altri amici. Personalmente non so aggiungere di meglio che ribadire quanto ho sostenuto nel post di apertura. Qui mi limito a sottolineare un punto fondamentale: La retrocessione nel tempo, constatabile con l'osservazione, o è assurda (lo è quando interessa la globalità dell'universo, compreso l'Osservatore, vale a dire il suo apparato strumentale che è, che l'universo intero universo) o -se la totalità non c'è- è una pacchianissima banalità; come dire di vedere un'automobile che prima va da A a B e successivamente la si vede ritornata in A e si volesse sostenere che si sia tornati indietro nel tempo. Però ribadisco quanto già dissi nel mio post di apertura: il caso della retrocessione "assurda" del primo caso ha, se non altro, il conforto matematico di poter essere prevista dalle equazioni relativistiche (come si sostiene),
E' bene proprio fare chiarezza su questo punto, nelle equazioni relativistiche se si pone una velocià D > C , la variabile tempo assume un valore negativo, ed è da questo che sono nate tutte le speculazioni sui viaggi nel tempo....
Intanto osserviamo che anche se ad una velocità "maggiore della luce" si dovrebbe avere il tempo che scorre all'indietro, o meglio trovarsi in un punto a -t, non è previsto alcun modo per 'viaggiare nel futuro' cosa che di solito viene ritenuta più semplice, qundi nella relatività non si tratterebbe di viaggiare 'nel tempo', ma unicamente di poter 'tornare' nel passato senza vie di ritorno.
Certo, il tempo relativistico prevede anche il rallentamento del tempo per chi viaggia molto veloce, il ben noto fatto che chi parte per un viaggio ultraveloce troverebbe al ritorno che molto più tempo è passato per chi è rimasto a terra, anche milioni di anni,
e allora si potrebbe pensare di usare il tempo negativo dell'ipervelocità per rimettere le cose a posto......
Dato che la vel della luce C ha un valore noto e finito, sembrerebbe cosa non impossibile oltrepassarlo, ma non è affatto così semplice....
il fatto che, almeno nel nostro universo, C sia una velocità limite, cela un significato profondo, vale a dire C è a tutti gli effetti una velocità infinita, almeno per molti dei significati che si attribuiscono a tale concetto,
vale a dire che una persona, o più realisticamente un robot, che viaggiasse prossimo a C, raggiungerebbe qualsiasi distanza in brevissimo tempo, prorpio in virtù della dilatazione relativistica del tempo.
Se noi misuriamo da terra la distanza fra due galassie, mettiamo 10milioni di anni luce, un entità che viaggiasse alla velocità della luce misurerebbe nel SUO tempo una durata inferiore a 10M anni, anche pochi secondi, anche un minuscolo istante,
quindi dato che velocità=spazio/tempo, misurerebbe una velocità già superiore a C, anche 10M AL al secondo, anche di più,
e questo coerentemente alla teoria della relatività, dato che tutte le leggi fisiche rimarrebbero invariate, e anche una misura di C effettuata sulla nave darebbe il solito risultato di sempre,
il trucco sta nel fatto che noi faremmo una misura in base a distanze già note, senza sperimentare però alcun cambiamento rispetto al mondo fisico conosciuto,
e chi ci osserva da terra vedrebbe l'astronave moversi prossima a C, non di più
ma chi è sulla nave aggiungendo energia vedrebbe le galassie avvicinarsi sempre più velocemente, come se il limite relativistico non esistesse.
E questo è motivo per cui C è insuperabile: una particella che viaggia a tale velocità nel SUO TEMPO sta già viaggiando a velocità infinita, nel senso sopra spiegato.
E allora....viaggiare a velocità infinita significa raggiungere qualsiasi distanza in un tempo 0, ERGO viaggiare a una non bene precisata velocità > C, vorrebbe dire arrivare in un tempo MINORE DI 0, vale a dire NEGATIVO
ed ecco spiegato il paradosso del ritorno al passato, al tempo -t, solo che bisognerebbe andare a una velocità PIU' CHE INFINITA, concetto assai oscuro.
Quel che va compreso è che non si tratterebbe di andare a 300.000km/s + 1, ma di superare una velocità come visto infinita, cosa ben più problematica,
Nel mondo fisico, non matematico, infinito è un concetto intrattabile, come può esserci una velocità infinita se non esiste il numero naturale più grande??
ma velocita realmente infinite si possono avere se nella formula s/t invece di aumentare infinitamente il numeratore Spazio, rimpiccioliamo il denominatore tempo
E' un concetto simile a quello di universo illimitato ma finito, tramite la curvatura dello spazio,
anche il tempo non è infinito, nacque col big bang, il quale però non è un limite del tempo
Insomma l'astuzia dell'universo sta nell'avere quantità illimitate, come C, o l'universo stesso, che sebbene finito non ha limiti da raggiungere, senza essere realmente infinite
inoltre arrivare a destinazione al tempo -t < T0, significherebbe arrivare prima di essere partiti, cioè una violazione del principo di causalità.
