Bicicletta
Ma il pedale della bicicletta e' una leva di seconda specie?? Perche'??
Se io cambio il rapporto alla corona cambia lo sforzo che devo fare per il numero di denti maggiore (o minore) o perche' cambia la misura del braccio???
Ipotesi: se io dovessi levare la corona dovrei comunque applicare una forza per far compiere al pedale il moto circolare.
Spero di essere stato chiaro a esporre il mio dubbio.
Grazie in anticipo.
Se io cambio il rapporto alla corona cambia lo sforzo che devo fare per il numero di denti maggiore (o minore) o perche' cambia la misura del braccio???
Ipotesi: se io dovessi levare la corona dovrei comunque applicare una forza per far compiere al pedale il moto circolare.
Spero di essere stato chiaro a esporre il mio dubbio.
Grazie in anticipo.
Risposte
Non ho capito molto, ma non mi convincono troppo le definizioni 1^, 2^ e 3^ specie, per esempio nel caso da te posto io considero la leva della moltiplica cosi’ costituita (nel riferimento della bicicletta): sullo attacco del pedale ci e’ la potenza, al centro del perno ci e’ il fulcro, nel punto dove la catena e’ tirata (cioè smette di seguire la circonferenza della corona e continua in modo rettilineo verso il rocchetto) ci è la resistenza; allora e’ ovvio che se il pedale e’ verticale verso il basso, in mezzo ci e’ il fulcro (1^ specie), se il pedale e’ verticale verso lo alto in mezzo ci e’ la resistenza (2^ specie), per cui cambia genere di leva semplice.
«Se io cambio il rapporto alla corona cambia lo sforzo che devo fare per il numero di denti maggiore (o minore) o perche' cambia la misura del braccio???»
Se consideri che la lunghezza della pedivella e’ il braccio potenza, e la distanza dal fulcro alla catena e’ il braccio resistenza, si ha che cambia questo ultimo.
Pero’ se consideri il lavoro fatto come spazio percorso dalla potenza per la forza applicata (la potenza), e che e’ uguale al prodotto dello spazio percorso dalla resistenza per la forza applicata (la resistenza), hai che a pari resistenza la potenza e’ proporzionale al braccio resistenza. Voler dire qual e’ la causa vera non ha senso, ma entrambe possono essere considerate tali. Ovviamente il rapporto fra i bracci (i raggi) e’ uguale al rapporto fra le lunghezze delle circonferenze, e quindi (a pari distanza fra i dentini) fra il numero dei denti della moltiplica e del rocchetto.
« Ipotesi: se io dovessi levare la corona dovrei comunque applicare una forza per far compiere al pedale il moto circolare. »
Non ho capito: chiedi se eliminando la corona e’ necessaria una forza? Ma se compi un lavoro l’energia dove va?
Comunemente in attriti , e, se non ci sono attriti, in energia rotazionale del pedale, ma, alungo andare, la forza deve essere nulla (o tendere ad esserlo).
«Se io cambio il rapporto alla corona cambia lo sforzo che devo fare per il numero di denti maggiore (o minore) o perche' cambia la misura del braccio???»
Se consideri che la lunghezza della pedivella e’ il braccio potenza, e la distanza dal fulcro alla catena e’ il braccio resistenza, si ha che cambia questo ultimo.
Pero’ se consideri il lavoro fatto come spazio percorso dalla potenza per la forza applicata (la potenza), e che e’ uguale al prodotto dello spazio percorso dalla resistenza per la forza applicata (la resistenza), hai che a pari resistenza la potenza e’ proporzionale al braccio resistenza. Voler dire qual e’ la causa vera non ha senso, ma entrambe possono essere considerate tali. Ovviamente il rapporto fra i bracci (i raggi) e’ uguale al rapporto fra le lunghezze delle circonferenze, e quindi (a pari distanza fra i dentini) fra il numero dei denti della moltiplica e del rocchetto.
« Ipotesi: se io dovessi levare la corona dovrei comunque applicare una forza per far compiere al pedale il moto circolare. »
Non ho capito: chiedi se eliminando la corona e’ necessaria una forza? Ma se compi un lavoro l’energia dove va?
Comunemente in attriti , e, se non ci sono attriti, in energia rotazionale del pedale, ma, alungo andare, la forza deve essere nulla (o tendere ad esserlo).