C'è da ridere?

axpgn
Questo è un tweet di Marco Cantamessa, un professore del PoliTO.

"Cronaca da un concorso per dirigenti comunali a Torino contestato per via di “domande sbagliate”.
Sbagliate in che senso? Nel senso che né i candidati, né la commissione, né il giornalista sanno cosa sia un sistema di equazioni di primo grado?
Stiamo scherzando?
"

Questo è un estratto dell'articolo a cui si riferisce (credo de "La Stampa")



Cordialmente, Alex

Risposte
12provaCiao
"Kanal":
nessuna delle domande del test ha lo scopo di stabilire il livello culturale e/o le conoscenze del candidato.

Sono le classiche domande dei test preselettivi di ogni posizione pubblica, anche da professore.

Kanal
@ Capitan Harlock

conosci il principio di Peter ?

https://federformazione.it/il-principio ... ompetenza/

più alto è il ruolo rivestito da un capo, maggiore è la sua incompetenza globale. Quelle domande sembrano adeguate alla ricerca di persone cosí . Naturalmente è tutto discutibile a questo mondo.
Ma non si trattava di un concorso mirato ad una specifica posizione professionale, che so : dirigente medico in una struttura ospedaliera, amministratore delegato di una società di servizi, responsabile tecnico in una azienda manifatturiera. Ci sarebbero state domande molto piú mirate.

Capitan Harlock1
Visione un po semplicistica.
Guarda le domande, sono domande essenziali in campi precisi:del tipo se non le sai ti caccio dall'esame.
Non rispondere a una già è grave.
Alcune domande pesano come montagne, altre meno
Per il test una vale l'altra, per me no

Kanal
Saluti a tutti. Credo scusa per l’intervento un po’ in ritardo, dopo 4 paginate di messaggi scritti da lor signori. Esprimo semplicemente il mio parere, visto che questo è un forum democratico, dove ognuno può scrivere , dico bene? Avete dato un’occhiata a tutte le 60 domande del test ?

http://www.comune.torino.it/concorsi/20 ... EST_2A.pdf

nessuna delle domande del test ha lo scopo di stabilire il livello culturale e/o le conoscenze del candidato. Si devono assumere 12 persone in una certa amministrazione, in una data posizione. Che si fa? Si mettono insieme una sessantina di domande "ad capocchiam” , di livello fintamente adeguato alle posizioni da ricoprire. In base alla risposta data, si assegna un punto pari ad 1 se la risposta è esatta, 0 se la risposta è sbagliata, a giudizio insindacabile, credo, della commissione. Poi si fa la somma, per ciascun candidato. I Primi 12 per punteggio vengono assunti, gli altri vanno a casa. Questo è quanto, né più né meno.

Tutto il resto che è venuto dopo, l’articolo di giornale, il professore che dice “stiamo scherzando” sulla questione del sistemino di due equazioni di primo grado ( ci sono dei quiz anche più difficili sulla settimana enigmistica) eccetera eccetera...: è pura aria. Si risparmi pure l’olio per la frittura, ci pensa il caldo di questi giorni a scaldarla. Purtroppo su questo si è speculato, e qualcuno ha protestato. Questo è il mio modesto pensiero.

Se poi vi piace disquisire su cultura umanistica e cultura scientifica, fate pure. Saluti e grazie.

marco2132k
"giuliofis":
Saper individuare una quantità ignota dai dati in proprio possesso dovrebbe essere un'abilità di base di tutti, specialmente di un dirigente che deve dirigere un comune importante come quello di Torino.
Non stiamo parlando di risolvere integrali complessi, calcolare il campo elettrico di una sfera isolante carica, del significato di una parola in una specifica poesia di Leopardi, della trama dei Promessi Sposi o degli anni in cui Kant ha scritto le sue Critiche: stiamo parlando di abilità di base, poco oltre il "far di conto" e l'alfabetizzazione elementare. Io sinceramente mi auguro che un dirigente pubblico possegga competenze un pelino oltre le scuole primarie, almeno da seconda media (come in questo quesito)!
Certo, dico che ciò che è ridicolo è non ritenere questa abilità un fatto di "alfabetizzazione", e chiamare "cultura matematica" e la capacità di pagare alla romana e - ma è un altro discorso, che ha tirato fuori non l'op - l'abilità di fare le derivate!