Spero di aver chiarito il fraintendimento da cui nasce l'idea dei viaggi nel tempo.
Per me il passato e il futuro non esistono, quindi non sono raggiungibili in nessun modo.
Esisterebbe comunque un modello matematico relativistico elaborato da Kurt Gödel che permetterebbe di raggiungere tempi negativi, purtroppo non conosco tale modello.
Un altro modo di 'viaggiare nel tempo' sarebbe quello di usare computer ultrapotenti per simulare qualsiasi epoca, in questo modo si potrebbe anche avere la resurrezione dei morti o l'esistenza di Dio.
http://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_del_Punto_Omega
La conclusione di Boba riguardo, al paradosso di Rioda, potrebbe, secondo me, essere confutato dalla considerazione che il ritorno indietro nel tempo è del tutto simile -anzi ben più che simile- al riavvolgimento di un film, riavvolgimento che non modifica affatto i fotogrammi retrostanti. In questo penso di concordare con Ninì che, se ho capito quanto dice nel suo messaggio, sarebbe proprio il caso del film riavvolto.

Per tornare al paradosso del nonno di Rioda, se lui tornasse indietro nel tempo con tutto l'universo, non esisterebbe più (o meglio ancora, nascendo solo dopo diversi anni), e perciò non ci sarebbe nessuno ad alterare gli eventi, compresa la vincita del Jackpot, perchè per il principio di causa effetto la causa sarebbe tale quale a prima, e di conseguenza tutto si ripeterebbe tale e quale.
A questo proposito, volevo osservare una cosa: ammesso che sia possibile tornare indietro ed alterare effettivamente il passato in un qualche modo, ci sarebbero molti eventi facilmente influenzabili, molto di più di quanto non si pensi.... ad esempio, contrariamente a quanto si vede nei films, il viaggiatore del tempo che torna indietro e conosce i suoi genitori, anche ammesso che agisse in modo da alterare le cose il meno possibile (o che rimediasse a qualche sbadataggine), in realtà avrebbe alterato irreversibilmente il futuro con la sua sola presenza.
Immaginiamo anche solo che io torni indietro e dia uno spintone a mio padre. Questo subito dopo, ripeterebbe esattamente gli stessi movimenti al millimetro? Compresa per assurdo l'eventuale posizione dell'amplesso con mia madre? In tal caso, sarebbe lo stesso spermatozoo di prima a fecondarla, o megari quello che si trova a 1 micron di distanza? Al posto mio potrebbe nascere una persona completamente diversa, un mio "fratello" alternativo (non gemello per altro), che non sarebbe me al 100%.... Non sarebbe più necessario tornare indietro e "uccidere il padre" per evitare che una certa persona nasca, basterebbe molto meno....
E se questo succedesse con il concepimento di Adolf Hitler, la storia si ripeterebbe tale e quale?
Questa dipendenza sensibile dalle condizioni iniziali, darebbe origine a un effetto farfalla che altererebbe tutto il futuro in modo irreversibile.....
A questo proposito, volevo osservare una cosa: ammesso che sia possibile tornare indietro ed alterare effettivamente il passato in un qualche modo, ci sarebbero molti eventi facilmente influenzabili, molto di più di quanto non si pensi.... ad esempio, contrariamente a quanto si vede nei films, il viaggiatore del tempo che torna indietro e conosce i suoi genitori, anche ammesso che agisse in modo da alterare le cose il meno possibile (o che rimediasse a qualche sbadataggine), in realtà avrebbe alterato irreversibilmente il futuro con la sua sola presenza.
Immaginiamo anche solo che io torni indietro e dia uno spintone a mio padre. Questo subito dopo, ripeterebbe esattamente gli stessi movimenti al millimetro? Compresa per assurdo l'eventuale posizione dell'amplesso con mia madre? In tal caso, sarebbe lo stesso spermatozoo di prima a fecondarla, o megari quello che si trova a 1 micron di distanza? Al posto mio potrebbe nascere una persona completamente diversa, un mio "fratello" alternativo (non gemello per altro), che non sarebbe me al 100%.... Non sarebbe più necessario tornare indietro e "uccidere il padre" per evitare che una certa persona nasca, basterebbe molto meno....
E se questo succedesse con il concepimento di Adolf Hitler, la storia si ripeterebbe tale e quale?
Questa dipendenza sensibile dalle condizioni iniziali, darebbe origine a un effetto farfalla che altererebbe tutto il futuro in modo irreversibile.....
"Rioda":Il paradosso del nonno, richiamato da Rioda, se ne ho afferrato lo spirito, potrebbe (il condizionale deriva dai dubbi circa la mia comprensione del brano riportato) essere rimosso dall'unicità dell'Io, che, seppure con difficoltà, sto cercando di approfondire e di cui si parla in altra parte di questo forum. Ma forse una risposta più semplice potrebbe bastare: la vicenda esemplificata, come qualunque altra altrettanto coerente, conduce al "presente" del protagonista sicchè il tornare indietro nel tempo la ripercorre semplicemente, non vedo il problema. Ma forse, ripeto, non ho colto la sostanza di base del pensiero di Rioda.
Mettiamo che io faccia tornare indietro il tempo a quando mio nonno aveva 20 anni... era in un casinò che giocava alle roulette... nel tempo non-alterato... jackpot!!! Vince l'equivalente di 500,000 euro... ottimo! Va a festeggiare con tutti i suoi amici e incontra mia nonna, si sposano e alla fine dove qualche annetto nasco io che riporto tutto indietro. Tornando indietro alla giovinezza di mio nonno io sparisco perchè non ero ancora nato... ma pochi problemi... tanto rinascerò... no? Non necessariamente, se mio nonno non avesse fatto jackpot quella sera non sarebbe andato al ristorante a festeggiare non avrebbe mai incontrato mia nonna io non sarei mai nato e non avrei mai spinto indietro l'universo... ecco un'altro paradosso del nonno (azzeccato!)... oltre al fatto che per spingere indietro tutto l'universo occorrerebbe non so quanta energia...
Rioda, inoltre richiama anche la così detta teoria del multiverso. Mi limito a dire che: ho non ho capito cosa sia e come funzionerebbe nello spiegare certi fatti oppure ho capito che si parla di universi molteplici, ma qui bisognerebbe chiarire senza equivoci cosa si vuole intendere dal monemto che "universo", per definizione del termine, è unico e non molteplice.
L'unica cosa che mi sorprende è che in ogni altra teoria era l'osservatore a muoversi nel tempo (fosse esso lineare o multiverso) e quindi tenenedo le proprie memorie perchè gli eventi che gliele hanno procurato esistono ancora nel "futuro" o in un'altro universo mentre in questa teoria il tempo si muove al ritroso cancellando quindi gli eventi che gli hanno procurato le memorie e quindi tornando in tutto e pertutto nel passato... senza che nessuno se ne renda conto! Anche qui c'è il rischio di casini temporali, vi spiego perchè:
Mettiamo che io faccia tornare indietro il tempo a quando mio nonno aveva 20 anni... era in un casinò che giocava alle roulette... nel tempo non-alterato... jackpot!!! Vince l'equivalente di 500,000 euro... ottimo! Va a festeggiare con tutti i suoi amici e incontra mia nonna, si sposano e alla fine dove qualche annetto nasco io che riporto tutto indietro. Tornando indietro alla giovinezza di mio nonno io sparisco perchè non ero ancora nato... ma pochi problemi... tanto rinascerò... no? Non necessariamente, se mio nonno non avesse fatto jackpot quella sera non sarebbe andato al ristorante a festeggiare non avrebbe mai incontrato mia nonna io non sarei mai nato e non avrei mai spinto indietro l'universo... ecco un'altro paradosso del nonno (azzeccato!)... oltre al fatto che per spingere indietro tutto l'universo occorrerebbe non so quanta energia...
Mentre nella teoria dei multiversi non serve nessuna memoria... gli universi si creano in base alle possibilità... per non "sprecare" niente per ogni possibilità, anche la più minima, si creano universi pari al numero di possibilità ognuno che segue una possibilità differente... essendo inoltre ognuno indipendente dall'altro non c'è neanche il rischio di casini temporali.
Mettiamo che io faccia tornare indietro il tempo a quando mio nonno aveva 20 anni... era in un casinò che giocava alle roulette... nel tempo non-alterato... jackpot!!! Vince l'equivalente di 500,000 euro... ottimo! Va a festeggiare con tutti i suoi amici e incontra mia nonna, si sposano e alla fine dove qualche annetto nasco io che riporto tutto indietro. Tornando indietro alla giovinezza di mio nonno io sparisco perchè non ero ancora nato... ma pochi problemi... tanto rinascerò... no? Non necessariamente, se mio nonno non avesse fatto jackpot quella sera non sarebbe andato al ristorante a festeggiare non avrebbe mai incontrato mia nonna io non sarei mai nato e non avrei mai spinto indietro l'universo... ecco un'altro paradosso del nonno (azzeccato!)... oltre al fatto che per spingere indietro tutto l'universo occorrerebbe non so quanta energia...
Mentre nella teoria dei multiversi non serve nessuna memoria... gli universi si creano in base alle possibilità... per non "sprecare" niente per ogni possibilità, anche la più minima, si creano universi pari al numero di possibilità ognuno che segue una possibilità differente... essendo inoltre ognuno indipendente dall'altro non c'è neanche il rischio di casini temporali.