12provaCiao
"marco2132k":
[quote="l'abatefarina"]la domanda è : quanti membri dell'accademia della crusca saprebbero risolvere il problema riportato da axpgn?
Semmai, la domanda è: a che stra**** serve?[/quote]
Saper individuare una quantità ignota dai dati in proprio possesso dovrebbe essere un'abilità di base di tutti, specialmente di un dirigente che deve dirigere un comune importante come quello di Torino.
Non stiamo parlando di risolvere integrali complessi, calcolare il campo elettrico di una sfera isolante carica, del significato di una parola in una specifica poesia di Leopardi, della trama dei Promessi Sposi o degli anni in cui Kant ha scritto le sue Critiche: stiamo parlando di abilità di base, poco oltre il "far di conto" e l'alfabetizzazione elementare. Io sinceramente mi auguro che un dirigente pubblico possegga competenze un pelino oltre le scuole primarie, almeno da seconda media (come in questo quesito)!

l'abatefarina
ci sta un po' meno che abbiano fatto ricorso?
ma diciamo le cose come stanno : chi ha fatto ricorso ha la faccia come il culo
come i notai che hanno chiesto il bonus da 600 euro
come chi non paga le tasse e si lamenta del fatto che i servizi non funzionino bene
come i lavoratori in nero che prendono il reddito di cittadinanza
....
....
.....

vict85
Io sinceramente vorrei spezzare una lancia in favore dei candidati. Quando fai un concorso sei nervoso e i tempi possono essere stretti. Che ti possa sfuggire la risposta alla domanda, ci sta. Insomma se mi dai 30s per rispondere a quella domande e sono nervoso potrei facilmente convincermi che impostare e risolvere il sistema potrebbe richiedermi più di quel tempo. E non è detto che ti vengano in mente subito le soluzioni più elementari proposte da @melia. E forse, nel nervosismo, non pensi neanche a quante zampe hanno galline e mucche. Il fare ricorso per quelle domande ci sta un po' meno, ma c'è gente che fa ricorso per i concorsi a prescindere quindi non mi stupisce. Inoltre magari c'erano domande effettivamente sbagliate: nell'articolo si parla di diversi quesiti sbagliati.
Quello che non ha senso è che coloro che hanno scritto i problemi, e che quindi dovrebbero conoscere la risposta e il ragionamento per arrivarci si siano fatto convincere di aver sbagliato. Anche se la decisione di annullare le domande potrebbe averla presa qualcun'altro, non è normale che ci ha scritto le domande si sia fatto data dell'incompetente senza controbattere (a meno che i quesiti non siano stati copiati da qualche parte senza pensarci troppo). A pensar male verrebbe da pensare che sia siano annullate domande per riammettere qualche specifico escluso.
Va però detto che, se diverse domande erano sbagliate, varie persone avranno fatto ricorso e non tutti avranno segnalato le stesse domande. Il giornalista parla inoltre di un numero variabile di ripescati (tra i 7 e i 10) facendo pensare che la commissione abbia ammesso di aver fatto errori ma che non abbia ancora ufficializzato che quesiti annullerà. Pertanto, potrebbe anche essere il giornalista che, avendo parlato con un suo amico candidato, si sia fatto convincere che quella particolare domanda sia sbagliata e che la commissione ne abbia annullate altre.

l'abatefarina
magari non serve a nulla , ma se non lo sai risolvere stai messo abbastanza male
scusate,ma ce l'hanno menata così tanto col fatto che la vera cultura sia quella umanistica che ho sentito il bisogno di bullizzarli un po'

marco2132k
"l'abatefarina":
la domanda è : quanti membri dell'accademia della crusca saprebbero risolvere il problema riportato da axpgn?
Semmai, la domanda è: a che stra**** serve?

l'abatefarina
la domanda è : quanti membri dell'accademia della crusca saprebbero risolvere il problema riportato da axpgn?
viceversa, quanti laureati matematica non sanno quale sia l'opera principale di Manzoni e , mi voglio rovinare, non sanno di cosa parli?

marco2132k
"Capitan Harlock":
Ma una cultura di base matematica la si ha tutti.
Nope.

Ha "cultura matematica" chi sa fare una derivata? Beh, essere in grado di mettere "Manzoni" e "Provvidenza" nella stessa frase significa allora aver diritto di parola in una classe. Un'implicazione vale; chissà se allora vale anche l'altra (non sono molto bravo in logica :c).

axpgn
Com'era prevedibile, si è aperto un dibattito sulla cultura e di "quanta" ce n'è (e pure di che tipo).
Argomenti per proseguire all'infinito ce ne sarebbero a iosa, perciò mi limito a sottolineare un aspetto del fatto in oggetto.