La discussione ha assunto una fisionomia interessante. Turtle07 approccia la discussione da una posizione in po' diversa dagli altri amici. Personalmente non so aggiungere di meglio che ribadire quanto ho sostenuto nel post di apertura. Qui mi limito a sottolineare un punto fondamentale: La retrocessione nel tempo, constatabile con l'osservazione, o è assurda (lo è quando interessa la globalità dell'universo, compreso l'Osservatore, vale a dire il suo apparato strumentale che è, che l'universo intero universo) o -se la totalità non c'è- è una pacchianissima banalità; come dire di vedere un'automobile che prima va da A a B e successivamente la si vede ritornata in A e si volesse sostenere che si sia tornati indietro nel tempo. Però ribadisco quanto già dissi nel mio post di apertura: il caso della retrocessione "assurda" del primo caso ha, se non altro, il conforto matematico di poter essere prevista dalle equazioni relativistiche (come si sostiene), sebbene il presunto "viaggio" mai potrà essere osservato fisicamente per il banale fatto che l'Osservatore e tutto il suo universo e le relative informazioni, occupano sempre il "presente" dell'Osservatore, cioè dell'universo che egli impersonifica.
Comunque sia anche queste "bolle" esisterebbero in uno spazio, il quale comunque per contenere ogni minimo attimo dovrebbe essere infinito, e poichè anche questo "spazio" che contiene gli universi deve avere una sua "catena di tempo" si torna dinuovo ad un tempo infinito dentro uno spazio infinito. Con lo spazio che contiene gli universi infiniti (come il numero degli universi stessi) il "dispostivo" che memorizza gli istanti di tempo dovrebbe comunque essere infinito ma visto che tutto lo spazio è già stato occupato dalle bolle di tempo non potrebbe esistere per mancanza di spazio... non so se mi sono spiegato bene...
L'universo non è detto che sia infinito, potrebbe essere una bolla quadridimensionale finita, che occupa non uno spazio, ma uno spazio-tempo, in cui il tempo è solo una delle tante direzioni dello spazio-tempo. Andando lungo una direzione dello spazio può darsi che dopo molti anni luce si finisca per tornare al punto di partenza (anche se viaggiando a velocità "normali" non è possibile raggiungere il punto di inzio prima della fine temporale dell'universo), e lo stesso magari potrebbe valere per il tempo. In questa ipotesi di universo "finito", esso potrebbe essere assimilato a un grande lettore DVD, ed è quella la memoria che contiene tutto. E il fatto che noi siamo convinti di stare vivendo un certo istante e compiendo determinate azioni è dovuto al fatto che il film sta girando e anche il nostro cervello e i nostri pensieri ne fanno parte.....
Naturalmente questo DVD esiste in un universo ulteriore che lo contiene (dove il tempo del nostro può esere fatto scorrere avanti e indietro a piacimento), e chi viaggia nel tempo dovrebbe poter agire sul meccanismo, elevandosi quindi a un mondo superiore (che non è detto che a sua volta non sia un ulteriore film di un mondo ancora superiore...)
Sarebbe un po' come se la realtà fosse solo una simulazione. Il problema poi resterebbe aperto, perchè si ripeterebbe nelle realtà superiori....(vedi Matrix)
Naturalmente questo DVD esiste in un universo ulteriore che lo contiene (dove il tempo del nostro può esere fatto scorrere avanti e indietro a piacimento), e chi viaggia nel tempo dovrebbe poter agire sul meccanismo, elevandosi quindi a un mondo superiore (che non è detto che a sua volta non sia un ulteriore film di un mondo ancora superiore...)
Sarebbe un po' come se la realtà fosse solo una simulazione. Il problema poi resterebbe aperto, perchè si ripeterebbe nelle realtà superiori....(vedi Matrix)
La teoria del tempo come un film su mediaplayer non mi convice per la seguente ragione:
Diamo per vero che l'universo sia infinito (come sostengono la maggiorparte delle ipotesi
). Se l'universo è infinito vuol dire che occupa tutto lo spazio disponibile (spazio infinito occupato dall'universo infinito).
Perchè il passato possa esistere in "modalità film" vuol dire che da qualche parte deve esistere una specie di memoria dove ogni singolo istante di ogni frammento di materia (e di energia!) sono registrati. Logicamente una copia perfetta di uno spazio infinito non può che essere... infinita! Ma visto che l'universo presente ha già occupato l'infiniti l'unica possibilità è che condividano lo spazio (come ipotizzato nel post precedente
).
Quanto al "il tempo è già scritto e noi potremmo essere solo un fotogramma del film" ciò non è possibile. Se noi fossimi congelati in un fotogramma saremmo bloccati (seppure senza rendercene conto) in un'attimo, ovvero saremmo sempre nella stessa posizione col nostro cervello che sta inviando l'ordine per concludere l'azione. Poichè non è così ma invece ci stiamo muovendo in avanti (nel tempo) dobbiamo per forza essere la "punta della cometa".
Diamo per vero che l'universo sia infinito (come sostengono la maggiorparte delle ipotesi

Perchè il passato possa esistere in "modalità film" vuol dire che da qualche parte deve esistere una specie di memoria dove ogni singolo istante di ogni frammento di materia (e di energia!) sono registrati. Logicamente una copia perfetta di uno spazio infinito non può che essere... infinita! Ma visto che l'universo presente ha già occupato l'infiniti l'unica possibilità è che condividano lo spazio (come ipotizzato nel post precedente

Quanto al "il tempo è già scritto e noi potremmo essere solo un fotogramma del film" ciò non è possibile. Se noi fossimi congelati in un fotogramma saremmo bloccati (seppure senza rendercene conto) in un'attimo, ovvero saremmo sempre nella stessa posizione col nostro cervello che sta inviando l'ordine per concludere l'azione. Poichè non è così ma invece ci stiamo muovendo in avanti (nel tempo) dobbiamo per forza essere la "punta della cometa".

Beh, effettivamente cercare spiegazioni "fisiche" su un argomento di cui manca anche solo la teoria è molto fantascientifico...., ad esempio il discorso dell'entropia della mente è corretto, ma io ritengo che ammettendo che il viaggio nel tempo sia possibile, questo dovrebbe necessariamente "violare" il secondo principio in un modo o nell'altro, almeno credo....
Tornando allo spazio-tempo unico, non vedo il problema nel paragonare l'universo a un filmato in media player (però un filmato in realtà virtuale), certo dal punto di vista teologico qualcuno potrebbe vederlo come un eresia, perchè implica che tutto il tempo (oltre che lo spazio) sia già esistente sia passato che futuro, e che quindi è immutabile e noi possiamo solo "guardarlo" nella fase PLAY (mentre il viaggiatore del tempo può utilizzare anche FFW e REW).
Certo è che se si assume il tempo unico a questo punto diventa fisicamente impossibile modificarlo, perciò la gran parte dei film di fantascienza contiene delle assurdità. Una tra tutte (vedi il film Ritorno al Futuro), se io torno indietro nel tempo e modifico il mio passato e poi torno nel presente, la "fluttuazione" che modifica il presente dovrebbe riguardare anche i miei stessi ricordi, quindi non potrei percepire il fatto che la realtà sia stata alterata perchè non mi potrei ricordare di una situazione diversa.... (Marty McFly non potrebbe ricordare che prima del suo viaggio suo padre fosse uno sfigato, perchè anche se è stato lui stesso a cambiarlo, il nuovo se stesso dovrebbe essere cresciuto in una realtà dove suo padre è un uomo di successo...).
Tornando allo spazio-tempo unico, non vedo il problema nel paragonare l'universo a un filmato in media player (però un filmato in realtà virtuale), certo dal punto di vista teologico qualcuno potrebbe vederlo come un eresia, perchè implica che tutto il tempo (oltre che lo spazio) sia già esistente sia passato che futuro, e che quindi è immutabile e noi possiamo solo "guardarlo" nella fase PLAY (mentre il viaggiatore del tempo può utilizzare anche FFW e REW).
Certo è che se si assume il tempo unico a questo punto diventa fisicamente impossibile modificarlo, perciò la gran parte dei film di fantascienza contiene delle assurdità. Una tra tutte (vedi il film Ritorno al Futuro), se io torno indietro nel tempo e modifico il mio passato e poi torno nel presente, la "fluttuazione" che modifica il presente dovrebbe riguardare anche i miei stessi ricordi, quindi non potrei percepire il fatto che la realtà sia stata alterata perchè non mi potrei ricordare di una situazione diversa.... (Marty McFly non potrebbe ricordare che prima del suo viaggio suo padre fosse uno sfigato, perchè anche se è stato lui stesso a cambiarlo, il nuovo se stesso dovrebbe essere cresciuto in una realtà dove suo padre è un uomo di successo...).
Ragazzi, si può dire qualcosa in relazione all'entropia della mente? Vi fornisco un link, che potrebbe anche essere inerente a questo discorso.
http://it.wikipedia.org/wiki/Freccia_del_tempo
In particolare: "Per ricordare qualcosa, la nostra memoria passa da uno stato disordinato a uno stato più ordinato, o da uno stato ordinato a un altro. Per assicurarsi che il nuovo stato sia quello corretto, deve essere consumata dell'energia per svolgere il lavoro e questo aumenta il disordine nel resto dell'Universo. C'è sempre un maggiore aumento di disordine rispetto all'ordine guadagnato dalla nostra memoria, quindi la freccia del tempo nella quale ricordiamo le cose ha la stessa direzione di quella rispetto alla quale il disordine dell'Universo aumenta."
http://it.wikipedia.org/wiki/Freccia_del_tempo
In particolare: "Per ricordare qualcosa, la nostra memoria passa da uno stato disordinato a uno stato più ordinato, o da uno stato ordinato a un altro. Per assicurarsi che il nuovo stato sia quello corretto, deve essere consumata dell'energia per svolgere il lavoro e questo aumenta il disordine nel resto dell'Universo. C'è sempre un maggiore aumento di disordine rispetto all'ordine guadagnato dalla nostra memoria, quindi la freccia del tempo nella quale ricordiamo le cose ha la stessa direzione di quella rispetto alla quale il disordine dell'Universo aumenta."