Io prendo parte ad un concorso, che ha certe regole e che tratta certi argomenti, di cui sono a conoscenza e per cui mi sono "allenato".
Lo svolgo e mi accorgo che non ho risposto ad alcune domande (e forse alcune non le ho manco capite).
Non lo passo.
Rifletto.
E dopo una lunga e ponderata riflessione giungo alla conclusione che ciò non è dovuto ad un mio deficit ma alle "domande sbagliate".
Ovvero: NON è colpa mia!

Mi pare che sia un atteggiamento di larga diffusione.

Cordialmente, Alex

vict85
Mi sembra che si stia andando per la tangente. Il problema qui è che, come ha mostrato @melia, quel problema era sia "classico" che elementare. Infatti non richiedeva neanche di conoscere il concetto di equazione. Basandomi sul fatto che @melia insegna ad un istituto superiore (giusto?) direi che uno studente medio del 2-3 anno di un qualsiasi istituto superiore dovrebbe essere in grado di risolverlo. È vero che dopo le superiori certe cose si dimenticano, però la risoluzione di questo tipo di cose rientra in un insieme di abilità elementari che nessuno ritiene inutili; tanto che il test li prevedeva. Inoltre i candidati sapevano che questo tipo di domande ci sarebbero state. L'assurdo è che qualcuno con un grande ego e con abilità logico/matematica arrugginite abbia accolto la richiesta di annullare le domande.

Entrando nel merito dell'altra questione. Nessuna laurea ti fornisce ogni nozione che potrebbe essere utile per un qualche decisore. Chiunque pensa che dovrebbe governare chi ha la propria formazione dovrebbe decisamente evitare di farlo.

gio73
Mi piace il tuo intervento capitan harlock
Vorrei esprimere il mio pensiero (politicamente scorretto)
i dirigenti della pubblica amministrazione di solito applicano norme senza creare grossi danni (le lungaggini burocratiche sono un effetto collaterale tollerabile), a volte però i danni capitano anche quando le amministrazioni sono in buona fede.
Forse perché le persone che dovevano prendere decisioni non erano in grado di comprendere la situazione?

Capitan Harlock1
Ma una cultura di base matematica la si ha tutti.
Evidentemente se non la si coltiva, e richiede sforzo, passione, noia, curiosità....... la si perde
Senza quelle basi nella vita si fa poco
La scienza non è soggettivista, idealista.... insegna a dire cose che hanno un senso

l'abatefarina
ho voluto essere, forse, ancora più radicale
in questo post cercherò di essere un po' più serio , perchè mi rendo conto che nel precedente si potrebbe ravvisare una certa superficialità ( ma ho messo la faccina, tenetene conto)
sono sicuro che anche molti frequentatori di questo forum non la pensano come me ; ma ripeto, se per cultura si intende non solo conoscenza ma anche la capacità di riuscire a capire ed elaborare molte cose che non appartengono al tuo ambito ( in poche parole, cultura= duttilità mentale,curiosità)allora la mia tesi non è così campata in aria
concludo con una frase che amo molto, che più o meno fa così:
"Voleva diventare un grande matematico, ma non aveva abbastanza fantasia; in compenso è diventato un ottimo poeta"


p.s: ovviamente , lungi dall'essere un grande matematico, non mi ritengo neanche un matematico
la differenza che passa tra me e un matematico è la stessa che passa tra un qualsiasi laureato in giurisprudenza e Perry Mason

gabriella127
@ abatefarina. E che, mentre scrivevo hai cambiato il messaggio? Dov'è il messaggio con le mucche? :-D

gabriella127
Non sei antipatico. :)
La matematica è un linguaggio, se non lo sai non capisci.
Se fosse un esame di sanscrito il matematico farebbe la mucca. O se il matematico andasse a un congresso di filosofi kantiani, capirebbe meno di una mucca (lo dico per esperienza personale quale mucca).

Ma poi non intendevo affatto pronunciarmi sulle due culture, scientifica e umanistica, invitavo solo a non avere pregiudizi e a non restare troppo legati al proprio particulare.

E se vogliamo proprio dirla tutta, si vive a meraviglia pure senza sapere cos'è una derivata e quando è nato Dante :D

l'abatefarina
sarà anche un pregiudizio ma secondo me è innegabile che i laureati in materie scientifiche( soprattutto quelli di alcune facoltà) abbiano più cartucce da sparare rispetto ai laureati in materie umanistiche, abbiano cioè, in generale, una capacità di spaziare in molti ambiti che non hanno i cosiddetti "letterati" ; non parliamo poi di lauree tipo scienze politiche , sociologia, scienze della comunicazione che dovrebbero proprio essere illegali :-D

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