Inizialmente pensavo anchio ai multiversi come una serie di "bolle" che occupavano uno spazio, tuttavia a pensarci questo modo è errato. Dando per vero che l'universo è infinito, è ovvio che anche la "bolla" che lo contiene è infinita rendendo quindi impossibile la presenza di altre bolle-verso (lol) ameno che non condivano lo spazio. Comunque no, gli altri universi non sono solo dei "se" ma sono dei veri e propri universi che si sviluppano separatamente ma tanto veri quanto il nostro.
Per la teoria dell'unico spazio/tempo in linea retta non mi convince in quanto stiamo paragonando la realtà a un film visto su media player, perchè il passato continui ad esistere in qualche modo dovrebbe risiedere in qualche posto, anche qui centra lo stesso problema delle "bolle" ovvero il passato coinvolgerebbe tutto l'universo, e quindi ogni attimo di passato sarebbe in termini di spazio infinito, e anche qui mancherebbe il posto dove esso risiede.
Per la teoria dell'unico spazio/tempo in linea retta non mi convince in quanto stiamo paragonando la realtà a un film visto su media player, perchè il passato continui ad esistere in qualche modo dovrebbe risiedere in qualche posto, anche qui centra lo stesso problema delle "bolle" ovvero il passato coinvolgerebbe tutto l'universo, e quindi ogni attimo di passato sarebbe in termini di spazio infinito, e anche qui mancherebbe il posto dove esso risiede.
ottima spiegazione, sommariamente la teoria dei "multiversi" la intendevo circa uguale alla tua, solo che io la vedevo più come una retta in cui da ciascun punto parte un fascio di rette (che sono le possibili alternative) anzichè di quadrati sovrapposti, e il cambio di occhiali era semplicemente un passaggio da una retta all'altra. In effetti in questo caso il paradosso del nonno non si pone, perchè ogni universo viaggia per conto suo, e sono solo io viaggiatore del tempo a spostarmi da un universo all'altro (non si sa come....). Comunque non mi torna una cosa: questi universi che coesistono, esistono realmente o sono solo una serie di possibilità di cui solo una si realizza? (un po' come il gatto mezzo vivo e mezzo morto della meccanica quantistica), oppure effettivamente una volta che uno sceglie un universo, tutti gli altri continuano a esistere pur non interagendo?
In quest'ultimo caso a me non sta molto simpatica questa cosa, perchè non mi piace pensare allo "spreco" di universi non vissuti di cui non verremo mai a conoscenza.
Io preferisco la teoria del tempo unico, in cui però non penso al tempo passato come a una serie di fotogrammi, di cui esiste solo il presente, ma come un tutt'uno spazio-tempo passato-presente-futuro, e dove, ammettendo sia possibile viaggiare nel tempo, la cosa equivarrebbe a muoversi secondo una certa direzione avanti o indietro in modo simile allo spazio....
In quest'ultimo caso a me non sta molto simpatica questa cosa, perchè non mi piace pensare allo "spreco" di universi non vissuti di cui non verremo mai a conoscenza.
Io preferisco la teoria del tempo unico, in cui però non penso al tempo passato come a una serie di fotogrammi, di cui esiste solo il presente, ma come un tutt'uno spazio-tempo passato-presente-futuro, e dove, ammettendo sia possibile viaggiare nel tempo, la cosa equivarrebbe a muoversi secondo una certa direzione avanti o indietro in modo simile allo spazio....
Analizzando le 2 ipotesi più diffuse; ovvero "teoria del multiverso" e "teoria del tempo lineare":
"Teoria del tempo lineare":
Probabilmente la più diffusa (anche a causa del suo utlizzo il film/libri fantascientifici), dice che il tempo è lineare, ovvero che lo spazio/tempo è uno solo e si ci può muovere lungo questa linea tuttavia (aparte rari casi) non oltre il punto di partenza. Nonostatne questa teoria possa sembrare la più "comoda" per via della sua semplicità (ci arriva anche un bambino delle elmentari) questa presenta diversi problemi:
1) Perchè il tempo esista in linea retta, vuol dire che da qualche parte esistono delle "versioni congelate" che ritraggono il nostro spazio in ogni istante di tempo mai avvenuto. Già di per se questo pone dei dubbi; dove sono conservate queste "fotografie"? Se lo spazio/tempo è uno solo e l'universo e infinito sembrerebbe che siamo a corto di spazio dove tenere queste nostre "copie di backup".
2) (Come ho già detto nei post precedenti)
3) La minima alterazione del passato porterà a dei cambiamenti sul futuro come probabili paradossi del nonno e quindi cicli infiniti.
Per queste ragioni la mia ipotesi è che il tempo non sia lineare ma che sia, piuttosto, corretta la "teoria dei multiversi".
"Teoria dei multiversi"
Prima di iniziare col discorso devo chiarire come io (mia opinione personale!) vedo i multiversi, e per farlo mi sevirò di un'esempio. Immagine un foglio di carta bianco, dove sono disegnati un quadrato blu, uno rosso, e uno verde sovrapposti, ma invisibili a occhi nudo. Ci sono anche 3 paia di lenti. A seconda delle lenti che voi usate vedrete o il quadrato blu o quello rosso o quello verde. Altra cosa importante, questi universi non interagiscono fra loro. Co-esistono separatamente. Potrei anche starvi a spiegare come penso ciò sia possibile ma sarebbe una perdita di tempo in questo caso.
In poche parole lo spazio è il foglio bianco, la materia (e in un certo senso l'energia anche se qui la cosa si fa più confusa...) è un quadrato. Il nostro universo è il quadrato rosso, e quello verde e quello blu sono universi che co-esistono. Noi stiamo indossando "occhiali" che ci permettono di vedere solo il quadrato rosso e allo stesso tempo noi facciamo parte del quadrato rosso, ovvero possiamo interagire e vedere solamente il nostro universo, il nostro quadrato. Il monitor difronte a voi fa parte del quadrato rosso, co-esiste con unaltro monitor che fa parte del quadrato verde (e unaltro con il quadrato blu ma questo è sottointeso) ma facendo parte del quadrato rosso può interagire solo con il quadrato rosso e può quindi tranquillamente condividere lo spazio. (N/B come spazio intendo l'area dove i multiversi esistono!) Ovviamente nella realtà i multiversi sono quasi infiniti.
Ora passo a spiegare la gestione degli "eventi alternativi". Immaginate il nostro quadrato rosso diviso in 9 sotto-quadrati e nel quadrato centrale una pallina blu. La pallina blu indica (molto sommariamente) la situazione del nostro universo. La pallina poteva trovarsi in qualsiasi dei 9 sotto-quadrati ma si trova in quello centrale. Quello è il nostro universo. La pallina si sposta ora di un sotto-quadrato a destra, la nostra situazione cambia. Contemporaneamente si creano nello spazio altri 9 quadrati rossi: ciascuno che rappresenta una delle altre 9 possibilità (pallina di un a destra, ferma, in su, in giù etch...). A loro volta creranno altri 9 multiversi che creeranno altri 9 multiversi sempre contando la pallina si possa muovere solo di UN sotto-quadrato alla volta e non si muova alla snake ovvero passando da un lato all'altro olterpassando i bordi).
Ora passo a spiegare i viaggi nel tempo sfruttando i multiversi. Tenete a mente il quadrato rosso con la pallina al centro. Esso è un'evoluzione di un multiverso precedente dove la pallina era a sinistra:
()()()
()(*)() <= Ora - Quadrato Rosso Pallina al centro (universo a)
()()()
()()()
(*)()() <= Prima - Quadrato Verde Pallina a sinistra (universo b)
()()()
Io semplicemente cambierei le mie "lenti" (ovvero l'universo con cui interagisco) in modo da passare dal vedere l'universo a al vedree l'universo b. Nonostante l'universo b non sia il passato del mio universo presenta una situazione esattamente identica, per cui le differenze sono solamente vantaggioso per le seguenti ragioni:
- Ciò che io faccio nell'universo b NON influiranno l'universo a poichè genereranno nuovi universi invece di influenzare l'universo a come succedeva nella teoria del tempo lineare
- Nessun paradosso del nonno.
E con questo ho finito
PS: L'esempio delle 9 possibilità è decisamente semplificato poichè il minimo avvienimento genererà nuovi universi che a loro volta genereranno nuovi universi continuamente
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"Teoria del tempo lineare":
Probabilmente la più diffusa (anche a causa del suo utlizzo il film/libri fantascientifici), dice che il tempo è lineare, ovvero che lo spazio/tempo è uno solo e si ci può muovere lungo questa linea tuttavia (aparte rari casi) non oltre il punto di partenza. Nonostatne questa teoria possa sembrare la più "comoda" per via della sua semplicità (ci arriva anche un bambino delle elmentari) questa presenta diversi problemi:
1) Perchè il tempo esista in linea retta, vuol dire che da qualche parte esistono delle "versioni congelate" che ritraggono il nostro spazio in ogni istante di tempo mai avvenuto. Già di per se questo pone dei dubbi; dove sono conservate queste "fotografie"? Se lo spazio/tempo è uno solo e l'universo e infinito sembrerebbe che siamo a corto di spazio dove tenere queste nostre "copie di backup".
2) (Come ho già detto nei post precedenti)
Se io ora 20/04/09 21:59:30 e una manciata di secondi facessi un balzo indietro di 24 ore in un passato visto nel modo tradizionale, mi troverei in un fotogramma fermo, ovvero quello del 19/04/09 21:59:30 e una manciata di secondi ma il tempo sarebbe fermo... con io che mi muovo... ma mi muovo? Se tutto è fermo immobile fino all'ultimo atomo... come mi immagino che sia mi troverei bloccato all'interno di un muro invisibile destinato a morire di asfissia entro pochi minuti ameno che non abbia programmato un dispositivo di ritorno automatico. Ora che ci penso... se è tutto così compatto... io dove sono messo? Mi sarei dovuto forzare un buco nella materia... spingendone parte fuori... fuori dove?
3) La minima alterazione del passato porterà a dei cambiamenti sul futuro come probabili paradossi del nonno e quindi cicli infiniti.
Per queste ragioni la mia ipotesi è che il tempo non sia lineare ma che sia, piuttosto, corretta la "teoria dei multiversi".
"Teoria dei multiversi"
Prima di iniziare col discorso devo chiarire come io (mia opinione personale!) vedo i multiversi, e per farlo mi sevirò di un'esempio. Immagine un foglio di carta bianco, dove sono disegnati un quadrato blu, uno rosso, e uno verde sovrapposti, ma invisibili a occhi nudo. Ci sono anche 3 paia di lenti. A seconda delle lenti che voi usate vedrete o il quadrato blu o quello rosso o quello verde. Altra cosa importante, questi universi non interagiscono fra loro. Co-esistono separatamente. Potrei anche starvi a spiegare come penso ciò sia possibile ma sarebbe una perdita di tempo in questo caso.
In poche parole lo spazio è il foglio bianco, la materia (e in un certo senso l'energia anche se qui la cosa si fa più confusa...) è un quadrato. Il nostro universo è il quadrato rosso, e quello verde e quello blu sono universi che co-esistono. Noi stiamo indossando "occhiali" che ci permettono di vedere solo il quadrato rosso e allo stesso tempo noi facciamo parte del quadrato rosso, ovvero possiamo interagire e vedere solamente il nostro universo, il nostro quadrato. Il monitor difronte a voi fa parte del quadrato rosso, co-esiste con unaltro monitor che fa parte del quadrato verde (e unaltro con il quadrato blu ma questo è sottointeso) ma facendo parte del quadrato rosso può interagire solo con il quadrato rosso e può quindi tranquillamente condividere lo spazio. (N/B come spazio intendo l'area dove i multiversi esistono!) Ovviamente nella realtà i multiversi sono quasi infiniti.
Ora passo a spiegare la gestione degli "eventi alternativi". Immaginate il nostro quadrato rosso diviso in 9 sotto-quadrati e nel quadrato centrale una pallina blu. La pallina blu indica (molto sommariamente) la situazione del nostro universo. La pallina poteva trovarsi in qualsiasi dei 9 sotto-quadrati ma si trova in quello centrale. Quello è il nostro universo. La pallina si sposta ora di un sotto-quadrato a destra, la nostra situazione cambia. Contemporaneamente si creano nello spazio altri 9 quadrati rossi: ciascuno che rappresenta una delle altre 9 possibilità (pallina di un a destra, ferma, in su, in giù etch...). A loro volta creranno altri 9 multiversi che creeranno altri 9 multiversi sempre contando la pallina si possa muovere solo di UN sotto-quadrato alla volta e non si muova alla snake ovvero passando da un lato all'altro olterpassando i bordi).
Ora passo a spiegare i viaggi nel tempo sfruttando i multiversi. Tenete a mente il quadrato rosso con la pallina al centro. Esso è un'evoluzione di un multiverso precedente dove la pallina era a sinistra:
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()(*)() <= Ora - Quadrato Rosso Pallina al centro (universo a)
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(*)()() <= Prima - Quadrato Verde Pallina a sinistra (universo b)
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Io semplicemente cambierei le mie "lenti" (ovvero l'universo con cui interagisco) in modo da passare dal vedere l'universo a al vedree l'universo b. Nonostante l'universo b non sia il passato del mio universo presenta una situazione esattamente identica, per cui le differenze sono solamente vantaggioso per le seguenti ragioni:
- Ciò che io faccio nell'universo b NON influiranno l'universo a poichè genereranno nuovi universi invece di influenzare l'universo a come succedeva nella teoria del tempo lineare
- Nessun paradosso del nonno.
E con questo ho finito

PS: L'esempio delle 9 possibilità è decisamente semplificato poichè il minimo avvienimento genererà nuovi universi che a loro volta genereranno nuovi universi continuamente
